Home Politecnico Milano

ITALIA-CINA, TAVOLA ROTONDA AL POLITECNICO SU INVESTIMENTI

Domani,  27 giugno alle ore 10, presso l’Aula Magna del Politecnico di Milano, si terrà la Tavola rotonda Italia-Cina dedicata alle opportunità di investimento e collaborazione offerte dalla Chengdu Tianfu New Area (TFNA) e dal Distretto Italo-Cinese sulla Cultura e l’Innovazione (DICCI).

Obiettivo dell’incontro è presentare a istituzioni, aziende e investitori italiani le opportunità di intervento e business e le politiche di attrazione di investimenti offerte dalla TFNA e dal Distretto Italo-Cinese.

Non è un caso che l’evento si svolga presso il Politecnico di Milano, che ha organizzato l’incontro in collaborazione con il Consolato Generale d’Italia a Chongqing e la Tianfu New Area. L’Ateneo, infatti, da novembre 2017 è l’unico hub europeo per l’Innovazione di Tsinghua University, la più importante università cinese.

La Joint Platform, un progetto Country to Country supportato dai due rispettivi governi, è nata nel Campus di Milano Bovisa a seguito di stretti contatti intessuti dalle due istituzioni universitarie e dai rispettivi incubatori (TusHoldings e Polihub, primo e terzo al mondo tra gli incubatori universitari).

Nel corso dell’incontro sarà annunciato che la sede milanese della Joint Platform ospiterà un ufficio di rappresentanza di TFNA e, contestualmente, aprirà una mirrorbase a Chengdu. La TFNA è un’area estremamente strategica che rappresenta la nuova Cina, un punto di riferimento ed eccellenza per imprese, istituzioni e talenti desiderosi di un cambio di marcia, di mettersi in gioco e abbracciare nuovi modelli di business e sviluppo tecnologico per poter competere con i mercati di tutto il mondo.

Interverranno alti rappresentanti della TFNA e operatori economici italiani e cinesi che illustreranno delle best practice e proporranno progetti di collaborazione bilaterale. Tra i partecipanti vi saranno anche rappresentanti dell’Accademia di Belle Arti di Brera, del Progetto CMR e della Camera di Commercio Europea in Cina. Sarà inoltre presente la Huayi Brothers Art, tra i principali promotori del Distretto Italo-Cinese, che firmerà un accordo di cooperazione strategica con un partner italiano.

L’agenda della Tavola Rotonda prevede inoltre i discorsi ufficiali del Console Generale d’Italia a Chongqing Filippo Nicosia e del Capo Delegazione Cinese, il Vice-Presidente della Conferenza Politica Consultiva del Popolo Cinese della città di Chengdu, nonché Segretario del Comitato del Partito Comunista della Chengdu Tianfu New Area, Sig. Yang Linxing, in visita istituzionale in Italia. Seguiranno i saluti della Direttrice dell’Ufficio ICE di Milano, Marinella Loddo, e del Professor Giuliano Noci, Pro Rettore per il Polo Territoriale Cinese, in rappresentanza del Politecnico di Milano.

 

La Tavola Rotonda si concluderà con il lancio di una call for proposals mirata ad individuare concrete possibilità di cooperazione tra Italia e Cina all’interno della TFNA e, in particolare, del Distretto Italo-Cinese.   

La Tianfu New Area si estende su una superficie di 1578 km2 e costituisce uno snodo fondamentale per lo sviluppo della Belt and Road Initiative e del Yangtze River Economic Belt. Elevata nell’ottobre del 2014 ad Area di Sviluppo Urbano di rilevanza nazionale, la Tianfu New Area si pone come obiettivo lo sviluppo in settori quali: innovazione e cultura, fiere e conferenze, tecnologia, new economy e servizi di alto livello. Con un aumento dell’output economico al ritmo costante del 13% all’anno, a cui si unisce la creazione di un contesto urbano fondato su ideali di sostenibilità ambientale, eleganza e vivibilità, la Tianfu New Area ha contribuito ad accelerare lo sviluppo dell’intera area e si propone come nuovo modello di crescita economica applicabile su scala nazionale.

