MONZA (ITALPRESS) – Valtteri Bottas (Mercedes) ha vinto la seconda gara sprint qualifying nella storia della Formula 1, dopo essere partito dalla prima posizione in griglia grazie al primo posto ottenuto nelle qualifiche di ieri. Questo gli avrebbe garantito la pole per il Gran Premio d’Italia, ma partirà in fondo alla griglia a causa di un cambio di motore. Di conseguenza, Max Verstappen (Red Bull), che si è classificato secondo nella sprint qualifying, sarà effettivamente promosso in pole. C’è stata un’ampia varietà di scelte pneumatici per la partenza della sprint qualifying, con McLaren, Aston Martin, Alpine e Yuki Tsunoda (AlphaTauri) che sono partiti con le soft mentre tutti gli altri hanno optato per le medium. Nessuno ha effettuato pit-stop.
La temperatura ambiente all’inizio della gara era di 29 gradi centigradi mentre quella della pista di 42. Nonostante il caldo, il degrado sulla soft è stato inferiore al previsto, probabilmente aiutato dal fatto che le vetture avevano solo circa un terzo del loro normale carico di carburante e questo, in aggiunta all’intervento della safety car a inizio gara, ha senz’altro contribuito a ridurre lo stress sui pneumatici. La Sprint qualifying è stata preceduta nella tarda mattinata da una sessione di free practice in cui Lewis Hamilton ha capitanato una doppietta Mercedes con pneumatici soft.
La strategia più veloce sulla carta per i 53 giri del Gran Premio d’Italia è quella ad una sosta, partendo con P Zero Yellow medium C3 per poi passare a P Zero Red soft C4. Tuttavia, anche passare dalla soft, o dalla medium, alla P Zero White hard C2 può essere un’ottima alternativa, quindi tutte le mescole possono giocare un ruolo importante. Le informazioni ricavate dalla sprint qualifying dimostrano come sia la soft che la medium siano scelte valide come pneumatici con cui partire, e i team avranno certamente ottenuto informazioni molto utili dalla gara di questo pomeriggio. Le due soste due sono un’opzione nettamente più lenta, ma la migliore in questo caso sarebbe una strategia soft-medium-soft. In definitiva, le possibilità sono più aperte del solito nei weekend con sprint qualifying, considerato anche il fatto che nessun pilota è obbligato a iniziare il Gran Premio con i pneumatici con cui ha fatto registrare il miglior tempo in Q2. “E’ stato interessante vedere oggi in griglia sia pneumatici soft che medium, conseguenza anche della possibilità per tutti i piloti di scegliere i pneumatici con cui prendere il via – commenta Mario Isola, responsabile F1 e Car Racing Pirelli – Nonostante il tempo delle prove libere fosse minore rispetto a quello di un normale weekend, i team hanno potuto comunque raccogliere una buona quantità di dati oggi durante la sprint qualifying, che si è svolta in condizioni simili a quelle previste per il gran premio di domani. La safety car all’inizio della sprint qualifying ha senz’altro contribuito a dare un pò di respiro ai pneumatici, ma la soft si è comportata meglio del previsto, con livelli di degrado molto bassi nonostante le temperature calde. Per il Gran Premio di domani ci aspettiamo quindi che tutte e tre le mescole abbiano un ruolo chiave nella scelta delle strategie di gara”.
In Formula 2 Gara 1 è stata vinta da Theo Pourchaire (ART Grand Prix), scattato dalla sesta posizione in griglia, mentre il suo compagno di squadra Christian Lundgaard ha conquistato il terzo posto dopo una buona rimonta con pneumatici medium dalla 19esima posizione in griglia. Tutti i piloti hanno iniziato i 21 giri di gara con pneumatici medium ma la corsa è stata influenzata da due safety car e due virtual safety car. I primi quattro piloti hanno utilizzato la medium dall’inizio alla fine, e Liam Lawson (Hitech) è stato il pilota classificatosi meglio (quinto) tra quelli che hanno effettuato un cambio pneumatici (da medium a soft). Anche in Gara 2, vinta da Jehan Daruvala (Carlin), tutti i piloti hanno utilizzato pneumatici in mescola medium dall’inizio alla fine, ma a causa delle temperature più calde la gestione dei pneumatici ha giocato un ruolo più rilevante in quanto il degrado è stato maggiore rispetto a Gara 1.
