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C3 mescola regina della prima giornata di test in Bahrain

SAKHIR (BAHRAIN) (ITALPRESS) – La stagione 2024 è iniziata così com’era finita quella 2023, vale a dire con Verstappen davanti a tutti. Il tre volte campione del mondo è stato il più veloce nella prima delle tre giornate di prove sul circuito di Sakhir, dove la prossima settimana si svolgerà il primo Gran Premio dell’anno. Verstappen ha ottenuto un miglior tempo di 1’31″344, quasi un secondo e mezzo inferiore al suo tempo più veloce stabilito nella prima giornata di test dello scorso anno (1’32″837): è vero che i tempi delle prove vanno presi con le molle ma il segnale è indubbiamente forte. Come nel 2023 Verstappen è rimasto al volante della sua Red Bull per tutto il giorno ed è stato anche il singolo pilota ad aver percorso più giri (143). Lo stesso lavoro ha svolto George Russell con la Mercedes (122 giri all’attivo) mentre tutte le altre squadre hanno alternato i due piloti ufficiali nelle due sessioni, antimeridiana e pomeridiana. Nella classifica assoluta dei tempi alle spalle di Verstappen si sono piazzati Lando Norris (McLaren) con un miglior giro di 1’32″484, il ferrarista Carlos Sainz (1’32″584) e il pilota della Racing Bulls Daniel Ricciardo (1′ 32″599). Nove squadre su dieci hanno completato più di 100 giri: soltanto la Williams (61) ha mancato le tre cifre. La squadra che ha accumulato più informazioni è stata la Haas, che ha superato di un soffio la barriera degli 800 chilometri (800,976). In totale, i giri percorsi sono stati 1236, pari a 6.689,232 chilometri. Con più di 4.400 chilometri percorsi, la mescola regina della giornata è stata la C3, che la settimana prossima sarà la più morbida delle tre a disposizione nel Gran Premio del Bahrain: una scelta logica perchè, verosimilmente, questa mescola sarà presente in tutte le terne selezionate.
“Una giornata molto interessante e utile quella di oggi a Sakhir – ha commentato Mario Isola, direttore Motorsport di Pirelli -Abbiamo raccolto tanti dati che saranno utili per capire come i progressi fatti da tutte le squadre con le nuove vetture in termini di carico aerodinamico possono avere un impatto sul comportamento dei pneumatici. Abbiamo visto inoltre diversi tipi di approccio fra i vari team, soprattutto per quanto riguarda i long run: ad esempio, c’è chi, come Ferrari e Williams, si è concentrato su una singola mescola cercando di modificare l’assetto della vettura per usarla al meglio e chi invece, come Mercedes e Red Bull, ha lavorato su mescole diverse”.
– foto Ipa Agency –
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Pirelli partner ufficiale edizione 2024 di “F1 in Schools Italy”

MILANO (ITALPRESS) – Pirelli è partner ufficiale dell’edizione 2024 di “F1 in Schools Italy”, una sfida multidisciplinare in cui squadre di studenti collaborano per progettare una vettura di F1 in miniatura ad aria compressa. La serie italiana, alla sua seconda edizione, fa parte del campionato F1 in Schools, un’iniziativa supportata da F1 che coinvolge istituti scolastici di 60 paesi nel mondo e più di un milione di studenti, con l’obiettivo di permettere a ragazzi e ragazze di arricchire le loro conoscenze nelle materie STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) e di avvicinarli, più in generale, al mondo della Formula 1 da un punto di vista tecnico, facilitando così l’interesse per una possibile carriera professionale nel motorsport. Tutti i modellini di vetture, disegnati dagli studenti con sistemi CAD e realizzati tramite macchine CNC e stampanti 3D, hanno delle ruote “di serie” brandizzate Pirelli. Il bordo è infatti personalizzato con la riproduzione grafica dei pneumatici Pirelli P Zero, utilizzati dalle vere monoposto di F1 in pista.
Proprio come accade nella realtà, anche l’aerodinamica dei modellini viene dapprima testata virtualmente tramite un software di fluidodinamica computazionale e successivamente in una galleria del vento a fumo. La prova del nove è il lancio dei modellini, dotati di cartucce ad aria compressa, su un rettilineo lungo 24 metri per stabilire il progetto più veloce. Pirelli ha realizzato dei seminari on line che gli studenti seguiranno nelle prossime settimane per comprendere al meglio il funzionamento dei pneumatici in Formula 1 e quali dati vengono utilizzati dagli ingegneri dell’azienda milanese per sviluppare le gomme del massimo campionato. “Pirelli da anni aderisce con entusiasmo ai progetti che puntano a informare le nuove generazioni sulle molteplici possibilità che il motorsport può offrire – sottolinea Mario Isola, direttore Motorsport di Pirelli – Spesso i nostri ingegneri di pista, durante le tappe del campionato, incontrano gruppi di giovani studenti interessati ad approfondire alcune tematiche legate alle materie STEM anche al fine di valutare se intraprendere una carriera nel mondo delle corse. Ascoltando le esperienze dei componenti del nostro team, speriamo possano trarre ispirazione per quello che potrebbe diventare il loro futuro professionale, in un ambiente stimolante e altamente competitivo che sa regalare incredibili soddisfazioni”. F1 in Schools Italy, nato dalla collaborazione tra Innovation Farm e Dallara, entra oggi in una fase cruciale. Le squadre coinvolte, formate da un massimo di 6 studenti, affronteranno a fine febbraio le qualifiche da cui emergerà la rosa di possibili finalisti nazionali. I due gruppi migliori potranno infine rappresentare il nostro Paese alle finali mondiali a fine 2025.
– foto ufficio stampa Pirelli –
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Otto giri della terra con le Pirelli nei 22 Gp del Mondiale 2023 di F1

