Pirelli ha nominato le mescole per i Gran Premi di Spagna (10-12 maggio) e Canada (7-9 giugno). A Montelò le scuderie avranno a disposizione le White Hard C1, le Yellow Medium C2 e le Red Soft C3. A Montreal, invece, saranno utilizzate le White Hard 3, le Yellow Medium C4 e le Red Soft C5.
GP AUSTRALIA. ISOLA “PILOTI DOVREBBERO POTER SPINGERE AL MASSIMO”
“Le mescole C2, C3 e C4 nominate per il Gran Premio d’Australia sono all’incirca equivalenti a medium, soft e ultrasoft 2018. Questo fattore dovrebbe consentire ai piloti di spingere al massimo dall’inizio alla fine di ogni stint” dice Mario Isola, Responsabile F1 e Car Racing di Pirelli alla vigilia della gara di Melbourne che aprirà il Mondiale di Formula Uno 2019. “Dopo otto giorni molto produttivi di test pre-stagione a Barcellona, siamo soddisfatti della gamma 2019 e siamo sulla strada per raggiungere il giusto compromesso tra prestazioni e durata. Su alcuni aspetti, come i livelli di degrado durante uno stint, avremo un quadro più completo solo dopo le prove libere. Un altro fattore importante da considerare in questo primo fine settimana di gara è legato ai nuovi regolamenti aerodinamici, difficili da verificare durante i test ma che dovrebbero consentire i sorpassi con più facilità”.
ISOLA “DIVARIO SOFT-MEDIUM PIÙ AMPIO DEL PREVISTO”
“Non ci sono molte sorprese dalle prime prove libere di questa stagione, a parte un divario di quasi un secondo tra soft e medium, un po’ più ampio rispetto a quanto ci aspettavamo”. Mario isola, responsabile f1 e car racing Pirelli commenta così le prime sessioni di prove in Australia dove le monoposto si sono mostrate più veloci rispetto al 2018. Lewis Hamilton ha ottenuto il miglior tempo di giornata in 1’22″600s, oltre 1″3 più veloce del miglior tempo del venerdì lo scorso anno, nonostante vetture più pesanti. È probabile che in qualifica si migliorerà il record del tracciato. I piloti a metà classifica sono molto vicini, mentre il divario con i team di punta sembra più definito. Il comportamento dei pneumatici è in linea con quanto previsto: oggi i team hanno provato tutte e tre le mescole con temperature che hanno raggiunto i 24° ambiente e i 42° asfalto. Le prestazioni delle mescole sono buone: non sono stati riscontrati casi di blistering o graining e, come nelle previsioni Pirelli, gli episodi di graining dei test pre-stagione a Barcellona sono spariti con temperature più alte. Il divario attuale tra medium e soft è di circa 9 decimi al giro, leggermente più ampio rispetto a quanto calcolato, mentre tra medium e hard ci sono circa sei decimi. “Dai primi feedback che abbiamo ricevuto, i team sembrano soddisfatti delle prestazioni complessive delle tre mescole con queste condizioni – prosegue Isola – Quest’anno per i tifosi sarà più facile distinguere i pneumatici, con tre colori uguali per tutte le gare. Ci aspettiamo molto da questo fine settimana, con il debutto stagionale su un tracciato che storicamente continua ad evolversi nel corso del weekend”. Isola dedica poi un pensiero a Charlie Whiting “che lascia un vuoto enorme e impossibile da riempire. Mancherà molto a tutti noi di Pirelli che abbiamo lavorato con lui sin dal nostro arrivo in Formula 1”.
GP AUSTRALIA, SI VA VERSO STRATEGIA A UNA SOSTA
Lewis Hamilton domina le qualifiche di Melbourne, dove ha sempre conquistato la pole position dal 2014. Il pilota Mercedes ha usato solo pneumatici soft, con il miglior tempo in 1’20″486s ottenuto nel Q3 che vale anche il nuovo record assoluto del tracciato di Albert Park. Per lui il primo Pirelli Pole Position Award del 2019 ricevuto da Alan Jones, campione del mondo F1 nel 1980. Domani la strategia teoricamente più veloce è a due soste, con i primi due stint su soft da 21 giri ciascuno, più uno finale su medium. È molto probabile però che i team scelgano una strategia a un pit stop, estremamente vicina a quella a due soste in termini di tempo e con meno rischi, visto che Melbourne è un tracciato sul quale non è facile sorpassare. Sulla base dei dati raccolti finora, la strategia migliore a una sosta è soft per 27 giri poi medium, mentre un’alternativa potrebbe essere soft-hard, con un primo stint da 24 giri. “Come sempre, i giri veloci sono arrivati a fine di ciascuna sessione di qualifica, con temperature asfalto in calo e molta azione in pista, a sottolineare il divario ravvicinato in questo primo weekend di gara”, è l’analisi di Mario isola, responsabile F1 e Car Racing Pirelli. “Anche oggi le prestazioni dei pneumatici sono state buone su ciascuna mescola, con Ferrari che ha usato a lungo il potenziale della medium nel Q1. Tutte e tre le possibili strategie in gara sono molto vicine: tutto dipenderà dalla temperatura asfalto e dal livello di degrado dei pneumatici soft. Con temperature più elevate, il degrado su questa mescola dovrebbe crescere e potrebbe portare i team a fermarsi prima per il pit stop, scegliendo una mescola più dura, o a una strategia su più soste”. Pierre Gasly partirà 17^ dopo essere stato eliminato nel Q1 e potrebbe scegliere una strategia alternativa per recuperare posizioni. Inoltre il nuovo regolamento che premia il giro veloce in gara (per chi finisce nella top-10) potrebbe portare alcuni piloti verso una strategia su due soste.
