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Politiche attive lavoro, nelle Marche 350 mln per triennio 2024-2026

ANCONA (ITALPRESS) – La programmazione regionale per le politiche attive del lavoro supera gli interventi annuali per abbracciare un periodo di organizzazione triennale. Nel triennio 2024-2026 potrà contare su 350 milioni di euro. Una somma che le Marche non hanno mai avuto a disposizione in passato, superiore a tutte le risorse degli anni precedenti. Il primo e unico piano triennale risale al periodo 2007-2009, mentre l’ultima esperienza di programmazione triennale si è svolta nel 2011-2013. Ora la Regione Marche torna a investire nel mondo del lavoro con una proiezione pluriennale, ha evidenziato il presidente Acquaroli, “per affrontare la difficile fase che abbiamo di fronte. Non solo crisi internazionali, con ricadute sui costi della vita, delle materie prime e incertezze di mercato. L’esigenza è anche quella di farci trovare pronti alle conseguenti trasformazioni del mondo del lavoro e a sostenere le richieste delle nostre imprese. Il piano è molto ampio e offre numerose opportunità; insieme alle politiche attive del lavoro restano sempre importanti e centrali i temi della formazione e della sicurezza. Dobbiamo fare il massimo per riporre la giusta attenzione sulla sicurezza nel mondo del lavoro: oggi più che mai, certe notizie di cronaca sono inconcepibili, ed è necessario fare il massimo per mettere i lavoratori al riparo dai rischi professionali”.
Il Piano regionale, che dopo l’approvazione in Giunta andrà ora in Consiglio per l’adozione, è stato presentato nel corso di una conferenza stampa, alla quale, oltre al presidente Francesco Acquaroli e all’assessore al Lavoro Stefano Aguzzi, hanno partecipato il dirigente dei Servizi per l’impiego Roberta Maestri e il dirigente della Formazione professionale Massimo Rocchi.
Quello attivato dalla Regione, secondo l’assessore Aguzzi, “è un piano importante che prevede fortissimi investimenti per stimolare il mercato del lavoro e favorire il maggior numero possibile di occupati. Abbiamo scontato, negli anni passati, una carenza di programmazione dovuta proprio alla scelta di abbandonare una visione pluriennale degli interventi, per abbracciare quella più limitativa, di corto respiro, riferita a un arco temporale annuale”. L’assessore Aguzzi ha sottolineato come “il mondo femminile stia soffrendo, in questa fase, una difficoltà occupazionale più accentuata, rispetto al positivo trend del 2022. Il Piano delinea strategie per favorire il livello dell’occupazione femminile in linea con quella maschile”.
I dirigenti Maestri e Rocchi hanno illustrato le strategie della programmazione triennale che verrà attuata tramite piani d’intervento annuali.
Gli obiettivi sono quelli di migliorare l’inserimento e il reinserimento, nel mondo del lavoro, dei disoccupati; promuovere la cultura del lavoro di qualità; potenziare i servizi per l’impiego e l’integrazione pubblico-privato.
Le politiche del lavoro e della formazione vanno calibrate, in particolare, a specifici target: giovani e Neet (questi ultimi, in particolare, i più lontani dal mondo del lavoro), donne, soggetti “over” (quelli in età avanzata che hanno perso il lavoro), persone con disabilità.
Per i giovani e i cosiddetti Neet, (ossia quella categoria di giovani inattivi che non studiano, non frequentano corsi di formazione e non lavorano) sono previsti tirocini, borse lavoro, borse di ricerca e tematiche, azioni di formazione e orientamento, supporto all’autoimpiego e alle start up innovative, contrasto alla dispersione scolastica, incentivi alle assunzioni.
Per le donne, le linee d’intervento riguarderanno lo sviluppo di nuove competenze, anche digitali, e in linea con i bisogni delle imprese, il sostegno all’imprenditoria femminile, servizi di conciliazione lavoro-famiglia, adozione di modelli e soluzioni organizzative family friendly.
Per i soggetti in età avanzata, le misure guardano alla staffetta generazionale, all’invecchiamento attivo, alla formazione per lo sviluppo di nuove competenze, a programmi di qualificazione e reinserimento lavorativo per chi è coinvolto in processi di crisi o trasformazione aziendale.
Per le persone con disabilità previste azioni di orientamento, formazione e inserimento lavorativo mirate, basate sull’integrazione tra servizi per il lavoro e operatori dei servizi sociali e della sanità.
