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FRANCONI “REGIONE ATTENTA A MALATTIE RARE”

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Il vicepresidente della giunta regionale della Basilicata, Flavia Franconi ha partecipato oggi, a Potenza, ad un convegno sulle malattie rare e sulle “distrofie muscolari di Duchenne e Becker”, iniziativa da lei fortemente voluta “per offrire un quadro esaustivo delle conoscenze di base circa eziologia, patogenesi e migliori standard di cura, per patologie degenerative che portano alla progressiva perdita di forza e delle abilità motorie”. L’evento scientifico, al quale quale hanno partecipato autorevoli esponenti della ricerca e delle sanità in Italia è stato anche l’occasione per presentare il Presidio di Rete per la Duchenne e Becker – istituito in Basilicata nel 2017 – e il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale, che comprende tutti gli aspetti finalizzati alla tutela dei pazienti.

“La Regione Basilicata – ha detto la Franconi – ha investito tanto, soprattutto per apparecchiature all’avanguardia, spendendo una cifra pari a circa 500 mila euro, per innovazione e ricerca scientifica. Basti pensare alle risorse per la diagnosi prenatale  l’uso di amniocentesi, ma attraverso le analisi del sangue. L’attenzione che la Regione Basilicata ha posto nel mettere in piedi un centro regionale per coordinare tutte le attività è uno dei risultati degli ultimi anni. Oggi – ha detto ancora –  disponiamo di un registro sulle malattie rare funzionante e conosciamo quali e quante patologie di questo genere abbiamo in Basilicata: questo è molto importante per indirizzare la programmazione. Tra le altre azioni messe in campo dal nostro esecutivo, c’è anche quella, fondamentale, dell’esenzione per le malattie rare sui farmaci. Sappiamo che c’è ancora da fare – ha concluso la vicepresidente – ma la Basilicata è stata la prima Regione a fornire farmaci per la fibrosi cistica”. Sono intervenuti, tra gli altri, anche il direttore del Centro di Coordinamento della Malattie rare della Basilicata, Giulia Motola, il professor Giuseppe Novelli, Rettore dell’Università Tor Vergata di Roma ed il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Michele Napoli.

MATERA2019, A ECOC FAMILY CONFRONTO CON PARTNER EUROPEI

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Il contributo delle ECoC per una maggiore consapevolezza e partecipazione attiva dei cittadini alla politica, alle istituzioni e alla vita dell’Europa, è stato l’argomento cardine dell’incontro di Matera, a Palazzo Lanfranchi dei rappresentanti di ben 22 Capitali Europee della Cultura passate e future. Nella seconda giornata a Matera dell’ ECoC (European Capitals of Culture) Family Meeting, l’annuale raduno di quanti hanno lavorato o stanno lavorando per il progetto ECoC, gli ospiti internazionali si sono confrontati sul tema della partecipazione democratica. Un vivace dibattito fra i rappresentanti delle Capitali Europee della Cultura passate di Liverpool e Stavanger 2008, Essen e Pécs 2010, Turku 2011, Maribor e Guimarães 2012, Marseille e Kosice 2013, Mons e Plzen 2015, Wroclaw e San Sebastían 2016, Aarhus e Pafos 2017, Valletta e Leeuwarden 2018, delle future Ecoc Galway e Rijeka 2020, Novi Sad e Eleusis 2021, Kaunas 2022 e delle due Capitali del 2019 Matera e Plovdiv ha seguito i due incontri con Spartaco Puttini project manager dell’Osservatorio sulla democrazia della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e Alessandra de Antonellis dell’associazione “Parole O-stili”.

Dagli insegnamenti della Storia più recente, al Manifesto della comunicazione non ostile apprezzato da tutti i rappresentanti ECoC, il dibattito si è incentrato sul necessario coinvolgimento dei cittadini, caposaldo di tutti i programmi delle ECoC, quale primo passo verso una maggiore e più diffusa conoscenza e, dunque, consapevolezza di essere europei. L’integrazione europea avviene attraverso il dialogo e le ECoC che hanno già costruito fra loro una “rete informale” permettono di condividere nuove esperienze e sentirsi parte del grande cambiamento della storia del nostro continente. Un’esperienza che non può esaurirsi nell’arco dell’anno da Capitale europea. “Da Matera parte un documento in cui si chiede all’Unione europea di mettere a frutto le competenze maturate con le ECoC – spiega Paolo Verri, direttore della Fondazione Matera -Basilicata 2019 – stilato e sottoscritto da tutti i rappresentanti delle 22 ECoC presenti a questo che è uno dei meeting più partecipati. Con questo documento chiederemo all’Unione europea di proseguire attraverso le stesse città ECoC e attraverso gli stessi esperti la strada di condivisione e confronto intrapresa. L’Europa deve essere costruita “dal basso” e attraverso le città che hanno fatto questa esperienza.

