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Sardegna, al via progetti d’inclusione per donne in stato di disagio

CAGLIARI (ITALPRESS) – Al via in Sardegna i progetti sperimentali di inclusione attiva rivolto a donne in stato di disagio. “La Regione sta attuando politiche attive per aumentare il grado di partecipazione nel mercato del lavoro delle donne, in particolare di coloro in condizioni disagiate, per garantirne la permanenza anche all’arrivo dei figli o nel periodo di assistenza ai genitori anziani, nonchè per promuovere l’empowerment delle donne occupate e la valorizzazione della loro esperienza professionale quali driver per la competitività dell’intero sistema socio-economico regionale”, ha detto l’assessore regionale del Lavoro, Formazione e Cooperazione Sociale, Alessandra Zedda, nel corso di un incontro avvenuto oggi con i 15 beneficiari dell’Avviso per progetti sperimentali di inclusione attiva rivolto a donne in stato di disagio che, grazie allo scorrimento reso possibile dall’incremento finanziario di ulteriori 2 milioni e 480 mila euro rispetto al primo stanziamento di 1 milione di euro – disposto dalla L.R. 22 del 23 luglio 2020 – potranno finalmente avviare le attività previste, coinvolgendo così un maggior numero di destinatarie e completando la graduatoria. “E’ una promessa mantenuta – ha puntualizzato l’assessore Zedda – L’impegno assunto fin dall’approvazione della prima graduatoria, mirato al reperimento delle risorse per permettere alle tante donne che vivono in condizioni di marginalità o vittime di violenza un protagonismo attivo che le renda capaci di reagire ai fenomeni di esclusione, ha reso possibile la realizzazione di esperienze efficaci di inclusione lavorativa e formativa”. Nelle prossime settimane si procederà all’erogazione del primo anticipo, pari al 50% del finanziamento, sulla base di progetti che tengano conto dei reali bisogni delle persone e di un percorso individualizzato rispondente alle esigenze e formulato sulle potenzialità delle destinatarie. “Il mio impegno a favore delle donne – ha concluso l’esponente della Giunta Solinas – continuerà a esprimersi nelle sedi e nelle forme opportune, con la convinzione che un sistema sociale improntato su valori di democrazia e libertà non possa prescindere dalla sensibilità femminile e dal loro qualificato e determinante contributo”.
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Tar sospende ordinanza Covid Sardegna, Solinas “Governo ci discrimina”

CAGLIARI (ITALPRESS) – Si inasprisce lo scontro tra Regione Sardegna e Governo sull’ordinanza del governatore Christian Solinas che introduceva il cosiddetto passaporto biologico, ossia il certificato di negatività per chi arriva nell’Isola. Il Tar Sardegna, infatti, ha accolto la richiesta del Governo di sospendere il provvedimento della Regione che era entrato in vigore il 14 settembre, provocando la reazione del presidente. “Le sentenze si rispettano, ma qui si tratta di un atto monocratico del Tar e qualche commento va fatto – ha commentato Solinas – Se mai ci fosse bisogno della conferma che viviamo in un paese in cui il Governo utilizza due pesi e due misure, questa vicenda ne è la rappresentazione plastica”. “L’ordinanza – ha aggiunto – è adottata per tutelare la salute pubblica, non solo dei sardi ma anche dei turisti che arrivano. In altre parti del paese si adottano ordinanze discriminatorie nei confronti dei sardi, prevedendo test e quarantena per chi proviene dalla Sardegna. In altre si copia il modello del passaporto sanitario, con tanto di suoni di trombe e annunci, come nella Regione Lazio che su alcuni voli da Roma verso Milano ha chiesto un certificato di negatività. Questo testimonia il fatto che ad alcune Regioni, guarda caso dello stesso colore politico, alcune cose sono consentite e ad altre no. Non solo, ma diventano un imbarazzante fastidio che mina la collaborazione tra Stato e Regione”. Solinas ribadisce i principi fondanti dell’ordinanza finita sotto accusa: “Abbiamo sempre cercato una leale collaborazione e proposto modelli replicabili in tutto il territorio. L’ordinanza 43 rappresentava un punto di equilibrio tra la tutela sanitaria e le libertà costituzionalmente garantite. Abbiamo semplicemente detto di aumentare lo screening, si stava dando un contributo alla salute pubblica”. Poi ancora sulla disparità di trattamento riservata alla sua ordinanza: “Il Governo ha impugnato questo provvedimento, ma non ha impugnato quello della Regione Lazio che ha portato al blocco di una famiglia sarda allo zoo di Roma, semplicemente perchè riconosciuta dalla lingua. La nostra ordinanza è stata impugnata per ragioni politiche”. Intanto, la prossima udienza di merito davanti al tribunale amministrativo è fissata per il 7 ottobre, proprio il giorno in cui l’ordinanza scadrà.
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Covid, Solinas: “Sulla Sardegna mistificazioni inaccettabili”

