ABU DHABI (EMIRATI ARABI) (ITALPRESS) – “Questa è stata una sessione di qualifiche interessante, in cui la scelta dei pneumatici ha giocato un ruolo chiave”. Così Mario Isola, responsabile F1 e Car Racing Pirelli, commenta il sabato di qualifiche al Gp di Abu Dhabi, ultima prova del Mondiale di Formula 1. “Abbiamo visto un mix di tattiche, con i due contendenti al titolo che partiranno con mescole diverse e che si preparano a seguire strategie distinte domani, in quella che sarà la gara decisiva del campionato – spiega ancora Isola – Sulla carta, una sosta con medium seguita da hard per il secondo stint è l’opzione più veloce. In teoria, la soft dovrebbe dare un leggero vantaggio in partenza, ma la combinazione medium-hard dovrebbe essere un’opzione leggermente più veloce sulla durata gara. Se Max Verstappen al via riesce a mantenere il comando, può avvantaggiarsi nel non avere nessuno che lo precede così da ridurre il surriscaldamento mantenendo un carico costante sui pneumatici. Ci aspettiamo quindi una gara molto intrigante, in cui la gestione dei pneumatici sarà sicuramente un fattore chiave. Infine – conclude Isola – vorrei congratularmi con Prema e Oscar Piastri per aver vinto oggi il titolo F2 in modo così spettacolare, e con Max Verstappen per essere Poleman dell’anno grazie ai dieci Pirelli Pole Position Award vinti”.
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Isola “Scelta pneumatici ha giocato ruolo chiave”
Isola “Pista più veloce, preoccupati dai cordoli”
ABU DHABI (EMIRATI ARABI) (ITALPRESS) – “In FP1 i piloti si sono focalizzati nel prendere familiarità, utilizzando pneumatici soft, con il nuovo layout del circuito e con l’asfalto delle nuove sezioni, mentre le condizioni più rappresentative delle FP2 hanno permesso ai team di concentrarsi maggiormente su simulazioni realistiche di gara e di qualifica utilizzando sia mescole soft che medium per un confronto diretto”. Così Mario Isola, responsabile F1 e Car Racing Pirelli, commenta il venerdì di prove del Gp di Abu Dhabi, ultimo atto del Mondiale. “C’è stata qualche abrasione sulla mescola più morbida al mattino con temperature più elevate, che come al solito sono migliorate nel corso della giornata con l’alto grado di evoluzione della pista, grazie anche alle gare di supporto – spiega Isola – Il tracciato è ovviamente più veloce dell’anno scorso, e stressa un pò di più i pneumatici. A preoccuparci qui sono i cordoli, soprattutto all’uscita delle curve 5 e 9, in quanto piuttosto alti e dalla forma appuntita. Ne stiamo parlando con la Fia, per evitare imprevisti nel weekend”.
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Dal 2022 pneumatici da 18″, ad Abu Dhabi ultimo Gp per i 13″
ABU DHABI (EMIRATI ARABI) (ITALPRESS) – Quello che si correrà il prossimo fine settimana sul circuito di Yas Marina sarà l’ultimo Gran Premio nella storia della Formula 1 in cui le monoposto utilizzeranno pneumatici da 13 pollici: dopo oltre mezzo secolo infatti, si avvicina quella rivoluzione tecnologica in cui a giocare un ruolo chiave saranno proprio i nuovi 18 pollici Pirelli. Per celebrare il cambio della guardia, tutti i pneumatici slick utilizzati in quest’ultimo appuntamento di stagione riporteranno sul fianco la scritta Next year I turn 18″ a sottolineare questa “crescita” della dimensione del cerchio, un modo per salutare le coperture attuali e dare il benvenuto a quelle del futuro. Pirelli ha provato per la prima volta i 18 pollici su una monoposto di Formula 1 nel 2014, durante un test a Silverstone con Charles Pic, pilota di riserva del Lotus F1 Team. Inizialmente i nuovi pneumatici avrebbero dovuto essere utilizzati a partire dal 2021 come parte di un pacchetto di nuove regole tecniche, ma il passaggio è stato poi posticipato al 2022 a causa della pandemia di Covid-19. Nel frattempo, Pirelli li ha utilizzati con successo in Formula 2 dalla stagione 2020 ed ha effettuato un totale di 36 giornate di test con le vetture di Formula 1, opportunamente modificate per poter montare la nuova misura.
I 13 pollici hanno accompagnato quasi tutta la storia del Mondiale, a partire dagli anni Sessanta, anche se all’epoca, e per il decennio successivo, c’è stata molta libertà normativa sulla dimensione dei cerchi. Poi, negli anni Ottanta, questa è diventata definitivamente la misura di riferimento.
