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Gp Italia, graining potrebbe aprire la porta alle due soste

MONZA (ITALPRESS) – Una qualifica entusiasmante e combattuta ha visto grandi protagoniste le quattro coppie dei quattro top team – nell’ordine, qui a Monza, McLaren, Mercedes, Ferrari e Red Bull – che si sono date battaglia dal primo all’ultimo minuto delle qualifiche. A prevalere è stato Lando Norris, che ha conquistato la quinta pole position della sua carriera, la quarta in questa stagione, la seconda consecutiva dopo quella di Zandvoort otto giorni fa. Il pilota della McLaren ha ottenuto un miglior tempo di 1’19″327 e precede nella classifica il compagno di squadra Oscar Piastri (1’19″436). Per la squadra di Woking si tratta della pole position numero 160 della storia: era dal 2012 che non occupava interamente la prima fila nel Gran Premio d’Italia, allora grazie a Lewis Hamilton e Jenson Button. Il Pirelli Pole Position Award è stato consegnato a Norris da Javier Zanetti, vicepresidente dell’Inter ed ex-giocatore nerazzurro. Anche nella terza sessione di prove libere la C3 non è stata praticamente utilizzata: solamente i piloti di Aston Martin, Racing Bulls e Sauber hanno rodato i set disponibili (Tsunoda ne ha uno solo, Zhou ha fatto un installation lap con un set). Si tratta di un’ulteriore conferma di come la più dura fra le tre mescole portate qui a Monza dalla Pirelli sia la più adatta per la gara. In qualifica, dominio della Soft, che ha dimostrato di essere la perfetta mescola per il giro secco su questo tracciato, offrendo il massimo della prestazione nel primo giro cronometrato. E’ vero che diversi piloti si sono migliorati anche con dei set usati ma ciò è stato dovuto più all’evoluzione della pista che alla possibilità della C5 di recuperare prestazione anche in un run più prolungato. “Bella qualifica, molto lottata fra i quattro top team di questa stagione sempre più incerta – sottolinea Mario Isola, direttore motorsport Pirelli – La McLaren ha confermato di essere la monoposto più versatile in questa fase della stagione, passando dalla pole su pista tortuosa come quella di Zandvoort, con temperature piuttosto basse, a quella nel Tempio della Velocità, ottenuta in una tipica giornata dell’estate italiana. Proprio le temperature saranno un fattore importante nella gara: le previsioni sono per avere anche nel pomeriggio di domani una situazione simile a quella di oggi, il che certamente non aiuterà squadre e piloti a gestire gli pneumatici. Il graining potrà ancora essere un fattore, il che potrebbe aprire la porta ad un’eventuale strategia su due soste. E’ per questo motivo, oltre che a garantirsi un’opzione in più in caso di neutralizzazioni, che praticamente tutti i piloti (solo Tsunoda fa eccezione) hanno preferito conservare due set di Hard per la gara”. “Sulla carta, con la sua pit-lane molto lunga, Monza è tradizionalmente una gara dove il singolo pit-stop rappresenta una scelta quasi obbligata – continua Isola – quindi una strategia imperniata sull’utilizzo di un set di C4 e uno di C3 (stop fra il giro 20 e il 26) – eventualmente in ordine inverso per chi pensa di dover allungare il primo stint (stop fra il giro 26 e il 32) – è la più veloce. Non è però quest’anno da escludere a priori il doppio pit-stop, con l’impiego di un set di Medium e due di Hard: onestamente, ritengo che tutti proveranno a fare una sola sosta, provando a gestire le gomme soprattutto nei primi giri di ogni stint per evitare di stressarle troppo, con la consapevolezza di avere un piano B in tasca grazie alla doppia Hard disponibile. Infine, mi fa piacere sottolineare come le simulazioni della vigilia sul tempo della pole position (1’19″1, con temperature più fresche di quelle avute in realtà) siano state sostanzialmente rispettate, pur in condizioni particolari visto che avevamo soltanto pochi dati di riferimento sull’asfalto, visto che il manto stradale è stato completamente rifatto”. In Formula 2 seconda vittoria stagionale per l’inglese Oliver Bearman (Prema Racing) che ha conquistato il successo nella Sprint partendo dall’ottava posizione. La Medium è per sua natura una mescola abbastanza conservativa e il nuovo asfalto ne ha esaltato questa caratteristica. Il degrado e l’usura sono stati limitati, il che ha consentito ai piloti di ottenere i loro migliori tempi sul giro nella parte finale della gara: domani sarà quindi molto importante capire come si comporterà la Supersoft e quando sarà usata. Tim Tramnitz (MP Motorsport) ha vinto la gara Sprint della Formula 3, convertendo in successo la partenza dalla pole position. Il nuovo asfalto ha migliorato il grip e ha consentito di limitare il graining ma il degrado termico è rimasto significativo: chi ha saputo gestirlo in maniera più efficace ne ha avuto un bel vantaggio nella parte finale.
