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INDUSTRIA 4.0, DAL MISE 10,6 MLN PER IL COMPETENCE CENTER MADE

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Il Competence Center MADE (#MADECC) guidato dal Politecnico di Milano riceverà dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) il previsto finanziamento di 10.590.000 di Euro.
MADE, insieme a Genova CNR, sarà il primo dei Competence Center ad essere oggetto del decreto di concessione del finanziamento da parte del Ministero.
L’assegnazione avverrà nel corso dell’incontro organizzato dal MISE sul tema “Il Network italiano dei Digital Innovation Hub e dei Competence Center” al quale parteciperanno Andrea Cioffi (sottosegretario Ministero dello Sviluppo Economico), Lucilla Sioli, (Director for Digital Industry, Commissione europea) e Andrea Bianchi, (direttore Area Politiche Industriali, Confindustria).
“Essere i primi a ricevere le risorse del MISE è un premio per l’impegno profuso da parte di tutti i partner per la costituzione di MADE – commenta Marco Taisch, Presidente di MADE – abbiamo svolto tutte le pratiche necessarie nel minor tempo possibile a testimonianza del valore strategico che l’Ateneo assegna al tema dell’Industria 4.0. I lavori di ristrutturazione dello stabile in cui sorgerà il Competence Center sono in fase di avvio, mentre la progettazione degli use case che saranno trattati nel centro sono in stato avanzato”.

Questi i numeri del Competence Center MADE (#MADECC) dedicato all’Industria 4.0: 39 imprese (provider tecnologici, consulenti, integratori di sistema, esperti della formazione e Inail assieme alle Università di Bergamo, Brescia e Pavia) e circa 22 milioni di Euro di finanziamento triennale complessivo (quasi 11 dal Ministero dello Sviluppo Economico e 11 da privati), di cui 14 per attrezzature e personale e 8 per progetti di ricerca applicata e trasferimento tecnologico.
L’utente del Competence Center avrà a disposizione le più recenti tecnologie digitali per l’industria manifatturiera. Organizzate in 15 isole multi-funzionali, potranno essere visitate, utilizzate per la formazione e il training dei lavoratori secondo un approccio concreto oppure servire per i progetti di trasferimento tecnologico. Si potrà ad esempio comprendere come la realtà aumentata possa essere utilizzata in fase di progettazione o per supportare in remoto la manutenzione degli impianti e sarà possibile verificare come la robotica collaborativa possa aiutare nei processi di assemblaggio. Il monitoraggio degli impianti e l’analisi dei dati usando tecnologie Big Data e di Cyber-security, inoltre, saranno mostrati come soluzioni per consentire di ridurre i consumi energetici e migliorare la qualità e le prestazioni degli impianti. Il lean manufacturing e la movimentazione interna troveranno infine spazio come abilitatori della fabbrica del futuro.

Il nuovo centro, con una superficie prevista di oltre 2000 m2, avrà sede nel Campus Bovisa – Durando del Politecnico di Milano e sarà attivo a partire da settembre 2019. Il Campus Bovisa assicurerà un contesto particolarmente favorevole all’espansione di MADE, data la presenza di importanti realtà dedicate all’innovazione come ad esempio PoliHub, l’acceleratore dell’ateneo milanese che ospita 113 realtà imprenditoriali, e la Joint Platform del Politecnico di Milano con la Tsinghua University di Pechino.
Obiettivo a medio termine di MADE è raggiungere in tre anni più di 10.000 persone attraverso attività di informazione e divulgazione sulle potenzialità delle tecnologie digitali, erogare più di 41.000 ore-uomo di formazione, sviluppare più di 410 progetti e 200 assessment digitali coinvolgendo circa 15.000 aziende italiane, di cui l’80% rappresentato da PMI, che saranno contattate una volta costituito il Competence Center.

A SAN SIRO IL NUOVO SPAZIO OFF CAMPUS DI POLIMI

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Il Politecnico di Milano estende la sua attività nelle periferie. È stato inaugurato, in via Gigante, Off Campus San Siro, il primo di una serie di spazi pensati per dare modo a docenti, ricercatori e studenti dell’ateneo di sviluppare attività didattica innovativa, ricerca responsabile e co-progettazione a favore della collettività, con la collaborazione degli abitanti del quartiere. Realizzata nell’ambito di Polisocial, il programma di responsabilità sociale del Politecnico di Milano, l’iniziativa prevede nei prossimi tre anni l’apertura di altri spazi Off Campus al Gallaratese e al Corvetto, all’interno di residenze universitarie dello stesso Politecnico, e nel quartiere NoLo, in un mercato comunale.