ROMA (ITALPRESS) – Quasi otto volte la circonferenza della Terra: è la distanza complessiva percorsa dai pneumatici Pirelli nei 22 Gran Premi disputati nella stagione 2023. Sono stati infatti 307.925,8 i chilometri accumulati in 60.473 giri dai 6.847 treni di gomme utilizzati per almeno un giro dai piloti schierati dalle dieci squadre che partecipano al Campionato del Mondo di Formula 1. La stragrande maggioranza del chilometraggio è stata percorsa con pneumatici slick: solamente il 6,31% della distanza ha visto protagoniste la Cinturato Intermediate e la Cinturato Extreme Wet. La grande protagonista – non poteva essere altrimenti, visto che è stata presente in ogni evento – è stata la C3: sono stati infatti 105.499 i chilometri percorsi con questa mescola, più di un terzo di quelli complessivi (36,57%). La C4 (27,43%) è la seconda più utilizzata, seguita dalla C2 (15,41%) e dalla C5 (13,55%) mentre la mescola meno impiegata è stata la C1 (5,73%). Da aggiungere al totale ci sono anche i 3.800 chilometri percorsi durante i fine settimana di gara con i prototipi, una circostanza verificatasi su tre piste: Barcellona, Suzuka e Città del Messico.
Lo stint più lungo dell’anno lo ha percorso Oscar Piastri nel Gran Premio dell’Arabia Saudita. Alla sua seconda presenza nella massima serie, il pilota australiano della McLaren dovette fermarsi al termine del primo giro per sostituire l’ala anteriore danneggiata dopo un contatto con Pierre Gasly montando un set di C2 che lo portò fino alla bandiera a scacchi, per una distanza totale di 302,5 chilometri. In questa speciale classifica, Piastri ha superato di appena due chilometri Esteban Ocon che a Baku arrivò a quota 300,1 chilometri con un singolo set di C3, montato alla partenza – effettuata dalla pit-lane – e tenuto fino al penultimo dei 51 giri previsti. Peraltro, il tracciato cittadino della capitale dell’Azerbaijan ha ospitato anche lo stint più lungo dell’anno sulla mescola più morbida: Valtteri Bottas completò tutta la lunghezza (17 giri, pari a 102 chilometri) della gara Sprint del sabato pomeriggio con un set di C5. Lo stesso pilota finlandese detiene anche il primato di chilometri percorsi consecutivamente con la mescola più dura, grazie ai 32 giri (188,4 chilometri) completati a Silverstone. Il singolo stint più lungo con la C4 è stato effettuato ancora da un’Alfa Romeo: 212,7 chilometri accumulati da Guanyu Zhou nella gara di Singapore.
La stagione 2023 ha visto alternarsi tre formati di weekend con altrettanti diversi regolamenti relativi all’utilizzo dei pneumatici: 14 volte è andato in scena il classico formato con tre sessioni di prove libere, una qualifica e la gara; sei volte si è utilizzato il format cosiddetto Sprint, che prevede il venerdì solamente una sessione di libere, seguita dalla qualifica per la gara, il sabato la Sprint Shootout e la Sprint Race, con la domenica sempre consacrata alla gara; due volte è stato sperimentato il cosiddetto ATA (Alternative Tyre Allocation), con l’obiettivo di individuare soluzioni per una gestione più efficiente delle gomme. E’ un fatto che mille treni di slick allestiti nei 22 eventi non sono mai stati usati e altri 732 hanno percorso da uno a tre giri. Per quanto riguarda le gomme da bagnato estremo, la Pirelli da quest’anno ha iniziato ad applicare un processo – noto come “strip-and-fit” – che permette di rimettere a disposizione delle squadre in altri eventi le coperture già montate ma non utilizzate: ciò consentirà a pieno regime un deciso miglioramento nell’ottimizzazione della gestione dei pneumatici, visto che nel 2023, ad esempio, 1.304 treni di queste due tipologie di gomme non hanno percorso alcun giro.
Di tutti i Gran Premi del 2023, quello d’Olanda è stata la gara in cui sono state sostituite più volte le gomme, considerando sia i pit-stop veri e propri sia i cambi effettuati in regime di bandiera rossa. A causa del continuo mutamento delle condizioni climatiche, con la pioggia protagonista a fasi alterne, sono state ben 82 le sostituzioni di pneumatici, con tutte le tipologie – le tre mescole slick, le intermedie e le extreme wet – ad aver assaggiato l’asfalto almeno una volta. Al contrario, la gara che ha visto meno cambi gomme è stata quella di Miami, dove tutti e venti i piloti al via hanno effettuato solamente il pit-stop obbligatorio previsto dal regolamento sportivo. Considerate anche le gare Sprint, le sostituzioni di pneumatici sono state in totale 871. La palma dell’appuntamento più caldo dell’anno – almeno come temperatura dell’aria – l’ha vinta Austin: 34,7 °C il sabato nella Sprint, 32,8 °C domenica in gara. Sul versante opposto invece Zandvoort, con una temperatura media di 15,1 °C. In termini di asfalto, il primato del caldo se l’è aggiudicato l’Hungaroring con 53,6 °C mentre il più freddo è stato quello di Las Vegas (18,5 °C).
– Foto ufficio stampa Pirelli –
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Annunciate già le mescole per i primi tre Gp del 2024