Quella di oggi è stata una qualifica molto combattuta, con solo un secondo di divario tra la prima posizione e la 15^ nel Q1, dove la Ferrari è stata l’unico team a usare pneumatici medium. Dal punto di vista della velocità, già nel Q2 è stato demolito il precedente record del tracciato, poi nuovamente abbassato nel Q3, nonostante le vetture 2019 siano più pesanti.
GP AUSTRALIA, ISOLA “OK LE TRE MESCOLE”
Valtteri Bottas su Mercedes ha vinto il Gran Premio d’Australia grazie a una strategia a una sosta, in linea con quanto previsto da Pirelli. Dopo essere partito su pneumatici soft, Bottas si è fermato al giro 23 scegliendo le medium. Stessa tattica per i primi quattro piloti al traguardo, con diverse tempistiche per il pit stop: Hamilton (Mercedes) e Vettel (Ferrari) si sono fermati prima rispetto ai compagni di squadra per una scelta strategica.
“Tutte e tre le mescole hanno performato bene su questo tracciato così particolare e sono state utilizzate a lungo in gara – ha detto Mario Isola, resposnabile F1 e Car Racing. “Abbiamo visto strategie molto interessanti, con stint di lunghezza differente da mescola a mescola e, soprattutto per i piloti che partivano dalle retrovie, tattiche alternative per cercare di rimontare. Uno dei nostri obiettivi per il 2019 era di fornire mescole che consentano ai piloti di spingere al massimo da inizio a fine di ogni stint. Possiamo dire di averlo raggiunto, visto che oggi Bottas ha firmato il giro veloce in gara al penultimo giro, dopo aver lottato con Max Verstappen per ottenere il punto extra concesso dal nuovo regolamento”.
MOMENTI CHIAVE: Il primo a fermarsi tra i piloti di testa è stato Sebastian Vettel (nel tentativo di fare un undercut). Ciò ha spinto Mercedes ad anticipare la sosta di Lewis Hamilton al giro 15. Bottas ha effettuato il suo unico pit stop solo al giro 23, aumentando così il vantaggio sul compagno di squadra.
Tra i primi 4, l’ultimo a fermarsi è stato Max Verstappen su Red Bull (al giro 26): una strategia che gli ha permesso di arrivare 3° dopo essere partito 4°.
Valtteri Bottas ha conquistato anche il punto extra per il giro veloce in gara, come da nuovi regolamenti, grazie al tempo di 1m25.580s ottenuto al penultimo giro su medium.
Un solo pit stop per quasi tutti i piloti, ad eccezione delle due Williams di Russell (due soste) e Kubica (tre soste).
COME SI SONO COMPORTATI I PNEUMATICI:
HARD C2: Con pista più gommata e temperature più alte (44° asfalto e 24° ambiente), questa mescola si è dimostrata molto prestazionale soprattutto sugli stint lunghi e con basso degrado.
MEDIUM C3: Secondo i dati raccolti venerdì, questa mescola era considerata la scelta migliore per il secondo stint, ma in gara la decisione se montare la mescola media o hard è stata più difficile (Ferrari, ad esempio, ha effettuato scelte diverse per i due piloti). Molti piloti hanno completato oltre 40 giri sulla media.
SOFT C4: La maggior parte dei piloti è partita su pneumatici soft, con stint di lunghezza diversa. La possibilità di variazioni di tattica in gara è uno dei vantaggi dei pneumatici di quest’anno, più resistenti.
BAHRAIN. LE GOMME SCELTE DAI PILOTI
La Fia ha comunicato a Pirelli il numero di set di pneumatici e relative mescole scelti da ciascun pilota per il Gran Premio del Bahrain (29-31 marzo).
Questo l’elenco:
Mercedes: Hamilton 1 White Hard C1, 3 Yellow Medium C2, 9 Red Soft C3; Bottas 1 White Hard C1, 3 Yellow Medium C2, 9 Red Soft C3.
Ferrari: Vettel 1 White Hard C1, 3 Yellow Medium C2, 9 Red Soft C3; Leclerc 1 White Hard C1, 3 Yellow Medium C2, 9 Red Soft C3.
Red Bull: Verstappen 1 White Hard C1, 3 Yellow Medium C2, 9 Red Soft C3; Gasly 2 White Hard C1, 3 Yellow Medium C2, 8 Red Soft C3.
