TOKYO (GIAPPONE) (ITALPRESS) – L’ultimo rally della stagione, in Giappone, si apre con una gara piena di incidenti, prove speciali cancellate, interrotte o accorciate e colpi di scena. Alla fine, dei sei stage programmati se ne sono svolti solo quattro, che hanno visto chiudere in testa il team Toyota con Elfyn Evans. Le P Zero a mescola dura sono state l’unica scelta dei team di WRC sia nelle prove del mattino, sia per i secondi passaggi del pomeriggio. Anche la scelta di una sola spare ha accomunato tutti gli equipaggi in entrambe le fasi della giornata. Più articolata la strategia gomme nel WRC2, che in Giappone assegna il titolo e che vede temporaneamente in testa Sami Pajari su Skoda Fabia. I team RC2 hanno dato spazio, infatti, anche alle P Zero soft, al loro debutto in Giappone, preferendole in alcuni casi anche alle hard, con una scelta che si è rivelata sbagliata nonostante al mattino l’asfalto fosse più freddo e leggeri strati di umido. Nonostante le condizioni di gara caratterizzate da tracciati stretti e tortuosi, le velocità medie sono state abbastanza sostenute con Kalle Rovanpera (Toyota) a segnare il record di giornata nella SS6 Inabu Dam2 di 19.38 chilometri, vinta a una media di 94.4 km/h. “E’ una gara davvero differente dalle altre ed è interessante essere qui, perchè c’è molto da imparare per tutti noi – commenta Terenzio Testoni, rally activity manager – Per certi versi sembra il Rally di San Remo con asfalto abrasivo e tratti di strada davvero stretti e sporchi a causa dei molti tagli, con un aumento del rischio foratura per chiunque. Le gomme hard, che ancora una volta hanno assicurato assoluta affidabilità e prestazioni, sono state la scelta quasi obbligata della giornata, dato il livello di grip e usura abbastanza elevato. Da quello che si è visto finora la vera sfida di questo rally è portare le vetture intatte alla fine delle prove. Le sezioni di domani presentano asfalti leggermente meno abrasivi e generalmente meno impegnativi per gli pneumatici”.
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Le P Zero Hard unica scelta del Wrc1 in Giappone
Coppa Italia Aci Sport, dominio piloti Pirelli nella top five
MILANO (ITALPRESS) – La Coppa Italia rally, assegnata in prova unica a Cassino al Rally del Lazio fra gli oltre 150 piloti che si sono qualificati al termine delle nove zone preliminari su base geografica, ha visto uno straordinario trionfo dei piloti che hanno utilizzato i pneumatici Pirelli e che hanno occupato tutti i primi cinque posti della classifica finale. Un trionfo finale che era stato preceduto dalla conquista di ben otto delle nove zone geografiche di qualificazione, con oltre 40 piloti dei 185 iscritti al Trofeo Pirelli – Accademia 2022 fra i qualificati. Vincitore della Coppa Italia 2022 è il trentacinquenne pilota di Asolo Marco Signor che, in coppia con Corrado Bonato su una Skoda Fabia Rally2, ha preceduto nell’ordine il friulano Filippo Bravi, l’aostano vincitore del 2021 Elwis Chentre, l’emiliano Antonio Rusce e il laziale Carmine Tribuzio. Passato al comando al termine della seconda prova speciale del venerdì, Marco Signor ha condotto il rally sino al termine segnando il miglior tempo in tre dei sette tratti cronometrati su cui si è disputato il rally nell’arco di due giornate.
A testimonianza della versatilità dei pneumatici Pirelli, il successo dei piloti iscritti al Trofeo Pirelli Accademia 2022 è stato completato anche da numerosi titoli di categoria, fra cui quelli per i piloti Under 25 (andato al ventunenne siciliano Salvatore Pio Scannella su Peugeot 208 Rally4), Over 55 (al friulano Claudio De Cecco su Hyundai i20) e femminile (Sara Micheletti su Skoda Fabia).
