“Miei cari concittadini, è con una certa emozione che prendo la parola per la prima volta da presidente in questo per me inedito messaggio che rivolgo sui social all’intera comunità lucana. Colgo questa occasione per raccontarvi cosa abbiamo fatto in questi primi mesi di guida del centrodestra alla giunta regionale”. Inizia così, un video messaggio del presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, diffuso attraverso i canali social istituzionali per raccontare i primi 100 giorni alla guida del governo lucano. “Come avete avuto modo di sapere – ha proseguito – ho costruito con gli assessori Merra, Cupparo, Leone, Rosa e con il vicepresidente Fanelli una squadra che è un mix di competenze, professionalità e consenso elettorale. Abbiamo iniziato a tracciare le linee di una nuova lotta alla disoccupazione”. Molti sono i tavoli di crisi aperti “che sto seguendo insieme all’assessore al ramo Francesco Cupparo, partendo da alcune situazioni che sono per me emblematiche. Come quella della Ferrosud, dove ci troviamo in una situazione nella quale l’azienda vuole chiudere in Basilicata per delocalizzare”.
Bardi ricorda il rifinanziamento del reddito minimo di inserimento e dei tirocini di inclusione sociale e di aver avviato “un’interlocuzione con i sindacati e con le forze datoriali”. “In questo primo mese e mezzo di attività, vi ricordo che siamo entrati nei pieni poteri solo a maggio di quest’anno – ha proseguito Bardi – abbiamo affrontato molti scottanti dossier. Con l’assessore Merra abbiamo poi costruito un progetto di difesa del suolo che ha permesso un finanziamento di otto milioni per alcuni Comuni della Basilicata. Altri ne verranno per un complessivo di 91 milioni di euro che sono stati destinati alla difesa del nostro ambiente”. Con l’assessore Rosa, invece, “abbiamo avuto a Potenza un incontro con i massimi livelli dell’Ispra: un cambio di passo positivo che segna anche una diversa impostazione dei rapporti tra la Regione e gli enti di controllo. Sempre con Rosa stiamo portando avanti il masterplan per il potenziamento dell’Arpab”. Per quanto riguarda il petrolio Bardi ha detto che “a settembre inizieremo il confronto con le società petrolifere e sarò io personalmente a informarvi su quanto faremo. Ma voglio dirvi sin d’ora che avremo due punti saldi nella trattativa: la salute dei lucani e la tutela dell’ambiente”.
Sulla sanità il governatore afferma che “grazie all’assessore Leone ho dato la possibilità ai dirigenti generali dell’Asl di assumere il personale che necessita per far funzionare i nostri ospedali. Abbiamo autorizzato il test gratuito per lo screening prenatale non invasivo per le donne in gravidanza. Poi abbiamo stanziato 1,6 mila euro per portare la sala operatoria accanto al reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Matera. E per il San Carlo di Potenza 2 milioni di euro per la creazione di una sala operatoria ibrida nel reparto di cardiochirurgia”. Sul comparto agricolo l’assessore Fanelli “si è subito impegnato – ha precisato Bardi – per sbloccare fondi stanziati e non liquidati per le imprese, circa quattro milioni di euro, a ristoro dei danni da calamità naturali subiti dal 2013 in poi. La Basilicata sta diventando, grazie al traino di Matera 2019 una meta turistica dove aumentano le giornate di permanenza. Un risultato buono, che non vede ancora pienamente espresse le molteplici potenzialità della nostra Regione”.
(ITALPRESS).
BARDI RACCONTA I PRIMI 100 GIORNI DI GOVERNO
XYLELLA, ANCHE LA BASILICATA ADOTTA UN PIANO DI PREVENZIONE
La prevenzione è importante. Anche se la Basilicata a oggi è considerata “indenne”, l’amministrazione regionale ha stabilito di dotarsi di un documento di attuazione del Piano nazionale “di emergenza per la gestione” della “Xylella fastidiosa”, che prevede l’istituzione di una unità di crisi in caso di necessità, ma soprattutto l’attivazione di un’opera di monitoraggio nelle aree a maggior rischio di contaminazione. La Xylella fastidiosa è il batterio delle piante che tanti danni sta provocando, ad esempio, alle coltivazioni della Puglia e che è stato inserito nella lista degli organismi nocivi da quarantena dell’Unione europea. “Il Piano – è specificato nel provvedimento approvato dalla giunta Bardi su proposta dell’assessore regionale alle Politiche agricole, Francesco Fanelli – è finalizzato ad individuare le misure da porre in essere per l’attuazione di un programma di sorveglianza per contrastare l’eventuale introduzione e diffusione del patogeno sul territorio lucano”, ma anche per adottare “le procedure in grado di garantire una risposta rapida, efficace e coordinata all’eventuale primo rinvenimento di Xylella fastidiosa, al fine di pervenire al suo controllo e all’eradicazione dai focolai o, in caso di impossibilità, al contenimento della diffusione e dello sviluppo”.
