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Isola “A Melbourne la gestione delle gomme ha fatto la differenza”

MELBOURNE (AUSTRALIA) (ITALPRESS) – Doppietta Ferrari nella terza prova della stagione, con Carlos Sainz che torna al successo dopo la vittoria di Singapore del settembre scorso e Charles Leclerc che, grazie al punto addizionale del giro più veloce, si assicura anche la seconda posizione nella classifica Piloti. Nonostante il primo ritiro dopo 44 gare consecutive a punti – l’ultimo si era verificato proprio a Melbourne, nel 2022 – Max Verstappen (Red Bull) rimane in testa al campionato con 51 punti, davanti al già citato Leclerc (47), al compagno di squadra Sergio Perez, oggi quinto, con 46 e Sainz (40). Terza vittoria e ventesimo piazzamento sul podio per lo spagnolo della Ferrari, con la Scuderia che raggiunge quota 244 nella classifica delle vittorie. Questa è la doppietta numero 86 nella storia della squadra italiana, la seconda ottenuta dalla coppia Sainz-Leclerc: la prima risaliva al Gran Premio del Bahrain 2022, quando i due piloti passarono sotto la bandiera a scacchi a posizioni invertite.
Alla partenza della gara si sono viste sull’asfalto tutte e tre le mescole selezionate dalla Pirelli per questo Gran Premio: 14 piloti hanno scelto la Medium, tre (Hamilton, Ricciardo e Zhou) la Soft e due (Alonso e Hulkenberg) la Hard. Secondo le previsioni della vigilia, la doppia sosta con la combinazione Medium-Hard-Hard è stata la strategia più utilizzata. Soltanto Ocon ha fatto tre soste ma è stata una scelta forzata dalla necessità di effettuare un primo pit-stop molto anticipato per pulire una presa d’aria dei freni.
Dopo aver fatto una fugace comparsa in FP3 solamente per pochi giri di rodaggio, la C3 è stata la grande protagonista della giornata, con quasi l’80% dei giri percorsi dai 19 piloti in pista su questa mescola. Il graining ha continuato ad essere un fattore determinante e, come previsto, la sua incidenza non è diminuita pur in presenza di temperature più elevate rispetto ai giorni scorsi e con un asfalto sempre più gommato. Anche sulla Hard, mai utilizzata nelle due giornate precedenti, il graining è stato presente in maniera significativa ma comunque gestibile.
In termini di lunghezza degli stint, da segnalare il secondo di George Russell sulla C3 (37 giri) e di Fernando Alonso sulla C4 (24).
“Innanzitutto, complimenti a Carlos Sainz e a tutta la Ferrari per questa doppietta, che dimostra una volta di più che in uno sport così competitivo e tecnologicamente al limite non si può mai dare nulla per scontato – commenta Mario Isola, direttore Motorsport Pirelli -. Non me ne vogliano Max e la Red Bull ma è chiaro che una novità nella lista dei vincitori dopo oltre due anni di dominio quasi assoluto è positivo per la Formula 1 nel suo complesso, così com’è importante vedere che ci sono ben quattro piloti in soli undici punti nelle prime posizioni della classifica”. “Per quanto riguarda la gara – aggiunge Isola – abbiamo avuto conferma che la scelta di portare qui un tris di mescole più morbido rispetto allo scorso anno è stata corretta. Oggi abbiamo avuto uno svolgimento della gara più movimentato rispetto al recente passato, con la gestione delle gomme che ha fatto la differenza. Ad esempio, una delle chiavi del successo di Sainz è stata la possibilità di allungare il primo stint sulle Medie, il che gli ha poi permesso di avere un vantaggio rispetto agli avversari diretti in termini di maggior freschezza dei due set di Hard usati nel secondo e nel terzo stint”.
