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Pirelli sceglie la selezione più morbida per gli ultimi 2 Gp

MILANO (ITALPRESS) – Le ultime due gare della stagione 2023 vedranno in pista la selezione più morbida fra le sei mescole che Pirelli ha definito per questa edizione del Mondiale di F1. Sia a Las Vegas che ad Abu Dhabi le squadre avranno a disposizione la C3 come P Zero White hard, la C4 come P Zero Yellow medium e la C5 come P Zero Red soft.
La Formula 1 tornerà a Las Vegas dopo 41 anni su un tracciato tutto nuovo, che si snoderà per 6,201 chilometri toccando alcuni fra i punti più iconici della famosa Strip – la parte di Las Vegas Boulevard diventata il simbolo della città del Nevada – come il Bellagio, il Venetian e il Caesars Palace. I dintorni di quest’ultimo casinò erano stati teatro degli unici due Gran Premi già corsi in questa città, come ultimo appuntamento delle stagioni 1981 e 1982. Il terzo Gran Premio dell’anno che si svolgerà negli Usa costituisce una vera incognita. Le squadre non hanno alcun riferimento reale e dovranno basarsi sulle simulazioni per definire un assetto di base, da sviluppare durante il fine settimana. Un’altra incognita saranno le temperature, visto che tutte le sessioni si svolgeranno dopo il tramonto. Le prime due sessioni di prove libere sono in programma giovedì sera (20:30) e nella notte tra giovedì e venerdì (0:00-1:00). Stessi orari, venerdì, per la FP3 e le qualifiche mentre la gara partirà sabato sera alle 22. Si tornerà in Medio Oriente per quello che è ormai diventato il classico appuntamento conclusivo della stagione. L’Autodromo di Yas Marina ad Abu Dhabi ospita un Gran Premio ininterrottamente dal 2009 e dodici volte è stata l’ultima gara del calendario. L’asfalto è poco abrasivo e il layout non è particolarmente impegnativo per gli pneumatici, soggetti a forze longitudinali e laterali abbastanza bilanciate fra i due assi. Il Gran Premio di Abu Dhabi sarà seguito da una giornata di test a cui prenderanno parte tutti i team, il martedì successivo alla gara.
– foto LivePhotoSport –
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In Brasile l’ultima Sprint, Isola “Doppio pit-stop prima opzione”

ROMA (ITALPRESS) – Al Gran Premio di San Paolo verranno utilizzate le mescole C2 come P Zero White hard, C3 come P Zero Yellow medium e C4 come P Zero Red soft. Queste le scelte Pirelli per il Gp del Brasile. Lo scorso anno Kevin Magnussen diede alla Haas la prima pole position della storia della squadra americana, sfruttando al meglio all’inizio di Q3 il suo giro con gomme Soft mentre la pioggia iniziava a cadere: anche per il pilota danese, poi ottavo nella Sprint del giorno dopo, quella fu la prima e, finora, unica pole della carriera. “L’appuntamento di San Paolo del Brasile offre sempre delle gare spettacolari – spiega Mario Isola direttore Motorsport Pirelli -. Con i suoi 4,309 chilometri di lunghezza, il circuito di Interlagos è uno dei più corti di tutto il calendario iridato – superato solamente da Monaco e Città del Messico – e viene percorso in senso antiorario. Adagiato sul fianco di una collina, è caratterizzato da un tratto in ripida discesa dopo la prima curva e da una lunga salita, prima sinuosa e poi con una specie di lunghissimo rettilineo che si percorre in pieno e riporta le vetture sul traguardo. Le curve sono 15 (9 a sinistra e 5 a destra): è una delle poche piste del mondiale dove si corre in senso antiorario”.
“E’ un circuito piuttosto completo, con curve a media e bassa velocità e diversi cambi di direzione e la necessità di avere un carico aerodinamico piuttosto elevato – continua Isola nella sua analisi -. In termini di forze che agiscono sui pneumatici, è un circuito abbastanza bilanciato fra quelle laterali e quelle longitudinali. Come spesso accade sulle piste permanenti che hanno una lunga storia alle spalle, l’asfalto presenta un livello di rugosità elevato. Il degrado è tuttavia di natura prevalentemente termica, pertanto la scelta del tris di mescole è ricaduta su C2, C3 e C4. Dal punto di vista delle strategie di gara, il doppio pit-stop è l’opzione più prevedibile: la sosta singola richiederebbe tantissima accortezza nella gestione dei pneumatici, penalizzante in termini di passo. Inoltre, la safety-car è assai spesso stata una protagonista, introducendo una variabile in più, così come lo potranno essere le condizioni meteorologiche, che in questa parte dell’anno possono mutare molto velocemente anche in maniera significativa. Quello di Interlagos sarà l’ultimo appuntamento della stagione col formato Sprint e squadre e piloti avranno così un’occasione in più per verificare il comportamento dei pneumatici sulla lunga distanza. Da quando, nel 2021, questo format è stato introdotto, il Brasile ha sempre fatto parte delle gare prescelte, un segno di come si presti ad offrire spettacolo e duelli in pista”.
– Foto ufficio stampa Pirelli –
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Isola “C4 mescola complessivamente più redditizia”

