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Nel 2020 compravendite e prezzi abitazioni in calo

“Il calo fatto segnare sul versante delle compravendite residenziali (-7,7%) rappresenta un esito migliore anche delle attese più ottimistiche, a cui ha concorso il dinamismo registrato fuori dai maggiori centri urbani”. È uno dei dati che emergono dal 1° Osservatorio sul mercato immobiliare 2021 curato da Nomisma. Il Centro Studi felsineo evidenzia il fatto che in Italia nel 2020 si siano compravendute 46.241 abitazioni in meno rispetto al 2019 (-7,7% annuo) e 8.866 immobili destinati ad accogliere attività economiche in meno (-7,6%). In ambito residenziale l’entità del calo su base annua si è attenuata grazie ai mercati di provincia, i quali, nella seconda parte dell’anno, hanno fatto registrare un aumento tendenziale del 10% (primo semestre -22,2% tendenziale). Anche il mercato non residenziale ha visto una performance meno negativa (-8,3% tendenziale) nella seconda parte dell’anno rispetto alla prima (-25,1%). Importante attivatore di mercato, nel segmento degli immobili per l’impresa, è risultato essere il settore dei magazzini, che ha fatto segnare – nel secondo semestre 2020 – un incremento di 5.265 unità rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente. Da solo, rappresenta oltre il 50% del mercato non residenziale al dettaglio. Sono invece 5.236 le transazioni di spazi per il commercio effettuate in meno nel 2020, perlopiù riconducibili al primo semestre dell’anno. I prezzi di compravendita di abitazioni hanno fatto segnare un calo nominale tra lo 0,7% (città intermedie) e il 2,0% (grandi città). Sono cali alquanto contenuti se paragonati all’ultima fase riflessiva registrata in Italia (pre pandemia), che ha visto flessioni dei pezzi su base annua del 3,5% nei mercati maggiori e del 2,9% nei mercati intermedi. Alla domanda “nel corso del 2021 il mercato delle compravendite recupererà i livelli di attività persi nel 2020”, il 49,8% dei rispondenti ritiene che ciò si verificherà contro il 50,2% che lo considera improbabile. L’incertezza su come si modificheranno i prezzi nel corso dell’anno, a giudizio degli operatori, spinge l’offerta a rimanere sul mercato (90%) e a rivedere al ribasso i prezzi richiesti (75%). Anche in questo caso fa eccezione il Nord dove il 20% dei rispondenti (a fronte del 10% del totale delle risposte) ritiene che parte dell’offerta potrebbe ritirarsi dal mercato in attesa di una risalita dei prezzi. In Italia si conferma come l’acquisto della casa sia legato a logiche di stabilità familiare; il 78% delle famiglie risultano proprietarie immobiliari; la percentuale scende al 65% se si considerano i non coniugati o conviventi, mentre si attesta su valori più elevati (82%) tra chi è sposato o convive stabilmente. Con l’avvento della pandemia si è ulteriormente ampliato il ricorso al mutuo per l’acquisto dell’immobile (a detta del 93,7% dei rispondenti) e il temporaneo utilizzo dell’opzione locativa (per l’84,6% degli intervistati), in attesa di una definizione delle prospettive. La qualità dell’abitare è un elemento sempre più ricercato dagli acquirenti italiani così come è cresciuto l’interesse ad acquistare l’abitazione al di fuori del comune principale (64%). Nomisma evidenzia come “il timore che gli attuali riferimenti di mercato risultino insostenibili, alla luce della drammaticità del tracollo subito dalla nostra economia, appare tutt’altro che infondato”.
(ITALPRESS).