A febbraio 2017 il Governo italiano ha siglato una Dichiarazione Congiunta con il Governo Provinciale del Sichuan per la realizzazione, in questa nuova area di sviluppo, di un Distretto Italo-Cinese sulla Cultura e l’Innovazione. La firma, avvenuta a Pechino in presenza dei Presidenti Sergio Mattarella e Xi Jinping, riveste un particolare valore politico e istituzionale, nonché economico, nell’ambito della partnership strategica tra Italia e Sud-ovest della Cina.

 

Nel mese di agosto dello stesso anno, l’Ambasciata d’Italia nella Repubblica Popolare Cinese e il Governo della Città di Chengdu hanno firmato una ulteriore Dichiarazione d’Intenti in merito alla creazione di tale Distretto Italo-Cinese.

Il Distretto Italo-Cinese sulla Cultura e l’Innovazione sorgerà nella zona sud della Nuova Area di Tianfu, quella interamente dedicata alla cultura e all’innovazione, ed occuperà una superficie di 6,7 km2. Al suo interno Italia e Cina porteranno avanti progetti di cooperazione in svariati settori, tra cui: arte, turismo culturale, manifestazioni fieristiche, innovazione e design, industria dello spettacolo. L’obiettivo è quello di dare impulso agli scambi italo-cinesi dal punto di vista della cultura e l’innovazione, settori considerati di fondamentale importanza dalle autorità locali per l’internazionalizzazione dell’intera area.

 

TRE GIORNI SU BIOINGEGNERIA CHE SARÀ A NOSTRO SERVIZIO

“Avremo la tecnologia dentro di noi, la tecnologia non sarà la nostra antagonista, ma sarà al nostro servizio”. Con le parole dell’ex Ministro Maria Grazia Carrozza e ora presidente di GNB (Gruppo Nazionale di Bioingegneria) si è aperto al Politecnico di Milano il sesto Congresso del Gruppo Nazionale di Bioingegneria organizzato dal Politecnico di Milano, Gruppo Nazionale di Bioingegneria e CNR IEIIT – Istituto di Elettronica e Ingegneria dell’informazione e delle Telecomunicazioni – in collaborazione con la Fondazione Politecnico di Milano.

Tre giorni per fare il punto su un settore con grandi margini di sviluppo per il Paese. Grazie a scoperte e nuove frontiere tecnologiche, si possono infatti  affrontare le problematiche legate all’invecchiamento e all’assistenza sanitaria, diventando allo stesso tempo un’occasione di sviluppo.

I numeri del settore sono impressionanti e in forte crescita: 3500 iscritti in Italia al corso di Laurea in Bioingegneria con 1000 laureati l’anno. Il Politecnico di Milano, l’Ateneo che ha avuto per primo un Dipartimento di Bioingegneria, è quello più rappresentato con 50 professori su 235 distribuiti sul territorio nazionale. Il corso di “Ingegneria Biomedica”, inoltre, è l’unico dove la presenza delle donne è pari, se non leggermente superiore, a quella degli uomini. Si parla del 54% di presenze femminili.

 

I campi di applicazione del settore sono numerosi: si va dalla ricerca di base, alla ricerca traslazionale (che converte le scoperte scientifiche in applicazioni cliniche negli ospedali) sino alla creazione di impresa con la nascita di startup.

Queste ultime sono tutte industrie molto ‘giovani’, con un’età media di 6 anni. Il maggior numero di start-up risulta attivo nel comparto della diagnostica avanzata (35%), gli altri ambiti di attività sono l’oncologia (10%), il cardiovascolare (8%), la nutraceutica (8%), la medicina rigenerativa (7%).

Quali sono le sfide future della bioingegneria?