(ITALPRESS).
Isola “Tutte e tre le mescole avranno un ruolo chiave a Monza”
Gp Italia, Isola “Strategia più complessa con Sprint Qualifying”
MONZA (ITALPRESS) – “Come abbiamo visto anche in passato, a Monza le qualifiche sono state molto tattiche e le vetture hanno cercato di beneficiare della scia sui lunghi rettilinei per migliorare i loro tempi complessivi sul giro. La strategia è resa più complessa dalla presenza della sprint qualifying, per la prima volta qui a Monza. Non solo domani in questa gara i piloti potranno utilizzare i pneumatici che preferiscono ma anche domenica potranno tutti prendere il via del Gran Premio con la mescola che preferiscono”. Questa l’analisi di Mario Isola, responsabile F1 e Car Racing Pirelli, al termine del venerdì del GRan Premio d’Italia. “Abbiamo visto approcci strategici diversi nelle FP1, con la maggior parte dei team che ha utilizzato in quest’unica ora di prove libere tre treni di pneumatici e tutte le mescole per massimizzare la raccolta dati, mentre la Mercedes, ad esempio, ha fatto un lavoro diverso concentrandosi solo sulla mescola medium, che potrebbe essere una buona opzione per la sprint qualifying di domani”, ha aggiunto Isola.
“Le qualifiche di oggi sono state invece più semplici del solito in quanto i team, da regolamento, potevano utilizzare solo pneumatici soft – prosegue il responsabile F1 e Car Racing Pirelli -. Questa mescola è riuscita ad affrontare bene le richieste di trazione e frenata di Monza, fornendo anche il grip meccanico necessario in assenza di alti livelli di carico aerodinamico”.
Valtteri Bottas su Mercedes è stato il più veloce nelle qualifiche di venerdì, quindi sarà in pole per la sprint qualifying di domani che determinerà la griglia per il Gran Premio d’Italia di domenica. Come da regolamento, tutti i piloti hanno dovuto utilizzare pneumatici P Zero Red soft C4 nelle qualifiche di oggi. Il pilota più veloce nelle qualifiche del venerdì nei gran premi che ospitano una sprint qualifying riceve il premio Pirelli ‘Speed King’, che sostituisce il Pirelli Pole Position Award in questi casi. Il nome del premio è particolarmente appropriato in questo caso, dato che Monza è notoriamente conosciuta come il “Tempio della Velocità”.
Solo un’ora di prove libere svolte nel primo pomeriggio di venerdì ha preceduto le qualifiche, con i team che hanno condensato i loro consueti programmi di raccolta dati e hanno utilizzato tutte e tre le mescole nominate. L’altra Mercedes, quella di Lewis Hamilton, è stata la più veloce nelle prove libere, in questo caso con pneumatici P Zero Yellow medium C3. Hamilton si è qualificato secondo in griglia, alle spalle del compagno di squadra ma davanti a Max Verstappen (Red Bull).
Dato il poco tempo in pista, è più difficile del solito calcolare il gap prestazionale tra le tre mescole. Le indicazioni finora suggeriscono circa 0,4 secondi tra medium C3 e soft C4, e 0,3 secondi tra medium C3 e P Zero White hard C2.
(ITALPRESS).
Gp Italia, Isola “A Monza sono possibili diverse strategie”
ROMA (ITALPRESS) – Per il GP di casa, su uno dei circuiti più veloci della stagione, Pirelli ha optato per la nomination più utilizzata in questa stagione scegliendo le mescole centrali della gamma: la C2 sarà la P Zero White hard, la C3 sarà la P Zero Yellow medium e la C4 sarà la P Zero Red soft. Negli ultimi due anni a Monza sono state nominate le stesse mescole perchè rappresentano un buona soluzione per rispondere alle diverse sfide che questo gran premio pone. Monza è la seconda tappa di quest’anno a ospitare il nuovo format con sprint qualifying, che ha debuttato al GP di Gran Bretagna a luglio. Di conseguenza, la normale allocazione dei pneumatici sarà diversa: al posto dei consueti 13 set, questo weekend ce ne saranno 12. In particolare, ci saranno due set di P Zero White hard, quattro set di P Zero Yellow medium e sei set di P Zero Red soft. In aggiunta, ogni team avrà a disposizione fino a sei set di Cinturato Green intermediate e tre set di Cinturato Blue full wet in caso di bagnato.