“Certo, Carlos ha avuto la possibilità di guidare per buona parte di quel primo stint con la pista libera davanti a sè mentre ad esempio il suo compagno di squadra era nel traffico, in sandwich fra le due McLaren; al tempo stesso, Charles è riuscito a superare Norris proprio grazie al fatto che si era fermato prima e ha potuto sfruttare meglio la prestazione della Hard nuova nei primissimi giri del suo secondo stint – evidenzia Isola -. In generale, il graining è stato il leitmotiv del weekend ma non è stato un fattore che ha messo in crisi la prestazione dei pneumatici: alla fine, chi è stato più bravo nella sua gestione ha avuto la meglio”.

– foto ufficio stampa Pirelli –
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Isola “Verstappen grande, ma la gara di Melbourne resta incerta”

MELBOURNE (AUSTRALIA) (ITALPRESS) – Prosegue l’imbattibilità di Max Verstappen (Red Bull) in qualifica in questo inizio di stagione con la terza pole position consecutiva, la quarta se consideriamo anche l’ultima gara del 2023 (Abu Dhabi). Per il pilota olandese questa è la trentacinquesima pole della carriera, la seconda di seguito a Melbourne. La terza sessione di prove libere ha confermato le indicazioni emerse ieri in merito all’utilizzo delle gomme in gara. Infatti, la Hard non è stata praticamente mai usata, visto che soltanto i piloti di Aston Martin, McLaren e Kick F1 hanno effettuato un giro di rodaggio con la C3 (due set rodati da Aston Martin e McLaren, uno da Kick F1). Ciò significa che questa sarà la mescola più utilizzata domani, al netto delle scelte che saranno effettuate dalle squadre per quanto riguarda i set da restituire stasera. In qualifica, la mappa dell’utilizzo dei pneumatici segna il rosso fisso: tutti e 19 i piloti in lizza – Logan Sargeant (Williams) non ha potuto partecipare sin dalle prove libere per la mancanza di un telaio di scorta – hanno usato la C5. Da notare che il tempo della pole position è stato più veloce di oltre quattro decimi rispetto alle simulazioni della vigilia (1’16″350) e di più di sette rispetto alla pole position dello scorso anno (1’16″732), ottenuto peraltro con la mescola C4, nel 2023 selezionata come Soft.
Interessante notare come si siano avuti diversi approcci in termini di preparazione del giro cronometrato con l’obiettivo di sfruttare al meglio la mescola più morbida: oltre al classico out-push-in, c’è stato chi ha fatto due giri di preparazione e chi invece, dopo il giro cronometrato ha fatto due tornate di raffreddamento per poi riprovare a fare il tempo. “Sembravano esserci tutti gli elementi per una sorpresa almeno in qualifica ma, alla fine, Max Verstappen ha imposto ancora una volta la sua legge: complimenti a lui perchè ha davvero espresso una grande prestazione in Q3 – l’analisi di Mario Isola, direttore Motorsport Pirelli -. Chiaramente è sempre lui il favorito per la vittoria domani ma sarà interessante vedere come le squadre gestiranno una gara che si annuncia comunque incerta, soprattutto per quanto riguarda la strategia. Infatti, in base ai dati raccolti in queste due giornate, è altamente probabile che ci saranno due pit-stop, con la combinazione Medium-Hard-Hard come la più veloce. Peraltro, nessuno ha provato la mescola più dura quindi c’è un’incognita supplementare, anche se la C3 è la mescola più conosciuta in assoluto fra le cinque omologate quest’anno”. “La gestione del graining sarà certamente un fattore determinante, visto che su questo tracciato non è un fenomeno che diminuisce considerevolmente man mano che la pista si gomma, come avviene su altre piste. Infine – aggiunge e conclude Isola -, va messa in conto l’elevata possibilità di avere la safety-car in pista o, addirittura, delle bandiere rosse che potrebbero rimescolare le carte. Ci sono quindi tutti gli ingredienti per un Gran Premio interessante e spettacolare”.