– foto Ipa Agency –
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Gp Italia, a Monza la Formula 1 fa VROOOM!

MONZA (ITALPRESS) – Vrooom è un’onomatopea che imita il suono di un motore che accelera o gira ad alta velocità, tipicamente associata a veicoli come auto, moto o altri mezzi motorizzati. E’ spesso usata per descrivere il suono di un motore potente che accelera rapidamente e può essere utilizzata per evocare l’idea di velocità, energia o azione. L’Autodromo Nazionale di Monza è conosciuto anche come il Tempio della Velocità: non è un caso che qui fu stabilito, nel 2003, il primato della gara di Formula 1 con la velocità media più alta (247,585 km/h) stabilito da Michael Schumacher con la Ferrari. Quale opportunità migliore per dare il nome “VROOOM” al trofeo che, domenica 1° settembre, sarà consegnato sul podio ai primi tre piloti e al rappresentante della squadra vincitrice?
Seguendo una tradizione iniziata nel 2021, il trofeo della gara italiana di cui Pirelli è title sponsor è disegnato da un artista grazie alla collaborazione con Pirelli HangarBicocca. Quest’anno, il compito è stato affidato ad Andrea Sala, artista accreditato nel sistema dell’arte contemporanea, presente in rilevanti collezioni museali e private, che da sempre esplora la relazione tra arte e storia del design e della produzione industriale italiana. VROOOM rappresenta, attraverso forme astratte, la lunga storia dello pneumatico Pirelli e l’idea di velocità e accelerazione.
Il trofeo, composto da una parte aggettante in Valchromat e da una base in alluminio cromato, è realizzato in quattro esemplari – tre per i piloti a podio e uno per il rappresentante del team vincitore.
“L’ideazione e il concepimento del trofeo sono frutto di una serie di sopralluoghi nel mondo Pirelli” – spiega Andrea Sala – “dai reparti di R&D a quelli di produzione per scoprire cosa succede dentro il mondo dei pneumatici, dalla gomma naturale ai materiali impiegati nella loro costruzione, nonchè dell’esplorazione dell’archivio della Fondazione Pirelli. Il nome VROOOM esprime ciò che volevo rappresentare, l’immagine della Formula 1 che ho sempre avuto sin da bambino: il momento della partenza, le monoposto schierate sulla griglia, le luci che si spengono e c’è lo scatto verso la prima staccata. Il trofeo trasforma questo istante – l’inizio di tutto, lo scatto, la velocità – in un oggetto scultoreo”.
VROOOM verrà presentato durante il Pirelli Tyres Talk, un evento riservato alla stampa che si terrà nel Pirelli Hot Laps garage (box 7-8) venerdì 30 agosto, a pochi minuti dalla prima sessione di prove libere. All’evento, insieme all’artista, parteciperanno Nikolas Tombazis, Direttore delle Monoposto FIA, e Mario Isola, Direttore Motorsport di Pirelli.
Un’altra novità che contraddistinguerà il FORMULA 1 PIRELLI GRAN PREMIO D’ITALIA 2024 sarà il Podium Cap che, come già accaduto quest’anno a Miami, Montreal e Silverstone, sarà in edizione speciale contraddistinta dal Tricolore della bandiera italiana.
La terza e, dal punto di vista strettamente tecnico, più importante novità di questa edizione del Gran Premio d’Italia sarà l’asfalto. L’Autodromo ha iniziato un processo di rinnovamento e ammodernamento delle sue strutture per proiettarlo verso il futuro e la prima fase ha incluso il rifacimento totale della superficie del tracciato nonchè la revisione di alcuni sottopassaggi (quello di Santa Maria delle Selve e due lungo il rettifilo fra la variante Ascari e la Parabolica) e la creazione di uno totalmente nuovo che collega l’ingresso di Vedano con la Parabolica, separando così il flusso dei pedoni da quello dei veicoli. Inoltre, sono stati rifatti i sistemi di raccolta delle acque e di drenaggio della pista.