Oggi l’informatica e la scienza dei materiali consentono di stampare oggetti tridimensionali e questi potrebbero essere costituiti anche da cellule. I materiali vengono realizzati con strutture sempre più piccole, nanometriche. 

I robot collaborano attivamente con i medici e, grazie alle nuove funzioni cognitive, rendono disponibili soluzioni per il trattamento delle malattie, il ripristino di funzioni corporee e la vita indipendente. 

Durante il GNB 2018 nei laboratori del Politecnico si potranno vedere le tecnologie più avanzate del settore: si va dal braccio robotico, che replica da remoto i movimenti del chirurgo, all’esoscheletro motorizzato per gli arti per il supporto durante la vita quotidiana dei pazienti disabili. Ci sarà poi il robot Da Vinci che, grazie alla realtà aumentata, aiuta il chirurgo ad operare con più precisione e accuratezza. Verrà inoltre mostrato un bioreattore per testare farmaci in laboratorio in modo realistico su tessuti viventi, anziché su animali.

 

Il Politecnico di Milano investe sostanziali risorse nel settore Salute, soprattutto nella forma di borse di studio per i per sostenere i dottorati di ricerca.

Nell’ambito del congresso GNB 2018 è stato organizzato un contest per selezionare i migliori progetti di innovazione in Bioingegneria. Si tratta dell’Award Switch2Product (S2P) – GNB2018 “Innovation in Bioengineering”, il premio proposto e sponsorizzato dal Technology Transfer Office (TTO) del Politecnico di Milano e da PoliHub, incubatore d’impresa dell’ateneo gestito dalla Fondazione Politecnico di Milano. Scopo del contest è valorizzare i nuovi risultati, potenzialmente brevettabili, della ricerca delle università italiane nell’ambito della bioingegneria, in grado di costituire la base per iniziative di trasferimento tecnologico o di nuova imprenditorialità. Il premio ha il patrocinio di Netval, il network Italiano per la valorizzazione dei risultati della ricerca pubblica.

 

SICUREZZA LAVORO, BREVETTO POLIMI PER MONITORAGGIO DELL’ARIA

Un dispositivo elettronico indossabile discreto e leggero che monitora in modo continuo la qualità dell’aria in ambienti di lavoro poco salubri, come ad esempio gli impianti di verniciatura: è questo Electronic Nose Device, uno degli ultimi brevetti del Politecnico di Milano. In caso di aumento di contaminanti nell’aria, il dispositivo invia segnali di allerta all’operatore, suggerendo, a seconda del rischio rilevato, di indossare adeguati sistemi di protezione o di allontanarsi dal luogo in caso di pericolo per la salute umana.

Grazie al Bluetooth integrato, inoltre, il dispositivo trasmette ad un’applicazione mobile i dati rilevati, rappresentando graficamente come la concentrazione di inquinanti varia durante il giorno e dando la possibilità, anche a posteriori, di verificare se gli opportuni dispositivi di protezione erano indossati.

Come funziona? Electronic Nose Device è basato su un sensore che rileva i composti organici volatili (VOC) e gli ossidi di carbonio, in particolare anidride carbonica. Il sensore VOC è impostati per rilevare le sostanze dal punto in cui il valore dei composti organici volatili inizia a superare il livello accettabile per la salute umana. 

 

I valori rilevati vengono quindi trasformati in tempo reale in un segnale feedback che attiva un sensore LED e una vibrazione, secondo una scala di tre livelli: (livello 1) LED verde e nessuna vibrazione: indica che il dispositivo sta funzionando;(livello 2) LED giallo e bassa vibrazione: indicano che il livello del VOC aumenta e segnala all’operatore di indossare la maschera protettiva;(livello 3) LED rosso e vibrazioni forti; informano l’operatore che la concentrazione degli inquinanti nell’aria ha raggiunto valori pericolosi per la salute umana. Il segnale rimane in questa fase fino a quando la concentrazione del composto organico volatile non diminuisce sotto il limite soglia.

