SUZUKA (GIAPPONE) (ITALPRESS) – Max Verstappen ha completato un weekend perfetto, dominando dall’inizio alla fine il Gran Premio del Giappone. Grazie al successo numero 48 del pilota olandese, la Red Bull si è garantita oggi il sesto titolo mondiale Costruttori della sua storia, conquistato quando mancano ancora sei Gran Premi da disputare in questa stagione. La squadra di Milton Keynes si è anche assicurata il titolo Piloti, in quanto solamente Sergio Perez, oggi ritirato, può ancora insidiare Verstappen nella corsa al terzo mondiale. “Prima di tutto, vogliamo fare le congratulazioni alla Red Bull per i traguardi raggiunti oggi: il sesto titolo Costruttori e la certezza che sarà uno fra Max e Sergio a vincere quello Piloti – ha commentato Mario Isola, direttore motorsport Pirelli – La squadra diretta da Christian Horner sta caratterizzando l’attuale era della Formula 1, migliorando primati su primati, e si merita questi straordinari risultati”. “La pista di Suzuka è una di quelle più impegnative per i pneumatici e quest’anno abbiamo avuto un fattore di stress supplementare nelle alte temperature. Oggi pomeriggio, tutto si è svolto secondo le previsioni della vigilia e tutte e tre le mescole messe a disposizione delle squadre sono state utilizzate, creando così le condizioni per avere tante strategie diverse fra loro. Dopo l’analisi dei dati delle prove libere, ritenevamo che la doppia sosta fosse la più veloce e così è stato confermato: chi, come Russell, ha giustamente provato a far qualcosa di diverso, alla fine ha dovuto lasciare il passo agli avversari diretti che avevano scelto il doppio pit-stop. Rispetto al venerdì, si è visto come la Medium sia risultata più utilizzata, anche se in termini di degrado la differenza con la Soft anche oggi non è stata così ampia: chiaramente la C2 ha offerto maggiore flessibilità come gestione ed è per questo che è stata scelta dalla maggior parte dei piloti alla partenza”, ha concluso Isola.
– Foto Ufficio Stampa Pirelli –
(ITALPRESS).
Isola “Red Bull merita questi straordinari successi”
Isola “A Suzuka doppio pit-stop sarà opzione più gettonata”
SUZUKA (GIAPPONE) (ITALPRESS) – E’ stato Max Verstappen ad aggiudicarsi il Pirelli Pole Position Award del Gran Premio del Giappone. Il pilota olandese ha ottenuto la nona pole dell’anno, diventando così irraggiungibile nella specifica classifica relativa alla stagione in corso. E’ la seconda volta nella carriera che il pilota della Red Bull ottiene questo primato: la precedente risale al 2021, quando ne conquistò 10. Per il campione della RedbUll si tratta della 29esima pole della carriera e raggiunge così Juan Manuel Fangio nella classifica assoluta della specialità. “Complimenti a Max Verstappen, che con la pole position di oggi si è aggiudicato anche il primato di pole della stagione per la sua seconda volta nella carriera: ad Abu Dhabi gli daremo un premio speciale – ha spiegato Mario Isola, direttore motorsport Pirelli – Dal punto di vista tecnico, la giornata ha visto tutte le squadre prepararsi meticolosamente per le qualifiche, cercando di trovare il modo migliore per sfruttare la Soft, che ha confermato, su uno dei tracciati più probanti per i pneumatici, di essere in grado di offrire il picco della prestazione al primo giro cronometrato”. “Guardando già alla gara di domani, riteniamo che, anche in considerazione del fatto che le temperature si manterranno stabili, il doppio pit-stop sarà l’opzione nettamente più gettonata. Peraltro, sarà interessante vedere quali saranno le combinazioni di mescole scelte dai responsabili delle strategie, visto che tutte e tre hanno dimostrato di poter giocare un ruolo. La Hard è probabilmente la mescola preferita: otto piloti si sono tenuti tutti e due i set di C1 disponibili e gli altri dodici ne hanno almeno uno nuovo. Peraltro, la stessa Soft, che ovviamente è quella che ha sofferto di più in termini di degrado termico, può essere utile nel primo stint nel caso si vogliano guadagnare posizioni in partenza oppure nell’ultimo – ha concluso Isola – quando con meno benzina a bordo si potrà cercare di sfruttare la differenza di prestazione rispetto a chi monterà una mescola sulla carta più lenta e più usata”.