In aumento nel 2020 i prezzi delle case

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Secondo le stime preliminari dell’Istat, nel quarto trimestre 2020 l’indice dei prezzi delle abitazioni (IPAB) acquistate dalle famiglie, per fini abitativi o per investimento, aumenta dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dell’1,6% nei confronti dello stesso periodo del 2019 (era +1,0% nel terzo trimestre 2020). L’aumento tendenziale dell’IPAB si deve sia ai prezzi delle abitazioni nuove che crescono dell’1,7%, in rallentamento rispetto al trimestre precedente (quando la variazione era del +3,0%), sia ai prezzi delle abitazioni esistenti che aumentano dell’1,4%, accelerando rispetto al terzo trimestre 2020 (era +0,7%). Questi andamenti si manifestano in un contesto di crescita vivace dei volumi di compravendita (+8,8% l’incremento tendenziale registrato dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate per il settore residenziale per il quarto trimestre 2020, dopo il +3,0% del trimestre precedente).

Su base congiunturale l’aumento dell’IPAB (+0,3%) è dovuto unicamente ai prezzi delle abitazioni esistenti che registrano un incremento pari allo 0,3% mentre quelli delle abitazioni nuove diminuiscono dello 0,3%. In media, nel 2020, i prezzi delle abitazioni aumentano dell’1,9% con i prezzi delle abitazioni nuove che fanno registrare un +2,1% e quelli delle abitazioni esistenti (che pesano per oltre l’80% sull’indice aggregato) che crescono dell’1,9%. Rispetto alla media del 2010, primo anno per il quale è disponibile la serie storica dell’IPAB, nel 2020 i prezzi delle abitazioni sono diminuiti del 15,0% (-21,6% per le abitazioni esistenti, +3,6% per le nuove). Il tasso di variazione acquisito dell’IPAB per il 2021 è pari a -0,3% (-0,6% per le abitazioni esistenti e +0,8% per le abitazioni nuove).

Nel quarto trimestre la crescita tendenziale dei prezzi delle abitazioni su base annua è trainata da Sud e Isole (+3,0%); i prezzi crescono ma in modo meno marcato nel Nord-Ovest e nel Nord-Est (rispettivamente +1,7% e +1,8%) e di poco nel Centro (+0,2%). Nel quarto trimestre a Milano i prezzi delle abitazioni aumentano, su base annua, del 7,4%, confermando una crescita sostenuta sebbene in decelerazione rispetto al trimestre precedente (era +12,0%). A Torino e a Roma, invece, i prezzi delle abitazioni sono in calo (rispettivamente del 2,0% e dello 0,5%).

“Nel 2020, l’anno dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19, i prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie registrano la crescita più ampia in media d’anno (+1,9%) da quando (2010) è disponibile la serie storica dell’indice IPAB – commenta l’Istat -. Questa dinamica si manifesta in un contesto di diminuzione delle compravendite di immobili residenziali del 7,7% rispetto al 2019, confermando come l’andamento dei prezzi delle abitazioni risenta solo in parte e con ritardo dei movimenti della domanda. L’aumento è imputabile ai prezzi sia delle abitazioni nuove sia di quelle esistenti ed è trainato dal Nord, con il Sud e Isole dove tornano a salire mentre al Centro rimangono pressochè stabili”. (ITALPRESS).

