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DA PROGETTI POLIMI STRUMENTI PER RIDURRE CONSUMI ENERGETICI

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Come si comportano i consumatori nei confronti delle politiche energetiche e climatiche? Gli interventi di riduzione delle emissioni, dalle tasse alle campagne informative, funzionano davvero? Il Politecnico di Milano ci dà la risposta: i consumatori sono eterogenei e irrazionali nelle loro scelte sui consumi energetici, le iniziative di sensibilizzazione e gli incentivi sono però validi strumenti per rendere le politiche davvero efficaci e indurre un cambiamento reale. Lo hanno indagato i due progetti europei del Politecnico di Milano: l’ERC COBHAM del professor Massimo Tavoni che, integrando discipline diverse come economia comportamentale, reti complesse, analisi dei big data e modellistica, ha identificato un modello di comportamento dei consumatori e ne ha valutato l’impatto e il progetto PENNY, che ha studiato le scelte di consumo energetico e di acquisto di prodotti energeticamente efficienti e l’efficacia di strumenti educativi basati sul gioco per migliorare la consapevolezza ambientale delle famiglie.
In particolare, nel progetto ERC COBHAM (The role of consumer behaviour and heterogeneity in the integrated assessment of energy and climate policies) sono stati testati su centinaia di migliaia di persone in Europa, Stati Uniti, Cina e in Paesi in via di sviluppo, una varietà di interventi comportamentali e la loro efficacia nel far risparmiare energia ed emissioni di CO2.
Le analisi di COBHAM si sono concentrate sulle politiche ambientali basate sul “dare informazioni” utilizzando i “nudge” (interventi comportamentali e strumenti informativi per promuovere scelte pro- ambiente). Tra gli altri è stato condotto un esperimento su 500 famiglie americane sull’uso dell’aria condizionata per testare la teoria psicologica della “discrepanza morale”, in base alla quale le persone evitano informazioni che potrebbero costringerli ad agire moralmente.
L’esperimento ha provato che l’imposizione di un sentimento di obbligo morale per ridurre l’uso di aria condizionata porta ad evitare le informazioni sulle conseguenze dei consumi energetici sull’ambiente.
Ovviamente questo effetto è particolarmente significativo quando fuori fa caldo. Quando le famiglie evitano di conoscere gli impatti ambientali dell’aria condizionata, i loro consumi elettrici aumentano del 10%.
Cobham ha dimostrato come gli interventi comportamentali possano aiutare a ridurre l’impatto ambientale individuale, ma anche come gli effetti varino significativamente per tipologia di famiglia e di politica ambientale e che i “nudge”, che sono poco costosi e socialmente accettabili rispetto a strumenti tradizionali come la tassazione ambientale, sono strumenti utili di accompagnamento alle politiche pubbliche tradizionali, ma non le sostituiscono.
Anche PENNY (Psychological social & financial barriers to energy efficiency), ha raccolto dati su consumi energetici, caratteristiche socio-economiche, conoscenza energetica e finanziaria, valori ambientali, investimenti e abitudini energetiche, e svolto esperimenti in Italia, Germania, Svizzera e Paesi Bassi per guidare la progettazione di politiche e promuovere abitudini pro-ambientali nei consumatori.
Il progetto ha poi applicato metodi innovativi di promozione dei valori ambientali sperimentando l’efficacia di giochi didattici sul consumo energetico nelle scuole italiane e svizzere coinvolgendo 1.500 famiglie.
I risultati di Penny mostrano che esiste ancora un grande margine di miglioramento dell’efficienza energetica nei Paesi analizzati, sia dal punto di vista di un maggior investimento in prodotti efficienti da parte del consumatore sia in un miglior uso delle apparecchiature disponibili.
In conclusione, a seguito della varietà e non razionalità del comportamento umano, la natura e la forma dell’intervento di politica pubblica deve cambiare per poter risultare efficiente. Bisogna affiancare a strumenti di intervento ambientali classici, quali la tassazione, altri come i “nudge” o i sussidi che agiscano sul comportamento umano e facilitino il cambiamento.