All’inizio del mese di agosto, al termine dei lavori che hanno richiesto l’impiego di 240 operai e 92 mezzi, una squadra di tecnici della Pirelli ha effettuato un sopralluogo per raccogliere dati sul nuovo asfalto, condivisi con la FIA e le squadre in vista dell’ultimo appuntamento europeo della stagione di Formula 1. L’asfalto, come solitamente accade quando il conglomerato è stato posato da poco tempo, risulta più liscio del precedente e di colore più scuro.
Quest’ultima caratteristica avrà un impatto sulle temperature della pista che, in caso di condizioni meteo soleggiate, potrebbero risultare più elevate rispetto al passato e raggiungere anche picchi significativi, superiori ai 50 °C. In teoria, l’asfalto offre maggior aderenza adesiva, il che avrà un impatto sulla prestazione delle gomme e sulle loro temperature d’esercizio. E’ assai prevedibile che assisteremo ad un fine settimana con un’elevatissima evoluzione della pista, man mano che gireranno le vetture delle varie categorie che partecipano all’evento.
Monza è la pista dove, solitamente, si corre con la configurazione aerodinamica più bassa possibile proprio per privilegiare la velocità di punta diminuendo la resistenza all’avanzamento. La stabilità in frenata e la trazione in uscita dalle due chicane sono i fattori che mettono più a dura prova le gomme, anche se non bisogna sottovalutare i carichi laterali esercitati nelle curve veloci, come la Parabolica intitolata a Michele Alboreto e la Grande. Per questo appuntamento, la scelta delle tre mescole da asciutto non è variata rispetto al 2023: C3 come Hard, C4 come Medium e C5 come Soft.
Su una pista dove il tempo necessario per effettuare il cambio pneumatici è fra i più elevati del calendario, la strategia su un solo pit-stop è sulla carta la più veloce.
Sarà importante verificare nelle prove libere quale potrà essere il ruolo che il nuovo asfalto giocherà sul comportamento dei pneumatici sulla lunga distanza, sia in termini di prestazione che di degrado. Lo scorso anno, la gara si svolse in maniera molto lineare, con le due mescole più dure a fare da assolute protagoniste. Diciassette piloti su venti scelsero di partire con la C4, soltanto tre (Hamilton, Bottas e Magnussen) preferirono la C3. Quattordici piloti effettuarono una sosta sola, sei si fermarono due volte ma uno di loro, Piastri, vi fu costretto a causa del danneggiamento dell’ala anteriore in un duello con Hamilton mentre gli altri cinque (Gasly, Zhou, Lawson, Hulkenberg e Magnussen) provarono questa strategia perchè il degrado prestazionale dei pneumatici già nel primo stint era troppo elevato.
– foto ufficio stampa Pirelli –
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Gp Olanda, Isola “Norris e McLaren superiori agli avversari”

ZANDVOORT (OLANDA) (ITALPRESS) – “Abbiamo assistito a una gara molto intensa, dove abbiamo visto un pilota e una squadra – Lando Norris e la McLaren – esprimere una chiara superiorità su avversari e compagni di squadra. Alle sue spalle, c’è stata una bella lotta interna ai due gruppi di squadre in cui si è sostanzialmente divisa questa stagione: quello di testa di cui fanno parte, con la McLaren, Red Bull, Ferrari e Mercedes e quello delle squadre in lotta per i rimanenti piazzamenti a punti, che vede protagoniste tutte le altre scuderie”. Così il direttore di Motorsport Pirelli, Mario Isola, dopo la vittoria di Lando Norris nel GP di Olanda con la McLaren. “Dal punto di vista della strategia, abbiamo visto confermate le previsioni della vigilia che davano la sosta singola come l’opzione più veloce sulla carta. Per quei pochi dati che era stato possibile raccogliere nelle prove libere e in base alle simulazioni della vigilia – ha poi continuato -, ci aspettavamo di vedere più vetture utilizzare la Soft per sfruttarne la maggior prestazione rispetto alla Medium ma, probabilmente, la maggior parte delle squadre ha ritenuto di approcciare il primo stint in maniera più prudente, considerando che le informazioni disponibili non erano sufficienti. Peraltro, la Soft ha dimostrato di essere all’altezza della situazione, come si è visto con Hamilton – ha infine concluso -, ovvero il pilota che ha guadagnato più posizioni rispetto alla posizione in griglia, che ha scelto per il terzo stint la stessa mescola C3 con cui era partito”.
