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Gp Turchia, Isola “Strategia gomme Bottas perfetta”

ISTANBUL (TURCHIA) (ITALPRESS) – Valtteri Bottas (Mercedes) ha vinto il Gran Premio di Turchia partendo dalla pole ed effettuando una strategia a una sosta con due set di Cinturato Green Intermediate. La stessa strategia è stata adottata da quasi tutti i piloti. Bottas ha ripreso il comando superando a 11 giri dalla fine la Ferrari di Charles Leclerc, che è rimasto molto più a lungo sul set di intermedie con cui è partito. Molti piloti hanno effettuato stint di apertura molto lunghi con le intermedie, con una pista che è passata da bagnata a umida senza asciugarsi mai completamente. Lewis Hamilton (Mercedes) si è fermato dopo 50 giri per montare un secondo set di intermedie, finendo quinto dopo essere scattato dall’undicesima posizione in griglia in seguito della penalità di 10 posizioni. Esteban Ocon (Alpine) è stato l’unico pilota a non fermarsi per effettuare il cambio pneumatici, chiudendo la gara al 10° posto con un solo treno di intermedie.
Il ferrarista Carlos Sainz ha recuperato undici posizioni con due stint sulle intermedie, passando dalla diciannovesima posizione in griglia (dopo una penalità per cambio motore) all’ottava sul traguardo. Lo spagnolo è stato votato pilota del giorno.
Le condizioni sono state bagnate con poca pioggia ad intermittenza per tutta la gara, che si è conclusa con 17 gradi centigradi dell’aria e 19 gradi dell’asfalto.
INTERMEDIATE: Utilizzate da tutti i piloti per l’intera durata di gara. Ocon ha usato un solo set dall’inizio alla fine. Ci sono stati diversi stint iniziali lunghi tra i 35 e i 50 giri su questo pneumatico, che si è dimostrato estremamente versatile e in grado di adattarsi alle condizioni mutevoli della pista, offrendo sia grip che prestazioni.
MEDIUM C3: Vettel è stato l’unico ad utilizzarli e lo ha fatto per un solo giro, quando mancavano 20 giri dalla fine della gara. Le condizioni erano però ancora troppo bagnate, nonostante alcune traiettorie iniziassero ad asciugarsi un pò.
“Dopo il bagnato delle prove libere di sabato mattina, oggi abbiamo avuto condizioni piovose dall’inizio alla fine del Gran Premio – commenta Mario Isola, responsabile F1 e Car racing -. Non sì è mai trattato di pioggia battente che richiedesse le full wet ma è stato invece il territorio perfetto per le intermedie, che si sono dimostrate molto adatte a alle mutevoli condizioni di bagnato. I piloti che hanno cambiato i pneumatici nelle fasi finali della gara hanno trovato una pista leggermente più asciutta, che ha generato chiaramente un pò più di graining. Chi invece si è fermato prima è stato in grado di limitare il graining perchè la pista era più bagnata, e questo oggi ha giocato un ruolo chiave viste le condizioni di pioggia intermittente. Bottas ha effettuato una strategia perfetta in queste circostanze impegnative: una sosta utilizzando due set di intermedie. Molti altri piloti hanno ritardato il pit stop anche perchè non era facile capire quando la pista avrebbe iniziato ad asciugarsi, eventualmente permettendo anche un ultimo run con le slick”.
“Utilizzare un solo set di intermedie per tutta la gara non è però mai stato consigliabile, e infatti – ha aggiunto Isola – ci siamo sentiti in dovere di avvisare alcuni team del potenziale rischio. Ad ogni modo, le prestazioni delle intermedie sono state molto buone qui, nessun pilota si è ritirato nonostante le condizioni difficili e scivolose per tutti i 58 giri di gara”.
