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TEMPERATURE BASSE AD AUSTIN MA PRESTAZIONI GOMME POSITIVE

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“Il venerdì è stato dedicato al solito lavoro di preparazione alla qualifica e alla gara con diversi carichi di carburante, oltre ad adattare le vetture a queste condizioni. Abbiamo assistito anche a una notevole evoluzione dell’asfalto nel corso della giornata e in generale sono abbastanza sorpreso da quanto bene macchine e gomme si siano comportate nonostante le basse temperature”. Mario Isola, responsabile F1 e Car Racing Pirelli, è soddisfatto della prima giornata di libere ad Austin nonostante il freddo inaspettato. La prima giornata del Gran Premio degli Stati Uniti è stata anche l’occasione per i piloti di provare le C4 soft per la prossima stagione. “Le temperature molto basse viste finora sono state abbastanza sorprendenti per molti e ovviamente hanno avuto un effetto sulla prestazione delle gomme – commenta ancora Isola – Un po’ dispiace perchè speravamo di offrire ai piloti un primo assaggio delle gomme per il 2020 in condizioni meteo più rappresentative ma ovviamente non c’è molto che possiamo fare a riguardo. Dall’altro lato ci sono stati solo pochi casi di leggero graining nonostante le condizioni estreme, sia per le gomme attuali che per quelle del 2020, e i team sono comunque riusciti a trarre alcune informazioni utili per quanto si tratti di pneumatici della prossima stagione montati su macchine del 2019, e quindi non ottimizzate per questa specifica di gomma. Almeno, però, si sono potute raccogliere delle informazioni in vista del test di fine anno ad Abu Dhabi”.
(ITALPRESS).

GP USA. ISOLA “TEAM PROVERANNO VENERDÌ PNEUMATICI 2020”

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Il Circus della Formula 1 dopo il Gran Premio del Messico, si sposta nel Nord America per la gara di Austin: in entrambe le gare sono state nominate C2, C3 e C4 come White hard, Yellow medium e Red soft. Entrato nel calendario F1 nel 2012, il Circuit of the Americas presenta caratteristiche molto diverse rispetto al circuito messicano, con gare finora sempre molto combattute e ricche di colpi di scena. Quest’anno le prove libere del venerdì saranno particolarmente importanti perché per la prima volta i piloti potranno provare i pneumatici P Zero 2020. I piloti proveranno una mescola delle specifiche 2020, definite al termine del programma di sviluppo dopo una serie di test, l’ultimo dei quali a inizio ottobre a Barcellona con i tre top Team. Ad Austin, ogni pilota avrà a disposizione due set della specifica C4 2020 da utilizzare esclusivamente in FP1 e FP2. La mescola White hard C2 nominata quest’anno è uno step più dura rispetto al 2018, quando furono scelte per questa gara soft, supersoft e ultrasoft. C2, C3 e C4 dovrebbero fornire un divario maggiormente equo in termini di prestazioni.

Nel 2018, Kimi Raikkonen (Ferrari) ha vinto con una strategia ultrasoft-soft. Max Verstappen su Red Bull è stato autore di una rimonta dalla 18a alla seconda posizione grazie a una tattica soft-supersoft, mentre Lewis Hamilton (Mercedes) è arrivato 3° con due pit stop. Il giro si percorre in senso antiorario e presenta curve con caratteristiche molto diverse tra loro: la più famosa è Curva 1, un tornante fra salita e discesa. I livelli di usura e degrado sono nella media rispetto agli altri circuiti: per questo motivo le tre mescole nominate dovrebbero adattarsi al meglio alle caratteristiche di questo tracciato. Nel 2018, Lewis Hamilton ha firmato il nuovo record assoluto in qualifica e in gara. Il meteo in Texas può essere particolarmente variabile in questo periodo dell’anno: in passato sono state cancellate alcune sessioni a causa del maltempo.

“Austin è una gara sempre molto entusiasmante, sia in pista che fuori. Quest’anno poi sarà particolarmente significativa, perché per la prima volta i Team proveranno i pneumatici 2020 durante le prove libere del venerdì. Ciascun pilota avrà a disposizione due set di mescola C4 2020 prima di testare l’intera gamma nel corso dei due giorni di test collettivi previsti come sempre ad Abu Dhabi dopo il Gran Premio” rivela Mario Isola, responsabile F.1 di Pirelli. “Austin è un circuito particolarmente rappresentativo per la tipologia di asfalto e le curve piuttosto diverse tra loro, ed è quindi particolarmente adatto per provare per la prima volta i pneumatici del prossimo anno”.