Le aree di intervento individuate sono quelle dell’orientamento, della formazione vicina ai bisogni delle imprese, la promozione della cultura dell’imprenditorialità, il sostegno alle imprese per un’occupazione di qualità, la formazione aziendale, le competenze, il sostegno alle crisi aziendali, la sicurezza sul lavoro e l’emersione del lavoro irregolare. Il piano, ampiamente condiviso con gli interlocutori, riserva una priorità per i borghi, con l’obiettivo di contrastare la desertificazione dei territori attraverso opportunità occupazionali.
Questo Piano fa seguito alle Linee Guida Operative per il lavoro e la formazione già approvate dalla Giunta Regionale per gli anni 2022 e 2023, aventi natura programmatoria, ricognitiva e informativa in merito alle iniziative previste per ciascuno dei due anni di riferimento e che sono stati oggetto di confronto con le parti sociali. Trattandosi di atto di indirizzo, le risorse da destinare a ciascuno degli interventi saranno puntualmente individuate nei Programmi Annuali attuativi che verranno di volta in volta approvati a partire dall’annualità 2024.
-foto ufficio stampa Regione Marche –
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Dal 5 ottobre torna il festival del Giornalismo Culturale di Urbino

ANCONA (ITALPRESS) – Palazzo Ducale e l’Aula Magna dell’Università di Urbino ‘Carlo Bò si preparano ad accogliere l’11ma edizione del Festival del Giornalismo Culturale. Dal 5 all’8 ottobre nella Città patrimonio dell’UNESCO si terrà la tre giorni con al centro il tema ‘Leggere per [*] – Il futuro del giornalismo nell’era degli schermì. L’asterisco serve a declinare l’attività del leggere utile per qualunque mestiere e professione della vita quotidiana. Sarà il pubblico a dargli significato.
Il Festival è organizzato dall’Istituto per la formazione al giornalismo e dall’Università di Urbino in collaborazione con la Galleria Nazionale delle Marche e con il patrocinio della Regione Marche. Un’edizione che spiegherà nel dettaglio i grandi cambiamenti avvenuti nel mondo della lettura, un ribaltamento totale che oggi ci porta a fruire dei contenuti per mezzo degli schermi, tra smartphone, tablet, pc e Smart Tv. Sempre più spesso infatti la formazione e l’informazione passano dalle immagini. Nel corso di questa edizione, come nelle passate, grande attenzione verrà rivolta al mondo dei giovani lettori che sono portati a leggere i libri ‘con le orecchiè nella modalità podcast.
Il punto di partenza del Festival del Giornalismo Culturale 2023 sarà rappresentato da una ricerca originale sulla lettura, passando poi a un’analisi dettagliata sul dove e come leggiamo le notizie culturali.
Nella tre giorni di Urbino giornalisti, studiosi e scrittori forniranno delle risposte su tanti temi: Cosa cambia se non si legge più su carta ma su schermo? Quanto tempo si passa su video informativi e cosa si deposita rispetto alla lettura tradizionale? Dove e come si informano i giovani e con quali conseguenze per la loro formazione? Cosa leggono e su quali supporti i giornalisti, i mediatori, cioè coloro che fanno informazione e in particolare informazione culturale?
“La serie di interrogativi che pone questa edizione del Festival – dichiara l’assessore a Cultura e Istruzione della Regione Marche, Chiara Biondi – permette di riflettere su questioni cruciali del nostro tempo nelle sue repentine trasformazioni che coinvolgono ciascuno di noi e, in particolare, le giovani generazioni. Al centro l’importanza della lettura, in ogni sua forma e con qualsiasi mezzo e la crescita della società grazie alla cultura. La Direzione del Festival riesce a riunire ogni anno esperti, giornalisti, intellettuali, scrittori, intorno a temi destinati a costruire il futuro. Insieme per dibattere e cercare risposte a quesiti e interrogativi decisivi per la costruzione di un’opinione pubblica informata e dotata di spirito critico”.
“L’undicesima edizione del Festival del Giornalismo Culturale – spiega Lella Mazzoli, direttrice del Festival del Giornalismo Culturale – si occuperà della lettura, una nobile attività. Il titolo che abbiamo scelto Leggere per [*] ha un asterisco per indicare che leggere serve a tanto e il nostro invito è di sostituire l’asterisco con quel che più ci piace. Tanti i temi: letteratura, notizie, approfondimenti, serie tv, arte e architettura e molto altro verrà discusso nei tanti panel e lectio, con i numerosi autori (circa 70) che hanno aderito alla iniziativa. In particolare il Festival si occuperà della lettura della generazione Z, alla quale appartengono le ragazze e i ragazzi fra i 14 e i 19 anni. Presenteremo i dati di una ricerca che mette in evidenza che quei ragazzi e ragazze non leggono meno degli adulti, lo fanno però in modo diverso e su device diversi. Leggono su carta e su schermi e usano tanti strumenti a seconda dei contenuti. Amano i booktoker e li riconoscono come ‘consiglierì competenti. Molti i dati e le riflessioni su un tema che ci auguriamo possa contribuire a promuovere la lettura, a promuovere la cultura”.