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In Catalogna la combinazione hard-soft premia la Toyota
BARCELLONA (SPAGNA) (ITALPRESS) – Il meteo incostante e una scelta gomme variegata hanno caratterizzato la prima giornata del Rally di Catalogna che però ha in gran parte rispettato le previsioni della vigilia con fondi stradali scivolosi, soprattutto al mattino, che sono diventati via via sempre più sporchi, dopo i primi passaggi. La scelta di partire con due hard e quattro soft al mattino e di invertire in maniera speculare la dotazione delle gomme al pomeriggio ha premiato il team Toyota. Con il neo campione Kalle Rovanpera e il campione in carica Sebastian Ogier (primo a fine giornata) la scuderia giapponese ha vinto sette delle otto prove speciali della giornata contro una di Huyndai (Thierry Neuville) che nel primo loop ha scelto tre hard e tre soft per affrontare l’asfalto freddo (fino a 11 gradi) e umido delle prime ore. Nel pomeriggio, a differenziarsi è stata Ford che ha scommesso su un fondo più asciutto.
Secondo le aspettative anche le velocità medie, che sono state abbastanza sostenute con Ogier a segnare il record di giornata nella SS5 Els Omells-Maldà 2 di 11,05 chilometri, vinta a una media di 128.8 kmh. “E’ stata una giornata molto combattuta la cui prima metà si è chiusa con i primi quattro piloti in classifica racchiusi in appena sei secondi – commenta Terenzio Testoni, rally activity manager Pirelli – Al pomeriggio le condizioni di grip sono generalmente migliorate rispetto al mattino e con esse i tempi, nonostante alcuni tratti umidi, che hanno consigliato una scelta gomma mista. Sia le gomme hard che quelle soft hanno assicurato affidabilità su superfici sporche, con molti tagli e generalmente scivolose. Domani le previsioni sono di un tempo più asciutto e con temperature mediamente più alte di oggi che chiameranno in causa soprattutto i PZero a mescola dura”.
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Testoni “Tappa Catalogna sempre una bella sfida per gomme e piloti”
MILANO (ITALPRESS) – La stagione WRC 2022, dopo aver incoronato campione Kalle Rovanpera in Nuova Zelanda, si avvia alla conclusione con l’ultima tappa europea in Catalogna, prima delle due gare su asfalto che chiudono il calendario. Nella stessa tappa di Salou si disputa anche la gara finale del campionato europeo Fiaerc nella quale Pirelli ha collezionato cinque vittorie su sette Rally e ha accompagnato al titolo Fiaerc Junior Laurent Pellier, con una gara d’anticipo.
Gli asfalti della Costa Daurada sono notoriamente lisci e, in alcuni casi, allo stesso tempo molto abrasivi offrendo generalmente un buon livello di grip. In caso di temperature alte la gestione dell’usura degli pneumatici si rivela fondamentale. L’elemento importante al quale occorre prestare massima attenzione sono i tagli in curva, essenziali a risparmiare decimi preziosi, ma rischiosi poichè il rientro sulla strada può comportare danni alle coperture. Inoltre, i tagli rendono il fondo via via sempre più sporco di fango e pietre. L’edizione 2022 prevede anche l’incognita delle due inedite prove speciali di apertura del venerdì, la Els Omells-Malda (10,66 km) e la Serra de la Llena (11,93 km), che si annunciano molto veloci.
Le 19 prove speciali del rally totalizzano 293,77 chilometri su un percorso di 1405,03 km.
“Il Rally di Catalunya è sempre una bella sfida per gomme e piloti, con uno degli asfalti più difficili in assoluto, con molte curve veloci nelle quali conta la tenuta laterale, tutto trazione e frenata, che sconsiglia una guida troppo aggressiva e favorisce invece chi ha uno stile più pulito – spiega Terenzio Testoni, responsabile attività rally Pirelli -. Da non sottovalutare l’impatto delle temperature, solitamente piuttosto elevate per la stagione, che aumentano la fatica degli pneumatici, con fenomeni di usura. Lo scorso anno, proprio a Salou, ha debuttato l’evoluzione del nostro pneumatico duro da asfalto, il P Zero RH-A, che nel corso della stagione ha confermato le sue caratteristiche di robustezza e affidabilità”.
Pirelli porta in Catalogna 880 gomme per le vetture Rally1. Le allocazioni per la categoria top sono: 28 pneumatici per i P Zero RA WRC HA, 22 per i P Zero RA WRC SA, 12 per i Cinturato RWB.
