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Sanità: Hospitality, il progetto di Asset certificato come buona prassi 2022 dal ministero dell’interno

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BARI (ITALPRESS) – Si chiama “Hospitality – Linee guida sull’accoglienza nelle strutture sanitarie” ed è stato certificato come buona prassi 2022, sezione Sanità, dal ministero dell’Interno – Ispettorato Generale di Amministrazione (IGA).
Il progetto, ideato e realizzato dall’agenzia regionale Asset in collaborazione col Dipartimento Promozione della salute e l’agenzia Aress, risponde infatti ai quattro requisiti necessari per il riconoscimento: è innovativo, replicabile, adatto a produrre benefici persistenti nel tempo e sostenibile finanziariamente. Ma soprattutto offre una visione innovativa e integrata dei servizi di accoglienza per pazienti e utenti.


In particolare, le linee guida, che sono applicabili tanti per il graduale adeguamento dei plessi preesistenti quanto per la realizzazione di nuove strutture sanitarie definiscono un sistema identitario, comune e riconoscibile per gli ospedali, i presidi territoriali di assistenza e la rete costituita da poliambulatori, consultori, centri vaccinali ecc. Avendole ideate Asset, queste linee guida declinano ovviamente soluzioni esecutive sostenibili e specifiche per la Puglia.
Sarà replicabile altrove, ma intanto il modello rappresenta un unicum in Italia e si basa su pilastri come il proprio sistema identitario visivo, declinato e integrato con segnaletica, allestimenti e arredi riconoscibili, specifiche indicazioni su governance e formazione. Le linee guida, in formato digitale, forniscono agli operatori dotati di nome utente e password oltre cento allegati tecnico-esecutivi a supporto dell’applicazione operativa nelle strutture su una serie di aspetti chiave.
Per quanto riguarda la sua attuazione, Hospitality è già gradualmente partita in una lunga serie di strutture sanitarie di tutte le province pugliesi. In particolare, per Pronto soccorso, hall e sale d’attesa, spazi esterni, il sito della Regione Puglia elenca il Policlinico di Bari, l’Ospedale Pediatrico di Bari, il SS. Annunziata di Taranto, il Policlinico Riuniti di Foggia, l’Ospedale Perrino di Brindisi, l’IRCCS de Bellis di Castellana, l’Ospedale di Barletta, tutti i Pronto soccorso con lavori di adeguamento già avviati o in via di cantierizzazione, gli spazi di collegamento al DEA del Vito Fazzi di Lecce, il nuovo Consultorio e Poliambulatorio (Cittadella della Salute) di Lecce e il Centro risvegli di Ceglie Messapica.

 

“L’adozione – si legge sul sito – è in corso in tutti i Presidi Territoriali di Assistenza (Pta) della regione, a cominciare dai sei Pta-pilota di Conversano, Massafra, San Marco in Lamis, Nardò, Fasano e Trani. Dei 18 CORo pugliesi il progetto è stato già adottato a San Severo; in adozione ad Acquaviva-Miulli, Irccs Oncologico-Bari, Taranto-Moscati, Vito Fazzi-Lecce, Tricase e San Giovanni Rotondo; iter in corso nei rimanenti CORo. Seguendo il progetto sono stati realizzati oltre 100 centri vaccinali in tutta la regione”.
Il progetto è inoltre già parte integrante delle progettazioni dei cinque nuovi ospedali previsti in Puglia: Monopoli-Fasano, Taranto, Andria, Sud Salento e Nord Barese. Le linee guida sono state infine aggiornate includendo, oltre l’immagine coordinata delle Asl pugliesi, anche gli Irccs Oncologico di Bari e il de Bellis di Castellana Grotte.
“La complessità del settore sanitario – commenta il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano – ci ha fatto immaginare, sperimentare e realizzare nuovi modelli e procedure. Le Linee guida Hospitality e la loro progressiva attuazione hanno colmato un vuoto, quello dell’accoglienza, mettendolo a sistema nei suoi vari aspetti, per rendere più umani, accoglienti e organizzati i luoghi di cura. Questo riconoscimento è un incoraggiamento importante per proseguire questo lavoro che mira a rendere la sanità pugliese più semplice, inclusiva e sostenibile”.
“Il tavolo di lavoro del progetto – spiega il direttore Asset Elio Sannicandro – ha riunito professionalità esperte (medici e manager sanitari, architetti, comunicatori, grafici), partendo dalla ricerca di materiali e di best practices in Italia e all’estero, passando per interviste e sopralluoghi negli ospedali. Per elaborare il tutto in linee guida che, condivise con le aziende ospedaliere, consentissero di partire dal paziente, dal cittadino; di mettersi nei suoi panni, da quando cerca una struttura sanitaria, a quando ci arriva, a quando la vive. Per poco o tanto che sia. Anche solo come accompagnatore. Per far evolvere le strutture sanitarie pugliesi da luoghi di cura a luoghi in cui prendersi cura, declinando soluzioni già esecutive, sostenibili sul piano economico e ambientale, e identitarie per la Puglia”.

– foto: ufficio stampa Asset

(ITALPRESS).