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“Il Ministro Boccia bene farebbe a chiarire come e perché i cittadini sardi siano discriminati in alcune regioni senza che il Governo abbia detto una parola. Lazio, Campania e Puglia hanno adottato ordinanze che impongono a chi rientra dalla Sardegna il tampone e la quarantena. E’ di oggi la notizia di una famiglia sarda con bambini, che riconosciuta all’ingresso dello zoo di Roma per via della nostra lingua, è stata fermata e le è stato impedito l’accesso sulla base di disposizioni amministrative della Regione Lazio, per paura che potesse contagiare gli animali. E su questo il Governo di Boccia, quello che si dichiara ‘vicino alla Sardegna’ , non ha avviato nessuna istruttoria, nessuna verifica di legittimità costituzionale, non ha nemmeno sentito il bisogno di chiedere scusa”. Lo dice il Presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, in risposta alle dichiarazioni rese dal Ministro degli affari regionali Francesco Boccia.

“Abbiamo subito dalla metà di Agosto un attacco politico e mediatico senza precedenti nei confronti della Sardegna da parte di Regioni del centrosinistra, che hanno creato un danno enorme all’immagine dell’Isola volendola rappresentare come epicentro della nuova ondata di Coronavirus. Ora – prosegue il Governatore sardo – “stranamente” lo stesso leitmotiv viene ripreso dal Ministro Boccia con una inaccettabile mistificazione della realtà. Basti vedere i numeri diffusi oggi dallo stesso Governo per smentire le sue parole e comprendere chi stia facendo propaganda sulla pelle dei sardi: su 1.458 nuovi casi in Italia, solo 33 sono segnalati in Sardegna mentre il Lazio e l’Emilia sono a 143 e la Campania a 122. E il problema saremmo noi? Boccia addirittura afferma che solo in Sardegna i protocolli nazionali non funzionerebbero ma dimentica di sottolineare che nel resto d’Italia stanno funzionando talmente meglio che ci sono 37.105 casi attuali contro i nostri 1.404, la cui genesi epidemiologica è interamente riconducibile a casi d’importazione o di ritorno”.

“L’indagine epidemiologica nazionale ha certificato che con il più basso indice di sieroprevalenza del Paese, pari a 0,3, fino a luglio la Sardegna non ha avuto circolazione virale – prosegue Solinas -. Avevamo chiesto di preservare questa situazione attraverso un sistema di controlli che il Governo non ha voluto accettare e in particolare il Ministro Boccia ha osteggiato in qualsiasi modo a favore di una riapertura senza filtri della circolazione di persone in tutto il territorio nazionale e dall’estero. Risultato: i grandi flussi turistici registrati in Sardegna, con oltre 10 milioni di presenze, hanno riportato il virus e favorito la sua diffusione, che abbiamo comunque affrontato in maniera ordinata e tempestiva con il nostro servizio sanitario regionale. “La proposta di accordo con la sola Regione Lazio, che non abbiamo accettato, era a dir poco paradossale: proponeva i controlli (che in quel caso sarebbero stati inspiegabilmente ‘costituzionali’) solo lungo le rotte marittime tra porti sardi e Civitavecchia, lasciando – dice Solinas – che sul resto delle linee via mare ed in tutti gli aeroporti la gente potesse continuare ad entrare in Sardegna senza controllo”.

