SPIELBERG (AUSTRIA) (ITALPRESS) – “Un Gran Premio che ha visto sì un pilota dominare la scena dall’inizio alla fine ma che ha vissuto momenti emozionanti nella lotta fra gli altri diciannove piloti. Dal nostro punto di vista, il bilancio è positivo”. Lo ha dichiarato il direttore Pirelli Motorsport Mario Isola dopo il Gp di Austria vinto da Max Verstappen. “Le simulazioni della vigilia hanno avuto riscontro in pista, in tutte le condizioni che abbiamo visto alternarsi da venerdì a oggi. Sapevamo che la Soft non fosse una mescola idonea per la gara ma Medium e Hard hanno permesso ai protagonisti al volante di spingere ed attaccare quando era necessario, dimostrando livelli di degrado sufficientemente differenziati fra loro e senza accusare surriscaldamento eccessivo. Anche in termini di strategie, le previsioni sono state rispettate, con la VSC intervenuta al giro 15 che non ha influito in termini di numero di soste ma ha soltanto aperto un’opzione alternativa in termini di finestra per effettuare il primo pit-stop. I primi quattro classificati hanno scelto di percorrere due stint con le Medium e uno con le Hard – non conto il pit-stop finale di Verstappen perchè non rilevante in quest’analisi – mentre chi sin dal venerdì aveva preferito tenersi due set di C3, in maggioranza ha scelto di usarli entrambi insieme ad un set di Medium”.
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Gp Austria, Isola “verstappen domina, da altri momenti emozionanti”
Isola “Mix di situazioni diverse per condizioni meteo”
SPIELBERG (AUSTRIA) (ITALPRESS) – “E’ stata una giornata molto interessante, dove le condizioni meteorologiche hanno creato in pista quel mix di situazioni diverse e di opzioni disponibili che possono rendere incerta e spettacolare la Formula 1. Lo si è visto già nella Sprint Shootout ma ancor di più nella Sprint Race, dove tante posizioni sono cambiate proprio nelle ultime battute”. Lo ha detto Mario Isola, direttore motorsport Pirelli, commentando la Sprint Race del Gp d’Austria vinta da Verstappen. “Ad esempio, il fatto che fra le due Aston Martin, che hanno fatto tutti i 24 giri con le Intermedie, e Hulkenberg – che, dopo la prima parte con le Intermedie, ha fatto gli ultimi sette giri con le Medium – ci sia stato soltanto un secondo di differenza dimostra come entrambe le opzioni fossero comunque valide – ha spiegato Isola – In sintesi, penso che possiamo dire che il format Sprint stia davvero portando ancora più spettacolo in Formula 1. Dal punto di vista delle gomme, questo sabato ci consentirà di approfondire ancor di più l’analisi di un aspetto molto importante come la fase di transizione dalle gomme da bagnato a quelle da asciutto: oggi pomeriggio il cosiddetto tempo di cross-over è stato al 112% del tempo di riferimento. Undici piloti hanno optato per questa strategia, perdipiù scegliendo mescole diverse (cinque le Medium, sei le Soft): tanti i dati raccolti che saranno molto utili per noi ma anche per le squadre. Dopo un sabato che, com’era nelle previsioni, ha visto la pioggia protagonista, domani ci attende una giornata teoricamente con pista asciutta e temperature decisamente più elevate rispetto a quelle di oggi, anche se inferiori a quelle di FP1. Con una sola sessione di prove libere a disposizione, non ci sono tanti dati disponibili per analizzare in maniera estensiva il comportamento delle gomme sulla lunga distanza ma pensiamo che la Soft non sia una gomma che verrà utilizzata, restringendo così la scelta fra le Medium e le Hard. Sulla carta, la strategia più veloce sembra essere quella su due soste, con partenza sulle Medium e poi passaggio alle Hard e conclusione di nuovo con le Medium o, per chi avrà due set di C3 disponibili, ancora uno stint con la mescola più dura. Anche la sosta unica (Medium-Hard) potrebbe essere competitiva ma, visto anche l’andamento della gara dello scorso anno, meno attraente rispetto al doppio pit-stop. Infine – ha concluso Isola – vorrei esprimere il cordoglio di Pirelli per la scomparsa di Dilano Van’t Hoff, morto oggi pomeriggio a Spa-Francorchamps durante una gara del Formula Regional European Championship: una tragedia che ci ricorda ancora una volta come le corse a volte possano essere crudeli e quanto la sicurezza sia l’imperativo di tutti coloro che giocano un ruolo nel motorsport”.