– Foto Ufficio Stampa Pirelli –
(ITALPRESS).
A Suzuka venerdì intenso per pneumatici, verso doppio pit-stop
SUZUKA (GIAPPONE) (ITALPRESS) – E’ stato un venerdì particolarmente intenso per quanto riguarda l’utilizzo dei pneumatici, a Suzuka. Su una pista tradizionalmente severa per le gomme, oggi era in programma non soltanto la classica valutazione delle tre mescole scelte per il fine settimana ma c’era anche l’opzione di provare una nuova versione della C2 per una sua eventuale introduzione nel 2024, con tutti i piloti che ne avevano a disposizione due treni ciascuno. Il tutto concentrato nelle due ore di prove libere che, eccezion fatta per la bandiera rossa esposta negli ultimi minuti di FP2, si sono svolte regolarmente. Tutte le squadre hanno collaborato fattivamente al test: sono stati più di 1300 i chilometri percorsi con questa mescola sperimentale, permettendo così di raccogliere un’importante quantità di dati, sia sulla lunga che sulla breve distanza. “C’era tanta carne al fuoco in questo venerdì a Suzuka, su una pista sempre particolarmente sfidante per le gomme”, ha spiegato Simone Berra, chief engineer Pirelli. “Infatti, oltre al solito menù, avevamo in programma un test su una nuova versione di una mescola per il 2024 ed era importante il supporto delle squadre per cercare di raccogliere la maggior quantità possibile di dati: ci tengo quindi a ringraziarle tutte, piloti inclusi, perchè sono state molto collaborative nell’aggiungere queste prove al loro tradizionale programma di lavoro. Sono stati più di 1300 i chilometri percorsi con questa C2 sperimentale: in base ai primi feedback non sembra esserci il potenziale di miglioramento in termini di grip che volevamo raggiungere ma, ovviamente, ora la mole di informazioni disponibili andrà analizzata con la dovuta attenzione prima di prendere una decisione finale. – ha aggiunto Berra – Per quanto riguarda il tris di mescole portato a Suzuka, le prime indicazioni raccolte evidenziano come il livello di usura sia molto buono mentre il degrado termico è piuttosto elevato, peraltro in linea con le aspettative viste le temperature dell’asfalto, costantemente vicine ai 40°C, e le caratteristiche della pista. Pertanto, se alla vigilia la differenza fra la strategia con una sola sosta e quella con doppio pit-stop era molto contenuta, oggi la bilancia pende decisamente in favore della seconda”.
– Foto Ufficio Stampa Pirelli –
(ITALPRESS).
A Suzuka nuova versione mescola C2 in vista del 2024
ROMA (ITALPRESS) – “Il GP del Giappone si svolge su una delle piste più affascinanti e impegnative della storia del Campionato del Mondo di Formula 1 ed è caratterizzata da una forma a otto che ha pochi eguali nelle competizioni automobilistiche: non è un caso che sia una delle preferite dei piloti per il piacere che dà quando si guidano monoposto dalle prestazioni straordinarie come quelle odierne”. Così Mario Isola, direttore Motorsport Pirelli. “Così com’è impegnativa per i piloti, Suzuka lo è anche per i pneumatici, soggetti a carichi laterali e verticali assai rilevanti sia in termini assoluti che per la durata con cui vengono esercitati. Le sollecitazioni sono equamente distribuite fra tutte le gomme, con dieci curve a destra e otto a sinistra a caratterizzare i quasi sei chilometri di lunghezza del tracciato. – ha aggiunto Isola – Tutto ciò considerato, la scelta delle tre mescole da asciutto è spostata verso il lato Hard della gamma 2023. Infatti, portiamo in Giappone il tris C1-C2-C3 che solo nominalmente è uguale a quello dello scorso anno: la C1, come noto, è infatti una mescola introdotta in questa stagione che si è posizionata fra la C2 e la vecchia C1, oggi denominata C0”. “A proposito di C2, il venerdì di questo Gran Premio offrirà a tutte le squadre la possibilità di testare una nuova versione di questa mescola, con l’obiettivo di omologarla per la prossima stagione. – ha spiegato ancora Isola – Questa evoluzione dovrebbe fornire più grip rispetto all’attuale C2, posizionandosi così più correttamente tra C1 e C3. Ogni pilota avrà due set di gomme supplementari rispetto ai tradizionali 13 treni, da utilizzare nelle prime due sessioni di prove libere. Questo test fa