Anche quest’anno sono previsti spettacoli, concorsi e letture pubbliche. Il Festival si aprirà nella serata di giovedì 5 ottobre al Cinema Nuova Luce con la presentazione del romanzo di Emanuele Coen ‘La figlia del Vesuviò. Da venerdì 6 ottobre a Palazzo Ducale si entrerà nel vivo dell’evento con tanti panel di interesse per addetti ai lavori e appassionati, a iniziare dal ruolo dell’Intelligenza Artificiale nel contesto culturale. Nella serata di venerdì 6 ottobre ci sarà spazio per il Premio Fenice CONAI per il giornalismo ambientale giovane mentre sabato 7 ottobre tra i principali appuntamenti quello dal titolo ‘L’informazione e il pensiero critico. La democrazia informatà, con gli interventi di Annalisa Bruchi, Piero Dorfles e Agnese Pini, integrati dalla lectio affidata a Vittorio Emanuele Parsi. Domenica 8 ottobre l’attenzione si sposterà sul ‘fare informazionè e ‘fare informazione culturalè.
-foto ufficio stampa Regione Marche –
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Alluvione 2022, impegnati i 400 milioni di fondi statali nelle Marche

ANCONA (ITALPRESS) – Ristoro danni, ma soprattutto pulizia dei fiumi, ripristino degli argini e opere strutturali importanti per mitigare il rischio idrogeologico e costruire un futuro più sicuro. Ad un anno dalla tragica alluvione del 15 settembre 2022, i 400milioni di euro stanziati dal Governo Meloni per il triennio 22/24 sono stati tutti impegnati ed è stato approvato il piano operativo del Commissario da 106 milioni di euro (nell’ambito dei 400 milioni totali, ndr) riguardo le opere complesse per la prevenzione del rischio idrogeologico previsto nell’ordinanza 1011 del 23 giugno 2023 che permette di intervenire, direttamente, a livello strutturale sulle situazioni più gravi sotto il profilo dei rischi residui causati dalla terribile alluvione dello scorso anno.
“Il lavoro che è stato svolto in questo anno non ha precedenti – ha spiegato oggi il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, commissario per l’emergenza Alluvione nel corso di una conferenza stampa -. Sono tantissime le risorse in campo, grazie ad uno sforzo enorme del Governo centrale che per la prima volta e intervenuto in modo così significativo. Altrettanto grande lo sforzo della Regione che prima dell’alluvione aveva già implementato le risorse per il dissesto idrogeologico e che ha stanziato risorse proprie per circa 24 milioni di euro, parliamo di fondi in disponibilità libera, per la pulizia dei fiumi e per il contributo per automobili e furgoni danneggiati o persi. Un sacrificio che doveva essere fatto per dare il massimo supporto ad un territorio che ha vissuto due tragedie, nel 2014 e nel 2022. Per impegnare le risorse e aprire i cantieri è stato necessario il massimo coordinamento tra tutti gli enti e la struttura commissariale. Elemento dirimente, a fine dicembre 2022, è stato lo stanziamento dei 400milioni, e di questo ringrazio il presidente del Consiglio Meloni e il Governo, con le prime disponibilità dal mese di marzo. Nonostante i tempi burocratici insomma, ad un anno di distanza c’è una mole di attività importanti che produrrà effetti rilevanti nelle valli del Misa e del Nevola e nel comprensorio del Catria in termini di messa in sicurezza e ripristino della zona, mitigazione del rischio, manutenzione ordinaria e straordinaria dei corsi d’acqua e risposta infrastrutturale. Si tratta di elementi necessari per dare alle famiglie, alle imprese, comprese quelle agricole che siamo riusciti ad inserire tra i beneficiari nonostante non fossero previste, e alla zona industriale della Zipa una prospettiva concreta di futuro: i ristori ai danni subiti sono utili, ma soprattutto è necessario poter guardare avanti e progettare senza la paura ad ogni previsione di pioggia. Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato sia nell’emergenza che nel ripristino. Venerdì ricorderemo le vittime strappate alla nostra comunità: famiglie distrutte e vite interrotte, ferite che non si rimargineranno mai. Spero che tutto quello che si sta facendo potrà essere utile perchè fatti come questo non si verifichino più e per ridare una serenità a queste comunità”.