I componenti elettronici all’interno del dispositivo comprendono: un sensore VOC, un LED, un motore a vibrazione, forniti di una batteria agli ioni di litio polimerica che è possibile caricare con un connettore micro USB. Il sensore, il LED e il motore a vibrazione sono supportati con una scheda con Bluetooth integrato (BLE Technology) in modo che i dati possano essere trasmessi all’applicazione mobile.  

L’elettronica applicata per la realizzazione di Electronic Nose Device è a basso consumo energetico in modo da rimanere in funzione durante l’intera giornata lavorativa.

Il brevetto è nato da un progetto Europeo del 7 ° Programma quadro all’interno della Call SAF€RA 2014: Innovating in safety and safe innovations. Il progetto dal titolo POD_Plurisensorial Device to Prevent Occupational Disease è stato sviluppato dal Dipartimento di Design del Politecnico di Milano in collaborazione con il Dipartimento di Design&Engineering della Delft University of Technology e con la società italiana 

ITALIA-CINA, PROGETTI CONCRETI ENTRO 2020

0

Avviare progetti concreti entro il 2020. È questo l’obiettivo principale della tavola rotonda “Italia-Cina dedicata alle opportunità di investimento e collaborazione offerte dalla Chengdu Tianfu new area, Tfna e dal Distretto italo-cinese sulla cultura e l’innovazione” svoltasi al Politecnico di Milano. “Sul lungo periodo – spiega Filippo Nicosia Console Generale d’Italia a Chongqing – l’obiettivo è di far atterrare progetti non solo nel Distretto italo-cinese sulla cultura e l’innovazione, ma anche nella Tfna e dar vita collaborazioni sino-italiane sempre più ampie che spazino dalla cultura, alle industrie creative, allo sport all’entertainment fino alla protezione ambientale e all’agricoltura sostenibile. Nel breve-medio periodo, invece, puntiamo entro il 2020, nel quale ricorre l’anniversario dei 50 anni dello stabilimento delle relazioni diplomatiche tra Italia e Cina, a individuare due o più progetti concreti da poter avviare già nei prossimi 18 mesi”. Uno riguarda la realizzazione da parte della Huayi Brothers Media Corporation di un città arte italiana dedicata a contenuti artistici e culturali del Bel Paese all’interno del distretto. È ancora presto per fare stime sul giro d’affare, ma il Console Nicosia è fiducioso portando come esempio la precedente creazione di una città rinascimentale italiana costruita sempre dalla Huayi Brothers Media Corporation a Changsha in cui “sono stati investiti milioni e milioni e sono state coinvolte oltre 40 aziende italiane”.

La Tianfu new area non rappresenta solo  un’occasione di sviluppo per l’economia dei due paesi, ma anche per l’università con il Politecnico di Milano in prima fila. “L’ateneo – sottolinea Giuliano Noci, Pro Rettore per il polo territoriale cinese – ha varato un ulteriore passo avanti nel suo progetto strategico di sviluppo in Cina. A Cheindu e nella Tianfu New Area l’attività del Politecnico si concretezza nella realizzazione di una base speculare della joint platform che il Polimi ha creato con la Tsinghua University a Milano con la finalità di aiutare i nostri giovani talenti e le nostre imprese a creare legami di business e progetti di innovazione tecnologica in quello straordinario mercato qual è la Cina. Il secondo progetto – continua Noci – si inserisce nel cuore del distretto sulla cultura e sull’innovazione e fa riferimento alla costruzione di una collaborazione tra Italia e Cina in materia dell’industria dell’audiovisivo. L’Italia è il paese che genera più contenuti in Europa e il Polimi ha tra le altre cose una scuola di design e una di ingegneria dell’informazione che sono straordinariamente importanti. Mettere a sistema queste componenti al servizio del distretto della cultura risulta essere un elemento fondamentale. Su queste basi con il ministero degli Affari esteri e della nostra ambasciata a Pechino stiamo lavorando per traguardare settembre 2018 e presentare le prime linee d’azione”.