parte di un programma di sviluppo definito nelle scorse settimane in vista del 2024 e proseguirà – per quanto riguarda l’attività in pista – in occasione del Gran Premio del Messico quando, con analoghe modalità, si potrà provare un’evoluzione della mescola C4”. A Suzuka i team potranno utilizzare le mescole C1 come P Zero White hard, C2 come P Zero Yellow medium e C3 come P Zero Red soft. La data di fine settembre per il Gran Premio del Giappone potrebbe riservare delle sorprese per via delle temperature elevate che si sono registrate la scorsa settimana, con massime fino a 33 gradi di temperatura dell’aria. Se le condizioni dovessero rimanere stabili, ciò aumenterebbe la possibilità di dover considerare il degrado termico delle gomme come fattore rilevante. Peraltro, le condizioni meteorologiche hanno più di una volta influito pesantemente sul Gran Premio, tanto che in quattro occasioni (2004, 2009, 2010 e 2019) le qualifiche furono disputate la domenica mattina a causa della pioggia torrenziale o della minaccia dell’arrivo di un tifone. Nel 2022 la gara fu interrotta per la pioggia già al primo giro e non potè riprendere per più di tre ore. La ripartenza avvenne quando mancavano solamente 45 minuti alla fine della durata massima dell’evento (quattro ore) e poterono essere completati solamente 28 giri, con i piloti che usarono esclusivamente gomme Intermedie e Full Wet.
L’asfalto di Suzuka presenta livelli di rugosità e abrasività fra i più elevati nella stagione. L’usura e il degrado sono quindi fattori da tenere in grande considerazione sia nella definizione del programma di lavoro nelle prove libere sia in termini di strategia.
– Foto Ufficio Stampa Pirelli –
(ITALPRESS).
Isola “A Singapore uno dei migliori spot per la Formula 1”
MARINA BAY (SINGAPORE) (ITALPRESS) – E’ Carlos Sainz il vincitore del Gran Premio di Singapore. Il pilota spagnolo ha conquistato il suo secondo successo nella carriera al termine di una delle gare più incerte degli ultimi anni, con quattro piloti che si sono giocati il primato fino all’ultimo. Sul podio sono saliti anche Lando Norris, secondo con la McLaren, e Lewis Hamilton, terzo con la Mercedes. Per la Ferrari è la vittoria numero 243 in 1067 partecipazioni a un Gran Premio, la quarta su questa pista.
Per la prima volta nella stagione, dunque, non ha vinto una Red Bull. La striscia di successi consecutivi si è interrotta a quota 15 per la squadra di Milton Keynes e a 10 per Max Verstappen.
“Questa edizione del Gran Premio di Singapore è stata uno degli spot migliori per la Formula 1 – commenta Mario Isola, direttore Motorsport Pirelli -. Credo che tutti gli spettatori, in pista e davanti ai televisori, siano rimasti con il fiato sospeso fino all’ultimo vedendo quattro piloti lottare fra loro per fregiarsi del primato di essere i primi ad interrompere il dominio Red Bull in questa stagione. Davvero complimenti a tutti e quattro ma anche agli altri protagonisti di questa gara, sia in pista che al muretto, perchè hanno offerto davvero un bello spettacolo, con duelli fra piloti e confronti tattici molto intensi”.
“Dal punto di vista delle gomme, penso che la parola che meglio descrive la giornata sia gestione – aggiunge Isola -. Praticamente per tutta la gara abbiamo visto piloti e squadre gestire il passo in modo da mettersi nelle migliori condizioni possibili, non soltanto per conquistare gli obiettivi prefissati ma anche per sfruttare eventuali opportunità offerte lungo la gara. Ne sono un esempio la scelta di Leclerc di partire con le Soft per cercare di superare subito Russell e mettersi in condizione di creare un gap fra il pilota della Mercedes e Sainz che era al comando, oppure quella della Mercedes che, avendo per entrambi i piloti un set di Medium nuove a disposizione, ha approfittato di una VSC per cambiare strategia e mettersi nelle condizioni di attaccare fino all’ultimo il primato di Sainz”.
“Dal punto di vista tecnico, la prestazione delle tre mescole è stata in linea con le previsioni in termini di degrado. La sosta unica – osserva – si è confermata la più veloce, con la doppia sosta che ha rappresentato un’opzione praticabile soltanto in presenza di una neutralizzazione”.