MILANO (ITALPRESS) – Si sono spente da pochi giorni le power unit delle monoposto 2023 ed è già tempo di preparare l’inizio della prossima stagione. La Pirelli ha infatti comunicato alle squadre la selezione delle tre mescole da asciutto che saranno utilizzate nei primi tre Gran Premi: Bahrain, Arabia Saudita e Australia. Tutte e cinque le mescole omologate per il 2024 – come noto, la C0 è stata esclusa dal range – saranno utilizzate nel primo scorcio di campionato. Infatti, rispetto alle stesse gare del 2023, c’è una novità, relativa al Gran Premio d’Australia, in programma dal 22 al 24 marzo. All’Albert Park di Melbourne, sarà protagonista il tris più morbido, composto dalla C3 come Hard, dalla C4 come Medium e dalla C5 come Soft. La scelta è stata presa sulla base dei dati raccolti quest’anno e con l’obiettivo di offrire più opzioni in termini di strategia. Confermate invece le scelte per i due appuntamenti in Medio Oriente: dal 29 febbraio al 2 marzo a Sakhir, una delle piste più probanti per i pneumatici, saranno usate la C1, la C2 e la C3. Una settimana dopo a Gedda si farà uno step più morbido: la Hard sarà la C2, la Medium la C3 e la Soft la C4. Peraltro, tutti i piloti avranno avuto modo di riprendere confidenza con tutte e cinque le mescole nei tre giorni di prove ufficiali che si svolgeranno, come ormai tradizione, a Sakhir, dal 21 al 23 febbraio. Sarà in quell’occasione che il logo FSC farà il suo debutto ufficiale su tutti i pneumatici: dal prossimo campionato, infatti, per la prima volta le gomme di una competizione automobilistica saranno certificate dal Forest Stewardship Council, che assicurerà così la totale tracciabilità delle materie prime provenienti dalle foreste attraverso tutta la catena di fornitura, garantendo che le piantagioni da cui vengono ricavati i componenti naturali per i pneumatici siano gestite in modo da preservarne la diversità biologica e recare dei benefici alla vita delle comunità locali e dei lavoratori, favorendo al contempo la loro sostenibilità economica.
– foto ufficio stampa Pirelli –
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Ad Abu Dhabi un test simile a un Gran Premio

