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PROROGATI I TIROCINI PER 825 BENEFICIARI EX COPES

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Sono stati prorogati, almeno fino al 30 settembre 2018, presso gli stessi soggetti ospitanti, i tirocini di Inserimento Sociale (TIS), attivati nell’ambito del Po Fse 2014-2020, per 825  beneficiari già appartenenti alla platea del Programma Co.P.E.S. (Categoria B).
A rendere noto il provvedimento, approvato dalla Giunta regionale con un impegno finanziario di 1.617.000,00 euro, è l’assessore alle Politiche di sviluppo, lavoro formazione e ricerca Roberto Cifarelli.

“Considerato il target dei destinatari e la finalità di orientamento e di inclusione sociale perseguita dai Tis – ha spiegato – la Regione ha ritenuto opportuno prolungare l’azione formativa, finalizzata all’inserimento/reinserimento lavorativo degli ex beneficiari Co.P.E.S, anche per garantire efficacia all’intero percorso. Fin qui, l’esperienza dei tirocini ha avuto ricadute positive per l’accrescimento professionale, l’inserimento e la piena integrazione nelle comunità locali dei tirocinanti.
La proroga delle attività – ha concluso l’assessore – presuppone successivamente un’azione complementare, mirata alla realizzazione di interventi personalizzati di promozione in uscita dai tirocini, che consentano l’acquisizione di competenze lavorative e sociali”.
(ITALPRESS).

METAPONTINO, AL VIA FORMAZIONE CONTRO CAPORALATO E LAVORO NERO

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“E’ iniziata presso la sede dell’Università della Basilicata a Matera, l’attività formativa rivolta a 25 operatori pubblici impegnati nell’attività di contrasto al lavoro nero e al caporalato nell’area metapontina. La misura, gemella di quella in corso nel Vulture-Melfese-Bradano, è un progetto della Prefettura di Matera, in collaborazione con la Regione e l’Università e sostenuto da un finanziamento Ue. Sono attualmente tre i progetti in corso nel nostro Paese: due in Basilicata e uno in Sicilia”. Lo dichiara Pietro Simonetti (Coordinamento Politiche Migranti della Regione Basilicata).

“La formazione è articolata in attività di aula e sul terreno anche nella direzione di migliorare e assicurare i servizi socio-sanitari, le assunzioni regolari e l’applicazione dei contratti di lavoro. Si tratta – spiega Simonetti – di modalità formative innovative anche con la partecipazione di mediatori culturali e linguistici.

Occorre segnalare che nel 2017, nell’arco ionico delle tre regioni, sono stati reclutati oltre 100 mila lavoratori nel settore agroalimentare, prevalentemente migranti. Nella sola area lucana sono stati impiegati circa 34 mila lavoratrici e lavoratori di cui 14 mila stranieri.

La gestione del trasporto e del reclutamento è in parte nelle mani di caporali bianchi e di nazionalità estere, come è stato ampiamente dimostrato dalle inchieste dell’Ispettorato del lavoro e delle Forze dell’ordine, che hanno determinato arresti e registrato anche forme di nuova schiavitù.

Le attività in corso sono programmate – aggiunge – anche dalle cinque Regioni meridionali nell’ambito della definizione, con la Commissione europea, del progetto “Suprime” per la lotta al caporalato e l’eliminazione dei “ghetti” che attualmente ospitano circa 18 mila persone, siti completamente gestiti da criminalità organizzata e caporali. L’ultima grave vicenda accaduta in Calabria descrive l’allarmante situazione.

I ministeri dell’Interno e del Lavoro, le cinque Regioni del Sud e la Ue sono impegnate per affrontare questioni di grande rilevanza per i diritti, la dignità dei lavoratori e la difesa delle attività produttive in un settore nevralgico come l’agroindustria. Le risorse migranti – concluse Simonetti – sono importanti per la Basilicata e per il futuro di libertà e di lavoro di tante persone anche in rapporto alla situazione demografica”.

