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RENZO PIANO PRESENTA IL NUOVO CAMPUS

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Sempre più verde, all’avanguardia e aperto alla città, ma estremamente rispettoso nei confronti della storia dell’ateneo e della sua architettura. Sono queste le principali caratteristiche del nuovo campus del Politecnico di Milano, ideato dall’ex alunno Renzo Piano, i cui lavori sono iniziati nel mese di agosto dello scorso anno, per concludersi entro la primavera del 2020. In mattinata, l’archistar genovese ha voluto fare un sopralluogo sul cantiere, che oltre al campus caratterizzato da tanto verde e terrazze dove sarà possibile organizzare eventi, darà vita ad un grande laboratorio da 750 mq ed alla ristrutturazione di alcuni edifici storici come il Trifoglio o la Nave del maestro Gio Ponti. “Questo è un progetto che punta a togliere più che a costruire, a rammendare più che a rivoluzionare – ha spiegato il Senatore a vita Renzo Piano -.  I cantieri sono magia perché sono futuro, sono una promessa di felicità. Costruire è un gesto straordinario di pace. Mi piacerebbe accompagnare questo progetto con la trasformazione di via Bonardi dove passa il tram in una sorta di zona pedonale. Questo disegno di cucitura del Politecnico è un segno di civiltà e trasformazione, il modo in cui le città si rinnovano e diventano più belle”.

Uno spunto preso al balzo dall’assessore comunale all’Urbanistica Pierfrancesco Maran, che ha commentato: “Grazie a questo progetto il Politecnico entra ancora di più nella vita quotidiana della città e del quartiere. E’ una sfida complessa e di preoccupazione per molti cittadini, ma è anche una grande opportunità. Il progetto, infatti, da l’idea di quella che deve essere la Città Studi del futuro, un luogo che migliori la qualità di vita di chi ci studia, ma anche del quartiere. Ci vuole una mobilità pedonale dentro il campus e questo deve essere un elemento guida per il futuro di un quartiere che per decenni è rimasto un po’ statico. Speriamo che questa trasformazione, questo voler puntare sul verde, sia uno stimolo per il resto di Milano”. I tre punti cardine dell’intervento sono i 130 alberi che caratterizzeranno il campus, il massimo rispetto per gli edifici storici, ripristinati secondo l’aspetto originale e le cosiddette “terrazze praticabili”, ovvero le coperture degli edifici bassi che saranno utilizzate per attività all’aperto ed eventi. Il livello interrato, quello del patio di Architettura, sarà vissuto invece come luogo d’aggregazione e saranno accompagnati da tre nuovi edifici (il laboratorio di modellistica, le aule di disegno e le aule della didattica) che copriranno un’area complessiva di 4.200 mq.

“Spesso la qualità negli interventi pubblici viene sottovalutata e invece deve essere ancora più importante rispetto a quelli privati – ha spiegato il rettore del Politecnico Ferruccio Resta -. Ho il proposito di fare qualcosa di qualità nel rispetto dei tempi, senza tanti se e tanti ma. Abbiamo avviato e concluso la progettazione, assegnato i lavori, avviato i cantieri e siamo perfettamente in linea con i tempi. C’è un altro passaggio da realizzare però: quello dei finanziamenti, che rischiano di diventare uno scoglio, per cui abbiamo cercato di coinvolgere dei soggetti pubblici come la Regione Lombardia e privati come gli ex alunni dell’ateneo, oltre che di Fondazione Cariplo”. L’intera realizzazione dei lavori, infatti, costerà al Politecnico oltre 40 milioni di euro, ma la campagna di raccolta ha già trovato riscontro da parte delle istituzioni che si sono dichiarate interessate a partecipare con una adesione all’investimento. In particolare, Regione Lombardia investirà 5 milioni di euro (“sono solo i primi” ha specificato il vice presidente Fabrizio Sala, facendo intendere di voler aumentare la dotazione), mentre fondazione Cariplo ha già stanziato 500 mila euro. Sono già più di 200, inoltre, i cittadini e gli ex alunni, che per orgoglio o senso di appartenenza, magari semplicemente per il desiderio di veder crescere la propria città, hanno già stanziato altri 500mila euro. La raccolta fondi resterà aperta fino al termine dei lavori.