“L’Europa ti cambia la vita” e la Puglia guarda al futuro con più forza

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BARI (ITALPRESS) – “L’Europa ti cambia la vita”: con questo claim, la Puglia ha presentato a Bari, nel foyer del teatro Petruzzelli, la programmazione regionale dei fondi UE Fesr e Fse+ 2021-2027. Risorse importanti, che daranno alla regione la possibilità di operare in continuità con quanto costruito finora.
“Noi – afferma il vicepresidente regionale, assessore al Bilancio, alla Programmazione unitaria, alle Politiche giovanili e allo Sport per Tutti Raffaele Piemontese – partiamo già da una programmazione del 2014-2020 che abbiamo utilizzato in maniera seria. Abbiamo raggiunto tutti i target di spesa e questo è il frutto di un lavoro corale fatto dalla Regione Puglia ma anche da tanti sindaci, tanti amministratori comunali, da tutti i nostri dirigenti regionali. Un lavoro fatto con le imprese, con il sindacato e con il mondo del lavoro”.
Ora è tempo di guardare al futuro. “Oggi – spiega infatti Piemontese – abbiamo presentato un nuovo POR, che mira a raggiungere degli obiettivi sui quali avevamo già iniziato a lavorare. In primo luogo, il nostro obiettivo è fare in modo che ci sia qui un allargamento delle basi produttive e che tutto ciò abbia come conseguenza quella del lavoro stabile, soprattutto per giovani e donne che oggi, in alcuni casi, sono esclusi dal mondo del lavoro. Poi, che il tutto avvenga mettendo al centro le persone con una dinamica di rispetto dell’ambiente e continuando a innovare la nostra Regione”.
“Noi – prosegue il vicepresidente, con un certo orgoglio – abbiamo iniziato a parlare di decarbonizzazione e di idrogeno nel 2016, quando ci prendevano in giro per questo. Oggi idrogeno e decarbonizzazione sono al centro dell’agenda europea. Abbiamo iniziato a ragionare sull’aerospazio, sui voli suborbitali, firmando nel 2018 un’importante intesa all’ambasciata di Washington con un gruppo pugliese che si occupa di aerospazio e con il gruppo Virgin. Oggi questo è un tema estremamente importante, tant’è che il governo italiano ha firmato in Texas un’intesa su questo punto”.
“Abbiamo investito tantissimo e continueremo a farlo sulla risorsa più importante che abbiamo, che è l’acqua. In particolare, sulla riduzione delle perdite nelle condotte idriche, che fanno disperdere tanta acqua ed è un problema nazionale. Abbiamo lavorato e vogliamo continuare a lavorare per migliorare l’impatto dei nostri depuratori: l’acqua che scarichiamo a mare deve essere sempre più pulita, perché il mare costituisce la nostra economia blu e dà sostegno a un pezzo importante di industria turistica e culturale”.
Le idee del vicepresidente Piemontese sono molto chiare: “Abbiamo utilizzato da subito, nel 2016”, ricorda, “misure di sostegno al reddito per le fasce più povere, accompagnate da misure di formazione per l’ingresso nel mondo del lavoro con il Red. Oggi non solo il Governo italiano, ma anche la Commissione tengono al centro questo tema. Ecco noi vogliamo utilizzare questa mole di risorse – non solo i 5 miliardi e mezzo di euro del POR Fesr ed Fse, ma anche le risorse che ci sono nel Pnrr e le altre, per un totale che si avvicina ai 15 miliardi di euro – nei prossimi sette anni con un lavoro corale per cambiare ulteriormente in meglio la qualità della vita dei cittadini pugliesi e far fare il salto di qualità alla Puglia, al Sud e all’Italia, facendo la nostra parte”.

“Su questo – conclude Piemontese – ci siamo e siamo convinti di poterlo fare in un’ottica di leale collaborazione fra istituzioni, con la Puglia che ha sempre mantenuto un’impostazione di dialogo profondo con i Comuni, con i territori e con il Governo centrale ma non in un’ottica di accentramento, bensì in un’ottica che contribuisce a raggiungere gli obiettivi.
Obiettivi importanti sono anche quelli che i fondi europei permetteranno alla Puglia di raggiungere dal punto di vista sociale, come conferma l’assessore regionale al Welfare Rosa Barone. “Oggi – afferma – siamo qui a raccontare quanto fatto ma soprattutto quello che faremo. Chiaramente l’intenzione è quella di consolidare le misure che nel tempo hanno portato tanti servizi e tante opportunità ai nostri territori, quindi rafforzeremo quanto fatto, ma poi dobbiamo necessariamente innovarlo, in quanto il mondo è cambiato e con esso sono cambiate le fragilità. Noi dobbiamo adeguarci alle nuove esigenze e di conseguenza continueremo a supportare le famiglie per portare i ragazzi e i bambini, e magari quelle persone poco abbienti negli asili, nei centri diurni o riabilitativi, nel caso delle persone con disabilità o le persone anziane”.

“Sulla strada che abbiamo intrapreso – aggiunge Barone – continueremo a lavorare. Per fare un esempio che riguarda proprio i bambini, per contrastare la povertà educativa, vogliamo dar vita a voucher nuovi, innovativi che potranno permettere la frequentazione di centri socio-educativi per i ragazzi, con particolare attenzione all’aspetto culturale, dando loro quindi l’opportunità, tramite l’affido culturale o la dote educativa, di frequentare teatri, cinema oppure svolgere attività sportiva”.
“Per il Reddito di Dignità – aggiunge l’assessore – vogliamo lavorare nello stesso senso. Le famiglie prese in carico oggi sono circa 30mila, con una spesa di quasi 70 milioni. Anche loro potranno avere un’implementazione delle attività e utilizzare questi buoni per andare in centri sportivi o ricreativi. Sono solo alcuni esempi, ma indicano un percorso: lavoreremo con le aziende, con gli enti locali, con le associazioni no profit, con il terzo settore. Un impegno tutto tondo, e in questo senso l’Europa ci viene incontro, rafforzando nuovamente e stringendo ancora più alleanze per dar vita a progetti innovativi sperimentali ma che possano migliorare la vita dei nostri concittadini”.

