CAGLIARI (ITALPRESS) – Sono 32.605 i casi di positività al Covid-19 complessivamente accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. Nell’ultimo aggiornamento dell’Unità di crisi regionale sono stati rilevati 335 nuovi casi.
Si registrano anche 9 decessi (786 in tutto), cinque donne e quattro uomini tra i 72 e gli 89 anni. Le vittime: tre residenti della provincia del Sud Sardegna, due della Città Metropolitana di Cagliari, due della provincia di Sassari e due di quella di Oristano.
In totale sono stati eseguiti 496.887 tamponi con un incremento di 3.133 test. Sono invece 494 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (+6 rispetto al dato di ieri), mentre sono 47 i pazienti in terapia intensiva (+2). Le persone in isolamento domiciliare sono 16.372. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 14.597 (+170) pazienti guariti, più altri 309 guariti clinicamente.
Sul territorio, dei 32.605 casi positivi complessivamente accertati, 7.353 (+60) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 5.355 (+51) nel Sud Sardegna, 2.593 (+15) a Oristano, 6.565 (+126) a Nuoro, 10.739 (+83) a Sassari.
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In Sardegna 335 nuovi casi Covid e 9 decessi
Solinas “No Sardegna alle scorie nucleari definitivo e irrevocabile”
CAGLIARI (ITALPRESS) – “Indicare 14 siti in Sardegna sui 67 individuati complessivamente nel territorio nazionale per la realizzazione del deposito unico dei rifiuti nucleari rappresenta l’ennesimo atto di arroganza e prevaricazione di uno Stato e di un Governo che non hanno alcun rispetto per l’Isola e per la volontà chiaramente espressa dal Popolo Sardo, in maniera definitiva ed irrevocabile, con un Referendum ed una legge regionale”. Così il Presidente della Regione Christian Solinas ha commentato la pubblicazione, nel cuore della notte, della Carta Nazionale delle Aree potenzialmente idonee (Cnapi) ad ospitare il deposito dei rifiuti radioattivi di tutta Italia elaborata dalla Sogin ed approvata dai Ministri dello Sviluppo Economico (Patuanelli ) e dell’Ambiente (Costa), entrambi del M5S.
“La Sardegna ha già pagato fin troppi tributi alla solidarietà nazionale verso lo Stato italiano, prosegue il Presidente Solinas: dal disboscamento dei 4/5 del proprio patrimonio arboreo per lo sviluppo delle reti ferroviarie della Penisola e per l’industria del carbone, soprattutto toscana, fino ad oltre il 60% delle servitù militari del Paese sul proprio territorio, senza trascurare le servitù industriali ed ambientali della chimica di stato, ancora in attesa di bonifiche. E non possiamo certo dimenticare il tributo di sangue pagato in misura enorme, sproporzionata rispetto al resto d’Italia, da intere generazioni di giovani sardi andati a morire sui fronti del Carso, del Monte Zebio o della Bainsizza nella Grande guerra un secolo fa”, ha continuato il Governatore sardo.
“Questo stesso Popolo ha sempre respinto, e continuerà a farlo con tutte le sue forze, ogni ipotesi di trasformazione dell’Isola in una pattumiera nucleare al centro del mediterraneo, con un danno irreversibile alla propria vocazione turistica ed al suo tessuto economico produttivo, prosegue il Presidente Solinas. Abbiamo una legge regionale in vigore dal 2003 che vieta anche solo il transito di scorie radioattive sul territorio regionale e dichiara la Sardegna denuclearizzata. Abbiamo svolto un referendum nel 2011 che, con un’affluenza massiccia, ha ribadito in mondo chiaro e netto con oltre il 97 per cento dei voti il no all’energia nucleare ed al deposito di scorie.
A fronte di tutto questo, considerato che da decenni paghiamo un costo dell’energia superiore al resto d’Italia perchè lo stato ci ha sempre negato anche il metano, è davvero paradossale, se non proprio offensivo, che il Governo, noncurante di tutti i pronunciamenti istituzionali, popolari e democratici contrari, possa pensare di indicare in Sardegna ben 14 siti di stoccaggio idonei, peraltro in zone di alto pregio ambientale e paesaggistico, ricche di testimonianze archeologiche della civiltà nuragica e difficilmente accessibili dai porti in ragione della rete viaria. Insomma, prosegue il Presidente Solinas, una scelta dal sapore neocoloniale di un Governo che pensa di poter portare distante dai propri centri di potere i rifiuti più pericolosi e dannosi, con costi e rischi aggiuntivi enormi dovuti all’esigenza di trasportare via mare i materiali radioattivi.