MIP POLIMI E MICROSOFT PRESENTANO FLEXA “DIGITAL MENTOR”

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Formazione professionale continua e ricerca di lavoro più semplici grazie all’intelligenza artificiale. È quanto promette Flexa, piattaforma nata dalla collaborazione fra Mip Politecnico di Milano Graduate School of Business, Microsoft e B.Digital, con l’obiettivo di permettere a studenti e professionisti di aggiornare costantemente le proprie competenze in maniera flessibile e personalizzata e di raggiungere i propri obiettivi professionali in un mercato del lavoro ormai permanentemente in evoluzione. Presentata a Milano alla Microsoft House, Flexa è in pratica un ‘digital mentor’ che permette all’utente di eseguire una autovalutazione delle proprie skill in modo da individuare facilmente i gap da colmare nel proprio ambito professionale o in funzione dei propri obiettivi professionali. Alla luce dei risultati del test, la piattaforma suggerisce una serie di elementi per la formazione quotidiana e di contenuti da approfondire, tra articoli, video, webinair, eventi, corsi tenuti da fonti certificate a livello nazionale e internazionale, ma anche profili con cui entrare in relazione per arricchire il proprio network professionale e creare community in base a interessi e obiettivi comuni. Inoltre Flexa consente di individuare startup con cui instaurare possibili collaborazioni in base al proprio profilo.

“La collaborazione fra Mip Politecnico e Microsoft risale al 2013, quando lavoravamo insieme a un progetto di formazione digitale”, sottolinea all’Italpress Federico Frattini, Associate Dean per la Digital Transformation del Mip Politecnico di Milano. “Flexa – aggiunge – nasce innanzitutto dall’esigenza che abbiamo riscontrato fra i nostri studenti e alumni di disporre di percorsi formativi personalizzati, che non è possibile offrire attraverso master e corsi tradizionali, ma anche dalla necessità, per chi esce da business school e università, di avere servizi efficaci di continuous learning in grado di aiutarlo ad affrontare le sfide professionali che via si trova ad affrontare”.
“Flexa è una piattaforma aperta che offre valore a una serie di attori diversi”, spiega Fabio Moioli, direttore divisione Enterprise Services di Microsoft italia: “Dagli studenti ai lavoratori alle aziende, che possono essere agevolate nella ricerca dei profili migliori per le loro esigenze. Inoltre consente a chi dispone di contenuti formativi di valore di renderli fruibili in maniera estremamente personalizzata, facendoli arrivare a chi veramente ne ha bisogno ed è interessato”.

E i futuri sviluppi di Flexa riguarderanno proprio le aziende, che potranno essere visibili a tutto il parco talenti del Mip composto da persone provenienti dai programmi MBA, Executive MBA, dai master specialistici e dall’Academy, le quali avranno anche la possibilità di proporsi per le diverse posizioni aperte, oltre che di ricevere suggerimenti per essere maggiormente in linea con i requisiti richiesti.

CENTO NUOVI RICERCATORI ENTRO 2 ANNI

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Nei prossimi due anni il Politecnico di Milano aprirà le porte a 100 nuovi giovani ricercatori con un investimento di oltre 15 milioni di euro. Nella seduta di ieri, il Senato accademico ha approvato l’ingresso di un piccolo esercito di coloro che costituiranno la nuova base della ricerca tecnico – scientifica dell’ateneo. “Un messaggio di grande fiducia e speranza che avrà come effetto anche quello di dare una risposta alla questione generazionale dei nati tra gli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta – si legge nella nota –  Giovani studiosi che rischiano di essere vittima di un precariato privo di sbocchi di cui il sintomo più preoccupante è l’aumento dell’età anagrafica dei ricercatori universitari (l’età media dei ricercatori italiani, dato ANVUR 2017, è di 50,2 anni)”.
Attualmente la percentuale media di ricercatori a Tempo Determinato di tipo A, la categoria oggetto dell’iniziativa, è pari al 10% al Politecnico di Milano con un’età media di 37 anni.