A febbraio 2017 il Governo italiano aveva siglato una dichiarazione congiunta con il Governo Provinciale del Sichuan per la realizzazione del Distretto italo-cinese sulla Cultura e l’innovazione sorgerà nella zona sud della Tiangu new area, quella interamente dedicata alla cultura e all’innovazione, ed occuperà una superficie di quasi sette chilometri quadrati. Al suo interno Italia e Cina porteranno avanti progetti di cooperazione in svariati settori, tra cui: arte, turismo culturale, manifestazioni fieristiche, innovazione e design, industria dello spettacolo. L’obiettivo e’ quello di dare impulso agli scambi italo-cinesi dal punto di vista della cultura e l’innovazione, settori considerati di fondamentale importanza dalle autorità locali per l’internazionalizzazione dell’intera area. 

POLIMI PRONTO AD AIUTARE A MIGLIORARE CODICE CONTRATTI PUBBLICI

0

Il Politecnico di Milano è pronto mettersi a disposizione per un progetto pilota per migliorare la normativa riguardante il Codice dei contratti pubblici in vigore dal 2016 e corretto dal Parlamento dopo un solo anno.

La proposta arriva dal Rettore dell’ateneo Ferruccio Resta nel corso del suo intervento durante il convegno ‘CCLM: Il Codice dei contratti pubblici a due anni dalla sua entrata in vigore’ organizzato al Politecnico di Milano. “Al nostro interno abbiamo avviato – ha detto – un percorso di consapevolezza con gli strumenti dell’analisi del rischio avendo come due direzioni la velocità che significa opportunità e attrattività ma allo stesso tempo la legalità” senza “paura di dire che queste due direzioni si possono coniugare”. Come Politecnico “vogliamo cogliere questa sfida – sottolinea Resta – e continuiamo a renderci disponibili per fare della nostra pubblicazione amministrazione di università statale anche un progetto pilota, qualora serva per verificare se si possono implementare anche alcuni passaggi ulteriori per unire velocità e legalità che sono in questo momento i due messaggi che dobbiamo portare avanti per essere attrattivi e competitivi nel nostro Paese su un mondo che è molto più grande”.

Al convegno sono intervenuti anche relatori dell’Università degli studi di Milano e l’Università degli studi di Brescia che insieme al Politecnico di Milano collaborano al Centro di ricerca interuniversitario di construction law & management, Cclm e il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione che facendo il punto sui due anni dall’entrata in vigore del Codice dei contratti pubblici ha sottolineato il ruolo delle università. “Se in luogo – ha detto Cantone – in cui l’efficienza è valore si sentono parole come quelle che ha detto il rettore Resta e anche dagli altri relatori vuole dire che stiamo andando nella direzione giusta” dal momento che “sono persone che pensano che la trasparenza e le procedure sono una tutela per chi deve fare, per chi vuole muoversi onestamente e non avere il rischio di essere affastellato ai disonesti”.

ENI E POLIMI RINNOVANO ACCORDO IN RICERCA SCIENTIFICA

0

Eni e Politecnico di Milano rinnovano la loro alleanza strategica nella ricerca scientifica, basata su innovazione e sviluppo nell’ambito dell’economia circolare, della digitalizzazione e dell’innovazione. Un accordo che avrà la durata di tre anni più uno opzionale e che prevede un investimento di circa 25 milioni di euro da parte del gruppo del “Cane a sei zampe”, che dal 2008 ad oggi ha già stanziato 40 milioni di euro per l’alleanza con l’ateneo milanese, che ha tra l’altro portato a 16 brevetti registrati.

