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UE approva il piano Fesr, Solinas “Centrati tutti gli obiettivi”

CAGLIARI (ITALPRESS) – La Commissione europea ha approvato il Programma regionale Fesr della Sardegna da 1 miliardo e 500 milioni di euro per il periodo di programmazione 2021-2027. Dopo un’attenta e scrupolosa analisi, ieri sera è arrivato da Bruxelles il via libera al piano di investimenti della Sardegna in favore dello sviluppo, dell’occupazione e della crescita.
“Accogliamo con estremo favore e soddisfazione il giudizio della Commissione europea, che premia il lavoro portato avanti per arrivare alla definizione del programma regionale per il settennato 21-27”, ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas. “La Regione – ha proseguito Solinas – ora è pronta ad avviare un piano di investimenti straordinario per dotazione finanziaria e indirizzi d’azione, perfettamente in linea con gli indirizzi europei e la strategia regionale per lo sviluppo sostenibile”. In particolare, ha evidenziato il Presidente, “la Sardegna si prepara a promuovere la crescita intelligente e il processo di trasformazione digitale del sistema regionale per rilanciare la competitività del sistema produttivo e per creare occupazione di qualità. Siamo pronti – ha proseguito – a promuovere la transizione verde per avere un sistema sostenibile e a garantire la parità di accesso ai servizi di qualità come istruzione, occupazione, turismo, cultura e sanità. Questo ambizioso programma – evidenzia ancora il Presidente Solinas – mira a creare una società più vicina ai cittadini e a promuovere l’identità dei territori periferici per valorizzare le potenzialità urbane naturalistiche e turistiche dell’isola e attivare nuovi processi locali di sviluppo sostenibile. Grazie alla nuova programmazione attiveremo un imponente piano di investimenti che disegnerà la Sardegna del futuro”, ha concluso Solinas.
Con una dotazione finanziaria quasi raddoppiata rispetto al precedente ciclo di programmazione (si passa da 930,9 milioni del 14-20 a 1,5 milioni del 21-27) costituita da una quota di cofinanziamento UE pari al 70% e da una quota di cofinanziamento nazionale, pari al 30% del totale, il programma Sardegna è distribuito su 6 Priorità principali: competitività intelligente, transizione digitale, transizione verde, mobilità urbana sostenibile, Sardegna più sociale e inclusiva, sviluppo integrato urbano e territorio (a cui si aggiunge la priorità relativa alle azioni di assistenza tecnica).
“Quella odierna è una giornata importante per la Sardegna e per i sardi: oggi abbiamo concretamente la possibilità di incidere sullo sviluppo futuro della Sardegna e lo faremo con politiche tese ad assicurare una crescita economica sostenibile e inclusiva e un lavoro dignitoso per tutti, salvaguardando e tutelando l’ambiente”, ha spiegato l’Assessore della Programmazione e del Bilancio, Giuseppe Fasolino. “Il programma regionale Fesr ha l’ambizione di rispondere ai principali fabbisogni della nostra Isola – ha proseguito l’esponente della Giunta Solinas – Avevamo chiesto celerità nella fase di approvazione: la decisione dell’Europa è arrivata in anticipo rispetto alle aspettative e alle tempistiche date nell’incontro della scorsa settimana a Olbia e questo è un ulteriore segnale di attenzione di Bruxelles per la nostra Isola e per il lavoro svolto. La Sardegna ora dovrà dimostrarsi pronta a cogliere appieno le opportunità offerte dalle ingenti risorse comunitarie e statali a disposizione”, ha concluso l’assessore.
Delle scelte strategiche individuate dalla Regione, ‘Transizione verde e digitalè e ‘Competitività intelligentè quelle verso cui sono state destinate le maggiori risorse, circa 1 miliardo in totale (su un programma di 1.581 milioni di euro). Nello specifico, per la ‘Transizione verdè sono previsti 522,10 milioni di euro (la Priorità 3 promuove transizione energetica pulita ed equa, per il miglioramento della gestione delle fonti energetiche, verso un’economia a zero emissioni nette di carbonio, investimenti verdi e blu, l’economia circolare ed efficiente, la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici e la prevenzione e la gestione dei rischi); per la ‘Transizione digitalè sono previsti 160 milioni di euro (la Priorità 2 è destinata miglioramento della qualità, accessibilità ed efficienza dei servizi digitali della PA, tramite forme di co-progettazione, di sostegno alla transizione digitale del comparto produttivo e l’incentivo a pratiche e tecnologie digitali nelle micro e piccole medie imprese); per la ‘Competitività intelligentè sono previsti 340,12 milioni di euro (tramite la Priorità 1 saranno perseguiti gli obiettivi di sviluppo di tecnologie avanzate, creazione di posti di lavoro, crescita delle PMI e sviluppo di competenze per la specializzazione intelligente).
Segue la Priorità numero 4, ‘Mobilità urbana sostenibilè (52,6 milioni di euro), che accoglie le istanze del tema della gestione della mobilità urbana, che negli ultimi anni ha acquisito un ruolo centrale sia nel dibattito scientifico sia nell’agenda politica europea e italiana. In sostanza la Regione attraverso le azioni di impatto strategico promuove la mobilità urbana multimodale sostenibile, nell’ambito della transizione verso un’economia a zero emissioni di carbonio. E in un quadro sociale caratterizzato da sfide occupazionali e sociali molto importanti, la Priorità 5, ‘Sardegna più sociale e inclusivà, integra e rafforza l’azione nazionale ordinaria delle politiche del lavoro, dell’istruzione e dell’inclusione e protezione sociale (85,3 milioni). Sul fronte dei servizi sanitari, inoltre, la Priorità 5 tiene conto della necessità di nuovi investimenti per garantire la parità di accesso all’assistenza sanitaria e promuovere la resilienza dei sistemi sanitari (96 milioni). Inoltre sono previsti interventi per la valorizzazione del ruolo della cultura e del turismo nello sviluppo economico del sistema regionale (44 milioni.
Infine la Priorità 6 da oltre 220 milioni, ‘Sviluppo Sostenibile integrato Urbano e territorialè, che promuove lo sviluppo sociale, economico e ambientale integrato e inclusivo, la cultura, il patrimonio naturale, il turismo sostenibile e la sicurezza nelle aree urbane. L’obiettivo perseguito sarà quello del rilancio di tutte le aree della Sardegna, puntando sulle vocazioni e sulle potenzialità proprie di ciascun territorio.
La Sardegna è anche in linea con i nuovi obiettivi strategici sanciti dal Green Deal europeo che prevede una serie di misure per rendere più sostenibili e meno dannosi per l’ambiente la produzione di energia e lo stile di vita dei cittadini. L’85% degli interventi previsti nella programmazione 21-27 è infatti già indirizzato verso gli obiettivi Green Deal, che punta ad azzerare le emissioni di gas serra e spezzare il legame tra crescita e utilizzo delle risorse naturali per agganciare, al contrario, la crescita a piani di sviluppo sostenibile. Il tema del cambiamento climatico è infatti al centro delle politiche future: 550 milioni di euro del programma nel suo complesso sono orientati a misure per il clima, 438 milioni di euro all’ambiente, 173 milioni di euro a tutela della biodiversità.

