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I PROCESSORI DEL FUTURO SEMPRE PIÙ VICINI

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Un gruppo di ricerca coordinato dal Politecnico di Milano è riuscito per la prima volta a realizzare nano-circuiti magnetici riconfigurabili per onde di spin utilizzando l’innovativa tecnica “tam-SPL”, che ha permesso di controllare le configurazioni di spin in un film di materiale magnetico. Lo studio, recentemente pubblicato sulla rivista Communications Physics del gruppo Nature, permetterà di sviluppare nuovi sistemi più veloci, flessibili e compatti di elaborazione dell’informazione nei futuri processori.
Il lavoro è stato coordinato dal Dipartimento di Fisica ed in particolare da Edoardo Albisetti, Daniela Petti e Riccardo Bertacco, nell’ambito del progetto Horizon2020 SWING (Patterning Spin-Wave reconfIgurable Nanodevices for loGics and computing) ed è frutto di una collaborazione con ricercatori internazionali del CUNY-ASRC (New York), CNR-IOM (Perugia) e Paul Scherrer Insititute (Villigen, Zurigo).

“Le onde di spin – si legge nella nota – sono l’analogo delle onde elettromagnetiche o acustiche nel campo del magnetismo. In un ferromagnete, ad esempio una comune calamita, gli spin, cioè i momenti magnetici dei singoli elettroni che compongono il materiale sono allineati in una direzione. Un materiale ferromagnetico è una sorta di ‘mare di spin’. Se in esso gettiamo l’equivalente magnetico di una pietra, si generano delle perturbazioni dell’orientazione degli spin che si propagano come le onde nel mare. Queste perturbazioni sono chiamate ‘onde di spin’. Esse potranno essere utilizzate nei processori del futuro, per manipolare l’informazione in maniera veloce ed energeticamente efficiente, in modo analogo all’ottica integrata, con la differenza che le onde di spin possono avere lunghezze d’onda inferiori a quelle della luce visibile e quindi permettere una più spinta miniaturizzazione”.

Fino ad ora, realizzare circuiti logici in cui controllare le onde di spin con una precisione del nanometro (un miliardesimo di metro), era molto difficile. I ricercatori del Politecnico di Milano sono però riusciti a risolvere questo problema grazie alla tecnica “tam-SPL”, con cui sono in grado di scrivere, cancellare e riscrivere a piacimento una configurazione di spin in un ferromagnete con la scansione di una “penna ultrasottile” (la punta di un microscopio a forza atomica). Questo ha permesso di realizzare per la prima volta guide d’onda nanometriche in cui le onde di spin posso viaggiare, curvare e interagire tra di loro, compiendo un significativo passo in avanti nello sviluppo di nuove piattaforme per i nostri computer o smartphone del futuro.

INDUSTRIA TURISTICA VALE 58 MILIARDI, 14 DERIVANO DAL “DIGITALE”

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“La competitività nell’industria dei viaggi si gioca a livello internazionale e giocare di sistema è vincente”.
Questo uno dei messaggi chiave lanciati oggi da TTG, la Fiera del Turismo in corso a Rimini, dove è stata presentata l’analisi dell’osservatorio internazionale del turismo elaborato dal Politecnico di Milano e giunto quest’anno alla quinta edizione.
Dai dati presentati emerge che il mercato del turismo in Italia continua a crescere e a fine 2018 dovrebbe raggiungere i 58 miliardi di euro, con una crescita del 2% rispetto al 2017. Il comparto digitale rappresenta oggi il 24% con un aumento nell’ultimo anno del 8% pari a un valore di 14,2 miliardi di euro. La ricerca 2018 ha approfondito non solo la domanda dei turisti digitali italiani e internazionali, ma anche l’offerta di servizi turistici e i modelli distributivi innovativi della filiera con l’obiettivo di delineare le principali tendenze di mercato.

I risultati evidenziano come il mercato digitale sia rappresentato per il 61% dalla voce relativa ai trasporti, mentre il  29% della spesa riguarda le strutture ricettive. infine il 10 è costituito dai pacchetti che però, sono quelli che mostrano la miglior performance con un aumento rispetto all’anno scorso del 20%. Analizzando inoltre ancora più nel dettaglio l’aspetto relativo alle strutture ricettive emerge che ormai il mercato è equamente diviso tra alberghiero (51%) ed extralberghiero (49%) costituito da quella che viene definita “sharing economy” e che consiste in condivisione, affitti, ecc… tra privati ma anche tra strutture stesse.
Dall’analisi del Politecnico di Milano emerge anche un altro aspetto molto importante, e cioè che chi ha investito e investe sul digitale ha una prospettiva di crescita più forte rispetto a chi non investe su questi aspetti. Crescono infatti le performance ricettive in generale, ma chi investe in digitale cresce ben 5 punti percentuali in più.
Infine il dato delle agenzie di viaggio che sono prevalentemente fiduciose per il futuro: il 35% infatti prevede una crescita, il 49% vede il futuro stabile e solo il 16% prevede una decrescita per il futuro.