“Sono spazi in cui gli studenti del Politecnico, i ricercatori e i cittadini potranno sviluppare progetti di didattica, di ricerca, di innovazione sociale e metterli a sistema”, ha spiegato a margine della presentazione Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano. 

“Questo quartiere – ha aggiunto- è parte integrante della città di Milano, con i suoi punti di forza e le sue debolezze al pari di tutte le altre zone: in questo caso il punto di forza è la diversità, che dobbiamo valorizzare portando qui le competenze del Politecnico, in particolare delle nostre scuole che si occupano di urbanistica e di politica sociale, unitamente alla creatività e all’entusiasmo dei nostri studenti”.

Off Campus San Siro si occuperà in particolare dei temi dell’abitare in contesti marginali e delle dinamiche sociali che caratterizzano le periferie urbane. Ricavato nei locali un tempo destinati al forno del quartiere e negli ultimi anni esposti al degrado, lo spazio ospita al suo interno un archivio aperto di quartiere, locali per attività di ricerca, culturali ed educative, e la clinica legale, uno sportello giuridico per l’educazione alla legalità gestito in collaborazione con l’università Bocconi. 

“Gli altri spazi che saranno realizzati in futuro nell’ambito del progetto – puntualizza Francesca Cognetti, delegata del Rettore del Politecnico alla Responsabilità Sociale per il Territorio – avranno finalità diverse in base alle caratteristiche del territorio in cui opereranno. Penso ad esempio al Gallaratese, caratterizzato da una forte presenza di anziani, o a NoLo, che negli ultimi anni ha vissuto una fase di sviluppo legata alla creatività e all’integrazione fra vecchi e nuovi abitanti”.

AL POLITECNICO DI MILANO 15 RICERCATORI INTERNAZIONALI

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Sei ricercatori di livello internazionale, vincitori di borse MSCA – Marie Skodowska-Curie – European Individual Fellowship 2018, hanno scelto il Politecnico di Milano per portare avanti le loro ricerche.

Altri 9 ricercatori, che non hanno vinto una borsa ma hanno ottenuto il Seal of Excellence (>85% di score) nel corso della valutazione della loro ricerca, saranno finanziati dal Politecnico di Milano con un assegno biennale di 40.000 euro lordi annui e una dotazione di ricerca di 20.000 euro. Il Politecnico di Milano, nel 2018, è stata l’unica università europea ad aver lanciato un bando che finanzia i Seal of Excellence.

Sono gli ottimi risultati della prima edizione della call internazionale “Msca Ef Master Class 2018@Polimi”, un’iniziativa di recruiting di giovani e promettenti ricercatori adottata tra i primi in Italia dall’ateneo milanese. I 33 vincitori della Masterclass 2018 nel giugno dello scorso anno hanno potuto usufruire di 3 giorni di formazione a supporto delle loro proposte di finanziamento MSCA curata dallo sportello Msca helpdesk@polimi.

“Le borse Individual Fellowship MSCA rappresentano un’importante opportunità per l’Ateneo perchè permettono di incrementare il livello di internazionalizzazione della ricerca, favoriscono il rientro di giovani ricercatori italiani che negli ultimi tre anni non sono stati residenti nel nostro Paese per più di 12 mesi e consentono loro di svolgere un periodo di ricerca in un Paese extra UE per poi rientrare in Ateneo. Finanziare autonomamente i migliori tra coloro che non accedono alle borse europee attraverso l’adozione dei Seal of Excellence significa ampliare considerevolmente il numero di cervelli in rientro nel nostro Paese”, si legge in una nota dell’Ateneo.

Le ricerche dei 15 ricercatori in arrivo o “di ritorno” al Politecnico di Milano riguardano le aree dei Beni culturali, Città intelligenti, Fragilità del territorio, Salute e Industria 4.0. La seconda edizione di Msca Ef Master Class 2019 @Polimi è già partita: è possibile presentare la propria candidatura entro il 2 maggio 2019. Tutte le informazioni su www.polimi.it/docenti-e-staff/bandi-e-concorsi/bando-per-lmsca-ef-master-class-2019-polimi/

Abstract dei progetti dei sei ricercatori vincitori delle borse MSCA (Marie Skodowska-Curie) European Individual Fellowship 2018 

 

IMTEYAZ ALAM

India, 1984

Università di provenienza: Indian Institute of Technology, Delhi, India

Nome progetto: Biogas2Syngas (Rational Design for Coke-resistant Dry Reforming Catalyst using Combined Theory and Operando Raman Experiments)

Dipartimento del Politecnico in cui svilupperà il progetto: Energia

Abstract: Il progetto è imperniato sulla conversione del biogas in syngas (CO+H2). L’utilizzo di biogas ricco di metano e CO2 come materia prima può porre un freno ai cambiamenti climatici e contribuire all’esplorazione di nuovi concetti e possibilità per lo sviluppo industriale e catalitico della produzione di syngas. Il syngas è un componente importante dell’industria chimica utilizzato per la sintesi dell’ammoniaca, la produzione di fertilizzanti, la sintesi di diversi ossigenati chimici (ad esempio il metanolo, l’etere dimetilico e l’acido acetico) e prodotti energetici (ad esempio idrocarburi e H2) per applicazioni chimiche e nel campo dei combustibili.