“Facciamo il punto della situazione ad un anno dalla tragedia – ha proseguito l’assessore alla Protezione Civile Stefano Aguzzi -. Possiamo sicuramente dire che abbiamo messo in campo una serie di azioni inedite e lungimiranti rispetto al passato. Siamo partiti subito nelle primissime ore con 13 milioni di fondi regionali per 106 interventi di somma urgenza sui fiumi. Successivamente si e pensato al lungo periodo e ci siamo impegnati in una serie di opere strutturali previste da uno studio del 2016, dopo l’alluvione del 2014, ma solo parzialmente realizzate. Siamo partiti da quella base che poi abbiamo ulteriormente ampliato. Il 18 settembre per esempio verrà abbattuto il ponte Garibaldi a Senigallia e abbiamo già un ponte pedonale provvisorio funzionante in attesa del nuovo ponte senza campate nell’alveo; è in via di ultimazione la vasca di espansione di Bettolelle ed è partita la progettazione di altre due vasche prioritarie a monte di Passo Ripe e di Pianello d’Ostra già finanziate. Nel frattempo sono partiti i lavori di somma urgenza per la pulizia del fiume Misa in tutta la sua lunghezza ed il ripristino degli argini: sei stralci e sei ditte al lavoro da Ostra Vetere fino al centro di Senigallia. A breve, nel giro di qualche ora, partiranno altre sei interventi di somma urgenza sul fiume Nevola, sul Cesano e sul Burano. Parliamo di interventi del tutto inediti, mai effettuati prima”.
“Le consistenti risorse sono state fondamentali – ha sottolineato il vicecommissario per l’emergenza Alluvione Stefano Babini – perchè ci hanno permesso di fare una programmazione seria delle esigenze. Oltre al piano di ristoro dei danni, le risorse sono state tutte allocate in base a precise attività. Particolarmente importante l’ordinanza 1011 che ha permesso il cambio del metodo operativo: una vera e propria svolta in termini di snellimento burocratico perchè sarà possibile gestire interventi strutturali, come ad esempio vasche di laminazione o interventi sulle intere aste fluviali per la messa in sicurezza del territorio. Inoltre sarà possibile provvedere alle procedure di risarcimento dei danni subiti alle abitazioni e alle imprese”.
In conclusione il direttore della Protezione civile delle Marche Stefano Stefoni ha ricordato che tutto il sistema di monitoraggio e allertamento è stato ripristinato, aggiornato e tarato in base agli eventi degli ultimi anni, che prima non si erano mai verificati con così forte intensità.
Di seguito tutti i dati e gli stanziamenti.
Risorse: Governo Draghi – Dichiarazione stato di emergenza – 6,1 milioni
Governo Meloni – Stanziati 400 milioni nel triennio 2022/2024
Regione Marche – Stanziati 24 milioni nel triennio 2022/2024
Unione Europea – Stanziati 20,9 milioni per il Fondo di solidarietà
Impegno fondi Governo:
Piano primi ristori famiglie e imprese – 24 milioni
Piano interventi di somma urgenza effettuati dai Comuni – 74 milioni
Piano rimborso danni a privati e attività produttive – 155 milioni
Piano stralcio interventi prioritari lettera D – 69 milioni
Piano ulteriori interventi urgenti ex lettere A e B – 9,4 milioni
Piano Commissario ordinanza 1011 opere strutturali – 106 milioni
Piani interventi urgenti Comuni inseriti nello stato di emergenza:
Comuni Ancona e Pesaro Urbino – 5 milioni
Comune Macerata – 1,1 milioni
Interventi del genio civile regionale:
Progettazioni e interventi di ripristino e manutenzione straordinaria dei fiumi – 106 cantieri – 13 milioni
Contributi per automobili e furgoni danneggiati:
668 automobili – 1,95 milioni
85 furgoni aziendali – 258.000 €
Piano interventi di somma urgenza effettuati dai Comuni:
Erogazioni in corso – 74 milioni
Progressivamente alle rendicontazioni pervenute dai Comuni – 20 milioni
Erogazione primi ristori famiglie e imprese (Famiglie – 5 mila € / Imprese – 20 mila €):
24 milioni
Piano ristori danni ai privati e alle imprese:
Valutazione complessiva dei danni subiti – 155 milioni
Altri piani:
Piano stralcio degli interventi prioritari dei Comuni – 69 milioni
Piano degli ulteriori interventi urgenti, somme urgenze e CAS – 9,4 milioni
-foto ufficio stampa Regione Marche –
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IT-alert, testato il nuovo sistema di allarme pubblico nelle Marche

ANCONA (ITALPRESS) – IT-alert, il nuovo sistema di allarme pubblico nazionale, è stato testato oggi su tutto il territorio regionale. Alle ore 12, sui telefoni cellulari di residenti o di chiunque si sia trovato in quel momento nelle Marche, agganciati alle celle telefoniche che coprono il territorio regionale, è arrivato un segnale sonoro chiaro e ben distinto dai comuni suoni di notifica. Alla suoneria era associato un messaggio che, una volta aperto, ha interrotto il segnale sonoro. Ciascuno è stato poi indirizzato a collegarsi al sito www.it-alert.it per compilare un questionario del tutto anonimo ma molto utile per inviare segnalazioni al fine di migliorare il servizio offerto.