Le disposizioni del documento della giunta regionale vanno ad ottemperare, tra l’altro, a quanto previsto dalle normative europee e nazionali in materia. “In Basilicata, l’eventuale introduzione di Xylella fastidiosa – è evidenziato nel provvedimento dell’esecutivo lucano – porrebbe a rischio le filiere produttive di olio e vino, la produzione di agrumi e di drupacee e comprometterebbe le già gracili strutture vivaistiche di piante ornamentali e da frutto. Le coltivazioni legnose agrarie rappresentano il 9,94 per cento della Superficie agricola utilizzata (Sau), pari a circa 31 mila ettari. I fruttiferi sono presenti in 4.752 aziende ed occupano il 21,55 per cento della superficie, gli agrumi il 12,47 per cento, la vite il 10,79 per cento, mentre la coltivazione dell’olivo è quella più rappresentativa, in quanto presente in 32.753 aziende interessando 28.002 ettari, pari al 54,26 per cento”.
Il piano prevede l’istituzione di una cabina di regia costituita da rappresentanti del Dipartimento regionale alle Politiche agricole e forestali, dell’Agenzia lucana di sviluppo e di innovazione in agricoltura (Alsia), ma anche di organizzazioni professionali, dei produttori e di associazioni ambientaliste. Per quanto riguarda le aree di monitoraggio “le indagini dovranno concentrarsi in zone considerate a maggiore rischio di introduzione dell’organismo patogeno, quali ad esempio quelle al confine con la Puglia (in prevalenza nelle vicinanze della provincia di Taranto) o in territori con presenza di piante che evidenziano sintomi di deperimento o di impianti vivaistici”.
SVILUPPO BASILICATA, IN ARRIVO 20 MLN PER MICROCREDITO A IMPRESE
In arrivo 20 milioni di euro per la creazione di nuove imprese e una serie di novità per il sostegno al terzo settore. È quanto previsto da due avvisi pubblici che saranno pubblicati sul Bollettino ufficiale di domani della Regione Basilicata e che consentiranno la presentazione di domande di accesso al Fondo per il Microcredito nell’ambito del Programma operativo (Po)-Fondo sociale europeo (Fse) 2014-2020. Ad annunciarlo Sviluppo Basilicata, la società in house della Regione che gestisce l’operazione per conto dell’amministrazione regionale. I bandi prevedono due distinte tipologie di Microcredito: A e B. “Il Microcredito A – spiegano da Sviluppo Basilicata – ha come finalità quella di sostenere la creazione di impresa e di attività di lavoro autonomo da parte di soggetti disoccupati che hanno difficoltà di accesso ai canali tradizionali del credito. Il Microcredito B, invece, quella di sostenere il rafforzamento dell’economia sociale (terzo settore), mediante la creazione di nuove attività economiche o il sostegno di quelle già esistenti da parte di imprese sociali ed enti”.
La dotazione finanziaria complessiva è di 20 milioni di euro, 10 milioni a valere sull’Asse 1 e 10 milioni sull’Asse 2 del Po-Fse Basilicata 2014-2020. Potranno accedere al Microcredito A “i soggetti disoccupati che intendano candidare un’iniziativa imprenditoriale nelle varie forme specificate nell’avviso, finalizzate all’avvio del lavoro autonomo ed alla creazione d’impresa comprendendo in tale fattispecie anche il trasferimento d’azienda”. Destinatari del Microcredito B sono invece “le imprese sociali e gli enti del terzo settore che intendono consolidare le proprie attività economiche, nonché le persone fisiche in situazione di svantaggio che vogliano costituire imprese sociali finalizzate allo svolgimento di una nuova attività economica”. Tutte le iniziative dovranno essere realizzate in Basilicata.
Per entrambi gli avvisi “i finanziamenti concessi saranno erogati sotto forma di mutui chirografari per un importo minimo di cinquemila e massimo di 25 mila euro, a tasso zero. I finanziamenti sono rimborsabili in 5 o 6 anni (oltre 12 mesi di preammortamento), con rate mensili costanti o crescenti. Le domande potranno essere presentate dal 16 settembre 2019 fino al 30 giugno 2023 e comunque fino a esaurimento delle risorse finanziarie disponibili. I testi degli Avvisi e la relativa modulistica saranno disponibili a partire da giovedì primo agosto 2019 e consultabili sul sito di Sviluppo Basilicata (www.sviluppobasilicata.it) e sul portale della Regione Basilicata”.
