Per il decimo anno il Financial Times conferma il giudizio positivo sulla School of Management del Politecnico di Milano, che tiene bene il confronto con le maggiori business school europee. La Scuola infatti compare tra le prime 50 (42esimo posto) all’interno dell’FT European ranking 2018, che anche quest’anno ha valutato 95 realtà eccellenti. In particolare, figura tra le prime 5 che appartengono a Università “tecniche”, con uno specifico focus su ingegneria e tecnologia.
La School of Management del Politecnico continua dunque a distinguersi nel panorama europeo per ben cinque linee di prodotto, che vanno dai “tradizionali” ma non per questo meno richiesti MBA full time ed EMBA, al Master of Science in Ingegneria gestionale, a una sempre più ampia e innovativa offerta specifica per manager, professionisti e aziende.
Ogni anno infatti il prestigioso quotidiano finanziario londinese redige la classifica dei migliori master MBA, degli executive MBA, dei master in management, dei corsi a catalogo e di quelli su commessa. I parametri che determinano il posizionamento in graduatoria sono numerosi, tra cui l’opinione che gli stessi diplomati danno dei docenti e del prodotto formativo, la retribuzione o l’avanzamento di carriera che si raggiungono dopo avere frequentato il master e l’esposizione internazionale della Scuola.
Presente nei ranking internazionali dal 2009, anche quest’anno la School of Management del Politecnico di Milano rientra tra le eccellenze con un buon numero di prodotti: Master Full Time MBA; Master Executive MBA; Master of Science in Ingegneria Gestionale; Programmi Executive ‘su misura’ per le imprese; Programmi Executive Open per manager e professionisti.
La SoM è composta dal Dipartimento di Ingegneria Gestionale e dal MIP, che è la business school dell’Ateneo milanese. “Essere considerati ancora una volta da FT tra le migliori realtà europee ci conferma nella validità delle nostre scelte ed è premiante non solo per noi, ma per gli studenti e per le imprese nostre clienti, che continuano ad apprezzare l’ampiezza, lo sviluppo e la qualità della nostra attività formativa”, commentano Alessandro Perego e Andrea Sianesi, rispettivamente Direttore del Dipartimento e Dean di MIP. “La nostra è un’offerta completa e valida a tutto tondo – proseguono – come dimostra il fatto che siamo ben posizionati in questo ranking con corsi e master che si rivolgono sia a executive e professionisti che a neolaureati, che ad aziende. Inoltre, tra i criteri di valutazione rientrano le possibilità di carriera di chi esce dai nostri corsi, la buona opinione dei diplomati sui docenti e i prodotti e l’internazionalizzazione della Scuola, tutti aspetti che ci stanno particolarmente a cuore e su cui abbiamo costruito la nostra proposta”.
(ITALPRESS).
RANKING FT, SCHOOL OF MANAGEMENT POLIMI TRA MIGLIORI EUROPA
POLITECNICI MILANO E TORINO CENTRI RIFERIMENTO EUROPEI PER MANIFATTURA
MILANO (ITALPRESS) – Mentre si stanno costituendo i due Competence Center finanziati ai Politecnici di Milano e Torino dal MISE sui fondi del programma di Industria 4.0, l’asse tra le due città si rafforza sui temi della manifattura grazie a un nuovo successo: la settimana scorsa a Budapest, infatti, lo European Institute of Innovation and Technology (EIT) ha annunciato i vincitori della Innovation Community sul Manufacturing e la cordata internazionale che vede come drivers italiani il Politecnico di Milano e il Politecnico di Torino è risultata unica vincitrice in una competizione tra quattro proposte differenti.
Il consorzio, che prevede la partecipazione di 50 soggetti tra imprese, università e centri di ricerca di primaria importanza, prevede ricavi, incluso un finanziamento da parte dell’EIT, di oltre 50o milioni di euro per l’esecuzione di un programma di attività che si svolgeranno su un arco temporale di 7 anni e che prevedono azioni di formazione, trasferimento tecnologico, supporto all’imprenditorialità e sostegno alla competitività del sistema manifatturiero europeo.
Le EIT Innovation Communities sono lo strumento principale dell’Unione europea per affrontare le sfide della crescita sostenibile e della creazione di posti di lavoro. Attualmente sei sono operative, a cui se ne aggiungono due appena approvate, e sono focalizzate sui settori di importanza strategica per lo sviluppo economico dell’Europa (Climate, Digital, Food, Health, InnoEnergy and Raw Materials, alle quali si sono aggiunte Manufacturing e Mobility).