“E’ molto importante compilare il questionario” – ha detto l’assessore regionale alla Protezione civile, Stefano Aguzzi, che ha seguito lo svolgersi del test dalla centrale operativa regionale, in collegamento con il Dipartimento nazionale, che coordina tutte le operazioni.
“La sperimentazione è riuscita – ha continuato Aguzzi – e da una prima indagine svolta abbiamo potuto rilevare quello che ha funzionato e quali sono le criticità emerse, prontamente segnalate al Dipartimento nazionale. Si tratta di operazioni che vanno tenute in considerazione, anche perchè ci tengo a ribadire che questa è una fase sperimentale. Il servizio IT-alert infatti non è ancora funzionante ed il test di oggi è servito proprio per valutare l’efficacia del sistema, i punti deboli suscettibili di miglioramento e le reazioni dei cittadini. Per questo è importante rispondere al test. Tutte le segnalazioni serviranno per la messa a punto del sistema di allerta che potrà essere operativo nel corso del 2024”.
“Voglio ricordare inoltre – ha evidenziato Aguzzi – che questo sistema non sostituirà gli altri sistemi di allerta già funzionanti, quali quelli di allerta meteo, che rimangono pertanto attivi. Si tratta quindi di un sistema ulteriore e complementare che si applica a situazioni ben definite ed eccezionali”.
Le situazioni in cui si applicherà IT-alert sono: maremoto, collasso di una grande diga, attività vulcanica, incidenti nucleari o emergenze radiologiche, incidenti rilevanti in stabilimenti industriali, precipitazioni intense.
Il test è in corso di sperimentazione su tutto il territorio nazionale. Oggi, oltre alle Marche, ha visto coinvolte anche le regioni Friuli-Venezia Giulia e Campania.
– foto ufficio stampa Regione Marche –
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Vanvitelli, convegno di studi ad Ancona dal 7 al 9 settembre

ROMA (ITALPRESS) – E’ stato presentato questa mattina a Roma, nella sede del Ministero della Cultura, alla presenza del sottosegretario Vittorio Sgarbi, il Convegno internazionale di studi dedicato a Luigi Vanvitelli, in programma dal 7 al 9 settembre ad Ancona, alla Mole Vanvitelliana, luogo simbolo realizzato da questo indiscusso genio del Settecento che è stato architetto, ingegnere, scenografo. Luigi Vanvitelli è una figura fondamentale del panorama artistico e culturale del suo secolo ed ha lasciato un’impronta indelebile nei molteplici luoghi in cui ha operato. Per celebrare i 250 anni dalla morte e sancire la preziosa eredità e il ruolo di Maestro, la Regione Marche ha inteso sostenere questo Convegno internazionale di studi a cui parteciperà il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e il sottosegretario della Cultura, Vittorio Sgarbi. L’evento rientra nel progetto ‘Luigi Vanvitelli, il Maestro e la sua eredità 1773-2023’, un programma di iniziative di rilievo nazionale e internazionale attivato dal Museo Reggia di Caserta in diversi territori, topici nella biografia personale e artistica di Luigi Vanvitelli.
Il programma vede coinvolti una pluralità di Istituzioni e soggetti pubblici e privati intenzionati a chiarire il valore dell’eredità di Luigi Vanvitelli e il suo ruolo di grande architetto e maestro, diffondendo capillarmente mostre, itinerari vanvitelliani, studi e ricerche, stimolando la partecipazione e la promozione delle attività del territorio.
Il Convegno Internazionale di Studi, rivolto a tutti gli studiosi, si fonda su una molteplicità di argomenti volti a ritrarre l’uomo, l’architetto, l’ingegnere, il musicologo, l’inventore, il padre, il religioso e ogni elemento che possa chiarire il valore e la trasversalità della sua eredità.
