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Alfano “In atto grande rivoluzione, criptovalute opportunità”

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ROMA (ITALPRESS) – La rivoluzione digitale passa anche dalle criptovalute, la moneta che si basa sulla blockchain. La Fondazione Alcide De Gasperi, presieduta da Angelino Alfano, ha ospitato l’incontro “Criptovalute: dallo strumento alla tecnica”.
“Questa è una fondazione culturale e politica che quest’anno festeggia il 40 esimo compleanno – ha detto Alfano -. Siamo impegnati nel dibattito pubblico e culturale ed estranei al dibattito partitico, siamo lieti di discutere su questi temi. In atto c’è una grande rivoluzione attraversata da due grandi transizioni che orientano il mondo, la transizione digitale e quella ecologica, le criptovalute si collocano nel solco di una di queste grandi transizioni. In America tutti i partiti si stanno muovendo nel tentativo di regolamentare il mercato delle criptovalute. Stiamo vivendo un tempo rivoluzionario, di cui i libri di storia si occuperanno per interi capitoli”.
Oggi si discute se realizzare delle Bitcoin City o degli Stati, Paolo Savona, presidente della Consob ha commentato: “Di che cosa stiamo parlando? E’ moneta, non è moneta? Sono strumenti finanziari? Tutti problemi che si stanno scontrando con la realtà. Su questo tema inizialmente facevo una partita di tennis in solitaria, lanciavo la palla, la palla non tornava. Nell’esercizio delle mie funzioni devo considerare razionali le proposte che mi arrivano sul tavolo. Che cosa sono queste criptovalute? La parola cripto è già fuori luogo, il vero problema non è tanto lo strumento ma la tecnologia sottostante, le proposte di regolamentazione che ho sul tavolo raramente riguardano la regolamentazione delle tecnologie. Ora, finalmente, i ministri delle Finanze del G7 hanno detto che strumenti e operatori vanno trattati nello stesso modo”.
Per Federico Carli, presidente dell’associazione Guido Carli, quello delle criptovalute è un “tema di grande attualità e la figura di Guido Carli è strettamente legata alle vicende monetarie internazionali. La riflessione di oggi si inquadra in una dimensione più ampia, si inscrive nel tema più ampio della tutela del risparmio. Le criptovalute hanno raggiunto ormai una dimensione gigantesca in Italia e nel mondo. Una massa di strumenti finanziari molto ampia genera problemi di stabilità del sistema per tanto è opportuno avviare un dibattito per cercare di capire come questa innovazione finanziaria che non è arrestabile possa e deve essere governata per creare ricchezza e per creare opportunità di investimento e limitare l’instabilità del sistema.
Questo tema deve essere portato al centro della riflessione politica del paese, il tema della salvaguardia dei risparmi.

– foto agenziafotogramma.it –

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80 anni fa nasceva la Dc, le sue scelte hanno segnato la storia della Repubblica