“L’iniezione di giovani studiosi – continua la nota – rappresenta una scelta coraggiosa nel panorama italiano e un grande sforzo per la prima università tecnica italiana: in un contesto in cui si teme una diminuzione dei fondi di finanziamento ordinario e la fuga verso l’estero, il ricambio all’interno dell’ateneo rischierebbe infatti di essere molto ridotto. È stato quindi deciso di utilizzare le poche risorse a disposizione non a vantaggio di promozioni interne o di spese di funzionamento, ma per rendere possibile l’assunzione di una nuova generazione di ricercatori. Alla base, una razionalizzazione delle spese ordinarie e un sistema di gestione accorto che dimostra un modello efficiente di amministrazione pubblica”.
Una scelta strategica che eviterà «buchi» generazionali nel futuro corpo docente di ruolo, garantirà l’attrattività di giovani talenti e darà nuova linfa al ramo più vitale della ricerca del Politecnico di Milano.

“Abbiamo voluto dare un segnale forte: servono ricerca e innovazione per rilanciare una parte di Paese che guarda avanti, soprattutto in un momento storico, come quello attuale, in cui la tecnologia offre grandi opportunità. È nostra responsabilità impegnare risorse e creare occasioni sul territorio nazionale. Un messaggio che mandiamo a chiara voce ai giovani, per offrire loro opportunità di ricerca, e ai decisori politici, perché si può e si deve investire sul futuro.” – commenta il Rettore, Ferruccio Resta.

UN MOOC PER TUTTI GLI ASPIRANTI INGEGNERI, NASCE EDO

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Analisi Matematica è uno degli scogli che attende ciascun aspirante ingegnere e, all’interno di questo grande tema, le equazioni differenziali lineari di secondo ordine rivestono un’importanza particolare. Esse costituiscono la base per il calcolo del moto sia dei fenomeni naturali che, ovviamente, delle strutture costruite dall’uomo: si comprende bene che siano materia complessa, ma imprescindibile. Proprio per la sua importanza strategica, il Politecnico di Milano ha deciso di dedicare loro un MOOC – Massive Open Online Courses chiamato EDO – Equazioni differenziali lineari del secondo ordine, curato dal Dipartimento di Matematica diretto dal professor Giulio Magli. La grande novità è che EDO è inserito “a manifesto”, copre cioè una parte dei crediti previsti per l’insegnamento di Analisi Matematica.
“Il vantaggio per lo studente – si legge in una nota del Politecnico – è straordinario ed è legato al concetto di didattica innovativa chiamato ‘flipped classroom’. Cosa significa? Gli studenti dovranno seguire a casa (o comunque non durante le lezioni in presenza) il MOOC, nel momento a loro più favorevole, ascoltando e riascoltando in base alle loro necessità le spiegazioni dei docenti nel video. La conseguenza è che le ore passate in aula saranno dedicate a domande, dubbi, approfondimenti e verifiche che possono beneficiare della presenza di docenti e compagni di corso. Una scelta, quella di inserire un corso online nei piani curriculari, che rappresenta una forte spinta innovativa alla didattica tradizionale”.
“I MOOC del Politecnico di Milano entrano a pieno titolo nelle attività curriculari – commenta Giulio Magli – non si tratta di azioni sperimentali o a supporto delle soft skill ma di una precisa scelta capace di valorizzare il tempo trascorso in aula, di incrementare flessibilità e multidisciplinarietà e di fornire un deciso slancio alla digitalizzazione della formazione mantenendo intatto il valore del rapporto docente-studente”.
Attivi dal 2014 sul portale www.pok.polimi.it, un numero sempre crescente di MOOC saranno inseriti “a manifesto”, copriranno cioè una parte dei crediti previsti per ciascun insegnamento dei Corsi di Laurea Triennale e Magistrale del Politecnico di Milano.