Pirelli utilizza per la prima volta pneumatici da 13 pollici nel Gran Premio di San Marino del 1981, equipaggiando il team Toleman dei piloti Brian Henton e Derek Warwick: poi, nella stessa stagione e negli anni successivi altri team li sceglieranno per equipaggiare le loro vetture.
La prima vittoria arriva nel Gran Premio di Francia del 1985 grazie a Nelson Piquet su Brabham-BMW. Nel 1989, due anni dopo la nascita del nome P Zero, Pirelli realizza poi una nuova generazione di pneumatici da 13 pollici che verranno utilizzati fino al 1991, prima dell’attuale ritorno nel Mondiale nel 2011 con il ruolo di Global Tyre Partner. Sebastian Vettel su Red Bull sarà il primo pilota a conquistare il titolo iridato con i Pirelli da 13 pollici. Da quando l’azienda della Bicocca è rientrata nel Campionato Mondiale come fornitore unico, sono stati prodotti circa 400.000 pneumatici da 13 pollici negli stabilimenti di Izmit, in Turchia, e di Slatina, in Romania.
“Il fine settimana che si avvicina segnerà una svolta epocale nella storia della Formula 1 con il definitivo addio ai 13 pollici, che per decenni hanno accompagnato la massima competizione motoristica mondiale. E Pirelli è protagonista di questa tappa storica così come lo è stata fin dall’inizio del Mondiale nel 1950 – è il commento di Mario Isola, responsabile F1 e Car Racing Pirelli -. Siamo orgogliosi di quanto fatto in questi anni. Abbiamo sempre puntato sull’innovazione così da essere un partner di valore per il Campionato. Lo abbiamo fatto quando, nel 2011, abbiamo accettato la prima sfida tecnica che ci è stata posta, ovvero quella di produrre pneumatici che garantissero un elevato degrado. Ma anche nel 2014, quando abbiamo progettato quelli per le prime auto ibride, o ancora nel 2017, quando siamo passati a coperture molto più larghe disegnate per la generazione di auto più veloci mai vista prima in questo sport. Ora, grazie a quello che è il più significativo cambiamento regolamentare da decenni, affrontiamo questa rivoluzione con pneumatici completamente nuovi e più simili a quelli utilizzati dagli automobilisti di tutto il mondo. Avremo così la possibilità di trasferire al meglio tutte le tecnologie derivanti dalla Formula 1 nel nostro prodotto stradale. Ringraziamo i 13 pollici per le emozioni che ci hanno regalato in questi anni e non vediamo l’ora di iniziare una nuova era con i 18”.
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Isola “Modifiche Yas Marina promessa di finale mozzafiato”
ROMA (ITALPRESS) – La stagione di Formula 1 più lunga di sempre si chiude con il Gran Premio di Abu Dhabi, ventiduesima gara in calendario. Dopo le new-entry Qatar e Arabia Saudita, Yas Marina rappresenta una sfida più familiare, anche se quest’anno la pista ha subito modifiche abbastanza significative. Ciononostante, sulla base delle simulazioni e dei dati a disposizione, sono state selezionate le stesse mescole del 2020: C3 come P Zero White hard, C4 come P Zero Yellow medium e C5 come P Zero Red soft. I cambiamenti apportati al circuito, pensati per aumentare le possibilità di sorpasso, aumenteranno le velocità e i carichi in alcune curve. Tuttavia l’asfalto del tracciato resta liscio, con un livello medio di stress sui pneumatici in termini di usura e degrado. Per questo le tre mescole più morbide della gamma P Zero restano la scelta più appropriata. “Yas Marina è un appuntamento consolidato per il finale di stagione, ma le modifiche fatte al circuito regaleranno un tocco di novità e la promessa di un finale mozzafiato per quella che è stata una stagione spettacolare – spiega Mario Isola, Responsabile F1 e Car Racing di Pirelli – Questa è la prima volta in cui affrontiamo il nuovo layout, che comprende anche zone di pista riasfaltate, ma possiamo contare sulle simulazioni e altre informazioni per arrivare preparati. In linea generale, grazie alla creazione di curve più veloci, la pista nel suo complesso è più veloce e presenta maggiori possibilità di sorpasso. Il risultato di questi cambiamenti è un aumento dei carichi verticali, soprattutto sugli anteriori. Ma non ci aspettiamo che la severità della pista sui pneumatici cambi in modo significativo, per questo abbiamo deciso di mantenere la nomination più morbida. La settimana dopo la gara, i team effettueranno dei test con la specifica finale dei 18 pollici per il 2022 utilizzando delle mule car. Vedremo per la prima volta in azione il pacchetto definitivo delle monoposto 2022 con i nuovi pneumatici durante i test di inizio stagione alla fine di febbraio”.