Durante le qualifiche di venerdì potranno essere usati solo pneumatici in mescola soft. Nella sprint qualifying invece, ogni pilota potrà scegliere liberamente tra le mescole senza obbligo di effettuare pit stop. Al termine, dovranno riconsegnare il set di pneumatici con cui hanno completato il maggior numero di giri. Il regolamento sui pneumatici per il Gran Premio della domenica resta invariato, eccezion fatta per la libera scelta della mescola con cui prendere il via. Monza è nota per i suoi rettilinei a tavoletta preceduti da brusche frenate, ma presenta anche alcune sezioni più lente e più tecniche. I lunghi rettilinei hanno anche l’effetto di raffreddare i pneumatici, cosa che può influenzare la precisione dell’inserimento nelle curve successive. Ma questo, ovviamente, dipende anche dal meteo, che può essere variabile in questo periodo dell’anno. A Monza i team utilizzano un assetto a basso carico aerodimanico per ridurre al minimo la resistenza aerodinamica e quindi massimizzare la velocità in rettilineo. Questo pone l’accento più sul grip meccanico che su quello aerodinamico.
I lunghi rettilinei rendono anche vantaggioso cercare di sfruttare la scia della vettura che precede, cosa che diversi piloti hanno provato a fare l’anno scorso durante le qualifiche.
Lo scorso anno, il Gran Premio d’Italia è stato ritardato da una bandiera rossa, che ha stravolto la strategia pneumatici prevista trasformando la fase finale in una gara sprint di 26 giri corsa con pneumatici nuovi (in cui i primi sei hanno scelto la medium). L’anno precedente, invece, con la stessa nomination, la strategia del vincitore è stata quella di passare da soft a hard, anche se gli altri due piloti a podio sono passati da soft a medium. La Formula 2 farà tappa a Monza per il quinto round, utilizzando i pneumatici P Zero Yellow medium e P Zero Red soft che sono quelli nominati per la gara: prima e unica volta che questa particolare nomination viene effettuata quest’anno. Come di consueto, i piloti hanno a disposizione per il fine settimana sei set in totale (quattro medium e due soft). La mescola medium 2021 per la Formula 2 offre maggiori prestazioni rispetto a quella del 2020, ed è più vicina in termini di performance alla soft che è invece rimasta invariata rispetto allo scorso anno.
“In passato – ha dichiarato Mario Isola, responsabile f1 e car racing Pirelli – abbiamo visto che a Monza sono possibili diverse strategie, e con la sprint qualifying che rappresenta un’altra importante variabile del weekend, i team devono ripensare completamente la loro strategia per il fine settimana. Si tratta di un circuito rear-limited che pone l’attenzione sulla trazione, quindi la sfida principale è impedire che i pneumatici posteriori scivolino e si surriscaldino troppo, visto che con un assetto a basso carico aerodinamico le monoposto sono meno “incollate” all’asfalto. Anche il meteo giocherà un ruolo, poichè questo aspetto è amplificato dalle alte temperature”.
(ITALPRESS).
