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ISOLA “GARA IMPEGNATIVA, STRATEGIA DECISIVA”

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“Questo è stato uno dei gran premi più impegnativi per gli ingegneri addetti alle strategie, costretti a reagire costantemente alle diverse circostanze di gara e cercare di trarre il massimo vantaggio dai periodi di safety car. Oltretutto, le condizioni della pista cambiavano molto da settore a settore”. Questa l’analisi di Mario Isola, responsabile F1 e Car Racing Pirelli, dopo l’incredibile Gran Premio di Germania. Dopo due giorni di caldo torrido, la pioggia ha rivoluzionato la gara, regalando una Gp emozionante e imprevedibile fino alla bandiera a scacchi, con 78 pit stop e 4 periodi di safety car. Max Verstappen (Red Bull) ha trionfato davanti a Sebastian Vettel (Ferrari) e alla Toro Rosso di Daniil Kvyat. Un’ampia varietà di strategie (da 3 a 6 soste) è stata utilizzata nel corso della gara, ridotta a 64 giri a causa delle condizioni meteo. Tutte le mescole della gamma – tranne la C2 hard – sono state utilizzate. In totale sono stati effettuati 78 pit stop con 97 set di pneumatici utilizzati in tutto il gran premio. Tutti i piloti sono partiti con gomme full wet dopo tre giri di formazione dietro la safety car. I Team hanno dovuto adattare le strategie a una pista che si presentava con continui cambiamenti nei livelli di aderenza.
L’ultima sosta, per montare i pneumatici slick, si è rivelata decisiva per il risultato di gara. Partito 20° a causa di un problema meccanico in qualifica, Sebastian Vettel è stato autore di un’incredibile rimonta. Il pilota Ferrari è arrivato 2° con una strategia a cinque soste quasi identica a quella del vincitore. Lewis Hamilton è arrivato 11° dopo essere andato fuori pista due volte, con una strategia a sei soste (come Kevin Magnussen su Haas). I Cinturato intermedi hanno funzionato molto bene con condizioni mutevoli e i piloti li hanno gestiti al meglio per non surriscaldarli troppo su un tracciato che si stava asciugando. Al via, la temperatura ambiente era di 22°, con 28° asfalto. A fine gara, il tracciato si presentava quasi del tutto asciutto. Per quanto riguarda il comportamento delle gomme, Hard C2 è stata l’unica mescola della gamma non utilizzata in gara. Solo cinque piloti – tra cui Verstappen – hanno utilizzato i medium C3 per pochissimi giri, visto che i C4 soft avevano prestazioni migliori su pista umida e con temperature più basse rispetto ai giorni scorsi. I Soft C4 sono stati utilizzati da tutti i piloti nello stint finale. Verstappen ha ottenuto il punto extra per il giro più veloce.
L’Intermediate è stata la mescola più utilizzata in gara, con stint di oltre 20 giri. Tutti i piloti sono partiti con i pneumatici da bagnato estremo (Wet), sfruttando il primo periodo di safety car per la prima sosta. “La strategia – ha dichiarato Isola – ha giocato un ruolo determinante in tutto il fine settimana e in particolare durante la gara quando si è trattato di passare ai pneumatici da asciutto per l’ultimo stint. I tre piloti a podio hanno sfruttato al meglio le prestazioni della soft su una pista quasi completamente asciutta per un finale di gara davvero emozionante. Sul bagnato, invece, le intermedie hanno mostrato versatilità nelle varie condizioni, elemento fondamentale considerato che nessuno aveva girato con questa gomma, così da non avere riferimenti per valutare il punto di crossover. Questa gara ci ha permesso di raccogliere molti dati su questa mescola. Congratulazioni ai tre piloti sul podio e anche a Lance Stroll, quarto grazie ad un’ottima strategia”.
(ITALPRESS).

