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Supporto a insegnanti e alunni con Valori in rete

ROMA (ITALPRESS) – Un approccio finalizzato a valorizzare gli aspetti didattici e formativi sviluppati in collaborazione con il MIUR, attraverso il macro progetto Valori in Rete, e a garantire continuità con quanto programmato con un modello di attività anche a carattere individuale attuabile anche nelle formule a distanza e modulabile a seconda delle specifiche esigenze. Una predisposizione, quella messa in atto dal SGS che, grazie ai grandi risultati ottenuti negli ultimi anni, in termini di partecipazione territoriali e qualità delle proposte progettuali come “Giococalciando” vincitore del UEFA Grassroots Award e che nella scorsa stagione ha coinvolto circa 1.100 istituti primari su tutto il territorio nazionale, ha trovato notevole apprezzamento da parte dell’UEFA, dando alle attività della FIGC una rilevanza internazionale e di riferimento per le altre Federazioni europee.
“Il riconoscimento da parte della UEFA della leadershihip della Federazione italiana nell’ambito della progettualità scolastica è motivo di grande orgoglio – ha dichiarato il Presidente SGS Vito Tisci – e attesta quanto sia qualificata la nostra proposta progettuale anche a livello internazionale”.
Proprio nell’ottica della bontà di quanto sviluppato lo scorso anno, tenendo ben presente le difficoltà legate all’emergenza sanitaria, il Settore Giovanile e Scolastico, con l’obiettivo di offrire ulteriori opportunità di partecipazione ed inclusione, in occasione della riunione con lo staff dell’Area Scolastica Nazionale e dei delegati regionali SGS, alla presenza del Presidente SGS Vito Tisci, ha lanciato ufficialmente le nuove progettualità per il 2020-2021. Attraverso il portale www.valorinrete.it, online da oggi, sarà pertanto possibile avere accesso all’offerta didattico-sportiva elaborata a livello nazionale e che troverà la propria declinazione all’interno dei rispettivi istituti scolastici.
Tra le principali novità, il progetto ludico-motorio per la Scuola dell’Infanzia “Uno Due Calcia”; il progetto didattico-sportivo per la Scuola Primaria “Giococalciando”; i progetti didattico-sportivi per la Scuola Secondaria di I Grado “Ragazze in Gioco senza frontiere” e “Tutti in Gol senza frontiere”. Ampio spazio sarà dedicato all’ambito formativo, con il programma gratuito per docenti della Scuola Primaria e Secondaria di I grado e per istruttori (Grassroots Livello E e Grassroots Livello D “maestro di calcio a scuola”), il Corso per Arbitro Scolastico dedicato direttamente agli studenti e le convenzioni con le Facoltà Universitarie di Scienze Motorie e i Licei Scientifici Sportivi attraverso l’Alternanza Scuola-Lavoro e la Didattica Integrata.
(ITALPRESS).

Sport e innovazione, attività di base nuovo attore di sviluppo

ROMA (ITALPRESS) – Sport e Innovazione: l’attività di base nuovo
attore di sviluppo sportivo e sociale è stato il tema del
seminario organizzato dalla Scuola dello Sport di Sport e Salute,
in partnership con Trentino Sviluppo. “Ringrazio Trentino Sviluppo per aver voluto co-progettare assieme a Sport e Salute questo webinar dedicato a Sport e Innovazione – ha dichiarato all’apertura dei lavori Vito Cozzoli, Presidente di Sport e Salute – Ringrazio la dottoressa Rossana Ciuffetti e tutta la Scuola dello Sport per il grande lavoro che sta facendo. Per noi la Scuola dello Sport è un asset importante non soltanto per la crescita di Sport e Salute ma soprattutto per la crescita del Sistema Sportivo Italiano. Ho scritto un libro su Sviluppo e Innovazione, ci credo e quelle idee si stanno dimostrando una modalità per far crescere il nostro Sistema Industriale. Sono sempre stato convinto che quelle idee si possono applicare allo sport, eccezionale strumento di coesione sociale ed economica. Lo sport è e sarà un’area di investimento fondamentale per la nostra ripresa economica. Lo sport è un elemento genetico nella vita delle persone e la tecnologia deve essere a servizio della persona e dello sviluppo e della crescita del movimento sportivo. Sport e Salute che è la società dello Stato per la promozione dello sport e dei corretti stili di vita ha nel suo DNA lo sviluppo e la promozione dello sport italiano per le persone e per le comunità”.