foto: xd4

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Por Fesr, Solinas “Sei priorità per una Sardegna più competitiva”

CAGLIARI (ITALPRESS) – La Regione sardegna si appresta a ottenere il giudizio positivo della Commissione europea sul Programma regionale Fesr 21-27, che dopo l’esame sta per completare la fase di approvazione per arrivare al giudizio finale entro circa 10 giorni. “Siamo a cavallo delle due programmazioni, la 14-20 e la 21-27, e stiamo quindi attraversando un momento delicato e importante soprattutto per la definizione del programma operativo del prossimo settennato – dice il Presidente Christian Solinas – E’ per questo che auspichiamo di ottenere quanto prima il giudizio positivo della Commissione europea, previsto a brevissimo, per avviare i progetti definiti nel programma, in particolare quelli legati all’innovazione, alla digitalizzazione, alla transizione verde”.
Sono sei le priorità principali del Programma, che ha una dotazione finanziaria quasi raddoppiata rispetto al precedente ciclo di programmazione dato che si passa da 930,9 milioni del 14-20 a 1 miliardo e 500 milioni di euro del 21-27 costituita da una quota di cofinanziamento UE pari al 70% e da una quota di cofinanziamento nazionale, pari al 30% del totale. “Competitività intelligente, transizione digitale, transizione verde, mobilità urbana e sostenibile, Sardegna più sociale e inclusiva, Sviluppo sostenibile integrato urbano e territoriale sono i punti cardine del programma”, sottolinea il Presidente Solinas. “Nel corso di questi anni è cambiato il mondo e conseguentemente quindi anche la nostra visione del mondo – ha detto l’Assessore al Bilancio Giuseppe Fasolino che ha illustrato a Olbia l’evento annuale del Por Fesr Sardegna alla presenza della Commissione Europea – Non a caso all’interno della programmazione 21-27 ci saranno spazi importanti per l’innovazione finalizzati a portare avanti progetti sempre più efficaci ed efficienti per o sviluppo sostenibile e forte delle nostre comunità. Abbiamo una grande sfida che ci aspetta: oggi – ha proseguito l’esponente della Giunta Solinas – dobbiamo cercare di capire come velocizzare e sburocratizzare (anche grazie alle riforme del PNRR) per accelerare la nostra capacità di spesa, solo così potremo mettere in campo le misure e i progetti che cambieranno il volto della nostra Isola”.
Guardando alle voci più impattanti del programma, per la transizione verde sono previsti 522,10 milioni di euro; per la transizione digitale 160 milioni di euro, con un obiettivo da raggiungere: avere 450 imprese ad alta intensità digitale e tutta la popolazione regionale utente di prodotti e servizi digitali; per la competitività intelligente 340,12 milioni di euro. Il tema del cambiamento climatico è al centro delle politiche future: 550 milioni di euro del programma sono orientati a misure per il clima e l’ambiente. L’Assessore Fasolino ha accolto con favore le parole positive della referente della Sardegna del programma Fesr, Francesca Raimondi, presente all’evento annuale sui fondi europei in rappresentanza della Commissione europea sul lavoro di negoziato e discussione cominciato nel 2019 e portato avanti senza sosta dalla Regione.