Qual è l’identikit del turista digitale? A cercare di descriverlo ci ha provato il Politecnico di Milano, che dai padiglioni della Fiera di Rimini sta presentando i dati dell’Osservatorio internazionale sul turismo, giunto quest’anno alla quinta edizione.
Dai dati emerge che ormai anche il termine stesso di “turista digitale” non è più totalmente corretto, in quanto il turista utilizza più strumenti e la strumentazione digitale viene utilizzata in piccola o grande parte. Sarebbe quindi più corretto, spiegano dal TTG incontri, di turista “in digitale” in quanto nei processi di ispirazione, ricerca e informazioni, prenotazioni viaggi, il turista utilizza sia l’ambito digitale ma non solo e non sempre in via esclusiva.
Infatti solo il 4% dei turisti italiani oggi fanno tutto in digitale, mentre il restante 96% effettua una o più attività in maniera non digitale. Dall’analisi emerge che nei processi di acquisto in generale, compreso un viaggio, il turista ricerca informazioni non solo online, ma anche attraverso cataloghi, strutture professionali o da confronto con chi viene ritenuto un esperto di viaggio.

Per chi utilizza strumenti digitali, la miglior performance di crescita arriva dal mobile, che cresce del 46% raggiungendo una quota pari quasi a un quinto del mercato turistico digitale. Pc e tablet, che rappresentano l’82% del mercato, sono cresciuti rispetto all’anno scorso infatti solo del 2%.
Esiste però ancora un forte limite, dovuto al fatto che ogni 100 persone che arrivano su un sito per un acquisto, solo 2 al termine del percorso completano l’acquisto, nonostante siano arrivati anche a inserire il prodotto nel proprio carrello virtuale. Per questo la tendenza del settore digitale sta andando verso la semplificazione del processo d’acquisto, facilitandolo a tal punto che sia possibile effettuarlo tramite un solo click.
Fondamentale, quindi, riferiscono dal Politecnico di Milano, l’utilizzo dei big data che possono consentire di avere già informazioni sul “navigatore” che così, quando giunge sul sito vie indirizzato già verso le sue aspettative.

L’ultimo trend mostra come il 31% dei mobile surfer è interessato ad avere un contatto diretto per ricevere informazioni dai propri marchi preferiti, tanto che un terzo di loro accetterebbe anche una chatbot, cioè una customer care digitale.
Resta comunque una parte di turisti digitali, pari al 21% che si si rivolge comunque ad una agenzia viaggi, e questo viene fatto per avere maggiori sicurezza e assistenza e per creare una vacanza con maggiore facilità.

 