A questo Stato centralista e prevaricatore che non ascolta la nostra voce, ad un Governo che manca di rispetto a un intero popolo e alla autonomia della nostra Regione, sordo alle nostre legittime richieste ma sempre pronto a imporre pesanti fardelli, diciamo fin d’ora, conclude il Presidente Solinas, che metteremo in campo ogni forma democratica di mobilitazione istituzionale e popolare, coinvolgendo enti locali, associazioni e movimenti, corpi sociali, istituti culturali e scientifici per contrastare questa decisione e preservare la nostra Terra da questo ennesimo oltraggio.
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“Sardi e sicuri”, al via campagna di screening anti-Covid
TORTOLI’ (NUORO) (ITALPRESS) – E’ partita in tutti e 46 i punti di prelievo dei 23 Comuni dell’Ogliastra, la campagna “Sardi e sicuri”, il progetto della Regione Sardegna per la più grande attività di screening anti-Covid mai realizzata nell’Isola. Nella giornata odierna e fino alle 18 di domani, centottanta operatori eseguiranno sui cittadini ogliastrini, che si presenteranno ai punti di prelievo muniti di tessera sanitaria, la prima serie di tamponi antigenici cromatografici, in grado di restituire il risultato in pochi minuti segnalando eventuali positività attraverso la colorazione. I test saranno ripetuti tra una settimana sui soggetti risultati negativi sempre per mezzo di tamponi antigenici, questa volta a immunofluorescenza, processati sul posto con appositi macchinari.
“Con l’avvio della campagna ‘Sardi e sicurì diamo inizio a un’importante azione di contrasto al virus che coinvolgerà l’intero territorio dell’Isola, con l’obiettivo di spezzare la catena dei contagi e di ridurre significativamente la circolazione virale attraverso un’operazione di monitoraggio e tracciamento su vasta scala”, afferma il presidente della Regione Christian Solinas.
Oltre 30 mila i tamponi previsti nelle due giornate, che vedono sottoporsi al test anche 200 militari della base di Perdasdefogu e la collaborazione dell’esercito, con sei medici e sei infermieri, nel punto di prelievo di Elini.
Con quattro postazioni per i test, Tortolì, che ha anche registrato cinquemila cittadini iscritti nei giorni scorsi, è il Comune con il maggior numero di centri per l’esecuzione dei test. Mentre il centro aggregato più grande, allestito nel Palazzetto dello sport ‘PalaLixius’, con 8 postazioni per i tamponi e quattro per l’accettazione, è quello di Lanusei.
La campagna in Ogliastra è stata preceduta da un’ampia attività di informazione e di sensibilizzazione all’adesione rivolta ai cittadini. “Abbiamo attivato importanti sinergie fra le istituzioni. I sindaci del territorio hanno dato e stanno dando un contribuito importante sia sotto l’aspetto organizzativo e logistico, sia nell’attività di coinvolgimento della popolazione”, dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu. In Ogliastra si punta a una copertura che superi il 60% della popolazione con l’esecuzione di oltre 30mila test. “La partecipazione allo screening è un gesto di solidarietà e responsabilità. Fattori chiave oggi quanto lo saranno domani per il mantenimento dei risultati che andremo a raggiungere”, conclude l’assessore.
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Coronavirus, in Sardegna 194 nuovi casi e 9 decessi
CAGLIARI (ITALPRESS) – Sono 31.861 i casi di positività al Covid-19 complessivamente accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. Nell’ultimo aggiornamento dell’Unità di crisi regionale sono stati rilevati 194 nuovi casi. Si registrano anche 9 decessi (764 in tutto), tre donne e sei uomini tra 42 e 90 anni. Le vittime: cinque residenti della provincia del Sud Sardegna e quattro della Città Metropolitana di Cagliari.