– foto: xa2/Italpress

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Maraschio “Puglia bellissima, va preservata rispettando l’ambiente”

BARI (ITALPRESS) – La via per il benessere delle persone e dell’ambiente cambia musica: il contributo per preservare la bellezza parte da ogni singolo pugliese. I Boomdabash e Gianni Ciardo scendono in campo per contrastare l’abbandono dei rifiuti su spiagge e aree pubbliche del patrimonio naturalistico e culturale pugliese. Lo fanno con uno spot della Regione Puglia che da qualche giorno anima i canali digitali istituzionali e presto sarà diffuso sulle emittenti televisive regionali. Della crucialità del rapporto tra turismo, bellezza e ambiente è convinta anche Anna Grazia Maraschio, assessore all’Ambiente della Regione Puglia.

Assessore Maraschio, per la Puglia essere una regione turistica significa anche conservarsi e rispettare l’ambiente. È anche a questo che servono iniziative come questo spot?

Assolutamente sì. Noi amiamo la Puglia, lavoriamo ogni giorno perché possa conservarsi al meglio. Non soltanto promuovendo il territorio, ma tutelandolo e preservandolo. È quello che proviamo a fare.

Può servire, in questo senso, coinvolgere pugliesi che con il loro lavoro fanno conoscere la regione in tutta Italia, come i Boomdabash e Gianni Ciardo.

Loro sono molto importanti per noi. La comunicazione passa anche attraverso la possibilità non solo di raccontare la Puglia, ma anche di lanciare dei messaggi attraverso personaggi che sono molto amati non solo qui da noi, ma in tutto il Paese.

Qual è l’aspetto che oggi preoccupa di più la Regione Puglia dal punto di vista ambientale? Può essere proprio l’abbandono dei rifiuti?

Di questo siamo preoccupati nella misura in cui ce ne stiamo occupando. È un tema che purtroppo sta occupando molte delle nostre giornate, perché nell’ultimo periodo ha assunto delle dimensioni che devono essere combattute. Noi stiamo mettendo insieme molte azioni e siamo fiduciosi di poter arrivare all’obiettivo.

C’è invece un dato che, rispetto al passato, già vi incoraggia e vi fa capire che col lavoro svolto finora vi siete immessi sulla strada giusta?

Sicuramente la maggiore sensibilità e attenzione da parte dei cittadini pugliesi. Questo è un dato positivo, perché avere la partecipazione attenta dei cittadini significa aver fatto già un buon lavoro. Sottolineo soprattutto che i cittadini sono le sentinelle del territorio. Io ricevo spesso delle segnalazioni, rispetto alle quali adottiamo dei provvedimenti. Fino a questo momento non sono state sufficienti, ma le misure che stiamo attuando e che stiamo mettendo in campo sono significative e quindi, con l’apporto di tutti, siamo fiduciosi che anche questo problema potrà essere risolto.

C’è un messaggio che l’assessore all’Ambiente vuole lanciare ai pugliesi?

Abbiamo la fortuna di vivere in una delle terre più belle d’Italia. La Puglia ha una varietà di paesaggio e una biodiversità che davvero la rendono unica. Del resto, lo diciamo non solo da pugliesi, ma per quello che noi riusciamo a osservare, per i turisti che sono sempre più attenti. Soprattutto dico una cosa: dobbiamo essere felici di vivere in una terra bella, pulita e accogliente. Preserviamola, perché ha tanto da donarci.