Il progetto proposto non solo offre una soluzione alla futura domanda di energia e sostanze chimiche della nascente industria gas-to-liquids (spinta dall’evoluzione del gas di scisto e del biogas), ma sarà anche in grado di mitigare le sfide ambientali associate ai cambiamenti climatici e al riscaldamento globale. Inoltre, si prevede una riduzione del costo totale dei processi esistenti grazie alla progettazione razionale di un catalizzatore con resistenza al coke e all’uso del biogas (materia prima a basso costo).

 

PAOLA OCCHETTA 

Italia, 1987

Università di provenienza: University Hospital Basel, Switzerland

Nome progetto: uKNEEque (A miniaturized 3D in vitro model of human joint to gain new knowledge on Osteoarthritis pathophysiology)

Dipartimento del Politecnico in cui svilupperà il progetto: Elettronica, Informazione e Bioingegneria

Abstract: Il progetto mira a sviluppare un modello preclinico umano di osteoartrosi, da utilizzare come strumento innovativo per testare l’efficacia di farmaci contro questa patologia e per identificarne i meccanismi di sviluppo.

L’osteoartrosi è una  patologia ad alta prevalenza, anche dovuta all’aumentare dell’età media della popolazione, e causa una diminuzione della qualità della vita a causa di dolore costante alle articolazioni e impossibilità di movimento. Ad oggi non esiste una terapia risolutiva, ma solo trattamenti palliativi per il dolore. In questo progetto verrà sviluppato un modello di ‘osteoartrosi su chip’ che permetterà di colmare questo gap e aprire nuove possibilità di trattamento.

 

SOUMEN GOSH 

India, 1989

Università di provenienza: Temporary Research Fellow al Politecnico di Milano

Nome progetto: CHIRALSCOPY (Probing Ultrafast Stereochemical Dynamics by Femtosecond Electronic Circular Dichroism Spectroscopy)

Dipartimento del Politecnico in cui svilupperà il progetto: Fisica

Abstract: L’obiettivo del progetto è osservare il movimento di (bio)molecole in tempo reale mentre cambia la loro struttura nel corso di un processo biologico. Lo scopo è sviluppare una nuova generazione di tecniche spettroscopiche ultraveloci di dicroismo circolare incredibilmente sensibili alla struttura tridimensionale delle (bio)molecole.

Il dicroismo circolare è una caratteristica delle molecole chirali (molecole non sovrapponibili alle immagini speculari) e può essere impiegato per distinguere le molecole della mano destra da quelle della mano sinistra. Distinguere la chiralità delle molecole è fondamentale nell’industria farmaceutica, perché solo una forma della molecola del farmaco è nota per essere attiva nel nostro corpo, mentre l’altra forma può avere involontari effetti collaterali dannosi. Nell’ambito del progetto CHIRALSCOPY sarà sviluppato uno spettrometro di dicroismo circolare che identificherà la chiralità ed esplorerà la sua evoluzione a femtosecondi (un milionesimo di miliardesimo di secondo), fornendo informazioni strutturali e dinamiche ultraveloci sulle (bio)molecole. Nuove conoscenze saranno acquisite nel campo della chimica (bio)molecolare e strutturale, comprese le malattie da misfolding proteico come l’Alzheimer e il Parkinson e il fotodanneggiamento del DNA, che è il primo stadio dello sviluppo del cancro. La spettroscopia di dicroismo circolare è anche impiegata nello studio delle proprietà ottiche e chirali dei materiali e, pertanto, CHIRALSCOPY ha il potenziale di avere effetti su molte aree della ricerca relativa alla scienza dei materiali, tra cui le nanostrutture plasmoniche chirali, i nanotubi al carbonio, i metamateriali e molto altro.