Presente all’evento, il Settore Giovanile e Scolastico della FIGC, rappresentato dal Segretario Vito Di Gioia, in qualità di relatore, con la partecipazione di un referente per ogni Coordinamento Regionale SGS del territorio. Nel suo intervento, denominato “Vettori dello Sport”, Di Gioia ha aperto una riflessione in primis su due importanti concetti legati al mondo dell’innovazione nello sport soprattutto dal punto di vista sociale come la disruptive innovation e l’open innovation.
“L’innovazione disruptive è una tipologia di innovazione che crea nuovi contesti di riferimento e network di valore – ha dichiarato il Segretario SGS nel ringraziare la Scuola dello Sport e Trentino e Sviluppo per l’iniziativa – cambia il paradigma di mercati e società esistenti e spiazza attori già stabiliti, alleanze e idee. Il concetto è esso stesso rivoluzionario – e prevede che in ogni cambiamento, dobbiamo cercare di essere attori sociali che creano le condizioni positive e virtuose del cambiamento e dobbiamo evitare di subirlo o di essere spiazzati dall’innovazione. Vanno quindi identificati e formato veri attori che gestiscano questo cambiamento. Il secondo tema, quello sull’open innovation, assume che le imprese possono e devono usare idee esterne e idee interne, interne ed esterne vie verso il mercato, in quanto le imprese, le società devono cercare di avanzare le loro tecnologie. Penso che webinar e seminari come questo – ha proseguito Di Gioia – permettano una riflessione collettiva del nostro Sistema per guardare assieme al futuro con spirito di squadra e permette di focalizzare l’attenzione in particolare su alcuni vettori fondamentali dello sport, che sono – dalla mia prospettiva di Segretario Nazionale del Settore Giovanile e Scolastico della FIGC – la valorizzazione dell’attività di base come strumento educativo e come piattaforma per i giovani per creare una nuova dimensione partecipativa e sociale”.
Di Gioia ha proseguito il proprio intervento sul tema portando l’esperienza federale e illustrando nello specifico quanto sviluppato in quest’ottica dal Settore Giovanile e Scolastico della FIGC.
“Come FIGC siamo tornati ad investire in maniera cospicua in questa dimensione comunitaria e quindi territoriale e come Settore Giovanile e Scolastico della FIGC abbiamo anche in questa occasione invitato e coinvolto i nostri territori, o meglio, la nuova generazione di leader del territorio a partecipare a questo webinar, a iniziare un percorso e ad intraprendere una nuova strada, che per noi ha anche uno specifico contenitore che abbiamo denominato “FIGC Youth Lab”: un laboratorio di innovazione (e di formazione all’innovazione) dedicato interamente al calcio giovanile, a cui stiamo lavorando da mesi che entrerà in azione a breve. Ritengo che non vi sono più le condizioni ambientali per la navigazione a vista che ha contraddistinto la realtà sportiva soprattutto a livello territoriale e che sia quindi necessario lavorare per sviluppare “nuovi” talenti non soltanto dal punto di vista agonistico e comportamentale. Il Settore Giovanile e Scolastico con i suoi 800.000 atleti tesserati Under18 è la più grande comunità giovanile verticale del paese, fondata nel 1947 e già dalla fine degli anni 70′ profondamente rivolta allo sviluppo dello sport di base. E siamo orgogliosi di aver avviato proprio a Coverciano nel 1997 la prima svolta del calcio di base inserendolo all’interno dei principi fondanti e della stessa mission della Uefa: Football for all. Ancora di più siamo orgogliosi di far convivere all’interno della stessa struttura lo sviluppo giovanile del calcio di vertice e l’utilizzo della disciplina sportiva come strumento educativo e sociale (dalle scuole pubbliche al calcio sociale di periferia). Frutto di un pensiero strategico ed innovativo sempre aperto ai contributi esterni. Come dimostrano i numeri, la base della piramide sportiva è il cuore, il fulcro e la struttura di tutto l’eco-sistema sportivo italiano ed internazionale. Il contributo italiano alla Grassroots Charter promossa della UEFA è stato fondamentale. Un lavoro collettivo che guarda allo sport ed al calcio in particolare come un bene comune e un valore comunitario e sociale. Si tratta di una apertura del calcio a tutti – un invito a praticare lo sport, indipendentemente da età, genere, abilità. La prospettiva seppure datata è stata rivoluzionaria parlando di “Grassroots Football as a Society Player”, quindi come un attore, un fattore ed un gioco/giocatore delle nostra società. Nel 2020 le dimensioni fondamentali della carta del calcio di base ci spingono a lavorare in direzione di “Better Environment – migliore ambiente; better education – migliore educazione; better experience – migliore esperienza” con l’obiettivo di assicurare e garantire che tutti e ovunque abbiano l’opportunità di giocare a calcio e praticare sport in un ambiente sicuro e dotato di un controllo di qualità”.
