Supporti per permettere a bambini con difficoltà motoria di praticare sport, la riattivazione delle infrastrutture sportive degli oratori e di edifici in disuso per servizi destinati a chi pratica turismo sportivo itinerante, ma anche lo studio di fattibilità per trasformare un parcheggio cittadino in spazi per lo street sport e il finanziamento di due ricerche sull’impatto sociale delle Olimpiadi del 2026 e sullo sport come strumento di reinserimento per i carcerati. Sono questi i progetti che il Politecnico di Milano ha scelto di finanziare con i fondi del 5 per mille (570mila euro), nell’ambito della competizione Polisocial Award, il programma di responsabilità sociale dell’ateneo giunto alla sua sesta edizione, dedicato quest’anno allo sport e all’inclusione sociale. Uno di questi progetti, “Five of Olympics Flag”, studierà, in particolare le possibili implicazioni delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026, sul capoluogo lombardo e sui suoi cittadini, definendo indirizzi di progettazione operativi per il rafforzamento del valore sociale e territoriale del grande evento. La premiazione dei progetti selezionati, si è svolta all’Off Campus di San Siro, un luogo simbolico, in quanto è la prima di una serie di sedi che il Politecnico ha voluto aprire nei quartieri della città per assicurare una sua presenza diffusa anche nelle periferie.
“Lo sport porta valori, sfide, la voglia di alzare l’asticella, la stima dell’avversario e la competizione, ma anche e soprattutto inclusione – ha commentato il rettore del Politecnico di Milano Ferruccio Resta -. Oggi finanziamo con i fondi del 5 per mille tanti progetti che vanno in questa direzione, ma soprattuto diamo il via ad una serie di attività che ci porterà a supportare le Olimpiadi per tutto il periodo preparativo, ma anche per il dopo”. Oltre alla ricerca che valuterà l’impatto socio-economico e ambientale delle Olimpiadi del 2026, sono state finanziate: una parete d’arrampicata sensorizzata per bambini con problemi di mobilità, nuove ortesi per aiutare i bambini a praticare ginnastica a scuola, una ricerca che indaga sullo sport in carcere come strumento di reinserimento sociale, la riattivazione di una serie di infrastrutture sportive negli oratori milanesi, il piano di fattibilità per trasformare gli spazi a parcheggio sotto il Cavalcavia Serra-Monteceneri di Milano in una piastra attrezzata per lo street sport e la gestione, da parte di categorie socialmente deboli, di strutture per il turismo sportivo itinerante.
(ITALPRESS).
PREMIATI 7 PROGETTI DEDICATI A SPORT E INCLUSIONE
RICERCA E IMPRESA, PREMIATI 23 PROGETTI
Ventitré progetti per avvicinare il mondo della ricerca a quello dell’impresa. Ventitré idee per mettere l’innovazione al servizio della comunità, a vantaggio dello sviluppo del Paese. Sono i progetti premiati all’undicesima edizione di “S2P-Switch2Product”, il programma che valorizza soluzioni innovative, nuove tecnologie e idee di business proposte da studenti, ricercatori e docenti del Politecnico di Milano e di altre Università ed enti di ricerca affiliati, offrendo loro risorse economiche per supportare lo sviluppo tecnologico e un percorso di accelerazione di business dedicato. Questa mattina, nella GreenHouse di Deloitte Italia, in via Tortona a Milano, le 22 imprese della giuria hanno decretato i vincitori, alla presenza di Andrea Poggi, senior partner e innovation leader di Deloitte, e del rettore del Politecnico, Ferruccio Resta. Dalla scienza medica, con gli spettrometri ottici miniaturizzati di nuova generazione per la diagnostica biomedica precoce e quantitativa e il rilevamento dei materiali, ideati dal team Specto, fino alla scienza delle costruzioni, con la superficie ibrida e customizzabile per l’architettura e il design in cemento e tessuto 3D, con texture/pattern tessile mantenuti, progettata dal team Textudo.