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Hamilton vince in Arabia Saudita, Hard C2 la mescola chiave della gara
JEDDAH (ARABIA SAUDITA) (ITALPRESS) – Lewis Hamilton (Mercedes) ha vinto una gara ricca di colpi di scena e caratterizzata da due bandiere rosse e lunghi periodi di safety car e virtual safety car che hanno interrotto l’azione e influenzato la strategia. Hamilton è passato da medium a hard all’11° giro, prima della prima bandiera rossa, per poi tenere questi pneumatici fino alla fine.
Il suo rivale per il titolo Max Verstappen, che è arrivato secondo con la Red Bull, è passato da hard, che aveva selezionato durante la prima sosta, a medium durante la seconda bandiera rossa, effettuando un cambio pneumatici in più rispetto a Hamilton.
La gara è stata interrotta per la prima volta dalla bandiera rossa dopo che la Haas di Mick Schumacher è andata a muro. I team erano autorizzati a cambiare pneumatici e a fare manutenzione alle vetture. Dopo la seconda bandiera rossa, Hamilton è ripartito sulla hard, mentre Verstappen ha sfruttato la velocità extra della medium per superarlo alla ripartenza.
Oltre ad Hamilton, altri nove piloti hanno utilizzato solo due set di pneumatici. Sette piloti hanno utilizzato tre set di pneumatici e infine due piloti quattro set.
Le condizioni meteo sono rimaste simili a quel del resto del weekend e costanti per tutto il Gran Premio: la gara, durata quasi due ore e mezza, è iniziata con 29 gradi aria e 31 asfalto.
COME SI SONO COMPORTATI I PNEUMATICI
HARD C2: Questa è stata la mescola chiave della gara. Ha mostrato livelli di degrado molto bassi e ha consentito una prestazione consistente nel lungo stint finale dopo la seconda bandiera rossa. Hamilton ha segnato il giro più veloce della gara su questa mescola nel suo penultimo passaggio.
MEDIUM C3: La mescola di partenza più popolare sulla griglia (originale), con tutti i piloti, ad eccezione di quattro, che l’hanno scelta per iniziare la gara, inclusi nove nella top 10. Anche questa mescola si è comportata bene ma ha richiesto più gestione verso la fine dello stint rispetto alla hard a causa del maggiore degrado.
SOFT C4: Lando Norris (McLaren) è stato l’unico pilota a prendere il via della gara sulla soft, che richiedeva più gestione e quindi non era adatta a lunghi stint. Fernando Alonso di Alpine ha utilizzato la soft per un ultimo stint di cinque giri.
“Abbiamo assistito a una gara ricca di azione, piena di colpi di scena, incidenti e safety car. In tali circostanze, la strategia diventa una questione di capacità nel saper reagire il più rapidamente possibile all’evolversi degli eventi e di fare le scelte giuste sotto pressione, considerando anche i set che ciascun pilota ha ancora a disposizione. Con una situazione così imprevedibile, c’erano una serie di incognite e la pista era anche estremamente sporca con molti detriti lasciati dagli incidenti”, ha affermato Mario Isola, responsabile F1 e Car Racing della Pirelli.
“Sul finale abbiamo assistito ad un duello spettacolare e senza esclusione di colpi tra i due protagonisti del campionato, con pneumatici diversi. La hard è stata una delle chiavi per la vittoria grazie al suo basso livello di degrado e alle prestazioni costanti fino alla fine. Ora ci aspetta un emozionante finale di campionato ad Abu Dhabi, in quella che sarà l’ultima gara per i nostri pneumatici da 13 pollici”, ha aggiunto Isola.
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Isola “Ci aspettiamo la strategia ad una sosta”
GEDDA (ARABIA SAUDITA) (ITALPRESS) – “Dato che questo è il secondo giro di pista più lungo della stagione, i team e i piloti hanno avuto un numero piuttosto limitato di possibilità per preparare il loro giro veloce. La medium è stata preferita da quasi tutti in Q2 e Lando Norris sarà l’unico pilota a partire con la soft nella top 10. Sarà interessante vedere cosa riuscirà a fare, circondato da così tante vetture che prendono il via su medium”. Questo il commento di Mario Isola, responsabile F1 e Car Racing Pirelli, al termine delle qualifiche del Gp di Arabia Saudita. “Le due strategie più veloci sulla carta sono quelle da medium a hard o da soft a hard, ma la seconda richiede una gestione un pò più attenta – ha spietato Isola – Quindi ci aspettiamo che la maggior parte dei piloti punterà ad una sosta, ma ci sono molte incognite che potrebbero influenzare la strategia. Nonostante la lunghezza del giro i gap tra i piloti sono stati incredibilmente ravvicinati, con i primi racchiusi in pochi decimi di secondo”.