La Innovation Community sul Manufacturing, settore strategico per l’Italia in termini di contributo al PIL e all’occupazione, ha l’obiettivo di dare nuovo impulso alla competitività dell’industria manifatturiera europea: creare nuovi prodotti, servizi e modelli di business, equipaggiando studenti e lavoratori con le giuste competenze e creando e accelerando la crescita di start-up ed imprese ad alto potenziale. La cordata vincitrice dell’Innovation Community mette insieme diverse realtà provenienti dal mondo della ricerca e dell’industria europea. In particolare l’Italia, grazie al gioco di squadra tra Politecnico di Milano e Politecnico di Torino, insieme al fondamentale contributo delle imprese italiane (Arduino, Avio Aero, Brembo, COMAU, PRIMA, Whirlpool Europe), ha giocato un ruolo fondamentale sin dall’inizio, sia nell’ideazione che nella preparazione del programma di attività dell’EIT Manufacturing. È inoltre motivo di soddisfazione il fatto che una delle cinque sedi previste sarà a Milano e anche Torino beneficerà del finanziamento per rafforzare il nascente polo dedicato alla manifattura a Mirafiori.
Questo caso virtuoso dimostra, al pari di quanto evidenziato dalle ottime valutazioni dei progetti presentati al MISE per i Competence center, che quando le eccellenze italiane uniscono le forze per collaborare facendo squadra si moltiplicano i benefici per l’Italia e per il suo sistema industriale.
“Un segnale importante che arriva dall’Europa a sostegno dell’economia reale e dello sviluppo in settori chiave per la nostra economia. Un ottimo risultato a conferma della capacità della ricerca di fare da perno in processi di innovazione che coinvolgono una maglia sempre più ampia di soggetti industriali e di istituzioni – commenta Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano -. Essere vincitori dell’Innovation Community EIT Manufacturing accresce la nostra capacità di essere attrattivi e competitivi in contesti internazionali che premiano l’eccellenza. Un programma che per i prossimi sette anni premetterà di sviluppare innovazione, formazione e trasferimento tecnologico nel settore della manifattura, vitale per lo sviluppo economico del nostro Paese e delle nostre imprese. Non ultimo, è questo uno strumento che si inserisce a pieno titolo nelle politiche di sviluppo del nostro Ateneo, impegnato nella creazione di un vero e proprio Distretto di Innovazione nell’area di Bovisa e che da dicembre ospiterà, accanto ai dipartimenti, ai laboratori e alle startup, il Competence Center del MISE”.
“Dopo l’attribuzione al Politecnico di Torino del finanziamento per il Competence Center piemontese di Industria 4.0, la vittoria di questo bando rappresenta un ulteriore tassello del grande progetto che abbiamo per la costituzione a Mirafiori di un hub di livello nazionale e internazionale per creare un raccordo tra ricerca accademica e industriale, con lo scopo di favorire l’innovazione e, di conseguenza, migliorare la competitività del nostro comparto industriale, partendo proprio dal tessuto produttivo locale, che sarà fortemente coinvolto – commenta il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco -. I progetti che saranno sviluppati in stretta sinergia con il Politecnico di Milano nell’ambito della EIT Manufacturing si integreranno, infatti, in modo perfettamente complementare con quelli del Competence center, creando un asse di innovazione nel Nord Italia che avrà la forza di creare massa critica anche a livello europeo in ambiti tecnologici come quello dell’additive manufacturing, che possiedono già un alto livello di sviluppo, realizzato in prima battuta negli Atenei e nei centri di ricerca, per portare quindi in tempi brevi dal prototipo alla tecnologia matura per l’adozione in azienda”.
(ITALPRESS).
PROGETTO HERMES PER OSSERVARE L’UNIVERSO
Il progetto HERMES-Scientific Pathfinder (SP), finanziato nel bando Horizon 2020 SPACE-20-SCI, è un progetto straordinariamente innovativo a fronte di costi relativamente ridotti e prevede la realizzazione di tre nano-satelliti, equipaggiati con rivelatori in banda X ad alta tecnologia e di piccole dimensioni.