MEDIUM SCELTA MIGLIORE PER INIZIARE IL GP DI MESSICO

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Nove decimi di differenza fra media e soft, sei decimi fra media e hard, senza trascurare l’effetto che l’altitudine elevata ha sul grip. Sono queste le principali indicazioni emerse dalle prime due sessioni di libere del Gran Premio del Messico, dove il miglior tempo di giornata è stato centrato da Sebastian Vettel al pomeriggio, montando la soft C4. “I distacchi sembrano essere abbastanza ridotti fra le principali scuderie a parità di mescola e viste anche le interruzioni, nessuno ha avuto la reale occasione di trovare un particolare vantaggio – l’analisi di Mario Isola, responsabile F1 e Car Racing Pirelli – Con la possibilità di pioggia, il grip non dovrebbe migliorare in modo significativo per sabato”. “Il graining che abbiamo visto al mattino non è stato una sorpresa visto il freddo e l’umidità combinate all’assenza di un grip aerodinamico, il che ha fatto sì che le macchine scivolassero più del solito – prosegue Isola – Nonostante tutto questo, gli attuali tempi sul giro sono comparabili a quelli dell’anno scorso ma con una mescola più dura. C’è un chiaro degrado per la soft ma molto dipenderà dalle eventuali condizioni atmosferiche nel giorno della gara. Ci sarà tanto su cui riflettere per i team e cominciare il Gp con gomma media potrebbe essere una strategia valida”.
(ITALPRESS).

LE GOMME SCELTE DAI PILOTI PER IL GP DEGLI STATI UNITI

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La FIA ha comunicato a Pirelli il numero di set di pneumatici e mescole scelti da ciascun pilota per il Gran Premio degli Stati Uniti (1-3 novembre).
Hamilton 2 White Hard C2, 3 Yellow Medium C3, 8 Red Soft C4;
Bottas 1 White Hard C2, 4 Yellow Medium C3, 8 Red Soft C4;
Vettel 2 White Hard C2, 3 Yellow Medium C3, 8 Red Soft C4;
Leclerc 1 White Hard C2, 3 Yellow Medium C3, 9 Red Soft C4;
Verstappen 1 White Hard C2, 4 Yellow Medium C3, 8 Red Soft C4;
Albon 1 White Hard C2, 4 Yellow Medium C3, 8 Red Soft C4;
Ricciardo 1 White Hard C2, 2 Yellow Medium C3, 10 Red Soft C4;
Hulkenberg 2 White Hard C2, 1 Yellow Medium C3, 10 Red Soft C4;
Magnussen 2 White Hard C2, 2 Yellow Medium C3, 9 Red Soft C4;
Grosjean 1 White Hard C2, 3 Yellow Medium C3, 9 Red Soft C4;
Sainz 2 White Hard C2, 3 Yellow Medium C3, 8 Red Soft C4;
Norris 2 White Hard C2, 3 Yellow Medium C3, 8 Red Soft C4;
Perez 2 White Hard C2, 3 Yellow Medium C3, 8 Red Soft C4;
Stroll 2 White Hard C2, 2 Yellow Medium C3, 9 Red Soft C4;
Raikkonen 1 White Hard C2, 3 Yellow Medium C3, 9 Red Soft C4.
Giovinazzi 2 White Hard C2, 2 Yellow Medium C3, 9 Red Soft C4;
Kvyat 1 White Hard C2, 3 Yellow Medium C3, 9 Red Soft C4;
Gasly 2 White Hard C2, 2 Yellow Medium C3, 9 Red Soft C4;
Russell 2 White Hard C2, 2 Yellow Medium C3, 9 Red Soft C4;
Kubica 1 White Hard C2, 3 Yellow Medium C3, 9 Red Soft C4.
(ITALPRESS).

GP MESSICO. ISOLA “CON MESCOLE DURE SI POTRÀ SPINGERE AL MASSIMO”

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White hard C2, Yellow medium C3 e Red soft C4 sono le tre mescole nominate per il back-to-back americano, con il Gran Premio del Messico che precede quest’anno quello degli Stati Uniti. Il circuito di Città del Messico, intitolato ai fratelli Rodriguez, è uno dei più veloci e vari, con l’attuale configurazione che si basa su quella originale del 1959, più volte rivista. Nel 2018 Lewis Hamilton ha conquistato il suo 5° titolo mondiale proprio in Messico e la storia potrebbe ripetersi anche quest’anno. Come abbiamo visto in diverse gare quest’anno, l’ultima in Giappone, le tre mescole nominate sono più dure di uno step rispetto al 2018. Questo perché i Team prediligono una strategia a una sosta, per cui la scelta di mescole più dura consente loro di spingere al massimo in ogni stint, anziché gestire il passo gara.