ECOMMERCE, IN ITALIA VALE 27,4 MILIARDI

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Continua il percorso di crescita dell’eCommerce B2c in Italia: il valore degli acquisti online supera nel 2018 i 27,4 miliardi di euro, con un incremento del 16% rispetto al 2017. La crescita del mercato in valore assoluto, pari a 3,8 miliardi di euro, è la più alta di sempre. Gli acquisti online di prodotto valgono 15 miliardi di euro (+25%), mentre i Servizi 12 miliardi (+6%). Il Turismo (9,8 miliardi di euro, +6%), si conferma il primo comparto dell’eCommerce. Tra i prodotti, si consolidano Informatica ed elettronica di consumo (4,6 miliardi di euro +18%) e Abbigliamento (2,9 miliardi, +20%) e crescono a ritmi molto interessanti Arredamento (1,4 miliardi, +53%) e Food&Grocery (1,1 miliardi, +34%).
Questo lo scenario del mercato del commercio elettronico presentato dall’Osservatorio eCommerce B2c promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm al convegno intitolato “eCommerce B2c in Italia: cresce il mercato, ma aumenta il valore?”.
“Nel 2018 il valore degli acquisti online a livello mondiale dovrebbe superare i 2.500 miliardi di euro (+20% rispetto al 2017). La Cina si conferma il primo mercato, con oltre 1.000 miliardi di euro (+19% rispetto al 2017) e un tasso di penetrazione dell’online sul totale retail pari al 18%. Seguono gli USA con 620 miliardi di euro (+12%) e 17% di penetrazione e l’Europa con 600 miliardi di euro (+12%) e 10% di penetrazione – afferma Alessandro Perego, direttore scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano -. In Europa, l’Italia è ancora lontana dai principali mercati eCommerce (Francia, Germania e Regno Unito). Lo sviluppo del nostro mercato deve passare in prima battuta dal potenziamento nell’offerta del Food&Grocery, la prima voce di spesa nel paniere degli acquisti degli italiani. Nonostante l’ingresso di diversi player locali e internazionali in questo settore, l’offerta non ha ancora la capacità di garantire una copertura territoriale capillare: oggi 4 italiani su 5 non possono ancora effettuare online la spesa da ‘supermercato’ con un adeguato livello di servizio’.
“Nel mondo vi sono quasi 2 mld di persone che comprano online e in questo contesto negli anni passati l’Italia è rimasta in ritardo nel servire il mercato globalizzato – sottolinea Roberto Liscia, presidente Netcomm -. Questa lentezza ha fatto sì che l’export dei nostri prodotti attraverso il canale digitale perdesse punti, limitandone così la crescita. Il 2018 è sicuramente un anno di svolta per le imprese italiane che hanno deciso di cambiare drasticamente il loro atteggiamento nei confronti del digitale e hanno tutte iniziato sia a investire in tecnologie online sia a servire i clienti digitalmente attraverso i canali fisici. Questo cambio di paradigma ci porterà dei sicuri benefici economici e industriali di cui oggi si vedono soltanto le prime avvisaglie. La possibilità di sfruttare il grande valore del nostro marchio Made in Italy per una platea globale ci porterà a considerare in maniera diversa il sistema competitivo con cui confrontarci nei prossimi anni. Molte imprese italiane, inoltre, hanno ben compreso che i loro clienti sono già entrati in una fase di totale digitalizzazione attraverso l’uso di diversi strumenti tecnologici”.
“Di conseguenza – aggiunge – anche la distribuzione fisica, che rappresenta per l’Italia un fiore all’occhiello, può essere ulteriormente valorizzata innestando quelle tecnologie che possono accrescere esperienzialità e personalizzazione del cliente italiano e internazionale, anche in relazione al rapporto costruito col territorio e con i centri della cultura e dello shopping”.
“L’incremento dell’eCommerce italiano è frutto di dinamiche differenti. Da un lato i prodotti continuano a crescere con un ritmo sostenuto (+25%), spinti dagli ottimi risultati di diversi comparti, alcuni dei quali emergenti. Dall’altro lato ci sono i servizi che, entrati in una fase di maturità, hanno rallentato la crescita (+6%) – spiega afferma Riccardo Mangiaracina, responsabile scientifico dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm Politecnico di Milano -. I prodotti, i cui acquisti online valgono 15 miliardi di euro, generano nel 2018 circa 260 milioni di spedizioni. La distribuzione geografica dei flussi logistici evidenzia una maggiore concentrazione dell’eCommerce al Nord, con il 56% dei volumi, mentre al Centro e al Sud, con le isole, abbiamo il 23 e il 21% rispettivamente”.