In totale sono stati eseguiti 488.894 tamponi con un incremento di 1.574 test. Sono invece 473 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (sei in meno rispetto al dato di ieri), mentre è di 43 (+2) il numero dei pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 16.238. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 14.036 (+111) pazienti guariti, più altri 307 guariti clinicamente.
Sul territorio, dei 31.861 casi positivi complessivamente accertati, 7.142 (+14) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 5.234 (+48) nel Sud Sardegna, 2.553 (+9) a Oristano, 6.371 (+56) a Nuoro, 10.561 (+67) a Sassari.
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Covid, a Cagliari apre ospedale Binaghi, Solinas “Risultato importante”
CAGLIARI (ITALPRESS) – L’ospedale Binaghi di Cagliari è pronto a ospitare i pazienti positivi al Covid-19. Subito disponibili i primi 41 posti letto a media intensità di cura, attrezzati con le dotazioni tecnologiche e suddivisi in due ali da 16 e 25 posti al secondo piano del nosocomio di via Is Guadazzonis. Nella struttura, a pieno regime e secondo la modularità prevista dal piano regionale per l’emergenza, potranno essere attivati fino a 140 posti letto in degenza ordinaria più 13 di terapia intensiva. “Un risultato importante”, ha dichiarato il Presidente della Regione Christian Solinas, che oggi ha inaugurato la nuova apertura dell’ospedale riconvertito. “Abbiamo attuato il piano che ci siamo dati – prosegue il Presidente – anticipando i tempi e con un numero di posti letto superiore a quelli inizialmente preventivati. Manteniamo alta la guardia contro il virus mettendo in campo ogni strumento a nostra disposizione e continuando a potenziare il sistema sanitario dell’Isola”.
“L’emergenza, dal suo inizio, ci ha portato più volte a dover rivedere e riorganizzare strutture e servizi”, dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu. “Siamo stati capaci di realizzare un complesso intervento di adeguamento in tempi rapidi con ottimi risultati. Abbiamo anche attivato importanti sinergie fra le aziende sanitarie del nostro territorio e il personale in servizio metterà insieme operatori dell’Arnas G. Brotzu, Aou di Cagliari e Ats, in una logica di equipe e lavoro di squadra. Superata l’emergenza contiamo di restituire alla città una struttura rinnovata”, ha concluso l’assessore.
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16,7 milioni per i pronto soccorso, Solinas “Rafforziamo sanità”
CAGLIARI (ITALPRESS) – La Giunta regionale della Sardegna ha approvato la rimodulazione degli investimenti previsti nel Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera in emergenza Covid con un incremento dei fondi destinati al potenziamento dei pronto soccorso. Un’operazione che porta la dotazione finanziaria regionale da 3,2 milioni a un totale di 16,7 milioni per la realizzazione di interventi che andranno ad ampliare la portata di quanto già previsto nel Piano approvato a luglio. “Abbiamo moltiplicato le risorse disponibili per la realizzazione di importanti interventi nei pronto soccorso, includendo anche presidi ospedalieri precedentemente non inseriti nel Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera in emergenza Covid e per i quali i fondi stanziati dal ‘decreto Rilanciò non sarebbero stati sufficienti”, dichiara il Presidente della Regione, Christian Solinas.
“Il Covid – prosegue il Presidente – ha cambiato il modo di concepire la sanità nel mondo. Investire negli ospedali e nei servizi del territorio è stata la nostra priorità ancora prima che la pandemia arrivasse nell’Isola e lo è ancora di più oggi. Proseguiamo su questa strada guardando al futuro, tutelando la salute dei sardi”. Dodici complessivamente gli ospedali indicati nella rimodulazione degli interventi, cinque (San Camillo a Sorgono, A. Segni a Ozieri, Paolo Merlo a La Maddalena, Cto a Iglesias e Nostra Signora di Bonaria a San Gavino Monreale) i presidi che si aggiungono a quelli già precedentemente inclusi nel Piano regionale.
“Dall’inizio dell’emergenza abbiamo realizzato numerosi interventi sui nostri ospedali. L’investimento approvato – dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu – consentirà ulteriori adeguamenti dei pronto soccorso anche attraverso l’ampliamento degli spazi e, in alcuni casi, la realizzazione di nuovi volumi e la predisposizione di aree specifiche come zone dedicate alla gestione dei casi sospetti in attesa del risultato del tampone, aree di isolamento, ma anche semplicemente la dotazione di nuovi macchinari e strumentazione”.