LA BASILICATA DICE NO AL DEPOSITO NAZIONALE DELLE SCORIE NUCLEARI
“Ho partecipato oggi alla commissione Ambiente ed Energia della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e, in accordo con il presidente Bardi, ho ribadito il no della Basilicata ad ospitare il deposito nazionale delle scorie nucleari”. Ad annunciarlo l’assessore lucano all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa. L’oggetto della seduta odierna della commissione era il parere sullo schema di decreto del presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dello Sviluppo economico e del ministro dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, di approvazione del Programma nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi, che prevede le ‘linee guida’ della politica italiana sulla gestione dei rifiuti radioattivi e del combustibile nucleare esaurito fino alla fase di smaltimento.
“Ho condiviso le criticità del Programma con il presidente Bardi. Quello che ci preoccupa – prosegue Rosa – è che non viene individuato, ancora una volta, il sito del Deposito Nazionale né nel testo sono contenuti i criteri per individuarlo. In pratica, si tratta di una valutazione strategica generica che non permette di fare osservazioni nel merito. Questo, associato alla totale assenza dei informazioni circa le attività di dismissione dell’impianto ITREC di Rotondella, mi ha spinto a esprimere, con forza, il diniego della nostra Regione all’individuazione sull’intero territorio della Regione Basilicata del sito per il Deposito Nazionale delle scorie nazionali. Invito i Parlamentari lucani ad appoggiare questa battaglia regionale nelle sedi nazionali”.
AVVISO SERVIZIO CIVILE, PUBBLICATI ELENCHI AMMESSI ED ESCLUSI
La Regione Basilicata ha approvato la graduatoria definitiva per l’anno 2019 relativa all’avviso “Progetti di servizio civile universale in Italia e all’estero”.
Delle 79 istanze presentate da enti ed associazioni del terzo settore, 50 sono quelle che hanno ottenuto una valutazione positiva e che quindi sono state approvate, mentre 29 sono state escluse o non ammesse per varie irregolarità. Sul sito istituzionale della Regione Basilicata sono stati pubblicati i tre elenchi, con punteggio, numero di volontari assegnati o motivazioni della non accettazione della domanda. L’iniziativa interessa in tutto 300 volontari, distribuiti tra le 50 associazioni i cui progetti sono stati approvati, in vari comuni della Basilicata fra cui Balvano, Viggianello, Francavilla sul Sinni, Lagonegro, Bella, Castelmezzano, Maratea, Lauria, Picerno, Ruvo del Monte (Potenza), Nova Siri, Scanzano Jonico, Pisticci, Irsina (Matera). Tra gli ambiti d’intervento, quelli riguardanti “Educazione e promozione del turismo sostenibile e sociale; adulti e terza età in condizioni di disagio; cura e conservazione delle biblioteche; lotta all’evasione e all’abbandono scolastici e all’analfabetismo di ritorno; valorizzazione centri storici; minori; gestione delle emergenze o prevenzione dei rischi (con le associazioni di Protezione civile); sportelli informativi; educazione allo sviluppo sostenibile; salvaguardia e tutela di Parchi e oasi naturalistiche; attività interculturali; valorizzazione sistema museale pubblico e privato; disabili; migranti”.
INFRASTRUTTURE MINORI, INTERVENTI IN COMUNI DEL POTENTINO
La giunta regionale della Basilicata su iniziativa dell’assessore alle Infrastrutture, Donatella Merra, ha deliberato in una delle ultime sedute una serie di interventi di ripristino e di messa in sicurezza di strade o edifici in alcuni comuni del potentino, che da tempo – prima dell’insediamento dell’amministrazione Bardi – ne avevano fatto espressa richiesta. A Vietri di Potenza – dove il Comune aveva richiesto un intervento urgente segnalando danni ad una strada in contrada Pietrapanna provocati a gennaio scorso dal maltempo – si interverrà con un finanziamento di 30 mila euro per i lavori di messa in sicurezza e di ripristino dell’arteria. È di 40 mila euro, il contributo che otterrà il Comune di Rionero in Vulture per “lavori di ripristino e di messa in sicurezza” di un muro in via Montegrappa. La locale amministrazione aveva infatti accertato che la struttura “presenta segni di dissesto, lesioni ed un parziale spostamento dall’asse che causa pregiudizio alla stabilità del manufatto”, così come l’Ufficio Difesa del Suolo di Potenza aveva riscontrato che “ricorrono i requisiti per un intervento”.