NASCE IL PRIMO ISTITUTO ITALIANO DEL RISCHIO

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Un nuovo centro basato a Milano, ma con orizzonte nazionale, per studiare il rischio e prevenire catastrofi, incidenti e potenziali attacchi a sistemi informatici, reti di trasporti e infrastrutture. È il progetto lanciato dal Politecnico di Milano e abbracciato da Regione Lombardia, che dovrebbe portare nel 2020 alla nascita del primo Istituto italiano del rischio. L’idea è quella di un centro competenze basato sotto forma di società mista pubblico-privata. “Il rischio, se gestito, è un’opportunità per migliorare la qualità della vita e per dare alle aziende nuove possibilità”, ha sottolineato il rettore del Politecnico di Milano, Ferruccio Resta. “L’Istituto italiano del rischio è un’idea, oggi non tagliamo un nastro, ma condividiamo un’esigenza che come università abbiamo visto nascere in tutto il mondo. Dovrà caratterizzarsi non come un laboratorio del Politecnico, ma come riferimento nazionale. Avrà come obiettivo quello di raccogliere attorno a un tavolo le migliori competenze sullo studio del rischio naturale o tecnologico per creare un centro studi”, ha spiegato il numero uno dell’Ateneo milanese. “Poi sarà anche un centro di innovazione. Infine un centro di formazione per istituzioni e imprese che hanno bisogno di addetti formati. Non dovrà essere un luogo chiuso, ma qualcosa di condiviso che nascerà una visione comune sulle emergenze”.

Resta ha assicurato che la nuova struttura non andrà a sovrapporsi alla gestione dell’emergenza, e non avrà neanche compiti di controllo su appalti e concessioni: “Negli ultimi anni esigenze, tecniche e metodologie sono andate avanti e presentano nuove sfide. Non accademiche, interne agli Atenei, ma pratiche. Non è teoria: i titoli crollano quando non si è stimato il rischio, i vertici aziendali saltano non perché è avvenuto un incidente, ma perché non era stato preventivano e non erano state pianificate azioni per limitarne l’impatto. Questa consapevolezza è l’elemento che rende robusta un’impresa o un’infrastruttura. Abbiamo ritenuto di rendere pubblica questa esigenza e quindi siamo andati a confrontarci con tutti i nostri stakeholder, raccogliendo un forte interesse”.
In prima linea c’è Regione Lombardia, che ha voluto confermate da subito il proprio interesse: “Credo che questo sia un tema poco all’attenzione della stampa e dell’opinione pubblica, ma fondamentale, soprattutto quando ci si rende conto che certe reti e sistemi distribuzione, se interrotti, creano disastri a livello di tutto il Paese”, ha dichiarato il presidente della Lombardia, Attilio Fontana. “Una regione come la nostra, che innova e investe in ricerca, deve fare da traino anche per un’iniziativa di questo genere”. Fondamentale in questo senso è la collaborazione pubblico-privata.

“Cercheremo di fare da regia e finanziare un’iniziativa che nasce qui, ma si dovrà estendere al resto del Paese”, ha aggiunto il governatore, che ha confermato anche una forte attenzione da parte del Governo. Il traguardo su cui scommette il Politecnico è la conferenza Expo Tech, la maggiore al mondo del settore, che si svolge ogni otto anni e si terrà nel 2020 a Venezia. “Ci sono stati contatti per capire se l’idea era solo nostra o c’era interesse condiviso. La presenza di Regione Lombardia lo ha già dimostrato, ma ci sono altre istituzioni pubbliche e imprese private, italiane e internazionali, che hanno tutte dimostrato interesse – ha spiegato Resta – A questo punto si dovrà costituire: vorrei come deadline abbiamo in mente la conferenza che si terrà il prossimo anno”.

