SILVERSTONE (INGHILTERRA) (ITALPRESS) – La Formula Uno si appresta a fare tappa a Silverstone che, insieme a Suzuka e Spa, è tra le piste che esercitano i più alti livelli di energia sui pneumatici. Per questo, per la terza volta quest’anno, Pirelli ha selezionato le tre mescole più dure della gamma: C1 come P Zero White hard, C2 come P Zero Yellow medium e C3 come P Zero Red soft. Le curve ultra-rapide e ad altissima energia di questo circuito, come la Maggots e la Becketts, non sono le uniche sfide poste da Silverstone: il meteo può essere estremamente variabile, e passare nel giro di poco tempo dal sole alla pioggia battente. L’anno scorso, la gara è stata vinta con una strategia a due soste, di cui una durante il periodo di bandiera rossa successivo alla collisione tra Lewis Hamilton e Max Verstappen. Quasi tutti i piloti hanno completato due stint su medium più uno stint finale su hard. Quest’anno potrebbe andare in un altro modo: le mescole e le strutture dei pneumatici sono completamente diverse e, a differenza del GP del 2021, non ci sarà il format con Sprint Qualifying, che aveva influenzato le strategie. “L’anno scorso, la nuova show car per il 2022 ha debuttato proprio al Gran Premio di Gran Bretagna, per sottolineare la direzione che questo sport avrebbe preso da lì in avanti – le parole di Mario Isola, direttore Motorsport Pirelli – I nuovi regolamenti sull’aerodinamica sono pensati per consentire ai piloti di mantenere una distanza più ravvicinata e aumentare così le possibilità di sorpasso, come abbiamo visto in Canada. I nuovi pneumatici, inoltre, sono progettati per subire meno surriscaldamento e restituire maggiori stabilità e guidabilità all’interno di una finestra di utilizzo più ampia. Questo weekend, su uno dei circuiti più impegnativi della stagione per le gomme, verrano messi alla prova tutti questi aspetti”.
A differenza dell’anno scorso, quando erano state utilizzate hard e medium, la Formula 2 a Silverstone vede protagoniste P Zero White hard e P Zero Red soft. Il salto di mescola è pensato per migliorare la prestazione sul giro e aggiungere variabilità strategica alle prove. Ogni pilota ha a disposizione per il weekend cinque set di slick (tre hard e due soft). La sprint race, di 21 giri, si svolgerà sabato pomeriggio, mentre la feature race, lunga 29 giri, sarà la domenica mattina. Per la Formula 3 l’unica mescola nominata è la P Zero White hard, la più dura della gamma, per la terza volta su quattro tappe in questa stagione dopo il Bahrain e Barcellona. La nomination è la stessa vista a Silverstone nel 2019 e nel 2020, l’ideale per gestire carichi elevati lungo un’intera gara senza pit stop. La sprint race da 18 giri si terrà sabato mattina, mentre la feature race da 22 giri sarà domenica mattina.
A Silverstone riprende intanto il programma Pirelli Hot Laps, che coinvolge alcune tra le case auto più prestigiose del mondo, per le quali Pirelli fornisce pneumatici sia ai corrispettivi team in Formula 1, sia ai loro modelli stradali: durante il weekend di gara, questi ultimi vengono portati in pista, dove gli ospiti del programma salgono a bordo a fianco di piloti professionisti per qualche giro ad alta velocità.
– foto ufficio stampa Pirelli –
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Esame Silverstone per i nuovi pneumatici
Pirelli annuncia le mescole per Austria, Francia e Ungheria
MILANO (ITALPRESS) – Archiviato il Gran Premio del Canada e in attesa di Silverstone, Pirelli guarda già più avanti e comunica la nomination delle mescole per le gare in Austria (8-10 luglio), Francia (22-24 luglio) e Ungheria (29-31 luglio), ultimo appuntamento prima della sosta estiva. A Spielberg saranno a disposizione dei piloti la Red Soft C5, la Yellow Medium C4 e la White Hard C3. Red Soft C4, Yellow Medium C3 e White Hard C2, invece, le scelte sia per Le Castellet che per Budapest. La mescola più morbida sarà obbligatoria in qualifica, le altre due in gara.