Nei prodotti, informatica ed elettronica di consumo si conferma come primo comparto, con un valore di circa 4,6 miliardi di euro e un tasso di crescita del 18% rispetto al 2017. Gli acquisti nell’abbigliamento crescono del 20% e sfiorano i 3 miliardi di euro, non solo grazie al fashion di lusso, ma anche alla componente mass market. Tra i settori che superano il miliardo di euro ce ne sono due contraddistinti da un ritmo di crescita elevato: arredamento e home living (1,4 miliardi, +53%) e Food&Grocery (1,1 miliardi, +34%). L’editoria cresce del 20% e vale circa 1 miliardo di euro.
Gli acquisti in tutti gli altri comparti di prodotto valgono insieme 4,3 miliardi di euro nel 2018, in crescita del 29% rispetto al 2017. In questo aggregato si distingue il contributo dei ricambi auto, con l’acquisto online di pezzi di ricambio e pneumatici per un valore di 652 milioni di euro (+29%), del Beauty, con l’acquisto di profumi e cosmetici per un valore di 435 milioni (+31%), e dei giocattoli, con 514 milioni (+48%). Nel 2017 i prodotti hanno generato 230 milioni di ordini, con uno scontrino medio di circa 70 euro.
Nei servizi, il settore Turismo e trasporti, con 9,8 miliardi di euro, si conferma il primo comparto dell’eCommerce italiano. La crescita – +6% rispetto al 2017 – è determinata dagli acquisti di biglietti per i trasporti ferroviari e aerei, dalla prenotazione di appartamenti e case-vacanza (attraverso gli operatori della sharing economy) e dalla prenotazione di camere di hotel. Gli acquisti online nelle Assicurazioni superano quota 1,3 miliardi di euro (+5%) e rimangono focalizzati sulle RC Auto. I comparti di servizio aggregati nell’Altro, grazie a una crescita dell’11%, valgono circa 1 miliardo di euro. Rimangono importanti, in questa categoria, i contributi del Ticketing per eventi e delle Ricariche telefoniche. I servizi hanno generato 50 milioni di ordini negli ultimi 12 mesi, con uno scontrino medio di circa 230 euro.
“Il tasso di penetrazione degli acquisti online sul totale retail, grazie alla crescita più sostenuta rispetto al canale fisico, guadagna anche quest’anno un punto percentuale, raggiungendo il 6,5%: l’eCommerce, pur avendo un peso assoluto ancora ridotto, si sta appropriando quasi integralmente dell’aumento dei consumi. La penetrazione media passa dal 4% (2017) al 5% (2018) nei prodotti, mentre si avvicina al 10% nei servizi – sottolinea Valentina Pontiggia, direttore dell’Osservatorio eCommerce B2c -. Rimangono significative le differenze tra i diversi comparti merceologici: si passa dal 34% nel Turismo e trasporti e dal 24% nell’Informatica ed elettronica allo 0,8% nel Food&Grocery. Nel mezzo troviamo Assicurazioni, Arredamento e home living, Abbigliamento ed Editoria con penetrazioni comprese tra il 5% e il 15%”.
Nel 2018 gli acquisti online generati attraverso lo smartphone costituiscono il 31% dell’eCommerce totale (era il 25% nel 2017). Il desktop – pur rimanendo il device preferito per fare shopping online – passa dal 67% nel 2017 al 62% nel 2018. Si riduce anche l’incidenza degli acquisti da tablet, che passano dall’8% al 7%.
Nei principali comparti di prodotto lo smartphone ha una quota sull’eCommerce totale molto elevata e compresa tra il 32% del Food&Grocery e il 45% dell’Abbigliamento. Nei servizi l’incidenza è più contenuta, tra il 9% delle Assicurazioni e il 18% del Turismo e trasporti, a causa dello scontrino più elevato e del conseguente processo di acquisto più lungo e articolato. In valore assoluto, l’eCommerce B2c da smartphone supera gli 8,4 miliardi di euro, con un incremento del 40% rispetto al 2017. La crescita in valore assoluto è pari a 2,4 miliardi e rappresenta il 64% di quella dell’eCommerce complessivo.
Nel 2018 l’Export, inteso come il valore delle vendite da siti italiani a consumatori stranieri, vale 3,9 miliardi di euro e rappresenta il 16% delle vendite eCommerce totali.
I servizi, pari a circa 1,3 miliardi di euro (+6% rispetto al 2017), sono spinti dal settore Turismo, grazie ad alcuni operatori del trasporto. I prodotti, grazie a una crescita dell’11%, valgono 2,6 miliardi di euro e rappresentano il 68% delle vendite totali oltre-confine. L’abbigliamento è il principale comparto nell’esportazione e costituisce circa i due terzi dell’Export di prodotto.
Nonostante l’elevata richiesta di prodotti italiani all’estero, l’Export digitale fatica ancora a decollare, soprattutto in alcuni settori (Arredamento e home living, Food&Grocery), a causa di diversi fattori, tra cui le alte complessità operative (in primis onerosità delle attività logistico-distributive) e legislative. Se da un lato infatti cresce la consapevolezza, da parte delle nostre aziende italiane, delle potenzialità dell’eCommerce come strumento di vendita all’estero, dall’altro spaventa l’assenza di un modello unico di riferimento per operare efficacemente online in un Paese straniero. In questo senso possono aiutare le iniziative di aggregazione e coordinamento di più imprese italiane per valorizzare l’Export digitale verso specifici mercati.
(ITALPRESS).