“L’ordinanza non parla di alcun passaporto sanitario – chiarisce ancora Solinas -. Anche questa volta è la propaganda di regime che cerca di mistificare il nostro modello per contrastarlo, esattamente come ha fatto con i numeri dei positivi: abbiamo assistito ad annunci di positivi in un camping dati a reti unificate prima ancora che fossero effettuati i test di laboratorio, che hanno certificato l’esatto opposto. Si è creato un caso nazionale su un noto locale della Costa Smeralda, attribuendogli oltre 60 casi positivi mentre i dati ufficiali ci dicono che erano 32 e soprattutto lascia sgomenti come tutta la comunicazione si sia concentrata su questo mentre nelle stesse ore venivano registrati 133 casi positivi in una discoteca di Cervia. Stranezze di una propaganda geopoliticamente selettiva”. “I pasticci e la propaganda non appartengono certo all’operato della Regione Sardegna ma suggerisco cristianamente – conclude Solinas -, a chi rivolge queste accuse di indagare dentro il proprio occhio, perché ne trarrebbe nuove e più corrette consapevolezze”.

Turismo, in Sardegna 10 milioni di presenze, Solinas “Sistema ha tenuto”

CAGLIARI (ITALPRESS) – Un sensibile calo, ma non un crollo. Il turismo sardo ha retto il devastante impatto della pandemia, attestandosi su numeri che risentono della diminuzione degli arrivi e delle presenze, ma in modo meno drammatico rispetto alle previsioni. E’ il quadro che emerge dai dati sulle presenze turistiche aggiornati ad agosto, e suscettibili di ulteriori miglioramenti a settembre, calcolati sugli arrivi negli aeroporti e nei porti sardi.
Sono stati illustrati nel corso di un incontro tra la Giunta Regionale e gli operatori del settore, che si è svolto all’aeroporto di Cagliari, organizzato dall’assessore del Turismo Gianni Chessa. Erano presenti l’assessore ai Trasporti Giorgio Todde, al Bilancio Giuseppe Fasolino e al Lavoro Alessandra Zedda.
Nei porti sardi, nei mesi di giugno, luglio e agosto, sono sbarcati 1.061.165 passeggeri, con una perdita del 20% rispetto all’anno precedente. Il dato complessivo, diminuito del 20% (relativo a passeggeri non turisti), risulta essere 848.932 arrivi. Negli aeroporti gli arrivi sono stati 925.403. Sempre con una diminuzione calcolata nel 15% relativamente a passeggeri non turisti, gli arrivi risultano essere 786.592.
Complessivamente, dunque, gli arrivi turistici certificati sono stati 1.634.568. Le presenze turistiche nel periodo preso in considerazione, in base ad una permanenza media calcolata in 7 giorni, sono 9.875.486, non comprensive della nautica da diporto.
“Numeri che confermano quanto anticipavo all’inizio della stagione, tra l’incredulità di alcuni”, dice il presidente della Regione Christian Solinas. Sono dati “che risentono pesantemente della crisi determinata dalla pandemia, ma che attestano, in modo indiscutibile, che il sistema turistico sardo ha saputo affrontare nel migliore dei modi, pur tra enormi sacrifici, la situazione di difficoltà. Il tracollo del comparto turistico non c’è stato – prosegue il presidente Solinas -, nonostante un attacco mediatico senza precedenti che la Sardegna ha dovuto subire, patendo gli effetti di una campagna studiata a tavolino e finalizzata a indicare la nostra isola, priva di focolai autoctoni e con un indice di contagio vicino allo zero, come una terra infetta e pericolosa. La Regione, tramite il suo ufficio legale – prosegue Solinas – sta valutando tutte le azioni per tutelare la propria immagine in campo nazionale e internazionale. Confidiamo intanto in un mese di settembre che possa ulteriormente incrementare il numero delle presenze portandolo ad un livello complessivo vicino a quelli consueti. Ha invece evidentemente premiato il messaggio di una Sardegna sicura che abbiamo avuto cura di promuovere”.
“La Giunta, da parte sua – conclude il presidente della Regione -, oltre alle imponenti azioni finanziarie messe in campo a sostegno delle imprese, e in particolare di quelle turistiche, impegnerà altre risorse per aiutare il comparto a superare il momento difficile e a sviluppare nuovi scenari e ampliare i mercati, così come per dare definitiva attuazione ad un adeguato sistema di continuità territoriale aerea e marittima”.
Dai dati forniti si è sviluppato un dibattito tra gli operatori, durante il quale anche il presidente di Confindustria Sardegna, Maurizio De Pascale, ha dato atto al presidente e alla Giunta “di una gestione virtuosa del sistema di controllo degli accessi”.
Un appello all’unità e allo sforzo comune per affrontare le difficoltà del momento è stato rivolto agli operatori turistici dall’Assessore Gianni Chessa. “Mai come ora – ha detto l’esponente della Giunta – la Sardegna ha bisogno di mettere in campo le sue migliori risorse e la sua voglia di riscatto. L’industria turistica sarda, ha detto l’assessore, ha dimostrato di reggere l’impatto con una realtà difficilissima, mai conosciuta dall’umanità negli ultimi secoli, e di avere le carte in regola per programmare una forte ripresa fin dal 2021.
Anche in questi mesi di pandemia – ha detto ancora l’assessore Chessa – abbiamo programmato una serie di eventi di sport e spettacolo di interesse internazionale, che aiuteranno la Sardegna a diffondere sempre più la propria immagine nel mondo”.
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Solinas “World Padel Tour diffonde immagine positiva della Sardegna”