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Isola “Nessuna sorpresa particolare da pneumatici”
ROMA (ITALPRESS) – “Il secondo weekend della stagione con la Sprint Race è iniziato con una giornata molto intensa e con un grande equilibrio, basti pensare ai risultati di Q1 con venti piloti classificati in meno di nove decimi di secondo. Dal punto di vista del comportamento dei pneumatici non abbiamo avuto sorprese particolari, con i tempi della pole abbastanza vicini alle previsioni e i gap tra le mescole in linea con le simulazioni: mezzo secondo fra la Hard e la Medium, quattro decimi fra la Medium e la Soft”. E’ il commento di Mario Isola, direttore motorsport Pirelli, dopo le qualifiche del Gp di Austria. “La pista è risultata essere piuttosto gommata già dalle prove delle serie di supporto – F2 ed F3 – che hanno preceduto l’unica sessione di prove libere della F1, svoltasi con temperature piuttosto elevate – ha aggiunto Isola – In questi sessanta minuti abbiamo visto tanta azione in pista, con diversi long run interessanti sulle Hard, una mescola che ha dimostrato una buona resa”. “Ben diverse le temperature del pomeriggio, con un calo importante di quella dell’asfalto, passata da 52 a 38 °C, che ha determinato un andamento non lineare dell’evoluzione della pista. In tema di condizioni meteorologiche, va tenuto presente che domani c’è una buona possibilità di avere la pioggia come protagonista soprattutto per la Sprint Shootout – ha concluso Isola – anche se in maniera meno marcata rispetto a quanto ci si poteva attendere alla vigilia”.
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Isola “Pneumatici non hanno tregua al Gp d’Austria”
ROMA (ITALPRESS) – “Il Red Bull Ring è un circuito dove i pneumatici non hanno tregua. Le vetture percorrono le dieci curve del tracciato in un tempo leggermente superiore al minuto e i pochi rettilinei non permettono alle gomme di riposarsi”. Così Mario Isola, direttore motorsport Pirelli, presenta il Gp d’Austria, prossimo appuntamento del Mondiale di Formula 1. “L’asfalto ha una micro e macro rugosità abbastanza alta, dovuta all’età del manto, e il grip è elevato in partenza – spiega ancora Isola – Trazione e frenata sono elementi chiave e particolare attenzione dovrà essere dedicata alla gestione del surriscaldamento dei pneumatici: i piloti che non dovessero riuscire a raffreddarli adeguatamente potrebbero infatti avere difficoltà nel difendersi dagli attacchi degli avversari, soprattutto nel primo e nell’ultimo settore”. “Un fattore importante sarà quindi anche la temperatura ambientale, con condizioni tradizionalmente piuttosto variabili. La gara dello scorso anno si è giocata sulle due soste con mescole Medium e Hard ma quest’anno, nel caso il degrado non sia eccessivamente elevato, la sosta unica potrebbe essere un’opzione valida”, conclude Isola. I team avranno a diposizione per il Gran Premio d’Austria la mescola C3 come P Zero White hard, C4 come P Zero Yellow medium e C5 come P Zero Red soft. Come nella gara precedente a Montreal, verrano quindi utilizzate le tre mescole più morbide della gamma.