F1 IN UNGHERIA, POSSIBILE VARIETÀ DI STRATEGIE

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Lasciata la Germania, la Formula Uno si sposta un po’ più a Est. La maggior parte dei piloti ha iniziato la carriera sui kart, e il circuito dell’Hungaroring ricorda molto le piste da go-kart, grazie alla serie continua di curve strette e tortuose sulle quali i pneumatici lavorano senza sosta. Per il Gran Premio d’Ungheria, Pirelli ha nominato C2, C3 e C4 quali White hard, Yellow medium e Red soft.
L’Hungaroring si contraddistingue per la rapida successione di curve, la maggior parte delle quali lente. I pneumatici lavorano costantemente, senza possibilità di raffreddarsi. La media delle temperature ambiente e asfalto sono tra le più elevate della stagione. Il caldo non solo aumenta il degrado termico, ma rappresenta anche una vera sfida per i piloti. Oltre ad essere lento, questo circuito è situato in una conca: di conseguenza il flusso d’aria sulle monoposto è scarso. I livelli di usura e degrado dei pneumatici sono comunque generalmente bassi. Le tre mescole nominate per questa gara sono simili a quelle del 2018, quando furono scelte medium, soft e ultrasoft. La mescola C2 (la hard in Ungheria) è leggermente più morbida rispetto alla medium 2018 e viene spesso utilizzata anche quando viene nominata come hard. In nove gare su undici finora disputate sono state utilizzate tutte e tre le mescole. I team usano configurazioni ad alto carico aerodinamico, adatte per questo tipo di circuito, sul quale è molto importante anche il grip meccanico. Nel 2018 i tre piloti a podio hanno usato tre diverse strategie. Lewis Hamilton su Mercedes ha vinto con una sosta ultrasoft-soft, fermandosi al giro 25 (di 70) e senza mai utilizzare la mescola più dura. Tattica alternativa soft-ultrasoft per Sebastian Vettel, secondo, mentre Kimi Raikkonen è arrivato terzo con due pit stop effettuati. “Come da tradizione, l’Ungheria ospita l’ultimo gran premio prima della pausa estiva – le parole di Mario Isola, responsabile F1 e Car Racing Pirelli – Per i piloti, si tratta di una gara particolarmente impegnativa dal punto di vista fisico e strategico. È un tracciato piuttosto stretto sul quale è difficile sorpassare, oltre ad essere scivoloso fuori traiettoria. Di conseguenza, la posizione in griglia di partenza è fondamentale, così come la tattica. Questa è una gara che può riservare delle sorprese e in passato abbiamo visto che i team possono ottenere un buon risultato anche con monoposto meno performanti. Nel 2018, con tre mescole molto simili a quelle di quest’anno, sono entrate in gioco diverse strategie, dopo una qualifica condizionata dalla pioggia. Speriamo di avere la stessa varietà di tattiche anche quest’anno”.

LE MESCOLE PER IL GRAN PREMIO DEL BRASILE

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Pirelli ha nominato le seguenti mescole per il Gran Premio del Brasile (15-17 novembre 2019): le C1 Hard White, le C2 Medium Yellow e le C3 Soft Red.

 

GP UNGHERIA. ISOLA “POCA AZIONE IN PISTA PER METEO VARIABILE”

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“Oggi il meteo piuttosto variabile ha reso difficile ottenere dati particolarmente rappresentativi per il resto del fine settimana. Tranne che a inizio sessione, in FP2 il tracciato era troppo bagnato per le slick e troppo poco per le intermediate, per cui si è vista poca azione in pista” spiega Mario Isola, responsabile F.1 di Pirelli. “I piloti hanno comunque avuto modo di provare i pneumatici da bagnato intermedio e domani ne avranno un set in più. A ogni modo, abbiamo visto giri veloci in FP1 e simulazioni di long run che ci hanno consentito di ottenere dati utili a prevedere la situazione che potremmo trovare domani. Oggi sono state usate tutte e tre le mescole slick e dai dati raccolti tutte e tre potrebbero essere usate per la strategia di gara. Molto dipenderà ovviamente dal meteo che si profila incerto nei prossimi giorni” conclude Isola.

ISOLA “CI ASPETTIAMO UNA GARA IMPREVEDIBILE”

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Prima pole position in carriera per Max Verstappen, grazie al tempo di 1’14″572ottenuto su P Zero Red soft che vale il nuovo record assoluto dell’Hungaroring. Verstappen, così come gli altri cinque piloti nella top 6 al via, partirà su C3 medium, utilizzati per superare il Q2. Il pilota olandese della Red Bull ha ricevuto il Pirelli Pole Position Award dall’attore britannico Jeremy Irvine, protagonista del film “War Horse”. Verstappen è il 100° pilota nella storia della Formula 1 a ottenere la pole position. La strategia ottimale per i 70 giri del Gran Premio d’Ungheria è a una sosta. La più veloce è soft per 24-30 giri, poi medium. Molto vicina – e col vantaggio di un degrado più basso – è un’altra tattica a una sosta medium-hard, con il primo stint di 30-35 giri. Leggermente più lenta è partire su soft, con primo stint di 22-28 giri, poi hard fino al traguardo.
Meno efficace una strategia a due soste, data la difficoltà a sorpassare su questo tracciato lento e tortuoso. Tuttavia, la più veloce tra le possibili tattiche a due pit stop è soft-medium-medium, con primo stint di 16-20 giri. Una grande incognita è rappresentata dal meteo: viste le temperature non troppo alte finora registrate, nessuno ha un quadro completo dei livelli di usura e degrado su soft, soprattutto nel caso in cui domani dovesse essere più caldo. “Abbiamo visto alcune prestazioni incredibili quest’anno all’Hungaroring, con il precedente record del circuito già demolito in FP3 questa mattina e ulteriormente abbassato in qualifica, su medium e soft” dice Mario Isola, reponsabile F.1 di Pirelli. “La mescola migliore con cui partire, in termini di flessibilità di strategia, è la medium, quella usata dai tre top team per superare il Q2. I piloti di testa sono tutti molto ravvicinati in termini di passo gara, quindi ci aspettiamo un gran premio imprevedibile dove saranno cruciali la partenza e la strategia vista la difficoltà nel compiere sorpassi” afferma.
“Un’altra incognita è il meteo, che potrebbe influenzare le strategie se le temperature saranno più elevate rispetto a ieri e oggi. Complimenti a Max Verstappen per la straordinaria prima pole position in carriera conquistata oggi” conclude Isola.

