BARCELLONA (SPAGNA) (ITALPRESS) – A trionfare nel Gran Premio di Spagna è ancora Max Verstappen. Il pilota della Red Bull ha conquistato una vittoria molto significativa, grazie ad un paio di corpo a corpo iniziali e un’ottima gestione delle gomme lungo tutto l’arco della gara. Dietro di lui Norris (McLaren) e Hamilton (Mercedes). “E’ stata una corsa molto intensa – ha detto Mario Isola, direttore Motorsport Pirelli – a tratti spettacolare – penso all’incredibile partenza di Russell, simile a quella di Alonso nel 2011, e ai duelli fra lo stesso George e Max prima e Lando poi – e caratterizzata, nel gruppo di testa, da una partita a scacchi fatta di scelte strategiche e di gestione dei pneumatici fra quattro squadre che si sono spartite le prime otto posizioni nella classifica finale. Da parte nostra, paradossalmente, è stata una gara molto lineare. Tutte e tre le mescole si sono comportate secondo le previsioni, sia in termini di usura che in termini di degrado, nonostante delle temperature decisamente superiori alle previsioni della vigilia. Lo stesso si può dire per le strategie, sia come utilizzo dei pneumatici che come finestre. Soft e Medium sono state le mescole più performanti mentre la Hard, nonostante le temperature più elevate, ha fatto un pò più fatica soprattutto in termini di prestazione assoluta mentre in termini di degrado non ha fornito un vantaggio decisivo”.
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GP Spagna, Isola “Corsa incredibile, è stata partita a scacchi”
Isola “A Montmelò ancora una qualifica molto serrata”
MONTMELO’ (SPAGNA) (ITALPRESS) – Dopo 1001 giorni, la McLaren torna in pole position in un Gran Premio e lo fa grazie a Lando Norris, lo stesso pilota che aveva siglato l’ultima partenza al palo della squadra di Woking, il 25 settembre del 2021 a Sochi nel Gran Premio di Russia. Norris, alla seconda pole della carriera, ha superato di appena venti millesimi di secondo Max Verstappen: 1’11″383 il tempo del pilota inglese, 1’11″403 quello del collega olandese. Alle loro spalle ci sono quattro piloti racchiusi in appena 35 millesimi: in seconda fila partirà la coppia di piloti della Mercedes (1’11″701 per Lewis Hamilton, 1’11″703 per George Russell), in terza quella della Ferrari (1’11″731 per Charles Leclerc, 1’11″736 per Carlos Sainz). Per la McLaren quella di oggi è la pole position numero 157 nella storia, la decima in questo Gran Premio: era dal 2005 – allora ci riuscì grazie a Kimi Raikkonen – che non otteneva questo risultato sul Circuit de Barcelona-Catalunya. “Ancora una qualifica molto serrata, con distacchi ridotti e diverse squadre e piloti che si dimostrano di volta in volta in grado di aspirare alle primissime posizioni – il commento di Mario Isola, direttore motorsport Pirelli – Con la pole di Norris di oggi sono quattro le vetture (Red Bull, Ferrari, Mercedes e, ora, McLaren) che in queste prime dieci gare della stagione sono riuscite ad ottenere il primato nelle qualifiche. Su una pista molto impegnativa per tutto il pacchetto vettura-motore-gomme abbiamo visto oggi come il progresso di prestazione da un anno all’altro sia nei fatti davvero importante: il tempo della pole di oggi è di quasi un secondo più basso rispetto all’anno scorso e oltre mezzo secondo inferiore a quello della media delle simulazioni ricevute dalle squadre. Per quanto riguarda l’utilizzo delle gomme in gara, va tenuto in considerazione anche il considerevole calo delle temperature, in particolare di quella dell’asfalto, scesa di una decina di gradi rispetto a ieri pomeriggio. Se questa diminuzione non ha avuto effetti particolari sulla prestazione sul giro secco, potrebbe rivelarsi un fattore rilevante domani – quando peraltro è prevista anche una concreta possibilità di pioggia – rendendo sempre più probabile l’utilizzo della Medium e della Soft come mescole da asciutto più performanti: la strategia sulla carta più veloce, infatti, prevede l’utilizzo di due set di C3 e uno di C2. Da escludere l’opzione della sosta unica, troppo lenta, mentre l’ipotesi di una gara su quattro stint e tre soste non è poi così peregrina, essendo più lenta di una manciata di secondi rispetto alla doppia sosta. Molto importante sarà anche la capacità dei piloti di gestire la prestazione dei pneumatici lungo l’arco di ogni stint, un aspetto su cui le squadre hanno lavorato con molta attenzione anche nell’ultima sessione di prove libere”, ha concluso Isola.