Aumentano gli immobili a elevate prestazioni energetiche

ROMA (ITALPRESS) – Aumentano gli edifici ad elevate prestazioni energetiche, che passano da circa il 7% al 10% del totale nel periodo 2016-2019, grazie al contributo di ristrutturazioni importanti e di nuove costruzioni. E’ quanto emerge dal Rapporto annuale sulla Certificazione Energetica degli Edifici, risultato della collaborazione tra ENEA e CTI (Comitato Termotecnico Italiano), presentato oggi nel corso del webinar, al quale hanno preso parte, tra gli altri, Federico Testa, presidente dell’ENEA, Cesare Boffa, presidente del CTI e Anita Pili, membro del Coordinamento della Commissione Energia della Conferenza delle Regioni, nonchè assessore all’Industria della Regione Autonoma della Sardegna.
Il rapporto è basato su oltre 4,5 milioni di attestati di prestazione energetica (APE)[1] del periodo 2016-2019, di cui l’85% riguardanti immobili residenziali[2] . Dal rapporto emerge anche come oltre il 60% del parco immobiliare italiano sia nelle classi energetiche meno efficienti (F-G), anche perchè costruito principalmente tra il 1945 e il 1972; le nuove costruzioni rappresentano solo il 3,4% degli APE e di questi più del 90% sono ad elevate prestazioni energetiche (A4-B). Il settore non residenziale, che pesa per il 15% sul totale degli APE, ricade per oltre il 50% degli attestati nelle classi energetiche intermedie (C-D-E) e per più del 10% in quelle più efficienti (A4-B).
“La riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati presenti nel nostro Paese è una delle priorità strategiche indicate nel Piano Nazionale Integrato Energia e Clima al 2030, proprio con l’obiettivo di favorire una riduzione dei consumi di energia e delle emissioni di CO2, nonchè lo sviluppo e l’integrazione di una produzione di energia basata sulle fonti rinnovabili”, spiega il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli. “In questi anni l’Italia ha messo in campo un insieme di strumenti di incentivazione e di misure di regolazione in grado di accelerare il tasso di efficientamento energetico degli edifici. Basti pensare al meccanismo delle detrazioni fiscali che è stato recentemente potenziato con il Superbonus al 110%, al fine di incentivare la realizzazione di interventi di riqualificazione energetica degli edifici, come il cappotto termico e la sostituzione degli esistenti impianti di riscaldamento. Si tratta di misure che incidono fortemente sia in termini di riduzioni dei consumi di energia che di mobilitazione di investimenti. Gli Attestati di Prestazione Energetica (APE) costituiscono, quindi, un importante strumento per comprendere la prestazione energetica delle nostre abitazioni e gli interventi che sarebbe opportuno realizzare per migliorarne la performance. Desidero, pertanto, ringraziare ENEA e CTI che hanno elaborato il rapporto e le Regioni che hanno messo a disposizione i dati sugli APE e auspico che questa attività di monitoraggio possa proseguire nei prossimi anni anche attraverso la completa realizzazione del Sistema Informativo Nazionale sugli Attestati di Prestazione Energetica”, conclude Patuanelli.
