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Gp Usa, Berra “Il weekend ‘Sprint’ è una sfida in più per tutti”

AUSTIN (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Sarà Charles Leclerc a partire dalla pole position nel Gran Premio degli Stati Uniti di domenica pomeriggio. Il pilota della Ferrari ha conquistato la terza miglior prestazione in qualifica della stagione, tutte arrivate il venerdì in un weekend “Sprint”, dopo quelle di Baku e di Spa. Per il pilota monegasco sono ora 21 le pole in carriera mentre la squadra di Maranello arriva a quota 247, di cui cinque nel 2023.
“Il weekend ‘Sprint’ pone sempre una sfida in più a tutti i protagonisti perchè c’è meno tempo per valutare la prestazione delle vetture e delle gomme prima di cimentarsi nelle qualifiche. Lo è quindi anche per noi perchè abbiamo oggettivamente molti meno dati per prevedere il comportamento dei pneumatici in vista del prosieguo del fine settimana”. Così, al termine delle qualifiche del Gp degli Stati Uniti, Simone Berra, Chief engineer Pirelli. “Oggi siamo comunque riusciti a raccogliere dati a sufficienza su tutte e tre le mescole, in particolare sulla Medium e sulla Hard, con cui le squadre hanno effettuato long run piuttosto rappresentativi sia con il serbatoio pieno in configurazione gara sia con un quantitativo di carburante medio – prosegue Berra nella sua analisi -: entrambe queste mescole sembrano comportarsi molto bene, sia in termini di prestazione che di consistenza”.
“Come ampiamente prevedibile la Soft sembra essere una gomma da tempo, che potrà quindi essere usata in gara solamente in presenza di condizioni particolari, come ad esempio una neutralizzazione nelle fasi conclusive – spiega lo Chief engineer Pirelli -. Un aspetto importante da sottolineare è che su nessuna delle tre mescole abbiamo registrato graining, nonostante temperature molto elevate, che sull’asfalto hanno abbondantemente superato i 40 °C. Domani ci attende un sabato particolarmente intenso, con la Shootout ad aprire il programma seguita dalla gara Sprint sulla distanza di 19 giri. Due settimane fa in Qatar la scelta fra le mescole da usare nella Sprint fu abbastanza bilanciata, con dodici piloti che partirono con la Medium e otto con la Soft, prendendosi un rischio il sabato per cercare di privilegiare la gara del giorno dopo: è uno scenario che potrebbe verificarsi anche domani pomeriggio”.
– Foto ufficio stampa Pirelli –
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Austin apre la trasferta nelle Americhe

AUSTIN (STATI UNITI) (ITALPRESS) – C2 come P Zero White hard, C3 come P Zero Yellow medium e C4 come P Zero Red soft: saranno queste le mescole a disposizione dei piloti sul Circuit of the Americas. Medium e Hard sono state le due mescole utilizzate durante il Gran Premio dell’anno scorso. Max Verstappen, vincitore della gara, ha corso lo stint iniziale e finale su medie e quello centrale su Hard. Le neutralizzazioni con safety car sono state due. Per la prima volta, Austin avrà un fine settimana con il formato “Sprint”. Venerdì dunque ci sarà una sola ora di prove libere e le qualifiche, la F1 Sprint anticipata dalla mini qualifica Shootout sarà il sabato e domenica si correrà il Gran Premio.