Gp Olanda, Isola “Ruolo di primo piano per tutte e tre le mescole”
ZANDVOORT (OLANDA) (ITALPRESS) – “Tutte e tre le mescole che abbiamo nominato per la gara hanno giocato un ruolo di primo piano come evidenziato dall’ampia varietà di strategie adottate oggi su questo nuovissimo ed emozionante circuito dove i piloti hanno spinto al massimo fino alla fine”. Questa l’analisi di Mario Isola, responsabile F1 e Car Racing Pirelli, al termine del Gran Premi d’Olanda. “Le temperature più calde di oggi rispetto ai giorni precedenti hanno messo ancora più alla prova i pneumatici quindi la decisione di venire qui con le tre mescole più dure della gamma è stata sicuramente corretta – ha spiegato Isola -. L’usura è stata superiore a quella che eravamo riusciti a calcolare a causa della mancanza di long run prima della gara, mentre il degrado è stato in linea con le aspettative. Prima di quello realizzato con soft dopo l’ultimo pit-stop, propri i pneumatici medium usati hanno consentito a Hamilton di realizzare il giro più veloce di gara. Congratulazioni a Max Verstappen e Red Bull per questa bella vittoria in casa”.
Max Verstappen su Red Bull ha vinto il suo Gran Premio di casa con due soste e sfruttando alla perfezione tutte e tre le mescole: è partito con P Zero Red soft C3, prima di passare a P Zero Yellow medium C2 e terminare con P Zero White hard C1.
Lewis Hamilton (Mercedes), che è arrivato secondo, ha optato per una strategia diversa: è partito con la soft e poi ha fatto due stint con la medium. Ha aggiunto una terza sosta non programmata proprio alla fine della gara montando le soft per conquistare il punto per il giro veloce di gara.
I primi cinque classificati sono arrivati nell’ordine in cui sono partiti sulla griglia. Tuttavia, sono state scelte cinque strategie diverse dai primi sei classificati, a dimostrazione dei diversi approcci tattici che molti team hanno adottato per la gara. Sergio Perez (Red Bull) è stato l’unico pilota a partire con la mescola hard, dalla pit lane. E’ passato da hard a medium a soft, si è classificato ottavo ed è stato votato come pilota di giornata. C’è stato un mix di una e due soste durante la gara, con sette piloti che si sono fermati due volte e gli altri che si sono fermati una sola volta. Hamilton è stato l’unico pilota a fare tre soste. Oggi è stato un pò più caldo rispetto ai giorni precedenti, con temperature della pista che hanno raggiunto un picco di 32 gradi.
Ieri Gara 2 è stata vinta Victor Martins (MP Motorsport), che è andato al comando risalendo dalla quinta posizione in griglia. Il poleman della griglia inversa, Ido Cohen (Carlin), ha fatto una brutta partenza lasciandosi sorpassare da Clement Novalak (Trident), ma quest’ultimo è stato poi superato a sua volta dal connazionale Martins dopo una gara in cui la safety car è intervenuta due volte. Gara 3 di oggi è stata vinta dal leader del Campionato Dennis Hauger (Prema) che è scattato dalla partito pole, mentre David Schumacher (Trident) ha perso il secondo posto a seguito di un contatto, con conseguente intervento della safety car virtuale, permettendo ancora una volta a Novalak di classificarsi secondo. I pneumatici P Zero White hard nominati per questo fine settimana (con tre gare di 24 giri ciascuna e senza soste obbligatorie) hanno offerto buone prestazioni. Il prossimo e ultimo round del campionato è stato anticipato da Austin a Sochi.
(ITALPRESS).