foto: ufficio stampa Regione Sardegna

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Solinas “La tratta è una vergognosa forma di schiavitù”

CAGLIARI (ITALPRESS) – La Sardegna contro la tratta. “La civiltà non ammette catene” è lo slogan della campagna istituzionale con la quale la Regione Sardegna aderisce alla XVI Giornata Europea contro la Tratta degli esseri umani. Una campagna di sensibilizzazione e informazione consapevole per combattere gli stereotipi e i pregiudizi, contrastando l’incitamento all’odio e le narrazioni contro la migrazione. “La tratta è una vergognosa forma di schiavitù e di umiliazione della dignità umana – afferma il presidente della Regione, Christian Solinas – Questa giornata è l’occasione per denunciare che, in tutto il mondo, migliaia di persone, uomini, donne, bambini vengono trasferiti dal loro Paese di origine ad un altro con l’inganno, o approfittando del loro stato di vulnerabilità, finendo nelle mani dei trafficanti più spietati per essere sfruttati nelle economie criminali, nella prostituzione, nel traffico di organi, nell’accattonaggio e nei matrimoni forzati, fino alle adozioni internazionali illegali. Un crimine contro l’umanità che deve essere percepito da tutti. Ancora una volta è necessario sensibilizzare la cittadinanza, e in particolare le nuove generazioni, cooperando con tutte le istituzioni coinvolte nella lotta alla tratta degli esseri umani”.
“La tratta degli esseri umani è un’ingiustizia insopportabile – sottolinea l’assessore del lavoro, Alessandra Zedda – che uccide la dignità delle persone. Donne sul marciapiede, giovani lasciati per strada a mendicare, minorenni non accompagnati che spesso vengono fatti sparire, pagano il prezzo della violenza. Sembrano persone invisibili, lontane da noi, a volte giriamo la faccia per non vederle. Sono vittime della disumanità e hanno diritto a sostegno e protezione per riscattarsi. Ci vuole maggiore consapevolezza, non possiamo far finta di non capire, ma chiederci chi c’è dietro, difendere queste persone private della loro libertà, integrandole nella nostra società”.
L’amministrazione regionale da tempo è impegnata nelle politiche anti-tratta coordinando le azioni delle istituzioni pubbliche e delle organizzazioni anti-tratta a livello regionale. Nell’ultimo anno, attraverso il Progetto Elen Joy, nel corso dell’ultimo bando, conclusosi lo scorso settembre, sono state accolte e sostenuto 42 persone di origine straniera, 23 donne e 19 uomini provenienti da diversi ambiti di sfruttamento, sessuale e lavorativo.
Nell’ambito delle attività di emersione, sono state intercettate 842 persone di vario genere e provenienza. Attraverso l’azione delle unità di strada notturne e diurne che operano nei luoghi di sfruttamento, e di quelle di contatto rivolte allo sfruttamento sessuale, degli sportelli e dei servizi per le diverse forme di povertà, emerge un incremento della presa in carico di beneficiari di genere maschile, provenienti dallo sfruttamento lavorativo. Un dato che dimostra l’evoluzione di un fenomeno che si è ampliato e diversificato, evidenziando un’emergenza proveniente anche dal lavoro irregolare che richiede un intervento innovativo e congiunto in soccorso alle vittime di questo reato. La Regione rinnova il suo impegno anche con la campagna di comunicazione istituzionale, prevista dal Piano Regionale Immigrazione 2022 e articolata in giornate tematiche, corredate dalle tavole create dal fumettista Bepi Vigna, che ha preso avvio lo scorso 8 marzo.
Per la giornata odierna sono previste una serie di attività di sensibilizzazione. Il palazzo dell’Assessorato regionale del Lavoro esporrà lo striscione “La Regione NON TRATTA”. Un’iniziativa a cui aderiscono anche le amministrazioni comunali, che allestiranno il banner (nome citta NON TRATTA) nei principali monumenti cittadini. Il Comune di Cagliari al Bastione, Sassari nel Palazzo di Città, Nuoro nel Palazzo Municipale, Oristano in via via Eleonora, Olbia in Piazza Regina Elena di Gallura, Quartu Sant’Elena e Iglesias nei loro Palazzi Municipali.
Coinvolte anche le aziende di trasporto urbano pubblico delle città di Cagliari (CTM), Sassari (ATP Sassari), Nuoro (ATP Nuoro) e Olbia (ASPO), che contribuiranno a veicolare le immagini e il messaggio della campagna nei loro info point e all’interno della propria flotta con l’applicazione dei dondolini all’interno degli autobus.
Con la collaborazione della Congregazione Figlie della Carità, nell’ambito del “Progetto Elen Joy” saranno allestite due postazioni fisse a Cagliari (in Piazza Martiri, dalle ore 09:00 alle 13:00) e a Sassari (in Piazza Castello dalle ore 09:00 alle ore 13:00) per la distribuzione dei gadget della campagna di comunicazione regionale. I volontari del Servizio Civile delle ACLI, indossando le magliette logate, al motto “La civiltà non ammette catene” gireranno nei punti nevralgici delle città di Iglesias e Nuoro consegnando il materiale divulgativo in cambio di una foto, utilizzando la cornice creata ad hoc per l’evento.
Non manca il coinvolgimento e la partecipazione degli studenti. Presso l’Istituto Tecnico di Nuoro “Salvatore Satta”, in collaborazione con il Comune di Nuoro e l’ente di formazione IAL Sardegna, si svolgerà la Tavola rotonda sul tema “Raccontare la tratta. La narrazione del fenomeno attraverso linguaggi innovativi”, un occasione per approfondire un argomento tanto importante come quello delle vittime della tratta attraverso forme di comunicazione alternative quali il cinema e i fumetti.