ROMA (ITALPRESS) – Concluso domenica scorsa il Campionato del Mondo, la Formula 1 ha vissuto un’ulteriore giornata di prove sempre sul circuito di Yas Marina, ad Abu Dhabi, con tutte e dieci le squadre impegnate in pista con due vetture ciascuna. Il programma è stato suddiviso in due parti. Una monoposto è stata riservata ai giovani piloti per acquisire esperienza al volante di una Formula 1 mentre sull’altra hanno girato i titolari, essendo dedicata specificamente ad un test di gomme. Peraltro, in virtù del fatto che le mescole omologate per il 2024 sono le stesse usate quest’anno, nei fatti, questa seconda parte è stata sostanzialmente un’opportunità per cercare di ottimizzare il pacchetto vettura-gomme. I dati raccolti, anche grazie alla possibilità di montare sulle monoposto sensori supplementari rispetto alla configurazione standard utilizzata nei weekend di gara, saranno condivisi con Pirelli. I giovani talenti in pista sono stati undici. La Williams è stata l’unica a suddividere la giornata in due parti: l’italo-argentino Franco Colapinto, quarto in F3 nel 2023, ha girato la mattina per poi passare il volante al britannico Zak O’Sullivan. Molti dei giovani piloti hanno bissato in questa giornata l’impegno nella prima sessione di prove libere di venerdì scorso. E’ il caso di Robert Shwartzman con la Ferrari, di Oliver Bearman con la Haas, di Fredrik Vesti con la Mercedes, del neocampione della F2 Theo Pourchaire con l’Alfa Romeo, di Felipe Drugovich con l’Aston Martin, di Jack Doohan con l’Alpine, di Pato O’Ward con la McLaren oltre al già citato O’Sullivan. Tra i piloti titolari erano presenti, invece, George Russell (Mercedes), Sergio Perez (Red Bull), Oscar Piastri (McLaren), Fernando Alonso e Lance Stroll (Aston Martin), Esteban Ocon (Alpine), Charles Leclerc e Carlos Sainz (Ferrari), Yuki Tsunoda e Daniel Ricciardo (AlphaTauri), Guanyu Zhou (Alfa Romeo), Alex Albon e Lodan Sargeant (Williams). La Haas non ha schierato nessuno dei due piloti che hanno corso nel 2023 ma ha affidato la vettura alla riserva Pietro Fittipaldi, che non è più classificabile come un rookie avendo disputato due Gran Premi, entrambi con la squadra americana. Il miglior tempo in assoluto lo ha ottenuto Esteban Ocon in 1’24″393 mentre la palma del giovane più veloce se l’è aggiudicata Pato O’Ward (1’24”662). Le temperature ovviamente sono state molto elevate: dell’asfalto si è mantenuta tra 25 e 44 gradi e quella ambientale tra 24 e 34 gradi. I set di gomme da asciutto disponibili erano 10 per i titolari (un solo set per C1 e C2, tre set per C3 e C4, due set per C5) e otto set per i giovani (due set per C3, quattro set per C4, due set per C5). In totale i giri percorsi sono stati 2184, così suddivisi in base alle mescole: 125 su C1 (6%), 138 su C2 (6%), 718 su C3 (33%), 942 su C4 (43%) e 261 su C5 (12%). Per dare un’idea della quantità di lavoro svolto in una singola giornata, lo scorso fine settimana sono stati percorsi 2681 giri, pari a 14158 chilometri. La stagione in pista della Pirelli non è peraltro terminata ad Abu Dhabi: la prossima settimana, infatti, si svolgerà un test a Magny-Cours (Francia), dedicato allo sviluppo delle gomme da bagnato, realizzato in collaborazione con la Mercedes.
– Foto Ufficio Stampa Pirelli –
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Isola “Ad Abu Dhabi la mescola C3 di gran lunga la più utilizzata”