 

TORSTEIN FJERMESTAD 

Norvegia, 1980

Università di provenienza: Institute of High Performance Computing (IHPC), Singapore

Nome progetto: EMPaTHY (Use of multiscale modElling to Minimize coke ProducTion during the methanol-to- HYdrocarbon process)

Dipartimento del Politecnico in cui svilupperà il progetto: Energia

Abstract: Il progetto comporta l’impiego della modellazione multiscala per ottenere conoscenze fondamentali sul processo metanolo verso idrocarburo (MTH). Tali conoscenze verranno utilizzate per prevedere le prestazioni del processo MTH alla modifica della struttura catalitica e/o le condizioni di reazione. Essere in grado di comprendere e controllare il processo MTH è importante per il ruolo strategico di tale processo nell’economia mondiale. Il metanolo può essere ottenuto da varie fonti, come il carbone, la biomassa, il gas naturale e attraverso l’idrogenazione della CO2. La gamma degli idrocarburi prodotti può comprendere benzina e olefine. Le olefine prodotte possono essere polimerizzate e successivamente utilizzate nella produzione di beni di consumo. A causa dell’esaurimento delle risorse petrolifere, il processo MTH rappresenta un’opportunità per produrre benzina e beni di consumo da risorse alternative.

Nel caso particolare in cui il metanolo è ottenuto dalla CO2 e il processo MTH è rivolto alla produzione di benzina, si sarà in grado di chiudere il ciclo del carbonio. La CO2 emessa attraverso la combustione di benzina sarà riciclata e la concentrazione atmosferica di CO2 sarà mantenuta constante.

 

THORSTEN FEICHTNER

Germania, 1981

Università di provenienza: Julius-Maximilians-Universitat Würzburg, Germany

Nome progetto: PoSHGOAT (Potential-dependent Second-Harmonic Generation in Optical Antennas measured Time-resolved)

Dipartimento del Politecnico in cui svilupperà il progetto: Fisica

Abstract: È possibile costruire antenne per la luce come per le onde radio. Poiché la lunghezza d’onda della luce non è il metro ma centinaia di nanometri, tali antenne devono essere molto piccole. La ricerca si concentra su asticelle piccolissime realizzate in oro con una lunghezza di alcune centinaia di nanometri e sul comprendere come la luce può essere controllata. Il progetto MSCA studierà la trasmissione della luce attraverso nano antenne, ad esempio prendendo due fotoni rossi (le particelle più piccole della luce) e convertendoli in un fotone blu con energia doppia.

Ciò può essere usato nella spettroscopia,  ad esempio per individuare piccole quantità di molecole necessarie in chimica, biologia e medicina. Successivamente, la ricerca utilizzerà una seconda fonte di luce (un laser con impulsi molto brevi) per controllare l’efficacia di tale processo di trasmissione chiamato ‘generazione di seconda armonica’. Ciò permetterà di regolare l’intensità della luce blu con la velocità della luce che permetterà, a lungo termine, ai microchip di lavorare in modo ultraveloce solo con fotoni. Tali microchip potranno essere molto più veloci di quelli attuali e avranno problemi minimi di surriscaldamento. 

 

SANDRA RICART 

Spagna, 1984

Università di provenienza: University of Alicante, Spain

Nome progetto: MODFabE (Modelling individual farmer behaviours in Coupled Human Natural Systems under changing climate and society)

Dipartimento del Politecnico in cui svilupperà il progetto: Elettronica, Informazione e Bioingegneria

Abstract: Il progetto MODFaBe mira a ridurre la vulnerabilità e a migliorare la resilienza dei sistemi d’irrigazione multifunzionali ai cambiamenti climatici, modellando il comportamento dei singoli agricoltori e informando i gestori e i decisori dell’efficacia di diversi tipi di intervento.

Sarà affrontata una questione chiave dell’attuale ricerca nel campo dell’adattamento ai cambiamenti climatici: la modellizzazione del comportamento può aiutare gli agricoltori a promuovere azioni e anticipare decisioni sull’adattamento ai cambiamenti climatici garantendo la sicurezza dei prodotti alimentari e la gestione sostenibile delle risorse idriche? Il progetto intende collegare l’adattamento ai cambiamenti climatici con il comportamento dei singoli agricoltori e dei principali soggetti interessati. La proposta assume una visione sia sistemica che incentrata sui soggetti interessati. Sistemica nel senso che è rivolta alla domanda e all’offerta, è multidisciplinare e dinamica, e tiene conto dei feedback. Incentrata sui soggetti interessati nel senso che il singolo (agricoltore) e la comunità (gestori e decisori) sono alla base dell’analisi, mettendo al centro l’eterogeneità dei soggetti interessati. Il loro comportamento sarà inoltre studiato nel contesto sociale, economico e ambientale. La modellizzazione di tale interazione non è un compito banale. È ampiamente riconosciuto che il comportamento umano è un processo complesso, non lineare e vario a causa della sua alta eterogeneità. Sulla base di ciò, la modellizzazione del comportamento umano può essere usata come laboratorio per la sperimentazione di politiche e l’analisi della possibile evoluzione dinamica delle preferenze degli agricoltori sulla base di scenari, testando l’efficacia delle strategie e delle misure politiche.