foto: ufficio stampa Regione Sardegna

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Chessa “Archeologika grande vetrina per il nostro patrimonio”

CAGLIARI (ITALPRESS) – “Per la prima volta in Sardegna, abbiamo organizzato l’expo del turismo archeologico, che rappresenta una grande vetrina a disposizione dell’immenso patrimonio archeologico della nostra Isola. Manifestazione che dimostra il concreto impegno della Regione nella tutela e nella valorizzazione dei suoi beni materiali e immateriali per proporre la ‘Destinazione Sardegnà come meta del turismo culturale”. Lo ha detto l’assessore regionale del Turismo, Gianni Chessa, che, questa mattina, dopo il taglio del nastro e l’apertura al pubblico di “Archeologika”, che si terrà fino al 16 ottobre al Bastione Saint Remy di Cagliari, ha partecipato al convegno “I valori del patrimonio archeologico per il turismo culturale della Sardegna”.
“Questo filone turistico, basato sulla nostra storia identitaria e millenaria, ha enormi potenzialità finora inespresse – ha aggiunto l’assessore Chessa – Perciò, se puntiamo a prolungare la stagione turistica e al rilancio delle zone interne, dobbiamo affrontare il mercato nazionale e internazionale con la nostra proposta storico-culturale. Anche questi appuntamenti di grande valore servono a promuovere una Sardegna appetibile e competitiva anche nel turismo culturale. Siamo un’isola ricca di storie affascinanti che meritano di essere raccontate e che rappresentano una grande opportunità anche per l’intero sistema delle imprese turistiche, delle agenzie culturali e delle amministrazioni locali. I sardi devono riappropriarsi con orgoglio della propria identità e prendere coscienza del valore storico e culturale della propria terra”.
“Finalmente, all’interno di una stessa iniziativa, si troveranno tutte le professionalità e gli operatori del settore, dai siti museali a quelli archeologici, esperti nazionali e internazionali, dalle fondazioni ai tour operator. La Regione proseguirà ad investire in questo settore, programmando una strategia per mettere in rete e valorizzare il patrimonio archeologico e creando opportunità di crescita economica e occupazionale per la Sardegna”, ha concluso l’esponente della Giunta Solinas.

foto: ufficio stampa Regione Sardegna

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Fitch promuove la Sardegna, Solinas “Premiati conti e politiche della Regione”