DA UE 300MILA EURO PER DUE NUOVI PROGETTI CHE FANNO IMPRESA

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Il Politecnico di Milano ha ottenuto oggi dal programma europeo H2020 altri due ERC – Proof of Concept (PoC) del valore di 150.000 euro ciascuno. I beneficiari dei PoC, che mirano ad aiutare i ricercatori a esplorare il potenziale commerciale del proprio lavoro, sono Carlo Spartaco Casari (PROTECHT – Providing RObust high TECHnology Tags based on linear carbon nanostructures) e Alberto Guardone (PROVA – Pitot pRobe for Organic Vapours).
Il progetto PROTECHT (Providing RObust high TECHnology Tags based on linear carbon structures) sviluppa etichette anticontraffazione costituite da polimeri contenenti nanostrutture innovative di carbonio. Le proprietà di queste nanostrutture consentono di produrre tag di sicurezza difficilmente replicabili che possono essere inserite in documenti d’identità o banconote. Esse possono essere prodotte a basso costo e si integrano perfettamente nelle attuali tecnologie di fabbricazione di passaporti e carte d’identità.
Il progetto PROVA invece progetta, realizza e calibra una “sonda di Pitot” per misurare portata e velocità di vapori in turbine o in altri componenti di impianti per la produzione di potenza elettrica e termica da fonti energetiche rinnovabili, con applicazioni anche nel settore oil&gas. Si tratta di un’innovazione assoluta: attualmente non esistono sonde funzionanti per i vapori di fluidi organici o per gas complessi. La disponibilità di tali strumenti permetterà di aumentare l’efficienza degli impianti energetici e di ridurne i costi di gestione.
Con gli ERC Poc a PROTECHT e PROVA si aggiungono quindi altri importanti tasselli al primato dell’Ateneo che risulta prima università italiana per finanziamenti ricevuti nell’ambito del programma H2020 con 296 progetti per un totale di  125.739.328,66 euro.
Nell’ambito dei finanziamenti H2020, l’European Research Council (ERC) sovvenziona in particolare progetti eccellenti capaci di distinguersi in ambiti di frontiera. Il Politecnico di Milano ne ha guadagnati finora 27 per un totale di 28.653.104,59 euro.

AUTOMAZIONE, NASCE L’INTESA CON CAMOZZI GROUP

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E’ stato siglato l’accordo quadro di collaborazione scientifica tra Camozzi Group – realtà internazionale operante in diversi settori industriali, dall’automazione industriale alle macchine utensili, dalle macchine tessili alla lavorazione delle materie prime – e il Politecnico di Milano, con la firma di Ferruccio Resta, Rettore del prestigioso Ateneo e Lodovico Camozzi, Presidente del Gruppo.
Un’intesa all’insegna dell’innovazione tecnologica nata dalla volontà, di entrambe le realtà, di unire le proprie specifiche risorse e competenze per sviluppare iniziative congiunte di ricerca e formazione scientifica. Una sinergia volta a cogliere le opportunità e le nuove sfide che la digitalizzazione industriale e la nuova robotica collaborativa impongono alla produzione di componentistica, di cui il Gruppo Camozzi è tra i principali leader in Italia e nel mondo. Tra i principali obiettivi, infatti, vi è la realizzazione di soluzioni smart, dalle prestazioni funzionali inedite ed in grado di dialogare con innovativi sistemi di gestione dei processi produttivi.