“Questo nuovo accordo pluriennale si baserà in particolare su ricerca, didattica e innovazione – ha commentato il rettore del Politecnico di Milano Ferruccio Resta -. Tre direzioni che hanno un unico comun denominatore: il capitale umano. Scommettiamo sui giovani studenti e sugli startupper. Una grande scommessa, ma anche un messaggio forte perché non siamo più soli”. Economia circolare, sostenibilità dei processi produttivi, ottimizzazione delle risorse e minimizzazione dei rifiuti, ma anche transizione energetica e digitalizzazione sono le vie maestre attraverso le quali Eni intende sviluppare la sua strategia di crescita anche attraverso la partnership con il Politecnico. “Necessitiamo di nuove professionalità, formazione, istruzione e nuovi talenti – ha spiegato l’ad di Eni Claudio Descalzi -. Il Politecnico e’ campione nell’attirare e formare talenti da tutto il mondo. L’obiettivo sarà anche quello di trovare soluzioni che oggi non riusciamo nemmeno ad immaginare”.

Nell’ambito del progetto sarà lanciato un master universitario di secondo livello in energy innovation. Si tratta di un percorso formativo multidisciplinare di eccellenza che consentirà a 25 giovani laureati magistrali in ingegneria, fisica, chimica e chimica industriale, di acquisire il know how necessario per operare in nel settore energetico. Nel corso dell’anno, gli studenti approfondiranno gli scenari del settore energetico, i temi della sostenibilità, delle energie rinnovabili e specifici temi tecnologici di assoluto rilievo. Agli studenti verrà offerto un contratto di apprendistato di alta formazione e ricerca della durata di 12 mesi. Al termine del master a coloro che conseguiranno il titolo con profitto sarà proposto un contratto di lavoro in azienda. L’avvio del master è previsto per il 26 novembre 2018.

ANALISI PERFORMANCE SCOLASTICHE 15ENNI ITALIANI

0

Quali studenti hanno il miglior rendimento scolastico? Quanto incidono ansia, motivazione, livello di istruzione dei genitori? Quali scuole raggiungono le migliori performance e come? L’articolo “Student and school performance across countries: A machine learning approach” si occupa di analizzare i risultati di matematica del test PISA 2015 di studenti quindicenni di 9 paesi del mondo (Australia, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Spagna, UK e USA), tramite l’applicazione di tecniche statistiche innovative e di tecniche di machine learning (modelli multilivello e alberi di regressione). L’aspetto innovativo dello studio è che il modello utilizzato è abbastanza flessibile da poter essere applicato a sistemi scolastici di tutto il mondo con strutture differenti ed estrapolare quali sono gli aspetti della vita degli studenti e delle realtà scolastiche che influenzano, rispettivamente, il rendimento degli studenti e le performances delle scuole.

Le analisi rivelano dinamiche diverse nei vari paesi del mondo, dove le performances di studenti e scuole sono associate ad aspetti familiari, socio-economici, di contesto e di dimensioni differenti.

“In particolare – si legge nella nota – lo studio evidenzia che in Italia l’indice socio-economico degli studenti non risulta essere tra le variabili più importanti per predire le performance scolastiche, come invece succede in Australia, Francia, UK, Spagna e USA, dove l’indice socio-economico dello studente risulta essere la variabile più significativa. Invece motivazione personale dello studente, gestione dell’ansia, tendenza a cooperare con i compagni, accessibilità a materiale culturale in famiglia (libri, riviste di scienza, gite ai musei) e livello di istruzione dei genitori risultano fortemente associate al suo rendimento scolastico”.

“Per quanto riguarda il valore aggiunto dalla scuola – continua la nota – in Italia il 41% della variabilità del rendimento scolastico degli studenti è spiegata dal loro raggruppamento nelle diverse scuole. Questa percentuale è tra le più elevate dei 9 paesi (insieme a Francia, Germania e Giappone) e significa che in Italia frequentare una data scuola, piuttosto che un’altra, ha un forte effetto sul rendimento dello studente, a indicare che le scuole italiane preparano gli studenti in modo molto diverso tra loro. Questo effetto è molto più accentuato che in altri Paesi, come la Spagna, per esempio, dove le differenze tra scuole sono quasi nulle (solo l’8% della variabilità tra studenti) e, di conseguenza, la scelta della scuola è meno rilevante.