La costellazione HERMES-SP dedicata all’osservazione di Gamma Ray Burst (GRB), sarà in grado entro pochi anni di localizzare le enormi esplosioni cosmiche con una precisione variabile tra pochi gradi e qualche minuto d’arco. Il progetto risponde quindi alla necessità di monitorare con continuità l’intera volta celeste, individuare tempestivamente e localizzare precisamente il maggior numero di eventi cosmici e di trasmetterne velocemente le caratteristiche alla comunità scientifica.
HERMES-SP si muove nel campo dei “fractionated sensors”, dove il potenziamento della misura avviene tramite un numero elevato di sensori spazialmente distribuiti e imbarcati su piattaforme satellitari piccole e snelle, che consentono una notevole flessibilità produttiva e programmatica lungo tutto l’arco di vita della missione.



HERMES-SP è coordinato da Fabrizio Fiore dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). Partner del progetto sono il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali del Politecnico di Milano, l’Università di Cagliari e numerose Università e piccole-medie imprese Europee. HERMES-SP si giova inoltre del forte sostegno dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI).
I tre nano-satelliti, che voleranno in formazione, si aggiungeranno ad altri tre analoghi in fase di realizzazione da parte di ASI, che sta già finanziando il progetto HERMES-Technological Pathfinder (HERMES-TP), precursore di HERMES-SP e selezionato dal MIUR nell’ambito dei progetti Premiali. Per parte ASI, che coordina Politecnico e INAF, il supporto tecnico è a cura di Simone Pirrotta e Simonetta Puccetti.
Saranno quindi sei i nano-satelliti che andranno a comporre la futura costellazione satellitare HERMES-Full Constellation (HFC) dedicata alla localizzazione tempestiva di esplosioni cosmiche attraverso il rilevamento di emissioni elettromagnetiche ad alta energia, osservando l’intera volta celeste.
Facendo un passo indietro il progetto HERMES-SP è ideato da Luciano Burderi dell’Università di Cagliari e da Fabrizio Fiore dell’INAF che hanno coinvolto ASI e il Politecnico di Milano per la fase di realizzazione dei nano-satelliti.
“Hermes può offrire una fast-track meno costosa rispetto a quella fornita dagli attuali satelliti che osservano in banda X e gamma, per fornire un complemento a queste missioni complesse”, spiegano Burderi e Fiore.
Dello sviluppo del sensore miniaturizzato di nuovissima generazione, e dell’elaborazione dei dati scientifici con esso ottenibili, si stanno occupando Marco Feroci dell’INAF e Luciano Burderi dell’Università di Cagliari, guidati da Claudio Labanti.
Il gruppo di Michèle Lavagna del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali del Politecnico di Milano svilupperà e costruirà le piattaforme di volo miniaturizzate ad alta prestazione, integrerà gli strumenti a bordo e qualificherà l’intero sistema per l’accettazione al lancio in orbita.
“I requisiti scientifici di HERMES rappresentano un’interessante sfida tecnologica per portare le piattaforme di piccole dimensioni non solo verso prestazioni più spinte, ma in modo deciso verso la realizzazione di tecnologie più affidabili di quanto il mercato dei nano-satelliti correntemente può offrire”. Aggiunge Lavagna, responsabile di HERMES-SP ed HERMES-TP per il Politecnico di Milano.
In ultimo in collaborazione con Fabrizio Ferrandi del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano, sarà realizzato il software di bordo.
In sintesi, HERMES è un progetto naturalmente scalabile, perché basato su nano-satelliti relativamente poco costosi e con un tempo di sviluppo di soli pochi anni.
Il primo passo è stato l’approvazione del progetto HERMES-TP. HERMES-SP è il secondo importante passo, che permetterà di effettuare esperimenti di posizionamento di GRB a partire dal 2021.
Il passo finale sarà la realizzazione di una grande costellazione di nano-satelliti, il progetto HERMES-Full Constellation (HFC), che permetterà di rivelare e posizionare Gamma Ray Burst su tutta la volta celeste, con accuratezza minore dell’arco-minuto, sufficientemente buona quindi per determinare le loro galassie ospiti in maniera non ambigua.
Il consorzio di HERMES-SP è costituito da: Istituto Nazionale di Astrofisica – che coordina il progetto – Politecnico di Milano – con i Dipartimenti di Scienze e Tecnologie Aerospaziali e di Elettronica, Informazione e Bioingegneria; Università di Cagliari, Palermo, Napoli – Federico II; Pavia; Udine; Ferrara; Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Trieste; Fondazione Politecnico di Milano; Fondazione Bruno Kessler; Deimos Space S.L.U.; SkyLabs d.o.o.; C3S Electronics Development LLC; Univerza V Novi Gorici; AALTA LAB d.o.o., Universitaet Tuebingen; Eotvos Lorano Tudomanyegyetem.