Il Segretario SGS ha concluso mostrando la dimensione aperta ed innovativa dello sport di base, che si svilupperà attraverso 6 punti specifici: la creazione di un fondamento solido per il gioco del calcio (carattere sportivo), dare opportunità di gioco a tutti (carattere spotivo e psociale-partecipativo), la garanzia di rispetto ed uguaglianza (carattere sociale), unire le persone al di là e trascendendo le differenze (Carattere sociale), servire e mettersi al servizio del calcio e dello sport come veicolo per lo sviluppo sportivo, sociale ed educativo (carattere sociale), la promozione di una partecipazione life-long, che duri tutta la vita (carattere sociale ed economico). Una prospettiva che dovrà prevedere il coinvolgimento dei suoi attori principali –  giocatori, allenatori, volontari, organizzatori, genitori, insegnanti, società sportive e scuole (alle quali sono destinati buona parte degli Onvestimenti) – e comunicare in maniera forte e chiara i valori del grassroots football: educazione benefici sanitari, opportunità sociali e di integrazione sociale, sviluppo dei talenti, auto-realizzazione personale.
“Il mondo del calcio, soprattutto a livello grassroots, non vive in una bolla e vuole dare il proprio contributo all’innovazione nella nostra società. Dobbiamo pensare e soprattutto imparare a comunicare l’elemento sport e calcio in particolare come strumento educativo e quindi come leva sociale coerente con un concetto olistico di formazione della nuova generazione di leader del futuro a cui concorrono le diverse competenze trasversali che lo sport e il gioco calcio possono fornire. Abbiamo oggi l’opportunità di cambiare i paradigmi alla base del nostro eco-sistema anche perchè non sarà possibile tornare a pensare ed agire nelle stesse modalità pre-covid, e bisognerà avere formato i nuovi e vecchi attori ad affrontare la gravità del cambiamento in atto. Il calcio come fenomeno sociale è da sempre scuola di vita: campo per testare i valori del rispetto (e del rispetto delle regole), del coraggio, dell’altruismo, dell’equilibrio e dello spirito di squadra. Affrontare Il valore inclusivo e sociale dello sport come l’architrave della società di domani – e lo stiamo vivendo ancora più evidente soprattutto in tempi di pandemia: i governi hanno sì dovuto porre limitazioni alle competizioni (e queste sono per noi assai sentite e dolorose…) ma non hanno mai smesso di raccomandare sostenere l’attività sportiva – anche per aumentare le difese immunitarie, combattere la sedentarietà e i vizi della nostra società. Anche per questo con la UEFA abbiamo recentemente creato una serie di 5 seminari online/digitali su “Growing participation through Data, Digital and Technology”, dedicati soprattutto a far crescere la partecipazione calcistica – da una parte – ed integrarla con la dimensione digitale – dall’altra”.
Come da programma sono intervenuti al seminario altri leader di Sport e Innovazione:
Federico Eichberg, Dirigente di Gabinetto del Ministero dello Sviluppo economico (MISE), sollecitato dall’apertura istituzionale ha declinato il binomio sport & innovazione nella prospettiva MISE: “Fondamentalmente lo sport ha il pregio di metterci davanti a successi, insuccessi e riflessione sugli errori e su come migliorare. L’innovazione fa parte della consapevolezza che assumono tutte le componenti dello sport di ciò che potrebbe essere fatto meglio. Il mondo dello Sport è ‘prosumer’, produttore e consumatore di innovazione. A livello nazionale ed in questo momento storico siamo impegnati con una molteplicità di strumenti”.