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Isola “Mescole Hard e Medium favorite con strategia a una sosta”

ISTANBUL (TURCHIA) (ITALPRESS) – Lewis Hamilton (Mercedes) ha dettato il passo nelle prove libere di oggi del Turkish Grand Prix. Con il miglior tempo in FP2 su P Zero Red soft C4 (1m23.894s) ha infranto il record della pista realizzato da Juan Pablo Montoya nel 2005, che era comunque già stato battuto in FP1. Anche al mattino Hamilton è stato il più veloce su soft, con il tempo di 1m24.178s. Hamilton e Charles Leclerc (Ferrari) sono stati gli unici piloti a scendere sotto il muro del minuto e 23 secondi. La pista di Istanbul Park, poco frequentata durante l’anno, ha mostrato un livello di grip maggiore rispetto allo scorso anno. Il miglior tempo di Hamilton in FP2 è stato addirittura di circa 4,5 secondi più veloce del tempo equivalente nel 2020, quando la nomination mescole era stata uno step più dura. La sessione di FP2 si è svolta in condizioni che hanno raggiunto i 23 gradi centigradi dell’aria e i 32 gradi dell’asfalto, con qualche raffica di vento soprattutto alla nota curva 8. Tuttavia, le previsioni meteo sono più incerte per il resto del weekend, con possibilità di pioggia domani e condizioni invece più asciutte previste per domenica.
Istanbul rimane una delle sfide più impegnative dell’anno per i pneumatici, che sono soggetti a un carico di 4.5g in frenata dopo il rettilineo fino alla curva 1, mentre la curva 8 viene affrontata in piena con i pneumatici che devono sopportare un carico molto elevato per circa sei secondi. L’ingresso alla curva 12 prevede un’altra frenata notevole da 5g.
I gap stimati tra le tre mescole sono finora ragionevolmente ridotti: circa 0,5 secondi tra P Zero White hard C2 e P Zero Yellow medium C3 e 0,4 secondi tra medium e soft. Con l’evoluzione della pista (e senza grandi gare di supporto in programma) questi divari potrebbero cambiare nel corso del fine settimana man mano che la pista si va gommando.
“Fin da subito è stato chiaro che le condizioni della pista erano decisamente migliori rispetto allo scorso anno: i piloti hanno infatti riferito un maggiore livello di grip e i tempi in entrambe le sessioni sono stati notevolmente più veloci rispetto al 2020 – l’analisi di Mario Isola responsabile F1 e Car Racing Pirelli -. E’ difficile confrontare quest’anno con l’anno scorso, perchè le condizioni meteorologiche sono diverse e la nostra nomination mescole è uno step più morbida”.
“Anche la pista è stata recentemente lavata con un processo ad alta pressione, e questo ha tolto il bitume superficiale, anche se il livello di rugosità sembra essere inalterato – ha aggiunto Isola -. Di conseguenza, abbiamo visto un grip costante per tutto il giro, anche se leggermente influenzato dalle raffiche di vento di oggi, e tutti e tre le mescole hanno offerto prestazioni solide, con un pò di graining, come previsto, soprattutto sull’anteriore destra. Con così tanti nuovi aspetti rispetto allo scorso anno, i team faranno molto affidamento sulle informazioni raccolte oggi per elaborare la strategia ottimale piuttosto che sui dati del 2020. Tuttavia, domani c’è il rischio di pioggia che potrebbe rappresentare un’ulteriore variabile. Per la gara, quello che abbiamo imparato oggi è che le mescole hard e medium potrebbero essere favorite nel caso si optasse per una strategia a una sosta, ma anche la soft potrebbe entrare in gioco se i team saranno in grado di limitarne l’usura”.