CAGLIARI (ITALPRESS) – “La Sardegna è una regione attrattiva sotto il profilo degli investimenti, affidabile finanziariamente e capace di alimentare le proprie politiche attive in ogni settore di riferimento. Con la pubblicazione del rating ’22 da parte dell’agenzia internazionale Fitch abbiamo un dato significativo che riguarda la valutazione della regione Sardegna e dei suoi conti: per la prima volta una regione ha un rating superiore a quella dello Stato. E’ un risultato importante per la Sardegna e per i sardi, frutto di un percorso e di un lavoro condotto in questi tre anni, che ha inciso profondamente sulla struttura finanziaria e sul bilancio della regione”. Lo ha detto il Presidente della Regione, Christian Solinas presentando il giudizio dell’agenzia Fitch sul rating della Sardegna e i risultati ottenuti in campo economico finanziario dalla Regione nel corso della Legislatura, alla presenza dell’Assessore della Programmazione, Giuseppe Fasolino, e della dg dei servizi finanziari dell’Assessorato, Marcella Marchioni.
In un contesto di prolungato stress macroeconomico la Sardegna ha infatti dimostrato un buon controllo dei conti e delle capacità di ripagare i debiti e una buona capacità di programmazione dei fondi europei, elementi che hanno portato l’agenzia di rating a confermare per la Sardegna un rating li lungo periodo (LT IDR) pari a BBB+, superiore al rating dell’Italia, fermo a BBB, e di attestare il rating di breve periodo (ST IDR) a F1. Con una previsione a medio e lungo termine stabile (outlook), l’agenzia non prevede cambiamenti. Fitch, valutando la solvibilità della regione, ha attribuito un giudizio positivo circa la capacità della Sardegna di generare le risorse necessarie a far fronte agli impegni presi nei confronti dei creditori.
“Tenuto conto del periodo di stagnazione economica e di imprevedibilità dei mercati finanziari, il giudizio dell’Agenzia è motivo di soddisfazione per tutti noi e testimonia la bontà delle politiche regionali di sostegno all’economia e alla società in generale”, ha aggiunto l’Assessore della Programmazione e del Bilancio, Giuseppe Fasolino. “Con orgoglio oggi possiamo portare un risultato straordinario e soprattutto oggettivo. Siamo riusciti a ottenerlo senza dimenticare gli investimenti – ha proseguito l’esponente della Giunta Solinas – Anzi, lo abbiamo raggiunto in funzione degli interventi che abbiamo fatto perchè siamo riusciti a far sì che il tessuto economico sardo rimanesse solido nonostante il periodo di difficoltà che abbiamo attraversato”, ha concluso l’Assessore Fasolino.
Il Presidente Solinas ha ricordato i risultati più importanti ottenuti dal 2019 a oggi, evidenziando come la regione si sia distinta nella definizione degli strumenti più appropriati per contrastare gli effetti negativi sull’economia e abbia tempestivamente erogato ristori e aiuti alle imprese e alle famiglie consentendo appunto la tenuta dell’economia regionale.
Azzerato il disavanzo: nel corso della legislatura è stato interamente azzerato il debito ereditato dal 2018, pari a 888 milioni di euro (che comprendeva anche il disavanzo della sanità). Con il rendiconto del 2021, il miglioramento complessivo di circa 279 milioni rispetto al disavanzo del 2020 (pari a circa 201 milioni, ora coperti), ha consentito di ripianare interamente in anticipo quel risultato negativo ereditato dalle gestioni degli anni passati e rimasto in piedi nel rendiconto precedente, arrivando all’azzeramento del debito in anticipo rispetto alla possibilità che aveva la Regione di ripianarlo in più anni.
Avanzo di amministrazione di 78 milioni: il rendiconto 2021 (differenza tra entrate e spese dell’anno, compresi i residui degli anni precedenti) per la prima volta dal passaggio alla contabilità armonizzata ha registrato un avanzo di amministrazione di circa 78 milioni di euro.
Vertenza entrate, riduzione del contributo alla finanza pubblica: gli accordi sanciti nel corso della Legislatura con il Governo (2019 e 2021) hanno portato alla riduzione di 380 milioni l’anno del contributo alla finanza pubblica. Sempre l’accordo del 2021 assegnava dallo stesso anno all’Isola i primi 66 milioni a compensazione dei maggiori oneri sostenuti sulla base della condizione di insularità, che sono diventati 100 milioni all’anno a regime, sempre come acconto, dal 2022, fino a nuova intesa. L’ammontare complessivo annuo di risorse disponibili per la Regione è dunque di 480 milioni, “un tesoretto importante – ha detto il Presidente Solinas – per alimentare politiche di sostegno alle famiglie e alle imprese”.
Investimenti, un miliardo e mezzo per la Sardegna: in base all’accordo del 2019 lo Stato ha riconosciuto alla Sardegna 1.500.000.000 di risorse per investimenti spalmati in 13 anni dal 2020 al 2033. “Si tratta di risorse che abbiamo impiegato e impiegheremo per alimentare una serie di spese di investimento che riguarderanno interventi territoriali, interventi per i nuovi ospedali e interventi per la valorizzazione della civiltà nuragica attraverso una campagna capillare di scavi che sarà avviata su tutto il territorio regionale”, ha spiegato sempre il Presidente Solinas.
Capacità di spesa dei fondi Ue 14-20 al di sopra della media nazionale: rispetto alla spendita delle risorse del POR FESR Sardegna 2014 -2020, la nostra regione si è posizionata ben al di sopra della media nazionale. A fronte di una spesa media nazionale che si attesta intorno al 60% influenzata dalle performance negative di alcune regioni del Mezzogiorno rimaste ben al di sotto della media delle altre regioni, sul Por riprogrammato per effetto della crisi generata dalla pandemia, la Sardegna vanta una quota Ue superiore (69%).
Tempestività dei pagamenti alle imprese, anticipo di 18 giorni: “La Sardegna è un interlocutore affidabile”, ha detto il Presidente riferendosi all’indice di tempestività dei pagamenti. La Regione paga le fatture ai fornitori con un anticipo di 18 giorni rispetto alla scadenza, garantendo così liquidità alle imprese: l’indice di tempestività dei pagamenti è infatti passato da 11,41 a 18,39. Se nel biennio 2019-2020 l’Amministrazione regionale ha pagato le fatture mediamente in anticipo di 10 giorni, nel 2021 si registra un ulteriore passo in avanti, con un balzo di altri 8 giorni di anticipo sul saldo previsto, teso a sostenere l’attività del tessuto economico sardo.
L’indicatore di tempestività dei pagamenti (Itp) calcolato dal Mef e determinato come differenza tra la data di scadenza della fattura e la data di pagamento ai fornitori restituisce quindi l’immagine della Sardegna come regione attenta, competente nella gestione della macchina amministrativa e pronta ad aiutare le imprese.
Fondo emergenza imprese, erogata la totalità delle risorse: Raggiunto il totale delle risorse europee messe a bando, con l’erogazione di 120 milioni del Fondo emergenza imprese istituito dalla Giunta Solinas nel 2020 per sostenere le aziende grazie all’erogazione di prestiti a lungo termine a tassi agevolati, a cui si sono aggiunti altri 30 milioni erogati a giugno e che hanno consentito di arrivare al totale delle risorse previste dal Fondo, quindi a chiusura del bando.
Sardegna, Regione che combatte lo spopolamento: la Regione Sardegna, come ha ricordato il Presidente nel corso della presentazione del rating, non è solo quella che durante l’emergenza ha investito maggiori risorse proprie rispetto a tutte le altre regioni italiane per fronteggiare gli effetti della crisi ma anche quella che per la prima volta ha investito risorse certe contro lo spopolamento. Ammontano a 255 milioni di euro le risorse stanziate nel triennio, di cui 42 mln nel 2022, 95 nel 2023 e 108 nel 2024.
“Il fulcro di questo provvedimento – ricorda il Presidente Solinas – ha riguardato i centri al di sotto di 3mila abitanti, interessati da misure di accompagnamento alla genitorialità da 600 euro per ogni bambino, misure per la ristrutturazione di una casa e, all’interno del perimetro del de minimins, un contributo per l’avvio di una attività. Un set di misure positivo con risorse crete per la lotta contro lo spopolamento”.
E’ anche tenuto conto di tutti questi fattori positivi che l’agenzia Fitch ha valutato la posizione della regione complessivamente superiore rispetto a quella dello Stato italiano nel suo complesso. Fitch, tenendo conto dell’andamento delle Entrate, dell’indebitamento complessivo a livello regionale, dell’andamento della spesa e delle prospettive di sviluppo determinate dagli interventi attualmente previsti (risorse UE, PNRR, e risorse regionali), della ‘dipendenzà dall’andamento finanziario dello Stato italiano e delle problematiche di sviluppo specifiche della regione stessa (PIL e infrastrutture) ha quindi deciso di confermare il rating di lungo periodo (LT IDR) della regione a ‘BBB+’ (valore massimo AAA+) con prospettive Stabili e di attestare il rating di breve periodo (ST IDR) a F1.
-foto ufficio stampa Regione Sardegna-
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Dalla Regione Sardegna 14 milioni ai comuni per il reddito energetico

