“In Sicilia si sta valutando un vero e proprio patentino vaccinale digitale che, conservando i dati clinici dei pazienti, sarebbe in grado – nelle intenzioni dei progettisti – di consentire il ritorno alla vita normale dei soggetti vaccinati. Apprendo da notizie di stampa di questo progetto sperimentale, denominato “Cardforlife”, della società siciliana HTC, che sarebbe stato presentato all’ASP di Catania. La sola idea di un patentino per i vaccinati è un’aberrazione che di fatto indirettamente obbligherebbe alla vaccinazione, creando una illegittima discriminazione tra cittadini su base sanitaria: un precedente assolutamente grave ed inaccettabile”. Cosi’ in una nota Francesca Donato, europarlamentare della Lega.
“Mi auguro – aggiunge – che nessuna ASP regionale sia coinvolta in questo progetto o in progetti analoghi, e chiedo all’assessore Razza di chiarire il ruolo dell’ASP di Catania su CardForLife.
Invito il presidente Musumeci a prendere pubblica ed immediata distanza da progetti del genere, garantendo che il sistema sanitario regionale non intende avviare questo genere di protocolli, che come ho avuto modo variamente di argomentare, rappresentano un punto di non ritorno per la libertà di cura ed individuale protetti dalla nostra Costituzione”.
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Donato “No al patentino vaccinale in Sicilia, è un’aberrazione”
Borsellino, Donato “Assurda polemica Pd-M5S contro Salvini”
“La lotta alla mafia è un valore che accomuna tutti i cittadini onesti, in Sicilia e in Italia, e che appartiene a tutte le parti politiche, non ha colori: del tutto incomprensibile e inaccettabile la polemica di Pd e M5s contro Matteo Salvini, ‘colpevole’ di aver onorato la memoria di un eroe come Paolo Borsellino. Vergognoso che puntino il dito contro Salvini, che ha combattuto la criminalità organizzata in prima persona da ministro dell’Interno. Queste forze politiche, che stanno rovinando il Paese con il loro disastroso Governo, si confermano ogni giorno più distanti dalla realtà”. Così in una nota Francesca Donato, europarlamentare della Lega.
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Pescherecci sequestrati, Donato “Governo dorme, riportateli a casa”
“Il dibattito sui fondi europei e la vicenda dei pescatori da oltre cento giorni sequestrati in Libia confermano in maniera evidente il fallimento dell’attuale Governo italiano”. È quanto ha affermato l’europarlamentare della Lega Francesca Donato, durante il suo intervento alla sessione plenaria del Parlamento europeo.
“Altro che ‘modello Italia’ come per mesi ripetuto da Giuseppe Conte: la situazione è drammatica, l’Italia conta 70 miliardi non spesi e fermi in tesoreria, il più alto numero di decessi per Covid nonostante i lockdown e l’aumento esponenziale dei disoccupati – ha aggiunto -. A questo, si aggiunge l’incapacità di riportare a casa i 18 pescatori partiti dalla Sicilia e sequestrati in Libia da tre mesi senza un’accusa, mentre il governo turco ha fatto liberare da Haftar i propri pescatori dopo solo una settimana”.
“Se l’Ue davvero non vuole lasciare nessuno indietro – ha detto infine l’europarlamentare – chieda al ministro Di Maio e al presidente Conte di dimettersi e intervenga direttamente per liberare i pescatori di Mazara. È la Sicilia che ve lo chiede, riportateli a casa”.
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Ue, Donato “Italia penalizzata dai negoziati sui fondi regionali”
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “L’esito dei negoziati sul regolamento Fesr-Fse+ segna il trionfo dei nazionalismi dei Paesi dell’Est da un lato e delle istanze politiche degli estremisti Verdi e forze di sinistra dall’altro”. Così in una nota Francesca Donato, europarlamentare della Lega, relatrice ombra del provvedimento.
“A uscirne profondamente penalizzata è l’Italia, ma anche altri Paesi come Francia e Spagna, ingabbiati negli obiettivi climatici dell’accordo di Parigi, in un forzato e accelerato percorso di transizione energetica, con limitatissimi margini di finanziamento per strumenti-ponte come infrastrutture per la produzione, trasporto, distribuzione, trattamento e stoccaggio del gas naturale, unica vera alternativa di breve termine ai combustibili fossili, con impatto ambientale e climatico già enormemente ridotto e quindi compatibile con un obiettivo di transizione energetica, che punta all’utilizzo dell’idrogeno liquido come risorsa ‘green’ finale”, aggiunge.