“L’ENEA, anche in veste di Agenzia nazionale per l’efficienza energetica, ha contribuito attivamente all’introduzione della certificazione energetica in Italia”, sottolinea il presidente dell’ENEA Federico Testa. “Inoltre, l’Agenzia lavora costantemente con il Ministero dello Sviluppo Economico e con i principali operatori di settore per pianificare e realizzare politiche volte a una maggior diffusione dell’Attestato di Prestazione Energetica (APE). Insieme alla possibilità di intraprendere scelte più consapevoli e motivare azioni per la riduzione dei consumi, le informazioni contenute negli attestati, raccolte nei catasti regionali e provinciali che alimentano a loro volta il Sistema Informativo sugli APE (SIAPE), sono fondamentali per analizzare le prestazioni energetiche dell’intero patrimonio edilizio italiano – aggiunge -. Inoltre, attraverso innovativi sistemi di misura e contabilizzazione, le potenzialità dell’APE aumentano, restituendo dati sempre più accurati e accessibili ai consumatori. Pertanto, la certificazione energetica si pone come strumento fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi in tema di efficienza energetica e il monitoraggio costante delle informazioni ottenute attraverso gli APE consente di sviluppare una pianificazione strategica in tema di riqualificazione, servizi e politiche energetiche”, prosegue il presidente dell’Enea.
“Ci tengo anche a ringraziare il gruppo di lavoro che ha realizzato questo pregevole documento e spero vivamente che le analisi, le riflessioni e le indicazioni in esso contenute siano un utile riferimento per decisori pubblici, studiosi e aziende private, al fine di utilizzare al meglio tale strumento e contribuire a migliorarne l’efficacia”, conclude Testa.
“Questo rapporto rappresenta un momento chiave di un progetto ambizioso: trasferire agli operatori del settore i risultati del lavoro e le informazioni in materia di certificazione energetica degli edifici che ENEA e CTI, grazie alla collaborazione delle Regioni e Provincie autonome e con la supervisione del MiSE, raccolgono durante la loro quotidiana attività. Il rapporto, grazie ai periodici aggiornamenti, consentirà a policy e decision maker di avere un solido riferimento per comprendere a fondo come le attività legislative e tecniche in materia di efficienza energetica degli edifici si evolvono nel tempo e influenzano le dinamiche di uno dei mercati più importanti per il sistema Paese”, sottolinea il presidente del CTI Cesare Boffa.
“L’efficientamento energetico in edilizia rappresenta sicuramente uno dei cluster di sviluppo più importanti e rappresentativi a livello locale, con le Regioni che, nell’ambito di una cornice di riferimento di respiro europeo e nazionale, rivestono un ruolo determinante in termini di armonizzazione tra le esigenze del centro e quelle della periferia, tra le preminenti necessità di aderenza alle istanze di carattere generale e le singole vocazioni espresse dalle comunità locali”, dichiara Anita Pili, membro del Coordinamento della Commissione Energia della Conferenza delle Regioni, nonchè assessore all’Industria della Regione Autonoma della Sardegna.
“Migliorare le prestazioni energetiche degli edifici rappresenta uno dei principali obiettivi per accompagnare la transizione energetica del nostro Paese con significativi benefici economici: gli interventi di riqualificazione energetica, infatti, hanno generato negli ultimi 10 anni circa 39 miliardi di euro di investimenti e 270 mila posti di lavoro diretti ogni anno, che arrivano a oltre 400 mila considerando anche l’indotto”, sottolinea Ilaria Bertini, direttore del Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica dell’ENEA. “Ora abbiamo a disposizione anche il Superbonus al 110% che persegue due obiettivi principali: rilanciare l’economia attraverso il comparto edilizio e migliorare le prestazioni energetiche del parco immobiliare. Il meccanismo ha ormai tutti i suoi tasselli al posto giusto e tutti i soggetti coinvolti – imprese, istituzioni, istituti di credito e la stessa ENEA – sono già oltre lo start di partenza, senza ritardi o intoppi”, conclude Bertini.
(ITALPRESS).