YAS MARINA (EMIRATI ARABI) (ITALPRESS) – Max Verstappen ha chiuso come meglio non poteva la stagione migliore che un pilota abbia mai fatto nella storia della Formula 1. Quella di oggi è stata la diciannovesima vittoria dell’anno su 22 gare disputate mentre i successi nella carriera del tre volte campione del mondo sono ora 54 e lo pongono al terzo posto solitario nella classifica assoluta. Coi giri percorsi in testa sul circuito di Yas Marina, Verstappen ha superato quota mille giri al comando in una singola stagione (1003) sui 1325 completati, unico pilota sempre a pieni giri nei 22 Gran Premi. Sulla griglia di partenza la stragrande maggioranza dei piloti ha scelto la Medium come mescola per il primo stint: soltanto Sainz, Bottas e Stroll, che partivano tutti nelle retrovie, hanno optato per la Hard. Al primo pit-stop lo spagnolo della Ferrari è rimasto sulla C3, mettendosi nella condizione di dover comunque effettuare due soste, anche se poi la seconda è stata ritardata il più possibile (giro 57). Alla fine, soltanto tre piloti, Bottas, Ocon e Tsunoda, sono passati sotto la bandiera a scacchi dopo aver fatto un solo pit-stop: il finlandese ha diviso la sua corsa in due parti esattamene uguali, il giapponese si è fermato al giro 22 e poi ha percorso ben 36 giri con un set di Hard, il francese ha anticipato la prima sosta al giro 15, completando addirittura 43 giri con la C3. Tutti gli altri piloti hanno effettuato due soste.
Ennesimo premio per Max Verstappen in questa sua stagione straordinaria. Il pilota olandese ha ricevuto oggi il Pirelli Pole Position Award of the Year 2023 per aver ottenuto il maggior numero di pole position (12). A consegnare il premio – uno pneumatico Pirelli P Zero soft personalizzato – è stato Kalle Rovanpera, vincitore del titolo mondiale rally WRC nell’ultimo biennio.
“E’ stata una gara che ha rispecchiato l’andamento di tutta la stagione: un pilota, Max Verstappen, che ha dominato e, alle sue spalle, una battaglia accesissima per ogni posizione, con i rapporti di forza che sono cambiati, anche in maniera significativa, da una gara all’altra – è il commento di Mario Isola, direttore Motorsport Pirelli -. Com’era ampiamente previsto, la mescola C3 è stata di gran lunga la più utilizzata mentre la C5 è stata usata solamente da Sainz per un giro – nemmeno completato – nelle battute finali. La differenza fra la strategia su una sosta singola e quella su due pit-stop era molto piccola nelle simulazioni della vigilia ma, alla fine, quasi tutti hanno optato per le due soste soprattutto per motivi tattici, visto che il degrado è stato relativamente limitato”.
“Infatti – prosegue Isola – su un tracciato dove l’undercut è sempre stato molto efficace, è chiaro che quando un pilota ha aperto la serie dei pit-stop chi era in lotta con lui ha dovuto imitarlo per evitare di essere superato da chi poteva sfruttare la gomma nuova e la pista libera davanti a sè. Ciò si è verificato sia nel gruppo di testa che nella seconda parte della classifica mentre pochi piloti hanno provato a sparigliare nella prima parte – chi puntando sulla sosta singola (Ocon, Tsunoda e Bottas), chi sperando in una neutralizzazione (Sainz), chi allungando il secondo stint cercando di sfruttare la differenza di grip fra gomma nuova e usata nella parte finale, in particolare Perez e Stroll. Verstappen, dall’alto della sua superiorità, ha reagito alle mosse degli avversari nel primo stint e poi ha aspettato che si fermassero i più immediati inseguitori per fare la sua seconda sosta in sicurezza”.

– foto ufficio stampa Pirelli –
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Gp Abu Dhabi, Isola “Tre sessioni di qualifica molto combattute”

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YAS MARINA (EMIRATI ARABI) (ITALPRESS) – “Ancora una qualifica spettacolare per chiudere nel migliore dei modi questa stagione. Sono state tre sessioni molto combattute – basta guardare i distacchi – dove ogni piccolo particolare poteva risultare determinante”. Lo ha dichiarato il direttore Motorsport Pirelli Mario Isola dopo le qualifiche in vista del Gp di Abu Dhabi in programma domani, gara che chiuderà la stagione. “Sul tracciato di Yas Marina è il terzo settore a fare spesso la differenza sul giro secco e per affrontarlo nella maniera migliore bisogna non soltanto preparare con attenzione il giro cronometrato ma anche gestire con accuratezza le gomme attraverso i vari punti cruciali in modo da arrivare nella parte finale nelle migliori condizioni possibili. Ciò aggiunge un elemento di incertezza in più in una situazione che vede già un grande equilibrio fra le forze in campo e lo si è visto chiaramente questo pomeriggio” ha detto Isola.