CAGLIARI (ITALPRESS) – Il Consiglio regionale della Sardegna ha approvato ieri il Testo Unico in materia di energia. “La Regione Sardegna risponde all’esigenza di dotarsi di un quadro normativo chiaro in materia energetica” afferma l’assessore dell’Industria, Anita Pili. “Con questo provvedimento mettiamo a disposizione dei comuni della Sardegna 14 milioni di euro destinati alle comunità energetiche e al reddito energetico utile a dare respiro alle famiglie in difficoltà a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia e all’impossibilità di dotarsi autonomamente di sistemi ad energia rinnovabile” aggiunge. Il Testo Unificato della Giunta e del Consiglio “Disposizioni in materia di energia e modifiche alla legge regionale n. 9 del 2006” prevede una dotazione finanziaria di 7 milioni di euro per il 2023 e altrettanti per il 2024. Dei 7 milioni annui, 2 milioni sono destinati alle comunità energetiche e 5 milioni al reddito energetico delle famiglie. “Le misure individuate dal Testo Unificato – spiega l’assessore dell’Industria – sono di natura strategica e strutturale: nello specifico il reddito energetico consentirà alle famiglie sarde di potersi dotare, nelle proprie abitazioni private, di impianti alimentati con fonti rinnovabili. La dotazione alle comunità energetiche consentirà invece alle amministrazioni comunali di dar luogo all’avviamento delle comunità senza sottrarre risorse dal proprio bilancio”. “Abbiamo fissato un altro tassello verso la costruzione di uno sviluppo che mette al centro i Comuni e le Comunità – conclude l’assessore Pili -. A breve la Giunta Regionale individuerà, con altro e specifico provvedimento di legge, le risorse che daranno un aiuto alle famiglie e alle imprese per gestire l’emergenza immediata”.(ITALPRESS).