“G311 – Green Living” ai vertici dell’equity crowdfunding immobiliare

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A inizio giugno Mamacrowd, la prima piattaforma italiana di Equity crowdfunding per capitale raccolto, ha lanciato la sua prima campagna nel segmento immobiliare con il progetto G311-Green Living promosso da una seria compagine azionaria che vede come promotori principali Vitofin (holding immobiliare) e HB4 Holding (holding industriale). Un innovativo progetto di sviluppo immobiliare di un’area sita a Milano in via Gallarate 311 che punta a creare un piccolo quartiere urbano altamente sostenibile in un contesto riqualificato e in forte crescita. In pochi mesi sono già raccolti oltre 2.481.150 euro, con un investimento medio di 13.743 euro, sei appartamenti sono già stati venduti (tra cui il più grande del valore di 750.000 euro). Tempi (12 mesi di costruzione) e costi del progetto sono stati confermati dagli appaltatori con cui si stanno chiudendo le trattative. Confermato inoltre un margine di saving verso il business plan presentato in campagna. Attesa invece a breve la delibera d’accordo con due primari istituti di credito.

“Milano si sta dimostrando una vera e propria miniera d’oro per il real estate, il giro d’affari è stimato intorno ai 3 miliardi, cifra che non tiene ancora conto delle Olimpiadi 2026 e della costruzione del nuovo stadio. Una delle aree in forte crescita e in via di riqualificazione è l’area tra via Gallarate e il Mind, il nuovo polo tecnologico di Milano – ha spiegato Alberto Villa, Ceo di Vitofin -. In questo contesto, che si qualifica tra i più smart di Milano e ricco di verde, sono già nati progetti come Cascina Merlata e il nuovo ospedale Galeazzi. Nel prossimo anno realizzeremo il complesso abitativo “G311 – Green Living”: 2 edifici residenziali di otto piani fuori terra, oggi già costruiti al rustico, che ha come obiettivo quello di creare una comunità di abitanti che si riconosca nei valori della sostenibilità, con una condivisione equilibrata delle ampie parti comuni”. “Nonostante “G311-Green Living” sia la prima campagna nel segmento immobiliare per Mamacrowd, ad oggi, si posiziona come quarta campagna per capitali raccolti e come prima lanciata da una piattaforma non verticale. Un risultato ottimo che non potrà che migliorare visto che la campagna è ancora in corso e terminerà il 21 settembre”, ha spiegato Dario Giudici, Ceo di Mamacrowd. (ITALPRESS).

A Prelios Integra mandato property management da Serenissima Sgr

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Prelios Integra, società del Gruppo Prelios attiva nella gestione di immobili per conto di grandi operatori immobiliari pubblici e privati, si è aggiudicata il mandato di Property Management per gli immobili di proprietà del Fondo Sansovino gestito da Serenissima SGR Spa.
Il Fondo è principalmente costituito da immobili da valorizzare in attività di trading o in fase di sviluppo, e aventi molteplici destinazioni d’uso: commerciale, residenziale, direzionale, alberghiera, industriale/servizi, infrastrutturale, per un valore complessivo di oltre 160 milioni di euro e una superficie totale superiore a 600.000 metri quadrati.
“Siamo molto soddisfatti del mandato che abbiamo ricevuto. Grazie a questa nuova aggiudicazione, la prima con Serenissima SGR, Prelios Integra consolida la propria leadership nel mercato dei servizi di Property Management, confermandosi partner ideale per clienti di elevato standing offrendo servizi unici ad alto contenuto professionale basati su specifiche esigenze dei clienti”, afferma in una nota Corrado Sensale, Director Property Management di Prelios Integra.
(ITALPRESS).

Otto milioni di italiani in case con problemi strutturali o di umidità

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La pandemia del Covid-19 ha portato al ripensamento di numerosi aspetti della vita quotidiana. Tra questi anche il modo di concepire la casa – spesso trasformata in vero e proprio luogo di lavoro -, i suoi spazi e le sue caratteristiche strutturali. Progettazione e costruzione degli spazi domestici devono rispondere a esigenze diverse, basate su nuovi stili di vita ma anche sulla tutela della salute e sul comfort abitativo, non sempre garantiti nelle abitazioni attuali. Basti pensare che, secondo la fotografia di SAIE – la fiera delle costruzioni organizzata da Senaf che si terrà a BolognaFiere dal 14 al 17 ottobre 2020 – su base dati Istat, nel 2018 quasi otto milioni di cittadini (13,2% della popolazione) vivevano in una casa con problemi strutturali o di umidità, con Calabria (22,4%), Sardegna (21,9%) e Lazio (20%) in testa. Più sicure, invece, le abitazioni in Valle d’Aosta (6,7%), Molise (8,3%) e Lombardia (9,6%). Diventa fondamentale anche salvaguardare la salubrità degli ambienti domestici: ovvero progettare e costruire pensando al benessere fisico e psicologico di chi li abita e prestando attenzione alla pulizia dell’aria, alla qualità dell’acqua, alla qualità degli impianti di riscaldamento e condizionamento fino all’isolamento termico ed acustico. Proprio l’inquinamento acustico rappresenta un problema per tanti italiani: secondo i dati Istat, nel 2018 il 10,9% dei cittadini viveva in abitazioni con rumore dai vicini o dalla strada. Complicazione che si fa ancora più evidente in Campania (14,8%), Piemonte (13,9%) e Lazio (13,8%), mentre è meno diffusa in Molise (solo il 3,2%), nella Provincia Autonoma di Trento (3,6%) e in Valle d’Aosta (3,6%).