Altro aspetto che emerge in alcuni paesi come Giappone, Francia, Canada e Germania la variabile più importante che aggiunge valore alla scuola è la dimensione (numero di studenti). Scuole più grandi sono associate a valori aggiunti maggiori, raggiungendo il livello “ottimo” intorno ai 1000 studenti in tutti i paesi.

Questi sono solo pochi esempi di tutte le informazioni che il modello matematico-statistico è in grado di estrarre dai dati. Le considerazioni che si possono fare sono molteplici e variano a seconda degli aspetti che si vogliono indagare. Per questo motivo, un focus generale sulle potenzialità del modello statistico quando applicato a questi dati racchiude la vera innovazione dello studio”.

POLIMI, RESTA “LIBERARE ENERGIE E IDEE BASATE SU COMPETENZA”

Valorizzare, promuovere, realizzare e liberare le “tante energie e idee che si basano sulla competenza: chiunque sia interessato a creare, intorno al Politecnico, un grande momento di Innovazione, noi siamo aperti”. Lo dichiara il rettore del Politecnico di Milano Ferruccio Resta durante la presentazione della decima edizione di ‘Switch2Product Innovation Challenge’, nella sede dell’ateneo, a Milano. “La nostra capacità di innovare si basa su forti competenze e sulla capacità di far crescere le idee e, con professionalità, accomunarle al mercato”, continua Resta. “Il Politecnico in Bovisa si candida a essere attore di innovazione ma da soli non si va da nessuna parte, quindi abbiamo coinvolto Milano, siamo in costante contatto con il sindaco Sala, e l’università Bocconi. Abbiamo bisogno di tante iniziative e di possibilità concrete”, sostiene il rettore. ‘Switch2Product’, organizzato da PoliHub, Technology Transfer Office, Politecnico di Milano e Deloitte, è un programma che ha come obiettivo la valorizzazione di soluzioni innovative, nuove tecnologie e idee di business proposte da studenti, ricercatori, docenti, dottorandi, assegnisti, borsisti di ricerca e alunni del Politecnico di Milano e, da quest’anno, anche dell’università Bocconi, entro il 15 luglio prossimo. Si potrà partecipare da soli, in gruppo o in forma societaria.

Altra novità dell’edizione 2018 di ‘Switch2Product’ è il montepremi: 210.000 euro che saranno erogati dal Politecnico a titolo di investimento sullo sviluppo tecnologico delle idee che partecipano al contest: su tutti i progetti in gara, ne saranno selezionati 60 che seguiranno il workshop ‘Idea Development & Pitch’ per potenziare e strutturare la presentazione del proprio progetto che dovranno fare davanti a una giuria composta da Politecnico di Milano, PoliHub, Deloitte ed esperti del mondo dell’industria. Da questo passaggio usciranno 24 finalisti che accederanno all’Innovation Boost Program, un percorso di formazione ed empowerment per valutare sia il potenziale tecnologico che di business dell’idea presentata e definire il suo piano di sviluppo. Questo secondo passaggio vede, anche, la partecipazione della Business School del Politecnico (MIP). Al termine di questo program saranno proclamati vincitori 15 progetti, di cui un massimo di 7, dedicati alle nuove tecnologie, saranno finanziati con un grant da 30.000 euro massimo ciascuno per le fasi di prototipazione e saranno sotto la supervisione del Politecnico per il deposito dei brevetti, mentre i rimanenti, dedicati alle idee imprenditoriali, seguiranno un percorso di costituzione start-up e saranno incubati presso il PoliHub. ‘Switch2Product Innovation Challenge’ è stata “inserita nel piano strategico dell’Ateneo”, conclude Resta. 

FOTO GALLERY

Politecnico Milano su Facebook

Politecnico Milano su Twitter

Politecnico Milano su Youtube