– Foto ufficio stampa Pirelli –
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Gp Australia, Berra “Gomma hard sarà protagonista”

MELBOURNE (AUSTRALIA) (ITALPRESS) – Il giallo e il rosso – soprattutto quest’ultimo – sono stati i colori dominanti della prima giornata del Gran Premio d’Australia. Sono questi, infatti, i colori che contraddistinguono le mescole Medium e Soft, utilizzate per percorrere gli oltre cinquemila chilometri completati nelle due ore di prove libere, mentre nessuno dei venti piloti in lizza ha scelto di usare la Hard, identificata dal colore bianco. Rosso è anche il colore dominante della vettura più veloce in pista, la Ferrari di Charles Leclerc, autore nella seconda sessione del miglior tempo della giornata (1’17″277). Il pilota monegasco ha preceduto Max Verstappen (Red Bull, 1’17″658) e il compagno di squadra Carlos Sainz (1’17″707), al rientro dopo l’operazione di appendicite che lo aveva fermato il secondo giorno del Gran Premio dell’Arabia Saudita.
Nella prima sessione il più veloce era stato Lando Norris (McLaren), che aveva fermato il cronometro sul tempo di 1’18″564, davanti a Verstappen (1’18″582) e George Russell (Mercedes, 1’18″597). Rossa è stata la bandiera esposta per interrompere la prima sessione di prove a causa di un incidente occorso ad Alexander Albon (Williams): il pilota thailandese non ha potuto prendere parte alla seconda ora di libere a causa dei danni riportati dalla sua monoposto.
Sole e temperature da fine estate australe hanno contraddistinto il venerdì di Melbourne, con il vento che è andato intensificandosi fra la prima e la seconda sessione. La scelta di squadre e piloti di non utilizzare la Hard in nessuna delle due sessioni rappresenta una chiara indicazione di quanto la C3 sarà la mescola preferita per la gara. Peraltro, sulla base delle prime indicazioni raccolte oggi, la forbice fra la strategia ad una sosta e quella basata su due soste sembra diminuire, aprendo sempre più alla possibilità di avere un mix di scelte che potrebbe contribuire ad avere uno spettacolo più interessante domenica pomeriggio. “E’ stata una giornata che ha visto squadre e piloti prendere chiaramente una direzione per quanto riguarda le mescole preferite per la gara, con la Hard che ne sarà sicuramente protagonista – il commento di Simone Berra, chief engineer Pirelli -. Si tratta di una scelta assolutamente prevedibile, considerato che qui abbiamo deciso di portare un tris di mescole uno step più morbido rispetto alla scorsa stagione”.
“Nelle previsioni anche la presenza del graining – oggi piuttosto sensibile sia sulla Medium che sulla Soft – e l’evoluzione delle condizioni della pista fra una sessione e l’altra, come dimostra la differenza di quasi 1″3 fra il miglior tempo di Leclerc in FP2 e quello di Norris in FP1. Peraltro, va tenuta presente una caratteristica abbastanza specifica di questo tracciato che, per la sua conformazione, non migliora in maniera significativa l’incidenza del graining man mano che la pista si gomma, come si è visto non soltanto da quando, nel 2022, la pista è stata riasfaltata ma anche negli anni precedenti”.
– foto ufficio stampa Pirelli –
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Debutto stagionale in australia per la mescola C5

MILANO (ITALPRESS) – Il Gran Premio d’Australia, terza gara dell’anno, vedrà il debutto stagionale della C5, la più morbida delle cinque mescole disponibili nel 2024. Accanto a lei ci saranno anche la C4 che già è stata usata a Gedda e la C3 che è quasi sempre presente nelle selezioni. Si tratta di una terna più morbida rispetto all’edizione scorsa di questa gara – quando erano state scelte C2, C3 e C4 – ma non rappresenta un debutto assoluto per quanto riguarda la mescola più morbida. Infatti, nel 2022, Pirelli aveva portato a Melbourne la C5 come Soft ma aveva deciso di affiancarle la C3 come Medium e la C2 come Hard, saltando la C4. La scelta di andare più morbidi è stata presa alla luce dello svolgimento della gara dello scorso anno, quando la C2 fu la grande protagonista, con dieci piloti che la usarono per 47 dei 58 giri percorsi e altri tre che ne completarono più di 50 in una gara peraltro caratterizzata da numerose interruzioni con la safety-car tre volte in pista e, addirittura, tre bandiere rosse con due ripartenze da fermo e una lanciata.