“Un convegno di grande spessore che amplia la visibilità del grande architetto autore della splendida Reggia di Caserta”. Così ha commentato l’iniziativa Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura Bellissimo. “Un convegno – ha specificato – che mette in evidenza la sua complessa personalità di architetto-ingegnere. Certamente in lui si sente l’influenza di un altro grande architetto classico come Palladio ma risuonano allo steso tempo anche echi barocchi. Quando osserviamo questa figura vediamo Palladio e vediamo Bernini, vediamo l’immagine di una Roma pontificia che Vanvitelli ha portato ad Ancona e nelle Marche. Un’Ancona che egli vede come una seconda Venezia per questa sua apertura sul mare. Un grande artista nazionale che culmina a Caserta con un’opera degna di Versailles. Vanvitelli è stato anche pittore e figlio di un grande pittore che ha posto a centro della sua opera la centralità di Roma e lui ha tradotto la pittura in architettura”.
Prima del sottosegretario Sgarbi, in apertura è intervenuta Tiziana Maffei, direttore generale Reggia di Caserta: “Il Museo Reggia di Caserta – ha detto – per rendere omaggio a Vanvitelli, in occasione dei 250 anni dalla morte, ha promosso nel 2023 le Celebrazioni Vanvitelliane che sono frutto di un articolato progetto su scala nazionale ed europea, elaborato per dare nuovo impulso alla conoscenza non solo del grande Maestro e delle sue opere ma anche della sua fortuna artistica. Luigi Vanvitelli è stato un architetto pontificio e reale che ha disseminato il suo genio su buona parte del territorio italiano. Merita, oggi più che mai, di essere riconosciuto soprattutto nella veste di grande professionista, capace di gestire più cantieri contemporaneamente e di generare una tendenza di stile attraverso i suoi allievi e collaboratori, che esportarono anche all’estero il suo linguaggio creativo. In questa prospettiva, il Convegno Internazionale di Studi rappresenta un’importante occasione per promuovere una maggiore conoscenza e tutela delle opere del Maestro, una rilettura delle fonti antiche, della letteratura artistica coeva e degli studi specialistici fioriti nel tempo sulla sua personalità ed eredità”.
“Questo convegno – ha dichiarato in video collegamento Chiara Biondi, assessore alla Cultura della Regione Marche – ha come presupposto il protocollo d’intesa siglato fra la Regione Marche e la Reggia di Caserta che prevede iniziative integrate come la realizzazione di attività di studio, la valorizzazione, promozione e sviluppo del territorio per la diffusione dell’opera del grande Maestro. Ci rivolgiamo senz’altro agli studiosi, con una specifica sezione ‘Giovani Ricercatorì, finalizzata a mappare gli studi attuali e le direttrici di ricerca su questa fondamentale figura del panorama artistico e culturale del Settecento che ha lasciato diverse tracce importanti nelle Marche tra cui spicca certamente la Mole. Le risultanze attese però non sono soltanto in ambito specialistico: approfondendo Vanvitelli impariamo anche un altro modo di raccontare il territorio, ad esempio attraverso itinerari possibili a tema Vanvitelli che potranno arricchire l’offerta della nostra regione. Grazie al poliedrico Vanvitelli e a una collaborazione proficua con la Reggia di Caserta possiamo riaffermare il ruolo che la cultura riveste nell’ideazione di nuove strategie per lo sviluppo e la crescita”.
Per la città di Ancona è doveroso onorare la memoria di Vanvitelli: “Luigi Vanvitelli – ha affermato Anna Maria Bertini, assessore alla Cultura del Comune di Ancona – è l’architetto dell’acqua che ridisegnò la città di Ancona verso il mare per legarla al porto, poichè Ancona è il suo porto: dal molo Nord, dove raddoppiò l’arco di Traiano con il ‘suò arco Clementino, al molo Sud dove realizzò un’isola pentagonale artificiale di 20.000 metri quadri, appunto la Mole. Una visione e un’opera che lasciano un segno architettonico e paesaggistico fortissimo nella città che si configura come vera ‘Porta d’orientè, prefigurando così quella rete di relazioni con l’altra sponda dell’Adriatico. Percorrendo la città antica, troviamo una ricca serie di opere che testimoniano la fervida attività dell’artista ad Ancona dove, per la prima volta ha utilizzato la conchiglia che è una sorta di firma del Vanvitelli. Le celebrazioni vanvitelliane, ispirate alla cooperazione interistituzionale, all’attivazione di processi di rete e alla diffusione di partenariati pubblico-privati, intrecciano sapientemente ricordi, emozioni, riflessioni promuovendo una rinnovata attenzione ai temi del nostro tempo coniugando l’esperienza del passato con l’insegnamento al presente per affrontare più responsabilmente il futuro”.