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Pirelli opta in Turchia per mescole più morbide rispetto al 2020

ISTANBUL (TURCHIA) (ITALPRESS) – Per il Gran Premio di Turchia di Formula Uno, aggiunto al calendario di quest’anno per sostituire la tappa di Singapore, sono state nominate le tre mescole centrali della gamma: la C2 sarà la P Zero White hard, la C3 sarà la P Zero Yellow medium e la C4 sarà la P Zero Red soft. La nomination è uno step più morbida rispetto a quella per il GP di Turchia dello scorso anno, che si era disputato a novembre dopo un’assenza di nove anni dal calendario. La decisione di selezionare mescole più morbide si basa sui dati raccolti lo scorso anno, che presentavano un circuito com livelli medi di usura e bassi di grip, cosa che ha reso la superficie estremamente scivolosa. Tuttavia, la pista aveva mostrato una rapida evoluzione. L’anno scorso, la pista era stata interamente riasfaltata poco prima del Gran Premio di Turchia. Da allora, l’asfalto potrebbe essere leggermente maturato ed è stato anche completamente ripulito con un processo a getti d’acqua ad alta pressione. Quindi quest’anno i piloti dovrebbero beneficiare di maggiore grip, grazie alla combinazione di mescole più morbide, maggiore rugosità dell’asfalto e probabilità più alta di temperature più elevate rispetto al 2020. La curva più famosa dell’Istanbul Park è la 8, considerata una delle curve più iconiche della Formula 1. E’ molto lunga (640 metri, pari al 12% dell’intero giro) e viene percorsa ad alta velocità, con forze superiori ai 5g su vetture e pneumatici. Di conseguenza, quella di Istanbul è una pista impegnativa per i pneumatici, sui quali esercita molta forza. Pertanto, i team utilizzano un assetto aerodinamico elevato per aiutare le monoposto a tenere i pneumatici incollati all’asfalto. Molte altre curve risultano particolarmente impegnative per i pneumatici: la curva 1 inizia con una discesa e termina con una salita, mentre il rettilineo in salita è soprannominato ‘Faux Rougè in omaggio a Spa. L’intero tracciato sfrutta il naturale saliscendi dell’area. Il meteo rimane un punto interrogativo, anche perchè la gara quest’anno si svolgerà oltre un mese prima rispetto a quella del 2020. La pioggia che ha caratterizzato il Gran Premio dello scorso anno ha impedito ai team di raccogliere dati rilevanti sui pneumatici. In particolare la C4, la mescola più morbida, non è mai stata portata a Istanbul prima d’ora. L’anno scorso, la strategia vincente che ha permesso a Lewis Hamilton di aggiudicarsi la gara e, per la settima volta, il titolo mondiale, è stata a una sosta con otto giri su Cinturato Blue full wet seguiti da 50 giri su Cinturato Green intermediate. Hamilton è stato uno dei soli quattro piloti a fermarsi una volta, mentre la maggior parte ha effettuato due pit stop. “La Turchia è stata una delle gare più spettacolari e imprevedibili della scorsa stagione, soprattutto per via della pista molto scivolosa a causa dello scarso grip del nuovo asfalto – le parole di Mario Isola, responsabile F1 e Car Racing Pirelli – La scivolosità del circuito, aggravata dalla pioggia, ha colto molti di sorpresa, ed è per questo che quest’anno abbiamo optato per una nomination mescole più morbida, oltre che per il fatto che la gara si svolge più di un mese prima, perciò le temperature dovrebbero essere più alte. Dopo aver ufficializzato la nostra nomination, la pista ha subito un processo di pulizia con getti d’acqua ad alta pressione, cosa che dovrebbe aver portato ad una maggiore rugosità e grip, quindi c’è anche la possibilità che con mescole più morbide dovremo affrontare livelli di usura più elevati rispetto allo scorso anno. Questo è un aspetto che scopriremo solo quando saremo lì, quindi il lavoro svolto durante le prove libere sarà molto utile. Visto che l’anno scorso era tutto nuovo per noi, avevamo optato per la scelta più conservativa, portando i pneumatici più duri. Le mescole più morbide scelte quest’anno probabilmente apriranno la strada anche a qualche strategia diversa rispetto a a quelle del 2020”.