Nel 2018, Max Verstappen (Red Bull) ha vinto con una strategia a due soste, in una gara condizionata dalla virtual safety car. Cinque dei primi dieci piloti ha effettuato una sosta, con sei diverse strategie tra i pioti a punti. Valtteri Bottas è arrivato 5° con tre pit stop. Questo circuito presenta caratteristiche piuttosto varie, due rettilinei veloci e un settore particolarmente lento e tortuoso, quello dove si trovava lo stadio del baseball, dove sorgeva la famosa Peraltada. Nel 2018, con mescole più morbide, si erano verificati alcuni casi di graining: un fenomeno che dovrebbe ridursi quest’anno con mescole più dure di uno step. Una delle cause del graining può essere l’altitudine: l’aria rarefatta genera meno carico aerodinamico e un maggiore scivolamento delle monoposto. Nonostante ciò, nel 2018 sono stati demoliti sia il record in qualifica, sia quello in gara.

“Il Gran Premio del Messico è sempre stato imprevedibile, dove si respira un’atmosfera fantastica soprattutto nel settore dello stadio, dove i piloti sentono i tifosi sugli spalti. Questo tracciato presenta diversi punti dove poter sorpassare, e nelle scorse edizioni abbiamo visto un’ampia varietà di strategie, così come condizioni meteo variabili” spiega Mario Isola, responsabile F.1 di Pirelli. “L’altitudine influisce sulle prestazioni e sugli assetti aerodinamici, con conseguenze anche sui pneumatici. Qui le monoposto generano meno deportanza con l’aria più rarefatta e un maggiore scivolamento: le tre mescole più dure di uno step rispetto al 2018 dovrebbero consentire ai piloti di spingere al massimo”.
(ITALPRESS).

LE GOMME SCELTE PER IL GP DEL MESSICO

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La FIA ha comunicato a Pirelli il numero di set di pneumatici e mescole scelti da ciascun pilota per il Gran Premio del Messico (25-27 ottobre).
Hamilton 1 White Hard C2, 5 Yellow Medium C3, 7 Red Soft C4;
Bottas 2 White Hard C2, 4 Yellow Medium C3, 7 Red Soft C4;
Vettel 1 White Hard C2, 5 Yellow Medium C3, 7 Red Soft C4;
Leclerc 1 White Hard C2, 5 Yellow Medium C3, 7 Red Soft C4;
Verstappen 1 White Hard C2, 3 Yellow Medium C3, 9 Red Soft C4;
Albon 1 White Hard C2, 3 Yellow Medium C3, 9 Red Soft C4;
Ricciardo 2 White Hard C2, 2 Yellow Medium C3, 9 Red Soft C4;
Hulkenberg 1 White Hard C2, 3 Yellow Medium C3, 9 Red Soft C4;
Magnussen 1 White Hard C2, 3 Yellow Medium C3, 9 Red Soft C4;
Grosjean 1 White Hard C2, 3 Yellow Medium C3, 9 Red Soft C4;
Sainz 2 White Hard C2, 3 Yellow Medium C3, 8 Red Soft C4;
Norris 2 White Hard C2, 3 Yellow Medium C3, 8 Red Soft C4;
Perez 2 White Hard C2, 3 Yellow Medium C3, 8 Red Soft C4;
Stroll 2 White Hard C2, 3 Yellow Medium C3, 8 Red Soft C4;
Raikkonen 2 White Hard C2, 3 Yellow Medium C3, 8 Red Soft C4;
Giovinazzi 1 White Hard C2, 4 Yellow Medium C3, 8 Red Soft C4;
Kvyat 2 White Hard C2, 4 Yellow Medium C3, 7 Red Soft C4;
Gasly 1 White Hard C2, 5 Yellow Medium C3, 7 Red Soft C4;
Russell 1 White Hard C2, 3 Yellow Medium C3, 9 Red Soft C4;
Kubica 2 White Hard C2, 2 Yellow Medium C3, 9 Red Soft C4.
(ITALPRESS).