PITTELLA A LEZZI “MEZZOGIORNO VALORE AGGIUNTO ALL’ITALIA”

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“Il Mezzogiorno è valore aggiunto dell’Italia intera se lo facciamo decollare. Troviamo le convergenze necessarie perché si lavori speditamente e a beneficio dei nostri territori”. Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, nel corso dell’incontro avuto stamane a Roma presso il ministero per il Sud, con il neo-ministro, l’onorevole Barbara Lezzi. Durante l’incontro, il presidente ha consegnato alla ministra il dossier relativo all’avanzamento della spesa e delle progettualità relativi ai fondi europei e nazionali, sottolineando come la Regione raggiunga gli indici previsti dalla Commissione europea e dell’Agenzia per la coesione.
Il governatore ha poi illustrato le principali questioni sul tavolo, a partire dagli interventi programmati ed inseriti nel Patto per il Sud, per il quale la Regione Basilicata registra un avanzamento pari al 98%. In particolare Pittella si è soffermato su alcuni temi dirimenti quali Anas, Zes, Eipli, Matera 2019, sottolineando la necessità di tempi certi e stringenti.

“La Regione – ha spiegato – ha messo a disposizione di Anas 200 milioni di euro, aggiuntivi alle risorse previste dal piano triennale Anas, e registriamo criticità inaccettabili legate tanto alla progettazione quanto alla conseguente realizzazione. Abbiamo sottolineato – ha continuato – alcune necessità che vanno immediatamente risolte: il completamento della Bradanica, i lavori sulla Potenza-Melfi e quelli sulla viabilità provinciale nell’area del Mercure, il completamento della Basentana e della Nerico – Muro.” Riguardo Eipli il presidente ha chiesto di concludere in tempi brevi il buon lavoro già avviato dal precedente esecutivo nazionale. La stessa posizione è stata espressa anche rispetto al tema Zes “la Regione – ha detto al riguardo Pittella – ha individuato le aree ritenute strategiche ed ha consegnato il lavoro definitivo di proposta, consapevole che si tratti di una opportunità alla quale non vuole rinunciare”. Il governatore ha poi sottolineato il valore politico e culturale di Matera 2019, illustrandone punti di forza e di criticità. “Serve più Stato nel Mezzogiorno – ha detto Pittella in chiusura di incontro – in particolare su scuola, rafforzamento della P.A., infrastrutture”.

LSU, GIUNTA PITTELLA AUTORIZZA PROSECUZIONE ATTIVITÀ

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La Giunta regionale della Basilicata ha deliberato la prosecuzione lavorativa per gli Lsu, soggetti impegnati in attività socialmente utili, relativamente al periodo che va dall’1 gennaio al 31 dicembre 2018. E’ quanto si legge in una nota della Regione.

“In attuazione della legge regionale 19 gennaio 2005 numero 2 – sottolinea la nota – la giunta Pittella ha autorizzato, con un impegno finanziario di 1.350.000 euro, la prosecuzione dei progetti socialmente utili, riconoscendo, per il 2018, alle Amministrazioni che gestiscono tali attività, con l’impiego lavoratori della platea regionale LSU, un contributo per ogni lavoratore, pari a poco più di 580 euro mensili (misura determinata dall’INPS con circolare numero 19 del 31 gennaio 2018)”.

“Con l’approvazione del bilancio di previsione pluriennale 2018/2020, avvenuta lo scorso 29 maggio, che ha stanziato le somme necessarie, manteniamo – ha dichiarato l’assessore regionale Roberto Cifarelli – l’impegno assunto sin da gennaio, quello di proseguire le attività degli Lsu. Attività finanziate con apposita voce del bilancio regionale per il 75 percento dalla Regione e per il 25 percento dai Comuni. Un risultato importante che va incontro alle attese di tanti lavoratori e lavoratrici della Basilicata, rispetto ai quali la Regione sta portando avanti, con il metodo della concertazione,  le attività di stabilizzazione presso enti locali o soggetti privati”.

PO VAL D’AGRI, RIUNIONE COMITATO MONITORAGGIO

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“Questo incontro è stato convocato alla luce di una positiva novità che consiste nel riconoscimento concreto, nel bilancio regionale, di risorse dedicate al Po Val d’Agri, in uno sforzo doveroso che la Regione sta compiendo”. Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, nel corso di un incontro, a Potenza, con i sindaci e con i rappresentanti delle amministrazioni comunali del comprensorio del Programma Operativo (Po) Val d’Agri.