Il tracciato, allestito all’interno dell’Albert Park e contraddistinto da 14 curve, è stato recentemente reso più filante e rimane una pista dove i sorpassi sono abbastanza difficili, anche se non più come nel passato. Dal punto di vista della strategia, tradizionalmente la sosta singola è la più gettonata: lo scivolamento verso una terna più morbida potrebbe eventualmente aprire qualche spiraglio per delle alternative o, comunque, per avere delle situazioni in cui la differenza di passo fra le vetture in pista determinata dalla perdita di prestazione dei pneumatici può rendere più agevoli i sorpassi. La C5 – pur essendo rimasta inalterata rispetto al 2023 – è la mescola che, finora, è stata meno utilizzata con le attuali monoposto. Infatti, oltre a non essere stata selezionata in nessuno dei primi due Gran Premi, sono stati solamente 140 i chilometri percorsi con la più morbida delle cinque P Zero del 2024 in occasione dell’unica sessione di test, svoltasi a Sakhir (Bahrain) dal 21 al 23 febbraio scorsi, con un solo vero run completato da Lewis Hamilton e poi da tanti out-in fatti dai piloti della Williams. Va aggiunto che solamente altre due squadre (Ferrari e Stake F1) avevano selezionato questa mescola, decisamente poco adatta per un asfalto abrasivo come quello del Bahrain. Un’incognita, seppur relativa, in più in vista del Gran Premio.
Il weekend dell’Albert Park è uno dei preferiti dal mondo della Formula 1. La conformazione del tracciato non sollecita in maniera particolarmente elevata i pneumatici e il degrado è un fattore più determinato dall’usura che da cause termiche. Peraltro, l’inizio dell’autunno australe può riservare delle sorprese sia in termini di temperature, con sbalzi rilevanti da un giorno all’altro, che di condizioni meteorologiche: la pioggia ha un suo posto significativo nella storia di questo Gran Premio. Ci sono attività in pista sin dal giovedì – insieme alla Formula 1 si esibiranno anche le monoposto di Formula 2 e Formula 3 ma ci saranno anche serie come la Porsche Carrera Cup e il campionato australiano Supercars – e in quattro giorni tanta gomma si depositerà sull’asfalto, cambiandone in maniera significativa il livello di aderenza.
– foto ufficio stampa Pirelli –
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Ecco le mescole P Zero per Suzuka, Shanghai e Miami

MILANO (ITALPRESS) – La Pirelli ha comunicato oggi alle squadre quali saranno le mescole a disposizione per i Gran Premi di Giappone, Cina e Miami, in calendario dal 7 aprile al 5 maggio prossimi. A Suzuka, una delle piste più severe coi pneumatici in termini di carichi cui sono sottoposti, come tradizione saranno utilizzate le tre mescole più dure della gamma P Zero: C1 come Hard, C2 come Medium e C3 come Soft. Per gli altri due appuntamenti è stato selezionato il tris mediano – C2 come Hard, C3 come Medium e C4 come Soft – pur essendo piste con caratteristiche molto diverse fra loro. A Shanghai – dove si tornerà a correre dopo cinque anni – ci sarà l’incognita dell’adattamento delle monoposto a effetto suolo, introdotte a partire dal 2022, su una pista contraddistinta da un mix equilibrato di curve di diverse velocità e da uno dei rettilinei più lunghi (circa 1,2 chilometri) del calendario iridato. A Miami, invece, su una pista relativamente poco severa per le gomme, l’incognita sarà rappresentata dalle temperature che potrebbero essere piuttosto elevate e, pertanto, determinare un significativo degrado termico dei pneumatici.