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Testoni “Gomme soft punto di riferimento anche in Nuova Zelanda”
AUCKLAND (NUOVA ZELANDA) (ITALPRESS) – Tanta pioggia, spesso stagnante in profonde pozzanghere a bordo strada, su sterrati molto abrasivi, ma anche tanto grip, assicurato dalle Pirelli Scorpion morbide in tutte le situazioni di gara. Si può sintetizzare così la seconda giornata del Rally di Nuova Zelanda che, pur in condizioni complessivamente migliori del venerdì, si è disputato in un contesto molto sfidante nel quale è prevalso Kalle Rovanpera su Toyota, portatosi al comando dopo la rincorsa iniziata nel pomeriggio di ieri. A differenza del venerdì, la scelta dei piloti è stata univocamente a favore delle gomme a mescola morbida, sia per i primi sia per i secondi passaggi, accomunati dalla pioggia battente, sferzata dal vento teso. Relativamente variegati i fondi stradali che presentavano un misto di sterrato morbido e sterrato compatto in percentuali differenti. La più impegnativa di tutte si è confermata la prova più lunga di giornata, la Puhoi (SS9 e 12) di 22.50 chilometri, che al primo passaggio ha segnato il sorpasso di Rovanpera in classifica generale. Come ieri non sono mancati gli incidenti, legati alle condizioni difficili di gara, come quelli occorsi da Elfyn Evans (Toyota), Gus Greensmith (Ford) e Takamoto Katsuta (Tayota) .
A conferma delle buone condizioni di aderenza le velocità medie e di punta delle prove di giornata sono state elevate. La prova più veloce è stata la Puhoi, appannaggio del leader di giornata a 108.3 chilometri orari di media. “Anche nell’ultima gara su sterrato della stagione – ha commentato Terenzio Testoni Rally Activity Manager di Pirelli – le Scorpion a mescola morbida stanno confermando lo loro assoluta affidabilità e prestazionalità in tutte le condizioni di gara, dal fesh-fesh del Kenia alla pioggia torrenziale della Nuova Zelanda, assicurando uno svolgimento sereno e regolare di questo avvincente campionato. Vediamo cosa accadrà nella giornata di domani che, almeno in teoria, si preannuncia come la più tranquilla del rally, benchè le bed-rocks della Whitford Forest non vanno sottovalutati”. Nel WRC2, anch’esso gommato esclusivamente da Pirelli, il campione locale Hayden Paddon è saldamente al comando nella classifica di categoria e sesto in quella generale.
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Testoni “In queste superfici meglio approccio cauto e conservativo”
ROMA (ITALPRESS) – Come da previsioni, la prima giornata del Rally di Nuova Zelanda, si è confermata una delle più sfidanti della stagione. A caratterizzare le 6 prove, per un totale di 158,6 chilometri, sono state le condizioni delle strade della costa occidentale dell’Isola del Nord, scivolose ma allo stesso tempo fortemente abrasive. Altra caratteristica di giornata è stata la pioggia, talvolta intensissima ma irregolare, che ha reso il grip ancora più difficile di quanto immaginato dagli stessi piloti, soprattutto al mattino.
Nella prima parte della giornata, tutti i team hanno puntato quasi esclusivamente sulle gomme Scorpion a mescola morbida (prime), lasciando poco spazio alle hard, mentre nella seconda parte le soft sono state l’unica scelta. Nei primi passaggi, dominati dalla pioggia, la scelta si è rivelata abbastanza adeguata alla situazione; nei secondi passaggi del pomeriggio le condizioni si sono presentate più variabili, con strade a tratti quasi asciutte e a tratti fangose, che hanno messo a dura prova sia le gomme sia i piloti. Ad aumentare lo stress sugli pneumatici hanno contribuito le caratteristiche curve in contropendenza, in particolare nella prova di Whaanga Coast (SS 2 e 5).
Ciò nonostante, le velocità medie e di punta sono state abbastanza elevate. La maggiore velocità media è stata fatta registrare dal leader di giornata Ott Tanak su Hyundai a 113.5 kmh sulla SS7 Te Akau North 2 di 18.53 chilometri. “L’incognita delle variabilità del meteo – ha commentato Terenzio Testoni Rally Activity Manager di Pirelli – è tradizionalmente uno dei fattori da tenere maggiormente in considerazione in questa gara, che oggi è stata molto condizionata dall’instabilità del meteo. Emblematico il secondo passaggio di Whaanga Coast che ha presentato una prima parte addirittura polverosa e una seconda bagnata. Siamo già quasi a metà dei chilometri competitivi del Rally e il consiglio che mi sento di dare ai piloti è di essere gentili con le gomme, in modo da proteggerle il più possibile da queste superfici molto abrasive e scivolose e da poterne sfruttare al meglio le caratteristiche prestazionali. Penso che la vittoria andrà a chi meglio saprà trovare l’equilibrio tra velocità e regolarità”.