Alcune curve del Circuit of the Americas, progettato da Hermann Tilke, sono ispirate a più note curve di altri storici tracciati. Le curve dalla 3 alla 6 infatti ricordano le Maggotts e Becketts di Silverstone, le curve dalla 12 alla 15 si ispirano a una sezione dell’Hockenheimring e il tratto dalla 16 alla 18 alla nota curva 8 dell’Istanbul Park. Ad Austin sarà presente, per la prima volta insieme alla sorella maggiore, anche la F1 Academy, in pista per il suo ultimo appuntamento stagionale. La serie al femminile gommata Pirelli disputerà sulla pista texana tre gare e incoronerà la sua prima campionessa. In testa alla classifica, al momento, c’è Marta Garcìa (Prema Racing) con 235 punti, seguita da Lena Buhler (ART Grand Prix) a quota 187 punti e da Hamda Al Qubaisi (MP Motorsport) con 179 punti. “Inizia da Austin una serie di quattro gare – le prime tre consecutive – nelle Americhe. La prima tappa è il Gran Premio degli Stati Uniti, un Paese dalla straordinaria tradizione nell’automobilismo sportivo ma dove soltanto negli ultimi anni si sta affermando la Formula 1, grazie alle iniziative che Liberty Media ha implementato in tante aree – sottolinea Mario Isola, direttore Motorsport Pirelli – Il Circuit of the Americas è un tracciato completo, da medio alto carico aerodinamico. Caratteristica è la prima curva, a sinistra, che arriva al culmine di una ripida salita di 22 metri percorsi in 200 metri lineari, con i piloti che dopo la partenza si sparpagliano a ventaglio alla ricerca della migliore traiettoria. Segue poi una prima parte molto filante caratterizzata da una sequenza di curve medio-veloci che arriva al tornantino della curva 11: da lì parte un lungo rettilineo che porta all’ultima parte del tracciato, dove invece abbondano curve lente e a novanta gradi. Dal punto di vista delle forze esercitate sulle gomme, sono quelle laterali a predominare su questo tracciato, peraltro in maniera ben bilanciata fra i due assi, anteriore e posteriore, e senza sollecitazioni concentrate su uno specifico angolo della monoposto. E’ importante avere una buona trazione nelle curve lente”. “L’asfalto, nonostante i rifacimenti effettuati lo scorso anno in alcuni tratti, rimane piuttosto sconnesso – prosegue Isola – ciò genera dei microscivolamenti dei pneumatici che può determinarne un anomalo surriscaldamento. Infatti, il tipo di degrado che si verifica solitamente su questa pista è termico mentre il graining è un fenomeno piuttosto raro. In Texas si è sempre corso nella stagione autunnale, quando le condizioni meteorologiche sono molto variabili, anche in un arco di tempo breve. E’ facile avere alternanza di giornate di caldo sole o di pioggia, nonchè escursioni termiche significative. Quest’anno debutterà ad Austin il formato del weekend ‘Sprint’: un’occasione di spettacolo in più per un pubblico che sta diventando sempre più affezionato alla Formula 1 contemporanea”.
– foto ufficio stampa Pirelli –
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Pirelli resta global tyre partner F1 fino al 2027

MILANO (ITALPRESS) – Pirelli prolunga la sua presenza in Formula 1 come Global Tyre Partner. Formula 1 e Fia hanno infatti accettato l’offerta presentata dall’azienda italiana per il triennio 2025-2027, con la possibilità aggiuntiva, per Fia e Fom, di estendere la collaborazione per un’ulteriore stagione. Questo accordo, avviato con l’omologazione tecnica ricevuta dalla Federazione lo scorso giugno e ratificato dal Consiglio Mondiale della stessa Fia, nomina Pirelli come fornitore unico del Mondiale di Formula 1 e dei campionati Formula 2 e Formula 3. Al termine di quest’ultimo contratto (inclusa la possibile estensione), Pirelli sarà stata fornitore della F1 per 18 anni consecutivi, dal 2011.
In questi anni, Pirelli è stata pioniera in tutte le sfide tecnologiche richieste dalla massima competizione dell’automobilismo sportivo: dal suo debutto nel 2011 con pneumatici da 13″ ad alto degrado al passaggio nel 2014 alle vetture con una power unit ibrida e all’utilizzo di pneumatici più larghi dal 2017 fino all’introduzione nel 2022 delle attuali gomme da 18″.