– foto ufficio stampa Pirelli –
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Isola “Gara lineare a Gedda, fotocopia di Sakhir”

ROMA (ITALPRESS) – Percorso netto della Red Bull nelle prime due gare della stagione 2024. Dopo la doppietta di Sakhir ne è arrivata un’altra a Gedda, sempre con Max Verstappen davanti al compagno di squadra Sergio Perez. Così come in Bahrain, è stato un pilota della Ferrari a completare il podio: otto giorni fa era toccato a Carlos Sainz salire sul terzo gradino, oggi è stata la volta di Charles Leclerc. E anche il resto della top ten è stato molto simile a quello della prima gara, con l’altra Ferrari, qui guidata dall’esordiente Bearman (7°), due McLaren, due Mercedes e un’Aston Martin: l’unico “intruso” è stato Nico Hulkenberg, autore di una bellissima prestazione che lo ha portato a concludere al decimo posto. “E’ stata una gara molto lineare, sia come risultato finale, praticamente una fotocopia di Sakhir, che come comportamento degli pneumatici – spiega Mario Isola, direttore Motorsport Pirelli – Sapevamo che questa era una corsa dove la strategia più veloce era quella su una sosta: ovviamente la neutralizzazione già dopo sette giri ha anticipato la finestra del pit”. “La C2 ha confermato di essere una mescola molto consistente, sia in termini di prestazione che di degrado: non è un caso che il giro più veloce della corsa sia stato ottenuto proprio nel finale da Leclerc con un set che aveva già percorso 43 giri. Anche la C3 è stata all’altezza della situazione, perchè i quattro piloti che hanno scelto di rimanere fuori al momento della safety-car sono stati in grado di portarla sì al limite dell’usura ma riuscendo anche a gestirne la prestazione in maniera piuttosto competitiva. Rispetto ai long run di venerdì, il graining su questa mescola è stato minore, anche perchè la pista durante il weekend si è progressivamente gommata man mano che veniva utilizzata. Gli stint di Hamilton e Norris sulla C4 hanno inoltre dimostrato che la mescola più morbida portata qui poteva essere un’opzione competitiva anche per la prima parte della gara mentre soltanto due piloti hanno provato a sfruttarla”, ha concluso Isola.
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Pirelli Pole Position Award, Buffon premia Verstappen

JEDDAH (ARABIA SAUDITA) (ITALPRESS) – “Una qualifica che, una volta di più, ha dimostrato il talento di Max Verstappen. Il pilota della Red Bull ha dominato tutte le fasi della sessione, infliggendo un distacco significativo a tutta la concorrenza. Ancora una volta, alle sue spalle c’è un grande equilibrio, come dimostrano le differenze molto limitate fra gli altri tre piloti che occuperanno le prime due file della griglia di partenza”. Questa l’analisi del direttore Motorsport Pirelli, Mario Isola, al termine delle qualifiche del Gran Premio dell’Arabia Saudita. “Val la pena segnalare come le prestazioni di queste vetture siano sempre più veloci: a parità di gomme e con un regolamento pressochè immutato rispetto alla stagione scorsa, oggi il tempo della pole è stato di quasi otto decimi inferiore a quello del 2023”, ha aggiunto Isola che sulla gara di domani dice: “Difficile vedere delle sorprese per quanto riguarda le strategie. Qui la sosta singola è una scelta quasi obbligata. L’unica incertezza può riguardare quale mescola accoppiare alla C2, che – a differenza di quanto si era visto a Sakhir la scorsa settimana – qui si comporta molto bene, sia a livello di prestazione che di degrado”.
“La strategia sulla carta più veloce è quella che prevede di usare la C3 in partenza per poi passare alla C2 fra il giro 18 e il giro 25 – prosegue -. Potrebbe essere competitiva anche la strategia con la partenza con la Hard per poi fermarsi fra il giro 25 e il 32 per mettere la Soft, giocando magari sulla possibilità di una neutralizzazione, molto elevata su un tracciato come questo, oppure fare l’inverso e sfruttare il maggior grip della C4 in partenza e nei primissimi giri per poi passare alla C2”.