Le reti ferroviarie pugliesi cambiano volto per guardare al futuro

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BARI (ITALPRESS) – Armonizzare il contesto urbano e le opere necessarie per una mobilità sostenibile ed efficiente è uno degli obiettivi che la Regione Puglia ha perseguito con più urgenza negli ultimi anni. Gli interventi realizzati e quelli programmati sono stati diversi: tra tutti, alcuni sono decisamente esemplificativi di quello che l’amministrazione regionale ha in mente per il futuro dei territori.
È il caso, per esempio, dell’intervento in corso riguardante l’interramento del tracciato ferroviario che attraversa la città di Andria di competenza di Ferrotramviaria, finanziato dalla Regione per circa 90 milioni di euro. Quest’opera rientra nel Grande Progetto “adeguamento ferroviario dell’area metropolitana Nord-Barese” ed è la risposta alla necessità della città di superare la sua dimensione di citta “divisa” in due con un territorio altamente urbanizzato; una città che convive da sempre con una densa maglia urbana spaccata dalla presenza fisica della linea ferroviaria con tutti i disagi che da essa ne scaturiscono. Si pensi, per esempio, alla complessa e poco efficiente viabilità su gomma causata dai passaggi a livello, all’onnipresente inquinamento acustico dei treni sulle rotaie a ridosso dei fabbricati residenziali e alla pericolosità di una sede ferroviaria non protetta in molti tratti del percorso urbano.
Il tracciato ferroviario taglia la città in due parti e rappresenta ormai una vera e propria barriera che divide i due agglomerati e rende difficoltosi gli spostamenti trasversali sia a piedi, sia con l’auto all’interno del centro urbano e non solo. L’intervento in città prevede l’interramento in trincea a semplice binario della linea, dal km 56+255,58 al km 59+188,39. Si configura nell’interramento della linea sotto l’attuale sedime, con sviluppo in trincea e solo in alcuni punti, in corrispondenza degli attuali passaggi a livello, con sezione scatolare (soppressione del passaggio a livello e/o attraversamenti a raso), per uno sviluppo complessivo di 2932,81 metri.
Questo intervento comporterà la sistemazione urbana della viabilità adiacente e delle aree restituite alla città, nonché il potenziamento dell’accessibilità ai servizi ferroviari, dando una risposta definitiva a un’esigenza di Andria e degli andriesi. È inoltre prevista la realizzazione di una nuova fermata ferroviaria (Andria Nord), oltre alla riqualificazione della stazione ferroviaria già esistente (Andria Centrale).
In particolare, alla prog. 57+338,68 (Andria Centrale) si prevede la riqualificazione della attuale stazione che diventa interrata; alla prog. 58+503,02 (Andria Nord) si prevede una nuova fermata metropolitana interrata con banchine viaggiatori da 120 metri.
L’imponente intervento di interramento della linea ferroviaria si rifletterà certamente sulla qualità di vita della cittadinanza di Andria, ricucendo il tessuto urbano dal punto di vista della viabilità su gomma e ciclo-pedonale ed elevando la qualità degli spazi urbani pubblici.
Gli obiettivi concreti dei lavori saranno l’eliminazione di quattro passaggi a livello che bloccano la permeabilità trasversale; la riorganizzazione della rete viaria carrabile a ridosso della linea ferroviaria; la realizzazione della pista ciclabile parallelamente all’attuale sedime ferroviaria; la sistemazione delle aree pedonali e a verde da destinare alla città nelle aree dell’attuale sedime ferroviario.
Con la nuova realizzazione dell’interramento della linea ferroviaria, verrà liberata una notevole quantità di aree che potranno essere restituite alla città come spazi di relazione e di socializzazione a servizio dei cittadini (e dei turisti) e da destinare alla mobilità sostenibile: verranno riprogettate nuove pavimentazioni e nuove aree a carattere naturalistico in grado di conferire valore al nuovo intervento, che si pone quale vero e proprio volano per una riqualificazione diffusa nel centro del comune di Andria. Più in generale, l’intervento è ispirato all’ecologia urbana e allo sviluppo e alla mobilità sostenibile.
Tra gli interventi già conclusi, figura l’interramento del tracciato ferroviario nell’abitato di Modugno di competenza delle Ferrovie Appulo Lucane, finanziato dalla Regione per 20 milioni di euro. È fondamentale sottolineare come il Comune di Modugno risulti attraversato da due arterie ferroviarie, le Ferrovie Appulo Lucane e le Ferrovie dello Stato. La vivibilità delle aree urbane poste sui due versanti del piano del ferro risultava fortemente compromessa da tali presenze, con effetti aggravati dall’inquinamento acustico provocato dal traffico ferroviario fino a tarda ora.
L’intervento di interramento della linea Fal nell’abitato di Modugno inizia al km 8+777 e termina al km 10+750 per una lunghezza complessiva di 1973 m (quasi due km). Tutte le opere sono state progettate in modo da lavorare in presenza di esercizio ferroviario delle due linee in affiancamento, linea Fal e linea Rfi. Pertanto, il progetto ha previsto la realizzazione di tre deviate provvisorie della linea Fal per ricavare gli spazi necessari alla realizzazione dell’interramento.
L’interramento ha previsto tratti in trincea (1500 m) e tratti in galleria (tre gallerie, una di 53, una di 21 e una di 401 metri). Nei tratti in trincea è compreso il comparto stazione, in cui è stata prevista la realizzazione di un marciapiede, di rampe di scale di discesa in apogeo e di un ascensore.
Alla quota dell’originario Fabbricato Viaggiatori, sono stati realizzati una serie di interventi per la sistemazione del piazzale e della parte soprastante le gallerie tra cui la sistemazione a piazza con pavimentazioni in pietra, aree a parco con piantumazioni di alberature autoctone, un’area a parcheggio; percorsi pedonali e pensiline per l’ombreggiamento nei pressi del fabbricato Viaggiatori e del parcheggio.
Il progetto è nato con l’obiettivo di riorganizzare e riqualificare il territorio, indurre un minor impatto ambientale, migliorare l’accessibilità territoriale, intercettare nuovi flussi di mobilità e decongestionare e snellire il traffico urbano.
La nuova stazione interrata è stata inaugurata il 23 novembre 2021 e presenta una pensilina green a copertura del binario. Il 21 dicembre 2022 è stata inaugurata nell’area circostante la stazione interrata una piazza sociale, spazio urbano riqualificato di ottomila metri quadri, con parcheggi per auto e bici, 1,8 chilometri di piste ciclabili, un playground, un’area gioco per bambini e una di sgambamento per cani.
Gli interventi su Modugno continueranno con il cantiere per il raddoppio del binario interrato e la riqualificazione degli spazi esterni finanziati dal Pnrr.
A questo proposito, è utile citare il progetto relativo alle stazioni delle Ferrovie sud est come hub intermodali, che prevede la riqualificazione delle stazioni, per un importo totale pari a 165 milioni di euro, finanziato proprio dai fondi del Pnrr. Si tratta delle stazioni di Otranto, Gallipoli, Novoli, Zollino, Maglie, Casarano e Tricase. Questi interventi, nel rispetto della tutela storico-architettonica degli edifici e del contesto ambientale, prevedono un restyling architettonico degli immobili e un loro più efficace inserimento nei tessuti urbani. In particolare si vogliono: potenziare i servizi di scambio intermodale attraverso la riqualificazione dei piazzali antistanti e la realizzazione di bus station, parcheggi per auto private, velostazioni; incrementare la sicurezza attraverso il potenziamento dell’illuminazione, la realizzazione di segnaletica apposita e l’installazione di sistemi di videosorveglianza; migliorare l’accessibilità alla stazione e ai treni attraverso l’innalzamento dei marciapiedi, l’eliminazione delle barriere architettoniche, la realizzazione di sottopassi di stazione ciclo-pedonali, l’adeguamento dei percorsi per ipovedenti.
“La strategia della Regione Puglia per i trasporti – spiega l’assessore alla regionale ai Trasporti e alla Mobilità sostenibile Anita Maurodinoia – ha tra i suoi primi obiettivi il potenziamento e l’ammodernamento delle linee ferroviarie, che porterà all’elettrificazione di gran parte della rete regionale, al raddoppio dei binari là dove si viaggia ancora a binario unico, alla soppressione di passaggi a livello e all’eliminazione di altre interferenze per una viabilità sicura”.
“Le grandi opere infrastrutturali ferroviarie – prosegue – sono ispirate ai principi di sostenibilità, nel rispetto dell’ambiente, del basso consumo del suolo e del miglioramento della qualità della vita soprattutto nei centri urbani. La collaborazione con le società di trasporto ferroviario, soggetti attuatori dei grandi investimenti infrastrutturali, è un perno fondamentale, perché insieme ragioniamo su come rendere il meno impattante possibile un percorso ferroviario che si snoda in città, come rendere nuovamente fruibili per i cittadini spazi del sedime ferroviario (ad es. con piste ciclabili e parchi urbani) e su come riqualificare le stazioni”.
“Queste ultime – conclude Maurodinoia – sono ormai pensate come HUB intermodali con terminal bus, velostazioni e aree parcheggio attrezzate, e sono un patrimonio che va recuperato e reinserito nel tessuto urbano come luogo di aggregazione e accoglienza: per i pendolari non sono, e non devono essere, solo luoghi di transito, e per i turisti sono il nostro biglietto da visita”.
foto ufficio stampa Regione Puglia
(ITALPRESS).