STARTCUP LOMBARDIA 2018, TUTTI I VINCITORI

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Sono ISAAC-AMD, TriMatech, Complexdata, Moi, CaSRevolution e PhotonPath  i vincitori dell’edizione di quest’anno di StartCup Lombardia, la Competition degli Atenei e degli Incubatori Universitari lombardi promossa da Regione Lombardia, che ha lo scopo di favorire la nascita di nuove imprese ad alto contenuto innovativo negli ambiti ICT & Services, Life Science & Agrofood, Industrial Technologies, Cleantech & Energy. Nata nel 2003 su iniziativa del Politecnico di Milano è arrivata oggi alla 16^ edizione ed è gestita tramite PoliHub, l’Innovation District & Startup Accelerator della Fondazione Politecnico di Milano, in accordo con le Università.

La Regione Lombardia ha stanziato un montepremi di 60.000 euro, con 3 premi da 15mila euro assegnati ai primi 3 vincitori e 5000 euro per i successivi 3 classificati, confermando il supporto all’iniziativa per il terzo anno consecutivo.

I primi 3 classificati:

ISAAC-AMD è una tecnologia per la protezione sismica e il monitoraggio continuo di strutture civili – Politecnico di Milano.

TriMatech con AL&CO ha ideato la carrozzina elettronica che aiuterà sia gli utilizzatori sia chi li assiste. L’ispirazione di questo progetto è stato Alessandro, ragazzo disabile costretto su una sedia a rotelle dalla nascita a causa di una tetraparesi spastica – Università degli Studi di Bergamo.

Mag Shell è un dispositivo in grado di curare la maculopatia che riduce le frequenti iniezioni intraoculari necessarie oggi. Una volta iniettato, Mag Shell è in grado di ricoprire tutta la terapia necessaria in maniera autonoma, rispondendo ai requisiti di compatibilità biologica, chirurgica e di modalità terapeutica richiesti a livello clinico – Politecnico di Milano.

Secondi classificati

CaSRevolution è una startup che si occupa dello sviluppo di un nuovo farmaco per la cura dell’Alzheimer, sia attraverso proprietà intellettuale propria, sia tramite attività di riposizionamento di un farmaco già esistente – Università degli Studi di Milano

Moi ha sviluppato e brevettato un processo automatizzato chiamato CFM (Continuous fiber manufactruring), in grado di unire le prestazioni dei materiali compositi a fibra continua con le potenzialità offerte dalla robotica e dai processi digitali al fine di produrre componenti attualmente impossibili da realizzare – Politecnico di Milano.

PhotonPath sono amplificatori ottici in tecnologia fotonica integrata, compatti e riconfigurabili, in grado di affiancare un processo automatizzato e scalabile – Politecnico di Milano.

I sei progetti vincitori avranno diritto di accedere al Premio Nazionale dell’Innovazione PNI che si terrà a Verona il 29 – 30 Novembre 2018.

Durante la finale sono stati consegnati anche dei premi speciali:

Il Premio Speciale Deloitte è andato FLEEP, un progetto che ha ideato etichette intelligenti per l’industria del packaging e dell’elettronica, per applicazioni nel settore alimentare, farmaceutico e cosmetico, che ha vinto 5000 euro erogati in servizi della società per un supporto allo sviluppo strategico del progetto – Politecnico di Milano e IIT.

Il Premio Speciale Camera di Commercio di Milano, Monza-Brianza, Lodi – 2.500 euro ciascuno – è stato vinto da

FLEEP, Dirty sensing, (Tecnologia innovativa per il controllo real-time della qualità dell’acqua, pensata per garantire reti efficienti e prodotti sicuri – Politecnico di Milano), ISAAC-AMD, Complexdata (una piattaforma altamente tecnologica che usa l’intelligenza artificiale e crea, tramite algoritmi complessi, una mappa dei tumori, stimandone il rischio metastatico e favorendo la medicina di precisione – Politecnico di Milano). I quattro premi speciali sono andati alle startup in linea con il Piano Nazionale Impresa 4.0.

Per Alessandro Mattinzoli, Assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, si tratta di “un’iniziativa eccellente perché si basa sull’innovazione e sul merito. E’ un percorso che parte dalla preparazione didattica per poi applicarla a chi ha talento, intuizione, creatività. Questo è un concorso paragonabile al sale che dà sapore: può di certo innescare la scintilla della genialità, quindi un processo virtuoso che porta anche all’emulazione fra i giovani. Credo che mai, come in questo momento, ci sia stato bisogno di fare sinergia e di fare sistema. Mettere insieme ricerca, università, istituzioni e privati è l’unico modo per far fronte alle sfide internazionali che siamo chiamati ad affrontare. Investire in ricerca e in cultura – ha spiegato Mattinzoli – non è una spesa, ma è appunto un investimento: non darà un risultato immediato, ma sarà importante per tutto il sistema italiano nel futuro”. 

Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano, sottolinea come “StartCup Lombardia è un appuntamento al quale il Politecnico di Milano non intende mancare. Da tempo contribuisce a generare un humus fertile per la creazione d’impresa, per stimolare le iniziative nate all’interno delle università lombarde, per fornire gli strumenti e la rete di partner pubblici e privati capaci di sostenerne la crescita. Un impegno che rientra appieno tra le priorità del nostro ateneo, come dimostra la creazione del nuovo Distretto di Innovazione di Bovisa che unirà startup, imprese e centri di ricerca in un contesto votato all’innovazione”.