 

POLIMIRUN 2019, IN 15 MILA PER DARE VITA A MILANO DEL FUTURO

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Quindicimila iscritti per una raccolta di 150mila euro da destinare alla realizzazione del nuovo Campus di Architettura progettato da Renzo Piano. Sono i numeri della quarta edizione della PolimiRun Spring 2019, la corsa organizzata dal Politecnico di Milano, che si terrà domenica 19 maggio. Presentata questa mattina dal rettore dell’Ateneo milanese, Ferruccio Resta, alla presenza dell’assessore a Sport e Giovani della Regione Lombardia, Martina Cambiaghi, e di Anna De Censi dell’assessorato allo sport del Comune di Milano, la manifestazione rappresenta per il Politecnico un momento di sport non fine a se stesso, ma con finalità di aggregazione e foundraising, “senza contare – ha sottolineato il professor Francesco Calvetti, delegato del rettore alle attività sportive del Politecnico di Milano e ideatore della PolimiRun – che lo sport è fondamentale per l’esperienza di vita dei nostri studenti e dipendenti, è esso stesso strumento di formazione”.

In particolare, ha spiegato il rettore Resta, la PolimiRun “riflette due caratteristiche fondamentali del Politecnico, la competitività e la vicinanza alle istituzioni cittadine. Vogliamo essere competitivi con i grandi atenei e centri di ricerca internazionali per attrarre le migliori competenze e i migliori studenti, ma allo stesso tempo non si può essere competitivi se non si fa parte di un ecosistema, una città che crede in noi e una Regione che investe con noi in queste iniziative”.
La corsa prenderà il via dal Campus Bovisa La Masa e, dopo un percorso di 10 km che si snoderà lungo la parte nord della circonvallazione esterna, arriverà in Piazza Leonardo da Vinci, di fronte alla sede storica del Politecnico, proprio nei pressi di via Bonardi dove sorgerà il nuovo campus. Per il terzo anno consecutivo, nelle settimane precedenti l’evento, grazie alla collaborazione con Adidas Runners – la community di Adidas dedicata al mondo del running, title sponsor della PolimiRun sono previsti incontri e allenamenti preparatori alla gara, che coinvolgeranno fra l’altro il centro sportivo Giuriati.

Dei 15mila partecipanti attesi quest’anno, accanto a studenti, dipendenti e laureati del Politecnico ci sarà un 40 per cento costituito da appassionati esterni all’Ateneo. “L’età media dei runner è inferiore ai 30 anni – ha evidenziato ancora il rettore Ferruccio Resta – e saranno presenti rappresentanti di 82 nazioni, a conferma del profilo sempre più internazionale della nostra città e della nostra università”.

 

NASCE UN NUOVO JRC CON INFINEON TECHNOLOGIES

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 L’accordo di collaborazione siglato oggi tra Infineon Technologies, leader mondiale nel settore dei semiconduttori, e il Politecnico di Milano avrà una durata di cinque anni e rappresenta un importante miglioramento di un rapporto già avviato nel 2015.
La firma del contratto porta alla nascita di un Centro comune di ricerca che fornirà investimenti in personale di ricerca e la creazione di un laboratorio all’avanguardia. Ciò consentirà al Politecnico di consolidare linee di ricerca sulla progettazione di circuiti a segnale misto e a radiofrequenza, affrontando le sfide della progettazione su scala nanometrica applicando processi tecnologici di nuova generazione. Entrambe le parti si concentreranno sullo sviluppo di know-how e di soluzioni innovative nella progettazione di circuiti analogici ad alte prestazioni, a segnale misto e circuiti integrati nella frequenza delle onde millimetriche, con l’intento di superare i limiti attuali. Questo a sua volta aiuterà Infineon a portare sul mercato innovazioni e nuovi prodotti. Le applicazioni spazieranno dalla mobilità alle comunicazioni, migliorando l’efficienza energetica, i costi e le prestazioni.