ISOLA “BELLA GARA, PRESTAZIONI MESCOLE POSITIVE”

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Lewis Hamilton ha vinto il Gran Premio d’Ungheria grazie al sorpasso decisivo su Max Verstappen a quattro giri dalla fine, dopo un lungo duello. Hamilton è partito 3° e ha sfruttato la seconda sosta al giro 48 per montare pneumatici P Zero Yellow medium nuovi e più freschi rispetto a quelli di Verstappen, recuperando il distacco dal pilota Red Bull e assicurandosi così una spettacolare vittoria. “La gara di oggi è stata davvero entusiasmante, con tante strategie diverse in gioco fino agli ultimi giri – l’analisi di Mario Isola responsabile F1 E Car Racing Pirelli -. La decisione di Mercedes di richiamare ai box Hamilton per la seconda sosta è risultata vincente, anche se sia Hamilton che Verstappen erano fino a quel momento orientati verso una strategia a una sosta. Dopo prove libere e qualifiche con meteo variabile, la gara sull’asciutto e con temperature più elevate rispetto ai giorni scorsi ha aggiunto un elemento di imprevedibilità, dato che nessuno aveva ottenuto dati rappresentativi con queste condizioni. Nonostante ciò, oggi le prestazioni di tutte e tre le mescole sono state molto positive, contribuendo così a una gara decisamente ricca d’azione”.
Verstappen e Hamilton hanno iniziato la gara su una strategia apparentemente identica medium-hard, con Hamilton che ha effettuato il primo pit stop sei giri dopo il diretto rivale. Avendo difficoltà a sorpassare Verstappen, Mercedes ha cambiato strategia richiamando Hamilton ai box per la seconda sosta, tattica che è risultata decisiva per la vittoria. Dopo aver subito il sorpasso di Hamilton, Verstappen si è fermato per il secondo pit stop, montando le C4 soft per ottenere il giro veloce in gara e il punto extra da regolamento. Il passo gara è stato frenetico: i due piloti di testa sono riusciti a effettuare la prima sosta senza perdere posizioni. Verstappen ha firmato il giro veloce in 1m17.103s, oltre tre secondi in meno rispetto al 2018. Strategia alternativa per Sebastian Vettel, 3° al traguardo grazie a un primo stint lungo su medium, poi soft. I primi sei piloti sono partiti su pneumatici medium. Il primo su soft è stato Carlos Sainz (McLaren), 7°. Il pilota spagnolo è arrivato 5° con una strategia a una sosta soft-hard. Si è vista un’ampia varietà di tattiche: cinque diverse tra i primi cinque al traguardo.
Questo nel dettaglio utilizzo e comportamento pneumatici:
HARD C2: Usati a lungo in gara e fondamentali nella strategia a una sosta per la maggior parte dei piloti. Vettel l’unico tra i primi 6 a non usarli.
MEDIUM C3: Un’altra mescola chiave in questa gara: i due piloti McLaren e Daniel Ricciardo gli unici a non utilizzarla.
SOFT C4: Norris e Sainz hanno usato questa mescola per effettuare lunghi stint a inizio gara. Elemento chiave per la conquista del podio da parte di Vettel.
(ITALPRESS).

LE MESCOLE PER IL GRAN PREMIO DEL MESSICO

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Pirelli ha nominato le mescole per il Gran Premio del Messico (25-27 ottobre). Per Città del Messico sono state nominate le C2 Hard White, le C3 Medium Yellow e le C4 Soft Red.

ISOLA “NUOVO ASFALTO E METEO INCOGNITE GP GRAN BRETAGNA”

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Per il Gran Premio di Gran Bretagna – e per la terza volta in questa stagione, dopo Bahrain e Spagna – Pirelli ha nominato White hard C1, Yellow medium C2 e Red soft C3 per affrontare uno dei circuiti più esigenti per i pneumatici. Silverstone infatti presenta curve lunghe e veloci che impongono carichi molto elevati. Il tracciato inglese, che ha ospitato il primo gran premio nella storia della Formula 1, quasi 70 anni fa, è uno dei simboli del motorsport e un appuntamento da non perdere per gli appassionati. “Il tracciato di Silverstone è stato riasfaltato recentemente e sarà molto interessante vedere quanto questo potrà influire sui tempi sul giro, rendendo questo circuito probabilmente ancora più veloce. Le tre mescole nominate sono le stesse del 2018 proprio per rispondere al meglio ai carichi laterali, tra i più elevati di tutta la stagione così come su altri circuiti quali Spa-Francorchamps e Suzuka” spiega Mario Isola, responsabile F.1 di Pirelli.
“Il nuovo asfalto e il meteo imprevedibile saranno le due incognite principali di questo weekend. Per i Team sarà quindi ancora più importante del solito raccogliere il maggior numero di dati possibili nelle prove libere, in modo da definire al meglio la strategia di gara” conclude Isola.

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