Andrea Gumina, Consigliere presso la Segreteria Particolare del Ministro degli Affari Esteri (MAECI): “Ritengo che lo sport e la salute possa rappresentare una declinazione particolare ed efficace del Made in Italy. Su questo si può lavorare. Secondo gli spunti e le tradizioni dell’approccio del webinar, va pensato lo sport come stile di vita e va pensata la proiezione all’estero come brand di Sistema Paese. Sport e salute vuol dire altissima tecnologia – e dobbiamo applicare nei prossimi anni il concetto di “human-centered technology” che lanciammo nel G7 per differenziarsi da altre proposte incentrate sul tecnicismo e sulla tecnologia”.
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Di Gioia al seminario “Sport e Innovazione” del 17 novembre

ROMA (ITALPRESS) – Innovazione, tecnologia e big data sono solo alcuni degli aspetti che stanno rivoluzionando anche il sistema sportivo nel suo insieme. Un tema di profonda riflessione che la Scuola dello Sport del Coni, in partnership con Trentino Sviluppo, ci affronterà nel corso di una giornata di lavori denominata “Sport e Innovazione” in programma martedì 17 novembre (9.00-18.00). Ad aprire i lavori, che si svolgeranno in modalità online, il presidente di Sport e Salute, Vito Cozzoli, a seguire un pool di esperti illustrerà i diversi contenuti relativi al processo che sta avendo un notevole impatto sul mondo dello sport. In quest’ottica, prenderà parte all’evento anche il Settore Giovanile e Scolastico della Figc, sia con la presenza del segretario nazionale Vito Di Gioia, che porterà la testimonianza della federazione e avvierà una riflessione strategica con i vari stakeholder di sistema, che con l’apertura del seminario ai collaboratori del Coordinamenti Regionali Figc SGS. Come da programma interverranno ai lavori altri leader di Sport e Innovazione, tra cui Veronica Diquattro (Chief Customer & Innovation Officer a Dazn), Barbara Cominelli (COO, Marketing and Operations Director at Microsoft Italy), Carlo Alberto Carnevale Maffè (Bocconi), Paolo Bouquet (presidente di UniSport Italia e delegato del rettore allo sport dell’Università di Trento), Alberto Luna (Executive Partner, Talent Garden), Josè d’Alessandro (Luiss Business School), Maria Luisa Fernandez Esteban (vice capo Unità Sport, Commissione Europea), Rossana Ciuffetti (direttore della Scuola dello Sport), Federico Eichberg (dirigente di gabinetto del ministero dello Sviluppo economico/Mise), Marco Bicocchi Pichi e Fabio Lalli (Iquii).
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Competizioni giovanili sospese fino al 24 novembre

ROMA (ITALPRESS) – Il calcio giovanile si ferma almeno fino al 24 novembre. Lo ha annunciato la Federcalcio in un comunicato stampa. “In considerazione delle attuali condizioni di emergenza epidemiologica e delle relative criticità organizzative riscontrate nell’assicurare lo svolgimento in piena sicurezza dell’attività, considerate altresì le implicazioni derivanti dalle disposizioni del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 ottobre 2020, il Settore Giovanile e Scolastico ha disposto la sospensione delle gare in programma dal 31 ottobre al 24 novembre dei Campionati Nazionali Under 18, Under 17, Under 16 e Under 15 riservati alle società di Serie A e B; Under 17, Under 16 e Under 15 riservati alle società di Serie C; Under 17 e Under 15 Femminili; Under 14 Pro e Under 13 Pro”.
“E’ stata una decisione sofferta – ha dichiarato il presidente del Settore Giovanile e Scolastico, Vito Tisci – maturata a fronte dell’evolversi della situazione di emergenza che presuppone innanzitutto la tutela della salute di tutti i nostri tesserati e che nello scorso turno dei Campionati Giovanili Nazionali ha portato responsabilmente a sospendere un numero molto elevato di gare con il solo scopo di salvaguardare il benessere dei nostri ragazzi”.
“Voglio, in ogni caso, fare una sincero plauso ai dirigenti delle società sportive che hanno affrontato diversi sacrifici per adeguarsi alle disposizioni di sicurezza per poter riprendere la propria attività e dare continuità a una realtà che a livello nazionale interessa 800mila giovani – aggiunge il presidente Tisci -. Un movimento dal grande risvolto sociale che ha proprio nei club un vero punto di riferimento. Sono stati infatti migliaia gli screening effettuati a livello giovanile da tutte le nostre società che continuano a sostenere di tasca propria un costo elevatissimo per poter garantire il rispetto dei protocolli federali e le disposizioni governative, svolgendo un vero e proprio servizio di presidio territoriale. Ci auguriamo – ha proseguito Tisci – di poter tornare alla normalità il prima possibile, con maggior forza ed entusiasmo e con la speranza di aver davvero sconfitto questa situazione”.