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In Nuova Zelanda la strategia delle gomme farà la differenza
MILANO (ITALPRESS) – Il Rally della Nuova Zelanda torna nel calendario del mondiale dopo 10 anni e cade in un momento cruciale di una stagione che a tre gare dalla fine resta ancora potenzialmente aperta. Superfici miste, medio-abrasive e talvolta scivolose che rendono affannosa la ricerca del grip ottimale, e curve che richiedono set up attenti sono le caratteristiche tradizionali del rally neozelandese, rese ancora più impegnative dal format di gara. Non mancano, infatti, le particolarità nell’edizione 2022, come l’anticipazione al venerdì (già vista nel 2012) del doppio passaggio sul mitico tracciato di Whaanga Coast e la concentrazione nel primo giorno di gara di oltre la metà dei chilometri competitivi totali del rally: 158,56 km in sei prove speciali sui 279.8 complessivi in 17 prove. La ricerca del grip e la salvaguardia dell’integrità delle gomme oltre che delle vetture rappresentano la vera sfida per i piloti sugli sterrati neozelandesi, spesso ricoperti di terriccio. Le sorti della gara rischiano di essere decise già al venerdì, che non solo presenta prove lunghissime, ma anche molto impegnative, in particolare i due passaggi della Whaanga Coast (SS2 e SS5 di 29.27 chilometri) caratterizzata da curve in contropendenza che mettono a dura prova la struttura degli pneumatici.
Non meno impegnativi si presentano i doppi passaggi della Te Akau South (SS3 e SS6) che con i suoi 31.48 km è tra le più lunghe della stagione. La scelta e la strategia gomme potrebbero rivelarsi fondamentale: ogni equipaggio, infatti, dovrà trovare il giusto equilibrio tra prestazioni, robustezza e resistenza all’usura. Per questa gara: Scorpion a mescola morbida per le superfici più scivolose e per assicurare il massimo grip, è la prime. Al momento le previsioni segnalano alta probabilità (più del 50%) di pioggia durante la settimana del rally, con temperature a Auckland comprese tra 13 e 18 gradi. Scorpion a mescola dura per le distanze più lunghe e i terreni più accidentati, è la option, che potrebbe rivelarsi la scelta più indovinata per le lunghe e sfidanti speciali del venerdì. “L’ultima gara su sterrato della stagione promette di essere anche una delle più impegnative. Credo che vedremo una strategia gomme molto variegata, nella quale sia la prime che la option risulteranno fondamentali – spiega Terenzio Testoni, rally activity manager Pirelli -. A parte gli stress strutturali, già di per sè molto severi, mi aspetto anche usura, in particolare nella prima giornata di gara. Generalmente i piloti che partono davanti, potrebbero avere qualche svantaggio in termini di grip nei primi passaggi. Le incognite del meteo potrebbero, inoltre, introdurre delle ulteriori varianti che non vanno sottovalutate”, conclude Testoni.
Pirelli porta in Nuova Zelanda 440 gomme per le vetture Rally1. Ogni vettura può montare fino a 28 pneumatici durante tutta la gara incluse le 4 per l’eventuale shakedown.
Le allocazioni per la categoria top sono: 24 pneumatici per gli Scorpion KX WRC SA; 8 per gli Scorpion KX WRC HA; 4 pneumatici extra di una mescola a scelta dell’equipaggio, in caso di partecipazione allo shakedown che potrebbe portare a 12 la dotazione di hard. Pirelli fornisce, inoltre, 740 gomme alle vetture WRC2, che possono usare fino a un massimo di 26 gomme a vettura, incluso lo shakedown. Le allocazioni per ciascun equipaggio sono: 22 pneumatici per la prime a mescola morbida, Scorpion K6B: 8 per la option a mescola dura, Scorpion K4B; 4 pneumatici extra di una mescola a scelta dell’equipaggio, in caso di partecipazione allo shakedown.