Nello specifico, l’accordo si articola lungo tre direttrici:
Massimizzazione dell’impiego della robotica collaborativa all’interno delle linee di produzione di Camozzi: dalla fase di assemblaggio dei componenti fino alla comunicazione con il MES aziendale per l’ottimizzazione dei layout e dei job scheduling. Particolare attenzione sarà rivolta ai processi di pianificazione intelligente dei task e di analisi e monitoraggio attraverso l’utilizzo di dispositivi di percezione delle azioni di robot ed operatori. Sviluppo di componentistica, sensoristica e software di ultima generazione in ottica Industry 4.0. Studio e caratterizzazione del processo di additive manufacturing.
Le competenze e le attività del Politecnico si aggiungeranno a quelle già in essere al Centro Ricerche Camozzi di Milano in Via Rubattino, un’infrastruttura completamente nuova del Gruppo, che valorizza, con questa vocazione, i 30.000 metri2 di spazi industriali dedicati e i 3.600 metri2 di uffici e laboratori della storica Innse Milano.
Gli studenti e i ricercatori del Politecnico di Milano avranno la possibilità di usufruire di un nuovo laboratorio all’avanguardia per sviluppare studi e ricerche correlate agli ambiti strategici della collaborazione ma anche per ampliare gli orizzonti scientifici su tali temi di ricerca.

Nell’ambito della robotica, Camozzi Automation – azienda del Gruppo Camozzi, operante nel settore dell’automazione industriale – produce componenti intelligenti per IIoT a favore della manutenzione predittiva, utilizzando da tempo robot collaborativi all’interno delle proprie fabbriche. La collaborazione con il Politecnico di Milano si focalizzerà sull’impiego avanzato di tecnologia 4.0 per i processi produttivi del futuro, attraverso la sperimentazione della collaborazione uomo-macchina e l’offerta di componenti intelligenti.
In ambito di Additive Manufacturing, Ingersoll Machine Tools- azienda del Gruppo Camozzi con sede negli USA- vanta una consolidata expertise nella produzione di macchine dedicate alla stampa 3D di materiali avanzati per pezzi di dimensioni significative per applicazioni in settori quali l’aerospaziale, l’aeronautica, la nautica, il Power-Gen, i grandi impianti industriali e le grandi infrastrutture.

“Il rapporto tra Politecnico di Milano e impresa si rafforza oggi attraverso l’accordo con Camozzi Group, partner di primo piano in Italia e nel mondo nel settore dell’automazione industriale – dichiara Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano –  Camozzi rappresenta per la nostra università un esempio virtuoso di azienda che investe in ricerca, che valorizza i processi di innovazione digitale all’interno del sistema produttivo, che offre un’opportunità unica di sperimentazione ai nostri studenti e ricercatori all’interno di un nuovo laboratorio all’avanguardia. È questo tipo di collaborazione che il nostro ateneo intende rafforzare, all’insegna di obiettivi comuni di sviluppo e di crescita, attraverso l’unione tra le migliori competenze del territorio”.

Lodovico Camozzi, Presidente e Chief Executive Officer del Gruppo Camozzi dichiara: “Siamo molto fieri di aver concluso questo importante accordo con il Politecnico di Milano, che assumerà una forte rilevanza strategica per il nostro Gruppo, per compiere importanti passi avanti nella ricerca e nell’ideazione di modelli di produzione sempre di più basati sulla connessione tra sistemi fisici e digitali. Un risultato che sarà reso possibile dalla condivisione tra il nostro consolidato know how dei processi industriali ed i costanti investimenti ad alto contenuto tecnologico, con gli importanti spunti di innovazione che i team di lavoro del Politecnico sapranno apportare, per delineare un percorso di sviluppo orientato alla Manifattura 4.0″.

ENERGY&STRATEGY GROUP POLIMI, 2 IMPRESE SU 3 FANNO OPEN INNOVATION

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Nuove tecnologie digitali e modelli di business inediti of­frono grandi opportunità di rinnovamento alle imprese Energy che vogliano rafforzare il proprio vantaggio competitivo, ma comportano anche sfi­de notevoli legate allo svilup­po di strategie capaci di far leva sull’innovazione. Per anticipare e cavalcare i nuovi trend tecnologici, sem­pre più repentini e imprevedibili, e cre­are nuovo valore per i clienti, le impre­se dell’energia devono dunque aprirsi alle idee esterne, fare leva su risorse e conoscenze detenute da startup innovative, acquisire competenze digitali e stimolare processi creativi. Di questo si occupa la prima edizione dell’Energy Innovation Report dell’Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano, presentato oggi, che mette in luce la complessità della sfida.
“In Europa solo il 10% delle aziende che si occupano di generazione, distribuzione e vendita di energia investe in Ricerca e Svi­luppo, ma allo stesso tempo il 2018 ha fatto segnare un record di quasi 1.000 brevetti registrati dalle imprese del set­tore – commenta Vittorio Chiesa, Direttore dell’Energy&Strategy Group -.