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Isola “A Montreal gara più equilibrata della stagione”
ROMA (ITALPRESS) – “E’ stata una gara molto interessante, la più equilibrata finora in questa stagione, come testimonia la classifica finale, con quattro piloti di quattro vetture diverse racchiusi in meno di venti secondi”. Così Mario Isola, direttore motorsport Pirelli, commenta il Gp del Canada, vinto da Max Verstappen. “Le previsioni della vigilia indicavano le due soste come l’opzione migliore ed il fatto che i primi tre classificati hanno seguito questa strada ne è una conferma, pur gestendola in maniera diversa fra loro – spiega ancora Isola – La sosta unica si è peraltro dimostrata un’alternativa molto valida, come dimostra la prestazione dei due piloti della Ferrari: Leclerc e Sainz sono stati autori di un primo stint con le Medium che è durato fino ad oltre la metà della corsa senza accusare un particolare degrado della prestazione degli pneumatici, un segnale dei progressi compiuti in termini di regolazione della loro monoposto”. “Abbiamo avuto temperature più fresche rispetto a venerdì e ciò ha contribuito a ridurre il rischio di surriscaldamento delle gomme – prosegue Isola – Un altro fattore che ha avuto un ruolo importante nella gestione degli pneumatici è stata la rapida gommatura dell’asfalto durante la gara, nonostante inizialmente fosse ancora molto sporca dopo la pioggia caduta praticamente per tutta la giornata di sabato”. “Personalmente, è stato un onore, a nome di Pirelli, Title Sponsor della gara, poter consegnare nella cerimonia di premiazione il trofeo destinato alla squadra vincitrice nelle mani Adrian Newey, un personaggio che ha fatto e continua a fare la storia di questa squadra e del nostro sport, proprio nel giorno in cui la Red Bull festeggia la centesima vittoria”, termina Isola.
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Isola “A Montreal le Full Wet hanno risposto secondo le aspettative”
MONTREAL (CANADA) (ITALPRESS) – “Le previsioni meteorologiche della vigilia davano la pioggia come protagonista di giornata e così è stato. Ciò ci ha permesso di vedere all’opera sia le Intermedie che le nuove Full Wet, dopo l’assaggio di queste ultime che avevamo avuto nell’ultima parte del Gran Premio di Monaco. Per quanto riguarda le prime si è visto come la loro finestra di utilizzo sia ancora molto ampia, visto ad esempio in Q1 quanto fossero ancora competitive pur su una pista praticamente asciutta. Le Full Wet, che in questa nuova specifica non prevedono il preriscaldamento, hanno risposto secondo le aspettative, senza evidenziare problemi di gestione della temperatura già all’inizio del loro impiego”. Così Mario Isola, direttore Motorsport Pirelli, dopo le qualifiche del Gran Premio del Canada, in programma questo sera.
“In gara si prevedono condizioni di pista asciutta ma è chiaro che la pioggia caduta finora determinerà una sorta di reset delle condizioni dell’asfalto – aggiunge -. Dal punto di vista delle strategie, ciò potrà rendere ancor più competitiva la scelta di effettuare due soste, partendo con le Medium e utilizzando la Hard negli stint successivi. La sosta unica – con Hard alla partenza e poi Medium – potrebbe essere l’opzione favorita da chi partirà nella seconda parte della griglia, consentendo di poter sfruttare con maggiore flessibilità tutte le eventualità che potranno verificarsi su un tracciato in cui la safety-car ha sempre percorso tanti chilometri”.