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Berra “Nessuna sorpresa su rendimento mescole da asciutto”
MONTMELO’ (SPAGNA) (ITALPRESS) – Cinque piloti di cinque vetture diverse nelle prime cinque posizioni delle prove libere del Gran Premio di Spagna. La stagione 2024 sembra confermarsi molto equilibrata anche in questo primo giorno d’estate, come del resto lo è stata perlomeno a partire dal Gran Premio d’Australia. Dal tempo più veloce della Mercedes di Lewis Hamilton (1’13″264) a quello della Red Bull di Max Verstappen (1’13″504) ci sono 340 millesimi, lungo i quali si trovano, nell’ordine, la Ferrari di Carlos Sainz (1’13″286), la McLaren di Lando Norris (1’13″319) e l’Alpine di Pierre Gasly (1’13″443). Le due ore di prove libere si sono svolte in maniera molto regolare – soltanto una breve interruzione in FP1 a causa di un pezzo di un’ala anteriore staccatosi da una vettura e rimasto in pista – con le squadre impegnate nell’adattamento delle vetture alle caratteristiche del tracciato e al rendimento degli pneumatici, utilizzando diversi carichi di benzina e diverse modalità di gestione delle gomme stesse, in particolare durante i long run. Durante la prima sessione la Hard è stata a lungo protagonista in pista, soprattutto nella parte iniziale: alla fine dei sessanta minuti, solamente sei piloti (Piastri, Sargeant, Albon, Zhou, Magnussen e Bearman) non avevano utilizzato la C1. Nella seconda, invece, è stata più in vista la Soft, non solamente nei cosiddetti performance run, ma anche in quegli stint più lunghi che, nella parte finale della sessione, caratterizzano il lavoro delle squadre. Anche la serie di giri consecutivi (19) più lunga della giornata è stata effettuata con la C3 dalla Racing Bulls di Yuki Tsunoda. “Barcellona è sempre un banco di prova molto impegnativo per tutte le componenti di una monoposto di Formula 1 e le gomme non fanno eccezione, anzi – spiega Simone Berra, chief engineer Pirelli – Lo si è visto anche oggi, in condizioni climatiche caratterizzate da temperature elevate – quella dell’asfalto ha sfiorato i 50 °C – che hanno aggiunto ulteriore stress agli pneumatici già sottoposti a forze laterali fra le più elevate di tutto il calendario iridato. Onestamente, non abbiamo visto finora particolari sorprese sul rendimento delle tre mescole da asciutto, anche se ovviamente un’analisi più approfondita dei dati raccolti deve ancora essere effettuata. La differenza di prestazione sul giro secco sembra in linea con le previsioni – sei/sette decimi fra la Hard e la Medium, poco più di un secondo fra Medium e Soft – e la C3 appare in gioco come possibile opzione per la gara, soprattutto per sfruttarne il vantaggio prestazionale alla partenza e nei primissimi giri di utilizzo, come del resto si era visto lo scorso anno”.
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Tre mescole da asciutto più dure selezionate per Gp Spagna
ROMA (ITALPRESS) – Un appuntamento “duro” per la Formula 1 nella decima tappa stagionale. Il Gran Premio di Spagna si svolgerà ancora una volta sul Circuit de Barcelona-Catalunya, una delle piste più impegnative dal punto di vista tecnico non soltanto per le vetture ma anche per i pneumatici. Non è quindi una sorpresa che, come tradizione, Pirelli abbia selezionato per questo appuntamento le tre mescole da asciutto più dure – C1 come Hard, C2 come Medium e C3 come Soft – della sua collezione 2024, la stessa scelta effettuata per la prima gara dell’anno in Bahrain. Il tracciato è uno dei più completi in assoluto nel mondo e non soltanto del calendario iridato. Ci sono rettilinei e tutte le possibili tipologie di curve, tra cui alcune – come la 3 e la combinazione composta dalla 13 e la 14 che introducono al rettilineo principale – da percorrere a velocità decisamente elevate. Le forze laterali esercitate sugli pneumatici sono particolarmente elevate, in particolare su quelli del lato sinistro della vettura, visto che le curve a destra sono nove su quattordici. Per tanti anni questo circuito è stata la sede dei test invernali delle squadre e, poichè apriva la fase europea della stagione, era il palcoscenico per il debutto dei primi upgrade significativi della stagione. Rispetto al 2023, quest’anno il weekend di gara si svolge tre settimane più tardi e le temperature potrebbero essere più elevate. Ciò potrebbe aggiungere un ulteriore fattore – quello termico – nella gestione dei pneumatici, il che potrebbe sfavorire quella C3 che lo scorso anno era risultata piuttosto competitiva anche in gara e che fu scelta per il primo stint da 16 piloti su 20. Dal punto di vista della strategia, la doppia sosta dovrebbe essere l’opzione più veloce, con tutte le mescole che potrebbero entrare in gioco. In caso di degrado più accentuato, ecco che le tre soste potrebbero rappresentare una variabile, anche alla luce del fatto che la gara dello scorso anno ha dimostrato che i sorpassi sono più agevoli rispetto al passato. Dopo quello di Miami questo di Barcellona sarà il secondo Gran Premio stagionale vedrà alternarsi in pista tutti e quattro i campionati di cui Pirelli è fornitore esclusivo degli pneumatici: oltre alla Formula 1, alla Formula 2 e alla Formula 3 è infatti in calendario la terza tappa stagionale della F1 Academy, la serie al femminile creata nel 2023.