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Tisci “Aprire confronto urgente con istituzioni”

ROMA (ITALPRESS) – A seguito delle disposizioni previste dal Dpcm di ieri in materia di attività dilettantistica e giovanile, il Settore Giovanile e Scolastico della FIGC manifesta l’urgenza di un Tavolo tecnico per affrontare le criticità operative che le 9.000 società che svolgono attività di Settore Giovanile e Scolastico si trovano ad affrontare. “Voglio innanzitutto fare un plauso a tutte le società di Settore Giovanile e Scolastico che con grande passione e professionalità hanno riavviato l’attività sospesa da oltre 5 mesi adottando e rispettando i protocolli predisposti dalla FIGC per la tutela della salute dei propri tesserati – ha dichiarato Vito Tisci, Presidente del Settore Giovanile e Scolastico – Una situazione complessa alla quale con grande senso di responsabilità hanno saputo far fronte, dando continuità a un’attività sportiva dal notevole risvolto sociale, che riguarda un movimento di circa 800mila tesserati, contenendo al massimo i rischi in uno stato d’emergenza come quello attuale e dei mesi passati”.

L’attuazione delle disposizioni per la ripresa dell’attività in piena sicurezza ha rappresentato un segnale di compattezza di sistema e un esempio su come fronteggiare un’emergenza di carattere nazionale, proseguendo al tempo stesso a offrire un servizio fondamentale per la salute di migliaia di bambine e bambini. Un approccio, prosegue Tisci “fondato sulla completa sinergia tra istituzioni e società, tra vertice e base del sistema che grazie al lavoro di queste ultime settimane di tecnici e dirigenti in collaborazione con le strutture federali e agli investimenti delle stesse società ha consentito, nonostante le tante difficoltà, la ripartenza della pratica sportiva, favorendo il benessere psicofisico dei più giovani, essenziale al completamento della loro formazione scolastica. Per non disperdere tutto questo è fondamentale aprire urgentemente un tavolo tecnico con le istituzioni governative per risolvere nel dettaglio le criticità emerse”.

Per il Settore Giovanile e Scolastico risulta necessario consentire, nel pieno rispetto delle norme di tutela sanitaria, il diritto al gioco dei bambini e delle bambine più piccole, così come proseguire nella formazione tecnica di base dei più giovani, seppure in maniera non competitiva, all’interno dei propri centri sportivi e nel pieno rispetto dei protocolli federali e governativi, così come attualmente consentito per tanti altri sport senza essere costretti a snaturare l’essenza tecnica della disciplina. Purtroppo le criticità delle società che svolgono attività di scuola calcio si ripercuotono sull’intero sistema giovanile e dilettantistico di cui di fatto sono il principale sostenitore. Il Presidente del Settore Giovanile e Scolastico Vito Tisci è intervenuto a margine dell’incontro programmato con i responsabili di Settore Giovanile delle società professionistiche di Serie A e B nel quale tra l’altro è stato evidenziato l’importante sforzo di natura economica ed organizzativa nel dare continuità alla formazione sportiva di interesse nazionale.
Nel rispetto delle disposizioni del Governo, il Settore Giovanile e Scolastico, continuerà a fornire, come sempre, il supporto necessario per il corretto svolgimento dell’attività calcistica giovanile e di base, affiancando le società in un percorso non semplice, in attesa di un ritorno alla normalità e di una pianificazione sportiva a pieno regime.