PREMIATE SCUOLE MILANO AL POLITEST TOP SCHOOLS

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Alle 12.30 erano già in 10 mila gli studenti delle scuole superiori accorsi all’Open day del Politecnico di Milano. Si attendono oltre 15 mila presenze per la fine della giornata. I cancelli del Politecnico di Milano hanno aperto alle 8:35 per la folla di studenti degli Istituti Secondari Superiori desiderosi di conoscere l’offerta formativa dell’Ateneo. L’Open Day procede fino alle 16:00 con le presentazioni dei corsi di laurea triennale in ingegneria, design e architettura e del corso di laurea magistrale a ciclo unico di Ingegneria Edile-Architettura. Inoltre, sarà possibile parlare coi docenti e gli studenti e toccare con mano il mondo Politecnico, visitando gli spazi mostra. Nel corso della mattinata si è svolta la cerimonia di premiazione delle “Politest Top Schools”, le scuole secondarie superiori di tutta Italia i cui studenti hanno ottenuto i migliori risultati ai Test di ammissione per l’anno accademico 2018/19.
Ecco le Scuole di Milano premiate al Politest Top Schools del Polimi. Il Liceo scientifico “Leonardo da Vinci” è risultato miglior scuola nel Test di Ingegneria nella categoria “Test al 4° anno”. Ha ritirato il premio la docente di Diritto Annunziata Rubino. Il Liceo scientifico “Elio Vittorini” è risultato primo assoluto nel Test di Design. Ha ritirato il premio il dirigente scolastico Albalisa Azzariti. Il Liceo Linguistico “Alessandro Manzoni” è risultato primo nella categoria “Altri Istituti” nel Test di Design. Ha ritirato il premio il dirigente scolastico Maria Bernadette Rossi. Il Liceo scientifico “Albert Einstein” è risultato primo tra i Licei scientifici al Test di Architettura.
Ha ritirato il premio il dirigente scolastico Alessandra Condito.
Il Liceo scientifico “Piero Bottoni” è risultato primo tra i Licei scientifici al Test di Design. Ha ritirato il premio il dirigente scolastico Giovanna Mezzatesta.
Il Liceo scientifico “Alessandro Volta” ha ricevuto la Menzione speciale Ragazze STEM, per il miglior rapporto studentesse/qualità voto test. Ha ritirato il premio la coordinatrice del Dipartimento di Matematica e Fisica Elisabetta Del Castillo. Il Liceo Artistico “Lucio Fontana di Arese” ha ricevuto è risultato primo tra i Licei artistici al Test di Architettura. Ha ritirato il premio il dirigente scolastico Tiziana Monti.

L’URBAN ART CONQUISTA POLIMI CON 2000MQ DI OPERE D’ARTE

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Arte, coinvolgimento e formazione, live painting e 2000mq di interventi artistici permanenti sono gli obiettivi di POLI Urban Colors, l’evento del Politecnico di Milano curato da Luca Mayr e sostenuto da Just Eat, main sponsor dell’iniziativa, che dall’ 9 al 14 aprile dalle 9.30 alle 19 vedrà all’opera, sulle pareti interne e adiacenti al Campus Durando 2501, Luca Barcellona, Rancy e Zedz.
I quattro artisti, Urban Artists e artisti multidisciplinari riconosciuti e apprezzati internazionalmente, fedeli alla loro ricerca artistica e stilistica,  si apprestano a realizzare  interventi context specific che si ispireranno e dialogheranno con l’identità visiva e l’orizzonte culturale dell’ambiente accademico.
“All’incrocio tra arte e scienza, tradizione e sperimentazione, il Politecnico di Milano ospita studenti e artisti nel quartiere di Bovisa dove energia, vitalità e innovazione, valori che ogni giorno respiriamo nelle nostre aule e nei nostri laboratori, con il progetto Poli Urban Colors prendono vita in una mostra a cielo aperto. Uno spazio e un quartiere che sempre più vogliamo diventi l’esempio di una Milano giovane, accogliente e creativa”, spiega Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano.

