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POLIMI, ENTRO 3/9 L’ ISCRIZIONE AL MASTER FIBER DESIGN

Si accorciano i termini di scadenza per iscriversi al Master Universitario di 1° livello in Fiber Design and Textile Processes, ideato da Città Studi Biella e Polidesign del Politecnico di Milano; entro il 3 settembre sarà possibile iscriversi a questo percorso di eccellenza pensato per le nuove figure tecniche dell’industria tessile 4.0.

Il Made in Italy è un ambito molto vasto che racconta l’Italia dell’eccellenza, del bello e ben fatto; spesso, però, si associa ad un abito, un accessorio o un arredo, non ci si riferisce al materiale con cui sono realizzati tali prodotti. Nel settore tessile, invece, esiste un know how che permette all’Italia di essere tra i migliori produttori al mondo non solo per quanto riguarda l’abbigliamento, ma anche nell’ambito del tessile tecnico, dove la fanno da padrone i nuovi materiali polimerici. Il processo tessile non indica solo il settore abbigliamento e moda, ma anche tutti quegli ambiti dove i materiali high tech vengono utilizzati per le loro caratteristiche prestazionali abbinate alla leggerezza. 

Sustainability, Technology, Design, Internet of Things: sono queste le parole chiave del Master universitario di I livello “Fiber Design and Textile Processes”, ideato da Città Studi Biella e POLI.design, con l’obiettivo di formare le nuove figure professionali del tessile, in grado di coniugare in modo trasversale competenze innovative e design, figure rese oggi necessarie dall’evoluzione del settore e fortemente ricercate dalle aziende che ne fanno parte.

 

Con avvio a ottobre 2018 e completamente in lingua inglese, il Master guarda al tessile con una prospettiva del tutto nuova, a partire dal tema dell’Industria 4.0, caratterizzata da processi industriali più intelligenti, inclusivi e sostenibili che hanno visto il mercato dei tessili tecnici fra i comparti più dinamici e in rapida evoluzione. Un contesto da cui nasce la necessità di nuove figure di manager e professionisti in grado di farsi portatori dei valori della cultura tessile contemporanea, orientata al futuro e indirizzata alla creazione di materiali intelligenti inediti, classificati nel sistema dell’IoT (Internet Of Things), allargando l’orizzonte del processo tessile a tutti quegli ambiti in cui i materiali high tech vengono utilizzati.

Punto di forza del Master è, infatti, la docenza congiunta di accademici e professionisti di settore attraverso una didattica business oriented, pensata per dialogare e confrontarsi con il mondo dell’industria. Non a caso, sono già numerosi i brand di eccellenza del tessile mondiale che hanno deciso di aderire in partnership al progetto. Fra questi, vi sono nomi di primo piano come: Albini Group; Zegna Baruffa Lane Borgosesia; Davifil; Di.vé; Drago; Ermenegildo Zegna Group; Filidea; Gruppo Marzotto con Fratelli Tallia di Delfino, Guabello, Marlane; Italtex; Laros; Liabel; Loro Piana; Marchi e Fildi; Michele Letizia; Piacenza Cashmere; Pozzi Electa; Reda; Roj; Reggiani; Subalpino; Tintoria e Finissaggio 2000; Tintoria di Pollone; Yamamay. Con il supporto di: ACIMIT; Federchimica Assofibre Cirfs Italia; Unione Industriale Biellese.

Quattro i moduli didattici su cui si sviluppa il master: Technicality for the textile sector management, Design and Production; Sustainability; I.o.T. Con la possibilità di iscriversi anche singolarmente: un’opportunità soprattutto per le aziende che hanno necessità di introdurre o rafforzare specifiche competenze interne in uno o più ambiti previsti dai moduli. Per chi segue il ciclo completo è previsto un periodo di stage indirizzato a neolaureati o professionisti già inseriti in azienda che desiderano specializzarsi e dare il loro positivo contributo allo sviluppo aziendale.

E, se due sono le realtà di eccellenza da cui nasce il Master, altrettante saranno le sedi dove si svolgerà: Città Studi Biella, supportato da un network di aziende tessili di eccellenza, e POLI.design, parte del Sistema Design del Politecnico di Milano. Da un lato quindi Biella, sede del più antico distretto tessile d’Europa, e dall’altro Milano, capitale indiscussa della moda, del design e dell’innovazione, che in sinergia con il sistema delle imprese danno il via ad un percorso di perfezionamento scientifico di alta formazione assolutamente nuovo nel suo genere. 