Problemi strutturali, di umidità e di inquinamento acustico possono rendere gli ambienti indoor pericolosi e insalubri, specialmente in un momento storico in cui la casa è diventata anche un ambiente di lavoro. Lo smart working, già implementato da tante aziende negli anni passati, vedrà infatti un sicuro aumento nei prossimi anni: con l’emergenza sanitaria in corso lo hanno sperimentato 8 milioni di italiani, contro i circa 570mila del 2019. Secondo il direttore tecnico di SAIE, l’architetto Michele Ottomanelli, Docente al Politecnico di Milano, “il ripensamento dello spazio domestico si fonda su quattro aspetti: flessibilità, sostenibilità, salubrità e tecnologia. Flessibilità vuol dire implementare soluzioni tipologiche abitative più coerenti con le mutate esigenze funzionali, anche dal punto di vista del design degli interni, per permettere attraverso l’uso di soluzioni di arredo mobili (ad esempio pareti manovrabili ed elementi multifunzionali), la creazione di zone di privacy per chi lavora o studia”. “Dopo gli ultimi decenni in cui open space e ambienti unici erano diventati irrinunciabili – aggiunge -, le persone avvertono la necessità di separare, anche solo temporaneamente, spazi comuni e privati. Sostenibilità vuol dire continuare nel percorso di riduzione degli sprechi energetici attraverso una sempre maggiore attenzione alla qualità del sistema edificio/impianto, a quella dell’involucro, dei serramenti e dei sistemi tecnologici. Insieme alla riqualificazione delle filiere di produzione dei prodotti da costruzione che dovranno sempre di più guardare agli aspetti sistemici ambientali. Garantire salubrità, benessere e comfort riducendo gli sprechi energetici è infatti una delle sfide dell’edilizia del presente e del futuro di cui si parlerà molto a SAIE”.

“Tecnologia, declinata nell’ambito della progettazione, vuol dire puntare sempre di più sulla digitalizzazione, sul BIM, sulle piattaforme condivise e sulla realtà virtuale e aumentata. Questi aspetti portano ad un radicale cambiamento delle possibilità di controllo del processo di progettazione, di gestione del cantiere, di gestione della manutenzione immobiliare. Infine, è la tecnologia relativa alle connessioni digitali collegate ai nuovi modi di abitare e di gestire funzioni e impianti che si sintetizza nel concetto di Smart Home e Smart Building. Tutti questi elementi stanno trasformando la filosofia dell’abitare, che non può prescindere da una nuova cultura del progettare e del costruire”, conclude Ottomanelli. Alla nuova cultura del costruire saranno dedicate numerose iniziative speciali di SAIE. Due, in particolar modo, saranno incentrate sul tema della salubrità: la Piazza Edificio e Salubrità e la Piazza Impianti e Salubrità, dove gli addetti ai lavori potranno confrontarsi tra loro, esporre e conoscere tutte le soluzioni, le tecnologie e i materiali più innovativi. (ITALPRESS).