“Le Celebrazioni di Luigi Vanvitelli – ha affermato Daniela Tisi, dirigente Settore Beni e Attività culturali della Regione Marche – sono state inserite a pieno titolo nella programmazione regionale. La realizzazione ad Ancona del Convegno Internazionale di Studi rappresenta un evento di particolare rilievo, ricco negli interventi e dall’alto valore scientifico per i contributi pervenuti, che, oltre ad onorarci, costituisce un ottimo esempio di buone pratiche in quanto si è attivata una sinergia ed una collaborazione istituzionale tra il Ministero della Cultura, la Reggia di Caserta, il Comune di Ancona, il Museo Tattile Statale Omero, il Fondo Mole Vanvitelliana e numerosi enti ed associazioni del territorio”.
Il convegno sarà inaugurato giovedì 7 settembre alle ore 15.30 nell’Auditorium Tamburi della Mole Vanvitelliana, con i saluti istituzionali del sindaco di Ancona, Daniele Silvetti, dell’assessore regionale alla Cultura, Chiara Biondi, dell’assessore alla Cultura del Comune di Ancona, Anna Maria Bertini, del rettore UNIVPM, Gianluca Gregori, della soprintendente per le Provincie di Ancona e Pesaro e Urbino, Cecilia Carlorosi, e di Rossella Bellesi, componente del Comitato di direzione del Museo Tattile Statale Omero di Ancona.
L’apertura dei lavori, introdotti da Tiziana Maffei, è prevista alle ore 16.30. Quattro le sessioni tematiche: Poliedricità del Maestro tra formazione ed esperienze; Il professionista tra committenza e collaborazioni; La narrazione dell’opera Vanvitelliana; L’eredità: la diffusione del linguaggio vanvitelliano.
Venerdì 8 settembre alle ore 14.10, interverrà per i saluti istituzionali il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Chiuderanno il convegno, sabato 9 settembre alle ore 11,30, il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, e il sottosegretario della Cultura, Vittorio Sgarbi.
-foto ufficio stampa Regione Marche –
(ITALPRESS).

Milano Linate, Napoli e Roma, tre nuove rotte dall’aeroporto di Ancona

ANCONA (ITALPRESS) – Dal 1° ottobre Aeroitalia aprirà tre nuove rotte dall’Aeroporto Internazionale di Ancona verso Milano Linate, Napoli e Roma Fiumicino. I voli, giornalieri, già in vendita nei sistemi della compagnia, saranno operati con aeromobili ATR-72/600 da 68 posti, in grado di garantire trasferimenti rapidi e confortevoli.
“Da ottobre – annuncia il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli – finalmente saremo più vicini alle più importanti città italiane e di conseguenza all’Europa e al resto del mondo, e il resto del mondo sarà più vicino alle Marche. E’ un risultato storico per il nostro territorio. Per troppo tempo le Marche sono rimaste isolate e sin dai primi giorni del nostro insediamento abbiamo iniziato a lavorare per colmare questo gap. Insieme al Governo, la Regione ha investito affinchè potessero essere attivate queste rotte di continuità territoriale. Un impegno importante perchè riteniamo questi voli essenziali per l’attrattività e lo sviluppo turistico, economico e sociale della nostra regione”.
“L’introduzione di nuove rotte – afferma Gaetano Intrieri, Amministratore Delegato di Aeroitalia – rappresenta un’opportunità preziosa per stimolare l’economia e favorire lo sviluppo e l’accessibilità di industrie legate al turismo e non solo. La nostra missione è di continuare a ampliare il nostro network per offrire connessioni sempre migliori e più convenienti per i nostri passeggeri”.
Soddisfatto dell’annuncio dei nuovi collegamenti anche Alexander D’Orsogna – Amministratore Delegato di Ancona International Airport che afferma: “L’apertura dei collegamenti di continuità territoriale rappresenta un grande successo per l’aeroporto di Ancona ed una grande opportunità per l’intero territorio marchigiano che dopo diversi anni sarà nuovamente collegata a Roma e a Milano Linate, oltre che a Napoli. Ancora una volta questo è il frutto dell’impegno congiunto e della collaborazione tra la società di gestione aeroportuale e la Regione Marche”.
-foto ufficio stampa Regione Marche –
(ITALPRESS).

Barcellona, Vienna, Bucarest e Amsterdam nuove rotte da Ancona

ANCONA (ITALPRESS) – Aeroitalia e Ancona International Airport hanno annunciato questa mattina i nuovi collegamenti diretti tra Ancona e Barcellona, Vienna e Bucarest (Baneasa), a partire dal prossimo 15 settembre e la grande novità, Amsterdam entro l’anno.