“Un risultato frutto del compromesso tra Parlamento e Consiglio, in cui si è deciso di escludere totalmente ogni finanziamento a progetti riguardanti il gas naturale dal Just Transition Fund per concentrarli unicamente nel Fesr – spiega Donato -. Qui però si è decisa una ripartizione delle risorse per i vari Paesi basata su una suddivisione in tre categorie, con un favore estremo per i Paesi maggiormente dipendenti dai combustibili fossili, ovvero quelli dell’est Europa: a questi sarà consentito l’utilizzo delle risorse Fesr fino a un massimo dell’1,55% del totale; per quelli con RNL pro-capite più alto – facendo peraltro riferimento ai dati del 2015-2017, non a quelli attuali – come l’Italia, la soglia massima utilizzabile sarà appena dello 0,2%”.
“Rimangono escluse altresì dai finanziamenti opere di smantellamento e di costruzione di centrali nucleari, infrastrutture aeroportuali e imprese in difficoltà. La presidenza tedesca è riuscita a ottenere l’inserimento della connettività tecnologica regionale e la ‘mobilità urbana sostenibile’, cioè i finanziamenti ad auto e altri mezzi di trasporto elettrici, di cui la Germania è il principale produttore – conclude l’esponente della Lega -. Ingenti risorse andranno all’integrazione socioeconomica dei cittadini dei Paesi terzi, migranti inclusi, attraverso azioni integrate che ricomprendono alloggi e servizi sociali: anche la lobby delle Ong ha dunque portato a casa un bel risultato. La Lega è stata l’unica forza politica a battersi duramente per gli interessi italiani: tutti gli altri gruppi, con il consenso dei partiti italiani che ne fanno parte, hanno appoggiato convintamente il compromesso raggiunto ai danni dell’Italia”.
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Donato “Indignata per la sentenza tedesca su Falcone e Borsellino”
“La notizia che un tribunale tedesco abbia negato ogni tutela all’onore del nome dei due più grandi eroi della storia della lotta alla mafia, come i giudici Falcone e Borsellino, suscita in me un’indignazione fortissima. Il nome dei due indiscussi eroi siciliani dev’essere tutelato da abusi e strumentalizzazioni in tutto il mondo, a iniziare dall’Europa. L’importanza dell’esempio che essi hanno dato all’intera Sicilia, all’Italia e alle future generazioni ha un valore inestimabile, che va difeso e preservato. Mi rivolgo direttamente alle autorità tedesche perché intervengano prontamente per far rimuovere ogni elemento che umili di fatto la memoria dei nostri più cari concittadini, che hanno dato la vita per il bene della comunità. Invito il presidente Conte e il ministro Di Maio a far sentire la voce del nostro Governo in difesa dei nostri valori e dei nostri simboli di legalità, coraggio e libertà”. Così in una nota Francesca Donato, europarlamentare della Lega.
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Ponte sullo Stretto, Donato “Il Governo umilia ancora la Sicilia”
“Ancora una volta il governo Conte, in occasione della legge di bilancio, dimostra di non considerare gli interessi e i diritti della Sicilia. Dopo la vergognosa decisione di escludere ogni possibilità di finanziare il ponte sullo stretto tramite i fondi europei, si dispone la definitiva chiusura della Società stretto di Messina in liquidazione, senza affrontare seriamente la questione della mobilità da e verso la Sicilia”. È quanto afferma in una nota l’europarlamentare della Lega Francesca Donato. “Nel progetto del ponte sullo stretto, già allo stato preliminare, erano contenuti tutti gli studi necessari per valutare le possibili opzioni di collegamento e, non a caso, erano esclusi eventuali tunnel o alternative similari. Oggi il ministro alle infrastrutture crea l’ennesima task force per valutare quelle stesse alternative già bocciate vent’anni fa”, aggiunge.
“Mi sorprende e mi rammarico fortemente – aggiunge la Donato – che il presidente Musumeci non abbia fatto sentire la voce dei siciliani contro questo modo vergognoso di trattare la Sicilia e l’intero sud. Il ponte sullo stretto deve tornare centrale nell’agenda politica nazionale e regionale: il progetto esiste ed è cantierabile; i fondi europei sono lì per questo. Il costo economico dell’isolamento territoriale dal resto del Paese per i nostri cittadini, le nostre produzioni e le nostre imprese, non è più sostenibile”. “Nella stessa legge di bilancio e sempre nel silenzio del governo regionale, si dispone altresì la chiusura della società regionale ‘Riscossione Sicilia, negando in via del tutto unilaterale l’autonomia speciale siciliana che comprende il diritto, per Statuto, di gestire autonomamente le proprie risorse finanziarie e fiscali”, sottolinea Donato. “Accettare in silenzio queste lesioni dei diritti dei Siciliani è inaccettabile da parte del governo regionale in primis, ma anche delle opposizioni”, conclude.