Durata ciclo completo: 12 mesi (di cui circa 3 di stage);iscrizione anche a singoli moduli per facilitare gli studenti lavoratori. Avvio del Master previsto ottobre 2018. Deadline per le iscrizioni: 3 settembre 2018.

 

POLIMI, TUMORE AL PANCREAS LUCE “SU MISURA” PER COMBATTERLO

Fa parte del 40% di giovani scienziate che nel 2017 hanno ricevuto un prestigioso Grant ERC (European Reserch Council), Paola Saccomandi, classe 1986, oggi Professore Associato al Politecnico di Milano. Il suo progetto di 5 anni, Laser Optimal, si propone di trattare in modo non invasivo e personalizzato il tumore al pancreas ed è stato finanziato con 1,5 milioni di euro. Paola e il suo team svilupperanno una piattaforma terapeutica per la rimozione laser di forme localizzate di questo tipo di tumore: l’obiettivo è indurre danno termico esclusivamente nel tumore e nel margine di sicurezza intorno, lasciando intatto il tessuto e le strutture anatomiche circostanti, basandosi su parametri specifici per il singolo paziente, rendendo la procedura selettiva e ottenere un sistema di monitoraggio della procedura in tempo reale.

Utilizzando la tecnica dell’ablazione laser le cure potranno essere applicate ad un maggior numero di pazienti, anche a coloro che non sono “operabili chirurgicamente”: oggi solo 2 pazienti su 10 possono accedere alla chirurgia tradizionale, che è anche molto invasiva. L’utilizzo di tecniche terapeutiche minimamente invasive, basate sull’induzione controllata di temperature elevate nel tumore è una potenziale alternativa alla pratica chirurgica.

Sono queste esigenze cliniche che danno luce alla strategia LASER OPTIMAL, che si compone di tre parti fondamentali: lo sviluppo di modelli matematici per predire l’efficacia del trattamento proposto e per guidare il clinico durante la procedura; la misura di temperatura in corrispondenza del tumore che viene sottoposto ad ablazione laser; l’utilizzo di nanotecnologie per rendere selettivo il trattamento e limitare il danno termico al solo tumore, senza danneggiare i tessuti sani circostanti.

Tutte queste considerazioni (pianificazione del trattamento, monitoraggio e selettività) sono particolarmente rilevanti per un organo come il pancreas, molto delicato e sottile, ed interessato da strutture vascolari importanti. Il progetto europeo e le politiche di attrattività dei giovani ricercatori italiani all’estero attuate dal Politecnico di Milano e supportate da Fondazione Cariplo hanno reso possibile l’ingresso di Paola Saccomandi presso la Sezione di Misure e Tecniche Sperimentali del Dipartimento di Meccanica dell’Ateneo.

Il progetto ERC vedrà come collaboratori il Laboratorio di Misure e Strumentazione e l’Unità di Endoscopia Digestiva del Campus Bio-Medico e del Policlinico Gemelli di Roma, l’IHU di Strasburgo e il Beckman Research Institute of the City of Hope di Duarte (California).

 

UNA RUBRICA VIDEO PER RISPONDERE A DUBBI SCIENTIFICI

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Vorreste maggiore chiarezza su un tema tecnico o una curiosità scientifica? Avete letto una notizia che non avete compreso fino in fondo? Centinaia di commenti social vi hanno lasciati più confusi di prima?

Grazie alla nuova rubrica video #IlPOLIMIrisponde è molto semplice sciogliere il dubbio: chiunque può inviare al Politecnico di Milano la sua domanda che sarà proposta a uno degli oltre 1300 docenti e ricercatori dell’ateneo. Gli esperti, mettendo a disposizione le proprie competenze, risponderanno con un breve video a partire da settembre agli interrogativi più pressanti.