– foto ufficio stampa Pirelli –
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Isola “In Canada mescole dovrebbero risultare più stabili”
ROMA (ITALPRESS) – Dopo due anni di assenza, il Gran Premio del Canada torna in calendario con le mescole più morbide della gamma, che erano state scelte per Montreal 2019 e che sono state utilizzate nelle ultime due gare in calendario (Monaco e Azerbaijan). In altre parole, in pista ci saranno C3 come P Zero White hard, C4 come P Zero Yellow medium e C5 come P Zero Red soft. Nel 2019, la strategia vincente è stata a una sosta, con partenza su medium e arrivo su hard. “Il Gran Premio del Canada ha una serie di incognite con cui i team dovranno fare i conti – spiega Mario Isola, direttore motorsport di Pirelli – Il meteo è spesso variabile, tutti i dati disponibili sono vecchi di tre anni, la gamma di pneumatici è completamente diversa rispetto all’ultima volta, con mescole e strutture rinnovate. Il tutto su una pista che viene usata raramente, cosa che determinerà un livello di evoluzione molto alto. Rispetto all’ultima volta a Montreal, le mescole dovrebbero risultare più stabili e con finestre di utilizzo più ampie, consentendo ai piloti di spingere di più in ogni stint, con un rischio di surriscaldamento molto più basso. Un aspetto interessante di questo circuito che potrebbe influenzare le strategie è il tempo che richiede il passaggio ai box: un pilota può entrare e uscire dalla pit lane in meno di 20 secondi, tra i tempi più bassi del calendario”.
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Gp Azerbaijan, Isola “Sette piloti con una sosta”
MILANO (ITALPRESS) – La Red Bull sigla una doppietta a Baku, con Max Verstappen, il sesto vincitore della storia della gara in Azerbaijan, e Sergio Perez. I due piloti hanno condotto la gara con una strategia identica: al via con la gomma media P Zero Yellow, hanno poi effettuato due stint con la P Zero White Hard, sfruttando la seconda virtual safety car per effettuare gli ultimi pit stop. In costanza di safety car virtuale, un pit stop richiede circa la metà del tempo che in condizioni di bandiera verde. I primi quattro piloti al finish hanno utilizzato una strategia a due soste, con i due Mercedes (terzi e quarti) che hanno effettuato le prime soste durante la prima virtual safety car, ovvero pochi giri prima che i piloti Red Bull facessero le loro prime soste. È stato uno dei giorni più caldi del weekend a Baku. Alle 15 ora locale, quando la gara è partita, le temperature della pista superavano i 50 gradi centigradi, mettendo a rischio di degrado termico le gomme con mescole più morbide. La maggior parte dei piloti ha iniziato con la gomma media, mentre solo cinque hanno iniziato con la dura. Il meglio piazzato di questi ultimi è stato Daniel Ricciardo su McLaren, arrivato settimo. “Sarebbe stata molto probabilmente una gara con una sola sosta, ma le opportunità di pit stop con perdita di tempo minima offerte dalle safety car virtuali non potevano essere ignorate da molti team, che di fatto ne hanno approfittato. Ciò ha ovviamente influenzato la strategia. Ad ogni modo, sette dei quindici piloti giunti alla fine hanno effettuato una sola sosta, il che sottolinea la durata e le prestazioni delle gomme – ha detto Mario Isola, direttore Motorsport Pirelli – Nelle condizioni di oggi, caratterizzate dal fondo della pista bollente e da alte velocità, era chiaro che le mescole più dure sarebbero state le più adatte: una circostanza alla quale molti team si erano preparati, risparmiando più di un treno di gomme dure per la gara”.
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Gp Azerbaijan, Isola “Strategia uno stop sembra più ovvia per gara”
BAKU (AZERBAIJAN) (ITALPRESS) – Fino ad oggi nessun pilota si era qualificato in pole due volte a Baku, ma il ferrarista Charles Leclerc c’è riuscito, battendo Sergio Perez della Red Bull (che era stato il più veloce nelle FP3 oggi). Tutti i piloti hanno utilizzato le gomme morbide P Zero Red, dall’inizio alla fine delle qualifiche. L’inizio delle qualifiche è stato ritardato di 15 minuti e c’è stato un ulteriore ritardo causato dalla bandiera rossa nella Q1, con temperature in pista in progressivo calo nel corso delle sessioni. Alla fine, la temperatura ambiente si è attestata a 26 gradi, mentre quella al suolo si è fermata a 37 gradi. Il Pirelli Pole Position Award è stato consegnato da Mick Doohan, la leggenda della motocicletta australiana, titolare di cinque campionati consecutivi, tra il 1994 e il 1998, e con un palmarès di 54 vittorie e 58 pole nelle 137 gare MotoGP disputate. Suo figlio Jack è uno dei protagonisti della Formula 2 ed è attualmente sesto in classifica. Il Gran Premio dell’Azerbaijan, di 51 giri è in circostanze normali una tipica gara a pit-stop unico. Ci sono due strategie che si possono adottare. La prima, più semplice e conservativa, prevede di iniziare con il P Zero Yellow Medium per poi passare al P Zero White Hard. Questa opzione offre un’ampia possibilità di scelta del momento della sosta ai box. Più aggressiva e rischiosa la strategia che combina Soft e Hard.