ROMA (ITALPRESS) – Nel 1942 fu fondata la Democrazia Cristiana, quarant’anni fa nasceva la Fondazione De Gasperi. In occasione di queste due ricorrenze si è aperto oggi un percorso per rappresentare e ricordare l’esperienza della DC a 80 anni dalla sua nascita. “Il nostro impegno è lavorare per custodire la memoria e mantenere vivo un ideale, ma senza la nostalgia del passato perché ogni tempo ha la sua storia”, ha detto Angelino Alfano, Presidente Fondazione De Gasperi, nel corso dell’iniziativa organizzata dalla Fondazione: “1992-2022: 30 anni dall’ultima volta della DC”, che ha aperto l’incontro ricordando Maria Romana De Gasperi, figlia dello statista venuta a mancare lo scorso 30 marzo: “Era una donna straordinaria. Si parla giustamente di padri della patria ma quando si ricorda la sua figura si ricorda anche una figlia della Repubblica, la signora Maria Romana ha incarnato la figlia di Alcide e la figlia del Presidente De Gasperi, e credo che solo il rapporto psicologico tra padre e figlia possa spiegare tutto l’impegno di un’intera vita per divulgare la missione di suo padre”, ha sottolineato Alfano.
“Dal 1942 al 1992, ultimo anno in cui si è candidata, la DC ha fatto la storia d’Italia, l’indirizzo storico della Repubblica è segnato dalle scelte fondamentali della Dc. C’è il suo DNA nella scelta Atlantica, nella scelta europeista, nell’idea di una società che dovesse reggersi su una economia sociale di mercato, nei diritti universali come istruzione e sanità, in scelte di campo permanenti come quella della NATO e in alcuni indirizzi sul Mediterraneo. Oggi, a 30 anni dall’ultima volta della Prima Repubblica – ha concluso il presidente Alfano – credo sia arrivato il momento per una valutazione e credo si possa fare una analisi che mantenga vivo un ideale”. Nel corso dell’iniziativa, dove è stato presentato lo studio condotto da IPSOS su chi votano oggi gli ultimi elettori della Democrazia Cristiana, è intervenuto, tra gli altri, anche Pier Ferdinando Casini, senatore e Presidente del Gruppo Italiano dell’Unione Interparlamentare, che ha evidenziato la necessità di “coltivare assolutamente la memoria, un Paese che disperde la memoria di personalità fondamentali per la sua storia, è un Paese che ha radici poco salde. Bisogna capire e trasmettere alle giovani generazioni quelli che è stata la grande ricostruzione del Paese e il protagonista è stato senza dubbio la Democrazia Cristiana. Coltivare la memoria di queste personalità – ha spiegato – non significa essere intrisi di nostalgia, ma avere ben chiaro cosa è stato fatto per posizionare l’Italia dove è: la scelta Atlantica, la scelta della NATO, la politica mediterranea, l’Europa”.
Entrando nella più stretta attualità Casini ha ricordato come nel 1954 “De Gasperi prima di morire nelle sue lettere scrisse la sua grande delusione: non ci sarebbe stata una politica comune di difesa bocciata dalla Francia. Lui diceva che non poteva resistere la costruzione europea basata solo sul polmone economico e monetario, ma che doveva esserci l’anima politica. Da quell’epoca sono passati 70 anni e siamo a questo, la vicenda Ucraina ci dimostra in modo inequivocabile che c’è bisogno di De Gasperi. C’è bisogno di tornare a queste grandi personalità che avevano visto tutto 70 anni fa, e i politici grandi, gli statisti, sono quelli che capiscono prima. È importante che si coltivi la memoria ed è importante che sia anche da insegnamento per non ripetere gli errori. L’occidente ha preso un abbaglio collettivo su Putin, oggi questi errori ci costano molto. Ci siamo andati a mettere in una situazione sotto il profilo energetico drammatica, non abbiamo una autonomia e dipendiamo da Putin. Se vogliamo vedere la storia con un qualche fatalismo -ha concluso Casini- diciamo che questa vicenda drammatica ci sta insegnando a tornare ai grandi principi di De Gasperi, alla politica di difesa e ad aprire gli occhi. L’Occidente aveva chiuso gli occhi e girato la testa dall’altra parte, oggi siamo tutti costretti a guardare la realtà per quella che è”.
(ITALPRESS).

Addio a Maria Romana De Gasperi, il ricordo di Alfano

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Nella notte tra il 29 e il 30 marzo si è spenta a 99 anni Maria Romana De Gasperi, figlia dello statista democristiano Alcide De Gasperi.

“A nome della Fondazione De Gasperi esprimo profondo dolore e cordoglio per la scomparsa di Maria Romana De Gasperi, a cui mi legava un rapporto di stima, affetto e grande ammirazione”, ha dichiarato il presidente Alfano. “In questi anni – continua Alfano, presidente della Fondazione De Gasperi – è stata una presenza fondamentale nella Fondazione che porta il nome del padre, lavorando per conservarne la memoria e trasmetterne i valori ai giovani. Non si è mai risparmiata negli incontri con gli studenti, le associazioni e le Istituzioni. La sua memoria e il suo carisma continueranno a vivere nelle attività e nelle iniziative della Fondazione De Gasperi”

La signora Maria Romana ha contribuito a costituire ed è stata colonna portante della Fondazione De Gasperi, ricoprendo dal 2013 l’incarico di Presidente onoraria. La sua storia ha attraversato l’intera vicenda repubblicana sin dalle origini. E’ stata accanto al padre in momenti che hanno segnato la storia italiana a cominciare dal viaggio a Washington del gennaio 1947 che consacrò il rapporto tra il nostro Paese e gli Stati Uniti. Il suo amore per il papà Alcide ha fatto sì che migliaia e migliaia di giovani e tutti gli italiani potessero mantenere vivo il ricordo di una esperienza, di un ideale e di una vicenda umana e istituzionale straordinaria come quella del Presidente De Gasperi.

Nel 2021 ha ricevuto dal Presidente Mattarella l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, e da Papa Francesco quella di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di San Gregorio Magno.

(ITALPRESS).