“La chiave per comprendere questi dati apparentemente contraddittori è la crescente apertura all’esterno dei processi di innovazione, che si con­cretizza in investimenti in startup, acquisizione di digital skills, adozione di pratiche che fanno riferimento all’Open Innovation e al Design Thin­king, al fine di stimolare la creatività e speri­mentare nuovi modelli di business. Lo studio mostra inoltre che l’innovazione non è più appannaggio esclusivo delle grandi imprese molto radicate nel mercato, anzi, PMI e startup stanno acqui­sendo un ruolo sempre più centrale grazie alla loro flessibilità e agilità nel governare il cambiamento. È per questo che il successo dell’innovazione dipende in primo luogo dalla collabo­razione tra grandi e piccole imprese” ha concluso.

A riprova di ciò, in Europa gli investimenti in startup innovative realizzati da imprese dell’energia at­traverso fondi di Corporate Venture Ca­pital hanno raggiunto nel 2018 i 769 milioni di dolla­ri (+31% sul 2017), un dato certamente significativo, ma relativamente limitato se si consi­dera che le 14 principali imprese specializzate nella fornitura di tecnolo­gie per il settore energetico ne hanno investiti 1,2 miliardi, il doppio rispetto all’intero settore dell’energia in senso stretto.
Inoltre, mentre l’Europa si sta muovendo a tassi di crescita importanti, solo il 3% degli investimenti in startup sono realizzati da imprese italiane. Allo stesso modo, le startup inno­vative italiane rappresentano solo l’1% dei target di investimenti di Corpo­rate Venture Capital a livello europeo: la classifica è guidata da paesi come Germania, Francia e Regno Unito, le cui startup catturano il 33% degli in­vestimenti totali in Europa.
Non mancano tuttavia segnali positivi: in Italia, quasi il 90% delle imprese dell’energia sta investendo significativamente nell’acqui­sizione e sviluppo di competenze digi­tali e il 67% di esse ha creato un budget per le attività di Open Innovation, molto spesso in concomi­tanza con la costituzione di una struttura organizzativa dedicata all’acquisizione di idee e conoscenze al di fuori del perime­tro aziendale. In quanto all’adozione delle metodologie di Design Thinking, il settore dell’energia è secondo solo alle grandi istituzioni fi­nanziarie ed assicurative.

Il Report si concentra dunque su quattro temi oggi centrali nelle strategie di innovazio­ne delle imprese Energy: gli in­vestimenti di Corporate Venture Capital nel capitale di startup ad alto contenuto tecnologico, le digital skills più ricercate, le pratiche di Open Innovation e le metodologie di Design Thinking messe in atto.

POLIMI, IL CAMMINO VERSO LA PARITÀ DI GENERE È A DUE VELOCITÀ

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POP Day, l’evento del Politecnico di Milano dedicato ai temi del benessere, della diversità e dell’inclusione nel percorso professionale e di vita della sua comunità, ha presentato la prima edizione del Bilancio di Genere. 

L’indagine scatta un’istantanea del Politecnico di Milano, con il filtro della prospettiva di genere, nei percorsi di studio e di lavoro, all’interno del corpo docente e del personale tecnico-amministrativo, abbracciando un arco temporale dal 2000 ad oggi. Un lasso di tempo molto lungo durante il quale il numero di donne è aumentato in modo significativo testimoniando il cammino lento ma costante verso una maggiore parità.