Lo stint iniziale con le Soft fornisce un pò di velocità, ma anticipa la necessità del pit stop. Entrambe le strategie sono valide, ma la grande incognita è la probabilità molto alta dell’intervento delle safety car, che potrebbe offrire un pit stop “gratuito” in qualsiasi momento, cambiando i piani dei Team.
Da sconsigliare, invece, la strategia a due stop, decisamente più lenta. “Abbiamo visto la gomma morbida utilizzata dall’inizio alla fine delle qualifiche su una pista che non ha smesso di evolversi, con molti piloti che hanno scelto di alternare giri veloci con giri di raffreddamento con lo stesso set di gomme. La gomma morbida è stata anche al centro delle FP3, che si sono svolte alla stessa ora della gara di domani, il che lascia supporre che i team le possano attribuire un ruolo di primo piano. Ci sono alcune diverse opzioni per la strategia gomme, ma quella ad uno stop sembra essere la più ovvia, almeno sulla carta. E’ interessante notare che molti team hanno conservato due set di gomme dure per la gara, forse pensando alla possibilità di bandiere rosse o altre interruzioni”.
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Libere a Baku, Isola “L’andamento delle gomme è stato quello previsto”
BAKU (AZERBAIJAN) (ITALPRESS) – Il ferrarista Charles Leclerc è stato il più veloce nelle prove libere, facendo registrare i migliori tempi nelle FP2 con la P Zero Red soft. Sergio Perez su Red Bull è stato il più veloce nelle FP1 con la stessa mescola. Le vetture sono state investite da raffiche di vento di direzione incostante, che hanno alterato l’equilibrio aerodinamico. Durante le FP2, le temperature ambientali sono state di circa 25 gradi, mentre quelle al suolo sono state di 34 gradi.
La sfida di Baku, caratterizzata dai lunghi rettilinei e dalle curve strette del tracciato, consiste nel gestire le temperature degli pneumatici anteriori e posteriori, che tendono a surriscaldarsi. Nelle condizioni odierne, con gli pneumatici 2022 da 18 pollici, non si sono verificati problemi nè di surriscaldamento nè di graining. Al momento, c’è un divario di prestazioni stimato di circa 0,6 secondi tra il P Zero White hard e il P Zero Yellow medium. Tuttavia, l’alto grado di evoluzione della pista rende difficile fare previsioni precise. Il tempo di riferimento di Leclerc nelle FP2 è stato di oltre due secondi più veloce del miglior tempo di Perez nelle FP1. “L’andamento delle gomme è stato quello previsto, oggi, senza graining e con prestazioni costanti – commenta Mario Isola, direttore Motorsport Pirelli – Solitamente la sessione delle FP2 è più rappresentativa della gara rispetto alle FP1, ma qui le FP1 e le FP3 si svolgono alla stessa ora della gara, mentre le FP2 si disputano alla stessa ora delle qualifiche. Questo potrebbe avere un effetto sul programma di domani, ma è interessante notare che tutti i team si sono concentrati molto sulle soft e sulle medie in entrambe le sessioni di oggi, con pochissimi stint sulle hard, il che dà già un’indicazione delle potenziali strategie”.
I piloti di Formula 2 hanno utilizzato in qualifica le gomme supersoft P Zero Purple (che insieme alle medie P Zero Yellow costituiscono la dotazione per la Formula 2 questo fine settimana). Con temperature della pista di quasi 40 gradi, era importante gestire la mescola più morbida sfruttando le opportunità che si sono presentate. Hitech Juri Vips si è aggiudicato la pole nell’ultimo minuto, dopo la bandiera rossa, con un tempo di cinque decimi di secondo più veloce della pole dell’anno scorso.
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Gp Azerbaijan, Isola “Il fattore chiave è la trazione”
BAKU (AZERBAIJAN) (ITALPRESS) – Per le caratteristiche del circuito cittadino di Baku, che unisce la complessità di Monaco alla velocità di Monza, Pirelli ha selezionato le tre mescole più morbide della gamma: C3 come P Zero White hard, C4 come P Zero Yellow medium e C5 come P Zero Red soft. La nomination è la stessa fatta per il Gran Premio di Azerbaijan 2021, ma la struttura e le mescole dei pneumatici di quest’anno sono completamente nuove.