 

Stefano Mainetti, Amministratore Delegato di PoliHub sottolinea che “la StartCup è giunta alla sedicesima edizione ed è stata la prima competizione per startup nata nella Regione Lombardia. La sua storia di successo è la prova della capacità della nostra Regione di supportare gli attori disponibili a far sistema, permettendo alle migliori idee imprenditoriali provenienti dalle università lombarde di ottenere i primi fondi per avviare le proprie attività. Se diamo un’occhiata ai dati relativi alle ultime due edizioni, ci accorgiamo che a totalità dei team vincitori sono oggi ancora attivi, sono stati creati più di 50 posti di lavoro, il 70% di essi ha già fatture all’attivo e hanno complessivamente raccolto 1,5 milioni di euro di ulteriori finanziamenti. StartCup è, dati alla mano, un’iniziativa capace di rinnovare la classe imprenditoriale lombarda e creare nuovi posti di lavoro high tech”.

Cristiano Camponeschi, Partner Deloitte sottolinea come “la nostra partecipazione a Start Cup Lombardia ci ha permesso di contribuire a un percorso di valore da cui le startup escono arricchite e meglio preparate per affrontare la sfida a livello nazionale che dovranno affrontare nei prossimi mesi”.

Paola Generali, consigliere della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi evidenzia che “aderiamo a questa iniziativa per il valore in termini di stimolo e sostegno alla giovane imprenditoria innovativa. Ogni anno sul territorio nasce un numero considerevole di nuove imprese: nel 2017 sono nate 28.750 imprese a Milano Monza Brianza e Lodi, in media 79 al giorno. Le startup innovative erano 1.682 a maggio 2018, di cui 1.583 a Milano su un totale nazionale di 9.328, il 17,5% è a prevalenza giovanile”.

I progetti arrivati in fase di candidatura sono 84, le persone coinvolte 241 di cui il 18% donne. Più del 70% dei partecipanti  ha un’età inferiore ai 35 anni. Degli 84 progetti ne sono arrivati in finale 12 che hanno avuto accesso agli Acceleration Days, un percorso di formazione imprenditoriale e tecnologica per preparare i team finalisti all’eventuale partecipazione del PNI 2018.

StartCup Lombardia è gestita da Politecnico di Milano e PoliHub – Fondazione Politecnico di Milano, insiema a Universita’ degli Studi di Milano, Università commerciale Luigi Bocconi-Speed MI Up, Università degli Studi di Bergamo, Università degli Studi di Brescia, Università degli Studi di Pavia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Libera Università di lingue e comunicazione IULM, Humanitas University, Università degli Studi dell’Insubria, Fondazione Filarete, Parco Tecnologico Padano – Alimenta incubatore di impresa.

Deloitte Italia è main partner dell’edizione 2018 di StartCup Lombardia e ha offerto il proprio supporto durante la fase di accelerazione e al termine della competition per finalizzare il Business Plan dei vincitori che avranno accesso al PNI.

 

POLIMI UNICO ATENEO PER INIZIATIVA “KEEPING IT MODERN”

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C’è anche il Politecnico di Milano tra gli undici destinatari dei grant concessi dalla Getty Foundation nella sua prestigiosa iniziativa “Keeping It Modern”.
L’Ateneo, con la collaborazione della Fondazione Politecnico di Milano e insieme a una cordata di partner, tra cui l’Università di Princeton, l’Università di Parma, il comitato Vittorio Garatti e Assorestauro, avrà il compito di portare avanti una ricerca finalizzata a definire le migliori strategie per la conservazione e la gestione delle Scuole Nazionali d’Arte de L’Avana a Cuba con un finanziamento di 195mila dollari.
Le scuole, progettate all’indomani della rivoluzione cubana del 1959 dall’architetto cubano Ricardo Porro e dai due architetti italiani Vittorio Garatti e Roberto Gottardi, nell’area del dell’ex Country Club di Cubanacan, costituiscono uno dei più significativi e noti esempi di architettura moderna nell’area latinoamericana.