Puglia alla Bit, Delli Noci “Attiriamo turisti con la nostra identità”

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Il racconto del matrimonio degli stranieri in Puglia, che non dura un singolo giorno ma è un viaggio di più giornate con ospiti da tutto il mondo, è l’interpretazione di Alessandro Piva, autore e regista, nello spot dedicato al wedding.
L’ampio ventaglio dei sapori di Puglia, così diversi dal Gargano fino al capo di Leuca con 800 chilometri di coste ed un giacimento di prodotti tipici, è stato valorizzato da Paolo Marchi, gastronomo, ideatore e curatore di “Identità Golose”, inviato di “Striscia la Notizia” che ha illustrato lo spot sull’enogastronomia realizzato dal team di Magentabureau. La formazione nelle scuole alberghiere di tutte le province pugliesi è stata al centro di un progetto che nel 2022 ha portato chef, maitre ed esperti da tutto il mondo in Puglia, con la supervisione di Paolo Marchi.
Grande attenzione non solo alla bellezza, ma anche ai contenuti tecnici, sono racchiusi nello spot per il bike in cui si susseguono in paesaggi mozzafiato tre tipologie diverse di biciclette che suggeriscono le diverse esperienze su due ruote che la Puglia può offrire. Lo spot è stato presentato dai curatori Ludovica Casellati, esperta in promozione e comunicazione del cicloturismo e della mobilità sostenibile e dal regista Enrico Lando che ha citato, ad esempio, l’emozione della ciclovia dell’Ofanto.
“Storia e mito sono le linee guida che scelgono molti turisti”, ha detto Alessio Giannone, in arte Pinuccio, attore, regista e inviato di “Striscia la notizia”. Nella web series Pinuccio narrerrà (a modo suo) arte e cultura della Puglia attraverso luoghi meno noti e molto belli, come, per esempio, il passo di Giacobbe nella gravina di Laterza e la grotta del mago Greguro nella gravina di Massafra.
I cammini attraverso la web series dedicata porteranno sui passi di chi, da anni, percorre a piedi la Puglia dopo averla girata in lungo e largo lentamente a bordo di un camper del 1982. Lorenzo Scaraggi, storyteller, regista e giornalista pubblicista, è l’autore di questa web series che invita a vedere i cosiddetti percorsi fuori rotta di una Puglia insolita.
Sullo sfondo, come strumento strategico per la valutazione dei risultati e la programmazione, restano i dati annuali rilevati dall’Osservatorio Turistico di Pugliapromozione riguardanti “I principali trend del turismo in Puglia” per un bilancio del 2022 che si conclude con risultati positivi. La movimentazione turistica regionale ha raggiunto i valori del 2019 e chiude l’anno con 4,2 milioni di arrivi (-0.5% rispetto al 2019) e 15,7 milioni di presenze (+2% rispetto al 2019).
La ripresa è stata trainata dal buon andamento del turismo internazionale che ha superato di molto i flussi del 2019: +8,5% gli arrivi, +11% le presenze.
La Germania è in testa alla classifica regionale dei mercati esteri per numerosità dei pernottamenti (800mila presenze), la Francia invece conferma il primo posto nel ranking degli arrivi stranieri (217mila arrivi).
La provincia di Bari accoglie il 28% degli arrivi regionali, seguita dalle province di Lecce (27%), Foggia (22%), Brindisi (13%), Taranto (7%) e BAT (4%) evidenziando come ci siano ancora ampie possibilità di diversificazione delle vacanze in Puglia, così da decongestionare località in overbooking e andare alla scoperta di nuove destinazioni di grande bellezza.
Nel 2022 sul podio delle destinazioni per incoming (arrivi) si collocano Bari, Vieste e Lecce. Gli incrementi maggiori, con oltre 10mila turisti in più rispetto al 2019, sono stati registrati dai Comuni di Vieste, Ostuni, Monopoli, Ugento, Polignano e Gallipoli.

– foto: ufficio stampa Regione Puglia
(ITALPRESS).