“Per la Scuola del Design è importante sostenere l’iniziativa di valorizzazione per il territorio di Bovisa che sta diventando un polo giovane di creatività e innovazione ispirandosi all’insegnamento di Leonardo Da Vinci tra Umanesimo e Tecnologie”, aggiunge Francesco Zurlo, Preside vicario della Scuola del Design del Politecnico di Milano.
“A tal riguardo – specifica Luca Mayr, curatore di Poli Urban Colors – non potrà mancare, nell’anno delle celebrazioni del quinto centenario dalla morte di Leonardo da Vinci e proprio al Politecnico, un omaggio al genio poliedrico e visionario e alla sua eredità, tanto preziosa e fonte di ispirazione per studenti, architetti, designers, ingegneri, artisti”.
Ma non finisce qui. Quasi evocando idealmente il modello della bottega rinascimentale, accanto a 2501, Zedz, Luca Barcellona e Rancy, lavoreranno fruendo di un’esperienza formativa unica venti studenti del Politecnico under 30 scelti mediante call da un Giuria composta dal curatore, dal Preside vicario della Scuola di Design e dal Presidente del consiglio degli studenti del Politecnico.

Durante la Design Week, l’area diverrà così un vero e proprio laboratorio d’arte all’aria aperta consegnato allo sguardo e alla curiosità di tutti. Studenti, appassionati e visitatori avranno la possibilità di seguire, in ogni sua fase, lo sviluppo delle opere, rapportandosi da vicino (nello spazio pubblico e partecipato tutte le distanze si annullano) con gli artisti e le loro personalissime pratiche e tecniche creative.
L’inaugurazione dei murales è prevista il 13 Aprile dalle ore 15.00, presso l’area Ovale, luogo di ritrovo, di svago ed eventi situato proprio al centro del Campus.
Sostenitore e main sponsor dell’iniziativa è Just Eat, l’app per ordinare online pranzo e cena a domicilio in tutta Italia grazie a cui alcuni artisti potranno interpretare anche il tema del cibo collegato alle buone pratiche contro gli sprechi alimentari, ispirandosi a quanto trattato e confermato dalla Legge Gadda del 2016. Per l’occasione sarà infatti inserito sulle opere anche un QR code che, dai murales, collegherà l’evento e i visitatori (off line) alla scoperta (online) del progetto Ristorante Solidale, con cui Just Eat insieme a Caritas supporta comunità e famiglie grazie a donazioni di cibo ed eccedenze alimentari dai ristoranti partner, sensibilizzando sul tema della riduzione degli sprechi.
Partnership tecnica con Color Expert, la rete distributiva del gruppo PPG in Italia e leader per le forniture professionali in ambito edilizia.
Il progetto POLI Urban Colors, curato da Luca Mayr e co-curato da Andrea Gasparro è realizzato in collaborazione con Politecnico di Milano e patrocinato da Comune di Milano e Municipio 9.

SALONE MOBILE, FOLLA STUDENTI PER TADAO ANDO AL POLITECNICO

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In occasione del Salone Internazionale del Mobile 2019, il Politecnico di Milano sarà presente con mostre di progetti, modelli, prototipi ed eventi sia all’interno dell’Ateneo che in diversi luoghi della città.
In particolare lecture dell’architetto giapponese Tadao Ando in programma il 9 aprile alle h 10 nel Patio di architettura di Via Ampère 2.
Tadao Ando presenta al Politecnico di Milano The Challenge, la prima mostra dedicata all’architettura che, in occasione del Salone del Mobile, Giorgio Armani inaugura negli spazi di Armani/Silos. La mostra ripercorre la carriera di Ando attraverso le sue realizzazioni più significative. The Challenge è un progetto ricreato per Armani/Silos, ideato da Tadao Ando in collaborazione con il Centre Pompidou.
Evento sold out
“Tutti gli eventi in programma – si legge nella nota – mirano a mettere in risalto le qualità progettuali degli studenti e la multidisciplinarietà che caratterizzano il Politecnico di Milano.
Si spazia dal prodotto industriale alla moda, dallo studio di interni alla comunicazione, studiando ipotesi futuribili per case smart, spazi pubblici, cibo, servizi al cittadino, trasporti, giochi per bambini…
Non mancherà poi in Fiera un omaggio al maestro Alessandro Mendini, recentemente scomparso, laureato ad honorem del Politecnico”.

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