“Guardando alla gara di domani, le scelte delle squadre – quasi tutte hanno conservato due set di Hard – fanno capire come la C3 sarà la mescola prediletta. La sosta unica è sulla carta la più veloce, con la Medium come gomma per il primo stint per poi passare appunto alla Hard. La doppia sosta – con la sequenza C4/C3/C3 – è molto vicina come tempo complessivo di gara e potrebbe diventare un’opzione appetibile soprattutto in caso di neutralizzazione nella seconda metà della corsa. Difficilmente si vedrà all’opera la C5, a meno che qualcuno non voglia tentare l’azzardo nelle fasi finali per cercare di sfruttare – con una vettura più leggera – il vantaggio di grip che la Soft comunque fornirebbe rispetto ad una Hard usata”.

-foto LivePhotoSport –

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La hard si profila come la gomma preferita per il Gp di Abu Dhabi

YAS MARINA (EMIRATI ARABI) (ITALPRESS) – L’ultimo fine settimana della stagione della Formula 1 è stato caratterizzato dalla presenza di ben dieci “rookie” in pista nella prima sessione di prove libere di questo Gran Premio di Abu Dhabi. A brillare di più è stata la stella del brasiliano Felipe Drugovich, vincitore del campionato di Formula 2 lo scorso anno, secondo assoluto al volante dell’Aston Martin solitamente destinata a Fernando Alonso. Drugovich ha ottenuto un miglior tempo di 1’26″360, poco meno di tre decimi più alto di quello di George Russell, primo in 1’26″072 con la Mercedes. Per cinque dei rookie – Doohan, Hadjar, Vesti, Pourchaire e Bearman – è stata una giornata davvero intensa, visto che oltre alla FP1 hanno girato nelle libere e poi nelle qualifiche della Formula 2, all’ultima tappa della sua stagione. La seconda sessione è stata caratterizzata dalle bandiere rosse. La prima è stata causata da Carlos Sainz, finito contro le barriere di protezione alla curva 3 quando la sessione era iniziata da poco più di otto minuti. Dopo 27 minuti, la pit-lane è stata riaperta ma soltanto per una manciata di minuti, visto che Nico Hulkenberg è finito anch’egli contro le barriere dopo un testacoda all’uscita dalla prima curva. La sessione è ripresa quando mancavano 16 minuti alla bandiera a scacchi.
Il più veloce è stato Charles Leclerc (Ferrari), col tempo di 1’24″809, di 43 millesimi inferiore a quello stabilito da Lando Norris (McLaren).
In pista una giornata dalle tinte giallorosse, visto che sono stati appena 21 i giri percorsi sulla mescola C3, la più dura fra le tre disponibili qui a Yas Marina, tutti dai piloti dell’Alfa Romeo: 9 da Zhou in FP1, 12 da Bottas in FP2. Nella seconda sessione si è potuto girare solamente per meno di 27 minuti e pochissimi piloti hanno girato con tanta benzina a bordo. Lo stint più lungo in assoluto lo ha completato Sargeant (12 giri consecutivi con un set di Medium), mentre sulle Soft i più stakanovisti – si fa per dire – sono stati Leclerc, Zhou e Stroll, tutti con 11 giri consecutivi. Peraltro, solamente altri tre piloti – Piastri, Magnussen e Albon, tutti e tre dieci giri su Medium) sono andati in doppia cifra. “E’ stata una giornata decisamente interlocutoria, perlomeno sotto il profilo delle gomme – l’analisi di Simone Berra, chief engineer Pirelli – Nonostante il format ‘classicò, la prima sessione è stata piuttosto anomala, visto che metà delle vetture in pista erano affidate ai giovani piloti che, per la stessa definizione del loro status, avranno svolto sulla carta un lavoro un pò diverso da quello normalmente affidato ai piloti titolari”. “La seconda, svoltasi al tramonto con temperature quindi che sono andate calando fino a scendere di dieci gradi rispetto alla prima è stata condizionata dalle interruzioni ed è quindi ancor più complicato trarre conclusioni sul comportamento dei pneumatici – conclude Berra – Va notato, infatti, come siano stati in totale 318 i giri percorsi in FP2 mentre lo scorso anno erano stati 543. Viste le scelte delle squadre, la Hard – usata solamente da una squadra – sembra chiaramente la gomma preferita per la gara. Per quanto abbiamo visto, c’è un pò di graining ma la pista si sta gommando abbastanza velocemente quindi la situazione potrebbe migliorare su questo aspetto. I tanti giri su Soft e Medium ci hanno perlomeno permesso di confermare il divario fra queste due mescole, che è attorno al mezzo secondo”.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).

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