I video saranno visibili su Youtube (www.youtube.com/polimi ) e sul canale IGTV (www.instagram.com/tv/BmQKzbLHqVD ).
I temi possibili sono innumerevoli e abbracciano le grandi aree dell’Architettura, del Design e dell’Ingegneria in tutte le loro declinazioni: dalla conservazione dei beni culturali alla bioingegneria, dall’economia alla moda, dalla fisica all’urbanistica, dalle tecnologie dell’informazione all’esplorazione dello spazio, dalle nanotecnologie all’ingegneria ambientale…

#IlPOLIMIrisponde si inaugura oggi con la domanda “E’ vero che l’acqua in bottiglia è più sana e più sicura dell’acqua di rubinetto?”. La risposta è affidata a Manuela Antonelli, Docente di Potabilizzazione delle acque (www.youtube.com/watch?v=W6HaSnvxnDk&t=6s).
La nuova rubrica quindicinale raccoglie l’eredità del canale “L’esperto della settimana” che dal 2009 ha letto attraverso una lente scientifica i maggiori fatti di cronaca. #IlPOLIMIrisponde nasce con un intento più interattivo e, slegandosi dalla stretta attualità, vuole offrire una bussola utile a orientarsi in un settore mediatico sempre più apprezzato dal grande pubblico: quello tecnico – scientifico.
Le domande per i prossimi video vanno inviate a [email protected] oppure tramite i canali social ufficiali del Politecnico di Milano (www.facebook.com/polimi ; www.twitter.com/polimi ; www.instagram.com/polimi ; www.linkedin.com/school/polimi ; www.youtube.com/polimi).

AL POLO DI MANTOVA IL PIRANESI PRIX DE ROME 2018

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Coordinato dal Prorettore del Polo di Mantova, Professor Federico Bucci, il gruppo di docenti composto da Eduardo Souto de Moura (Pritzker Prize 2011), John Pinto (Princeton University), Barbara Bogoni, Paulo David, Marco Introini, Maria Cristina Loi, Angelo Lorenzi, Elena Montanari, Simone Zenoni e supportato dagli studenti e giovani ricercatori Daniel Aranda, Cecilia Fumagalli, Maria Estefania Gioia, Alessandra Isolan, Federico Marcolini, Mattia Messori, Oreste Sanese e Mattia Tonini, ha vinto il primo premio del Concorso Internazionale Piranesi Prix de Rome 2018 – The Grand Villa Adriana dell’Accademia Adrianea di Architettura e Archeologia.

Tema di quest’anno lo sviluppo dei “territori fragili” all’interno delle Buffer Zone UNESCO e in particolare sul caso studio di Tivoli – nel cui territorio insistono ben due siti UNESCO – attraverso proposte di sistemazione a verde e di potenziamento dell’infrastrutturazione ricettiva.

Il progetto presentato dal Polo di Mantova del Politecnico di Milano per Villa Adriana opera con pochi discreti interventi di sutura, evitando di “incidere” il territorio e affidando alla storia dei luoghi il compito di dettare le regole insediative.

La proposta è quella di un ampio parco urbano attraversato da percorsi naturalistici sinuosi, uno fluviale, l’altro campestre.

Lungo questi tracciati s’innestano percorsi, scale e rampe per l’accessibilità ai negozi, luoghi nascosti nel paesaggio e nella vegetazione, affacciati su ampi patii interrati che accolgono al loro interno le presenze archeologiche che la regione custodisce e restituisce a ogni superficiale escavazione.

Il disegno del complesso ricettivo intende costruire nuove relazioni tra abitare e paesaggio, rivisitando la tipologia della casa a patio: un’ordinata e compatta aggregazione di piccole domus, distribuite da percorsi che, dal paesaggio, si innestano nel complesso abitativo, suddiviso per categorie in insulae, segnato da cipressi che “abitano” la soglia di ciascun ingresso, segno di accoglienza e ospitalità, e da ulivi piantati all’interno dei patii privati.

Nato nell’estate del 2003 il Piranesi Prix de Rome è il concorso annuale di architettura per l’archeologia aperto alle Università e ai professionisti impegnati nel progetto architettonico per la valorizzazione e riqualificazione del patrimonio.

Alla fine del 2006, dopo quattro edizioni, il Piranesi Prix de Rome è divenuto progetto di formazione permanente ed è stata fondata una vera e propria scuola basata sulla connessione tra le discipline del progetto e quelle dello scavo archeologico. 