Gli altri premiati sono Amazing, Approxima, Bambi, Bi-Rex/Ades, Blink, Braiker, Celtis, Diag-Nose, Eifom, Eye4Nir, Fresh Megnets (progetto del Cnr), Gel Proximity, HMDrive, Lamp, mOOve, Near tube, Polymer Flakes, SOS Cooks, SSIS, Tediel e The Flow Catcher. “S2P è uno strumento per aumentare il nostro impatto nell’imprenditoria, nella capacità di fare impresa, di fare innovazione – ha affermato Resta – ed è un’iniziativa che ha tanti anni di storia, che cresce passo dopo passo, robusta e con radici sul territorio. Nelle ultime tre edizioni, l’ateneo ha investito 300mila euro per iniziative che hanno poi raccolto 3 milioni di euro. Un moltiplicatore per dieci significa creare valore in Italia. E non lo dico perché vogliamo essere protezionisti o chiuderci, ma vogliamo essere internazionali in Italia”.
Un programma che tra l’altro continua a crescere: “500 imprenditori e 150 iniziative valutate quest’anno. Una crescita del +20% rispetto all’anno scorso”, ha sottolineato ancora Resta, che ha ricordato come “abbiamo bisogno di essere grandi per controbilanciare attori come Usa e Cina. Ci sta stretta Milano, ma anche l’Italia. Non ha alcun senso ragionare solo a livello nazionale: abbiamo bisogno che queste idee vadano su una piattaforma internazionale e nel 2020 ci sarà sicuramente un’iniziativa del Politecnico con altre università internazionali per posizionarci sul tema dell’innovazione e dell’impresa a livello internazionale”.
Sull’idea di aprirsi al mondo esterno, ha concordato anche Poggi: “S2P non deve rimanere esempio isolato, ma deve allargarsi e lo sta facendo”.
“In Italia – ha spiegato infine Resta – è sempre mancata la connessione tra innovazione e imprese. Con S2P vogliamo portare al sistema produttivo italiano contenuti per una crescita sostenibile e equilibrata”.
(ITALPRESS).
ALLA CONQUISTA DEL SISTEMA SOLARE CON EXTREMA
Il progetto di Francesco Topputo (Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale del Politecnico di Milano) “Engineering Extremely Rare Events in Astrodynamics for Deep-Space Missions in Autonomy (EXTREMA) ha vinto il prestigioso ERC Consolidator Grant del valore di 2 milioni di Euro. Il riconoscimento viene conferito dall’Unione Europea a ricercatori eccellenti, che stanno consolidando la propria indipendenza scientifica, ed è destinato alla realizzazione di progetti di frontiera.
EXTREMA realizzerà i “self-driving interplanetary CubeSats”, sonde spaziali della dimensione di una scatola da scarpe in grado di auto-guidarsi, dalla fuga dalla Terra fino all’arrivo a destinazione, senza la necessità di essere controllati da stazioni terrestri. Il progetto, unico al mondo, pone non poche sfide: i nanosatelliti (CubeSats) dovranno essere in grado di determinare autonomamente non solo la propria posizione sfruttando l’osservazione di corpi celesti ma anche muoversi lungo una corretta rotta utilizzando propulsori miniaturizzati.
EXTREMA integrerà quindi elementi di intelligenza artificiale e sfrutterà un delicatissimo meccanismo celeste per entrare in orbita attorno a pianeti: la cattura gravitazionale. I benefici derivanti dall’impiego di tale tecnologia sono notevoli: le università, i centri di ricerca e le aziende potranno avere accesso allo spazio profondo a basso costo, combinando la miniaturizzazione dei satelliti all’abbattimento dei costi per le operazioni. Ciò comporterà una potenziale proliferazione di missioni spaziali e quindi una conoscenza più approfondita del nostro sistema solare. La complessità della tecnologia proposta richiederà un team di ricercatori internazionali che saranno guidati dal prof. Topputo.
In quale contesto si inserisce EXTREMA? Da oltre 50 anni, l’esplorazione robotica del sistema solare avviene tramite sonde tele-guidate da Terra. Durante il loro viaggio verso pianeti, asteroidi o comete, le navicelle spaziali sono in frequente contatto con le stazioni terrestri in attesa di istruzioni.
