Abolizione del superticket sugli esami di laboratorio, ulteriori interventi per ridurre le liste di attesa, nuove Case della Salute, riassetto dei letti di cure intermedie, interventi su cronicità e non autosufficienza, nuove assunzioni in sanità. Sono alcuni dei punti del Protocollo d’intesa per lo sviluppo di interventi mirati in ambiti prioritari di programmazione sanitaria, siglato stamani nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati tra Regione e sindacati. L’ha firmato il presidente Enrico Rossi, presenti anche l’assessore al Diritto alla salute, Stefania Saccardi, e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil regionali, dei sindacati dei pensionati e della funzione pubblica.
Il protocollo costituisce una piattaforma comune di impegni e obiettivi da realizzare nei prossimi mesi, secondo un preciso cronoprogramma, per rafforzare il sistema sanitario pubblico e universale.
“L’accordo di oggi con i sindacati è frutto di un lavoro serrato che chiude un percorso e ne avvia uno nuovo per una sanità pubblica accessibile a tutti”, ha detto il presidente della Regione, Enrico Rossi.
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Sanità, siglato accordo tra Regione Toscana e sindacati
Ue, Rossi “Partecipazione cittadini per politiche di coesione”
“Esiste un problema di conoscenza sulle politiche dell’Unione europea a favore dei cittadini. I fondi per le politiche di coesione anche se corrispondono ad un terzo del bilancio dell’Ue, non ottengono un consenso adeguato da parte dell’opinione pubblica” dichiara Enrico Rossi, Presidente della regione Toscana, oggi in un intervento durante la conferenza ad alto livello “Coinvolgere i cittadini per il buon governo nella politica di coesione” tenutosi a Bruxelles. “Tra le 5 priorità della nuova Commissione europea c’è quella di un Europa più vicina al cittadino” continua Rossi e bisogna investire sulla comunicazione, la quale se non è efficace “i cittadini si sentono rifiutati nella loro voglia di partecipare alla vita pubblica, nel loro desiderio di essere ascoltati e di partecipare alle decisioni pubbliche. Il potere decisionale deve restare nelle mani della democrazia rappresentativa, ma gli eletti devono essere portatori di istanze generali ed essere garanti nel gioco dell’ascolto nella società”.
“In Toscana abbiamo adottato una legge sulla partecipazione – fa sapere ancora Rossi – che si fonda su due pilastri: il sostegno di processi partecipativi locali, offrendo un sostegno anche finanziario a una serie di soggetti singoli o imprese che vogliono aprire un processo partecipativo su un oggetto determinato”, conclude il presidente.
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Toscana, siglata intesa Regione-Baker Hughes
Una dichiarazione di intenti congiunta per una collaborazione aperta in favore della transizione energetica in Toscana. E’ quella che hanno sottoscritto questa mattina il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi e il chairman e Ceo di Baker Hughes, Lorenzo Simonelli, a margine del ventunesimo Baker Hughes annual meeting che si è tenuto alla stazione Leopolda e al Teatro dell’Opera di Firenze. I due firmatari sono convinti che la transizione verso la neutralità climatica può offrire, oltre a benefici ambientali e di sicurezza territoriale, anche opportunità di crescita economica, attraverso l’attrazione di nuovi investimenti e finanziamenti, finalizzati a sostenere lo sviluppo tecnologico.
E’ per questo che intendono avviare un percorso, aperto al coinvolgimento di altri rilevanti operatori nel settore delle tecnologie, soluzioni, infrastrutture e produzione energetica, al fine di individuare e condividere applicazioni e progettualità nel campo della transizione energetica realizzabili in Toscana.
I possibili ambiti di intervento sono numerosi. Si va dalla produzione, trasporto ed utilizzo dell’idrogeno, allo stoccaggio e al recupero energetico, all’efficientamento dei sistemi di produzione ed uso energetico, alla cattura, sequestro e utilizzo della CO2, ai processi di recupero dei rifiuti con produzione di biocarburanti, all’ottimizzazioni nella coltivazione delle risorse geotermiche, agli impianti peaker a gas, all’integrazione delle fonti rinnovabili, a impianti a pompa di calore.
Per cogliere tutte queste opportunità Regione Toscana e Baker Hughes costituiranno un gruppo di lavoro per l’elaborazione di idee progettuali, nel rispetto dei diritti di proprietà e riservatezza. Lo scopo è anche quello di avanzare una proposta di collaborazione sulla sostenibilità e la transizione energetica ad altri soggetti, pubblici e privati, con cui firmare un protocollo di intesa nei prossimi mesi.
“E’ un ulteriore passo – afferma il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi – nell’ambito della nostra strategia ‘Toscana carbon neutral 2030’ e per la salvaguardia dell’ambiente, un impegno per il quale abbiamo varato un piano di investimenti da un miliardo di euro in 10 anni, volto soprattutto alla tutela del territorio, alla difesa del suolo, alla lotta all’erosione costiera, alla realizzazione di opere idrauliche, alla cura degli argini, alla prevenzione degli incendi boschivi e ad un sempre più efficiente sistema di protezione civile”.
“Questa dichiarazione di intenti si inserisce nel percorso verso la transizione di Baker Hughes ad azienda a zero emissioni di CO2 entro il 2050, impegno formale che ho annunciato lo scorso anno proprio dal palco del nostro Annual Meeting”, afferma invece Lorenzo Simonelli.
“In Italia, Baker Hughes ha già ridotto le proprie emissioni climalteranti del 50% rispetto al 2012, e questo grazie a una maggiore efficienza e all’introduzione di nuove tecnologie che ci consentono di giocare un ruolo da protagonisti nella transizione energetica”, aggiunge infine Simonelli.