ROMA (ITALPRESS) – “Una gara disputatasi in un’atmosfera bellissima, nonostante il prematuro ritiro dell’idolo di casa, Sergio Perez, come sempre accade da quando la Formula 1 è tornata in Messico. Dal punto di vista del comportamento dei pneumatici, abbiamo visto come l’evolversi delle condizioni della pista e le temperature più elevate abbiano portato ad emergere la C4 come la mescola complessivamente più redditizia: lo si è visto particolarmente dopo la ripartenza, quando chi ha scelto la soluzione aggressiva, vale a dire montare la Medium, ha potuto sfruttarla al meglio in fase offensiva senza però avere un degrado dei tempi nel finale, come hanno fatto ad esempio Hamilton e Norris”. Così Mario Isola, direttore motorsport Pirelli, commentando il Gp del Messico vinto da Verstappen. “Verstappen, dall’alto del suo vantaggio competitivo, ha avuto la possibilità di scegliere cosa fare in termini di soste: la safety-car gli ha permesso di fare il secondo pit-stop senza perdere alcuna posizione, visto che i suoi avversari più vicini erano appena rientrati ai box per la sosta programmata. Come spesso succede ai piloti vincenti, la fortuna ogni tanto vuole dare il suo contributo”, ha aggiunto Isola.
– Ufficio Stampa Pirelli –
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Isola “In Messico sosta unica è ancora opzione favorita”

ROMA (ITALPRESS) – “Una qualifica con diverse sorprese è una buona premessa per una gara spettacolare. Come spesso abbiamo visto quest’anno, le qualifiche sono molto equilibrate: nella classifica finale i primi tre sono racchiusi in meno di un decimo e i primi dieci in meno di un secondo. Rispetto all’edizione dello scorso anno, il miglior tempo assoluto è stato più veloce di poco più di sei decimi (0.609), in linea con la differenza di prestazione fra le due tipologie di Soft usate (C4 nel 2022, C5 oggi) e con quella che era la nostra simulazione della vigilia”. Lo ha detto Mario Isola, direttore motorsport Pirelli, commentando la prima fila tutta rossa al Gp del Messico, con Leclerc in pole davanti a Sainz. “Abbiamo osservato come l’evoluzione della pista sia andata via via stabilizzandosi durante l’arco delle due sessioni – sottolinea Isola – Guardando alla gara, ci aspettiamo che la sosta unica sia ancora la favorita, con due alternative: partire con la C4 per poi passare alla C3 dopo circa un terzo di gara oppure scegliere la C3 per la partenza e allungare il primo stint fino ai due terzi dei 71 giri previsti. La doppia sosta è una possibilità, usando un mix di C3 e C4, ma è meno veloce rispetto alla strategia con un solo pit-stop”.
– Foto Ufficio Stampa Pirelli –
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Testata in Messico nuova versione C4, in gara verso la sosta unica