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Gp Canada, Berra “L’incognita meteo potrebbe riservare sorprese”
MONTREAL (CANADA) (ITALPRESS) – “E’ stata una giornata decisamente atipica, a causa delle numerose interruzioni e del guasto tecnico che ha praticamente azzerato il tempo a disposizione delle squadre nella prima sessione. La Direzione di Gara ha così deciso di cambiare il programma della seconda sessione, sia per quanto riguarda la sua durata che in termini di treni di gomme a disposizione. Se a tutto ciò si aggiunge l’incombere della pioggia, fortunatamente caduta in maniera copiosa solamente nei minuti finali, si capisce quanto impegnativo sia stato il lavoro delle squadre, dei piloti e anche del nostro personale in questo primo giorno del Gran Premio del Canada”. Parte da questa premessa il bilancio di Simone Berra, chief engineer della Pirelli, dopo il venerdì di libere a Montreal. “Dopo una prima analisi dei dati raccolti, possiamo confermare le previsioni della vigilia per quanto riguarda il comportamento delle due mescole più morbide, con la C5 ideale per la prestazione sul giro secco e la C4 da preferire per la gara, anche se oggi – con una pista ancora molto sporca, ha evidenziato un pò di graining, in particolare sulle gomme posteriori”, spiega Berra.
“Anche in termini di degrado, non si sono evidenziate particolari sorprese. Sul prosieguo del weekend, peraltro, pesa in maniera importante l’incognita meteo, con la giornata di domani che dovrebbe essere caratterizzata dalla pioggia mentre domenica si dovrebbe correre sull’asciutto. Se così fosse, anche le condizioni della pista potrebbero riservare delle sorprese”, conclude lo chief engineer della Pirelli. Il lavoro dell’intera giornata è stato concentrato nei 73 minuti rimanenti su pista asciutta, con i venti piloti che hanno lavorato sia in ottica qualifica utilizzando la mescola C5 che sul passo gara, privilegiando in particolare la C4 mentre soltanto i due piloti della Ferrari hanno utilizzato la C3 in run di media lunghezza.
Avendo la possibilità di sfruttare due set di gomme in più del consueto, i piloti hanno potuto effettuare un numero maggiore di run rispetto al normale lavoro di FP2 e, in alcuni casi, ne hanno esteso la lunghezza. Come ampiamente previsto, le condizioni dell’asfalto si sono evolute molto rapidamente man mano che la pista si è andata pulendo. Si è registrato un marcato equilibrio, con i primi 13 classificati di FP2 racchiusi in meno di un secondo.
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Isola “Per il Canada Pirelli ha scelto le tre mescole più morbide”
ROMA (ITALPRESS) – “Il Gran Premio del Canada è una delle gare tradizionalmente più spettacolari in calendario, ricche di episodi e sorprese grazie a un tracciato che offre buone possibilità di sorpassi e non perdona gli errori. Come spesso accade per questo tipo di piste abbiamo deciso di mettere a disposizione delle squadre le tre mescole più morbide della gamma, vale a dire la C3, la C4 e la C5, confermando così la scelta della stagione scorsa”. Così Mario Isola, direttore Motorsport Pirelli, in vista del Gran Premio del Canada, in scena questo weekend.
“Delle tre, è verosimile aspettarsi che l’uso della C5 sarà concentrato nelle qualifiche mentre C4 e C3 saranno privilegiate per la gara. L’asfalto è piuttosto liscio e, trattandosi di un circuito cittadino semipermanente che viene utilizzato molto raramente per le competizioni automobilistiche, è soggetto a un’evoluzione molto marcata in termini di aderenza durante il fine settimana”, ha aggiunto Isola.
“Su un tracciato privo di curve ad alta velocità, i fattori determinanti sono la trazione in uscita dalle curve lente, la stabilità in frenata e l’agilità nei cambi di direzione. Un altro elemento importante da tenere in considerazione sono le condizioni meteorologiche, che possono mutare in fretta: non soltanto in termini di pista asciutta o bagnata ma anche come oscillazioni delle temperature, basti ricordare proprio l’edizione del 2022 quando in qualifica la temperatura dell’asfalto era di 17 gradi mentre in gara si è arrivati fino a 40 gradi”, ha concluso il direttore Motorsport Pirelli.
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