I dati raccolti mostrano però chiaramente il persistere di alcuni luoghi comuni, tanto quanto la necessità di mettere in atto azioni mirate al cambiamento culturale. Pur essendo in linea con le università nazionali e internazionali, i numeri parlano chiaro. Mostrano come l’ateneo abbia intrapreso negli anni un cammino a due velocità verso la parità di genere nella componente studentesca, raggiunta e superata nel caso di Architettura e di Design. I numeri indicano poi come questa doppia velocità si rifletta nel diverso trattamento riservato alle donne dal mondo del lavoro, dove persiste un divario significativo in termini economici e di stabilità tra uomo e donna e dove, soprattutto nell’ambito della carriera accademica e scientifica, la forbice si allarga ulteriormente.

Enormi potenzialità non valorizzate  anche perché le donne ottengono mediamente voti di laurea più alti e registrano tassi di abbandono della carriera accademica inferiori rispetto ai colleghi maschi.

A 12 mesi dalla laurea magistrale (dati 2016) hanno un contratto a tempo indeterminato ad Architettura il 22,2% delle donne contro il 25,7% degli uomini; a Design il 44,6% contro il 43% degli uomini; a Ingegneria il 47,4% contro il 57% degli uomini.

Il divario si riflette anche nel livello delle retribuzioni per le laureate magistrali. Il 91,20% delle donne guadagna meno di 2.000 euro (si trova nella stessa condizione l’84,66% degli uomini). La percentuale di coloro che guadagnano più di 3.000 euro, seppur esigua, è doppia nel caso degli uomini (3,88%) rispetto alle donne (1,62%). Questo invece l’andamento medio (dal 2000 al 2012) dei tassi di abbandono degli studi: ad Architettura hanno lasciato il 19% delle ragazze (28% uomini); a Design il 17% (24% uomini) e ad Ingegneria il 26% (36% uomini).

“La parità di genere è un elemento funzionale a mantenere l’economia europea sostenibile, a creare piena occupazione, a generare benessere per tutti i cittadini. Ed è proprio all’Europa che dobbiamo ispirarci e al confronto internazionale che dobbiamo tendere.- commenta Donatella Sciuto, Prorettore Vicario al Politecnico di Milano -.

Il Bilancio di Genere è un utile  strumento di valutazione per indirizzare le politiche pubbliche, oltre che un prezioso elemento decisionale per orientare le azioni dell’ateneo. Tra gli aspetti emersi dall’analisi, un’attenzione particolare è da porre su due segnali positivi: l’ingresso delle donne all’interno del corpo docente, aumentato di oltre 8 punti percentuali dal 2000 a oggi, e una buona collaborazione con associazioni e imprese, consapevoli che solo attraverso un’azione corale possiamo sviluppare misure di inclusione efficaci e durature”.

POPDAY è stato anche occasione per presentare le iniziative a favore del benessere psicologico e dell’inclusione delle persone in situazione di disabilita’ o DSA: PoliPsi, il servizio di counseling e di sostegno psicologico e psicoterapeutico per gli studenti e i dottorandi del Politecnico di Milano e Multi Chance Poli Team, un gruppo multidisciplinare specializzato per realizzare un’effettiva partecipazione e adeguata autonomia nell’itinerario universitario in situazioni di disabilità o in presenza di Disturbi Specifici dell’Apprendimento come la dislessia.

Sia nei confronti delle tematiche di genere che dell’inclusione in caso di disabilità, il Politecnico mette in atto numerose iniziative a sostegno delle pari opportunità, realizzate attraverso un finanziamento annuale specifico che dal 2016 (276.000 euro) è cresciuto fino ai 560.000 euro del 2018.