CITTA’ DEL MESSICO (MESSICO) (ITALPRESS) – Doppietta di Max Verstappen nella prima giornata di prove libere del Gran Premio di Città del Messico. Il tre volte campione del mondo è stato il più veloce in entrambe le sessioni di prove libere, abbassando i migliori tempi segnati nelle analoghe sessioni dello scorso anno rispettivamente di 0″989 (FP1) e 1″284 (FP2).
Dal punto di vista delle gomme, la giornata è stata caratterizzata dal test di una nuova versione della mescola C4 in vista di un suo possibile utilizzo nel 2024. Tanti i dati raccolti grazie alla collaborazione delle squadre che saranno analizzati nei prossimi giorni prima di prendere una decisione definitiva. In totale, i giri percorsi con la gomma senza banda colorata sono stati 265, quasi un quarto dei giri complessivi percorsi nelle due ore di prove libere. La mescola più usata è stata la C4 (350 giri).
“Dopo due weekend col formato Sprint, qui a Città del Messico siamo tornati al formato classico, con un venerdì dedicato principalmente al confronto fra le diverse mescole che abbiamo scelto per questo fine settimana”, sottolinea Simone Berra, Chief Engineer Pirelli. “Inoltre, avevamo in programma un test con una nuova versione della C4, con due set a disposizione di ciascun pilota da utilizzare a loro discrezione – aggiunge – ci tengo a ringraziare tutte le squadre per il supporto che ci è stato dato in questa fase di sviluppo importante perchè non è mai facile incastrare una simile novità in un programma sempre molto intenso”. “Penso che abbiamo raccolto molti dati utili – significativi alcuni test comparativi svolti fra l’attuale Medium e il prototipo – che ci porteranno a prendere nei prossimi giorni una decisione su un suo eventuale inserimento nella gamma 2024”. Per quanto riguarda il comportamento delle altre mescole, “vanno tenuti in considerazione due elementi – evidenzia Berra – Il primo è la rapida evoluzione delle condizioni della pista, che è andata gommandosi man mano che le vetture giravano. Il secondo sono state le condizioni meteorologiche che, soprattutto nella seconda sessione, hanno avuto un peso sulla prestazione delle gomme, in particolare sui long run effettuati nella parte finale, quando le temperature dell’aria e dell’asfalto sono scese in maniera significativa, ancor di più se comparate con quelle della prima sessione. Come prevedibile, il graining è stato un fenomeno importante soprattutto sulle mescole più morbide e sul pneumatico anteriore sinistro. Rilevante anche il degrado in termini di prestazione, il che potrà sicuramente avere un impatto sulle strategie. Sulla carta, la sosta unica è ancora la più veloce ma non si possono escludere le due soste o, comunque, un approccio flessibile da parte delle squadre, vale a dire la possibilità di iniziare la gara con le due alternative ben chiare e poi fare una scelta in base al comportamento della gomma nel primo stint – chiosa Berra – Va infatti tenuto presente che le condizioni della pista miglioreranno, il che potrà portare ad una progressiva riduzione del rischio di graining”.
– foto LivePhotoSport –
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Isola “In Messico tris di mescole da asciutto più morbido”

ROMA (ITALPRESS) – “Il secondo appuntamento consecutivo di questa tournèe americana della Formula 1 si svolgerà a Città del Messico, sul circuito intitolato alla memoria dei fratelli Pedro e Ricardo Rodriguez, glorie dell’automobilismo sportivo del Paese nordamericano negli anni Sessanta e Settanta. Lungo poco più di quattro chilometri e caratterizzato da 17 curve, il circuito è situato nella zona orientale della capitale messicana, che si trova a oltre duemila metri di altitudine. Ciò ha un effetto rilevante sulla prestazione delle vetture, in quanto l’aria rarefatta riduce la resistenza all’avanzamento e il carico aerodinamico generato dalle monoposto: infatti, se la configurazione è solitamente quella usata sui circuiti che richiedono un livello di carico elevato, l’effetto sulle gomme è molto più basso. Anche il livello di aderenza prodotto dall’asfalto è nettamente inferiore alla media, visto che la rugosità è fra le più basse di tutto il calendario”. Lo dice in una nota Mario Isola, direttore motorsport Pirelli. “Quest’anno abbiamo deciso di portare in Messico il tris di mescole da asciutto più morbido (C3, C4 e C5) a disposizione – svela Isola – E’ stata una scelta ben ponderata, sia sulla base dell’esperienza dello scorso anno sia sulle simulazioni che ci hanno fornito come sempre le squadre. Ciò dovrebbe portare ad una maggior varietà nelle scelte strategiche in gara, aprendo alla possibilità di effettuare due soste: nel 2022, quando le mescole scelte erano state C2, C3 e C4, quasi tutti i piloti effettuarono solamente un pit-stop, privilegiando una combinazione fra Soft e Medium”. “L’appuntamento di Città del Messico ci offrirà anche la possibilità di far valutare a tutte le squadre una variante della C4. Nelle due ore di prove libere del venerdì tutti i piloti avranno infatti a disposizione due set di prototipi di questa nuova mescola da utilizzare a loro piacimento. Una volta analizzati i dati, decideremo se omologare questa versione per un suo utilizzo nel 2024”, conclude Isola.
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Isola “Medium la mescola più redditizia nel Gp di Austin”