In particolare, il nuovo laboratorio di ricerca che sarà allestito al Politecnico avrà attrezzature avanzate per la caratterizzazione sperimentale di circuiti e sistemi innovativi sviluppati dagli studenti: avranno l’opportunità di lavorare direttamente su circuiti integrati complessi su scala nanometrica.
“Il Politecnico di Milano è impegnato a ottenere l’eccellenza nella Ricerca ed è pertanto orgoglioso di collaborare con un leader nel campo dei semiconduttori come Infineon Technologies. Questa partnership consentirà a entrambi di sviluppare linee di ricerca strategiche per rendere il futuro più semplice e “verde” – ha affermato Donatella Sciuto, Prorettore vicario del Politecnico di Milano.
“Questa collaborazione mette insieme il meglio di due mondi: l’esperienza e l’ampio know-how di sistema del settore e i ricercatori altamente qualificati e di talento del Politecnico di Milano. Siamo entusiasti di intensificare il nostro lavoro con un team motivato, rafforzando ulteriormente le nostre eccellenze nelle attività di ricerca e sviluppo in Italia”, ha dichiarato Stefan Berger, Direttore Generale DES Analog Mixed Signal, Infineon Technologies.

“Il gruppo Infineon tiene in alta considerazione il talento e le competenze in ambito tecnico italiane, tanto che negli ultimi anni sono stati fatti in Italia investimenti significativi in attività di Ricerca e sviluppo – ha affermato Alessandro Matera, Managing Director di Infineon Technologies Italia  – la collaborazione con un’università eccellente come il Politecnico di Milano può essere considerata una pietra angolare di questa strategia”.
“I componenti elettronici miniaturizzati oggetto della partnership sono il “cuore e il cervello” degli strumenti che usiamo ogni giorno e giocheranno un ruolo decisivo nelle future innovazioni tecnologiche – ha aggiunto Andrea Lacaita, Ordinario di Elettronica al Politecnico di Milano – il laboratorio di ricerca congiunto darà l’opportunità di far crescere professionisti altamente specializzati che saranno richiesti dall’industria nel prossimo futuro”.

Gli ambiti d’applicazione degli studi congiunti sono numerosi e strategici. Ad esempio, la guida autonoma richiede circuiti integrati ad alte prestazioni per affrontare la crescente complessità nel rilevamento dell’ambiente che circonda il veicolo e l’elaborazione delle informazioni a bordo. Affinché un’auto possa guidare in completa autonomia in qualsiasi luogo o ambiente (il cosiddetto “Livello 5”), è necessario che sia equipaggiata con numerosi sensori basati su tecnologie radar, lidar e telecamere combinate con sistemi di elaborazione e comunicazione, sicuri da un punto di vista funzionale. Questa sarà una delle principali aree di ricerca del nuovo laboratorio. Un’altra area di interesse sarà il 5G, che sarà in grado di fornire Internet in tempo reale, un prerequisito per la guida autonoma o l’industria 4.0.
I chip progettati come parte di questa collaborazione saranno prodotti usando tecniche di produzione altamente sofisticate, su strati di silicio, e utilizzeranno dispositivi elementari di dimensioni nanometriche. Perché usare dispositivi così piccoli? Il costo dei componenti elettronici dipende dalle dimensioni. Più sono piccoli, meno costano e consentono anche la progettazione di dispositivi trasportabili e utilizzabili in modo migliore. La progettazione di questi sistemi è un processo altamente complesso pertanto viene gestita da singoli designer, componente per componente.

POLITECNICO MILANO, DAL 9 MAGGIO AL VIA MANTOVARCHITETTURA

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Nel mese di maggio Mantova si trasforma nella capitale dell’Architettura, gli spazi che fin dal Rinascimento hanno reso la città una tappa irrinunciabile per la formazione di artisti e architetti – Palazzo Ducale, Tempio di San Sebastiano, Casa del Mantegna, Palazzo Te, ex Chiesa di San Cristoforo, Biblioteca Teresiana, Palazzo D’Arco, oltre al Campus Mantovano del Politecnico di Milano – diventano le aule in cui i maestri si confrontano con gli studenti, gli architetti e tutti i cittadini interessati a mettere in dialogo il passato, il presente e il futuro dell’architettura.
Il ricco programma dell’edizione di quest’anno, ideato e organizzato dal Polo di Mantova del Politecnico di Milano, vede in particolare un omaggio a Giulio Romano, grande architetto/artista allievo di Raffaello; un focus sull’architettura messicana; incontri con progettisti internazionali e con giovani architetti agli inizi della loro carriera.