Le città ECoC non sono soltanto i manager o gli organizzatori, ma sono soprattutto tutti coloro che hanno potuto lavorare a questi progetti. In tutta Europa saremo circa 250mila, la popolazione di una vera città della Cultura”. Alle due giornate, presente anche il Segretario Generale de Eu-Japan Fest, organizzazione che raggruppa le principali imprese private giapponesi e che da oltre 25 anni collabora con le capitali europee della cultura. La Fondazione Matera 2019 parteciperà a febbraio all’assemblea del Comitato Esecutivo del Eu-Japan Fest che sarà ospitata dall’Ambasciata italiana a Tokyo. Anche per questo motivo l’Ambasciatore italiano in Giappone, Giorgio Starace è in questi giorni in visita a Matera. Ha incontrato questa mattina il Sindaco De Ruggieri ed alla Camera di Commercio, gli imprenditori lucani.

PIETRANTUONO “CONTRARI A SPARGIMENTO FANGHI DEPURAZIONE SU TERRENI”

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“E’ imbarazzante trovare nel cosiddetto ‘Decreto Genova’ l’aumento di 20 volte  del limite degli idrocarburi (C10 – C40) presenti nei fanghi di depurazione che possono essere sparsi sui terreni agricoli. Con questa norma si potranno spargere sui terreni agricoli fanghi di depurazione con una quantità  di idrocarburi tali che non verrebbero accettati nemmeno in discarica, con gravi conseguenze ambientali e sulla salute dei cittadini”. Lo afferma in una nota l’assessore all’Ambiente ed Energia della Regione Basilicata, Francesco Pietrantuono. “Una norma – aggiunge – che ho definito in Commissione ambiente ed energia contraddittoria, pericolosissima e antiquata. Infatti innalza i limiti per lo spandimento dei fanghi di depurazione in agricoltura degli idrocarburi. Passando da un limite di 50 milligrammi per chilo a 1000 milligrammi per chilo. Una sorta di contaminazione dei  terreni e delle acque di falda. Infatti per i terreni contaminati il limite è di 50 milligrammj per chilo e per le acque di falda  il limite è di 350 microgrammi per litro, ovvero 0,35 milligrammi per litro”.
“Questa norma – sottolinea Pietrantuono – contraddice totalmente tutte le posizioni a favore dell’ambiente e di una agricoltura sana e biologica e, pertanto ci opporremo con fermezza. Continua, invece, la nostra attività volta ad  incrementare le aree protette della Rete Natura 2000. Lavoro ha portato alla designazione di 35 nuove Zone di conservazione speciale e di un Parco regionale. Oggi sono 55 le  Zsc, erano 20  nel 2016. La Basilicata conta circa il 20% della superfice regionale protetta  da aree e zone facenti parte della Rete Natura 2000. In Basilicata, è utile ricordarlo ci sono 55 Zsc (Zone speciali di conservazione), 3 Zps (Zone di protezione speciali), 5 Parchi – 2 nazionali e 3 regionali -,  14 Riserve  – 8 statali e 6 regionali -. In tali aree i divieti per la salvaguardia dell’eco-sistema sono numerosi e tra questi c’è il divieto di smaltimento di fanghi e rifiuti”.
“Le ultime due nuove aree protette individuate – dice ancora l’assessore – sono: Lago del Rendina, designata Zsc con DGR n.985 del 26/09/2018; ‘Gole del Platano’ per la quale, insieme ad altre aree, è stato avviato  il percorso di riconoscimento. Un bel risultato conseguito grazie al lavoro degli Uffici e delle comunità locali. Un lavoro costante per la tutela e la salvaguardia del nostro paesaggio e della nostra biodiversità e per proteggerlo sempre più dallo sfruttamento e dall’inquinamento. Noi, pertanto, proseguiamo con il lavoro di tutela e salvaguardia della nostra terra. Per tale ragione mi opporrò  all’applicazione in Basilicata della norma approvata dal Governo nazionale. Vogliamo continuare a essere – conclude Pietrantuono – regione ‘FANGHIFREE'”.
(ITALPRESS).