NASCE MADE, COMPETENCE CENTER INDUSTRIA 4.0 A GUIDA POLIMI
Trentanove imprese (provider tecnologici, consulenti, integratori di sistema, esperti della formazione e Inail assieme alle Università di Bergamo, Brescia e Pavia) e 22 milioni di Euro di finanziamento triennale complessivo (11 dal Ministero dello Sviluppo Economico e 11 da privati), di cui 14 per attrezzature e personale e 8 per progetti di ricerca applicata e trasferimento tecnologico.
Sono i numeri del Competence Center MADE (#MADECC) guidato dal Politecnico di Milano e presentato oggi nell’Aula Magna dell’Ateneo da Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano, Marco Taisch, Professore Ordinario di Advanced and Sustainable Manufacturing, da Giulio Pedrollo, Vice Presidente di Confindustria e da Attilio Fontana, Presidente di Regione Lombardia.
“Nel mondo il ruolo delle università è sempre più quello di attrarre e stimolare la capacità del sistema di fare innovazione. L’obiettivo fondamentale di un’università tecnica è quello di porsi al centro delle trasformazioni del proprio territorio, di essere un punto di riferimento per lo sviluppo economico” commenta Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano.
“Sentendo questa responsabilità abbiamo lavorato per promuovere idee innovative, farle crescere all’interno dell’incubatore PoliHub, sostenerle attraverso il contributo della finanza e delle imprese che scelgono di insediarsi nel Campus di Bovisa, metterle in contatto con realtà internazionali. Il Competence Center è un altro tassello all’interno di una strategia mirata, è un hub di incontro unico per le tecnologie digitali applicate al manifatturiero” conclude Resta.
“MADE, seguendo un modello di partenariato pubblico-privato – ha specificato Marco Taisch, nominato Presidente del Competence Center – sarà un centro di competenza di rilevanza internazionale per il settore manifatturiero in grado di fornire alle imprese i servizi necessari (dall’orientamento alla formazione, dalla ricerca applicata al trasferimento tecnologico) che consentano loro di affrontare la digitalizzazione 4.0 dei processi produttivi. Le aziende che si rivolgeranno a MADE saranno quindi supportate in un percorso di crescita e di adozione di nuove tecnologie digitali a copertura dell’intero ciclo di vita del prodotto, consentendo loro di ‘toccare con mano’ e comprendere come le soluzioni attualmente disponibili possano essere impiegate per migliorare la loro competitività”.
“I competence center sono soggetti chiave per la trasformazione digitale delle imprese e rappresentano un tassello fondamentale del network per l’innovazione in chiave 4.0 disegnato con il Piano Nazionale Industria 4.0 del 2016 – ha aggiunto Giulio Pedrollo, Vice Presidente di Confindustria – I competence center, infatti, insieme ai Digital Innovation Hub sono il punto di riferimento per le imprese che vogliono avvicinarsi a industria 4.0, conoscerne le opportunità, sperimentare le tecnologie digitali e definire progetti per integrarle nei processi produttivi.”
“Sono molto orgoglioso di aver assistito alla nascita di MADE, il Competence center per l’industria 4.0, guidato dal Politecnico di Milano, con 39 imprese che hanno deciso di mettersi insieme e scambiarsi le proprie competenze tecnologiche, con l’obiettivo di accrescere la competitività dell’ecosistema lombardo – ha concluso Attilio Fontana, Presidente di Regione Lombardia – Regione sostiene con forza la creazione di reti e soprattutto la formazione basata su ricerca e innovazione, che sarà in grado di rilanciare nei mercati internazionali il nostro sistema industriale”.
L’utente del Competence Center avrà a disposizione le più recenti tecnologie digitali per l’industria manifatturiera. Organizzate a isole multi-funzionali, potranno essere visitate, utilizzate per la formazione e il training dei lavoratori secondo un approccio concreto oppure servire per i progetti di trasferimento tecnologico. Si potrà ad esempio comprendere come la realtà aumentata possa essere utilizzata in fase di progettazione o per supportare in remoto la manutenzione degli impianti e sarà possibile verificare come la robotica collaborativa possa aiutare nei processi di assemblaggio. Il monitoraggio degli impianti e l’analisi dei dati usando tecnologie Big Data e di Cyber-security, inoltre, saranno mostrati come soluzioni per consentire di ridurre i consumi energetici e migliorare la qualità e le prestazioni degli impianti. Il lean manufacturing e la movimentazione interna troveranno infine spazio come abilitatori della fabbrica del futuro.