Grazie a questa pole position, la 34esima della carriera e la prima qui a Gedda, Verstappen è salito al quarto posto assoluto nella classifica di specialità, staccando Jim Clark (33). Il Pirelli Pole Position Award è stato consegnato al campione del mondo della Red Bull da Gianluigi Buffon, uno dei più grandi portieri della storia del calcio mondiale. Buffon ha vinto la Coppa del Mondo nel 2006 con la maglia della Nazionale italiana e ha conquistato dieci volte il titolo di campione d’Italia, tutte con la Juventus, e una quella di campione di Francia, con il Paris St-Germain. Nel suo palmarès figurano anche una Coppa Uefa, sei Coppe Italia e sette Supercoppe italiane.
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Alonso brilla nel giovedì di libere in Arabia Saudita

JEDDAH (ARABIA SAUDITA) (ITALPRESS) – E’ stato Fernando Alonso il pilota più veloce della prima giornata del Gran Premio dell’Arabia Saudita. Nella seconda sessione, quella svoltasi nelle stesse condizioni di temperature che i piloti troveranno domani in qualifica e sabato in gara, lo spagnolo dell’Aston Martin è stato l’unico a scendere sotto la barriera dell’1’29, con un miglior tempo di 1’28″827, migliorando di quasi otto decimi il giro più veloce di FP2 dello scorso anno (1’29″603), stabilito da Max Verstappen. L’olandese della Red Bull oggi è stato il più rapido in FP1 (1’29″659) ma in FP2 è stato solamente – per le sue abitudini – terzo (1’29″158), preceduto anche dalla Mercedes di George Russell (1’29″057).
Come sempre accade nei weekend di gara che si disputano parzialmente dopo il tramonto, le prime sessioni della giornata rischiano di essere relativamente rappresentative, soprattutto per la differenza fra le temperature di aria e asfalto. Non fa eccezione la gara di Gedda, dove FP1 è iniziata con 42 °C di asfalto per poi scendere a 35 °C mentre FP2 è partita già con 28 °C ed è rimasta stabile. Le condizioni della pista sono apparse sin dall’inizio abbastanza buone in termini di aderenza e di pulizia, soprattutto sulla traiettoria ideale. Nella prima sessione sono state usate tutte e tre le mescole, con una leggera preferenza per la C4 come set usati (16) e della C2 come chilometraggio complessivo (1154). Nella seconda, la C2 è stata usata solamente da quattro piloti (Norris, Albon, Bottas e Hulkenberg), che hanno fatto prima un run con poca benzina all’inizio della sessione e poi, nella parte finale, hanno montato lo stesso set per un long run. Il resto dei piloti si è invece dedicato alla valutazione delle Medium e delle Soft, con qualcuno – vedi Leclerc, Ricciardo, Tsunoda e Magnussen – che simulato la gara preferendo la C4. “Una giornata piuttosto interessante dal punto di vista dell’utilizzo e del comportamento degli pneumatici – commenta Simone Berra, Chief Engineer Pirelli – Innanzitutto, abbiamo notato come la C2 si sia comportata finora molto bene, dimostrando di essere chiaramente una mescola ideale per la gara, sia in termini di degrado che di consistenza della prestazione, grazie anche alle condizioni dell’asfalto, che ha offerto molto grip adesivo. Per quanto riguarda C3 e C4, entrambe hanno sofferto di graining, come del resto era prevedibile su una pista come questa: è un fenomeno che dovrebbe migliorare man mano che l’asfalto si gommerà e, in gara, potrebbe quindi essere più gestibile dai piloti”. “La maggior parte delle squadre si è concentrata sulla C3 nei long run ma ci sono stati alcuni piloti che hanno simulato la parte iniziale della gara sulla C4, a conferma del fatto che non si tratta di un’opzione da escludere a priori – aggiunge Berra – In una corsa in cui la strategia più probabile è quella su una sola sosta, poter sfruttare quel surplus di grip che la mescola più morbida può dare nei primi giri o nella parte finale potrebbe essere un fattore importante. Un altro elemento da tenere in considerazione è il vento, che influisce non soltanto sulla stabilità delle vetture ma anche sullo scivolamento degli pneumatici e, di conseguenza, sulla formazione del graining”.
– foto Ipa Agency –
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