In omaggio a Giulio Romano (e in anteprima rispetto alla grande mostra che verrà inaugurata il 6 ottobre a Mantova), MantovArchitettura 2019 prevede due esposizioni per celebrare il più talentuoso tra gli allievi di Raffaello, che apriranno al pubblico rispettivamente il 9 maggio, presso la Biblioteca Teresiana con “Giulio Romano. Il racconto di carta: libri e autografi”, e il 10 maggio, al Palazzo Ducale con “Messer Iulio Nostro Charissimo. Le fabbriche di Giulio Romano a Palazzo Ducale”. La sua figura verrà ulteriormente approfondita attraverso alcuni incontri.
Le conferenze avranno un focus significativo sull’emergente architettura messicana, particolarmente impegnata nello sviluppo di progetti in dialogo con il contesto storico e paesaggistico. Tra i giovani architetti della scena messicana saranno presenti a Mantovarchitettura: Manuel Cervantes, Estudio Macías Peredo, Atelier ARS, Taller de Arquitectura Rocha + Carrillo, Fernanda Canales.

Giunta alla sua 6° edizione e forte dei più di 5000 visitatori presenti ogni anno, Mantovarchitettura rinnova il suo ricco programma, offrendo a tutti – architetti e professionisti del settore della progettazione, ma anche ai numerosi studenti e altri visitatori -, gratuitamente, molteplici e interessanti eventi dedicati all’architettura e ai suoi protagonisti, con uno sguardo ampio sulle tendenze dell’architettura contemporanea.
Tra i testimoni coinvolti dello scenario internazionale Pierre Louis Faloci (insignito nel 2018 del Grand Prix national de l’architecture dal Ministero della Cultura francese), Eduardo Souto de Moura, João Luís Carrilho da Graça, che torna a Mantova a presentare le sue ultime opere e in particolare il progetto del terminal di Lisbona, Liu Yuyang, Andrew Berman, Tony Fretton, Diébédo Francis Kéré, Guillermo Vázquez Consuegra, Ricardo Bak Gordon, Andrea Soto e Alejandro Guerrero.

Inoltre, tra i numerosi eventi in programma, il seminario su “Le Corbusier e la fotografia” di Marco Introini, due incontri sull’Architettura sacra e le Conversazioni, una nuova formula che permetterà agli studenti di architettura di avvicinare ancora di più i loro maestri in un colloquio alla pari.
MantovArchitettura, quest’anno vanta una nuova collaborazione con l’Associazione Arte Sella che cura l’omonima rassegna di arte contemporanea a Borgo Valsugana (TN). Il 19 maggio verrà infatti inaugurata l’installazione intitolata “L’ultimo baluardo dell’architettura” progettata da Eduardo Souto De Moura, Professore ordinario di Progettazione architettonica presso il Polo di Mantova.
MantovArchitettura è un progetto culturale ideato e organizzato dal Polo di Mantova del Politecnico di Milano, nell’ambito delle attività della Cattedra UNESCO in Pianificazione e tutela architettonica nelle città patrimonio mondiale dell’umanità, in collaborazione con la Scuola Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni, Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente del Costruito, Dipartimento di Architettura e Studi Urbani e Casabella.

Con il contributo del Comune di Mantova, Provincia di Mantova, Diocesi di Mantova, Palazzo Ducale, Fondazione Palazzo Te, Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Mantova.
Il Comitato scientifico della manifestazione è composto da: Peter Assmann, Federico Bucci, Barbara Bogoni, João Luís Carrilho da Graça, Massimo Ferrari, Luigi Fregonese, Angelo Lorenzi, Carlo Peraboni, Eduardo Souto de Moura, Luigi Spinelli, Carlo Togliani, Ilaria Valente.

DAL 21 MAGGIO TORNA LA “MILANO ARCH WEEK”

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Una settimana di incontri, seminari e dibattiti pubblici sul tema dell’architettura, che vedrà protagoniste le principali firme internazionali indagare sul tema delle città. Da martedì 21 a domenica 26 maggio torna nel capoluogo lombardo la “Milano Arch Week”, rassegna organizzata da Comune di Milano, Politecnico e Triennale, dedicata all’architettura, alle sfide urbane di oggi e al futuro delle città. L’evento, nato all’interno dell’ateneo di piazza Leonardo Da Vinci per un pubblico di nicchia, si è trasformato in pochi anni in un ricco palinsesto di appuntamenti diffusi capaci di coinvolgere tutta la città. 

“Avviare un’iniziativa è semplice: bastano una bella idea e dei contenuti. E’ mantenerla nel tempo e darle continuità la vera sfida – ha commentato il rettore del Politecnico Ferruccio Resta -. Noi oggi siamo dei pionieri un po’ come lo furono gli inventori del Salone del Mobile e del Fuorisalone, ma siamo convinti di poter candidare Milano ad essere una piattaforma di conoscenza nell’ambito dell’architettura”. 