“Le modifiche apportate al Piano – prosegue l’assessore – rispondono alle esigenze legate all’evoluzione del quadro pandemico sul nostro territorio, puntando a consolidare quanto fatto finora migliorando la sicurezza e l’efficienza dell’intero sistema dell’emergenza e urgenza, senza trascurare i presidi periferici”. La rimodulazione degli interventi, secondo i nuovi fabbisogni indicati dalle Assl, riguarderanno, in sintesi, gli ospedali: Giovanni Paolo II, Olbia (2,3 milioni di euro); Paolo Dettori, Tempio Pausania (1,6 milioni); Civile di Alghero (2 milioni); A. Segni, Ozieri (2,4 milioni).
San Camillo, Sorgono (223 mila euro); Paolo Merlo, La Maddalena (398 mila); Marino, Cagliari (868 mila); Cto, Iglesias (245 mila); San Marcellino, Muravera (687 mila); Nostra Signora di Bonaria, San Gavino Monreale (4,6 milioni); Nostra Signora della Mercede, Lanusei (925 mila); A. G. Mastino, Bosa (516 mila).
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Sardegna protagonista del progetto “For.Italy” per forestali
CAGLIARI (ITALPRESS) – “Il progetto nazionale ‘For.Italy’ può rappresentare un’opportunità vantaggiosa per il comparto forestale regionale e la Regione organizzerà uno dei sei cantieri forestale dimostrativi, previsti per l’acquisizione di competenze e procedure, e uno dei sette corsi di formazione professionale per istruttori forestali”. Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis, dopo l’approvazione della delibera che ha approvato lo schema di accordo di collaborazione interistituzionale che vede la Sardegna protagonista del progetto nazionale dedicato alla qualificazione, formazione e informazione degli operatori forestali, predisposto dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali e finanziato con il Fondo per le foreste italiane: 1 milione 720mila euro per i quattro anni della sua durata.
Il contributo assegnato alla Regione Sardegna è di 189mila euro e l’agenzia regionale Forestas è stata individuata come soggetto attuatore del progetto ‘For.Italy’. “Scopo del progetto – ha aggiunto l’assessore Lampis – è quello di veicolare in modo omogeneo e organico sul territorio nazionale la formazione e l’informazione degli operatori del comparto forestale e per garantire una più efficace collaborazione tra pubbliche amministrazioni, tecnici e imprese. Il cantiere dimostrativo sarà ospitato nel complesso forestale di Monte Arci, verosimilmente nella prima settimana di novembre 2021, mentre, sempre nell’ambito del progetto, alla Sardegna sono stati assegnarti dieci posti da istruttore forestale da formare nel 2022”.
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Sardegna, Solinas “Con screening di massa azzeriamo circolazione virale”
CAGLIARI (ITALPRESS) – “Lo slogan scelto per la campagna di screening è “Sardi e Sicuri”. E’ una campagna di sensibilizzazione che ha la finalità di arrivare all’azzeramento della circolazione virale in Sardegna in un tempo ragionevolmente breve”. Così il presidente Christian Solinas ha presentato la campagna di screening di massa organizzata con la collaborazione del professor Andrea Crisanti. “Questa iniziativa punta a riportare la Sardegna ad uno stato di Covid free – ha proseguito il governatore – l’avevamo raggiunto durante la prima fase, ma purtroppo è stata compromessa dal ritorno alla circolazione delle persone in tutto il mondo. Stabiliremo un percorso che ci porti non solo a una compressione della circolazione virale, ma anche al mantenimento dei risultati ottenuti”.
A illustrare nel dettaglio la campagna ci ha pensato lo stesso professor Crisanti, spiegando come “inizieremo lo screening in Ogliastra, con quasi 40mila abitanti, in una prima fase il 4-5 gennaio e una seconda l’11-12 gennaio”. Secondo l’immunologo lo stress test “è una palestra che ci permetterà poi di andare su scala più vasta, capire cosa funziona e cosa no per poi andare alla seconda fase con aree tra le 60 e le 100mila persone”. La durata del progetto sarà di circa 5-6 mesi e il grado di adesione atteso è del 65%.
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