Carnevali di Puglia, Lopane “Investiamo per offerta turistica sempre più vasta”

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BARI (ITALPRESS) – La Regione Puglia prosegue il suo percorso teso a destagionalizzare il turismo in entrata. Ecco perché l’amministrazione ha scelto di investire sul Carnevale, un appuntamento che richiama antiche tradizioni in tutto il territorio e potenzialmente può attirare un vastissimo numero di visitatori. Ne è convinto anche l’assessore al Turismo Gianfranco Lopane, che assicura come la Regione Puglia stia “ampliando sempre di più la sua offerta turistica”.
“I prodotti su cui stiamo puntando – prosegue l’assessore – sono sempre più vasti e ricchi in termini di offerta e quindi cerchiamo di superare anche l’offerta legata solo al mare e alla balneazione investendo sull’enogastronomia, sulle tradizioni, sui prodotti legati alla sostenibilità”.
“Il Carnevale – aggiunge Lopane rientra in questo percorso, che da un lato vede delle kermesse importanti in un periodo dell’anno che generalmente è di più bassa stagione, ma ci dà la possibilità di anticipare la stagione turistica puntando sulla kermesse carnascialesca delle città e dei carnevali riconosciuti come di tradizione; dall’altro ci consente di puntare sull’artigianato artistico, cercando di coniugare la necessità di organizzare le manifestazioni con la possibilità di aprire le botteghe dei maestri cartapestai e di renderle un’esperienza vera e propria”.
Ecco perché la Regione ha deciso di fare uno sforzo importante. “Abbiamo investito tanto”, afferma l’assessore al Turismo, “e non solo partecipando alla fondazione del Carnevale della città di Putignano. Quest’anno l’abbiamo fatto attraverso uno stanziamento del consiglio regionale di un milione di euro, che permetterà ai carnevali principali di Puglia di organizzare al meglio le iniziative e di rendere le città che li ospitano sempre più accoglienti e attrattive rispetto alle kermesse e alle manifestazioni che sono state previste e che daranno alla Puglia un’ulteriore possibilità di aprirsi ai turisti anche in un periodo in periodo in cui generalmente c’è una minore affluenza”.
La politica che la Regione Puglia ha messo in campo negli ultimi anni ha portato risultati molto importanti, corroborati anche dai numeri. “Anche nel 2022 – racconta infatti Lopane – la Puglia si è manifestata ai livelli del pre pandemia. I numeri che annunceremo all’interno della Borsa internazionale del turismo (Bit) ci raccontano di una Puglia che supera le performance del 2019 sia in termini di flussi complessivi, sia soprattutto di flussi di turisti che vengono da Paesi stranieri. In questi giorni, il fermento per le iniziative legate al carnevale ci dà la possibilità di vedere città frequentate da turisti e day user che si recano a visitarle e a partecipare alle manifestazioni che sono in corso e quindi ci danno la possibilità di andare ancor di più a corroborare dei risultati che sono già molto significativi”.
Lo sguardo dell’assessore si proietta intanto già all’estate. “Le prospettive – assicura – sono molto buone. Intorno al principale prodotto turistico pugliese, che tutti noi riconosciamo essere gli oltre 800 chilometri di costa con acque eccellenti dal punto di vista della balneazione, c’è in realtà una serie di prodotti messi insieme, che vanno dalla fruizione della balneazione al crocierismo e alla nautica da diporto, che stanno diventando per la Puglia prodotti sempre più di punta e che ci danno la possibilità di fornire un’offerta sempre più variegata”.
foto xa2 Italpress

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La Puglia in prima fila per promuovere la Parità di genere