Qui, i team di ingegneri hanno il compito di ricostruire la posizione dei satelliti e di elaborare un “piano di volo” affinché questi arrivino a destinazione nei tempi e modi prestabiliti. Questo approccio richiede ingenti risorse poiché il viaggio nello spazio può durare mesi o anni.
In tempi recenti la miniaturizzazione dell’elettronica ha consentito la nascita e la diffusione dei nanosatelliti: sistemi miniaturizzati in grado di eseguire misurazioni scientifiche alla stregua dei loro “progenitori”, pesanti centinaia di chili in più. Il vantaggio dei CubeSats risiede nel loro basso costo di sviluppo e nella rapidità di produzione.
I CubeSats sono stati adottati da NASA, ESA e JAXA, le tre principali agenzie spaziali del mondo, per missioni scientifiche in orbita terrestre.
“L’impiego di CubeSats per l’esplorazione del sistema solare, però, è rimasto finora un tabù: teleguidarli da Terra è troppo costoso e ciò vanifica i vantaggi della miniaturizzazione. EXTREMA promette di superare questo ostacolo – ha affermato Francesco Topputo – ho lavorato per anni con l’obiettivo di concretizzare la mia idea. Sono orgoglioso di guidare un team internazionale che lavorerà alla frontiera della ricerca nel campo spaziale”.
I progetti ERC sono valutati sulla base sia dell’eccellenza della proposta di ricerca, sia sul curriculum del proponente (Principal Investigator). Per dare l’idea di quanto sia arduo ottenere un ERC Consolidator Grant, basti pensare che nel 2019 sono state presentate oltre 2453 domande in tutte le discipline, ma solo il 12% ha ricevuto il finanziamento. L’European Research Council (ERC) per quest’ultima erogazione di “Consolidator Grants” ha distribuito 600 Milioni di Euro.
Il Politecnico di Milano, nel corso dell’intero programma H2020, ha ottenuto 9 ERC Consolidator Grants per un totale di circa 17.015.380 Euro. In generale, l’Ateneo risulta prima università italiana per fondi H2020 ricevuti (138.623.312 Euro) e numero di progetti finanziati (318).
(ITALPRESS).
LA ‘SOM’ FRA 3 MIGLIORI SCUOLE ‘TECNICHE’ IN EUROPA
Affiancare ai corsi di management, economia e finanza l’apprendimento di competenze ingegneristiche e tecniche, indispensabili per comprendere e gestire con successo la trasformazione digitale nelle imprese. E’ questo “orientamento” a contraddistinguere le business school legate a Università con un focus tecnologico come la School of Management del Politecnico di Milano, posizionato tra le prime 3 in Europa con le stesse caratteristiche secondo il Financial Times, che ha pubblicato i consueti ranking annuali sulle 95 migliori scuole di business europee.
Per l’undicesimo anno in classifica, la School of Management del Politecnico di Milano regge bene il confronto con il resto d’Europa anche nella classifica generale, dove compare al 45esimo posto con cinque linee di prodotto. Si va dai “classici” MBA full time ed Executive EMBA al Master of Science in Ingegneria gestionale, a un’ampia e innovativa offerta di programmi ad hoc per le imprese e per il mercato Open di manager e professionisti, con una marcata impronta tecnologica sia nei contenuti, sia nella forma: sempre più corsi infatti sono fruibili in distance learning grazie allo sviluppo di specifiche piattaforme informatiche che permettono di gestire la formazione in maniera flessibile e attenta alle esigenze dell’utente.
L’FT European Ranking 2019 valuta i migliori programmi di MBA, Executive MBA, master of science, corsi a catalogo e su commessa. I parametri che determinano il posizionamento in classifica sono numerosi, tra cui l’opinione che gli stessi diplomati hanno dei docenti e del prodotto formativo, la retribuzione o l’avanzamento di carriera che si raggiungono dopo avere frequentato il master e l’esposizione internazionale della Scuola.