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Partite le 53 Aree di Sviluppo Territoriale

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Riprende il via oggi, con l’avvio delle attività nelle neocostituite Aree di Sviluppo Territoriale (Ast), un nuovo capitolo del Programma di Sviluppo lanciato nel 2015 dalla Figc, attraverso il Settore Giovanile e Scolastico, con il sostegno di Ferrero attraverso il programma Kinder Joy of Moving, di Eni e di Puma. Un percorso tecnico e formativo che dal 2020-2021 si arricchirà di ulteriori contenuti, diventando il contenitore delle progettualità di sviluppo della Federazione: dai Centri Federali, alle Selezioni Territoriali, dalle Scuole Calcio Elite ai Camp e agli stage territoriali. Dopo l’esperienza pilota della scorsa stagione, nelle province di Lecce, Padova, Bolzano e Benevento, le attività dei Centri Federali si ampliano all’interno di Aree di Sviluppo Territoriale attraverso un progetto di ampio impatto, che interesserà 53 province e, complessivamente, circa 400 società e 4.000 atleti. Le Aree di Sviluppo Territoriale hanno come obiettivo primario una diffusione ancora più capillare della metodologia, dei princìpi e dei valori del Settore Giovanile e Scolastico. Un modo più massivo per coinvolgere un numero maggiore di calciatori e calciatrici ed esportare direttamente nel territorio un modello di lavoro avanzato e coordinato oltre a fornire uno strumento di crescita tecnica ai club direttamente coinvolti. Attraverso il lavoro degli Staff Regionali Figc-SGS qualificati, in ciascuna AST, verranno inserite e coinvolte sino ad un massimo di 8 Scuole Calcio partendo da quelle riconosciute come Elite e includendo almeno una scuola calcio femminile. Le attività di carattere tecnico, educativo, informativo e formativo verranno svolte direttamente presso le società con un approccio integrato che vedrà il diretto interessamento dei loro tesserati – atleti, tecnici, dirigenti – e dei genitori dei calciatori e delle calciatrici, secondo una programmazione condivisa a livello locale. Dal mese di dicembre verranno avviate anche le attività tecniche presso i 50 Centri Federali Territoriali della Figc in tutte le regioni italiane, con un programma che coinvolgerà settimanalmente le selezioni territoriali Under 13 e Under 14 maschili e Under 15 Femminili, quest’ultime diventate il vero bacino per le Rappresentative nazionali giovanili. I Centri Federali specializzeranno inoltre la loro funzione di polo formativo prevendendo oltre alla formazione Grassroots rivolta a tutti gli allenatori anche un percorso di formazione interna per i collaboratori tecnici e organizzativi regionali del Settore Giovanile e Scolastico. “Con l’avvio delle attività nelle Aree di Sviluppo Territoriale si entra in una nuova fase per il calcio giovanile, sia dal punto di vista organizzativo che sotto il profilo tecnico – dichiara il presidente della Figc Gabriele Gravina – attraverso il Settore Giovanile e Scolastico, la Figc ha continuato a programmare il futuro del calcio italiano anche durante il lockdown, stanziando risorse ingenti da ridistribuire alle Società in un momento così difficile, ma soprattutto delineando un nuovo processo di crescita generale. La scelta di mandare i nostri tecnici direttamente all’interno dei singoli Club va vista proprio in questo senso: coinvolgere il maggior numero di giovani, insieme ai loro allenatori e dirigenti”.
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Trento batte Sicilia e Basilicata e vince la sesta edizione di Rete!

ROMA (ITALPRESS) – Sono di nuovo i ragazzi dello Sprar di Trento ad alzare il trofeo che vale il successo della sesta edizione di Rete nella finale disputata contro i coetanei di Mazzarino (Sicilia) e San Severino (Basilicata). Una vittoria, la seconda consecutiva per i giovani trentini, maturata dopo un percorso partito nel mese di ottobre dello scorso anno assieme a tutti i 54 centri di accoglienza che hanno aderito al progetto di responsabilità sociale promosso dalla FIGC e dal Settore Giovanile e Scolastico, riservato ai minori stranieri accolti in Italia e finalizzato a favorire i processi di inclusione attraverso il calcio, in collaborazione con il Ministero dell’Interno, l’ANCI e Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SIPROIMI), e con il sostegno di Eni e Puma.