Archistar internazionali del calibro di Mario Botta, Ma Yansong e Kunlè Adeyemi, ma anche i più promettenti giovani architetti italiani, dialogheranno su molti temi, tra i quali la rigenerazione urbana, la sostenibilità ambientale e il futuro di Milano.

Proprio dei cambiamenti in atto nel capoluogo lombardo, ha parlato l’assessore comunale alla Cultura Filippo Del Corno, in occasione della presentazione della rassegna alla Triennale di Milano. “Questa iniziativa è la contrapposizione dialettica alla trasformazione della città – ha spiegato -. Serve un pensiero critico per far sì che questa crescita sia positiva”. 

La terza edizione della Milano Arch Week aprira’ i battenti ufficialmente martedì 21 maggio alle 18, al Politecnico di Milano, con un talk show con il presidente della Triennale Stefano Boeri, con Monica Spada, VP Long Term Positioning Initiatives Eni, e con l’architetto Renato Rota. Confermata la presenza di grandi protagonisti della scena internazionale, tra cui due vincitori del Premio Pritzker, come Rem Koolhaas e Shigeru Ban, che rifletteranno sull’evoluzione dell’architettura e sulla complessità urbana contemporanea a partire dai loro lavori nel pomeriggio di sabato 25 maggio alla Triennale di Milano. 

Diverse le partecipazioni Internazionali, con relatori provenienti da Algeria, Australia, Finlandia, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca, Slovenia e Sri Lanka. Venerdì 24 maggio, in occasione della seconda mobilitazione mondiale per il futuro del pianeta lanciata dall’attivista svedese sedicenne Greta Thunberg, Luca Mercalli presenta una grande open lecture sul cambiamento climatico alle 18 alla Triennale.

POLITECNICO MILANO E ARMANI/SILOS INSIEME NELLA MOSTRA “ABOUT FUTURE”

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Fin dalla sua apertura, Armani/Silos ha fatto dell’attenzione per il talento e dell’impegno a sostenere le nuove generazioni di creativi la sua missione. Dopo le iniziative che hanno dato spazio ai giovani nell’ambito della moda, del cinema e della fotografia, lo stilista rivolge ora la sua attenzione all’architettura. E proprio in occasione dell’imminente Milano Arch Week 2019, nasce una nuova collaborazione con il Politecnico di Milano per il progetto About Future, una mostra collettiva presso Armani/Silos di circa cinquanta dei modelli più significativi dei lavori realizzati per l’esame di laurea degli studenti e giovani laureati dei Corsi di Laurea in Architettura.
“Ho concepito il Silos come un luogo che promuovesse la creatività e che fosse uno stimolo per nuove idee, incoraggiando i giovani a esprimersi. Sono felice di dare spazio agli studenti di architettura del Politecnico per questa mostra così ricca di significato, che fa riflettere su temi importanti come la sostenibilità e l’innovazione. Mi ha colpito la capacità di questi giovani di guardare al futuro, senza dimenticare le origini. In questo momento il Silos ospita le opere di un grande architetto, Tadao Ando, spero che il suo esempio sia di ispirazione per questi ragazzi ai quali auguro un brillante futuro”, ha commentato Giorgio Armani.

“Ogni progetto è il frammento di un percorso peculiare della nostra Scuola e della cultura politecnica in genere: un percorso fondato sulla storia e sulla migliore tradizione dell’architettura italiana e milanese, come pratica artistica attenta all’innovazione, alla ricerca e alla coerenza tecnica, responsabile nel rispondere ai bisogni sociali emergenti in un mondo in rapido cambiamento, a conferma che l’architettura è “sostanza di cose sperate” – afferma Ilaria Valente, Preside della Scuola AUIC del Politecnico di Milano – Siamo onorati che i progetti dei nostri studenti siano presentati nel prestigioso spazio espositivo di Armani/Silos, che con la sua atmosfera rigorosa e suggestiva è il luogo ideale per valorizzarli al meglio”.
La complessità della trasformazione delle città, dei paesaggi, le nuove condizioni dell’abitare, la ricerca di nuovi e sostenibili equilibri tra artificio e natura sono i temi su cui si concentrano i progetti degli studenti.

Attraverso la consistenza volumetrica dei plastici, la mostra propone un mosaico di architetture e sezioni di nuove visioni cui si accompagnerà una suggestiva proiezione di sezioni prospettiche. I progetti comprendono innesti e nuovi spazi nel tessuto di Milano e delle città del mondo, disegni di case, paesaggi e spazi pubblici.
Con questa nuova collaborazione si rafforza ulteriormente il legame esistente tra lo stilista e il Politecnico di Milano, un rapporto culminato nel 2007 con la laurea honoris causa in Disegno Industriale conferita a Giorgio Armani.

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