IN GIAPPONE PREVALE LA STRATEGIA A DUE SOSTE

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Valtteri Bottas su Mercedes ha vinto il Gran Premio del Giappone con una strategia a due soste soft-medium-soft, su una pista resa imprevedibile dopo lo stop di ieri a causa del tifone Hagibis.
La strategia ideale per i 53 giri della gara nipponica era a una sosta con partenza su soft (per 24-27 giri), poi medium fino al traguardo. La seconda più veloce sulla carta era a due soste: due stint di 20 giri ciascuno su soft, poi medium. La tattica più lenta, invece, prevedeva un primo stint su soft per 20-23 giri, poi hard. Oggi il degrado è stato più elevato del previsto, molto probabilmente a causa delle temperature più alte: ciò ha portato diversi piloti verso una strategia a due soste, in una gara estremamente veloce.
La Hard C1 è stata usata da sette piloti, due dei quali su una strategia a una sosta. Anche se non è stata provata molto al venerdì nelle prove libere, questa mescola oggi è stata utilizzata per stint molto lunghi. Solo Romain Grosjean (Haas) non ha usato la medium C2, scelta invece da piloti su una e due soste mentre tre dei primi quattro al traguardo hanno utilizzato una strategia soft-medium-soft, ad eccezione di Sebastian Vettel (Ferrari), il solo su una tattica soft-soft-medium. Con temperature più elevate rispetto a venerdì, questa mescola ha mostrato un livello di degrado più alto del previsto. “Con i cambiamenti nel programma del fine settimana a causa del tifone, stamattina la pista non era più gommata a causa della pioggia di ieri e le temperature erano più elevate rispetto a venerdì – l’analisi di Mario Isola, responsabile F1 e Car Racing Pirelli – I team hanno affrontato a poche ore di distanza qualifiche e gara, con diverse incognite: tra queste anche la strategia, con tattiche diverse da una a tre soste, dovendo reagire prontamente in gara alle scelte degli avversari. Tutte e tre le mescole nominate sono state utilizzate, con quattro diverse strategie tra i primi sei piloti e con nuovi giri record in qualifica e in gara. Congratulazioni a Mercedes per il sesto titolo Costruttori consecutivo”.

DOPPIO LAVORO PER I TEAM NEL VENERDI’ DI SUZUKA

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Valtteri Bottas su Mercedes è stato il più veloce in entrambe le sessioni di libere del Gran Premio del Giappone. Data la cancellazione di FP3 – i tempi di FP2 saranno ritenuti validi per la griglia di partenza qualora le qualifiche spostate a domenica non venissero disputate – e le condizioni meteo incerte, i team oggi si sono concentrati sulla preparazione di qualifiche e gara, usando quasi esclusivamente Red soft e Yellow medium. I run plan del venerdì sono stati stravolti e le squadre hanno lavorato sia sul giro veloce, sia sul passo gara. Il miglior tempo di Bottas nelle seconde libere (1’27″785s) è vicinissimo alla pole position 2018 e oltre mezzo secondo più veloce rispetto alle FP2 dello scorso anno. Ottime prestazioni per Red Bull, con il terzo tempo di Max Verstappen al pomeriggio. Le previsioni meteo per domenica sono incerte, con possibilità di vento forte e pioggia. Oggi entrambe le sessioni si sono disputate sull’asciutto, con 29° ambiente e 33° asfalto in FP2. Finora il divario tra soft e medium è di circa 6-7 decimi al giro, mentre tra medium e hard il gap attuale è di 8-9 decimi. Date le caratteristiche del circuito, per questa gara sono state nominate le tre mescole più dure della gamma: C1, C2 e C3.

“Il rinvio delle qualifiche a domenica mattina, oltre alla cancellazione di FP3, è stata la giusta decisione da prendere viste le circostanze ma che ha ovviamente influito sui programmi odierni – l’analisi di Mario Isola, responsabile F1 e Car Racing Pirelli – Oltre alla simulazione di passo gara, infatti, i team oggi hanno dovuto lavorare anche su quella delle qualifiche, nel caso in cui i tempi delle FP2 venissero usati per definire la griglia di partenza. Al momento è difficile prevedere quali possano essere le reali condizioni in gara e quanto siano utili i dati raccolti oggi. Il divario tra le mescole è meno rappresentativo del solito, visto che i pneumatici White hard sono stati utilizzati pochissimo, mentre il gap tra soft e medium è stato influenzato dall’evoluzione del tracciato in FP1. Nella seconda sessione, invece, i team hanno usato prevalentemente i pneumatici Red soft. Data l’incertezza sul resto del fine settimana, speriamo di assistere comunque a una gara entusiasmante”.
(ITALPRESS).

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