Verso strategia a una sosta in Olanda, Isola “Ma occhio a sorprese”
ZANDVOORT (OLANDA) (ITALPRESS) – I 72 giri del Gran Premio d’Olanda saranno un pò un salto nel buio per tutti, ma sulla carta la strategia a due soste e quella ad una sosta sembrano abbastanza simili, anche se questo ovviamente dipenderà da una serie di variabili come la temperatura della pista e il degrado dei pneumatici. In realtà, i team tenderanno sempre verso una sosta come opzione predefinita, se possibile: soprattutto perchè il tracciato stretto e tortuoso di Zandvoort sembra rendere piuttosto difficili i sorpassi. La strategia migliore ad una sosta dovrebbe essere quella che prevede uno stint di apertura su P Zero Yellow medium C2 o su P Zero Red soft C3, seguito da uno stint finale più lungo su P Zero White hard C1. Il passagio da soft a medium sembra più difficile considerando i livelli di usura e degrado visti finora. Tuttavia, ci sono alcuni punti interrogativi che potrebbero mettere in gioco anche la doppia sosta, soprattutto se dovesse fare caldo o se il degrado fosse maggiore del previsto in particolare con la soft. Le molte interruzioni all’azione in pista viste finora suggeriscono anche che potrebbe essere possibile un periodo di safety car o una bandiera rossa durante la gara, e questo chiaramente modificherebbe completamente le strategie pianificate. Max Verstappen (Red Bull) è diventato il primo olandese a conquistare la pole per il Gran Premio d’Olanda, completando il suo giro più veloce con pneumatici P Zero Red soft C3 proprio alla fine della Q3. Verstappen è stato anche il più veloce nelle prove libere di questa mattina, precedendo entrambe le Mercedes, come in qualifica, sempre con pneumatici soft. Tutti i piloti hanno utilizzato la soft dall’inizio alla fine delle qualifiche, ad eccezione di entrambi i piloti Mercedes, che hanno montato i P Zero Yellow medium C2 per ottenere i loro migliori tempi in Q1 (avendo un treno di soft in meno dopo la FP3 rispetto a Red Bull). Di conseguenza tutti i primi 10 in griglia scatteranno domani con la soft. In Formula 3 Arthur Leclerc (Prema), fratello minore del ferrarista Charles, ha vinto sabato mattina la gara di apertura di Formula 3 in cui tutti i piloti hanno utilizzato pneumatici in mescola P Zero White hard. Leclerc è scattato veloce e all’uscita della prima curva era già al comando, posizione che ha difeso fino alla fine della gara vincendo con meno di un secondo di vantaggio. C’è stata una safety car a sette giri dalla fine, con un certo numero di piloti, tra cui il leader del campionato Dennis Hauger (Prema), che ha approfittato della ripartenza per recuperare altre posizioni. Ido Cohen (Carlin) è arrivato 12° e quindi partià dalla pole in Gara 2.
“E’ stata una sessione di qualifiche con diverse interruzioni e riprese con due bandiere rosse in Q2 e alcune sorprese, in linea con quello che abbiamo visto nella maggior parte delle sessioni svolte finora – il bilancio di giornata di Mario Isola, responsabile F1 e Car Racing Pirelli – C’è stata molta evoluzione della pista nelle qualifiche e i tempi più veloci sono arrivati proprio alla fine di ogni sessione, quindi questo ha avuto un chiaro impatto sulla strategia dato che i team hanno cercato di fare i migliori tempi uscendo dai box il più tardi possibile. In termini di strategia di gara, tutto è ancora in qualche modo aperto, con possibilità sia di due che di una sosta. Tuttavia, i team vorranno concentrarsi sulla sosta unica se possibile, e questa potrebbe essere fatta utilizzando la medium o la soft per il primo stint e la hard per quello finale. In mancanza di informazioni solide su cui fare affidamento, c’è anche la possibilità che team e piloti optino per qualcosa di diverso, scelta che forse potrebbe anche rivelarsi vincente”.
(ITALPRESS).