Collocate in un parco tropicale di circa 37mila metri quadrati, le scuole avrebbero dovuto ospitare l’insegnamento di 5 diverse discipline artistiche (Arti plastiche, Teatro, Danza moderna, Balletto e Musica) e rappresentare a livello internazionale gli ideali di libertà, uguaglianza, dialogo e fervore culturale della rivoluzione cubana. In seguito alla Crisi dei Missili del 1962, quella spinta ideale si mutò in socialismo reale, il progetto delle Scuole d’Arte fu interrotto e solo 2 dei 5 edifici furono completati (Scuola di Arti Plastiche e Danza Moderna). Nonostante queste difficoltà, le Scuole d’Arte furono inaugurante nel 1965 e da allora accolgono oltre mille studenti ogni anno. Qui si sono formate generazione di artisti che oggi sono attivi in tutto il mondo come il ballerino Carlos Acosta o il pittore/scultore Alexis Leiva Machado (a.k.a. K’cho).
Il crescente interesse manifestato dalla comunità internazionale fin dagli anni ‘90 ha determinato l’iscrizione del complesso nella Watch List del World Monument Fund (2000) e nella World Heritage Tentative List dell’UNESCO (2003). Gli sforzi per far rivivere le scuole hanno già prodotto alcuni risultati che potranno essere incrementati sviluppando una visione unitaria sul futuro del complesso.

“Oggi le scuole continuano ad essere una delle testimonianze più originali, vive e caratteristiche dell’identità cubana e un simbolo di una fase storica tra le più controverse del Novecento – precisa Davide Del Curto professore associato di Restauro del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano – oggi l’interesse internazionale nei confronti di Cuba è molto alto, in tutti i campi, compresa l’edilizia e la conservazione degli edifici storici. Si tratta di una grande opportunità per le Scuole d’Arte de L’Avana, ma anche un possibile rischio, e occorrono strumenti avanzati per amministrare le prossime trasformazioni, e tutelare questi edifici-capolavoro e il modello educativo che ospitano. Il grant della Getty Foundation è una preziosa occasione per consolidare la collaborazione tra il Politecnico di Milano e la ISA / Universidad de las Artes e, più in generale per alimentare gli scambi tra la cultura italiana e quella cubana sui temi dell’architettura e del restauro”.

La ricerca comprende la raccolta e catalogazione di documenti storici, lo studio dei materiali con cui sono stati costruiti gli edifici e dello stato di conservazione delle strutture, le analisi relative alla sostenibilità ambientale e alla prevenzione del rischio da alluvioni, la messa a punto di una strategia di gestione del sito che tiene conto delle diverse esigenze conservative e d’uso, delle 5 strutture.
Per realizzare uno studio così completo sono stati coinvolti tre dipartimenti del Politecnico di Milano: Architettura e Studi Urbani, Ingegneria Civile e Ambientale, Energia. Il gruppo di lavoro comprende inoltre: Università di Parma, Dipartimento di Ingegneria e Architettura, Princeton University, Department of Civil and Environmental Engineering, Assorestauro e Comitato Vittorio Garatti.

La ricerca è finanziata nell’ambito del programma “Keeping It Modern” con cui la Getty Foundation, dal 2014 ad oggi ha sostenuto la redazione di piani di conservazione per 54 opere di architettura contemporanea, selezionate fra le più rappresentative a livello internazionale. In questo elenco vi sono anche i Collegi Universitari di Urbino, costruiti su progetto dell’architetto Giancarlo De Carlo tra il 1962 e il 1983. Dopo il grant già concesso nel 2015 per la redazione del piano di conservazione, nel 2018 la Getty Foundation ha finanziato un implementation grant finalizzato alla riduzione della vulnerabilità sismica del complesso urbinate, che ospita oltre mille studenti in un’area ad alto rischio. Il Politecnico di Milano (Fondazione, ABC, DASTU, ENERGIA) collabora in qualità di partner anche a questo progetto, insieme all’Università degli Studi di Urbino (capofila), lo studio MTA associati e, Librarisk, confermando di essere un centro internazionale di riferimento per lo studio dell’Architettura del XX e la sua conservazione.

PREMIO SWITCH 2 PRODUCT A 14 PROGETTI INNOVATIVI

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Individuare e valorizzare i progetti e le idee innovative più promettenti nate dalla ricerca universitaria e sviluppare una nuova imprenditorialità. E’ questo l’obiettivo di Switch 2 Product, premio nato dalla collaborazione tra Politecnico di Milano e Deloitte giunto alla sua decima edizione, in grado di premiare le idee vincitrici, generate da studenti, ricercatori e professori del Politecnico e della Bocconi di Milano con un montepremi complessivo di 210mila euro (in media 30 a progetto) e con la partecipazione a un percorso finalizzato ad accelerare il loro ingresso sul mercato. In questa edizione sono arrivate agli organizzatori della “challenge” 263 richieste di candidature, delle quali ne sono poi state ammesse 144, una sessantina sono stati i progetti selezionati, 28 i finalisti e 14 i vincitori.