AUSTIN (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Max Verstappen ha conquistato ad Austin la quindicesima vittoria della stagione, eguagliando così il primato che aveva stabilito lo scorso anno. Questo è il cinquantesimo successo nella carriera del tre volte campione del mondo che ha dovuto tirare fuori il meglio di sè per rimontare dalla sesta posizione sulla griglia. La partenza della gara ha visto la stragrande maggioranza dei piloti optare per la Medium come mescola preferita: le uniche eccezioni sono state Lance Stroll e Nico Hulkenberg che, partendo dalla pit-lane come i rispettivi compagni di squadra Fernando Alonso e Kevin Magnussen, hanno scelto la Hard. Come previsto, la strategia più veloce è stata quella basata su due soste, combinando Medium e Hard. Due piloti hanno provato a portare a termine la corsa facendo un solo pit-stop: Charles Leclerc, che ha allungato il primo stint fino al giro 23 per poi completare i rimanenti 33 con un set di Hard, e Daniel Ricciardo che però probabilmente ha abortito il tentativo di arrivare alla bandiera a scacchi con la Hard al giro 47, finendo la corsa con un set di Soft. Lo stesso ha fatto il suo compagno di squadra in AlphaTauri, Yuki Tsunoda, che però ha fatto la terza sosta al penultimo giro per provare l’impresa – peraltro riuscita – di conquistare il punto addizionale assegnato a chi fa il giro più veloce della gara e si piazza nei primi dieci della classifica finale. “Su una delle piste più complete della stagione abbiamo assistito ad una gara molto combattuta, con battaglie intense sia in pista che sul piano delle strategie – commenta Mario Isola, direttore motorsport Pirelli – Proprio su quest’ultimo aspetto, l’andamento della gara ha confermato come la doppia sosta fosse l’opzione più veloce, soprattutto perchè quella alternativa – basata su un unico pit-stop – avrebbe richiesto una gestione delle gomme molto attenta che avrebbe reso difficile spingere a fondo per molti giri, come invece hanno fatto i piloti che hanno fatto due pit-stop. Ne è stata una conferma l’andamento della gara di Leclerc che, pur non avendo accusato un crollo nel finale causato dal degrado, ha avuto un passo che non gli ha permesso di difendersi dal ritorno di diversi piloti che avevano invece scelto la doppia sosta. In termini di prestazione complessiva, la Medium si è dimostrata la mescola più redditizia perchè ha offerto più grip rispetto alla Hard ma non ha subito un degrado in termini di tempi sul giro molto più ampio. La soft è stata usata pochissimo – soltanto dall’AlphaTauri nelle battute finali – e, vista la prestazione di Tsunoda, si è confermata come un’ottima gomma da tempo sul giro secco ma non un’opzione sulla distanza su una pista e con condizioni di temperatura come quelle di oggi ad Austin. Infine, da notare come nemmeno in gara, si sia registrato graining”.
Città del Messico sarà la prossima tappa della stagione: il circuito intitolato ai fratelli Rodriguez ospiterà nel weekend la ventesima gara del Mondiale di Formula 1. Le mescole scelte per la tappa messicana sono C3 come P Zero White hard, C4 come P Zero Yellow medium e C5 come P Zero Red soft. Il tris è quindi uno step più morbido rispetto a quello utilizzato l’anno scorso.
Ad Austin intanto, nella F1 Academy, Jessica Edgar ha capitalizzato la pole position ottenuta venerdì nella terza e ultima gara del fine settimana di Austin. L’inglese di Rodin Carlin, respingendo gli attacchi della spagnola Marta Garcia, non ha perso la prima posizione, concludendo la gara in testa. La pilota di Prema Racing ha poi concluso al terzo posto, superata anche dalla connazionale Nerea Martì (Campos Racing), ma ha potuto comunque festeggiare perchè la sua squadra, la Prema Racing, ha conquistato il titolo a squadre. La serie al femminile gommata Pirelli conclude così la sua stagione inaugurale e dà appuntamento agli appassionati dal 7 al 9 marzo a Gedda, in occasione del Gran Premio dell’Arabia Saudita per il primo appuntamento del 2024.
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Si va verso la doppia sosta nella gara di Austin