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Isola “Intermedi hanno fatto la differenza a Sochi”

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SOCHI (RUSSIA) (ITALPRESS) – Dopo le condizioni bagnate di ieri, la pioggia non si è più palesata fino agli ultimi giri di gara, decidendone di fatto le sorti. Fino ad allora, i piloti hanno sfruttato al meglio le condizioni di asciutto e la massima libertà offerta lato pneumatici, potendo scegliere quelli con cui prendere il via e avendo tutti una dotazione completa di slick inutilizzate. La pista si è resettata in seguito alla pioggia caduta ieri e questo ha generato un po’ di scivolamento e di graining all’inizio della gara, aspetto poi prontamente superato. La resistenza all’abrasione della mescola hard si è rivelata particolarmente adatta alle condizioni odierne permettendo di effettuare alcuni stint di apertura molto lunghi di oltre 35 giri, ma anche la medium ha fatto 28 giri con Lando Norris. Alla fine, però, sono stati i pneumatici intermedi a fare la differenza, e i team in grado di sfruttare meglio l’esperienza acquisita durante le qualifiche sul bagnato sono riusciti a trarne vantaggio proprio quando serviva, sul finale”. E’ questo il commento di Mario isola, responsabile F1 e Car Racing Pirelli.
HARD C3: Utilizzata per lo stint di apertura dalla maggior parte dei piloti che partivano dal fondo della griglia, così come da Fernando Alonso (Alpine) che è partito sesto e ha concluso nella stessa posizione. Con uno stint di apertura su questa mescola Max Verstappen (Red Bull) è arrivato secondo dopo essere partito ultimo. Questi pneumatici hanno permesso a Sergio Perez, Antonio Giovinazzi e Alonso di completare ben 36 giri nello stint di apertura mostrando sia un ottimo warm-up che una buona costanza di prestazioni per tutta la gara.
MEDIUM C4: La mescola più scelta per prendere il via, utilizzata da tutti i primi cinque in griglia. La medium ha mostrato una buona durata, anche se alcune monoposto hanno sofferto graining sull’anteriore sinistra. Ciononostante, Norris ha completato ben 28 giri con la medium prima di passare alla hard per il suo secondo e ultimo stint su slick.
SOFT C5: Non era l’opzione ideale per le condizioni di oggi, con la pista fredda e “verde” che tendeva a provocare graining. L’unico pilota ad utilizzarla oggi è stato Yuki Tsunoda (AlphaTauri), che ha utilizzato questi pneumatici per due giri alla fine prima di passare all’intermediate.
INTERMEDIATE: Un elemento chiave per l’esito della gara. I piloti, come Hamilton, che hanno montato sùbito questo pneumatico con le prime gocce di pioggia, ne hanno tratto un vantaggio importante negli ultimi giri.
La Feature Race di 28 giri, che prevedeva un pit stop obbligatorio, è stata vinta dal poleman e leader di campionato Oscar Piastri (Prema). Tutti i piloti sono partiti con pneumatici P Zero Purple supersoft tranne cinque, tra questi Liam Lawson (Hitech) che ha utilizzato la maggiore durata dei P Zero Yellow medium per passare al comando dopo che i piloti che lo precedevano con supersoft si sono fermati per il pit-stop. Dopo 17 giri però, Lawson ha effettuato la sosta per montare i supersoft e Piastri è così tornato in testa per riprendere la battaglia con Theo Pourchaire (ART), che ha effettuato una strategia simile supersoft-medium ma con un primo stint leggermente più lungo. Lawson ha concluso poi la gara in ottava posizione (la stessa da cui ha preso il via) ed è stato il pilota che si è classificato meglio tra quelli che sono partiti con pneumatici medium.
FORMULA 3: GARA 3
Trident ha vinto il titolo per team domenica mattina grazie alla vittoria di Jack Doohan, scattato dalla pole. L’australiano ha lottato contro il compagno di squadra Clement Novalak, ma entrambi i piloti si sono comunque dati battaglia in modo pulito per non rischiare di perdere il titolo per team a favore di Prema, che aveva vinto ieri il campionato piloti con Dennis Hauger. Con il risultato di oggi, Doohan si è assicurato il secondo posto nella classifica finale piloti. Anche per i 20 giri di questa gara i piloti hanno utilizzato pneumatici P Zero White hard che hanno dimostrato ottime durata e consistenza. Naturalmente i pneumatici di Novalak hanno risentito dell’intensa battaglia con Doohan, e questo ha permesso a Frederik Vesti (ART) di sorpassarlo poco prima della fine della gara e ottenere il secondo posto.