All’inizio del 2007 viene così costituita l’Accademia Adrianea di Architettura e Archeologia Onlus, i cui principali ambiti di ricerca sono stati l’Area Archeologica di Villa Adriana e l’Area Archeologica Centrale di Roma, nonchè l’esperienza dell’Ecòle des Beaux Arts sul corpo dell’archeologia romana e italiana in generale e la quale si pone come obiettivi fondamentali l’avviamento della Scuola e il potenziamento e internazionalizzazione del Premio Piranesi. 

POLIMI E CNR, UN MICROSCOPIO A SUPERISOLUZIONE PER LA CURA DEI TUMORI

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È ormai evidente che le origini del cancro possono essere sia genetiche che epigenetiche, ovvero che il cancro è causato non solo da mutazioni della sequenza del DNA ma anche da mutazioni della sua struttura, costituita da strati di cromatina. Studi epigenetici, che analizzano i meccanismi responsabili di cambiamenti ereditabili nel genoma, hanno infatti dimostrato come il microambiente possa influenzare il comportamento cellulare provocando alterazioni nella struttura della cromatina all’interno del nucleo cellulare portando così alla trasformazione di cellule da sane a tumorali.

“Il progetto europeo PROCHIP (Chromatin organization PROfiling with high-throughput super-resolution microscopy on a CHIP), coordinato dal CNR e di cui il Politecnico di Milano è partner – si legge nella nota – si propone di sviluppare un innovativo microscopio in grado di analizzare un elevato numero di cellule tumorali e ottenere informazioni sulla distribuzione spaziale della cromatina, in modo da individuare un parametro da utilizzare come marker tumorale. La possibilità di osservare la distribuzione della cromatina aiuterà a decifrare l’eterogeneità di certe tipologie di cancro, ma anche a valutarne la risposta alle terapie e riuscire a sviluppare una medicina personalizzata per ogni specifico paziente”.

Il microscopio di PROCHIP sarà un dispositivo optofluidico in vetro in grado di scansionare un elevato numero di campioni in maniera automatica; verrà sviluppato su chip e sarà capace di acquisire immagini con una risoluzione oltre il limite della diffrazione della luce. A differenza di microscopi che possono realizzare immagini in super-risoluzione, il prototipo realizzato in PROCHIP integrerà in un solo dispositivo sia il sistema di illuminazione del campione che un microcanale in cui le cellule da esaminare fluiranno a velocità tali da consentire un tasso di misura superiore a quello consentito dalle tecnologie attuali.

Il progetto europeo FET Open H2020 PROCHIP è coordinato dall’Istituto di Fotonica e Nanotecnologie del CNR ed il consorzio è formato da 6 partner di 3 paesi europei tra cui università, centri di ricerca e un’ azienda: CNR – coordinatore (Italia), Politecnico di Milano (Italia), Imperial College of Science Technology and Medicine (United Kingdom), Università degli Studi di Trento (Italia), Institut National des Sciences Appliquees de Lyon (France), Universitè de Angers (France), Elvesys (Francia). Il progetto parte a settembre 2018 e si concluderà ad agosto 2021.

 