Il nuovo centro, con una superficie prevista di oltre 2000 m2, avrà sede nel Campus Bovisa – Durando del Politecnico di Milano e sarà attivo a partire da settembre 2019. Il Campus Bovisa assicurerà un contesto particolarmente favorevole all’espansione di MADE, data la presenza di importanti realtà dedicate all’innovazione come ad esempio PoliHub, l’acceleratore dell’ateneo milanese che ospita 113 realtà imprenditoriali, e la Joint Platform del Politecnico di Milano con la Tsinghua University di Pechino.
Con l’ambizione di costituire un punto di riferimento nazionale e internazionale in particolare per le PMI, la progettazione e la strategia di MADE è stata realizzata in funzione degli obiettivi strategici che molte Regioni italiane ed europee hanno manifestato con i loro programmi di politica industriale e le attività di ricerca e innovazione in ottica Industria 4.0.
Obiettivo a medio termine di MADE è raggiungere in tre anni più di 10.000 persone attraverso attività di informazione e divulgazione sulle potenzialità delle tecnologie digitali, erogare più di 86.000 ore-uomo di formazione, sviluppare più di 390 progetti e 200 assessment digitali coinvolgendo circa 15.000 aziende italiane, di cui l’80% rappresentato da PMI, che saranno contattate una volta costituito il Competence Center.
PARTE PROGETTO H2020 “STARDUST RELOADED”
Non solo la Terra ma anche lo Spazio sta diventando… molto affollato. Il rischio di collisioni con il nostro Pianeta, oltre che tra satelliti e asteroidi/comete, va affrontato in tempo per evitare situazioni potenzialmente catastrofiche. Così il Politecnico di Milano studierà tecniche di navigazione autonoma di nanosatelliti per missioni verso questi misteriosi corpi celesti. Il progetto quadriennale Stardust Reloaded (Stardust-R), appena lanciato, si propone di trovare soluzioni preventive beneficiando dei 4 milioni di euro finanziati dal programma Horizon2020 – Marie Sklodowska-Curie Actions Initial Training Networks (ITN).
Il progetto analizzerà metodi innovativi per l’individuazione e l’eventuale deviazione di asteroidi in rotta di collisione con la Terra, consentendo al contempo di avanzare le conoscenze su forma, peso, composizione e dinamica di questi corpi celesti. Stardust-R indagherà anche sull’utilizzo delle risorse minerali di cui sono ricchi: gli asteroidi, una volta individuati e raggiunti, possono essere in pratica utilizzati come miniere di metalli rari (Asteroid mining).
La parte di progetto a cura del Politecnico di Milano, coordinata dal professore Francesco Topputo, del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali, studierà in particolare l’applicazione di tecniche di navigazione autonoma e controllo orbitale di nanosatelliti (CubeSats) per missioni verso asteroidi o comete per studiarne forma e caratteristiche o prelevare campioni da riportare sulla Terra. L’obiettivo è contenere la proliferazione di sonde interplanetarie verso questi corpi celesti sviluppando algoritmi in grado di guidare i satelliti in maniera autonoma, ottenendo un considerevole risparmio di tempo e risorse economiche.
Coordinato dalla University of Stratchclyde in Scozia, Stardust – R, oltre al Politecnico di Milano, comprende 20 partner tra cui l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e le Agenzie nazionali di Francia (CNES) e Germania (DLR). Nel suo complesso il progetto permetterà di finanziare 15 borse di dottorato per altrettanti giovani ricercatori. Uno di questi giovani ricercatori sarà reclutato al Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali dell’Ateneo milanese sotto la supervisione di Francesco Topputo.
ACCORDO DI COLLABORAZIONE QUADRIENNALE POLIMI-JACOBS
Una collaborazione quadriennale per dare anche alle imprese all’interno una voce nelle politiche universitarie. Il Politecnico di Milano e Jacobs, azienda leader nel settore dei servizi professionali presente in oltre 40 Paesi, hanno siglato un accordo per progetti di ricerca e formazione.