Risale al 30 marzo del 2018, invece, una richiesta di intervento urgente del Comune di Ginestra “per il ripristino dei danni alla strada interpoderale Fontana Bianca”. Un tratto di quell’arteria era stato interessato da un movimento franoso che aveva causato “pericolo per il transito veicolare”: per i relativi lavori di ripristino – grazie alla deliberazione della giunta Bardi – saranno messi a disposizione circa 28 mila euro. Al Comune di Forenza, infine, saranno a stretto giro stanziati 36 mila euro per una richiesta di “lavori di ripristino e consolidamento del muro di contenimento alla salita Calvario” risalente al giugno del 2018.
ASSESSORE ROSA ANNUNCIA CONCORSI PUBBLICI ALL’ARPAB
“Finalmente in Basilicata parte l’era dei concorsi pubblici per titoli ed esami. Si inizia con cinque unità, a tempo pieno e indeterminato, per l’ARPAB: ingegneri, architetti, biologi e fisici avranno l’occasione di partecipare ad una selezione trasparente per accedere alla Pubblica Amministrazione”. E’ quanto dichiara l’Assessore all’Ambiente della Regione Basilicata, Gianni Rosa.
Le figure richieste dai bandi sono: un collaboratore tecnico professionale – ingegnere o architetto – categoria “D” -del CCNL Comparto sanità – da assegnare all’ufficio Provveditorato Economato e Ufficio Tecnico; un collaboratore tecnico professionale – biologo – categoria “D” -del CCNL Comparto sanità – da assegnare all’ufficio Laboratorio Microbiologico; un collaboratore tecnico professionale – ingegnere – categoria “D” -del CCNL Comparto sanità – da assegnare all’ufficio ARIA; un collaboratore tecnico professionale – ingegnere o fisico- categoria “D” -del CCNL Comparto sanità – da assegnare all’ufficio I.E.A.; un collaboratore tecnico professionale – ingegnere – categoria “D” -del CCNL Comparto sanità – da assegnare all’ufficio grandi rischi industriali. Il termine per presentare le domande è di 30 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. “Ai giovani lucani interessati – conclude Rosa – dico di partecipare”.
APPROVATE LINEE GUIDA DI PREVENZIONE DAL RADON
La giunta regionale della Basilicata ha approvato le “Linee guida per il risanamento e la prevenzione dal Radon”, gas radioattivo naturale, classificato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) tra i cancerogeni del gruppo “I” (quelli cioè per i quali vi è massima evidenza di cancerogenicità) e che è la seconda causa di tumore polmonare dopo il fumo di tabacco. Il documento – approvato su iniziativa dell’assessorato alle Politiche della Persona – è stato redatto grazie alla collaborazione della Fondazione Ambiente Ricerca Basilicata (Farbas) e del Centro regionale di radioattività (Crr) dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Basilicata (Arpab). Ai due organismi, l’esecutivo lucano all’atto dell’approvazione ha dato inoltre mandato di “presentare il documento ai soggetti interessati (amministrazioni pubbliche, ordini professionali) per la sua divulgazione”. Le linee guida sono costituite da tre parti: la prima introduttiva “riportante – è specificato nel provvedimento – l’inquadramento normative e l’indagine conoscitiva dei livelli di concentrazione di radon in edifici scolastici e in alcuni luoghi di lavoro”; una seconda sezione con “i meccanismi d’ingresso del radon negli edifici, con particolare riferimento ai materiali da costruzione”; una terza ed ultima parte “inerente le tecniche di prevenzione e di mitigazione del rischio”.
Nella delibera della giunta Bardi è quindi evidenziato che “la pianificazione regionale in materia di prevenzione contempla anche attività che possano incidere sul rapporto ambiente-salute” e che per questo si è deciso di definire “le linee guida per la protezione dall’esposizione a radon in edifici sia esistenti che di nuova costruzione. Il radon tende ad accumularsi negli ambienti chiusi e la sua presenza negli edifici “è dovuta principalmente alle sue esalazioni dal terreno, ma anche dalla porosità e dal grado di fratturazione del sottosuolo. Le indicazioni nazionali raccomandano che gli strumenti urbanistici (piani regolatori, regolamenti edilizi) degli enti preposti alla pianificazione e al controllo del territorio dispongano la prescrizione di semplici ed economici accorgimenti costruttivi finalizzati a ridurre l’ingresso del radon e l’impianto ex post di sistemi di rimozione del radon, prevedendo analoghe misure per gli edifici soggetti a lavori di ristrutturazione o manutenzione straordinaria che coinvolgano in modo significativo le parti a diretto contatto con il terreno”.