 

TEAM POLIMI VINCE LA CYBERCHALLENGE 2019

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Benedetto Nespoli, Samuele Turci, Andrea Laisa e Damiano Amatruda sono i quattro studenti del Politecnico di Milano che hanno vinto la CyberChallenge 2019, il primo programma italiano di formazione intensiva rivolto a giovani di talento delle scuole superiori e delle università per creare i cyber-defender del futuro. La competizione finale si è svolta presso la Scuola Telecomunicazioni delle Forze Armate di Chiavari (GE) lo scorso 28 giugno. Al secondo posto si sono classificati i ragazzi dell’Università di Bologna e al terzo quelli dell’Università di Pisa.
Il team del Politecnico ha sfidato gli altri finalisti in una gara di attacco-difesa durata 8 ore, il cui obiettivo era quello di rubare alcune informazioni riservate contenute nel proprio computer, sfruttando le sue vulnerabilità, e allo stesso tempo sistemare queste vulnerabilità per evitare che le informazioni venissero rubate dagli altri partecipanti.

Il programma di formazione della CyberChallenge è durato tre mesi e si è svolto in 16 sedi universitarie, fra cui anche il Politecnico di Milano: i giovani talenti sono stati seguiti da esperti universitari e di aziende leader del settore, che li hanno introdotti ai princìpi scientifici, tecnici ed etici della cybersecurity con attività pratiche di difesa dagli attacchi cyber. I migliori studenti sono stati poi selezionati per partecipare alla competizione finale a squadre. Il team del Politecnico che si è classificato primo entrerà a far parte della Squadra Nazionale Italiana di Cyber-defender e concorrerà a Bucarest all’European Cybersecurity Challenge il prossimo autunno.
 

PARTE LA DECIMA EDIZIONE DEL MASTER ART DIRECTION & COPYWRITING

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Creativi, efficaci, strategici, visionari e capaci di raggiungere l’obiettivo. Queste sono le caratteristiche necessarie degli art director e copywriter: tra le figure più richieste dal mercato della comunicazione nella post-pubblicità. Le due professioni richiedono una conoscenza profonda del settore, capacità critiche e approccio trasversale. Il Master del Politecnico di Milano Art Direction & Copywriting si avvale della direzione scientifica di Marisa Galbiati e della direzione creativa di Luis Ciccognani.
Forte di 10 anni di esperienza, con più di 200 ex studenti oggi art director e copywriter professionisti, il percorso del Master si struttura su 1.500 ore di attività pensate per preparare i giovani al confronto con i nuovi scenari, mettendoli alla prova su progetti creativi di comunicazione per media classici e nuovi, sotto la supervisione e direzione di Direttori Creativi, CEO, producer e giovani professionisti delle più importanti agenzie di comunicazione italiane e internazionali.
Tra i punti di forza del Master, gestito da POLI.design, vi è anche l’alto placement: più del 90 % degli studenti ha trovato opportunità di lavoro presso importanti agenzie di comunicazione italiane ed estere. Questo grazie alle continue e numerose opportunità di relazione e iniziative, e all’approccio job-oriented altamente laboratoriale che aiuta gli studenti a mettersi in gioco e affrontare stimolanti sfide, concrete e professionali. Gli studenti sono chiamati a realizzare progetti di comunicazione, sperimentare la complementarietà della coppia creativa art director/ copywriter, comprendere il flusso di lavoro e scoprire le dinamiche delle agenzie di comunicazione nelle quali si troveranno a lavorare.
Dopo i primi nove mesi di progetti con i direttori creativi, segue il momento formativo sul campo attraverso uno stage di 500 ore. Ad esempio, i giovani creativi della IX edizione hanno svolto i loro stage in: Accenture, Auge Headquarter, BCube, GB_22, IMille, Independent Ideas, MCCann, Mullenlowe Group, Ogilvy e Publicis.
L’avvio del Master in Art Direction & Copywriting è previsto per il 30 settembre 2019, anticipato dalle attività di Laboratoriominiera, la Palestra Creativa Pre-master. L’esperienza, del tutto gratuita, costituisce un caso unico nel panorama formativo italiano e garantisce ai partecipanti un iter formativo completo e propedeutico all’eventuale iscrizione al Master, pensato per individuare e potenziare i differenti talenti, sperimentare e anticipare alcune delle attività svolte durante il Master e, in questo modo, non doversi iscriversi al buio.