Immobili, valori stazionari nonostante clima economico negativo

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Secondo un’indagine svolta dal Centro Studi Fiaip su circa 1.000 agenti immobiliari, dal 4 maggio giorno di riapertura delle attività, sono riprese a pieno regime le visite agli immobili sia in vendita che in locazione. La domanda potenziale sembra addirittura cresciuta e sono state raccolte le prime proposte d’acquisto, confermando che la pandemia non ha spento la voglia di casa. Nel secondo trimestre, secondo il Centro Studi Fiaip, si fotografa una situazione stazionaria per il mercato immobiliare residenziale, rispetto allo stesso periodo del 2019, anche per quanto concerne i valori immobiliari. Viceversa, relativamente ai settori commerciale e direzionale si registra una contrazione dei valori per le locazione di uffici, con un altrettanto forte riduzione dei metri quadri richiesti dalle aziende. Medesima situazione per quanto concerne i negozi che, fatta eccezione per le attività alimentari, continuano a soffrire gli effetti della crisi. Il settore turistico, fortemente penalizzato dalla pandemia, è attualmente in una situazione di “limbo” nell’attesa di una ripartenza del flusso dei collegamenti.Nonostante il periodo di grande difficoltà e incertezza, sarebbero più di 2 milioni le famiglie propense all’acquisto immobiliare, mentre la domanda è condizionata da una rapida evoluzione dei modi di abitare, ossia di vivere la propria abitazione anche come luogo dove lavorare e produrre. L’abitazione maggiormente richiesta continua a essere il trilocale, che non solo deve godere di tutti i servizi (metro-bus, supermarket, farmacie, alimentari) in prossimità, ma disporre di terrazzi e balconi o di aree a verde privato, oltre ad uno spazio dove poter lavorare in smart-working. “Le mutate esigenze dell’abitazione desiderata – dichiara Mario Condò de Satriano, presidente del Centro Studi Fiaip – purtroppo non bilanciate da una maggiore capacità di spesa, produrranno una omogeneizzazione e migliore distribuzione della domanda sul territorio a vantaggio di una rivalutazione delle zone semicentrali e periferiche. Si conferma in crescita il numero di coloro che si rivolgono alle agenzie immobiliari (+22%) per guardare all’acquisto della casa, per difendere i propri investimenti e per riconvertire l’abitazione in una casa più confortevole e spaziosa. Aumentano inoltre – aggiunge – coloro che hanno mostrato difficoltà nel pagamento dell’affitto, che non riescono ad accedere ad alcun bonus e dove il ruolo dell’agente immobiliare diviene ancora più strategico al fine di trovare soluzioni condivise che evitino contenziosi legali. Nel segmento commerciale sono inoltre numerosi negozi nei centri storici non hanno riaperto e sono sempre in crescita coloro che dismettono locali e attività d’impresa non potendo superare la crisi”.
Per il presidente Fiaip Gian Battista Baccarini, “rispetto ai Paesi europei lo stock immobiliare italiano, caratterizzato da una percentuale elevata di immobili obsoleti, potrà però beneficiare dell’effetto che auspichiamo sarà innescato nei prossimi mesi dall’applicazione di un’interessante misura prevista all’interno del Dl Rilancio, conosciuta come ‘Superbonus 110%’ quale progetto organico a sistema circolare che richiede la collaborazione di tutti, in quanto affianca una fiscalità di vantaggio alla riqualificazione energetica e al consolidamento sismico dell’intero patrimonio immobiliare rendendolo nuovamente attrattivo e contribuendo in tal modo ad aumentare il valore di mercato. Una misura che – ribadisce – con i giusti correttivi quali una sburocratizzazione per facilitare l’accesso, l’estensione della sua applicabilità alle seconde case unifamiliari e l’allungamento della sua durata almeno fino al 2025, potrebbe rappresentare, grazie anche e soprattutto alla ‘bancabilità’, una leva di strategica importanza per il rilancio del mercato, in particolare dell’usato, e in generale dell’intero settore immobiliare da sempre fondamentale per l’intera economia nazionale”, conclude.
(ITALPRESS).