La School of Management del Politecnico di Milano è composta dal Dipartimento di Ingegneria Gestionale e dal MIP, la business school dell’Ateneo milanese. “Da anni abbiamo puntato sull’internazionalizzazione dei corsi e sulle competenze legate alla trasformazione digitale, che sarà la principale sfida per le nostre aziende, perché un buon manager dovrà essere un esperto nella gestione dell’innovazione”, commentano Alessandro Perego e Andrea Sianesi, rispettivamente Direttore del Dipartimento e Dean di MIP.
“Il giudizio del Financial Times, che nuovamente ci inserisce tra le migliori scuole di management con una forte impronta tecnica e ingegneristica – proseguono -, è premiante non solo per noi, ma per gli studenti e per le imprese nostre clienti, che continuano ad apprezzare l’ampiezza e la qualità della nostra attività formativa. Tra i criteri di valutazione, infatti, rientrano le possibilità di carriera di chi esce dai nostri corsi, la buona opinione dei diplomati sui docenti e i prodotti e l’internazionalizzazione della Scuola, tutti aspetti che ci stanno particolarmente a cuore e su cui abbiamo costruito la nostra proposta”.
(ITALPRESS).
NUOVA SCOPERTA SUI MOSAICI RINVENUTI A POMPEI
Pompei si conferma ancora una volta luogo di elezione per la comprensione della vita e della civiltà dei Romani, e in particolare delle loro efficaci e innovative capacità tecniche. Nel recente articolo “Gromatics illustrations from newly discovered pavements in Pompeii”, Massimo Osanna, direttore generale del Parco Archeologico di Pompei, insieme a Luisa Ferro e Giulio Magli della Scuola di Architettura del Politecnico di Milano, hanno proposto una nuova interpretazione degli enigmatici mosaici recentemente rivenuti nella Casa di Orione (altrimenti nota come casa di Giove) a Pompei: essi avrebbero una chiara analogia con le illustrazioni dei codici dei gromatici romani, tecnici altamente specializzati che si occupavano della misurazione della terra e del tracciamento delle linee per la fondazione delle città, utilizzando uno speciale strumento topografico chiamato, appunto, groma.
Il rinvenimento è avvenuto nel corso dei nuovi scavi della Regio V, nella casa chiamata “di Orione”, dai bei mosaici che ne decorano due stanze. La scoperta fa pensare che il proprietario dell’edificio fosse un gromatico.
Nello specifico, la prima di queste immagini è un quadrato inscritto in un cerchio tagliato da due linee perpendicolari, una delle quali coincide con l’asse longitudinale dell’atrio della casa e appare come una sorta di rosa dei venti che identifica una divisione regolare del cerchio in otto settori equidistanti: l’immagine è sorprendentemente simile a quella usata nel codice medievale per illustrare il modo in cui i Gromatici dividevano lo spazio.
La seconda immagine, invece, mostra un cerchio con una croce ortogonale incisa al suo interno, collegata da cinque punti disposti come una sorta di piccolo cerchio a una linea retta con una base: essa appare come la rappresentazione di un Groma.
Le competenze tecniche degli agrimensori romani – i tecnici incaricati delle centuriazioni (divisione delle terre) e di altri sondaggi come la pianificazione delle città e degli acquedotti – sono leggendarie. Ad esempio, progetti di centuriazioni estremamente precisi sono ancora visibili oggi in Italia e in altri paesi del Mediterraneo. Il loro lavoro aveva anche connessioni religiose e simboliche legate alla fondazione di città e alla tradizione etrusca.
Questi tecnici erano chiamati Gromatici per il loro principale strumento di lavoro, chiamato Groma. Quest’ultima si basava su una croce fatta di quattro bracci perpendicolari, ciascuno dei quali portava corde con pesi identici, che fungevano da filo a piombo.
L’Agrimensore poteva allineare con estrema precisione due linee a piombo molto sottili opposte con pali di riferimento tenuti a varie distanze da assistenti o fissati nel terreno, allo stesso modo in cui le paline (pali rossi e bianchi) vengono utilizzate nella moderna rilevazione del teodolite.
Fino ad ora, l’unico esemplare mai ritrovato di questo strumento proveniva dagli scavi di Pompei mentre le immagini che illustrano il lavoro dei Gromatici vennero trasmesse soltanto dal codice medievale, risalente a molti secoli dopo che l’arte degli Agrimensores non era più praticata.