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Isola “Competitiva anche la gomma da bagnato estremo”
MONTREAL (CANADA) (ITALPRESS) – “Che gara: dopo le critiche per un Gran Premio di Monaco oggettivamente poco ricco di spunti, la Formula 1 ha risposto con uno spettacolo straordinario dal primo all’ultimo giro, con tre piloti che si sono alternati in testa e altri due che hanno avuto una chance di vincere. Complimenti a Max Verstappen per un successo bellissimo ma anche agli altri protagonisti di questo Gran Premio del Canada perchè credo che oggi tutti coloro che amano questo sport si siano davvero divertiti”. Così Mario Isola, direttore Motorsport Pirelli, ha commentato il Gp del Canada.
“Dal punto di vista delle gomme, abbiamo avuto la possibilità di vedere all’opera quattro delle cinque tipologie disponibili. Anche la gomma da bagnato estremo, che solitamente viene poco utilizzata, ha dimostrato di essere competitiva su una pista a bassa energia e con molta acqua sull’asfalto. L’Intermedia ha consentito di fare stint anche molto lunghi, confermando di essere idonea a girare sia con l’asfalto ancora considerevolmente bagnato sia quando è quasi asciutto”, ha aggiunto Isola.
“Per quanto riguarda Hard e Medium, difficile dire quale sia stata la gomma migliore perchè la seconda safety-car ha sostanzialmente impedito di valutare quale avrebbe potuto essere il prezzo da pagare in termini di degrado per chi aveva scelto la Medium per assicurarsi un maggior grip nei primi giri con la pista ancora umida”, ha concluso il direttore Motorsport Pirelli.
– foto Ipa Agency –
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Isola “Qualifica serratissima, pista molto acerba”
MONTREAL (CANADA) (ITALPRESS) – “E’ stata una qualifica serratissima dal primo all’ultimo minuto, con un equilibrio incredibile, simboleggiato dal fatto che i primi due della classifica finale hanno fatto segnare lo stesso tempo nonchè dalla circostanza che nella top ten figurino piloti di ben sei diverse squadre”. E’ l’analisi di Mario Isola, direttore motorsport Pirelli, dopo le qualifiche del Gp del Canada che hanno premiato Russell con la pole. “Finora è stato un fine settimana contrassegnato dalle mutevoli condizioni meteorologiche e tutto lascia prevedere che anche oggi accada la stessa cosa – ha aggiunto Isola – Nonostante ieri si sia sempre girato su una pista asciutta, i dati raccolti sono comunque molto limitati, visto che le squadre hanno potuto fare dei long run solamente nella terza sessione di prove libere”. “Come prevedibile, la pista, completamente riasfaltata rispetto allo scorso anno, è ancora molto acerba ed è soggetta ad un’evoluzione molto marcata. Ciò ha determinato anche un’incidenza piuttosto significativa del graining, in particolare sulla Medium che è stata la mescola usata quasi da tutti per i long run. Pertanto, diventa sempre più probabile che, in caso di gara asciutta, la strategia più efficace sia quella basata su due pit-stop, con la prevalenza di utilizzo di due set di Hard: non è un caso che sette squadre ne abbiano ancora a disposizione due set per ciascun pilota. La strategia su una singola sosta, utilizzando una combinazione di Medium e Hard, è sulla carta possibile ma è molto marginale: non è escluso che qualcuno possa provare ad iniziare la gara con questo obiettivo mantenendosi comunque flessibile per passare alla sosta doppia”, ha concluso Isola.
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Meteo condiziona prima giornata a Montreal
MONTREAL (CANADA) (ITALPRESS) – Una giornata assolutamente
interlocutoria, quella delle prime libere, sul circuito “Gilles
Villeneuve” di Montreal, sede della cinquantatreesima edizione del Gran Premio del Canada. La ragione principale, evidenzia Pirelli, sono state le mutevolissime condizioni meteorologiche, che hanno visto un rapido alternarsi di sole, pioggia e, addirittura, grandine.