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GP Arabia Saudita, Isola “Divario ridotto tra Soft e Medium”
JEDDAH (ARABIA SAUDITA) (ITALPRESS) – “Le prove libere di oggi sono state particolarmente importanti in questo nuovissimo circuito caratterizzato da velocità molto elevate. La maggior parte dei piloti è rimasta sorpresa da quanto grip fosse presente fin dall’inizio della giornata, e la pista ha continuato ad avere un alto livello di evoluzione. Visto il focus sulla raccolta dati, i team hanno utilizzato tutte e tre le mescole in entrambe le sessioni di oggi”. Così, al termine del venerdì di prove libere del Gran Premio dell’Arabia Saudita, il responsabile F1 e Car Racing Pirelli, Mario Isola. “In FP1 abbiamo notato un pò di graining, specialmente su soft, e un pò di blistering su tutte le mescole, che sono poi andati diminuendo in FP2 quando i team hanno migliorato la loro conoscenza del circuito e ottimizzato l’assetto della vettura. Pensiamo che questa tendenza continuerà per il resto del fine settimana. I piloti sono sembrati particolarmente fiduciosi sulle mescole hard e medium, che hanno permesso loro di spingere al massimo, mentre la soft richiede un pò più di gestione ed è stata meno favorita, probabilmente a causa della sensazione di movimento trasmessa ai piloti e tipica di questa mescola”.
“La prima lettura che i team hanno dato delle mescole conferma il divario di prestazioni ragionevolmente ridotto tra la soft e la medium, fattore che avrà sicuramente un effetto domani in ottica strategia per le qualifiche”, ha concluso Isola.
Lewis Hamilton è stato il più veloce in entrambe le sessioni di prove libere a Jedda, il circuito cittadino più veloce del mondo al suo debutto nel Mondiale. In FP1, il pilota della Mercedes ha realizzato il miglior tempo con P Zero Red soft C4 mentre in FP2 lo ha migliorato con P Zero Yellow medium C3, davanti al compagno di squadra Valtteri Bottas. Con temperature simili, entrambe le sessioni potrebbero essere rappresentative di quello che i Team dovranno affrontare nelle qualifiche di domani e nella gara di domenica. Come previsto, il tempo è stato caldo e asciutto per tutto il giorno, con circa 29 gradi aria e 30 dell’asfalto.
Nonostante ci sia stato un’elevata evoluzione, la pista ha sorprendentemente offerto un ottimo grip fin dall’inizio della giornata anche grazie al processo di pulizia con acqua ad alta pressione a cui è stata sottoposta (come è avvenuto in Turchia).
Visto che Jedda è un circuito nuovo di zecca, i piloti si sono concentrati sul bilanciamento della vettura con diversi pneumatici e carichi di carburante. Le qualifiche saranno particolarmente importanti, quindi molti team hanno concentrato i loro sforzi sui tempi sul giro. Finora i gap tra le mescole sono in linea con le aspettative, con una differenza stimata di circa 0,6 secondi tra P Zero White hard C2 e medium, e di circa 0,3 secondi tra medium e soft. La combinazione di gap minimo tra soft e medium e della gestione richiesta per la soft potrebbe portare molti piloti a scegliere la medium domani in Q2.
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Isola “Jedda l’incognita più grande di quest’anno”
ROMA (ITALPRESS) – Per la prima volta della Formula 1 sul nuovo, spettacolare circuito cittadino di Jedda, in Arabia Saudita, il 34° Stato a ospitare un Gran Premio, Pirelli ha scelto le tre mescole centrali della gamma, la selezione più vista durante questa stagione: la C2 come P Zero White hard, la C3 come P Zero Yellow medium e la C4 come P Zero Red soft. “Jedda rappresenta forse l’incognita più grande di quest’anno visto che la pista è stata completata pochissimo tempo prima della gara – ha spiegato Mario Isola, responsabile F1 e Car Racing Pirelli – Di conseguenza possiamo contare solo sulle simulazioni fornite da F1 e dai team e su altre informazioni che siamo riusciti a raccogliere per stabilire la nomination delle mescole. Questo circuito cittadino sembra essere diverso da ogni altro visto finora. L’alta velocità e l’alternarsi di curve veloci giocheranno sicuramente un ruolo importante nel determinare il comportamento dei pneumatici. Jedda ha più curve di qualisasi altra pista in calendario e una di queste, la 13, ha anche un banking di 12 gradi, quindi ci sono un bel pò di fattori che terranno i pneumatici costantemente impegnati”.
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