Giunta Regione Basilicata

“I primi pagamenti sul sodo stanno per essere accreditati agli agricoltori lucani da parte di Agea, dopo i ritardi accumulati dallo stesso organismo pagatore nazionale nell’approntare e rendere operativo il sistema e nonostante una precedente informativa diramata. Si tratta dei pagamenti relativi alla misura agroambientale 10.1.4 (agricoltura conservativa, semina su sodo) del Psr Basilicata 2014/2020 che sono stati sbloccati. Con decreto n. 256 Agea ha mandato in pagamento le prime 218 pratiche per complessivi 1.062.653,93 euro”. Lo rende noto il dipartimento Politiche agricole e forestali della Regione Basilicata.

La Regione Basilicata ha approvato il “Piano di prelievo selettivo del cinghiale”, con il relativo disciplinare di caccia e con un avviso per operatori di selezione. Il provvedimento è stato adottato per fronteggiare “l’incremento incontrollato delle popolazioni di cinghiale sul territorio regionale, che ha creato numerose problematiche di tipo sociale ed economico”. Il piano di prelievo per la caccia – in determinati periodi temporali – di selezione al cinghiale “da realizzarsi da appostamento o alla cerca nelle aree critiche della regione, caratterizzate da denunce di danni all’agricoltura e di incidenti stradali” ha l’intento di ridurre “gli impatti lamentati”. “La presenza degli animali selvatici nelle vicinanze dei centri abitati – è scritto nel provvedimento – desta preoccupazione ed allarmismo nei cittadini e numerosi sono i danni alle colture e gli incidenti causati dall’improvviso attraversamento di esemplari sulle strade. L’ungulato, tuttavia, se adeguatamente gestito e monitorato nella sua espansione può rappresentare una potenzialità, con risvolti positivi sul piano economico e biologico”.

“Il cinghiale, infatti, è un trasformatore autonomo in proteine pregiate di prodotti del bosco non più utilizzate dall’uomo. La gestione della specie, però – è evidenziato – risulta particolarmente problematica per le obiettive difficoltà di ordine tecnico soprattutto per quanto concerne la stima quantitativa. Le cause che hanno favorito l’espansione e la crescita delle popolazioni di cinghiali sono legate a vari fattori: tra questi, le immissioni a scopo venatorio hanno giocato un ruolo fondamentale, così come l’istituzione di diverse aree protette e naturalmente il tasso riproduttivo del cinghiale che può variare in relazione all’andamento climatico e alla disponibilità di cibo. Considerato che un esemplare femmina può partorire anche due volte nello stesso anno, con una media di otto piccoli a parto, il numero dei cinghiali può potenzialmente raddoppiare o triplicare in poco tempo”.

Con il Piano di prelievo selettivo del cinghiale” il Dipartimento alle Politiche agricole intende quindi offrire “metodi di risoluzione efficaci ed un sistema di gestione che possa convertire il problema cinghiale in opportunità per il territorio. La prima priorità è quella di ridurre e contenere i danni provocati dal selvatico alle colture”. L’obiettivo che il Piano si prefigge è quello di raggiungere un “equilibrio agro-ecologico” che sia sostenibile, garantendo allo stesso tempo “una consistenza ed una popolazione del cinghiale che sia sufficiente al mantenimento del ruolo ecologico della specie nell’ecosistema”.

Cinque milioni di euro saranno stanziati nell’ambito del “Quarto Atto Integrativo” all’Accordo di programma del 14 dicembre 2010 tra la Regione Basilicata ed il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare finalizzato “alla programmazione e al finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico”.