Mamacrowd entra nel crowdfunding immobiliare

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Mamacrowd, la principale piattaforma italiana di equity crowdfunding, annuncia il suo ingresso nel segmento del crowdfunding immobiliare, un mercato da 12 miliardi di dollari, capitanato dagli USA con 7,4 miliardi di dollari ed in forte espansione anche in Europa, con quasi 1,7 miliardi di euro raccolti. La prima importante operazione di crowdfunding immobiliare per Mamacrowd è il lancio della campagna “G311 – Green Living”, un innovativo progetto di sviluppo immobiliare di un’area sita a Milano in via Gallarate 311 che punta a creare un piccolo quartiere urbano altamente sostenibile in un contesto riqualificato e in forte crescita. Il progetto è online a partire dal 21 maggio e punta a raccogliere fino a 4,4 milioni di euro: per valore si tratterebbe della più grande campagna di equity crowdfunding mai realizzata in Italia. Si tratta di 2 edifici residenziali di otto piani fuori terra, per un totale di 71 abitazioni, già realizzati al rustico, con cantine ed autorimesse interrate. L’intero progetto è stato già ripensato interpretando le rinnovate esigenze messe in evidenza in questi mesi di lockdown, durante i quali la casa ha caratterizzato in maniera particolare il vivere quotidiano: dall’esposizione alla possibilità di avere spazi verdi o all’accessibilità a tutti i servizi fondamentali, G311 punta ad esaltare nuove esperienze abitative. Il tutto assicurando un progetto moderno e ad alto valore aggiunto, grazie alla presenza di numerosi servizi all’interno del complesso abitativo e della posizione strategica in una zona in forte espansione di Milano. Gli edifici inoltre sono circondati da un piccolo bosco ricco di piante e arbusti ridefinito “Forest Garden”.

L’entry level è di soli 500 euro e questo permette di partecipare al progetto di G311 senza un grande impiego di capitali ma è stato previsto un reward maggiorato a coloro che decidono di investire cifre più abituali per un investimento immobiliare (da 100 mila euro in su). Soggetto promotore di G311 – Green Living è l’omonima società di scopo costituita ad hoc per questa operazione, controllata dalla milanese Vitofin srl che dal 1980 opera con successo nell’ambito dello sviluppo e della gestione immobiliare. La titolarità, le autorizzazioni ed il Business Plan del progetto sono stati sottoposti alla valutazione di terza parte indipendente a cura di Bureau Veritas Nexta, Gruppo Bureau Veritas, leader a livello mondiale nei servizi di ispezione, verifica di conformità e certificazione che ha effettuato tutti gli opportuni controlli al fine di garantire qualità e affidabilità del progetto immobiliare. Bureau Veritas Nexta, infatti, ha potuto procedere durante il lockdown COVID nell’effettuare le verifiche documentali grazie ai rilievi fotografici e materiali consegnati dalla committenza; andando a valutare tutti gli aspetti chiave del progetto. Una prossima site visit è prevista entro la fine de maggio. “La rigorosa due diligence di Bureau Veritas Nexta, a cui ci siamo volentieri sottoposti per dare maggiori conferme agli investitori Mamacrowd, ha prodotto un giudizio molto positivo. E’ un ottimo auspicio nonché il riconoscimento del lavoro serio e scrupoloso che il team ha fatto in questi mesi. Ne andiamo fieri”, spiega Alberto Villa, Amministratore Delegato Vitofin e Presidente G311. “Con il lancio sulla piattaforma di progetti immobiliari, Mamacrowd si consolida come hub di investimento democratico, in grado di dare agli investitori – professionali e non – un luogo unico dove creare un portafoglio diversificato di investimenti alternativi, con la garanzia della vigilanza Consob”, spiega Dario Giudici, CEO di Mamacrowd.

Il progetto è caratterizzato da buone prospettive di redditività in un orizzonte temporale breve, con un occhio attento alle nuove necessità e a importanti plus come tecnologia, sostenibilità e servizi. “Tutto questo rende G311 – Green Living un prodotto ad elevata competitività rispondente alle ultime richieste del mercato, sia per l’investitore che per l’acquirente”, sottolinea Giudici. “L’obiettivo non è solo il progetto immobiliare, già interessante per il rapporto investimento/rischio e gli obiettivi che si pone, ma anche quello di rendere possibile lo sviluppo di un piccolo quartiere urbano altamente sostenibile e veder crescere non solo il valore del proprio investimento ma anche un progetto ambizioso e originale, basato su una innovativa dimensione del vivere”, spiega Alberto Villa, Amministratore delegato Vitofin.

(ITALPRESS).