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Gp Russia, Isola “Qualifiche complicate, sarà gara interessante”

SOCHI (RUSSIA) (ITALPRESS) – “Le qualifiche sono state complicate, con una pista che ha offerto poco grip e che ha impiegato molto tempo per asciugarsi rendendo difficile determinare il punto di crossover, fino alla fine della Q3 quando invece è diventata abbastanza asciutta per le slick. Per domani ci aspettiamo condizioni di asciutto quindi i team dovranno fare affidamento sui dati accumulati venerdì, con una sessione in meno, la FP3, rispetto al solito”. Lo ha dichiarato Mario Isola, responsabile F1 e Car Racing Pirelli, al termine delle qualifiche valide per il Gp di Russia. “Tutti i piloti avranno libertà di scegliere i pneumatici con cui prendere il via e questo dovrebbe permettere loro di effettuare la strategia ottimale ad una sosta. Considerato che alcuni piloti veloci partono dal fondo della griglia e potrebbero provare qualcosa di diverso e che i primi piloti in griglia sono diversi dal solito, ci possiamo aspettare una gara molto interessante”.
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Isola “Previsioni meteo hanno influenzato libere Sochi”

SOCHI (RUSSIA) (ITALPRESS) – “Il meteo previsto per domani ha influenzato le prove libere di oggi: i piloti si sono concentrati maggiormente sulla raccolta di dati su tutte e tre le mescole e sull’impostazione di un tempo sul giro nel caso in cui le FP2 abbiano un’influenza sulle posizioni in griglia per la gara, data l’alta possibilità che domani ci siano condizioni di bagnato per tutto il giorno”. Così il responsabile F1 e Car Racing Pirelli, Mario Isola, al termine del venerdì del Gran Premio di Russia. “Il circuito ha offerto effettivamente un buon grip e, come previsto, c’è stata molta evoluzione della pista, anche se la pioggia di domani rischia di resettare l’asfalto aggiungendo un’ulteriore incognita. In queste circostanze, la bandiera rossa nelle FP2 è stata una sfortuna, e i team probabilmente si troveranno ad affrontare la gara di domenica avendo girato poco sull’asciutto”, ha aggiunto e concluso Isola.
Valtteri Bottas ha guidato la doppietta Mercedes in entrambe le sessioni di prove libere di oggi, utilizzando in entrambi i casi pneumatici P Zero Red soft C5. Il finlandese, che anche l’anno scorso a Sochi è stato il più veloce in entrambe le sessioni del venerdì, è andato più veloce dell’anno scorso nelle FP1, ma non è riuscito a eguagliare il tempo ottenuto nelle FP2 nel 2020.
Tuttavia, sono state due sessioni di prove libere leggermente diverso rispetto al solito. Data la pioggia persistente prevista per domani, i piloti si sono concentrati sulla raccolta dati su tutte e tre le mescole per domenica, quando le condizioni meteorologiche dovrebbero essere ancora variabili. Il pilota della Ferrari, Charles Leclerc, e quello della Red Bull, Max Verstappen, partiranno dal fondo della griglia a causa dei cambi di motore, pertanto la simulazione delle qualifiche non era una priorità per loro nelle prove libere. Oggi le condizioni erano abbastanza fresche, con temperature dell’aria intorno ai 22 gradi centigradi e temperature della pista fino a 32 gradi durante le FP2. Una bandiera rossa ha interrotto le FP2 a 20 minuti dalla fine, interrompendo alcuni dei long run. Ciò ha reso più difficile calcolare i gap tra le mescole, ma finora ci sono circa 0,8 secondi tra P Zero Red soft e P Zero Yellow medium e circa 0,5 secondi (stimati) tra medium e P Zero White hard.
In Formula 2 il leader del campionato, Oscar Piastri (Prema), ha conquistato la pole position nelle qualifiche, in cui tutti i piloti hanno utilizzato pneumatici in mescola P Zero Purple supersoft.