Grazie a un format ormai collaudato e diffuso in modo capillare sul territorio, l’attività di Rete!, anche per il 2020 ha previsto sedute di allenamento settimanali sotto la guida dei tecnici regionali del Settore Giovanile e Scolastico, e le successive fasi di gioco, ripartite a settembre, dopo lo stop forzato delle attività disposto nel mese di marzo. Osservando un protocollo di sicurezza sanitaria, con specifici controlli prima di ogni gara, il progetto sviluppato dalla Federazione, nonostante le difficoltà oggettive del momento, ha ripreso il suo percorso, coinvolgendo complessivamente circa 400 ragazzi di dieci regioni italiane – Trentino Alto Adige, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Puglia, Molise, Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia – in 6 concentramenti a carattere territoriale, 4 ulteriori tappe interregionali, e l’evento conclusivo disputato domenica 11 ottobre presso il Centro di Preparazione Olimpica del CONI dell’Acqua Acetosa di Roma. Proprio in virtù di questa attenzione è stato possibile dare continuità a un progetto diventato un modello anche a livello internazionale, attraverso la partecipazione di 24 squadre e lo svolgimento di 33 gare disputate in massima sicurezza in appena un mese. Perchè, tenendo ben presente la situazione attuale, nel rispetto della tutela della salute di tutti i soggetti coinvolti e con le corrette disposizioni da parte della FIGC, i ragazzi di Rete!, meritavano di continuare a vivere un’esperienza che, assieme ai operatori dei centri Sprar, attendono ogni anno con un entusiasmo sempre maggiore. Alla finale di Roma, le tre protagoniste sono arrivate dopo aver superato due turni di gare, nei quali hanno affrontato i coetanei delle altre regioni partecipanti. Trento, campione in carica, ha superato la tappa emiliana contro Pistoia e Bologna, San Severino, qualificato per la prima volta alla fase nazionale di Rete! ha avuto la meglio sui ragazzi di San Rufo (Campania) e Squillace (Calabria), mentre Mazzarino, presenza storica dell’intero progetto, si è aggiudicata le fasi che hanno impegnato le formazioni siciliane.
A parlare poi è stato il campo, che ha visto i giovani trentini e siciliani trionfare nelle rispettive sfide contro San Severino e, al termine dell’ultima gara, che ha assunto i contorni di una vera e propria finalissima per il titolo, ha premiato i campioni uscenti ai calci di rigore. Si conclude con successo la sesta edizione di un progetto che nell’arco di 6 anni ha quasi triplicato il numero dei partecipanti, passando dai 237 ragazzi e 24 centri Siproimi del 2015, ai 570 giovani e 54 strutture d’accoglienza del 2020, con un trend in continua e costante crescita. Numeri che attestano la validità di un’iniziativa in grado, quest’anno, di interessare più di un terzo dei centri Siproimi attivi in Italia e, nel suo complesso, di promuovere l’accesso a una pratica sportiva qualificata e favorire i processi di inclusione e tesseramento attraverso una forte sinergia con le società sportive del territorio.
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Domenica a Roma la Fase Nazionale di Rete!

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Si disputerà domenica 11 ottobre, a Roma, la Fase Nazionale di Rete!, il progetto di responsabilità sociale promosso dalla Figc e dal Settore Giovanile e Scolastico, giunto alla sua sesta edizione, riservato ai minori stranieri accolti in Italia e finalizzato a favorire i processi di inclusione attraverso il calcio. Ad accedere all’appuntamento che metterà in palio la vittoria dell’edizione 2020 dell’iniziativa, sviluppata in collaborazione con il Ministero dell’Interno, l’Anci e il Sistema Siproimi, con il supporto di Eni e Puma, le formazioni dei centri di accoglienza di Trento, San Severino (Pz) e Mazzarino (Cl). Le tre squadre protagoniste dell’evento, che avrà luogo presso il Centro di Preparazione Olimpica del Coni dell’Acqua Acetosa dalle ore 10.00, e che rientra all’interno della Settimana Europea dello Sport 2020, hanno guadagnato la qualificazione alla fase finale dopo aver superato le tappe territoriali e interregionali del torneo. Un percorso ripreso nel mese di settembre, dopo lo stop forzato delle attività dello scorso marzo, che, osservando uno protocollo di sicurezza sanitaria, con specifici controlli prima di ognuna delle 30 gare giocate finora, ha coinvolto complessivamente circa 400 ragazzi di dieci regioni italiane – Trentino Alto Adige, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Puglia, Molise, Basilicata, Calabria e Sicilia – in 6 concentramenti a carattere territoriale, disputati a Roma, Ceglie Messapica, Milano, Palermo e Bologna, e 4 ulteriori tappe, giocate a Ruvo di Puglia, Cosenza, Trento e Palermo, che hanno determinato il quadro delle finaliste. Trento, Mazzarino e San Severino, come da regolamento, saranno opposte in un triangolare con partite di sola andata, al termine del quale verrà assegnato il titolo di Campione di Rete! 2020. Nelle prossime settimane, verrà inoltre lanciata l’edizione 2021 di un progetto che negli ultimi 6 anni ha coinvolto in modo diretto oltre 3.000 giovani stranieri, coinvolgendo decine di società sportive e favorendo un processo di integrazione sociale e interculturale a livello territoriale.
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