CAGLIARI (ITALPRESS) – “Promuovere la nostra Isola attraverso lo sport e i valori positivi che esso incarna è una scelta che intendiamo sostenere. In particolare, quando ciò avviene attraverso manifestazioni di indiscusso e riconosciuto prestigio internazionale come il World Padel Tour – Sardegna Open 2020. Riteniamo che un evento sportivo di questa caratura possa contribuire a diffondere in sicurezza, attraverso una qualificata platea di atleti l’immagine accattivante della nostra Isola nel mondo”. E’ quanto affermato dal presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas durante la conferenza stampa di presentazione del World Padel Tour – Sardegna Open 2020, la manifestazione sportiva in programma a Cagliari dal 6 al 13 settembre. All’incontro erano presenti l’assessore regionale del Turismo Gianni Chessa, il presidente della Federazione internazionale di Padel, Luigi Carraro, il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu.
“Il contesto nel quale avviene questa manifestazione è, tuttavia, sicuramente differente dalla normalità alla quale eravamo abituati, e proprio per questo desideriamo trasmettere, attraverso questo evento unico nel panorama nazionale, un segnale di speranza e ottimismo che si associa alla straordinaria energia che è indissolubilmente legata al Padel – aggiunge -. Siamo certi che questo può servire a dare un impulso nuovo e originale al turismo in Sardegna. La nostra Isola possiede straordinarie bellezze, una millenaria cultura e tradizioni uniche che possono essere valorizzate in ambito internazionale. E lo sport, con i suoi protagonisti e il suo spazio, dove convivono lealtà, amicizia, condivisione e ospitalità, può essere il mezzo ideale per raggiungere un pubblico attento e curioso”.
“La Sardegna è lieta di ospitare uno dei grandi eventi sportivi di livello internazionale nell’Italia del post- covid. Si tratta di uno dei tanti segnali che la nostra Regione vuole lanciare attraverso lo sport a testimonianza della voglia di ripartire e lasciarsi alle spalle un periodo di crisi e di sofferenza. Per questi motivi questo appuntamento rappresenta per la Regione un evento importante sul quale investire per dare smalto all’immagine turistica dell’Isola”, sottolinea l’assessore regionale del Turismo Gianni Chessa. Per la prima volta in Italia, i più grandi campioni di questa disciplina sportiva si sfidano dal 6 al 13 settembre in uno dei luoghi simbolo della storia e della cultura di Cagliari: il Bastione di Saint Remy. “Il Sardegna Open è uno degli eventi della stagione estiva 2020 promossi dalla Regione Sardegna per rilanciare sul mercato internazionale l’immagine di “Isola Sicura” e per diffondere – nella fase post Covid-19 – la forza e positività del nostro messaggio di accoglienza e ospitalità in piena sicurezza. Vogliamo che la nostra Sardegna diventi sempre di più “terra di sport” perchè crediamo nello sport come strumento di promozione anche turistica della nostra terra e come mezzo di diffusione dei valori umani più autentici. Il Sardegna Open, nello straordinario contesto internazionale del World Padel Tour, rappresenta un evento di grande rilievo a livello mondiale attraverso il quale vogliamo affidare un messaggio di accessibilità e sicurezza per chi sceglie di visitare la nostra Isola”, conclude l’assessore Chessa.
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App”Sardegna sicura” in Umbria,Solinas”Programma concesso gratuitamente”