– foto ufficio stampa Pirelli –
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Gp Olanda, Isola “Sosta unica sulla carta la più veloce”

ZANDVOORT (OLANDA) (ITALPRESS) – E’ l’arancione il colore dominante nella qualifica del Gran Premio d’Olanda ma la tonalità più brillante non è quella che solitamente contraddistingue l’idolo di casa Max Verstappen. La pole position è infatti andata a Lando Norris, con la sua McLaren contraddistinta dalla tonalità papaya, che ha superato di forza l’ultimo tentativo dell’olandese in un’emozionante parte finale di Q3: 356 i millesimi di secondo che hanno sancito la superiorità della McLaren, perlomeno sul giro secco. A completare il quadro c’è il terzo posto di Oscar Piasti, seppur staccato di quasi mezzo secondo dal compagno di squadra. Quella di oggi è la quarta pole position nella carriera di Norris, la terza nella stagione. La McLaren arriva a quota 159 partenze al palo nella sua storia, con Norris che ha ripetuto su questo circuito il risultato ottenuto da Alain Prost quarant’anni fa, l’ultimo (e unico pilota) della squadra inglese ad essere partito davanti a tutti nel Gran Premio d’Olanda.
La terza sessione di prove libere ha fornito scarsissime indicazioni utili, sia perchè si è svolta su pista bagnata sia perchè nei fatti è durata soltanto poco più di un quarto d’ora vista la lunga interruzione causata dall’uscita di pista di Logan Sargeant (Williams).
Con la sua pole position Norris ha anche impedito l’incontro di due leggende dello sport olandese in occasione della cerimonia di consegna del Pirelli Pole Position Award. A posare insieme al pilota inglese nella foto ufficiale è stato infatti Ruud Gullit, uno dei calciatori più forti della parte finale del XX secolo.
“Dopo che per due sessioni di prove libere e le prime due parti della qualifica avevamo visto un grande equilibrio, in Q3 Norris ha fatto un passo avanti che non ha lasciato spazio alla concorrenza con una pole fantastica: 356 millesimi di vantaggio sono molto significativi su una pista lunga poco più di quattro chilometri” l’analisi di Mario Isola, direttore Motorsport Pirelli. “E’ chiaro che fra condizioni meteorologiche avverse e interruzioni varie la preparazione di squadre e piloti alla sessione decisiva per la griglia di partenza non è stata certamente ottimale. Nei sessanta minuti determinanti per la griglia si è visto che la Soft offriva chiaramente il picco di prestazione nel primo giro cronometrato e, quindi, l’utilizzo di un set nuovo consentiva un miglioramento dei tempi rilevante, probabilmente anche superiore a quello offerto dall’evoluzione delle condizioni della pista. Per quanto riguarda i possibili scenari per la gara di domani, i relativamente pochi dati raccolti nelle tre ore di prove libere confermano le simulazioni della vigilia. La sosta unica è sulla carta la più veloce, con la combinazione C3/C1 preferibile a quella C2/C3: nel primo caso, la finestra per il pit-stop può essere collocata fra il giro 24 e il giro 30 mentre nel secondo dovrebbe iniziare quattro giri più tardi per chiudersi al giro 34”.
– foto ufficio stampa Pirelli –
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In Olanda un primo giorno all’insegna dell’equilibrio

ROMA (ITALPRESS) – Al ritorno in pista dopo la pausa estiva, la Formula 1 sembra confermare il grande equilibrio fra le quattro squadre di vertice che aveva caratterizzato la prima parte della stagione, perlomeno dal Gran Premio di Miami in avanti. Al termine di questa prima giornata di prove del Gran Premio d’Olanda, quindicesima delle 24 gare in calendario quest’anno, i cinque piloti più veloci sono racchiusi in meno di tre decimi di secondo, per la precisione 284 millesimi, evidenziano da Pirelli. Il miglior tempo lo ha ottenuto Russell (Mercedes, 1’10″702), davanti a Piastri (McLaren, 1’10″763), con i rispettivi compagni di squadra al terzo (Hamilton, 1’10″813) e al quarto posto (Norris, 1’10″961). Il quinto ed ultimo pilota ad essere sceso sotto la barriera dell’1’11” è stato l’eroe di casa, Max Verstappen (1’10″986). Dal gruppo di testa per oggi è rimasta fuori la Ferrari ma Leclerc (1’11″443, nono) non ha potuto sfruttare il set di soft nella consueta simulazione di qualifica mentre Sainz non ha completato la seconda sessione a causa di un problema tecnico che lo ha costretto a rientrare ai box dopo soli sette giri.