“Le imprese sono sempre più fondamentali nello sviluppo delle nostre politiche universitarie – spiega il rettore del Politecnico, Ferruccio Resta – per dare casi reali, competenze di cui abbiamo bisogno e per disegnare i processi di formazione sia nelle lauree magistrali che nei dottorati”. Soddisfazione anche per Alberto Riva, direttore generale di Jacobs Italia: “Ad oggi, in Italia assumiamo 10-15 neolaureati all’anno e, di questi, il 70% arriva dal Politecnico di MIlano – spiega – e per questo vogliamo rafforzare questa base già esistente. Ingegneria e architettura sono il nostro pane quotidiano. Il Politecnico mette a disposizione tutte queste competenze e permetterà di portare ancora più italianità all’estero”.
Una firma che non è un “punto d’arrivo, ma di partenza” affermano Resta e Riva, che spiegano come “tra un anno si verificherà se gli obietttivi si saranno trasformati in risultati”.
BORSE STUDIO, POLIMI PREMIA 32 CAMPIONI DELLO SPORT E SUI BANCHI
Trentadue campioni nello sport e sui banchi di Ingegneria, Architettura e Design sono stati premiati oggi al Politecnico di Milano dal Rettore Ferruccio Resta con altrettante Borse di Studio per Meriti Sportivi da 2.500 Euro ciascuna. E’ la prima volta che la massima autorità dell’Ateneo consegna i prestigiosi riconoscimenti in una cerimonia “ad hoc”, a testimonianza del valore che il Politecnico di Milano riconosce all’impegno di questi studenti – atleti.
Finanziate con le iscrizioni alle attività proposte dal Servizio Promozione Attività Sportive, in particolare dalla celebre corsa PolimiRun, e con fondi dedicati dall’Ateneo, le Borse di studio vengono assegnate dall’a.a. 2014 – 15 a studenti del Politecnico di Milano che riescono a coniugare eccellenza accademica e sportiva. Ad oggi sono 149 gli studenti che ne hanno beneficiato.
Quest’anno si sono candidati all’assegnazione dei contributi 86 studenti di cui 32 hanno dimostrato di avere i requisiti necessari: un voto di Laurea = 95/110 o una media agli esami =24 per i Corsi di Laurea e = 25/30 per le Lauree Magistrali e, contemporaneamente, abbiano praticato ad alti livelli sport individuali o di squadra riconosciuti dal CONI.
Questa la lista dei 32 atleti, completa delle discipline di studio e sportive praticate con successo:
Giada Barbuiani – Progettazione dell’Architettura – Calcio
Jessica Brambilla – Progettazione dell’Architettura – Hockey
Nicolas Brighenti – Ingegneria Gestionale – Lancio del Peso
Veronica Calabrese – Progettazione dell’Architettura – Canottaggio
Lorenzo Cederna – Ingegneria Aerospaziale – Rugby
Paolo Conti – Ingegneria Matematica – Ginnastica
Riccardo Crisci – Ingegneria Biomedica – Rugby
Leonardo Cuzzolin – Progettazione dell’Architettura – Atletica
Giulia Da Pra – Ingegneria Meccanica – Karate
Beatrice Foresti – Design della Comunicazione – Marcia CI 50k
Alessandra Fumagalli – Design della Comunicazione – Salto con l’asta
Riccardo Galizia – Ingegneria Aerospaziale – Pallamano
Paola Gobbi – Progettazione dell’Architettura – Calcio
Stefano Grulli – Ingegneria Gestionale – Vela
Alessia Guagliardi – Progettazione dell’Architettura – Pattinaggio
Silvia Guerini – Ingegneria Biomedica – Scacchi
Lorenzo Guslandi – Design della Comunicazione – Pattinaggio
Riccardo Improta – Ingegneria dei Materiali e delle nanotecnologie – Volley
Micol Majori – Ingegneria Civile – Atletica
Maurizio Marassi – Progettazione dell’Architettura – Wakeboard
Martina Mazzola – Design della Moda – Eptathlon
Erica Monfardini – Ingegneria Biomedica – Atletica
Simone Parascandolo – Ingegneria Edile/Architettura – Anelli
Leonardo Puca – Design della Comunicazione – Ostacoli
Davide Rossi – Ingegneria dell’Automazione – Atletica
Marco Selva – Ingegneria Meccanica – Ciclismo
Marco Siniscalchi – Ingegneria dei Materiali e delle nanotecnologie – Ostacoli
Gianluca Sorteni – Architettura – Football americano
Caterina Tambè – Ingegneria edile e delle costruzioni – Pattinaggio
Simone Tanzilli – Ingegneria Energetica – Atletica
Ilaria Turtula – Progettazione dell’Architettura – Atletica
Margherita Zucchi – Design della Moda – Nuoto Sincronizzato
CONSULENTI VIAGGIO FIGURE CHIAVE INNOVAZIONE DIGITALE