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BARI (ITALPRESS) – Regione Puglia e Anci Puglia uniscono le forze per fornire agli Enti locali un supporto strategico e operativo al fine di promuovere la diffusione delle politiche di genere nelle azioni di governo territoriale. Nasce così l’azione GENEREinCOMUNE, a cura dalla Sezione regionale per l’Attuazione delle Politiche di Genere, un intervento finanziato con un contributo regionale di 380 mila euro a valere sul bilancio autonomo dell’ente.
In buona sostanza, sessanta Comuni tra quelli che abbiano già istituito organi e uffici di parità e che intendono avviare progetti sperimentali finalizzati alla formazione e all’aggiornamento professionale dei loro dipendenti e all’adozione di concrete azioni di sistema, come la valutazione di impatto di genere nelle delibere comunali o la creazione di una banca dati sulle disuguaglianze di genere, potranno diventare i Comuni pilota di questo progetto fortemente voluto, tra gli altri, dalla consigliera del presidente regionale per l’Attuazione del programma di governo Titti De Simone.
“Ho proposto il bando GENEREinCOMUNE – afferma la consigliera – perché credo che vada a realizzare uno degli asset principali dell’agenda di genere, che è la strategia regionale per la parità di genere che abbiamo realizzato come Regione Puglia e che sta trasversalmente impegnando tutti i dipartimenti, anche nell’ambito del nuovo ciclo di programmazione e contando sui nuovi fondi europei. Si tratta di una serie di azioni e di interventi tesi a ridurre il divario di genere a tutti i livelli e in tutti i settori della vita economica, sociale, lavorativa delle donne pugliesi”.
In particolare questa misura “si inserisce – spiega De Simone – all’interno delle azioni di empowerment vero e proprio, cioè dell’acquisizione da parte degli enti locali e dei territori di quegli strumenti innanzitutto formativi, ma anche informativi, che sono necessari alla programmazione delle politiche pubbliche in termini di superamento del divario di genere”.
Un contributo e un’indicazione importanti, in questo senso, arrivano dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. “Attualmente – racconta infatti la consigliera – i comuni italiani e pugliesi sono interessati dal Pnrr. Uno dei risultati richiesti dal piano è proprio il compimento di azioni che vadano nella direzione del superamento del divario. È un requisito fondamentale, ed è quindi molto importante che i comuni pugliesi abbiano la possibilità di acquisire al proprio interno,risorse umane a livello di programmazione e strumenti di conoscenza per poter programmare azioni e politiche proprio in un’ottica di genere. Non in modo neutro, né come se fosse uguale la ricaduta tra uomini e donne, ma con ottica di genere, In questo senso, la Regione Puglia ha adottato un vero e proprio gender index, una valutazione di impatto di genere”.
“Noi tutti – aggiunge – dobbiamo imparare come pubblica amministrazione, come ci dice anche l’Europa oramai in modo vincolante nella spesa dei fondi, che dobbiamo investire un’ottica di genere. Dobbiamo dunque misurare non solo ex post, ma anche ex ante le ricadute che queste azioni, investimenti, progetti hanno concretamente sulla vita delle donne e degli uomini. Dobbiamo chiederci come le migliorino e porsi una serie di domande, leggere indicatori che ci mettano nelle condizioni di programmare in questi termini. Tutto questo oggi è fondamentale. È un requisito ormai obbligatorio per spendere i fondi europei”.
Il bando costituisce per la consigliera De Simone solo l’inizio di un percorso che immagina pluriennale: “GENEREinCOMUNE è un bando pilota, che interesserà 60 comuni. Grazie al coordinamento di Anci Puglia, le realtà territoriali potranno avanzare proposte sia di carattere formativo, sia relative all’empowerment. Essi potranno inoltre prevedere delle azioni più di sistema che riguardano il rafforzamento delle competenze, nonché azioni positive che vanno verso il superamento di stereotipi a tutti i livelli”.
“I comuni interessati – conclude la consigliera – potranno presentare queste proposte in partnership con realtà del territorio che operano nel terzo settore, associazioni femminili e femministe rafforzando un tipo di azione di sistema. Sono certa che questa sarà solo una prima esperienza utile a misurare il livello di coinvolgimento e di interesse degli enti locali e ad acquisire delle prime valutazioni che serviranno poi a implementare la misura e magari anche a renderla programmabile in termini pluriennali. Del resto è la prima volta che la Regione lancia un progetto di questo genere e, tra gli enti locali (soprattutto tra quelli meridionali) è una delle poche ad averlo fatto. È chiaro che dovrà essere implementata, come del resto tutte queste nuove forme di partecipazione e di empowerment. Penso per esempio al bando Puglia Partecipa, che lanciammo quando abbiamo approvato la legge sulla partecipazione in Puglia e che la prima volta fu appunto una sperimentazione, mentre poi di fatto è diventato un bando molto più ampio, che ha coinvolto centinaia di comuni pugliesi. Ebbene, è evidente che anche per GENEREinCOMUNE sarà così. È il mio auspicio, quello della Regione Puglia e, credo, anche di Anci”.
(ITALPRESS).