L’impegno di Pirelli in Formula 1 – come in tutto il motorsport, dove è presente da più di 110 anni e in oltre 350 campionati nel mondo – rappresenta una straordinaria opportunità di innovazione e di sperimentazione di nuove tecnologie e processi, anche attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, da trasferire nella produzione delle gomme per le vetture stradali. Pirelli non è soltanto il fornitore dei pneumatici per la Formula 1, ma è anche un partner globale nella promozione di questo sport in tutto il mondo grazie a numerose iniziative, non solamente in pista. Fra queste, ci sono i progetti rivolti alla crescita della prossima generazione di giovani piloti in tutte le diverse serie propedeutiche – nello specifico, la Formula 2 e la Formula 3. Pirelli supporta inoltre gli obiettivi di sostenibilità ambientale definiti da Formula 1, che si è impegnata a diventare Net Zero Carbon entro il 2030. L’azienda è in prima linea nella ricerca e nello sviluppo – insieme a Fia e Formula 1 – di nuove soluzioni sia a livello sportivo che tecnico, a sostegno del lavoro già svolto per ridurre le emissioni di CO2 durante l’intero ciclo di vita di un pneumatico di Formula 1. Come ulteriore dimostrazione dell’impegno sulla sostenibilità messo in atto da Pirelli, a partire dal 2024, tutti i pneumatici utilizzati negli appuntamenti del Mondiale di F1 saranno certificati dal FSC (Forest Stewardship Council) che assicura la totale tracciabilità delle materie prime provenienti dalle foreste attraverso tutta la catena di fornitura e garantisce che le piantagioni da cui vengono ricavati i componenti naturali per i pneumatici siano gestite in modo da preservarne la diversità biologica e recare dei benefici alla vita delle comunità locali e dei lavoratori, favorendo al contempo la loro sostenibilità economica.
“Siamo molto lieti di poter prolungare la nostra presenza in Formula 1 e negli altri campionati collegati – commenta Marco Tronchetti Provera, vicepresidente esecutivo Pirelli – Pirelli era presente quando prese il via la massima competizione automobilistica nel 1950 e, con questo rinnovo, sarà protagonista in quasi due decenni dell’era della Formula 1 moderna, che sta vivendo – grazie all’impulso di Liberty Media e al supporto della FIA – un periodo di crescita straordinario in termini di audience e di espansione in tutto il mondo, coinvolgendo sempre più le giovani generazioni. Innovazione e tecnologia sono nel Dna di Pirelli. La Formula 1 costituisce uno straordinario laboratorio a cielo aperto per sperimentare e testare nuove soluzioni tecniche e per migliorare i processi di ricerca e di sviluppo nella produzione dei pneumatici. Desidero inoltre ringraziare tutte le persone di Pirelli per l’impegno appassionato e la qualità del lavoro svolto in questi anni e per quanto ancora faremo insieme per proseguire questa partnership ancora a lungo. Il nostro impegno è massimo anche sotto il profilo della sostenibilità, come testimonia la certificazione FSC introdotta per le nostre gomme da F1 a partire dal prossimo anno. Poter continuare ad essere presenti in questa competizione, almeno fino al 2027, rappresenta un importante valore aggiunto per Pirelli”.
Mohammed Ben Sulayem, presidente della Fia, dal canto suo sottolinea che “Pirelli opera da molti anni ai massimi livelli dello sport automobilistico e sono certo che continuerà a garantire innovazione ed eccellenza sulla scena mondiale. La Formula 1 rappresenta una sfida unica per i fornitori di pneumatici e Pirelli ha dimostrato un grande impegno nel produrre gomme che soddisfino le esigenze estreme di queste incredibili vetture. Vorrei ringraziare Pirelli per il suo continuo sostegno allo sport automobilistico non solo in Formula 1, ma anche in molti altri campionati e categorie ad ogni livello. Nei prossimi anni si continuerà a lavorare per fare ulteriori passi avanti sia in termini di prestazioni che di sostenibilità e Pirelli si è impegnata fortemente a perseguire entrambi gli obiettivi”. “Da quando è tornata in questo sport nel 2011, Pirelli è stata un prezioso partner, supportando Formula 1 attraverso tutti i cambiamenti tecnologici e i diversi regolamenti tecnici introdotti, fornendo pneumatici che consentono di mettere in scena un fantastico spettacolo in pista per i nostri appassionati – chiosa Stefano Domenicali, presidente e Ceo di Formula 1 – L’impegno che l’azienda ha verso la qualità e l’innovazione, nonchè la sua profonda conoscenza del nostro sport, saranno fondamentali per i prossimi anni, con l’arrivo dei nuovi regolamenti nel 2026. Il lavoro di Pirelli in materia di sostenibilità, comprovato dalla certificazione FSC, garantirà inoltre il prosieguo del lavoro congiunto verso l’obiettivo condiviso Net Zero 2030”.