“Le Figlie della Repubblica”: il podcast della Fondazione De Gasperi sui protagonisti della Prima Repubblica

Lo “shopping immaginario” in via Cola di Rienzo (a Roma) di Alcide De Gasperi insieme alla moglie Francesca Romana che, nonostante gli anni della guerra e la difficile situazione economica in cui si trovavano, si divertivano a guardare le vetrine facendo finta di avere i soldi per comprare tutto quello che desideravano raccontato dalla figlia Maria Romana De Gasperi. I pranzi “scoppiettanti” in famiglia di Giulio Andreotti raccontati dalla figlia Serena che ricorda, nonostante le difficoltà e la paura di quel periodo, l’umorismo spiccato di suo padre non solo nella vita pubblica ma anche in quella privata, segnata da momenti belli come la nascita dell’amicizia con Alcide De Gasperi ma anche da momenti drammatici come il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro ricordato da Serena come uno dei due momenti in tutta la vita in cui ha visto il padre piangere.

“La politica, una signora che sedeva a tavola con noi tutte le sere” racconta Stefania Craxi che da bambina seguiva il papà Bettino Craxi nelle campagne elettorali pur di trascorrere del tempo con lui; la nascita della storia d’amore tra Pietro Ingrao e Laura Lombardo Radice, raccontata dalla figlia Chiara Ingrao, che torna al ventennio fascista quando per scambiarsi documenti e informazioni, fingevano di essere fidanzati per incontrarsi al cinema o al parco. E infine le passeggiate serali nella fredda Trento di Flavia Piccoli Nardelli con il papà Flaminio Piccoli, un uomo segnato dal confronto con le grandi traiettorie disegnate da Fanfani e, soprattutto, da Moro, del quale racconta la solitudine e l’angoscia che tuttavia non lo hanno mai fatto demordere dal perseguire le proprie idee.

Sono questi alcuni degli aneddoti protagonisti del podcast “Le Figlie della Repubblica” che racconta alcune grandi figure della Prima Repubblica attraverso la voce delle figlie che furono testimoni di eventi decisivi, spesso collaboratrici nell’attività istituzionale, a volte confidenti di speranze e paure.

Un podcast della Fondazione De Gasperi, l’istituto che custodisce e promuove gli insegnamenti ideali, morali e politici di Alcide De Gasperi, realizzato con il contributo di Fondazione Cariplo.

Nelle prime cinque puntate, in uscita a cadenza settimanale sulle principali piattaforme, Maria Romana De Gasperi, Serena Andreotti, Stefania Craxi, Flavia Piccoli Nardelli e Chiara Ingrao raccontano i loro padri (Alcide De Gasperi, Giulio Andreotti, Bettino Craxi, Flaminio Piccoli, Pietro Ingrao), secondo un punto di vista familiare e intimo. Con il loro ricordo e il racconto di episodi personali, gettano luce sulla complessità degli snodi e delle dinamiche umane e politiche che hanno portato alla costruzione di un’Italia democratica e repubblicana.

Il podcast è nato da un’idea di Martina Bacigalupi, Responsabile Strategia e Sviluppo Fondazione De Gasperi, ed è stato realizzato da Ways – the storytelling agency. Scritto e diretto da Emmanuel Exitu con la supervisione storica del prof. Antonio Bonatesta, ha la voce narrante del giornalista Alessandro Banfi che guida gli ascoltatori a comprendere il contesto storico in cui sono ambientate le storie raccontate dalle “Figlie della Repubblica”.

Hanno collaborato alcuni Amici Giovani della Fondazione De Gasperi tra cui Corrado Cassiani, Martina Cirelli, Elisabetta Fiaschi, Federico Mossuto, Ludovica Pietrantonio e Michela Zarbaglia. Presa diretta e sound design sono di Valeria Cocuzza, la registrazione in studio di Marco Gandolfo.

“Il progetto fa da preludio alle celebrazioni dei 40 anni dalla nascita della Fondazione De Gasperi. L’iniziativa ha l’obiettivo di avvicinare le nuove generazioni ai protagonisti che hanno costruito e animato l’Italia repubblicana. La scelta del podcast posiziona la Fondazione come un istituto culturale innovativo capace di attualizzare la storia e di accorciare le distanze con nuovi pubblici”, commenta Lorenzo Malagola, Segretario Generale della Fondazione De Gasperi.

“È stata la signora Maria Romana De Gasperi, nostra Presidente Onoraria, a dare l’ispirazione per questo progetto. Ogni volta che ci racconta di suo padre, dalle sue parole emerge la figura dell’uomo prima che quella del politico: un Alcide De Gasperi determinato ma al tempo stesso sensibile, essenziale ma anche generoso. Per questo motivo ho pensato di raccontare quella parte della nostra memoria storica che non compare nei libri, attraverso testimonianze autentiche come quelle delle figlie che hanno guardato e accompagnato questi grandi personaggi”, commenta Martina Bacigalupi.

I podcast saranno diffusi nelle scuole superiori come strumento di educazione civica.

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