“Le iniziative devono essere valide sia scientificamente che in una logica di mercato – ha commentato il rettore del Politecnico di Milano, Ferruccio Resta -. Studenti e ricercatori devono sapere che l’idea che diventa impresa è un asset importante sia per la sua carriera sia per l’università. La partnership con Deloitte è fondamentale per far crescere le idee e farle diventare startup e poi azienda”. “Ci stiamo inoltre dotando di un fondo, il Polimi 360, che proveremo a chiudere entro l’anno e avrà una dotazione di 60 milioni di euro che avrà il compito di far nascere delle imprese innovative all’interno del Politecnico e questo sarà uno strumento in più a nostra disposizione – ha aggiunto il rettore -. Il prossimo traguardo sarà invece quello di confrontarci con le migliori università tecniche europee, anche su idee come quelle che premiamo oggi”.

A vincere il Grant di Sviluppo Tecnologico da 30mila euro sono stati i progetti “Bac3Gel” per la cultura dei batteri, Uheart”, dispositivo che consente la verifica della cardio-tossicità delle molecole fin dalle fasi più precoci della ricerca, “Agade”, una Smart device in grado di compensare l’azione della gravità, “Lithium Laser”, un nuovo laser ultra potente e Robotic Saffron”, un robot in grado di mondare e raccogliere lo zafferano. Assegnati anche due Grant per la Disruptive Innovation ai progetti “Loopus”, acceleratore analogico per il computing algebrico e “Tmek”, un nuovo test rapido di diagnostica della malaria in 5 minuti.

RESTA “BASTA ALIBI, È TEMPO DI PREMIARE IL MERITO”

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“Basta nascondersi dietro ad alibi. E’ tempo di premiare il merito. Alle istituzioni chiediamo il coraggio di scegliere l’onestà di accettare che esistono realtà che possono, anzi devono, essere competitive a livello internazionale e altre che sono votate a soddisfare esigenze locali. Non possiamo mortificare le prime e non far crescere le seconde. Serve riconoscere e valorizzare le differenze e ciò vale non solo per le università, ma anche per altre istituzioni e territori italiani”. Lo ha detto il rettore del Politecnico di Milano, Ferruccio Resta, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Ateneo milanese. Presente, tra gli altri, il ministro per i Beni e le Attività culturali, Alberto Bonisoli.

“Oggi non siamo qui per celebrare i nostri successi, ma per riconoscere il merito di una comunità che si estende anche fuori dalle nostre aule, in cui il tutto è più di una somma delle parti. I nostri traguardi sono il risultato del lavoro dei nostri ricercatori e dello scambio continuo con chi, dalla città alla Regione, dalle istituzioni alle imprese, condivide con noi i progetti per il futuro”, ha aggiunto.

“Milano e le sue istituzioni, dal Comune alla Prefettura, dalla Camera di Commercio all’Accademia delle Belle Arti, ha accolto la sfida a livello internazionale, è vicina alle nostre battaglie”, ha detto ancora il rettore del Politecnico di Milano, che ha indicato tra i partner fondamentali anche la Regione Lombardia, dalla quale negli ultimi tre anni sono arrivati contributi per la ricerca pari a circa 17 milioni di euro per la realizzazione del nuovo Campus di Architettura a Città Studi, fino alle alleanze istituite con altre università italiane e straniere e con numerose imprese private.

BONISOLI “POLIMI È UN’ECCELLENZA, ORGOGLIO NAZIONALE”

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“Un’istituzione come il Politecnico di Milano è un orgoglio per il Paese. Un esempio, un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale e a cui ispirarsi. Se vogliamo essere un Paese avanzato dobbiamo affidarci alla tecnologia, perché si traduce in innovazione e competitività dal punto di vista economico e il Politecnico sta facendo molto”. Lo ha detto il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Alberto Bonisoli, nel corso del suo intervento all’inaugurazione dell’anno accademico del Politecnico di Milano.
“Il Governo pensa che il design italiano debba entrare in una fase di riflessione per vedere come, e con ancora più energia, possa contribuire alla crescita e allo sviluppo della nostra economia”, ha aggiunto Bonisoli.
“Il mio ministero se ne occuperà molto presto – ha sottolineato il ministro -. Anche altre iniziative economiche sono importanti, ma ricordiamoci che, per andare avanti, abbiamo bisogno di investire, di crescere e di mettere in atto un circolo virtuoso economico dove il design può giocare un ruolo importante”.

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