La possibilità di girare con continuità con gomme da asciutto si è avuta per circa una trentina di minuti all’inizio della seconda sessione di prove libere ma prima e dopo è stata la pioggia a giocare un ruolo da protagonista. Il miglior tempo assoluto della giornata lo ha ottenuto Fernando Alonso (Aston Martin), primo in FP2 in 1’15″810, mentre Lando Norris (McLaren) aveva concluso davanti a tutti la prima sessione con un miglior tempo di 1’24″435. La prima sessione era iniziata con una pista molto bagnata, tanto che il semaforo all’uscita della pit-lane è rimasto fisso sul rosso per i primi ventuno minuti. Al verde, diversi piloti (nove in totale) hanno utilizzato anche un set di Extreme Wet, peraltro senza completare un giro cronometrato. Il passaggio alle Intermedie ha visto qualche pilota completare un run con le gomme contrassegnate dal colore verde ma soltanto nella parte finale – dopo che c’era stata un’altra interruzione di cinque minuti, resasi necessaria per rimuovere la Sauber di Guanyu Zhou ferma in pista dopo un urto contro le barriere di protezione – si è potuto finalmente passare alle slick, con tutti i piloti che hanno fatto un run con la C5, la mescola più morbida portata a Montreal. Nella seconda sessione la pista è stata considerata asciutta anche nella parte iniziale, nonostante la pioggia fosse caduta con insistenza nell’ora precedente e anche qualche goccia continuasse ancora a cadere. Tutti i piloti hanno potuto approfittarne per accumulare un pò di chilometri, preferendo in maggioranza (16 su 20) l’utilizzo della Soft: hanno fatto eccezione i piloti di Ferrari e McLaren, che si sono concentrare sulla Medium. Poi, l’ennesimo scroscio di pioggia ha di nuovo imposto una pausa all’azione in pista mentre nella parte finale della sessione tutti i piloti – solo Verstappen (Red Bull) è rimasto ai box, fermato da un problema tecnico – sono tornati alle intermedie su una pista che andava comunque asciugandosi in vari punti.
“E’ molto difficile trarre delle conclusioni da questa giornata, caratterizzata dal rapido alternarsi di pioggia e sole. Le condizioni della pista non si sono mai nemmeno avvicinate a un livello ottimale, tanto è vero che i tempi sul giro sulle slick sono rimasti lontanissimi – circa quattro secondi – dalla media delle simulazioni ricevute dalle squadre alla vigilia di questa trasferta in Nord America. Rimangono quindi sul tavolo le due principali incognite, vale a dire l’adattamento delle gomme al nuovo asfalto – per quello che abbiamo potuto vedere il livello di grip è molto basso ed è quindi facile aspettarsi un’evoluzione marcata se si potrà girare con condizioni di pista asciutta in maniera costante – e il livello di graining. Qualche indicazione un pò più solida l’abbiamo potuta raccogliere sul tema del momento di passaggio dalle gomme intermedie a quelle slick, confermato attorno al 112% del tempo sull’asciutto. -ha
evidenziato Simone Berra, chief engineer Pirelli – E’ chiaro che
sul prosieguo del fine settimana pesa tantissimo l’incertezza
delle condizioni meteorologiche: Meteo France dà al momento un 80% di probabilità di pioggia per la qualifica mentre per la gara la percentuale si dimezza ma sappiamo che qui la situazione può
mutare molto velocemente”.
– Foto Ufficio Stampa Pirelli –
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Nessuna sorpresa per mescole Spagna, Austria e Gran Bretagna
ROMA (ITALPRESS) – Pirelli ha comunicato oggi alle dieci squadre partecipanti al Mondiale di Formula 1 le mescole da asciutto selezionate per i Gran Premi di Spagna, Austria e Gran Bretagna, in programma nei tre fine settimana consecutivi compresi dal 21 giugno al 7 luglio prossimi. Le scelte effettuate dalla Pirelli sono state identiche a quelle dello scorso anno: le tre mescole più dure della gamma (C1, C2 e C3) sono state selezionate per Barcellona e Silverstone, quelle più morbide (C3, C4 e C5) per il Red Bull Ring. Del resto, non poteva essere altrimenti, visto che le piste spagnola e inglese sono fra le più severe in termini di stress esercitato sui pneumatici grazie alle diverse curve ad alta velocità mentre quella austriaca – che si distingue per il minor numero di curve (10) e il tempo sul giro più breve di tutto il calendario iridato – ha caratteristiche abbastanza simili a quella di Montreal, dove appunto si corre con C3, C4 e C5.
– Foto Pirelli –
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