Per quella misura, approvata nel 2003 sono stati impegnati quasi 286 milioni di euro, di cui circa 260 milioni sono stati già utilizzati. Il tavolo è stato convocato per fare il punto in vista della possibilità di nuovi finanziamenti con risorse messe in bilancio in un’ottica di previsione della spesa, ma anche per valutare se esistono esigenze nuove rispetto a risorse programmate e programmabili, per eventualmente rimodulare la dotazione finanziaria e creare nuove economie nei centri del territorio. 

Dopo aver ricordato che la Regione “ha recentemente chiuso un accordo con Eni sui 39 milioni del tavolo paritetico, con la possibilità di ottenere un addendum”, il presidente Pittella ha detto che “in bilancio sono stati previsti per il periodo 2018-2020 circa 118 milioni di euro” ed ha spiegato che rispetto alla precedente operazione Po Val d’agri “le somme riprogrammabili su vecchi progetti approvati e non ancora avviati sono 64,500 milioni di euro e sarà il tavolo a decidere su cosa fare di quelle risorse”. Le somme eventualmente “programmabili, invece, ammontano a 47,612 milioni di euro”.

Nel corso del dibattito i rappresentati del comitato di monitoraggio e dei Comuni hanno espresso da una parte, apprezzamento per la convocazione del tavolo che era attesa da tempo e dall’altra –  dopo aver messo in evidenza esigenze e criticità – hanno auspicato “nel breve tempo un’accelerazione della spesa delle risorse ancora disponibili sulla vecchia programmazione”, chiedendo ulteriori incontri di programmazione.

Migranti,incontro sul progetto Porta.Mi.Bas

Lunedì 11 giugno, a partire dalle ore 10, nella Sala Inguscio della Regione Basilicata si terrà un incontro per illustrare gli obiettivi e i risultati già raggiunti con il progetto Porta.Mi.Bas,  Prog 1252, finanziato nell’ambito del programma Fami Multi-Azione 2014-2020 e avviato dal Dipartimento Politiche della Persona della Regione Basilicata insieme all’associazione di promozione sociale “Le rose di Atacama” e alla Cooperativa sociale “Filef Basilicata”.

Il progetto Porta.Mi.Bas si propone di migliorare i servizi informativi in favore dei migranti, sviluppando il progetto Re.T.I. della programmazione Fei 2007-2013. E’ prevista, inoltre, la costituzione formale di una rete territoriale che collabori attivamente nel miglioramento dei servizi informativi in favore dei migranti con la partecipazione di Enti locali, Associazioni di volontariato del settore, Imprese sociali del settore, Associazioni di categoria e altri soggetti che direttamente o indirettamente svolgono attività o azioni in favore dell’integrazione dei migranti.

Nell’incontro si parlerà anche le modalità di gestione e partecipazione attiva per realizzare una comunicazione efficace nei confronti dei migranti residenti e regolarizzati in Basilicata.

REGOLAMENTO EDILIZIO UNICO, REGIONE RECEPISCE SCHEMA TIPO

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“La Regione Basilicata si dota del Regolamento edilizio unico (o tipo): la Giunta regionale ha infatti recepito l’Intesa della Conferenza Unificata del 20 ottobre 2016 con la Deliberazione n. 471 del 31 maggio 2018. La Basilicata diventa dunque la decima Regione ad avere recepito l’Intesa dopo Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Puglia, Veneto, Piemonte e Abruzzo”. E’ quanto si legge in una nota della Regione, secondo cui “in virtù del recepimento, sono stati approvati, quali allegati: lo schema di regolamento edilizio tipo; il quadro delle definizioni uniformi; la ricognizione delle disposizioni incidenti sugli usi e le trasformazioni del territorio e sull’attività edilizia, integrata con la normativa regionale. Dettata anche la norma transitoria in attesa degli adempimenti comunali”.

I Comuni, infatti, dovranno entro centottanta giorni dalla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione della Deliberazione di Giunta regionale adeguare i propri regolamenti edilizi allo schema di regolamento tipo ed ai relativi allegati, in quanto prescrittivi – prosegue la nota -. Ai sensi dell’articolo 2, comma 3, dell’Intesa, ove i Comuni non provvedano nei centottanta giorni dalla pubblicazione della Deliberazione, le definizioni uniformi e le disposizioni sovraordinate in materia edilizia trovano diretta applicazione, prevalendo sulle disposizioni comunali con esse incompatibili.