La giornata è stata caratterizzata da condizioni meteorologiche molto variabili, tanto che tutti e cinque i diversi pneumatici portati qui a Zandvoort sono stati utilizzati. La prima sessione è iniziata sotto la pioggia e su un tracciato sferzato da un vento molto forte, con raffiche che hanno superato gli 85 km/h. Quasi tutti i piloti (17 su 20: Verstappen, Hamilton e Ocon le eccezioni) hanno perlomeno saggiato le condizioni dell’asfalto con le gomme da bagnato estremo per poi passare alle intermedie, usate anche dai tre piloti sopra citati. Quando, dopo circa mezz’ora, si sono create le condizioni per passare alle slick, nove squadre su dieci hanno optato per la Soft mentre la Ferrari ha girato con le Medium con entrambi i piloti. L’estate olandese ha mostrato il suo volto migliore nella seconda sessione, con il sole che ha fatto la sua comparsa e il vento che è calato un pò di intensità. Le squadre hanno potuto così tornare al classico programma del venerdì, focalizzato sul confronto fra le tre mescole da asciutto. La stragrande maggioranza dei piloti ha lavorato con Medium e Soft mentre Gasly (Alpine), Albon (Williams), Tsunoda (Racing Bulls) e Magnussen (Haas) hanno girato con Soft e Hard.
“Un primo giorno parzialmente condizionato dalla mutevolezza delle condizioni meteorologiche: poche le indicazioni utili raccolte nella prima sessione, molte di più quelle emerse durante la seconda. Tirando le prime somme, possiamo dire che tutte e tre le mescole da asciutto sembrano essere in gioco per essere utilizzate in gara. – ha evidenziato Mario Isola, Direttore Motorsport di Pirelli – Nelle condizioni di pista e di temperature avute in FP2, la C1 si è dimostrata molto competitiva e costante con la C2 non lontana in termini di prestazione, come previsto nelle simulazioni della vigilia, con circa otto/nove decimi fra la Soft e la Medium e quattro decimi fra la Medium e la Hard. La C3 ha avuto un degrado più elevato ma non al punto da escluderla dalle opzioni disponibili per la gara di domenica, anche perchè non si è visto il fenomeno del graining. Un fattore interessante sarà capire come si evolverà l’aderenza dell’asfalto nei prossimi due giorni. Domani dovrebbe piovere in mattinata – il che, in combinazione col vento, dovrebbe resettare un pò le condizioni – ma le previsioni sono migliorare sia per la qualifica che per la gara, che dovrebbe svolgersi in condizioni simili a quelle di FP2, con magari anche qualche grado in più per quanto riguarda la temperatura dell’asfalto”.
– foto Ufficio Stampa Pirelli –
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Per il GP d’Olanda confermate le tre mescole da asciutto

ROMA (ITALPRESS) – La Formula 1 torna in pista con una delle sfide più complicate del calendario, quella di Zandvoort. Il Gran Premio d’Olanda si svolge sul classico tracciato situato nei pressi del Mare del Nord, rinnovato negli anni scorsi proprio per poter tornare ad ospitare gli appuntamenti della massima competizione automobilistica, un rientro avvenuto nel 2021 dopo una pausa di 36 anni. Le caratteristiche fondamentali sono state mantenute, a cominciare dalla tortuosità (14 curve: quattro a sinistra e dieci a destra in 4,259 chilometri di lunghezza) e dalla limitata larghezza della carreggiata, ma sono le due curve sopraelevate (la 3 e la 14, con una pendenza, rispettivamente di 19 e 18 gradi, maggiore di quella di Indianapolis, tanto per dare un riferimento) che rendono questa pista davvero unica nell’attuale calendario iridato.