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Chessa “I cammini religiosi valorizzeranno l’interno dell’Isola”

CAGLIARI (ITALPRESS) – “I cammini religiosi saranno un’opportunità per scoprire le bellezze dell’interno. Sono eventi importanti. Noi arriviamo in ritardo rispetto ad altri cammini nel mondo, ma stiamo perfezionando un progetto storico per la Sardegna che vede la collaborazione della Conferenza Episcopale”. Così l’assessore del Turismo Gianni Chessa a margine della conferenza di presentazione dell’evento “Noi camminiamo in Sardegna” in programma dal 5 all’8 ottobre in vari Comuni dell’interno dell’isola (Dorgali, Galtellì, Iglesias, Carbonia, Sant’Antioco, Luogosanto, Orgosolo, Porto Torres, Gesturi, Genoni, Laconi). “Questo è il prosieguo della strategia dell’assessorato di destagionalizzare – prosegue Chessa – Dobbiamo accarezzare il sogno di una Sardegna che viva di turismo tutto l’anno. 250 comuni su 377 verranno valorizzati da questo cammino, per una Sardegna conosciuta non solo dai sardi ma da tutti. Cerchiamo di migliorare l’offerta, siamo gli ultimi ma possiamo fare meglio degli altri. Stiamo puntando anche su altre forme di turismo come quello archeologico”.
Tra i soggetti coinvolti la Conferenza Episcopale Sarda, Terre di Mezzo Editore “Fa la cosa Giusta”, Fondazione Destinazioni di pellegrinaggio della Sardegna, Camera di Commercio. Il progetto è finanziato con 80mila euro, di cui 40mila fondi dell’assessorato del Turismo e altri 40mila della Fondazione. Soddisfatto anche Renato Tomasi, referente del progetto: “E’ un lavoro nato 12 anni fa, ma in questi due anni c’è stata un’accelerazione che ci consente di fare ragionamenti per il futuro. Abbiamo raccolto le proposte dei territori, è una scommessa che ci porta a presentare il turismo lento in maniera diversa, con una narrazione”. La direttrice editoriale di Terre di Mezzo, Miriam Giovanzana , sottolinea come “il cammino più noto è quello di Santiago di Compostela che quest’anno farà un record storico di presenze, quindi l’intuizione della Regione è molto moderna e attuale”. Infine la presidente della Fondazione Roberta Serrenti: “La neonata fondazione ha un anno di attività e nasce da un progetto di rete che parte dieci anni fa. Grazie alla spinta dell’assessore Chessa siamo riusciti a dargli gambe. Abbiamo lavorato sul turismo identitario e religioso. Diverse sono le attività che vanno dalla promozione dei comuni alla formazione delle guide turistiche. E’ un viaggio emozionale che permetterà ai comuni di aprire degli scrigni con tesori inestimabili”.

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Presidente Solinas posa la prima pietra del nuovo Ospedale di San Gavino