IN MOSTRA I DISEGNI DI MARIO BELLINI

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“Mario Bellini – Il disegno del progetto” a cura di Camilla Casonato, Marco Muscogiuri e’ la mostra che si inaugura domani alle 18.15 e resta in allestimento fino al 5 Ottobre alla Galleria del progetto alla Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni del Politecnico di Milano, via Ampe’re 2 Milano. La mostra presenta oltre duecento tra schizzi e disegni realizzati da Mario Bellini e dal suo studio negli ultimi quarant’anni, riguardanti alcuni dei progetti piu’ significativi sviluppati nella sua lunga e prolifica carriera: una rassegna introduttiva che spazia dal design all’architettura, con alcune divagazioni di fantasia; quattro progetti architettonici, disposti cronologicamente; nove progetti di design d’arredo. Dalle sequenze di disegni, testimoni di tanti percorsi progettuali compiuti da Bellini, emerge con evidenza il ruolo che ha avuto e conserva tuttora il disegno come luogo del progetto: strumento di ricerca, di pensiero, di disamina del reale; efficace mezzo di comunicazione per visualizzare, verificare e condividere un’idea; potente ausilio della memoria, che rimanda a quel personale repertorio di immagini e riferimenti, stratificato nel tempo, a cui e’ possibile ricorrere – anche inconsciamente – ogniqualvolta si intraprenda un nuovo percorso interpretativo o progettuale. La mostra e’ anche occasione per una riflessione sullo sviluppo degli strumenti del disegno e della rappresentazione dell’architettura dall’analogico al digitale, laddove lo schizzo resta l’irrinunciabile elemento di continuita’ nell’euristica del progetto. Mario Bellini e’ figura di spicco nel panorama internazionale dell’architettura e del disegno industriale. Ha ricevuto 8 volte il Compasso d’Oro e 25 sue opere sono nella collezione permanente del MoMA di New York, che gli ha dedicato una retrospettiva nel 1987. E’ stato direttore di “Domus” dal 1985 al 1991. Ha progettato allestimenti di mostre d’arte e di architettura in tutto il mondo. Dal 1980 si dedica prevalentemente all’architettura. Tra i suoi edifici piu’ noti vi sono il Centro Espositivo e Congressuale di Villa Erba a Cernobbio (Como), il Quartiere Portello di Fiera Milano, il Tokyo Design Center, la National Gallery of Victoria di Melbourne, gli Headquarters della Deutsche Bank a Francoforte, il Museo della storia della Citta’ di Bologna, il De’partement des Arts de l’Islam al Louvre di Parigi, il Centro Congressi al Portello di Milano. Nel 2004 e’ stato insignito della Medaglia d’oro della Presidenza della Repubblica per la diffusione del design e dell’architettura nel mondo. Nel 2015 la Triennale di Milano gli ha assegnato la Medaglia d’Oro alla carriera per l’architettura, e nel 2017 gli ha dedicato una mostra retrospettiva.

 

POLIMI, PRIMO ATENEO ITALIA IN QS GRADUATE EMPLOYABILITY

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Il Politecnico di Milano è al 36° posto al mondo, e primo tra gli atenei italiani, nel ranking QS – Graduate employability 2019, la classifica che valuta la spendibilità del titolo acquisito dagli studenti. L’anno scorso si era attestato alla 39° posizione. Un risultato straordinario anche considerando i principali indicatori su cui si basa la classifica generale. L’ateneo, infatti, ha ottenuto il punteggio massimo (100 punti su 100) nel Graduate Employment Rate, il rapporto fra il numero degli studenti occupati a 12 mesi dalla laurea rispetto a coloro che erano in cerca di lavoro. Risultato che porta il Politecnico di Milano al secondo posto al mondo in questo specifico indicatore. Ottimo risultato anche alla voce Partnerships with Employers per Faculty (collaborazioni con il mondo del lavoro) con 99 punti su 100. Il dato più interessante è quello relativo all’Employer Reputation (“pesa” il 30% nella compilazione della classifica generale) che premia l’Ateneo posizionandolo al 46° posto al mondo fra le migliori istituzioni in termini di competenza e innovazione dei propri laureati. Quest’ultimo indicatore èbasato sulle risposte di 40.000 employers nel mondo che hanno identificato le migliori istituzioni accademiche. “Il ranking conferma la presenza di partnership solide con il mondo delle imprese e la capacità del nostro ateneo di comprendere le loro esigenze di innovazione. – commenta Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano – Sempre di più, in un contesto produttivo in cui le tecnologie giocano un ruolo chiave, il capitale umano è fondamentale per far fronte ai grandi cambiamenti in atto. Trasformazioni che richiedono competenze sempre più avanzate e un’università tecnica che sa stare al fianco delle aziende. Un dialogo che manteniamo vivo anche grazie all’ampia rete dei nostri Alumni.” Il ranking QS- Graduate employability rankings è stato pubblicato per la prima volta tre anni fa e oggi coinvolge oltre 600 università in tutto il mondo. I parametri considerati sono cinque: Employer reputation (considera le risposte di 40.000 aziende ad una survey in cui sono chiamate a indicare le università che secondo loro hanno i “migliori” laureati); Alumni outcomes (gli alumni con le carriere di maggior successo, soprattutto i profili più giovani, più innovativi e creativi); Partnerships with employers per faculty (il numero di aziende che hanno collaborazioni attive con l’università per la ricerca e per il placement); Employer-student connections (il numero di aziende presenti in ateneo durante l’anno per incontrare e reclutare gli studenti); Graduate Employment Rate (corrisponde all’indicatore occupazionale, cioè il numero dei laureati occupati entro 12 mesi dalla laurea al netto di coloro che decidono di proseguire gli studi).