Così sembra che ancora una volta Pompei sia il luogo in cui possano emergere nuove informazioni su questi antichi architetti.
Lo studio è consultabile qui: https://arxiv.org/abs/1910.13145
(ITALPRESS).
PRESENTATO IL XII RAPPORTO OPPAL
Parlando di progetti di valorizzazione delle aree prospicienti le superfici acquee (i Bordi dell’acqua), gli investimenti del 2018 testimoniano che le aree maggiormente interessate sono state i lungo-fiume (37% del totale) e che gli interventi più ricorrenti hanno riguardato parchi e aree verdi (35% del totale). Ma non solo, la tendenza del residenziale è trasformare e riqualificare (54%) invece di costruire il nuovo (43%).
Sono questi alcuni dei risultati presentati al Politecnico di Milano con il XII Osservatorio Permanente sulla Pubblica Amministrazione Locale (OPPAL) realizzato all’interno del Real Estate Center (REC) del Politecnico di Milano, Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito.
L’approfondimento sui progetti di valorizzazione delle aree prospicienti le superfici acquee ci dice anche che: il 35% dei Comuni ha realizzato interventi di riqualificazione/valorizzazione almeno negli ultimi 5 anni; nel 62% dei casi sono stati utilizzati esclusivamente fondi pubblici; per il futuro il 38% dei Comuni prevede di realizzare interventi di riqualificazione/valorizzazione; le aree interessate si distribuiscono uniformemente tra lungofiume, lungo mare, canali e laguna (Venezia) con una media di 15 interventi; nel 75% dei casi saranno utilizzati esclusivamente fondi pubblici.
(ITALPRESS) – (SEGUE).
In totale i Comuni che hanno partecipato alla seconda parte del questionario poiché hanno realizzato e/o hanno intenzione di realizzarne in futuro degli interventi di riqualificazione/valorizzazione sono il 46% del totale. Di questi Comuni, il 59% è presente in entrambe le casistiche.
La XII edizione dell’Osservatorio sottolinea con i numeri un dato importante: l’esistenza di un piano di alienazioni e valorizzazioni con gli immobili non strumentali copre ben il 94% del campione delle amministrazioni che hanno partecipato all’analisi.
I piani attuativi istruiti, poi, sono stati in media 7 in linea con quanto registrato negli anni precedenti.
Anche per le tempistiche, i dati che emergono dall’analisi sono in linea con quelli degli anni precedenti: 12 giorni per il certificato di destinazione urbanistica e 7 mesi per l’approvazione del piano attuativo.
Un altro elemento di analisi è quello della competitività dei territori nell’attrarre gli operatori internazionali: nell’80% dei casi gli interventi sono affidati ad imprese locali, in decremento rispetto a quanto registrato lo scorso anno.
(ITALPRESS) – (SEGUE).
Alla ricerca di quest’anno hanno partecipato 48 capoluoghi di provincia su un panorama delle 107 amministrazioni coinvolte e localizzate su tutto il territorio italiano, pari al 44% del campione individuato.
L’Osservatorio, si basa sulla collaborazione delle pubbliche amministrazioni locali mediante la somministrazione di un questionario d’indagine. Ha indagato le procedure urbanistiche ed edilizie adottate e approfondito il tema dell’efficienza dei processi concessori analizzando tutte le risorse e procedure messe in campo dal soggetto pubblico per l’iter di concessione urbanistica. Tutti gli elementi di analisi portano a fornire una fotografia precisa di come le realtà locali si muovano per attrarre capitali di investimento.
(ITALPRESS).
AL VIA GLI STATI GENERALI DELL’INGEGNERIA A MILANO
Conto alla rovescia per l’inizio degli Stati Generali dell’Ingegneria a Milano, organizzati dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano e il Politecnico di Milano in collaborazione con il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci. L’appuntamento per la seconda edizione dal titolo “Da Leonardo alle Olimpiadi” è per venerdì 29 e sabato 30 novembre 2019 presso l’Auditorium del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci.