AUSTIN (STATI UNITI) (ITALPRESS) – E’ stato Max Verstappen il dominatore del sabato Sprint di Austin. Il tre volte campione del mondo si è rifatto della mezza delusione delle qualifiche di ieri, imponendosi sia nella Shootout che nella Sprint.
La mescola Medium è stata la preferita per la Sprint dalla stragrande maggioranza dei piloti: l’unica eccezione l’ha creata Carlos Sainz, che ha provato l’azzardo della Soft. Fra gli altri 19, soltanto Hulkenberg e Albon hanno scelto di usare un set nuovo. La C3 ha dimostrato un livello di degrado in linea con le previsioni mentre la prova di Sainz sulla Soft ha permesso di raccogliere dati utili sul comportamento della C4 anche sulla lunga distanza, con lo spagnolo che, una volta sfruttato il maggior grip iniziale per guadagnare delle posizioni, ha successivamente dovuto gestirle in maniera molto attenta per evitare un calo drastico del passo nelle fasi finali.
“Un sabato ricco di azione, come sempre accade nel weekend con il format Sprint – commenta Mario Isola, direttore motorsport Pirelli – Rispetto a due settimane fa in Qatar, abbiamo visto come la scelta della mescola per la gara sulla corta distanza sia stata quasi univoca, col solo Sainz che è uscito fuori dal coro Medium, puntando sulla Soft. Al di là del piazzamento finale dello spagnolo della Ferrari, che comunque ha chiuso la gara nella stessa posizione in cui l’aveva iniziata, la sua prova permette – sia a noi che alle squadre – di accumulare informazioni importanti sul comportamento della C4 sulla lunga distanza, cosa che non era stato possibile fare nelle prove libere di ieri. Guardando alla gara di domani, possiamo dire che la doppia sosta sarà la favorita, con una combinazione fra Medium e Hard determinata dal quantitativo di set delle due mescole che ogni pilota avrà a disposizione – chiosa Isola – Considerata la griglia di partenza, sicuramente ci possiamo aspettare una bella lotta per le prime posizioni e, chissà, qualche sorpresa”.

Marta Garcia è intanto la prima campionessa nella storia della F1 Academy. La pilota del team italiano Prema Racing ha conquistato il titolo grazie alla vittoria della prima delle tre gare previste nel fine settimana di Austin, ultimo appuntamento della serie gommata Pirelli.
La spagnola, partita in pole position, è riuscita a mantenere la testa fino all’ultimo dei dodici giri previsti, ottenendo così i punti necessari per essere irraggiungibile dalle inseguitrici. Sul podio di gara-1, insieme a lei, Abbi Pulling (Rodin Carlin) e Lena Buhler (ART Grand Prix), premiate da George Russell.
Meno positiva per Garcia è stata la seconda gara odierna, visto che non è riuscita ad arrivare alla bandiera a scacchi a causa della rottura dell’ala anteriore dopo un contatto con un’avversaria. La vittoria è andata ad Hamda Al Qubaisi (MP Motorsport), seguita da Lena Buhler e Jessica Edgar (Rodin Carlin). Durante le cerimonie di premiazione, le prime tre classificate di ogni gara hanno indossato gli iconici podium cap di Pirelli, personalizzati appositamente per l’appuntamento finale della serie con il colore viola che contraddistingue la F1 Academy.
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