Secondo Isola “la Hard e la Medium sono state le mescole più usate – anche questo rientrava nelle previsioni – ma anche la Soft, che solitamente qui è considerata una mescola prettamente da qualifica, ha dimostrato di poter giocare un ruolo anche nel primo stint”.
Alla partenza la Medium è stata la mescola preferita dalla maggioranza dei piloti (13 su 19), con gli altri sei che si sono suddivisi equamente fra Soft e Hard. Peraltro, la scelta della Soft per Zhou (Alfa Romeo) è stata meramente tattica, visto che il pilota cinese, che partiva dalla pit-lane, si è fermato subito per provare a fare tutta la gara sulla Hard. La safety-car entrata in pista al giro 20 ha innescato la sagra dei pit-stop, con tutti i piloti che avevano le Medium che sono rientrati ai box per passare alle Hard mentre chi era partito con questa mescola è rimasto in pista per poi fermarsi per l’unica sosta programmata intorno ai due terzi di gara. Poco dopo, verso il giro 44, una VSC ha offerto una nuova possibilità di cambiare le carte in tavola: l’hanno colta il duo della Mercedes e quello della Williams, che hanno montato le Medium, insieme ad Alonso e Magnussen che sono passati alle Soft.
Nella parte finale della gara la C4 si è dimostrata molto veloce, sia con Hamilton e Russell, che hanno rapidamente raggiunto i due leader (Sainz e Norris), sia con Verstappen e Perez, che sono riusciti a rimontare dalle retrovie e a terminare in zona punti.
Nessuna pausa per la Formula 1 che correrà la prossima settimana a Suzuka. Al Gran Premio del Giappone (22-24 settembre) verranno utilizzate le mescole C1 come P Zero White hard, C2 come P Zero Yellow medium e C3 come P Zero Red soft per gli elevati carichi laterali e verticali a cui sono soggetti gli pneumatici sui quasi sei chilometri di lunghezza del tortuoso tracciato, caratterizzato inoltre da un’elevata abrasività dell’asfalto.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).
Isola “Qualifica Singapore spettacolare e ricca di sorprese”
ROMA (ITALPRESS) – “Una qualifica molto spettacolare e ricca di sorprese, con una classifica che in pochi avrebbero pronosticato alla vigilia di questo Gran Premio. Ciò dovrebbe assicurare a tutti i fan della Formula 1 una gara molto incerta e, di conseguenza, ancor più interessante”. Così Mario Isola, direttore motorsport Pirelli, al termine delle qualifiche del Gp di Singapore, dominate dallo spagnolo della Ferrari Carlos Sainz. “Su questa pista tradizionalmente la strategia più veloce prevede una sola sosta per il cambio di pneumatici, considerato che il tempo perso in pit-lane è uno dei più alti di tutto il calendario iridato – spiega Isola – Sulla carta, la combinazione migliore include la Medium e la Hard. Per quello che si è visto, la Soft non è una mescola da escludere a priori ma va tenuto presente sia che in partenza il vantaggio di grip che può avere sulla Medium è fortemente ridotto dalla poca distanza fra il via e la prima curva, sia che questa mescola richiede un’attenta gestione col pieno di carburante imbarcato nel primo stint. Eventualmente, l’utilizzo della Soft potrebbe essere un’opzione da considerare in caso di neutralizzazione nella seconda parte di gara”. “Di solito Singapore riserva delle sorprese anche dal punto di vista meteorologico, con scrosci improvvisi anche di forte intensità, come accaduto lo scorso anno. Al momento, per la gara la possibilità di pioggia è molto bassa mentre è più significativa per il pomeriggio: ciò potrebbe potenzialmente avere un’influenza sul comportamento delle gomme se ci fossero dei temporali così forti da lavare la pista e rimuovere la gomma che si è, fino a stasera, depositata sull’asfalto”, conclude Isola.
– Foto Ufficio Stampa Pirelli –
(ITALPRESS).