Nell’anno delle celebrazioni leonardesche e nel luogo che raccoglie la più grande collezione al mondo di modelli di macchine realizzati a partire da disegni di Leonardo da Vinci, si terranno due giornate dedicate a cittadini, professionisti, amministrazione pubblica, università per condividere a 360° una visione di Milano, sull’evoluzione e sul cambiamento della città e sulle sfide di progettazione e rigenerazione in vista delle Olimpiadi 2026.
In una Milano, riconosciuta a livello nazionale come smart city attrattiva a livello culturale e turistico, quali sono le prospettive di una mobilità futura più sostenibile? Quanto e come stanno impattando i cambiamenti climatici sulla progettazione e rigenerazione urbana?
Dopo i saluti istituzionali della Regione Lombardia e del Comune di Milano, ad inaugurare i lavori venerdì 29 novembre sarà il “padrone di casa” Fiorenzo Galli, Direttore Generale del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, che introdurrà la platea al tema di questa seconda edizione con la
lecture dal titolo “La contemporaneità di Leonardo da Vinci”. La mattina proseguirà con gli interventi istituzionali di Bruno Finzi, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Milano e Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano che racconteranno il percorso identitario condiviso tra le due istituzioni milanesi che ha portato alla definizione e organizzazione di questa seconda edizione.
Mobilità, infrastrutture e sicurezza informatica, smart city per la cultura e per il turismo, cambiamenti climatici e rigenerazione urbana sono i cinque macro temi al centro dei talk tecnici che inizieranno venerdì mattina per poi continuare sabato 30 novembre e che vedranno alternarsi davanti alla platea esperti, docenti universitari, vertici aziendali, ingegneri e non.
“Il metodo Milano è scambio di conoscenze e apertura al confronto. Ma è ancora di più passione e visione – ricorda Bruno Finzi, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano -. Elementi che caratterizzano il lavoro quotidiano di tutti gli ingegneri milanesi. Gli Stati Generali dell’Ingegneria a Milano non saranno un momento celebrativo o una rivendicazione di ruolo. Saranno invece l’occasione per i milanesi (e non solo) di conoscere novità che presto li riguarderanno. Ingegneria al servizio dei cittadini per realizzare cose e per il bene di Milano. Una Milano sempre più aperta, internazionale ed europea”. (ITALPRESS)
“Viviamo un periodo in cui la tecnologia, superate le paure dei potenziali rischi, potrà offrire grandi opportunità. Tecnologie e ingegneria modificheranno le nostre città, le infrastrutture, la mobilità, la sanità e l’ambiente. Creeranno nuova occupazione e miglioreranno la qualità della vita. Dobbiamo affrontare queste grandi sfide con serietà e coraggio: credo quindi che sia importante discuterne all’interno di questa giornata e alla luce dei grandi eventi che ci aspettano, come le prossime Olimpiadi Invernali – commenta Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano -. Infrastrutture, connettività, mobilità, accoglienza e servizi sono solo alcuni degli impegni dell’ingegneria e del Politecnico per rendere Milano ancora più competitiva a livello globale”.
“Celebriamo Leonardo da Vinci – dichiara Fiorenzo Galli, direttore generale del Museo – perché è stato un grande artista e uno straordinario anticipatore del metodo sperimentale. Leonardo si è dedicato, lungo tutto il suo percorso di vita, ad osservare con attenzione e curiosità tutto quanto lo circondava”.
“In Leonardo – aggiunge – la curiosità è alimentata dall’uso del disegno come metodo di studio. Con altrettanta attenzione e rispetto guardava al lavoro e al pensiero degli altri suoi contemporanei e di chi lo ha preceduto. Non dobbiamo quindi pensare a lui come un genio isolato e solitario ma come un vero figlio del suo tempo: il Rinascimento Italiano. Un’epoca di scambio continuo di saperi e di conoscenze. Un periodo straordinario in cui cominciò a fiorire un pensiero nuovo per cui l’approccio alla conoscenza non dovesse essere solo intellettuale, filosofico e teorico ma empirico e direi ‘ingegneristico’ ante litteram”.
(ITALPRESS).