In Puglia 1 miliardo di euro di investimenti del Servizio Idrico Integrato

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BARI (ITALPRESS) – Circa un miliardo di euro per finalizzare il completamento delle reti fognarie della regione, il contenimento delle perdite idriche, l’adeguamento delle reti agli standard gestionali, l’aumento della fornitura di acqua in zone in crisi idrica, alla minimizzazione dei problemi ambientali connessi a una inadeguata depurazione, l’efficientamento della gestione dei fanghi prodotti nel ciclo depurativo, la eliminazione dei disturbi olfattivi, la realizzazione di sistemi di recapito che non impattino sulla fruizione del territorio e dei litorali, nonché il perseguimento del riuso delle acque reflue depurate per scopi irrigui, industriali, ambientali e civili.
L’eccezionale risultato è stato raggiunto grazie alla cooperazione tra Autorità idrica pugliese, Acquedotto Pugliese e Regione Puglia. Un lavoro definito “storico” dal presidente di Aip Antonio Matarrelli.
“Ci tengo a sottolineare – spiega – che la spesa sostenuta da Acquedotto Pugliese, spesa che è sempre programmata dall’Autorità idrica attraverso un confronto costante tra Autorità idrica, Acquedotto e Regione Puglia, è stata sino al 2016 tra i 130 e i 150 milioni di euro. Tra il 2016 e il 2020, tra i 160 e i 180. Nel 2021 è stata di 220 milioni, nel 2022 circa 300 milioni (non abbiamo ancora il consuntivo definitivo, ma è di circa 300 milioni). Ebbene, nel 2023 e nel 2024 sarà di almeno un miliardo di euro. Dico ‘almeno’ perché gli interventi programmati hanno già una copertura finanziaria, sostenuta attraverso la tariffa che è sempre stata presente ed è una parte che non cambia, anche perché non sono aumentate le bollette. Ma anche attraverso tutti i fondi comunitari e statali e noi stiamo individuando e riuscendo a captare. Per questo la spesa si è triplicata in pochi anni”.
Quella di cui parla il presidente è peraltro una spesa potenziale. “C’è da sottolineare il fatto – aggiunge infatti Matarrelli – che questo miliardo di cui parliamo è un dato che ha già copertura finanziaria, quindi può solo crescere per il 2023 e per il 2024 la spesa può essere anche superiore a un miliardo. Certo, c’è poi la sfida di spendere queste risorse e di farlo in maniera adeguata e soprattutto nei tempi, perché ci sono alcune forme di finanziamento che sono immediate. Penso ad esempio al React-EU, una parte delle risorse comunitarie, che va speso entro il 2023. Quindi occorrerà avere pure questa capacità straordinaria di spesa e rendicontazione che risulterà essere determinante”.
Il percorso dell’Autorità idrica pugliese giunge a compimento dopo anni di lavoro. “Nel luglio 2021 – racconta infatti Matarrelli – in strettissima collaborazione con la Regione e con Acquedotto, abbiamo realizzato il piano strategico, il cosiddetto piano d’ambito, che è il piano strategico degli interventi. Averlo ti permette di prendere tutti i finanziamenti a cui partecipi, se non sbagli ovviamente l’istruttoria. Per fortuna siamo nelle condizioni di non sbagliare mai. Abbiamo dunque un vantaggio anche rispetto a tantissime altre autorità idriche, che non si sono ancora dotate di questo strumento”.
Quello che riguarda la gestione delle acque in Puglia è un sistema particolarmente virtuoso. “Lo è – afferma il presidente – nonostante la regione importi il 90% delle acque che viene distribuita in rete. Di fatto, è una regione che non ha acqua ma ha il modello che il governo italiano ha ritenuto essere il migliore. L’anno scorso, nel febbraio 2022, all’Expo di Dubai Autorità idrica, Acquedotto e Regione Puglia furono invitati dal Governo italiano in un convegno che si è tenuto tra l’Italia, la Francia e l’Indonesia, presentando il modello di gestione delle acque in Puglia come best practice italiana. Questo è avvenuto perché abbiamo un unico organo di governo e un unico ente gestore. Questo evidentemente ci permette di gestire in maniera molto più efficace un acquedotto che tra l’altro è il più grande d’Europa (21 mila chilometri di reti di acqua e 12mila chilometri di reti fognarie) e che attraverso una gestione unica può avere grandi vantaggi. Basti pensare che in altre regioni ci sono cinque o sei organi di governo e cinque o sei soggetti gestori. È facile immaginare cosa avvenga in queste regioni, in cui ci sono sei autorità idriche con sei consigli di amministrazione, sei soggetti gestori: tutto è molto più complesso”.
Oggi Aip, Aqp e regione sono passate dai riconoscimenti alla prova dei fatti, “che – dichiara Matarrelli – risulta essere straordinaria. Questa capacità di acquisire finanziamenti è senza dubbio la più alta in Italia. Ora, con almeno un miliardo di euro in due anni noi possiamo realizzare interventi importantissimi, per esempio, sul fronte della riduzione delle perdite: fino a dieci anni fa il 54% delle risorse idriche immesse in rete si disperdeva, più della metà. Ora, in tempi abbastanza rapidi siamo scesi al 47%. C’è stata improvvisamente un’impennata della riduzione, ma parliamo ancora di perdite che non sono compatibili né con le indicazioni della Comunità europea (saremo in infrazione se non riusciremo ad agire rapidamente su questo fronte), né con il buon senso: non possiamo disperdere risorse così preziose. Una parte consistente dei nostri investimenti sarà destinata alla ricerca perdite”.
Tra i tanti interventi previsti, ce ne sono anche diversi atti ad adeguare le reti fognarie. “Farlo – spiega Matarrelli – significa sia inquinare meno, sia non sentire più quegli odori cattivissimi che capita di sentire all’interno degli agglomerati urbani. Ma significa anche intervenire nelle zone turistiche e marittime. dove queste infrastrutture spesso non sono ancora presenti. La spesa, come negli altri casi, è importantissima: 56.490.000 euro nel 2023 e tre 47.162700 euro nel 2024. Lo ripeto: parlo sempre del minimo degli investimenti che sosterremo. Questa delle zone turistiche è un altro dei punti principali della nostra azione, perché noi abbiamo intenzione di incrementare le reti di acqua e di fogna in zone altamente attrattive dal punto di vista turistico, che però non hanno ancora queste infrastrutture. In buona sostanza alziamo il livello della qualità della vita dei turisti che vengono nelle nostre zone marine e non solo anche nell’entroterra”.
Un’altra spesa ingente sarà quella effettuata nel comparto depurativo. “Il mare di Puglia – afferma il presidente – è così pulito perché, quando scarichiamo l’acqua in mare, la depurazione è già straordinaria. Ora le norme comunitarie impongono che la depurazione arrivi sino alla tabella 4, quindi dobbiamo raggiungere questo livello altissimo, che il grado immediatamente precedente alla potabilità dell’acqua In questo senso, stiamo investendo moltissimo nell’ammodernamento dei depuratori. Tra l’altro attraverso un’ottima depurazione riusciamo a ridurre anche la quantità e i volumi dei fanghi.: Per esempio tra il 2019 e il 2022 abbiamo ridotto del 52% il volume dei fanghi e abbiamo quindi recuperato risorse idriche preziosissime che vengono riutilizzate a scopi agricoli e industriali. È insomma tutto un sistema che oggi ci proietta a un miglioramento della gestione delle acque, nella consapevolezza che dobbiamo investire (e lo stiamo facendo in maniera importante) anche nelle nuove fonti di approvvigionamento”.
“Non è un caso – conclude Matarrelli – che il 100% di Autorità idrica sia in mano ai sindaci. L’acqua è un bene comune e va preservato e quindi ogni intervento che si riesce a fare nel migliorare la qualità delle acque comporterà non solo un’evoluzione di questo territorio, ma anche un miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie. Noi siamo fiduciosi sulla capacità di acquisire ulteriori finanziamenti, non ci stiamo diciamo cullando. Stiamo continuando a lavorare alacremente e siamo già pronti ad accogliere nuovi finanziamenti. Abbiamo partecipato a ulteriori bandi e abbiamo già notizia del fatto di risultare essere quasi sempre i primi nelle valutazioni. Questo avviene perché ci sono condizioni oggettive che ci favoriscono, tra cui proprio quello della programmazione che noi siamo riusciti a sancire attraverso il Piano d’ambito approvato nel luglio 2021”.
foto xa2 Italpress
(ITALPRESS).

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