Le sopraelevate rappresentano una sfida abbastanza insolita in Formula 1, sia per i piloti che per le monoposto. E lo stesso vale per le gomme, perchè la superiore velocità di percorrenza delle curve sopraelevate rispetto a quelle senza pendenza esercita forze ancora maggiori.
Non è un caso che per l’appuntamento di Zandvoort siano state confermate le tre mescole da asciutto più dure della gamma 2024, già utilizzate sin da quando sono state introdotte le gomme da 18″: la C1 come P Zero White hard, la C2 come P Zero Yellow medium e la C3 come P Zero Red soft. Il degrado termico è sulla carta un fattore molto rilevante ma molto dipenderà dalle condizioni meteorologiche che si avranno alla fine di agosto. L’Olanda confina col Belgio e abbiamo visto prima della pausa come a quelle latitudini le condizioni meteorologiche possano mutare da un giorno all’altro e anche nell’arco della stessa giornata, rendendo il concetto di estate come la stagione del caldo e del sole assolutamente relativo. Le temperature medie a Zandvoort nella parte finale di agosto oscillano fra i 14 °C e i 20 °C, il che potrebbe aiutare i piloti a gestire anche le mescole più morbide, come ad esempio testimoniano i 50 giri completati da Tsunoda con la Soft nella gara dello scorso anno. Un ulteriore elemento di variabilità è dato dalla vicinanza del circuito al mare, da cui è separato solamente da una duna e una strada, con il vento che spesso porta della sabbia sull’asfalto che potrebbe limitare l’aderenza offerta ai pneumatici.
La gara dello scorso anno è stata caratterizzata proprio da condizioni meteo molto mutevoli, tanto è vero che sono state utilizzate tutte e cinque le tipologie di pneumatici disponibili. La slick più impiegata è stata la Soft, scelta alla partenza da 19 piloti su 20 (Hamilton su Medium l’unica eccezione). La pioggia iniziata a cadere subito dopo il via rese protagoniste le Cinturato Intermediate, poi ritornate in voga anche nella parte finale, dopo che in mezzo c’era stata una lunga parentesi riservata alle slick. Tre piloti – i due della Red Bull ed Esteban Ocon – addirittura provarono anche a saggiare il comportamento delle Cinturato Wet. La gara ha fatto registrare un elevatissimo numero di sorpassi e un primato in termini di pit-stop (82).
In condizioni stabili, le simulazioni della vigilia danno sulla carta la strategia ad una sosta come la più veloce, da preferire anche perchè, teoricamente, i sorpassi sono merce rara, sia perchè la pista è molto stretta sia perchè i rettilinei sono pochi e i punti di sorpasso molto limitati. Se dovesse fare caldo, allora le mescole più dure dovrebbero essere le favorite, in caso contrario anche la Soft entrerebbe in gioco per la gara.
Il circuito di Zandvoort ha ospitato tutte e 33 le edizioni del Gran Premio d’Olanda valide per il Campionato del Mondo di Formula 1, la prima nel 1952. Il pilota che ha vinto più volte è Jim Clark, che ha firmato quattro successi. L’idolo di casa Max Verstappen, sempre vittorioso da quando la Formula 1 è tornata in Olanda, ha quindi la possibilità di agganciare lo scozzese. Nelle qualifiche di sabato, il pilota della Red Bull potrebbe invece diventare il primatista in termini di pole position, visto che ora condivide il record (3) con Renè Arnoux. Ex-aequo anche nella classifica dei piazzamenti sul podio, guidata da Jim Clark e Niki Lauda (6 ciascuno). Fra le squadre, il primato di vittorie (8) e dei piazzamenti sul podio (25) va alla Ferrari; mentre quello delle pole position (8) spetta alla Lotus.
– foto Ufficio Stampa Pirelli –
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Pirelli sceglie tre mescole più morbide per Gp di settembre

ROMA (ITALPRESS) – Saranno le tre mescole più morbide della gamma Pirelli a essere le protagoniste dei Gran Premi in programma nel mese di settembre: quello d’Italia (1° settembre), quello dell’Azerbaigian (15) e quello di Singapore (22). In tutte e tre le gare la C3 sarà P Zero White hard, la C4 P Zero Yellow medium e la C5 P Zero Red soft, confermando così le scelte effettuate anche lo scorso anno. Se i due tracciati cittadini di Baku e Singapore sono il naturale palcoscenico per le mescole selezionate, la scelta di confermarle anche per l’appuntamento di Monza può creare qualche sorpresa. Va ricordato, infatti, che il tracciato dove si svolge il Gran Premio d’Italia è stato completamente riasfaltato, con i lavori che sono terminati solamente da poche settimane. Sarà una bella sfida – per Pirelli ma anche per squadre e piloti – vedere come si comporteranno le mescole sul nuovo asfalto.