REGIONE APPROVA PROGETTO PER HOSPICE MALATI TERMINALI

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L’esecutivo lucano ha dato l’ok ad un progetto dell’Asp e dell’Associazione nazionale tumori (Ant)-Onlus per la realizzazione a Viggiano (Potenza), in Val d’Agri, di una struttura destinata alle cure palliative e alla terapia del dolore. Il provvedimento – che è stato approvato su proposta della vicepresidente ed assessore alle Politiche della Persona, Flavia Franconi – prevede la realizzazione di un Hospice con 7 posti letto, per la terapia del dolore nei confronti delle persone affette da patologie oncologiche in fase terminale. “Fra le nostre priorità – ha detto la vicepresidente della Regione Basilicata, Flavia Franconi – c’è quella di assicurare il rispetto della dignità e dell’autonomia della persona, il bisogno di salute, l’equità nell’accesso all’assistenza, la qualità delle cure e la loro appropriatezza. In quest’ottica – ha detto ancora – rivestono per noi un posto importante le persone che necessitano di cure palliative e dell’accesso alla terapia del dolore, nell’ambito dei livelli essenziali di assistenza. Per questo motivo abbiamo approvato il progetto dell’Hospice, che sarà realizzato a Viggiano dall’Asp e dall’Associazione nazionale tumori”.

“Quest’ultima – ha evidenziato al Franconi – è un organismo di eccellenza e garanzia di elevati standard sanitari e sociali, che opera dal 1978 nel campo dell’assistenza domiciliare specialistica oncologica, offrendo servizi di assistenza medica, infermieristica e psicologica”. L’Hospice – che sarà ospitato in alcuni locali che l’Asp metterà a disposizione dell’Ant in comodato gratuito nel biennio 2018-2019 – fungerà “da struttura di assistenza e di ricovero temporaneo di pazienti adulti affetti da patologie progressive in fase avanzata, a rapida evoluzione e a prognosi infausta”. Saranno fornite, attraverso l’Ant, una serie di prestazioni di tipo medico, infermieristico, di recupero funzionale, di assistenza psicologica ed igienicosanitaria. Saranno naturalmente garantii la pulizia ed i servizi di mensa e di lavanderia. Il costo annuale di gestione, in base alle previsioni indicate nel progetto non sarà superiore ai 679.630 euro. “L’Hospice – è scritto nel documento – sarà una struttura per l’assistenza e per il ricovero temporaneo di pazienti affetti da malattie progressive in fase avanzata, per i quali ogni terapia finalizzata alla guarigione o alla stabilizzazione della patologia non è possibile. La struttura sarà parte integrante della rete di assistenza ai malati terminali: si tratta di una delle opportunità essenziali che vengono offerte alla libera scelta del malato e della sua famiglia”.

Le funzioni  dell’Hospice sono: “garantire un ricovero temporaneo per i malati, per i quali le cure a domicilio non sono possibili o appropriate; ottenere un miglior controllo dei sintomi collegati alla fase finale della vita; fornire un periodo di sollievo alla famiglia nella cura dei pazienti; garantire formazione continua al personale”.

REGIONE FIRMA PROTOCOLLO CON UISP

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La Regione Basilicata ha sottoscritto con il comitato regionale dell’Unione Italiana Sport Per Tutti (Uisp) un protocollo finalizzato alla promozione dell’attività fisica, in applicazione del Piano regionale della Prevenzione (Prp) 2014-201. La firma del documento è avvenuta oggi, a Potenza, a conclusione di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato, tra gli altri, la vicepresidente della giunta regionale, Flavia Franconi,  il vicepresidente del Consiglio regionale, Michele Napoli, il dirigente del Dipartimento alle Politiche della Persona, Donato Pafundi, la dirigente dell’Ufficio Prevenzione primaria, Gabriella Cauzillo, la referente regionale del programma “Guadagnare salute”, Mariangela Mininni ed il presidente regionale Uisp Basilicata, Michele Di Gioia. “Nella Basilicata – ha commentato il vicepresidente dell’esecutivo lucano, Flavia Franconi – si ha ancora una scarsa sensibilità verso l’attività fisica: l’attenzione allo sport è uno degli stili di vita che dobbiamo promuovere in tutti i modi. I cattivi stili di vita, fra cui rientrano anche il tabacco ed il consumo di alcol, costituiscono causa di mortalità per il 70 per cento. Ecco perché, anche se è difficile, bisogna modificare il nostro modo di vivere, attraverso una rivoluzione culturale che metta al centro la necessita di seguire  una vita più salubre”.