Gp Olanda, Isola “Idee chiare su gap fra medium e soft”
ZANDVOORT (OLANDA) (ITALPRESS) – “Oggi siamo riusciti a farci un’idea piuttosto precisa del gap tra medium e soft, mentre non abbiamo ancora dati sufficienti per prevedere con precisione il gap tra medium e hard”. E’ l’analisi di fine giornata di Mario Isola, responsabile F1 e Car Racing Pirelli, dopo le prime due sessioni di libere in Olanda. “Oggi è sventolata almeno una bandiera rossa in ogni sessione – comprese le prove libere e le qualifiche di Formula 3 – e questo ha ovviamente limitato l’azione in pista e reso più difficile trarre conclusioni definitive – spiega – La pista era anche piuttosto sporca, con sabbia e ghiaia in superficie. I team sono comunque riusciti a ottenere alcuni dei dati di cui avevano bisogno per questa nuova e difficile pista e quella di oggi è stata una preparazione utile anche in vista della gara dato che safety car e bandiere rosse potrebbero entrare in azione anche domenica. Domani però sarà importante recuperare ulteriori informazioni per avere un’idea più chiara della strategia ottimale”. Isola sottolinea però che “nonostante il banking importante presente a Zandvoort, i pneumatici sono esattamente gli stessi che portiamo nelle altre gare e che sfruttano l’ultima struttura introdotta a Silverstone progettata per far fronte anche ai carichi più pesanti”. Dato che in FP1 i piloti hanno girato solo 20 minuti per via del tempo necessario per recuperare l’Aston Martin di Sebastian Vettel, la FP2 è stata la sessione cruciale di oggi e si è svolta esattamente nello stesso orario in cui si correranno qualifiche e gara (15:00). Charles Leclerc con Ferrari è stato il più veloce nella sessione precedendo il compagno di squadra Carlos Sainz. Entrambi i piloti hanno utilizzato pneumatici P Zero Red soft C3 per ottenere i loro migliori tempi. Lewis Hamilton (Mercedes) ha realizzato invece il miglior tempo nelle FP1 del mattino. Dato che il circuito di Zandvoort ritorna a far parte del calendario di Formula 1 dopo l’ultima gara corsa nel 1985, oggi i piloti si sono concentrati sull’apprendimento della pista e sul comprendere il comportamento delle tre mescole più dure della gamma Pirelli selezionate per questo fine settimana. La sessione pomeridiana delle FP2 è iniziata con una temperatura ambiente di 25 gradi centigradi e asfalto di 30 gradi e tempo soleggiato. Anche questa sessione è stata interrotta da due bandiere rosse, ma questa volta per meno di 15 minuti in totale. Come previsto, la pista nuova di zecca è rimasta abbastanza “verde” tutto il giorno prima di iniziare ad essere un pò gommata, inoltre c’era abbastanza sabbia e ghiaia. Avendo girato relativamente poco causa bandiere rosse, le informazioni sui gap tra le mescole si basano perlopiù sulle FP2. Tra la soft C3 e la medium C2 finora c’è un gap di 0,7 secondi, che è superiore alla nostra stima iniziale, mentre il gap tra medium C2 e hard C1 è di 0,6 secondi e si basa sulle simulazioni Pirelli pre-evento dato il numero limitato di dati ricavabili dalle due sessioni.
In F3, Dennis Hauger (Prema) ha soffiato la pole all’ultimo momento a David Schumacher (Trident), che aveva mantenuto la testa della classifica per la maggior parte delle qualifiche. Tutti i piloti hanno naturalmente utilizzato pneumatici P Zero White hard, la mescola nominata per questo fine settimana in Formula 3. Il leader del campionato ha conquistato la sua terza pole stagionale negli ultimi secondi della sessione (dopo un’interruzione per bandiera rossa) ma sarà Amaury Cordeel (Campos Racing) a scattare dalla prima casella della griglia in Gara 1 dopo essersi qualificato 12°. Jak Crawford (Hitech) è stato invece il più veloce nelle prove libere di questa mattina in una sessione influenzata da due bandiere rosse.
(ITALPRESS).
Gp Olanda, Isola “Sfida inedita, carichi importanti per pneumatici”
ZANDVOORT (OLANDA) (ITALPRESS) – Con il Gran Premio d’Olanda a Zandvoort, tornato a far parte del calendario di Formula 1 dopo 36 anni, è la quarta volta in questa stagione che vengono scelte le tre mescole più dure della gamma P Zero: la C1 sarà P Zero White hard, la C2 sarà P Zero Yellow medium e la C3 sarà P Zero Red soft. Il ritorno del Gran Premio d’Olanda era inizialmente previsto per il 2020, ma è stato rimandato a quest’anno a causa della pandemia da Covid-19. Per via delle curve molto impegnative e per la mancanza di dati significativi a cui far riferimento, le mescole più dure risultano la scelta più adatta. Il circuito di Zandvoort di oggi è abbastanza diverso da quello che ospitò la Formula 1 nel 1985. In particolare, le curve 3 e 14 (dedicate rispettivamente al precedente direttore del circuito John Hugenholtz e al pilota olandese Arie Luyendyk) hanno un banking di circa 19 gradi. Si tratta di un banking che è oltre il doppio di quello di Indianapolis (che è di circa 9 gradi) e questo significa che le monoposto potranno affrontare queste curve con una velocità molto più elevata rispetto al passato, sottoponendo i pneumatici a uno stress maggiore.