Dan Ticktum (Carlin) scatterà in pole per la prima gara di domani – che dovrebbe svolgersi in condizioni di bagnato – dopo essersi qualificato in decima posizione nelle qualifiche di questo pomeriggio. In mattinata, Felipe Drugovich (UNI Virtuosi) è stato il più veloce nelle prove libere, utilizzando pneumatici P Zero Yellow medium come tutti i piloti.
In Formula 3 Jack Doohan (Trident) ha conquistato la pole position nelle qualifiche, mantenendo viva la speranza di conquistare il titolo. Dennis Hauger (Prema) arriva alla prima gara di Sochi con 39 punti di vantaggio in classifica, essendosi qualificato solo al nono posto. Tutti i piloti hanno utilizzato pneumatici P Zero White hard, originariamente previsti per l’ultimo round in programma ad Austin, in Texas, prima del cambio di programma e del trasferimento a Sochi. Di conseguenza, i piloti hanno dovuto concentrarsi sul warm-up dei pneumatici, soprattutto nelle fresche condizioni odierne. A causa del rischio pioggia per domani, la prima gara è stata anticipata da sabato mattina a venerdì tardo pomeriggio, con Roman Stanek di Hitech Grand Prix che partirà dalla pole per la regola della griglia invertita (12° posto dopo le qualifiche di oggi).
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Pirelli nomina le tre mescole più morbide per Gp Russia

ROMA (ITALPRESS) – Per il Gran Premio di Russia di questo fine settimana sono state nominate le tre mescole più morbide della gamma, che tornano in pista per la prima volta dopo la tappa austriaca: la C3 sarà la P Zero White hard, la C4 sarà la P Zero Yellow medium e la C5 sarà la P Zero Red soft. La nomination è la stessa della scorsa stagione, quando il GP di Russia si era disputato nello stesso periodo dell’anno. Sochi è una pista a bassa intensità, la cui superficie è in costante maturazione da quando l’asfalto è stato originariamente posato quasi un decennio fa. Di conseguenza, le mescole più morbide della gamma P Zero risultano essere la scelta perfetta per il tracciato russo. Il tempo dovrebbe essere abbastanza mite in questo periodo dell’anno e questo contribuisce a ridurre il degrado termico, anche se questo aspetto resta più legato alla conformazione e alla rugosità della pista. “Negli anni passati abbiamo assistito ad una bella varietà di strategie, con tutte e tre le mescole sulla griglia di partenza e diverse tattiche attuate durante il gran premio – ha detto Mario Isola, responsabile F1 e Car Racing – L’anno scorso, la soft C5 ha ottenuto risultati migliori del previsto e i livelli di graining di tutte le mescole si sono gradualmente ridotti tra le prove libere e la gara, grazie all’elevata evoluzione della pista. E’ anche capitato che alcuni piloti passassero con largo anticipo alla mescola più dura tentando di usarla fino alla fine, ma l’anno scorso questo non è stato possibile perchè negli anni l’asfalto è andato via via maturando e non è più liscio come un tempo. Grazie alla gomma che si depositerà con il succedersi delle numerose gare di questo weekend, l’evoluzione della pista e il grip dovrebbero essere ulteriormente migliorati”.