“Cambiare – ha aggiunto la Franconi – è possibile, ma solo se raggiungiamo la sapienza. Questo protocollo è sicuramente un modo importante per riuscirci. Siamo i primi come regione nello screening e nelle vaccinazioni: ed ora, quelle energie dedicate a migliorare le performance in altri tipi di prevenzione dobbiamo impiegarle per modificare gli stili di vita. Il protocollo firmato con la Uisp è un buon passo in avanti”. “La Basilicata – ha sottolineato il vicepresidente del Consiglio regionale, Michele Napoli – è la prima ed unica regione del Sud Italia a procedere alla sottoscrizione del protocollo di intesa con l’Uisp, per la promozione dei sani e corretti stili di vita. Ad oggi lo hanno fatto soltanto poche regioni, tutte centro-settentrionali: Toscana, Marche, Umbria, Sardegna, Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia Romagna”. L’intento, secondo Napoli, è quello di “invertire di invertire una tendenza negativa che vede la Basilicata, secondo l’ultimo rapporto Meridiano sulla Sanità 2017, avere il tasso di sedentarietà maggiore, pari al 71 per cento, mentre nella provincia autonoma di Trento, da prendere ad esempio e come riferimento, si raggiunge appena il 9,8 per cento. Ormai numerose ricerche – ha detto ancora – hanno dimostrato che non svolgere attività fisica in maniera costante ci espone ad un rischio maggiore di ammalarci”.

INCONTRO IN REGIONE TRA ASSESSORE FRANCONI E VERTICI DITTA FORA

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Si è svolto oggi presso l’assessorato regionale alle Politiche della Persona un incontro tra l’assessore Flavia Franconi e i vertici della ditta Fora che in Basilicata gestisce la centrale operative degli screening sotto la regia e il coordinamento dei responsabili regionali attestati all’Irccs Crob, la radioterapia al San Carlo nonché il servizio mobile della Pet.
“L’incontro – spiega l’assessorato regionale –  si è svolto in un clima di rigorosa trasparenza, durante il quale il presidente di Fora, dottor Degano, ha assicurato la piena collaborazione affinché sia data piena evidenza di come ha operato la società Fora nell’interesse della sanità lucana, impegnandosi a darne conseguenti riscontri. Lo stesso presidente ha assunto l’impegno ad attivarsi sollecitamente e personalmente per verificare che non si concretizzino ulteriormente condizioni che possano pregiudicare la sanità lucana, nel cui interesse Fora opera”.
(ITALPRESS).

FONDI EUROPEI, PRIMA GIORNATA SU PROCEDURE DI AUDIT

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E’ sempre più complesso il lavoro delle autorità di Audit, cui è demandato il controllo della gestione amministrativa del Fondo Sociale Europeo (FSE) e del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) 2014-2020. Per svolgerlo al meglio, l’annuale riunione, è un’importante occasione di confronto e condivisione di buone prassi ed esperienze. Una riunione che, quest’anno, si svolge a Matera. La città dei Sassi ospita per due giorni, oggi e domani, circa 150 dirigenti e funzionari della Commissione europea, dell’Ispettorato generale per i rapporti finanziari con l’Unione europea del ministero dell’Economia e finanze e delle Autorità di Audit regionali.
“Saranno due giornate d’incontri operativi e confronto sulle procedure di Audit – spiega Maria Grazia Delleani, autorità di Audit Po Fesr Fse 2014-2020 della Regione Basilicata – Parleremo di strumenti finanziari e di procedure attivate dalla Commissione europea, da noi autorità di Audit e dal ministero dell’Economia. Ci confronteremo su tematiche tipiche della programmazione 2014/2020 come gli indicatori di performance, e avremo modo di confrontare le nostre procedure e attività e di conformarle condividerle con i funzionari della Commissione Europea”.
Un confronto dove la Basilicata si presenta come una regione in cui le procedure amministrative seguite nel passato, dalla programmazione 2007-2013 a quella 2014-2020, sono in linea con i regolamenti comunitari.
“Da un punto di vista della verifica amministrativa di come vengono gestiti i fondi comunitari, il bilancio è sostanzialmente positivo – aggiunge – sicuramente possiamo fare di più, ma già nel periodo di programmazione 2007/20013 la Basilicata si è allineata agli standard europei”.
Fra i temi di questa due giorni anche il nuovo Regolamento Omibus sugli Strumenti di Ingegneria Finanziaria (SIF), misure di sostegno finanziario della UE. Un regolamento su prodotti finanziari quali prestiti, garanzie e capitale azionario e il cui obiettivo è finanziare progetti economicamente e finanziariamente sostenibili, in grado di rimborsare le risorse ottenute.
Il Regolamento Omnibus è uno strumento per dare credito soprattutto alle PMI con restituzione delle somme a condizioni agevolate.
“Sono un assertore convinto del dover esercitare controlli rigorosi sull’utilizzo dei fondi europei – ha affermato l’assessore regionale alle Politiche di Sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca Roberto Cifarelli aprendo i lavori della due giorni a Matera – il lavoro svolto dalle Audit è importante ed essenziale per la Pubblica amministrazione. Verificare come i fondi europei sono gestiti da un punto di vista amministrativo, procedurale, come vengono spesi i soldi dei cittadini, se i programmi vengono attuati correttamente e se gli obiettivi vengono raggiunti, è un’attività importante che dobbiamo apprezzare e sostenere”.
(ITALPRESS).