Si va verso la strategia a una sosta a Singapore
MARINA BAY (SINGAPORE) (ITALPRESS) – Una giornata molto intensa quella di oggi a Singapore, con tutti i 120 minuti sfruttati appieno dai piloti per prendere confidenza con uno dei circuiti più impegnativi del calendario, sia per le condizioni esterne (temperature, illuminazione) che per quelle intrinseche al tracciato. Gli unici inconvenienti sono stati causati da alcuni varani che hanno attraversato il tracciato in diversi punti, obbligando i commissari di pista a sventolare le bandiere gialle. Le squadre hanno svolto il classico programma del venerdì, lavorando sulla ricerca del miglior assetto nella prima ora e concentrandosi sulla simulazione di qualifica e sul long run nella seconda. Tutti i piloti hanno usato almeno un set di Hard, la maggior parte di loro nella prima sessione mentre nella seconda è stata la Medium la grande protagonista, almeno per quanto concerne le prove sul passo gara. “Una giornata molto utile per noi, in quanto è stato possibile accumulare molti dati su tutte e tre le mescole disponibili, sia sulla breve che sulla lunga distanza – commenta Simone Berra, Chief Engineer Pirelli -La prima considerazione che va fatta è che le condizioni della pista si sono evolute molto velocemente durante entrambe le sessioni, un fattore molto importante nella valutazione dei tempi sul giro e che rende peraltro più complicata l’analisi delle differenze di prestazione fra una mescola e l’altra”. “Come prevedibile, su tutte le mescole c’è un degrado termico importante, ovviamente più rilevante sulla Soft – aggiunge Berra – Il nuovo tracciato ha considerevolmente abbassato i tempi sul giro, che già oggi hanno praticamente raggiunto quella che era la previsione del tempo della pole position (1:31.900). Le modifiche al terzo settore faciliteranno un pò la gestione del traffico in qualifica ma bisognerà comunque essere molto attenti in quel frangente, come sempre accade sui circuiti tortuosi come questo. Dal punto di vista strategico, pensiamo che, considerata la lunghezza della pit-lane, la sosta unica rimanga nettamente la favorita, con la mescola Hard che giocherà un ruolo prevedibilmente da protagonista”.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).
Isola “A Singapore piccolo errore si paga a caro prezzo”
ROMA (ITALPRESS) – “A Singapore prende il via la fase finale di questa lunga stagione, che porterà la Formula 1 a correre in tre continenti e 16 fusi orari. Il Gran Premio nella città-Stato di Singapore è stato il primo a svolgersi sotto la luce artificiale, aprendo una strada poi seguita – in tutto o in parte – da altre gare. Dal punto di vista tecnico, quella di Marina Bay è una tipica pista cittadina, molto tortuosa (sono 19 le curve, molte a 90° C) e con pochissime vie di fuga: anche un piccolo errore può essere pagato a caro prezzo”. Così, in una nota, il direttore motorsport Pirelli Mario Isola in vista del week-end del Gp di Singapore di Formula 1. “Dal punto di vista aerodinamico, le caratteristiche della pista impongono la scelta di una configurazione ad alto carico – prosegue Isola – Quest’anno fa il suo debutto un’importante novità nel tracciato, determinata da una serie di interventi edilizi nella zona di Marina Bay: la sezione originariamente compresa fra le curve 16 e 19 è diventata infatti un rettilineo lungo quasi 400 metri. La modifica renderà sicuramente il circuito più veloce, sia perchè la lunghezza totale scende sotto i cinque chilometri sia perchè sarà decisamente più filante. Da valutare se la modifica avrà un impatto sulle strategie, anche perchè – almeno sulla carta – potrebbe anche essere stata creata un’opportunità per i sorpassi, fino ad oggi molto difficili a meno di non avere un grande margine di vantaggio in termini di prestazione”. “Lo stress sui pneumatici non è particolarmente elevato in termini di carichi mentre particolare attenzione dovrà essere data alla gestione dell’asse posteriore, messo a dura prova in fase di trazione in uscita dalle curve lente. Le temperature sono solitamente piuttosto elevate e costanti, trovandosi Singapore a pochi chilometri (circa 150) dall’Equatore, il che aumenta il rischio di surriscaldamento, tanto delle gomme quanto di tutte le parti meccaniche della monoposto, senza dimenticare peraltro l’elemento determinante in una corsa automobilistica, vale a dire il pilota”, termina Isola. Come per i precedenti circuiti cittadini, anche a Singapore si correrà con il tris di mescole più morbide della gamma Pirelli. La C3 verrà utilizzata come P Zero White hard, C4 come P Zero Yellow medium e C5 come P Zero Red soft. Il Gran Premio di Singapore si corre in notturna con partenza alle 20 ora locale. L’elevata umidità, le alte temperature e la difficoltà nella dispersione del calore a causa dei muretti che delimitano il tracciato rendono la gara molto impegnativa per i piloti a livello fisico.
– Foto Ufficio Stampa Pirelli –
(ITALPRESS).





