– foto LivePhotoSport –
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Isola “In Qatar graining fattore rilevante su tutte le mescole”

ROMA (ITALPRESS) – “Un weekend molto impegnativo, su tanti fronti, concluso con una gara che, considerate le circostanze, è stata interessante e combattuta. La collaborazione fattiva e trasparente fra tutti gli stakeholder della Formula 1 – FIA, Formula 1, squadre e piloti – ha permesso di reagire con prontezza ed efficacia per risolvere un problema di sicurezza che ci ha coinvolti in prima persona. Oggi è stato possibile mettere in scena uno spettacolo comunque interessante per gli spettatori, con tanti sorpassi e duelli in pista, nonostante le limitazioni implementate dalla FIA. Nelle prossime settimane proseguiremo nell’analisi dei pneumatici utilizzati in questo fine settimana per acquisire tutte le informazioni possibili e condividerle con la Federazione”. Così Mario Isola, direttore motorsport Pirelli, al termine del Gp del Qatar, dociottesimo appuntamento del Mondiale di Formula 1.
“Per quanto si è visto questa sera, il graining è stato un fattore molto rilevante su tutte le mescole. La sua intensità è andata via via calando man mano che la pista si gommava – oggi il vento soffiava molto più debolmente rispetto ai giorni scorsi riducendo così il rischio di riportare sabbia e polvere sull’asfalto – ma senza mai scomparire completamente. Anche il degrado termico ha inciso sulla prestazione dei pneumatici su un asfalto rimasto costantemente sopra i 36 gradi”, ha aggiunto Isola.
– foto LivePhotoSport –
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Isola “Giornata intensa, inutile fare previsioni sulle strategie”

LOSAIL (QATAR) (ITALPRESS) – “Prima di tutto, vogliamo fare i complimenti a Max Verstappen per il suo terzo titolo mondiale, che arriva in una stagione dominata in lungo e in largo”. Inizia con queste parole l’analisi di Mario Isola, direttore Motorsport Pirelli, dopo il sabato di Losail che ha laureato il pilota della Red Bull campione del mondo per la terza volta consecutiva. “Per Pirelli è stata una giornata particolarmente intensa – ha ripreso Isola -. Come ormai noto, nelle consuete analisi iniziate ieri sera dopo le prove libere, è stata individuata su alcuni pneumatici che avevano percorso venti o più giri una microlacerazione nel fianco tra la mescola di gommatura e le cordicelle della carcassa, assai verosimilmente determinata dall’impatto generato dal ripetuto passaggio sui cordoli di alcune curve, in particolare la 12 e la 13. Abbiamo immediatamente informato la FIA che ha provveduto a mettere in atto una serie di azioni, rivedendo i limiti della pista in quelle curve e creando una sessione supplementare di prove libere prima della Sprint Shootout per consentire ai piloti di verificare le nuove traiettorie in quella parte del tracciato”.
“Adesso sono in corso, come peraltro accade in ogni fine settimana, le analisi dei set restituiti dalle squadre al termine della giornata: una volta ultimato questo processo, informeremo la FIA dei risultati e, eventualmente, saranno stabilite ulteriori misure da applicare in occasione del Gran Premio di domani sera – prosegue Isola -. Dal punto di vista del comportamento odierno delle gomme in pista, chiaramente si è visto come la Medium fosse la più adatta per uno stint lungo come quello della Sprint Race. La Soft ha offerto un ottimo spunto al via e in occasione delle tre ripartenze ma sulla distanza ha sofferto per il graining e per un degrado termico accentuato: del resto, su un asfalto reso particolarmente scivoloso dalla sabbia portata in pista dal vento erano condizioni prevedibili. Guardando a domani, non è opportuno fare previsioni sulle strategie proprio perchè prima è necessario aspettare l’esito delle analisi in corso e gli eventuali impatti regolamentari sullo svolgimento della corsa”.
– Foto ufficio stampa Pirelli –
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Venerdì in Qatar incentrato su Hard e Medium

LOSAIL (QATAR) (ITALPRESS) – Max Verstappen ha conquistato la pole position nella seconda edizione del Gran Premio del Qatar. E’ la trentesima miglior prestazione in qualifica per il pilota olandese, che raggiunge così Nico Rosberg all’ottavo posto della classifica assoluta di questa specialità. Fra i dieci piloti arrivati in Q3, Verstappe è stato l’unico a non completare due tentativi (nel secondo run è rientrato ai box al termine del giro di lancio), un segno ulteriore della sua superiorità.