CAGLIARI (ITALPRESS) – “Abbiamo accolto favorevolmente la richiesta della Regione Umbria, avviando un percorso di collaborazione tra Regioni, finalizzato alla condivisione di infrastrutture e applicativi, e procedendo con l’immediata concessione del programma ‘Sardegna sicurà. Non solo per venire incontro alle impellenti esigenze della Regione Umbria, ma anche per ricavare dal suo utilizzo elementi utili per un perfezionamento ulteriore del servizio nei confronti dei cittadini sardi”. Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, commentando l’accordo deliberato dalla Giunta regionale per instaurare una collaborazione con l’obiettivo di realizzare attività congiunte e per la concessione in riuso gratuito del programma applicativo “Sardegna sicura”. “Una dimostrazione del grande apprezzamento per il nostro lavoro e per un prodotto tecnologico completamente sardo, valutato molto positivamente dagli esperti, nonostante le perplessità e le critiche di qualcuno”, ha aggiunto Solinas. “Siamo molto orgogliosi del lavoro svolto – ha sottolineato l’assessore regionale degli Affari generali, Valeria Satta – Siamo stati i primi in Italia a realizzare, nell’arco di una settimana, un’app che permettesse di mettere in sicurezza la Sardegna. Un’applicazione in nove lingue, compresa quella sarda, che consente di tracciare volontariamente gli spostamenti e li mantiene in memoria. Inoltre, offre la possibilità di conservare i dati personali di chi si reca spesso fuori dall’Isola, permettendo di ritrovare i propri dati in memoria senza doverli inserire nuovamente. Si è rivelata importante anche la creazione di un numero verde dedicato e di un indirizzo mail per risolvere qualsiasi problema ed avere informazioni”.
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Air Italy, Solinas “Accordo a tutela dei lavoratori”