L’esecutivo uscente, in una delle ultime sedute ha approvato lo schema del provvedimento che prevede, tra gli altri, il nuovo “elenco degli interventi finanziati con economie residue e nuovo cofinanziamento regionale” composto di tre nuove azioni. La lista prevede anche le opere “già concluse e rendicontate amministrativamente”, quelle ancora in fase di attuazione e le residuali. Negli ultimi anni, infatti, nell’ambito dell’Accordo di programma tra la Regione ed il Ministero sono stati già realizzati interventi per diverse decine di milioni di euro. Con i fondi messi a disposizione, nell’anno in corso si agirà nell’area del metapontino in provincia di Matera e ad Abriola nel potentino. Per quanto riguarda il materano una cifra pari ad 1 milione e 800 mila euro circa sarà utilizzata “per la mitigazione del fenomeno di erosione della costiera del metapontino” nel territorio di Metaponto, mentre circa due milioni di euro serviranno a finanziare le opere di  “messa in sicurezza del rischio idraulico del centro storico” a Montalbano Jonico.

Ad Abriola, in provincia di Potenza saranno stanziati 1 milione e 350 mila euro circa per interventi di mitigazione del rischio idrogeologico “nella strada comunale Piano Pagliara” attraverso “reti, paramassi, palificate, drenaggi e gabbionate”. La giunta ha quindi demandato “all’Ufficio Difesa del Suolo l’assunzione degli adempimenti di competenza” e la predisposizione “delle determinazioni dirigenziali di impegno e di liquidazione alla contabilità speciale intestata al Commissario Straordinario per la mitigazione del rischio idrogeologico”.

Il Dipartimento regionale alle Politiche Agricole e Forestali fa sapere che “è stato approvato lo scorrimento della Sottomisura 6” nell’ambito del secondo bando denominato “Aiuto all’avviamento di imprese per i giovani agricoltori”. Sono state in pratica individuate e destinate per iniziative di primo insediamento ulteriori risorse pari a 2 milioni e 570 mila euro. “Ad oggi salgono a 580 – spiegano dalla Regione Basilicata – le progettualità di giovane impresa agricola innovativa, che in due anni e mezzo sono state finanziate, complessivamente, con oltre 36,5 milioni di euro provenienti dalle risorse del Piano di sviluppo rurale (Psr) Basilicata 2014/2020”. I decreti di finanziamento saranno consegnati nei prossimi giorni agli imprenditori agricoli interessati, mentre la determina dirigenziale di approvazione dello scorrimento sarà pubblicata sul prossimo Bollettino ufficiale della Regione Basilicata.

La Regione Basilicata ha approvato le modifiche e le integrazioni al Piano Triennale delle infrastrutture di ricerca della Regione Basilicata in seguito alle risultanze del bando dal titolo “Manifestazione di interesse finalizzata alla integrazione e adeguamento”. Il provvedimento è stato pubblicato nell’ultimo numero del Bollettino ufficiale regionale. Destinatari della manifestazione di interesse erano le infrastrutture di Ricerca pubbliche e private presenti sul territorio regionale, “operanti in almeno una delle aree di specializzazione individuate nella Strategia di Specializzazione Intelligente della Regione Basilicata”. Il bando aveva come obiettivo principale “quello di raccogliere informazioni integrative sulle infrastrutture di ricerca censite nella prima ricognizione, ed eventualmente recepire le candidature di nuove infrastrutture, al fine di poter identificare le caratteristiche di quelle di maggiore interesse strategico per il territorio, sostenendo e promuovendo un gruppo selezionato sul quale puntare per contribuire, in modo più efficace, alla produzione di conoscenza scientifica e per stimolare i territori a divenire più attrattivi e competitivi a livello internazionale ed orientare, di conseguenza, le azioni del Piano triennale delle Infrastrutture di ricerca in Basilicata”.

Il documento era stato precedentemente condiviso con i Servizi della Commissione europea che aveva formulato alcune raccomandazioni richiedendo in particolare “di definire meglio le progettualità prioritarie con la previsione di un piano finanziario di dettaglio”. Sulla base delle raccomandazioni formulate la Regione Basilicata aveva proceduto ad avviare una manifestazione di interesse rivolta alle Infrastrutture di Ricerca aventi sede sul territorio regionale, al fine dell’aggiornamento e della integrazione del Piano triennale per le Infrastrutture di ricerca”.
(ITALPRESS).