L’unica ora di prove libere a disposizione delle squadre nel weekend “Sprint” è stata caratterizzata dall’evoluzione delle condizioni della pista, coi tempi scesi anche di più di dieci secondi fra il primo run e il miglior giro veloce di ciascun pilota. La stragrande maggioranza delle squadre ha scelto di lavorare su due delle tre mescole a disposizione usando due set di pneumatici mentre soltanto una, la Ferrari, ha preferito provare sin da oggi tutta la gamma, usando così già tre treni dei dodici da asciutto disponibili. Hard (209 giri) e Medium (228) si sono suddivise quasi in parti eguali il chilometraggio, con le Soft usate solamente per 81 tornate. Anche durante l’ora di qualifica la pista è migliorata sensibilmente man mano che le monoposto giravano ma non si è mai gommata a sufficienza per permettere di raggiungere i tempi previsti in sede di simulazione. “Vento, sabbia e un asfalto tutto nuovo: un mix di elementi che hanno reso davvero difficile da decifrare questa prima giornata sul circuito di Lusail – commenta Simone Berra, Chief Engineer Pirelli – Sono state condizioni prevedibili alla vigilia ma, sicuramente, hanno complicato la vita di tutti perchè hanno fornito pochissimi dati utili per preparare il prosieguo del fine settimana. Il discorso vale ancor di più per noi, anche perchè con soli sessanta minuti di prove libere il tempo dedicato ai long run è stato molto limitato, sia in termini di giri che di piloti che hanno svolto questo tipo di lavoro. Nei fatti, sarà la gara Sprint di domani sera a fornire un pò di indicazioni sul comportamento delle gomme sulla lunga distanza, anche se dobbiamo tener presente che il vento porterà nuovamente tanta sabbia sull’asfalto nelle prossime ore, praticamente riportando indietro le condizioni a quanto i piloti si sono trovati ad affrontare oggi pomeriggio. Dovremo quindi fare affidamento sulle simulazioni che abbiamo ricevuto dalle squadre per dare le nostre indicazioni per quanto riguarda il comportamento delle gomme su una pista certamente fra le più severe”.
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Isola “Circuito Lusail paragonabile a Silverstone e Suzuka”

MILANO (ITALPRESS) – “La Formula 1 torna in Qatar a due anni di distanza dal debutto, avvenuto nel 2021. In un certo senso, quello in programma nel fine settimana è quasi un esordio, sia perchè le monoposto attuali sono molto diverse da quelle utilizzate due anni fa, sia perchè il tracciato del Lusail International Circuit è stato completamente riasfaltato così come sono stati modificati i cordoli”. Mario Isola, direttore Motosport Pirelli, presenta così l’appuntamento del weekend in Qatar. “Sulla carta le caratteristiche della pista sono rimaste inalterate – un rettilineo principale lungo poco più di un chilometro e 16 curve – ma è chiaro che le modifiche intervenute in questi due anni rendono relativamente significativi i dati raccolti nella prima edizione di questo Gran Premio – prosegue – In termini di severità per i pneumatici, quello di Lusail è un circuito molto impegnativo, paragonabile a Silverstone e Suzuka: non è una coincidenza che il tris di mescole scelto per questa gara sia lo stesso, vale a dire C1-C2-C3. Ci sono diverse tipologie di curve, la maggior parte a media e alta velocità. La serie di curve fra la 12 e la 14 ricorda abbastanza la curva 8 del circuito di Istanbul, una delle più impegnative per le gomme della storia recente della Formula 1, ed è uno dei punti determinanti per ottenere un buon tempo sul giro”.
“Il fatto che ben undici delle 16 curve siano a destra sollecita particolarmente il lato sinistro della monoposto, soprattutto l’angolo anteriore, ma i livelli di energia registrati sulle gomme nel 2021 risultarono comunque abbastanza ben bilanciati fra i due assi – ricorda ancora Isola – A rendere il Gran Premio del Qatar ancor più sfidante per noi, le squadre e i piloti, sarà il fatto che questo fine settimana vedrà il ritorno del formato Sprint. Ci sarà quindi solamente un’ora di prove libere a disposizione il venerdì per decidere l’assetto e valutare il comportamento dei pneumatici sulla lunga distanza, perdipiù in programma quando ci sarà ancora il sole a riscaldare l’asfalto mentre la qualifica e le due gare si disputeranno in notturna. Ci sono quindi tutti gli elementi per assistere ad un weekend interessante e, chissà, foriero di qualche sorpresa: chi saprà adattarsi meglio e in fretta alla pista potrebbe ascquisire un vantaggio importante”.