– Foto Ufficio Stampa Pirelli –
(ITALPRESS).

Isola “Gp Belgio gara entusiasmante, una partita a scacchi”

SPA-FRANCORCHAMPS (BELGIO) (ITALPRESS) – “Prima di tutto lasciatemi dire che è stata una corsa davvero entusiasmante. E’ un pò di tempo che la Formula 1 ci regala spettacoli del genere ma capita raramente di vedere una gara così incerta, con i primi tre in poco più di un secondo e i primi sei, tutti che in un modo o nell’altro hanno potuto dire la loro per la vittoria o, perlomeno, per il podio, racchiusi in meno di dieci secondi. Dispiace che poi il risultato finale sia cambiato ma, come ha riconosciuto anche la Mercedes, la regola riguardante il peso è molto chiara”. Questa l’analisi di Mario Isola, direttore Motorsport Pirelli, al termine del Gran Premio del Belgio, vinto da Russell prima che venisse squalificato e, dunque, costretto a cedere la vittoria al compagno di team Lewis Hamilton. Questo è il successo numero 105 dell’ex campione del mondo in 346 Gran Premi disputati, mentre la Mercedes ha ottenuto il trionfo numero 128, il terzo in questa stagione e il settimo nel Gran Premio del Belgio. Sulla griglia di partenza la stragrande maggioranza dei piloti ha scelto di partire con la Medium. Hanno fatto eccezione Sainz e Zhou, che hanno scelto la Hard, e Ricciardo, che ha preferito la Soft. La doppia sosta si è confermata la strategia preferita così come la Hard si è dimostrata la mescola più performante, sia in termini di degrado che di prestazione.
Dei 19 piloti che hanno terminato la corsa (soltanto Zhou si è ritirato), cinque – in ordine di passaggio sotto la bandiera a scacchi: Russell, Alonso, Stroll, Magnussen e Tsunoda – hanno fatto un solo pit-stop, passando dalla Medium alla Hard, con i primi due che hanno terminato in zona punti, rispettivamente al primo e al nono posto. Il primato dello stint più lungo va a Russell, che ha percorso ben 34 giri con la Hard. Il primato con le Medium spetta invece a Hulkenberg, che ne ha completati 24 nell’ultimo stint.
“Alla vigilia, avevamo affermato che la sosta singola non sarebbe stata una scelta conveniente perchè non era abbastanza veloce rispetto alla doppia sosta ma la prestazione di Russell – al di là della successiva squalifica – appare come una smentita alle previsioni – ha ripreso Isola -. Per provare a dare una prima spiegazione a caldo, perlomeno dal punto di vista del comportamento delle gomme, possiamo evidenziare alcuni fattori. Innanzitutto, oggi c’era una decina di gradi in più sull’asfalto rispetto a FP2, il che ha probabilmente contribuito a limitare fortemente quel graining che, invece, era stato molto rilevante sulle Medium nei long run. Inoltre, possiamo ipotizzare che le squadre abbiano lavorato molto sull’assetto delle monoposto, sia per trovare il giusto compromesso fra una qualifica bagnata e una gara asciutta sia per cercare di proteggere proprio quell’asse anteriore più soggetto al graining”.
“Un terzo elemento da tener presente è che molti piloti hanno gestito con grande cura gli stint sulle Medium, in particolare nelle curve più veloci – prosegue il direttore Motorsport Pirelli -. La gara è stata per due terzi una bellissima partita a scacchi, con mosse e contromosse soprattutto nelle posizioni di testa ma anche nella seconda parte del gruppo, e poi si è come stappata nell’ultima quindicina di giri, con tutti i piloti che hanno iniziato a spingere e a lottare in pista per le posizioni. Uno spettacolo, come ho detto all’inizio, che ci fa andare alla pausa estiva con una gran voglia di rivederlo ancora fra qualche settimana a Zandvoort e poi nel finale di stagione”.
– Foto ufficio stampa Pirelli –
(ITALPRESS).

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