“Cari amici, domani sarò proclamato ufficialmente Presidente della Regione. In questi giorni sono stato concentrato sui tanti dossier aperti in Basilicata: infrastrutture, trasporti, sanità, ambiente, sviluppo. E soprattutto lavoro, lavoro, lavoro. Ci aspettano mesi impegnativi, ma sento forte il vostro sostegno. C’è da rimettere in piedi la nostra terra. A questa sfida rispondiamo sempre più determinati: presente!”. Lo ha scritto il neoeletto governatore lucano, Vito Bardi, sulla propria pagina Facebook.

Alle 13.30 nella sala “Verrastro” del palazzo della giunta regionale si terrà una conferenza stampa del presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, dopo la proclamazione degli eletti nella Corte di Appello. Nell’occasione ci sarà anche un formale passaggio di consegne tra la presidente facente funzioni uscente, Flavia Franconi ed il neoeletto governatore lucano. 

La Regione Basilicata ha finanziato con 1 milione e 200 mila euro “tre nuove organizzazioni di produttori che riuniscono complessivamente 63 soci, per un valore di produzione commercializzata pari ad oltre 7 milioni di euro”. Lo rende noto il Dipartimento regionale alle Politiche agricole e forestali della Basilicata. Le tre Op nell’ambito del Piano di sviluppo rurale (Psr) sono state individuate “come la modalità di aggregazione – spiegano dalla Regione – che può riuscire a garantire una migliore organizzazione dell’offerta e l’acquisizione di un maggior peso contrattuale per i produttori”. Con una determina dirigenziale sono stati approvati quindi gli elenchi “che vedono ammesse e finanziabili le tre domande pervenute” a valere sul bando del Psr Basilicata 2014-2020 dal titolo “Costituzione di associazioni e organizzazioni di produttori nei settori agricolo e forestale”. Si tratta delle Op “Italia Cereali”, “Edere Lucanum” e “Platano Melandro Latte”, rispettivamente operanti nel settore produttivo cerealicolo, della zootecnia da carne e di quella da latte. “Il sostegno – puntualizzano dal Dipartimento – sarà erogato sulla base della produzione annuale effettivamente commercializzata”.

“Da oggi sono il presidente della Basilicata, sono onorato di ricoprire questo incarico e spero di poter ricambiare la fiducia che mi ha accordato il popolo lucano”. Lo ha detto il neo governatore della Basilicata, Vito Bardi, nella cerimonia di insediamento che si è tenuta, dopo la proclamazione degli eletti, nella sala Verrastro del palazzo della giunta regionale. Dopo un breve saluto della presidente facente funzioni uscente, Flavia Franconi, che ha parlato di “momento storico per la Basilicata”, il generale Bardi ha tenuto il primo discorso ufficiale da presidente della Regione Basilicata. “Voglio mettere in pratica – ha assicurato il governatore – quello che si è detto in campagna elettorale: sono qui per lavorare, per dare il mio contributo e quello della giunta e dei consiglieri al bene della Basilicata. Ma voglio dare il mio contributo anche per continuare il lavoro già avviato. Dobbiamo tener conto che siamo di fronte a grossi problemi che vanno affrontati, ma la Regione è una macchina in corsa che non va fermata. Ci sono problemi che sono stati risolti, altri in via di risoluzione, altri che troveranno accoglimento e che potranno essere affrontati già da subito”, ha concluso.
Bardi ha promesso tempi brevi per la nomina della Giunta, parlando di “una decina di giorni, nonostante le festività pasquali che ci rallentano nel lavoro”. “Credo che ci riuscirò – ha ribadito – in questo lasso di tempo. Mi sono sono fatto alcune idee personali, incontrando anche persone. Ci saranno incontri anche con i rappresentanti politici per capire quali sono le indicazioni che magari verranno. Alla fine prendero’ le decisioni che spero siano le migliori per portare avanti un programma serio e costruttivo e che mirino soprattutto al lavoro”.