“L’obiettivo che la Regione si era data con la legge regionale numero 23/99 all’artciolo 40 di predisporre uno schema tipo di regolamento edilizio è stato finalmente raggiunto – sottolinea l’assessore Francesco Pietrantuono – grazie al lavoro di coordinamento già svolto dallo staff della Direzione generale del Dipartimento Ambiente e energia nel gruppo tecnico ristretto costituito da rappresentanti delle Regioni, dell’Anci, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e del Dipartimento Funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che hanno elaborato i documenti tecnici dell’Intesa approvata nell’ottobre 2016”.

Lo schema di Regolamento Edilizio Tipo è finalizzato a garantire l’uniformità di impianto, la semplificazione e standardizzazione in materia edilizia in conformità ai contenuti dell’Agenda per la Semplificazione 2015-2017.

“L’adozione del Ret – conclude Pietrantuono – costituisce un’azione importante del percorso intrapreso dal Dipartimento per la definizione delle regole nel settore chiave del governo del territorio e rappresenta un livello essenziale delle prestazioni (Lea) concernenti la tutela della concorrenza e dei diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale”.

APPROVATO UN FONDO DI GARANZIA PER INTERVENTI STRATEGICI

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Un disciplinare per l’attivazione di “un fondo di rotazione e garanzia per il finanziamento della progettazione di interventi strategici a carattere infrastrutturale” è stato approvato dalla giunta lucana nell’ambito del Patto di sviluppo della Regione Basilicata, sottoscritto nel 2016 fra Regione e presidenza del Consiglio dei ministri: il provvedimento, rivolto ad enti pubblici e locali prevede anche l’istituzione di un Comitato unico di gestione, che sarà composto, tra gli altri, dal dirigente del Dipartimento regionale Programmazione e finanze e dai rappresentanti delle Autorità di gestione di Po-Fesr, Fse, Feasr.

La dotazione complessiva – come previsto dal Patto per la Regione Basilicata – ammonta a 5,6 milioni di euro: 4,2 milioni di euro destinati alla Linea 1 (concessione di contributo sotto forma di anticipazione) ed i,4 milioni per la Linea 2 (concessione di garanzia sotto forma di fideiussione bancaria). Il fondo è istituito nel Dipartimento regionale Programmazione e finanze, che lo gestisce direttamente per la Linea 1 e attraverso Sviluppo Basilicata – società finanziaria in house della Regione – per quanto riguarda la seconda.

“L’attuazione degli interventi infrastrutturali del territorio regionale, finanziati con i fondi strutturali dell’Unione Europea, con fondi di provenienza statale o regionale – è spiegato nel disciplinare di attivazione del fondo – ha spesso evidenziato ritardi nel completamento dell’opera rispetto alle scadenze fissate dai programmi di investimento, dovuti, in maniera particolare, al ritardo nell’avvio dei lavori causato, a sua volta, dai lunghi tempi necessari per la predisposizione dei diversi livelli di progettazione e nell’acquisizione dei pareri sugli stessi da parte delle diverse autorità preposte al loro rilascio. Tale carenza risulta aggravata nel caso degli enti più fragili, come ad esempio i piccoli comuni (al di sotto dei cinquemila abitanti), che in Basilicata sono la maggioranza e che spesso non hanno le risorse sufficienti a progettare in anticipo gli interventi strategici necessari pur in presenza delle risorse finanziarie per la loro realizzazione. Al fine di superare questa grave criticità, razionalizzando ed accelerando la progettualità regionale, consentendo di proporre a cofinanziamento comunitario, finanziamento statale o regionale interventi già dotati di progettazione, viene istituito il fondo di rotazione, dettando gli indirizzi ed i principi fondamentali della relativa disciplina e del suo funzionamento. Il fondo – è evidenziato – è finalizzato unicamente alla concessione di un’anticipazione a copertura dei costi di progettazione”. Tra le finalità e le aree tematiche di intervento sono indicati “infrastrutture, ambiente, sviluppo economico e produttivo, turismo, cultura, valorizzazione delle risorse naturali”, ma anche “occupazione, inclusione sociale, lotta alla povertà, istruzione e formazione”. La selezione delle richieste avverrà “in ordine cronologico secondo una procedura a sportello, che avrà una durata massima prevista di 18 mesi”.

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