BRAIA “TRE PROGETTI RICERCA SU BIODIVERSITÀ OVICAPRINA”

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Presentate oggi al Crea di Bella, le iniziative sono finanziate con 600 mila euro della Sottomisura 10.2 del Psr Basilicata 2014/2020 “Conservazione e uso sostenibile delle risorse genetiche in agricoltura
Presentati nella sede del Crea di Bella i tre progetti Accasata, Tga e Colautoc, con oggetto la valorizzazione della biodiversità ovicaprina, finanziati per complessivi 600 mila euro con la Sottomisura 10.2 del Psr Basilicata 2014/2020 “Conservazione e uso sostenibile delle risorse genetiche in agricoltura”.
“La Basilicata riassume in sé gran parte del patrimonio di biodiversità vegetale e animale del sud Italia, da preservare come espressione del territorio che la ha generata e suo patrimonio e come risorsa per i geni e i caratteri potenzialmente disponibili per affrontare, attraverso le razze autoctone, nuove condizioni ambientali, ma anche andare incontro alle richieste del mercato”.
Lo ha dichiarato l’assessore alle Politiche Agricole e Forestali, Luca Braia chiudendo a Bella i lavori del convegno di presentazione dei tre progetti.

“La Basilicata con circa 56.848 capi – prosegue l’Assessore Luca Braia – esprime il 17,4 % del patrimonio caprino del Sud Italia e il 14,6 % delle aziende caprine del Sud Italia. E, pertanto, importantissimo lavorare alla conservazione delle risorse genetiche autoctone caprine perché la ricerca possa approfondire le proprietà funzionali del latte, la salubrità dei prodotti, il rispetto dell’ambiente e la valorizzazione delle produzioni tipiche.
Il progetto riguarda la standardizzazione, stabilizzazione e valorizzazione dei tipi Genetici Autoctoni (TgaA) – Suini, Ovi-caprini ed Equini. Il progetto “Accasata” riguarda l’adattamento e conservazione delle risorse genetiche nella specie caprina in Basilicata (razze Garganica, Jonica, Derivata di Siria, Capra di Potenza) e infine il progetto “Colautoc” è relativo alla collezione di una banca del seme delle razze autoctone ovine e caprine a rischio di estinzione (gentile di Puglia, Leccese, Capra di Potenza, Garganica, Jonica, Rossa mediterranea) e nuove razze  (Altamurana e Trimeticcio di Segezia).

Il tema della conservazione, della salvaguardia e della valorizzazione della biodiversità vegetale ed animale in agricoltura, da noi più che altrove, assume un’importanza strategica fondamentale.
La Sottomisura 10.2 finanzia azioni mirate, volte a promuovere la raccolta, la caratterizzazione, l’utilizzazione e la conservazione delle risorse genetiche in agricoltura; a promuovere, nella comunità, lo scambio di informazioni in materia di raccolta, conservazione, caratterizzazione e utilizzazione delle risorse genetiche in agricoltura insieme a consistenti in attività di informazione, diffusione e consulenza.
Sono un totale di undici  – conclude Braia – i progetti finanziati per un importo complessivo di euro 2.198.991, presentati da Istituti di Ricerca pubblici e privati  con un coinvolgimento complessivo di 149 partner. L’obiettivo della politica agricola regionale è quello di realizzare la «Piattaforma Regionale della Biodiversità», uno strumento utilizzabile da tutti (mondo della ricerca, scuole, servizi pubblici, professionisti e loro associazioni), che sarà messo soprattutto a servizio del mondo agricolo lucano, destinatario finale della sottomisura 10.2, che ne potrà utilizzare i risultati per programmare le proprie attività”.

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