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GP Italia, il caldo ha favorito le mescole hard e medium

MONZA (ITALPRESS) – Daniel Ricciardo (McLaren) ha vinto il Gran Premio d’Italia davanti al compagno di squadra Lando Norris, in una gara segnata dall’incidente al 26° giro tra i contendenti al titolo Max Verstappen (Red Bull) e Lewis Hamilton (Mercedes), con conseguente intervento della safety car rimasta in pista per diversi giri. Entrambe le McLaren hanno utilizzato la stessa strategia passando da P Zero Yellow medium C3 a P Zero White hard C2 ed effettuando una sola sosta. Questa è stata la strategia più scelta dai piloti per la gara. Il pilota che si è classificato meglio tra quelli che hanno optato per una strategia alternativa è stato Valtteri Bottas (Mercedes), che è partito dal fondo della griglia causa cambio motore (nonostante avesse conquistato la pole nelle qualifiche di venerdì) e ha effettuato uno stint di apertura con pneumatici hard prima di passare sui medium a fine gara. Essendo l’unico pilota tra i primi 10 classificati ad aver utilizzato la medium nelle fasi finali della gara, è stato in grado di trarre vantaggio dalla maggiore velocità di questa mescola riuscendo a concludere la gara al terzo posto. Hamilton puntava ad una strategia simile prima del suo ritiro. Il format della sprint qualifying ha permesso a tutti i piloti di scegliere liberamente i pneumatici con cui prendere il via nel GP. Tutti hanno optato per la medium C3, eccezion fatta per i piloti Mercedes e per Robert Kubica (Alfa Romeo) e Pierre Gasly (AlphaTauri) che hanno invece deciso di partire con la hard C2. Le condizioni sono state calde per tutti i 53 giri del Gran Premio d’Italia, con temperature dell’aria intorno ai 30 gradi centigradi e della pista superiori ai 40 gradi quasi fino alla fine della gara. La Hard C2 ha giocato un ruolo chiave per la gara e la stragrande maggioranza dei piloti l’ha utilizzata per lo stint finale. Eccezione degna di nota quella rappresentata da Bottas, che invece l’ha usata all’inizio della gara per poi terminare sul gradino basso del podio. Le temperature calde di oggi hanno certamente contribuito a favorire questa mescola, che ha permesso ai piloti di spingere al massimo senza praticamente accusare degrado. Proprio con questi pneumatici Ricciardo ha infatti conquistato all’ultimo passaggio il punto extra in campionato per il giro più veloce. Altra mescola fondamentale per la gara la Medium C3, utilizzata soprattutto nel primo stint. Questi pneumatici hanno mostrato un ottimo equilibrio tra degrado e prestazioni. L’unico pilota ad aver utilizzato la Soft C4 in gara è stato Nikita Mazepin (Haas), che ha effettuato tre pit stop. Le condizioni erano infatti troppo calde per sfruttarla al meglio. In Formula 2, partito dalla pole, Oscar Piastri (Prema) ha vinto la feature race, che prevede un pit stop obbligatorio, dopo una corsa di 30 giri influenzata da più safety car. Anche per questo motivo, l’usura e il degrado dei pneumatici non hanno avuto un ruolo rilevante nella gara di oggi. La maggior parte dei piloti è partito con pneumatici P Zero Red soft per poi passare ai P Zero Yellow medium all’ottavo giro sfruttando un pit-stop “gratuito” durante la seconda safety car. Dan Ticktum (Carlin) ha puntato invece sulla strategia opposta: ha fatto un lungo stint iniziale di 22 giri sulla medium per poi passare alla soft, sperando in una safety car sul finale, desiderio poi esaudito a otto giri dal termine. Ticktum è stato in grado di risalire dall’ottavo posto in griglia fino alla terza posizione sul traguardo dopo aver superato otto vetture e aver sfruttato al massimo la velocità extra offerta dai suoi nuovi pneumatici in mescola soft. La gara si è poi conclusa con una quarta e ultima safety car. Con il secondo posto sul traguardo, Guanyu Zhou di UNI-Virtuosi (da terzo in griglia) ha quindi ridotto a 15 punti il distacco da Piastri nella corsa al titolo. “Entrambi i piloti McLaren hanno utilizzato la stessa strategia adottata dalla maggior parte dei piloti passando da medium a hard, ma Valtteri Bottas e Mercedes hanno comunque dimostrato che la strategia opposta era altrettanto efficace – l’analisi finale di Mario Isola, responsabile F1 e Car Racing Pirelli – La prestazione dei pneumatici hard è stata messa ancor più in evidenza dal giro veloce realizzato all’ultimo passaggio da Daniel Ricciardo, che ha gestito perfettamente la gara fin dalla ripartenza. Il caldo di oggi ha sicuramente favorito le mescole medium e hard, che hanno entrambe mostrato un degrado minimo, mentre era decisamente un pò troppo caldo perchè la soft potesse mostrare un vantaggio in termini di velocità”.
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