CAGLIARI (ITALPRESS) – “Abbiamo lavorato costantemente per raggiungere questo risultato. E’ un primo passo per la salvaguardia dei posti di lavoro e la tutela del know how acquisito nel settore. Adesso ci aspettiamo che queste professionalità e risorse riconosciute vengano inserite in un piano industriale coerente che valorizzi sia i collegamenti di medio e lungo raggio sia quelli di corto raggio che mettano al centro la nostra Isola e la continuità territoriale”. Lo afferma il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, dopo la positiva definizione dell’accordo su cassa integrazione e misure per ricollocare i 1.453 dipendenti della compagnia aerea Air Italy in liquidazione da febbraio. “Questo risultato – si legge in una nota – è frutto di un percorso costante e costruttivo tra azienda, sindacati, ministero del Lavoro e dello Sviluppo economico e le due Regioni coinvolte, Sardegna e Lombardia. L’intesa firmata prevede anche un anticipo di 1200 euro netti mensili per la durata di tre mesi, a titolo di “prestito” su future spettanze da restituire alla fine del rapporto di lavoro, e l’anticipo del pagamento dei ratei di 13esime, 14esime e Tfr maturato in azienda per sopperire ai presumibili ritardi dell’Inps nell’erogazione degli assegni”.
“La trattativa giunge a una prima conclusione positiva – commenta l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda – Per i prossimi 10 mesi i lavoratori avranno una boccata d’ossigeno grazie agli ammortizzatori sociali, ma è necessario ribadire il nostro impegno affinchè vengano avviate quanto prima una serie di politiche attive per la riqualificazione del personale”.
Il 25 agosto l’Enac, l’Ente nazionale per l’Aviazione civile, ha sospeso la licenza di trasporto di Air Italy chiudendo di fatto a ogni futura possibilità di riavvio.
“Su questa vicenda – conclude l’esponente della Giunta Solinas – la Regione resta e si conferma parte attiva nel processo del rilancio industriale della compagnia aerea e delle professionalità a essa legate, utile alla valorizzazione economica e sociale di un intero territorio”.
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Solinas “Con la riforma sanitaria più efficienza e servizi in Sardegna”

CAGLIARI (ITALPRESS) – Approvata dal Consiglio regionale della Sardegna la riforma del sistema sanitario regionale. “Questa riforma ha una portata storica: è studiata per riportare la governance della sanità pubblica sul territorio, vicino ai cittadini, con il supporto di figure manageriali che si impegneranno a tradurre i bisogni della collettività in servizi e assistenza efficienti – ha commentato il presidente della Regione Christian Solinas – La riforma porterà ad un miglioramento delle condizioni di lavoro degli operatori sanitari e all’acquisto di beni e servizi con procedure semplificate e coerenti per ottimizzare risparmio ed efficienza. Superiamo un modello, fondato sull’Ats, che ha paralizzato il sistema sanitario regionale e la sua capacità di rispondere al bisogno d’assistenza dei sardi, affermando, nel contempo, la volontà di tornare a investire per riqualificare i presidi ospedalieri e realizzare nuove strutture, puntando a cure moderne e di qualità”. “Abbiamo preso un impegno preciso con i cittadini e lo abbiamo onorato – ha aggiunto il presidente – la riforma è il frutto di un percorso serio, ponderato e responsabile che guarda al futuro dei servizi nell’Isola e alle necessità del presente”. Sul nuovo assetto, che porta alla suddivisione dell’azienda unica in otto Asl, Solinas precisa: “E’ una vittoria dei sardi. Il risultato raggiunto è stato possibile grazie alla capacità di fare sintesi di questa maggioranza, mantenendo fermi gli obiettivi”. “Un passo decisivo – ha affermato l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu – nella direzione che abbiamo tracciato sin dall’inizio di questa legislatura. Restituiamo ai territori autonomia e allo stesso tempo, con l’istituzione dell’Ares, manterremo centralizzati quegli aspetti, come gli acquisti e la gestione del personale, che consentiranno di realizzare una spesa efficiente attraverso le economie di scala, a vantaggio di tutto il sistema regionale”. “Abbiamo importanti sfide davanti a noi. L’emergenza Covid-19 – ha concluso Nieddu – ha cambiato e sta cambiando il modo di concepire l’assistenza sanitaria in tutto il mondo. Puntiamo a un sistema moderno in cui sviluppare la telemedicina, potenziare le cure territoriali, realizzare integrazione socio-sanitaria e non solo. La riforma è la base solida di un progetto coraggioso, di ampio respiro che riporta al centro le nostre comunità e i loro bisogni”.
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