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Ue, Donato “grazie a un emendamento della Lega più tutelate le isole”
“Grazie all’accoglimento di un emendamento proposto dalla Lega, gli Stati membri dell’Unione europea dovranno destinare le risorse economiche del fondo REACT EU prevalentemente a chi vive nelle regioni insulari, rurali, periferiche, montuose, scarsamente popolate o meno sviluppate. Un intervento importante che favorisce nettamente gli interessi delle isole e delle altre aree svantaggiate del nostro Paese e dell’intera UE, tutelando, al contempo, le categorie più colpite dalla crisi economica”. È quanto afferma l’europarlamentare della Lega, Francesca Donato, che ha espresso soddisfazione per l’approvazione di un emendamento, voluto e proposto dalla Lega, al regolamento europeo sul fondo “React Eu” (per rinforzare la risposta alla crisi da Covid-19 e favorire la coesione territoriale in UE) che assegnerà all’Italia, secondo le stime attuali, circa 13,5 miliardi di euro in due anni, di cui 10,7 nel 2021.
“Un importante risultato – aggiunge l’eurodeputato – frutto dell’ottimo lavoro del nostro team negoziale nel trilogo, è inoltre che React Eu potrà essere utilizzato primariamente per il supporto a prodotti e servizi per la salute, ma anche per il mantenimento dell’occupazione, per i liberi professionisti, gli imprenditori, i freelance e i lavoratori di settori fortemente colpiti dalla crisi, come ad esempio turismo e cultura”. “Adesso mi auguro che alcune rigidità, emerse dalle posizioni dei co-legislatori che vogliono inserire condizionalità eccessive nei testi degli accordi di prossima definizione, non rendano vani gli sforzi compiuti sinora – sottolinea -. È necessario che l’UE garantisca in tempi più rapidi, ai Paesi membri, il sostegno finanziario necessario per una risposta efficace alla crisi pandemica in atto”.
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Fondi Ue, Donato “Non sarà il Recovery Fund a salvarci”
“Secondo lo studio della Corte dei Conti europea, sono poco più del 30% i fondi Ue spesi dall’Italia nel 2019, con una media europea comunque bassissima, del 40%. In commissione Regi al Parlamento europeo lavoro da oltre un anno su come semplificare i Regolamenti sui fondi europei per lo sviluppo regionale e la coesione territoriale: un sistema estremamente farraginoso e complesso, che rende spesso molto difficile per cittadini e aziende dei Paesi membri, quando non impossibile, accedere a fondi Ue”. Così in una nota Francesca Donato, europarlamentare della Lega. “Per far fronte all’emergenza Covid-19, l’Ue ha predisposto in tempi rapidissimi gli strumenti CRII e CRII+, pensati proprio per semplificare l’accesso ai fondi e accelerare la spesa delle somme ancora inutilizzate, tramite significativi ‘tagli’ agli adempimenti formali normalmente prescritti e l’aumento della percentuale di finanziamento Ue sino al 100%”, aggiunge.
“Grazie a queste misure, l’assorbimento dei fondi è prontamente aumentato. Il Recovery Fund prevede finanziamenti agli Stati membri più in difficoltà con gli stessi meccanismi e schemi adottati per i fondi strutturali. Ma per il prossimo futuro, paradossalmente, alla complessità attuale, la Commissione e il Consiglio europeo intendono introdurre ulteriori strettoie, legate sia al rispetto dei vincoli climatici che a ulteriori condizionalità macroeconomiche che renderanno l’accesso a questi fondi ancora più impervio e tardivo – conclude Donato -. Se questo indirizzo non cambia, per uscire dall’attuale fase di drammatica crisi economica e sanitaria l’Italia potrà nei prossimi anni contare con certezza solo sulle proprie risorse e sul finanziamento tramite i mercati finanziari, sostenendo in deficit la spesa necessaria a salvare la propria economia e la vita dei propri cittadini, come ha già fatto la Germania, fra gli altri, stanziando ben mille miliardi di euro per supportare le proprie imprese. Oggi la partita della crisi pandemica è economica oltre che sanitaria e il rischio che la linea attendista del Governo su questo fronte ci lasci un’Italia ancora più debole rispetto alle economie trainanti in Europa è già una realtà che si concretizza sotto i nostri occhi”.
(ITALPRESS).