POLIMI, 570MILA EURO PER PROGETTI DI RICERCA SUL TEMA DELLO SPORT

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570.000 euro dedicati a progetti di ricerca in cui lo sport sia occasione e strumento per migliorare la qualità della vita delle persone, in particolare di quelle che vivono in condizioni di fragilità e disuguaglianza: sono questi i fondi stanziati per l’edizione 2019 di Polisocial Award, la competizione promossa dal programma di responsabilità sociale del Politecnico di Milano Polisocial. Il contest è finanziato con il 5 per mille dell’Ateneo e quest’anno verte sul tema “Sport e inclusione sociale”.
Alla luce della vittoria di Milano e Cortina per i Giochi Invernali 2026, è stato istituito anche il premio speciale e opzionale “Olimpiadi 2026 per la città e per i cittadini”: 50.000 € per un progetto che declini il tema generale sul caso specifico delle Olimpiadi, come opportunità e sfida anche di carattere sociale.
Il nuovo bando viene presentato oggi nell’aula magna dell’Ateneo, alla presenza di Roberta Guaineri, assessore allo Sport del Comune di Milano, Alberto Miglietta di CONI/Sport e Salute spa, il medico e allenatore Gabriele Rosa di Rosa & Associati srl e Giulia Ghiretti, campionessa paralimpica e studentessa del Politecnico di Milano, ed è visionabile qui:
http://www.polisocial.polimi.it/it/award/
Lo sport è stato scelto quest’anno come tema chiave della competizione per la sua forte valenza sociale: se la ricerca in campo tecnologico contribuisce infatti a fare dell’attività sportiva una potente leva per l’inclusione di soggetti fisicamente svantaggiati, lo sport è più in generale un terreno straordinario per contrastare fenomeni di disagio giovanile, favorire il dialogo tra culture e promuovere la riqualificazione sociale e ambientale dei quartieri, così come un tema fondamentale per la progettazione, il recupero e il ripensamento delle attrezzature e di intere parti di città.
Destinatari del premio sono progetti promossi da professori e ricercatori del Politecnico di Milano che possono avvalersi della collaborazione anche di partner esterni come centri di ricerca, imprese, ONG, amministrazioni locali e associazioni che operano sul territorio. Nel corso dell’evento di lancio del nuovo bando sono stati presentati i risultati dei progetti dell’edizione 2016 di Polisocial Award. Lend Your Voice ha sviluppato un ambiente di storytelling prosodico e interattivo per affrontare i problemi di espressività di bambini con autismo o disabilità intellettiva e di studenti con disturbi di apprendimento nell’acquisizione dell’inglese. MASTR-SLS ha prodotto una mappatura quantitativa della schistosomiasi nella regione di Saint-Louis in Senegal, necessaria per le politiche di intervento delle istituzioni. Mo.N.G.U.E ha definito una soluzione architettonica consapevole e una strategia di valorizzazione del sito storico-monumentale di Mongue in Mozambico.
PoliMIne ha messo a punto un sistema di bonifica da mine antiuomo efficiente, efficace e sicuro basato su un innovativo tappeto corazzato e su tecniche Georadar3D. PolimiparaRocinha ha sviluppato analisi e indirizzi per la riqualificazione della favela più grande del Sud- America, che possa avere ricadute positive sulle condizioni energetico-ambientali, economiche e sociali. Tambali Fii ha avviato un polo diffuso di innovazione tecnologica e sociale in Senegal, per far crescere la filiera ittica e nautica, settore sottosviluppato ma con interessanti prospettive di sviluppo. TiD Mekii ha realizzato un rivoluzionario test lab-on-chip per la diagnosi della malaria, rapido, economico e affidabile, adatto anche alle zone endemiche come il Camerun, che avrà un reale impatto sulle politiche di contenimento e cura di questa malattia.
(ITALPRESS).

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