“Oggi presentiamo 4 destinazioni internazionali Barcellona, Vienna, Bucarest e Amsterdam – spiega il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli – che ci consentiranno di essere connessi con tutta Europa. E’ una sfida importante soprattutto in un momento in cui il turismo nazionale, dopo la fine delle restrizioni del Covid e con la riapertura degli aeroporti, vede una redistribuzione delle presenze e dei mercati di riferimento. Queste mete sono grandi città europee che ci possono sicuramente aiutare nella promozione all’estero della nostra regione e anche nella crescita e nella destagionalizzazione del nostro turismo, senza dimenticare l’altrettanto importante lavoro in corso per la continuità territoriale. Queste azioni congiunte hanno come scopo quello di far conoscere al mondo le nostre grandi potenzialità che non riguardano solo l’accoglienza, ma anche l’economia più in generale. Abbiamo infatti ascoltato con attenzione le esigenze delle attività di impresa che per troppo tempo hanno subito un gap infrastrutturale che ha inciso sulla loro competitività nel confronto internazionale. Stiamo lavorando anche sulle strade e sulle ferrovie, ma ci vuole tempo, e l’aeroporto intanto dà risposte”.
“L’attivazione delle nuove rotte a partire dal prossimo 15 settembre è un’altra pietra miliare che vogliamo posare nel percorso di ampliamento del nostro network – afferma Gaetano Intrieri, amministratore delegato di Aeroitalia – con l’obiettivo di estendere sempre più il ventaglio di destinazioni disponibili per collegare sempre meglio il nostro Paese connettendolo con il resto dell’Europa e presto con altri continenti”.
Alexander D’Orsogna, amministratore delegato di Ancona International Airport, esprime grande soddisfazione per l’avvio di queste nuove rotte da Ancona. “La cooperazione con AeroItalia apre a mercati di grande interesse per l’aeroporto di Ancona ed il suo bacino d’utenza. Questi nuovi importanti collegamenti soddisferanno diversi tipi di clientela: a partire da quella leisure, sia incoming che outgoing, per passare ad una clientela di tipo business e finire con una clientela di tipo etnico”.
“La proficua collaborazione con l’aeroporto sortisce un altro nitido successo. Aprire il mercato spagnolo e quello austriaco significa mettere le Marche al centro del turismo internazionale. Finalmente le Marche si aprono al mondo affermando quel ruolo da protagonista che la regione merita. La strada intrapresa è quella giusta, quella del cambio di passo voluto dal presidente Acquaroli” – dichiara Marco Bruschini, direttore generale di ATIM.
Alla conferenza stampa di presentazione è intervenuto anche Gino Sabatini presidente della Camera di Commercio delle Marche sempre in prima linea nella collaborazione con l’Atim e la Regione Marche.
I collegamenti consentiranno ad Ancona, la storica città costiera nel cuore dell’Italia e a tutte le aree limitrofe, di avere nuovi e comodi collegamenti diretti con i tre importanti paesi europei.
Con le nuove rotte i clienti potranno esplorare queste affascinanti destinazioni ricche di cultura, storia e bellezze naturali. I voli saranno operati con aeromobili ATR-72/600 da 68 posti, in grado di garantire trasferimenti rapidi e confortevoli.
Sarà inoltre possibile scegliere tra una varietà di opzioni di viaggio in termini di orario, tariffa e classe di volo.
-foto Regione Marche –
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Fitch innalza profilo di credito standalone della Regione Marche a “aa”

ANCONA (ITALPRESS) – L’agenzia internazionale di rating Fitch ha elevato il profilo di credito standalone della Regione Marche da ‘aa-‘ ad ‘aà grazie al miglioramento dei parametri sul debito. L’agenzia ha inoltre confermato il rating di lungo termine della Regione Marche a ‘BBB’ con prospettive stabili, essendo tale valore limitato dal rating dello Stato italiano. La Regione Marche quindi, se considerata al di fuori del contesto nazionale, risulta avere una valutazione (profilo di credito standalone ‘aà) superiore al rating dello Stato italiano (‘BBB’). Anche il rating di breve termine è stato confermato al valore ‘F2’, che è il livello più alto associato al rating di lungo termine ‘BBB’.
Tra gli elementi qualificanti considerati dall’agenzia vi sono, in particolare, la sostenibilità del debito, classificata addirittura nella categoria ‘aaà, e il moderato livello di rischio della Regione rispetto agli altri enti locali e regionali a livello internazionale. L’agenzia ha inoltre evidenziato che le Marche sono tra le migliori regioni secondo la valutazione nazionale del livello di qualità ed efficacia del servizio sanitario regionale.

Foto: Agenzia Fotogramma

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