VIA A DIGITAL FOR NON PROFIT

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Per la seconda volta, il mondo del web e del digital incontra quello del Terzo Settore. È questa l’idea di fondo dietro a D4NP – Digital for Non Profit, l’evento, ideato da Cosmano Lombardo, fondatore e Ceo di Search On Media Group, presentato questa mattina al Politecnico di Milano. Proprio l’università di Piazza Leonardo è la componente ‘tecnica’ che dà vita al progetto. Dall’altra parte, sul fronte del non profit, la Comunità San Patrignano, presieduta da Antonio Tinelli. Un’occasione per fare il punto sullo stato dell’arte digitale nel mondo del non profit e una tappa fondamentale per contribuire allo sviluppo del Terzo Settore. Ad affiancare Politecnico e San Patrignano, alcune aziende di grande livello, da Accenture a Reply, da A2A a Intesa San Paolo. Una due giorni, 21 e 22 settembre, che si svolgerà proprio nel più importante centro antidroga d’Europa (ospita oltre 1.300 ragazzi, ndr), che quest’anno compie 40 anni. “Ci piace l’idea di costellare questo anniversario con un evento che passa per il digitale – ha detto Tinelli -. Evolversi, innovarsi, con un occhio vigile su ciò che la società offre come possibilità di reinserimento. Questo evento è una possibilità di acquisire gli strumenti, non superare una crisi di astinenza, perché i ragazzi devono arrivare ad essere riconosciuti come parte integrante e positiva della società”.

La contropartita tecnica sarà affidata a Mario Calderini, Direttore di del centro di ricerca Tiresia e vicepresidente della Fondazione Politecnico di Milano, che ha sottolineato come “metà degli studenti di Ingegneria Gestionale hanno partecipato a corsi sull’imprenditorialità sociale e questo è un dato importantissimo” ha detto, aggiungendo che “l’intuizione è quella di avere tecnologie a basso costo che possano aiutare terzo settore per migliorare il proprio impatto e allargare i confini del proprio intervento”. Presente anche l’ex sindaco di Milano e co-fondatrice Fondazione San Patrignano Letizia Moratti, che ha voluto sottolineare come “il digitale non ha limiti spaziali, mentre il terzo settore, operando nel locale, non ha quasi mai la dimensione internazionale. Anche questo è il senso di questa iniziativa. Sogno che questo forum diventi internazionale”. All’interno dell’evento ci saranno alcuni momenti significativi, come la Social Startup Competition, nata per valorizzare i migliori progetti imprenditoriale a forte impatto sociale e per supportare progetti che affrontino le sfide dell’attuale contesto sociale. “In questi anni stiamo cercando di valorizzare le startup innovative Made in Italy – ha detto Lombardo – poichè sostenere nuove forme di imprenditorialità vuol dire fare crescere il nostro Paese. Sostenere poi imprese ad alto impatto sociale ha un valore ancor più importante per il futuro di ogni cittadino”. Sul tasto della politica industriale e delle misure per la crescita del Paese è intervenuto anche Calderini, che ha sottolineato come “ci sono 13-14mila realtà che operano nel non profit in Italia. Se riusciamo a farne emergere anche solo una ogni cento, il risultato sarebbe enorme”.

Altro momento di rilevanza sarà la presentazione di una ricerca che Search On ha portato avanti sulle prime 500 associazioni di volontariato dell’elenco del 5×1000 di cui Lombardo ha anticipato alcuni dati: solo il 65% delle realtà analizzate ha un sito Mobile Friendly, per un aumento del 15% sul 2017, mentre il 75% ha sul proprio sito un link alle proprie pagine social, dove cresce come tendenza quella di affidarsi sempre più a Instagram (+55%), rispetto a Facebook (+6%), Twitter (-12%) e Linkedin (+42%). L’evento dello scorso anno, dice infine Tinelli, è stato un successo, con oltre 600 partecipanti e ”siamo riusciti a portare al reinserimento professionale nove ragazzi. Uno inoltre è riuscito a sviluppare la propria iniziativa imprenditoriale e oggi sponsorizza l’evento con la sua impresa, Archivist”.

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