CAGLIARI (ITALPRESS) – “Oggi non posiamo solo concretamente la prima pietra per il nuovo ospedale di San Gavino, un’opera importante per il territorio del Medio Campidano e al servizio di tutto il sistema sanitario regionale, ma è lo stesso ospedale, atteso da oltre vent’anni, a essere simbolicamente la prima pietra di una sanità sarda che guarda al futuro delle cure e dell’assistenza anche attraverso nuove strutture all’avanguardia, sia sul piano concettuale, sia per ciò che riguarda le dotazioni tecnologiche”. Lo dichiara il Presidente della Regione, Christian Solinas, che oggi, a San Gavino Monreale, ha inaugurato l’avvio dei lavori di realizzazione del nuovo presidio ospedaliero. “L’Isola – spiega il Presidente – ha bisogno di nuovi ospedali che rendano più efficiente ed efficace l’impiego delle risorse materiali e umane-professionali a nostra disposizione, un tema, questo, divenuto ancora più centrale con la pandemia, che ha messo a nudo le carenze di un sistema sanitario nazionale indebolito da decenni di mancata programmazione sulla formazione dei medici e dal blocco del turnover”.
“La maggior parte degli ospedali della Sardegna – prosegue il Presidente – ha più di cinquant’anni e una concezione ormai superata dai moderni standard d’edilizia sanitaria, gli stessi che vediamo invece richiamati nel progetto del nuovo ospedale di San Gavino, finanziato con 68,4 milioni di euro dal Fondo di sviluppo e coesione: una struttura con uno sviluppo orizzontale a blocchi, tra loro connessi e un’organizzazione ottimale dei servizi e dei percorsi interni pensati sulla base di criteri più funzionali rispetto al passato, mettendo al centro il benessere dell’utenza e di chi lavora all’interno del presidio”.
“La realizzazione di nuove strutture ospedaliere in Sardegna consentirà la riqualificazione dei vecchi presidi e di attuare una razionalizzazione che porterà benefici ovunque nell’Isola. Per questo nella nostra agenda – sottolinea il Presidente – abbiamo indicato quattro nuovi ospedali, che dovranno avere una posizione baricentrica rispetto ai territori e caratteristiche tali da renderli facilmente e rapidamente accessibili”.
Il nuovo presidio ospedaliero di San Gavino Monreale sorgerà su un’area di 99mila metri quadri, non distante dall’attuale ospedale. L’area, di pertinenza esclusiva del nuovo ospedale, è dedicata alle infrastrutture, ai-percorsi di viabilità specifici e differenziati e ai parcheggi per il personale gli utenti ed i pazienti nella misura di 484 posti auto per 14.765 metri quadri. Un’ampia porzione (52.260 metri quadri) è destinata alle aree verdi ed è inoltre prevista la realizzazione di un’elisuperfice per l’atterraggio e la partenza degli aeromobili di soccorso.
L’infrastruttura di rilievo Regionale, la cui realizzazione rientra in un cronoprogramma di 26 mesi, avrà una superfice totale di circa 32.124 metri quadri ed una capacità ricettiva di 215 posti letto e 28 posti tecnici tra dialisi e Obi (Osservazione breve intensiva), sarà dotata di 6 sale operatorie e 4 sale parto, una terapia intensiva/rianimazione e semintensiva, un Centro trasfusionale e Centro prelievi, la Diabetologia, il day hospital medico oncologico, oltre alla Cardiologia con Unità idi terapia intensiva cardiologica (UTIC), e Neurologia con stroke unit, i reparti di Ostetricia, Ginecologia, Pediatria, Chirurgia Generale, Ortopedia, il day surgery e week surgery, la Medicina Generale, la lungodegenza e la riabilitazione.
Il nuovo ospedale si presenterà come un edificio a sviluppo orizzontale su 5 livelli (1 seminterrato e 4 livelli fuori terra), costituito da 3 corpi tra loro connessi e contigui.
Il corpo centrale che si sviluppa intorno a una corte, ospiterà le aree di degenza, mentre i due corpi laterali ospiteranno sul lato est tutti gli spazi di accoglienza, accettazione e i servizi ambulatoriali, e sul lato ovest le aree di emergenza, diagnostica e alte tecnologie (Blocco Operatorio, Terapie Intensive, Blocco Parto). Per l’avvio del cantiere esprime soddisfazione anche l’assessore della Sanità, Mario Nieddu: “Gli ospedali da soli, però, non possono esaurire la risposta che deriva dalla complessità dei bisogni di assistenza e cura dei cittadini. Il Covid ci ha mostrato tutti i limiti di un modello sanitario nazionale fortemente ospedalocentrico, dove l’ospedale è individuato come l’unico luogo in cui è possibile ricevere risposte ai bisogni di salute, qualunque essi siano”.
“E’ necessario, invece, restituire agli ospedali una vocazione di luogo di cure ad alta intensità e per farlo occorre potenziare il territorio attraverso la realizzazione delle strutture intermedie che abbiano una funzione di filtro e consentano di gestire in maniera efficace le malattie croniche, impendendo che queste arrivino alla fase acuta, e le patologie a bassa complessità, alleggerendo così il carico sugli ospedali. Per raggiungere questo obiettivo abbiamo approvato e stiamo portando avanti un piano per la realizzazione di 13 Ospedali di Comunità, 50 Case della Comunità e 16 Centrali operative territoriali, attraverso un investimento di 293 milioni di euro dal Pnrr e Pnc, cofinanziato dalla Regione. Un obiettivo che non si esaurisce con la declinazione della Missione 6 del Pnrr sul nostro territorio, ma che prevede la realizzazione di altre strutture attraverso diverse linee di finanziamento. Abbiamo gettato le basi e stiamo lavorando per restituire ai sardi un sistema sanitario di alto livello, moderno, in grado di garantire sempre risposte a tutta la popolazione” conclude Nieddu.

foto: ufficio stampa Regione Sardegna

(ITALPRESS).

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