Come per il precedente Gran Premio del Giappone, in Qatar i team useranno la C1 come P Zero White hard, C2 come P Zero Yellow medium e C3 come P Zero Red soft. Oltre al nuovo asfalto, le strutture dell’autodromo di Lusail sono state rinnovate. I box, inzialmente pensati per le gare della MotoGP, sono stati allargati e aumentati di numero. Inoltre, sono state costruite una nuova direzione gara e una sala stampa. L’unico Gran Premio del Qatar finora disputato è stato vinto da Lewis Hamilton. Il pilota della Mercedes, partito dalla pole position, precedette sotto la bandiera a scacchi la Red Bull di Max Verstappen, autore del giro più veloce, e Fernando Alonso, allora alla Alpine. Ampio il ventaglio di strategie cui si assistette due anni fa. Metà dei piloti partirono sulle Soft e l’altra metà sulle Medium ma il numero di soste variò da una sola a tre. Lewis Hamilton vinse con due soste (montando due volte le Medium e poi le Hard nell’ultimo stint). A Doha si correrà in notturna, le qualifiche e la gara inizieranno alle 20 ora locale. Sabato la Sprint Shootout sarà alle 16 mentre la gara Sprint alle 20:30. Non sono previste altre gare di supporto quindi la pista non potrà gommarsi grazie all’utilizzo da parte di altre vetture. Nonostante le zone verdi costruite appositamente attorno al circuito, la sabbia del deserto sporca spesso il tracciato di Doha rendendo molto rilevante l’evoluzione di pista, che sarà ancor più accentuata dal nuovo asfalto. Le temperature dell’aria sono elevate in Qatar in questo periodo dell’anno. Nella settimana precedente il Gran Premio, le massime hanno sfiorato i 40°C. Lo slittamento delle sessioni di pista rispetto al 2021 dovrebbe però permettere una maggiore escursione termica rispetto ai valori registrati due anni fa.
– foto ufficio stampa Pirelli –
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Due conferme e una novità per la tripletta americana

ROMA (ITALPRESS) – Nella seconda parte della stagione, la Formula 1 tornerà nel continente americano per tre fine settimana di gara consecutivi in altrettanti Stati, dal 20 ottobre al 5 novembre. Si tratta dei Gran Premi degli Stati Uniti, di Città del Messico e di San Paolo del Brasile per i quali Pirelli ha comunicato oggi ai team le mescole disponibili. Due sono le conferme e una la novità per questa tripletta. Le conferme sono quelle per i circuiti di Austin e di Interlagos, dove saranno utilizzate la C2 come P Zero White hard, la C3 come P Zero Yellow medium e la C4 come P Zero Red soft. Per l’appuntamento nella capitale messicana si è invece scelto di fare uno step rispetto allo scorso anno, scegliendo il tris più “morbido”, quello composto dalla C3 come P Zero White hard, dalla C4 come P Zero Yellow medium e dalla C5 come P Zero Red soft. Sul circuito intitolato ai fratelli Pedro e Ricardo Rodriguez sarà inoltre provata anche una nuova versione della C4, con l’obiettivo di introdurla nel 2024. Le modalità del test saranno le stesse seguite venerdì scorso a Suzuka, dove è stata provata una nuova versione della C2: le squadre riceveranno due set in più per ciascun pilota di questa mescola sperimentale e potranno utilizzarli a loro piacimento nelle due ore di prove libere del venerdì. I fine settimana delle altre due gare americane saranno invece caratterizzati dal formato Sprint, che prevede il venerdì un’ora di prove libere e la sessione di qualifica per il Gran Premio, il sabato la Sprint Shootout per determinare la griglia di partenza della gara “corta” del pomeriggio e la domenica il piatto principale, il Gran Premio. Per il Circuit of the Americas di Austin si tratterà di un debutto di questo formato alternativo, mentre Interlagos è ormai abbonato, avendo ospitato la gara Sprint già nel 2021 e nel 2022.
– Foto Ufficio Stampa Pirelli –
(ITALPRESS).

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