Baku è un circuito cittadino dalla personalità unica, che comprende sia rettilinei veloci, sia sezioni estremamente strette e tecniche, soprattutto attorno alla zona della famosa curva 9 nel centro storico. Di conseguenza, rispetto a Monaco, dove i team optano per un setup ad alto carico aerodinamico, a Baku si tende a prediligere un carico medio-basso, per bilanciare da una parte l’esigenza di grip sulle curve più strette, dall’altra la necessità di raggiungere velocità elevate sui rettilinei per tentare il sorpasso. Nel 2016, su questo tracciato, Valtteri Bottas – che correva per la Williams e, naturalmente, con pneumatici Pirelli – ha superato i 378 km/h, ottenendo così un record non ufficiale rimasto tuttora imbattuto. Le temperature potrebbero essere alte, con picchi di oltre 50 gradi per l’asfalto, ma i valori possono variare parecchio lungo il giro a causa degli edifici che circondano il tracciato e disegnano zone alternate di luce e ombra. L’anno scorso ha vinto la strategia a una sosta, anche se la gara è stata interrotta da una bandiera rossa nelle fasi finali. La maggior parte dei team ha optato per una strategia soft-hard, in cui la soft è stata montata anche per gli ultimi tre giri di gara. Quest’anno le strategie potrebbero essere diverse, perchè la regola che prevedeva di montare per la partenza lo stesso pneumatico con cui si è ottenuto l’accesso a Q3 è stata eliminata.
“Prima del debutto di Gedda, Baku era il circuito cittadino più veloce del calendario – sottolinea Mario Isola, direttore Motorsport Pirelli – Tuttavia, per i pneumatici non risulta troppo impegnativo, perchè non ci sono curve che esercitano carichi enormi sulle gomme. I livelli di abrasione sono bassi e le forze laterali contenute, perciò avere la stessa nomination di Monaco è una scelta coerente. Va comunque detto che le velocità elevate che si raggiungono su questo tracciato mettono i pneumatici alla prova. Il fattore chiave qui è la trazione: la sfida principale per i team sarà trovare il giusto equilibrio tra asse anteriore e posteriore, perchè se è necessario mettere in temperatura le anteriori per generare grip, sapendo che i lunghi rettilinei raffredderanno i pneumatici, il calore non dovrà essere eccessivo al posteriore, altrimenti nelle zone di trazione si rischierà il surriscaldamento. Inoltre, la temperatura incostante dell’asfalto contribuisce a rendere Baku un circuito con caratteristiche peculiari e svariate sfide tecniche, che però sono le stesse per tutti”, ha aggiunto Isola.
Per la Formula 2 a Baku sono state selezionate P Zero Yellow medium e P Zero Purple supersoft. La nomination è la stessa degli anni precedenti, ma la mescola supersoft è una novità del 2022. Questa combinazione, con due step tra le mescole anzichè uno, contribuisce a generare strategie più varie e in questa stagione è già stata adottata a Imola. Durante il weekend, che comprende una sprint race di 21 giri al sabato e la feature race di 29 giri la domenica, ogni pilota ha a disposizione due set di supersoft e tre set di medium, e in caso di gara sull’asciutto vige l’obbligo di utilizzare entrambe le mescole.
– foto Ufficio Stampa Pirelli –
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Gp Monaco, Isola “Su roulette Principato la strategia fa da padrona”
MONTECARLO (MONACO) (ITALPRESS) – “Oggi abbiamo visto una Monaco imprevedibile, dove ha avuto la meglio chi ha saputo costruire la strategia reagendo a circostanze che cambiavano velocemente e in qualche caso chi ha saputo rischiare è stato premiato”. Lo ha dichiarato Mario Isola, direttore motorsport Pirelli, commentando l’esito del Gp di Monaco svolto sul circuito cittadino di Montecarlo. “Il meteo variabile dopo due giorni di bel tempo ha aggiunto una serie di complicazioni a quella che altrimenti sarebbe stata una strategia di gara piuttosto lineare. Il momento critico è stato sicuramente quello in cui i team hanno dovuto decidere quando passare dalla wet a un altro pneumatico e l’asfalto cittadino, molto scivoloso, ha influenzato il punto di crossover ancora più delle temperature. In più, sono intervenuti una serie di fattori imprevisti, come la safety car e la bandiera rossa, che hanno richiesto decisioni immediate, con l’ulteriore variabile del numero di pneumatici ancora disponibili per ogni pilota” ha aggiunto Isola.
“La decisione di Perez di montare la medium per lo stint finale gli ha permesso di assicurarsi la vittoria su Carlos Sainz, che aveva le hard, anche se Perez ha dovuto gestire i suoi pneumatici verso la fine della gara. Oggi sono scesi in pista tutti i pneumatici della nostra gamma Formula 1 e tutti hanno funzionato bene nonostante i punti di crossover sconosciuti e le condizioni mutevoli che abbiamo incontrato sul percorso più stretto e spietato della stagione”.
– foto ufficio stampa Pirelli –
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