Si afferma sempre di più in Italia la figura del consulente di viaggio, un professionista del turismo che fa della personalizzazione la propria forza e segue i propri clienti senza la necessità di appoggiarsi a un luogo fisico come l’agenzia, ma offre il proprio servizio a domicilio e tiene i contatti anche grazie alle tecnologie digitali. E quest’anno l’Osservatorio Innovazione Digitale del Turismo del Politecnico di Milano ha dedicato proprio a questa professione una parte della propria ricerca annuale, presentata al convegno “La via digitale italiana per il futuro del turismo” che si è tenuto il 24 gennaio al Politecnico di Milano. Per farlo ha scelto come partner CartOrange, l’azienda che per prima, nel 1998, ha portato in Italia la professione di consulente di viaggio, che stando ai risultati emersi ormai più di 1 italiano su 2 conosce. Non solo, il 10% dei turisti digitali si rivolge proprio a un consulente per l’organizzazione della propria vacanza.
“Le persone sono ancora fondamentali per garantire sicurezza, empatia ed esperienza. Tutti elementi fondamentali per un viaggio, soprattutto se è particolarmente importante» commenta Filippo Renga, CoDirettore dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo della School of Management del Politecnico di Milano. «Il viaggiatore moderno cerca sempre più una interazione che sia al tempo stesso human & digital».
Gianpaolo Romano, amministratore delegato di CartOrange, al convegno dell’Osservatorio ha commentato la stretta relazione che esiste tra digitale e consulenza. Secondo Romano, nel consulente di viaggio «Fattore umano e innovazione digitale sono i due elementi che, combinati insieme, consentono di semplificare i processi, di ridurre gli attriti, offrire una customer experience eccellente, personalizzare prodotti e servizi. Con il vantaggio della velocità e della comodità del servizio erogato a domicilio. Tutti elementi che si coniugano perfettamente con i bisogni del turista digitale».
Dall’indagine del Politecnico emerge inoltre che, per il turista digitale, il luogo fisico dell’agenzia di viaggio è il touchpoint preferito solo nel 43% dei casi; nel 10% dei casi preferisce incontrare un consulente a domicilio, mentre nel restante 47% dei casi sceglie gli strumenti digitali per il primo contatto con l’esperto che organizzerà la sua vacanza.
«Questo dimostra chiaramente che non ha più senso distinguere fra esperienza online e offline: per i turisti digitali di oggi sono un tutt’uno, e bisogna ragionare in ottica non multicanale, ma omnicanale – sostiene Romano -. Nell’organizzazione del viaggio il cliente fa costantemente “zapping” tra touchpoint analogici e digitali, dal sito web all’incontro a domicilio con il consulente, o dai social network ai nostri Travel Office».
Il punto focale attorno al quale gira l’esperienza del cliente è però sempre la relazione umana e diretta con il consulente di viaggio: «Utilizziamo i canali più diversi ma in ciascuno il fattore “Human2Human” rimane premiante. Potrà essere graduato diversamente in funzione del canale e della fase di customer journey, ma rimane un valore aggiunto insostituibile». Insomma, va superata una volta per tutte l’equazione secondo cui il retailing coincide esclusivamente con il negozio, situato in un luogo preciso: «Credo invece – conclude Romano – che proprio grazie al digitale sia possibile offrire al turista esperienze differenziate e investire sulla componente umana nei vari canali, quale vero vantaggio competitivo».
L’aspetto consulenziale sarà, sempre di più, ciò che contraddistinguerà le realtà in grado di crescere e conquistare il mercato. E non è un caso che negli Stati Uniti la ASTA – American Society of Travel Agents, abbia da poco cambiato la propria denominazione in American Society of Travel Advisors, «Proprio perché – spiega Romano – i professionisti del nostro settore non si limitano più a prenotare voli, hotel o pacchetti. I consulenti ispirano, consigliano, arricchiscono i viaggi con esperienze uniche e curano la relazione con il cliente prima, durante e dopo il viaggio, attraverso i canali che il cliente preferisce».