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Hyundai vince in Grecia la gara più difficile per gomme e vetture
ATENE (GRECIA) (ITALPRESS) – Il Rally di Grecia, penultima gara su sterrato del Campionato mondiale Rally e tappa finale del Junior WRC, si chiude confermando la sua fama di gara durissima e spettacolare, piena di capovolgimenti in classifica e disavventure meccaniche, nella quale l’affidabilità delle gomme è stata l’unica certezza. A prevalere nel WRC1 sono state le Hyundai con una tripletta storica (in ordine Thierry Neuville, Ott Tanak, Dani Sordo), mentre nel FIA Junior WRC, altro monogomma Pirelli, si è imposto l’estone Robert Virves che con la vittoria in terra greca si aggiudica anche il titolo, superando sul filo di lana Sam Pajari, leader del campionato fino alla vigilia, e Jon Armstrong. Le pietre disseminate sui tracciati di tutte le prove speciali, soprattutto nei secondi passaggi, hanno costituito il maggiore pericolo per l’integrità delle vetture e delle gomme, in particolare nelle prove del sabato, le più lunghe di tutta la gara, caratterizzate anche dal caldo torrido e da superfici miste, che al mattino hanno consigliato a parecchi piloti una scelta gomma mista tra hard e soft.
Al venerdì, oltre i sassi, la sfida maggiore è stata costituita dalla polvere e dalla ghiaia con fondi che si sono rivelati spesso scivolosi e con scarso grip per i piloti partiti per primi, ma via via sempre più veloci per quelli che seguivano. Le corte ma accidentate e tortuose prove della domenica hanno riassunto le caratteristiche delle giornate precedenti suggerendo ai piloti usciti per prima, e in particolare quelli WRC1, una scelta gomme mista, orientamento generalmente confermato anche per la Power Stage. Infatti, a differenza dei rally precedenti, nei quali c’era stata una scelta a senso unico delle sole prime (le Scorpion Soft in quelle gare), al Rally di Grecia la strategia gomme dei piloti ha considerato tutta la gamma a disposizione, cercando di trarre il massimo dalle caratteristiche di ciascun pneumatico. Spazio è stato, così, dato anche alla option Scorpion Soft nel tentativo di trovare un giusto equilibrio tra la robustezza e la resistenza offerta dalle Scorpion Hard (prime) e il maggior grip assicurato dalle gomme a mescola morbida, utile soprattutto alle vetture che aprivano la strada sugli sterrati più sporchi.
La differenza l’hanno fatta decisamente le hard, le più adatte alle condizioni delle Grecia, poichè sono state in grado di assicurare massima affidabilità anche sui fondi più sporchi oltre che su quelli disseminati di pietre, che ne hanno messo a dura prova la robustezza della carcassa e la resistenza all’usura. In ogni caso, ottima anche la prestazione delle Scorpion soft, che spesso hanno aiutato nel primo passaggio chi partiva davanti e trovava fondi più scivolosi a contenere, almeno parzialmente, il gap con chi li seguiva. “Anche se manca ancora una gara su sterrato – ha dichiarato Terenzio Testoni, rally activity manager – si può tranquillamente affermare che questo è stato il rally più duro nelle ultime due stagioni come testimoniano i segni di usura sui battistrada e i segni dei colpi delle pietre sui fianchi delle gomme. In Nuova Zelanda avremo un’altra gara impegnativa, ma credo non paragonabile a questa”. “Nel corso della stagione abbiamo appreso molte cose che sicuramente metteremo a frutto trasferendole nella gamma da sterrato – ha aggiunto Testoni – ma direi che sia la hard sia la soft sono ormai delle certezze per i piloti, che vi fanno completo affidamento per affrontare gare sempre impegnative e spettacolari come quelle di questa stagione. Congratulazioni a Robert Virves: l’ha spuntata con merito nell’ultima gara di un campionato Junior combattutissimo e pieno di giovani di grande talento, che siamo felici di supportare come sempre abbiamo fatto con le nuove leve del Rally”.
Nel WRC2, anche fornito in esclusiva da Pirelli, si è imposto il finlandese Emil Lindholm su koda Fabia Rally2, che ha preso quasi subito il comando e ha resistito all’inseguimento prima del connazionale Teemu Suninen su Hyundai e poi di Nikolay Gryazin (Skoda).
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