La curva 14 viene percorsa a tutto gas, generando forze superiori ai 4g, mentre in altre due curve le frenate generano forze di circa 5g: le entrate in curva 1 e in curva 11. La curva 7, percorsa ad una velocità di oltre 260 km/h, è un altro punto in cui si generano forze laterali di circa 5g. A questa seguono immediatamente le curve 8 e 9 che vanno a completare una serie di tre curve consecutive con elevate forze g. Come prevedibile per un circuito inaugurato nel 1948, Zandvoort è un tracciato vecchio stile, con curve strette e veloci e numerosi cambi di elevazione. Una delle curve più famose è il Tarzanbocht, la prima curva del giro, che oggi è più vicina alla linea del traguardo rispetto a com’era originariamente. La Hans Ernst Bocht invece, situata a fine giro, ha un’uscita più ampia rispetto a prima e quindi consente ai piloti di accelerare prima. Zandvoort si trova vicino a una spiaggia di dune di sabbia che qualche volta viene depositata dal vento sul tracciato, compromettendone il grip: questa caratteristica è tipica di luoghi come il Bahrain.
A Zandvoort continua anche il campionato di Formula 3, dopo appena una settimana dall’ultima gara a Spa, con pneumatici P Zero White hard: come da regolamento, per ogni gara viene utilizzata una sola mescola. Quest’anno, in cinque dei dieci round è stata nominata la hard, mentre negli altri cinque la medium. Le curve sopraelevate di Zandvoort esercitano molta energia sui pneumatici, e di conseguenza la loro struttura è sottoposta a importanti carichi, considerato anche che in Formula 3 non ci sono pit stop obbligatori. Non è previsto un set di pneumatici da trasporto da Spa per le prove libere di questo fine settimana: i piloti avranno invece un nuovo set di pneumatici hard in più. “Il Gran Premio d’Olanda rappresenta ovviamente una sfida inedita per noi – ha dichiarato Mario Isola, responsabile F1 e car racing Pirelli – ma grazie anche ai dati forniti da Formula 1 e dai team siamo stati in grado di stabilire una nomination mescole e delle prescrizioni in linea con quelle che dovrebbero essero le caratteristiche di questo nuovo entusiasmante tracciato. Essendo una pista nuova, le sessioni di prove libere saranno fondamentali per raccogliere dati reali e formulare la strategia pneumatici per la gara. Quello che è certo è che la conformazione del circuito sottoporrà i pneumatici a carichi impegnativi, come abbiamo visto dalle simulazioni al computer che abbiamo effettuato. Quest’anno abbiamo già corso a Zandvoort nel GT World Challenge e questo ci ha fornito qualche informazione utile”.
(ITALPRESS).
Gp Belgio, Isola “Problema principale mancanza visibilità”
SPASPA-FRANCORCHAMPS (BELGIO) (ITALPRESS) – “Con la pioggia che non accennava a diminuire, purtroppo fare una gara con bandiera verde non è stato possibile. Il problema principale è stato la mancanza di visibilità”. Lo ha dicharato Mario Isola, responsabile F1 e Car Racing Pirelli, commentando il Gp del Belgio vinto da Verstappen dopo solo tre giri dietro la safety car. “I pneumatici da bagnato evacuano circa 85 litri di acqua al secondo a 300 km/h ma tutta quell’acqua ovviamente deve andare da qualche parte. L’acqua sollevata dalle monoposto che precedono rendeva impossibile per i piloti vedere bene, e questa è ovviamente una situazione pericolosa. Su una pista con molti dislivelli come questa, c’è anche il rischio che in alcuni punti si formino pozze d’acqua, aumentando il rischio di aquaplaning. Torneremo a correre tra meno di una settimana in occasione del Gran Premio d’Olanda, speriamo con un tempo migliore”.
(ITALPRESS).





