Renault: Ricciardo 2 White Hard C1, 1 Yellow Medium C2, 10 Red Soft C3, Hulkenberg 1 White Hard C1, 2 Yellow Medium C2, 10 Red Soft C3.
Haas: Magnussen 1 White Hard C1, 3 Yellow Medium C2, 9 Red Soft C3; Grosjean 2 White Hard C1, 2 Yellow Medium C2, 9 Red Soft C3.
McLaren: Sainz 2 White Hard C1, 3 Yellow Medium C2, 8 Red Soft C3; Norris 2 White Hard C1, 3 Yellow Medium C2, 8 Red Soft C3.
Racing Point: Perez 1 White Hard C1, 3 Yellow Medium C2, 9 Red Soft C3; Stroll 1 White Hard C1, 3 Yellow Medium C2, 9 Red Soft C3.
Alfa Romeo: Raikkonen 1 White Hard C1, 3 Yellow Medium C2, 9 Red Soft C3; Giovinazzi 1 White Hard C1, 3 Yellow Medium C2, 9 Red Soft C3.
Toro Rosso: Kvyat 1 White Hard C1, 2 Yellow Medium C2, 10 Red Soft C3; Albon 1 White Hard C1, 2 Yellow Medium C2, 10 Red Soft C3.
Williams: Russell 2 White Hard C1, 3 Yellow Medium C2, 8 Red Soft C3; Kubica 1 White Hard C1, 4 Yellow Medium C2, 8 Red Soft C3.
PIRELLI SCEGLIE LE MESCOLE PER GP MONACO
Soft C5, Hard C3 e Medium C4: queste le mescole scelte da Pirelli per il Gran Premio di Monaco.
In qualifica ogni pilota ha l’obbligo di conservare per il Q3 un set della mescola più morbida tra quelle nominate (C5). Tale set andrà restituito a Pirelli dai 10 piloti che si qualificano per il Q3, mentre sarà a disposizione di tutti gli altri piloti per la gara. Ogni pilota dovrà poi portare in gara sia un set di Hard C3 che di Medium C4; i team saranno poi liberi di scegliere i 10 set rimanenti, per un totale di 13 set a disposizione per il weekend.
MESCOLE PIÙ DURE IN BAHRAIN, GESTIONE TRAZIONE CHIAVE
Torna in pista la Formula Uno col Gran Premio del Bahrain, che inizierà domenica nel tardo pomeriggio e si concluderà in serata, sotto le luci artificiali. Nelle ultime edizioni, questa gara è stata particolarmente combattuta dal punto di vista strategico, su un tracciato molto impegnativo. Per il secondo GP del 2019, Pirelli ha nominato le tre mescole più dure della gamma: C1, C2 e C3. Del resto l’asfalto è il più abrasivo della stagione, con il fondo che è stato realizzato con granito proveniente dalla Gran Bretagna: per questo motivo sono state nominate le tre mescole più dure. La temperatura asfalto può abbassarsi molto durante la gara e influenzare così la strategia, allungando gli stint. Si tratta inoltre di un circuito che enfatizza accelerazione, frenata e trazione, non le curve veloci: è fondamentale gestire al meglio i pneumatici posteriori. La seconda sessione di prove libere, che si svolge nel tardo pomeriggio, è l’unica rappresentativa delle reali condizioni di qualifica e gara, quindi i team concentreranno la maggior parte delle simulazioni in quei 90 minuti. Nel 2018, Sebastian Vettel ha vinto con un solo pit stop, mentre la maggior parte dei piloti ha fatto due soste. La gara è stata dominata dalla tattica, con stint lunghi per molti piloti. “In passato la gara in Bahrain è stata molto combattuta dal punto di vista della strategia, come ad esempio nel 2018: speriamo che anche quest’anno sia così – l’analisi di Mario Isola, responsabile F1 e Car Racing Pirelli – Le mescole hard C1 e medium C2 nominate per questa gara sono leggermente più morbide rispetto a hard e medium del 2018, dovrebbero quindi adattarsi meglio alle caratteristiche di questo tracciato. Nonostante la gestione dei pneumatici posteriori sia un elemento chiave in Bahrain, solo pochi team hanno scelto più set di hard. Come sempre, la vera sfida sarà gestire la trazione, su un circuito variabile con temperature in calo e l’asfalto più abrasivo di tutta la stagione”. Strategia identica nella scelta dei set disponibili per entrambi i piloti Mercedes e Ferrari, oltre a Max Verstappen: nei tre top team, solo Pierre Gasly ha fatto una scelta leggermente diversa. Martedì 2 e mercoledì 3 aprile si svolgerà infine il primo test in-season del 2019. McLaren e Toro Rosso saranno impegnate con una seconda monoposto nel primo test di sviluppo Pirelli in ottica 2020. Questo weekend inizia inoltre il campionato di Formula 2, con tanti nuovi piloti: tra questi anche Mick Schumacher, figlio di Michael, sette volte campione del mondo F1.





