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FIBRA OTTICA, PARTITO CANTIERE NELL’ARETINO
Su Internet fino a mille megabit al secondo, grazie alla regione Toscana. I lavori per portare la fibra ottica e la banda ultralarga nei borghi e paesi dove gli operatori privati hanno scelto e comunicato di non voler investire, sono iniziati anche a Loro Ciuffenna, in provincia di Arezzo. Questo è l’elenco delle frazioni coinvolte: oltre al capoluogo, Loro Ciuffenna per l’appunto, ci sono San Giustino Valdarno, Campogialli, Piantavigne, Malva, Persignano, Montemarciano, Gropina, Casale, Trappola, La Casa, San Clemente in Valle, Poggio di Loro, Modine, Gorgiti, Villa, Chiassaia, Anciolina, Borro, Traiana e Comugni. In tutto saranno stesi oltre 66 chilometri di fibra ottica, da portare fin sulla soglia di 3.503 edifici. Una vicinanza che permetterà di navigare sul web veloci come in città (e a volte anche più veloci). Siccome saranno utilizzati 50 chilometri di cavidotti e canaline già esistenti, i disagi del cantiere saranno ridotti al minimo. E’ stato fatto così anche negli altri comuni, dove i lavori sono già partiti o conclusi. Una rivoluzione, anche questa. Laddove comunque ci fosse l’esigenza di scavare, si tratterà di mini trincee a bordo carreggiata larghe e profonde poche decine di centimetri. I lavori si concluderanno in undici mesi: un milione e 77 mila euro euro il valore dell’investimento della Regione.
Per l’apertura ufficiale del cantiere stamani era a Loro Ciuffenna anche l’assessore all’innovazione della Toscana, Vittorio Bugli. “Realizzeremo un’infrastruttura pubblica che tutti gli operatori avranno la possibilità di usare”, spiega. “Si tratta dell’infrastruttura più importante che stiamo predisponendo e che raggiungerà tutta la Toscana. Utilizzando i fondi europei ci abbiamo speso 80 milioni, ma ne vale almeno 170”. A realizzare l’opera sarà Open Fiber, l’azienda che ha vinto il bando nazionale e che avrà in concessione per venti anni l’infrastruttura offrendone l’accesso agli operatori interessati. La società opera infatti nel solo mercato all’ingrosso: cittadini e imprese dovranno dunque contattare i gestori presenti sul loro territorio per attivare la linea, una volta completati i lavori.
In Toscana sono 268 i comuni coinvolti nell’investimento regionale: praticamente tutti, pure i più grandi, anche se solo magari in quel caso per qualche borgo o gruppo di case sparse. Per le norme europee sulla concorrenza la Regione può intervenire nelle sole ‘aree bianche a fallimento di mercato”. La stima, un anno fa quando i lavori sono stati programmati, era di 784 mila cittadini interessati. “Il nostro Paese è in ritardo, ma la Toscana è una delle più avanti, se non la prima in assoluto”, ricorda l’assessore.
“E se continueremo a marciare veloci senza perdere questo vantaggio vorrà dire permettere alle nostre imprese di essere più concorrenziali, e ai nostri territori più attrattivi, rispetto ad altre regioni dove la fibra ottica arriverà magari uno o due anni più tardi”. “Ma la fibra ottica – conclude – renderà più comoda anche la vita ai cittadini, che potranno utilizzare comodamente da casa molti più servizi on line. Un investimento che, al pari ieri di una strada, accorcerà la distanza tra aree interne e città, borghi isolate ed aree metropolitane, aiutando magari a contrastare lo spopolamento di quelle zone”.
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TOSCANA, OK ELENCO INCUBATORI IMPRESA E START UP
È stato approvato dalla Regione Toscana l’elenco dei soggetti accreditati come incubatori di impresa e start up house toscane a seguito dell’avviso di cui al decreto dirigenziale 6047 del 15/04/2019. L’elenco di tali soggetti sarà pubblicato sull’edizione del B.U.R.T. del 11/12/2019 n. 50 parte terza. 10 il numero complessivo degli iscritti per l’anno 2019, mentre i non ammessi sono 2, per un totale di 12 domande ricevute. “Incubatori d’impresa e start up house – spiega l’assessore alle attività produttive Stefano Ciuoffo – sono realtà, pubbliche o private, che accelerano e favoriscono lo sviluppo di nuove imprese mettendo loro a disposizione tutta una serie di servizi di supporto. Rappresentano il punto di contatto tra il mondo della ricerca e le aziende, promuovono la nascita di nuove iniziative imprenditoriali e le accompagnano nella fase delicata dell’avvio”. “Le imprese che si insediano presso realtà accreditate – ha continuato Ciuoffo – potranno contare su tutti i servizi immobiliari di base, di accompagnamento e tutoraggio compresi nel catalogo dei servizi avanzati e qualificati per le imprese toscane. Gli incubatori e le start-up house accreditati andranno a costituire una “Rete regionale” che sarà oggetto di specifica attività di promozione presso le imprese anche allo scopo di far conoscere le tipologie di servizi prestati dagli stessi con specifico riguardo a quelli di cui al “Catalogo dei servizi avanzati e qualificati”.
La presentazione delle domande, una volta entrata a regime la procedura, è previsto che avvenga dal 1 giugno al 15 settembre. Dal 1 giugno ed entro il 15 settembre di ogni anno successivo all’iscrizione, i soggetti iscritti dovranno dare conferma o aggiornare i dati per poter mantenere l’accreditamento ottenuto. Inoltre, durante il periodo concesso di cui sopra, le strutture dovranno fornire l’elenco aggiornato delle imprese incubate.
TOSCANA, 714 SOCIETÀ FANNO CAPO A GRUPPI ESTERI
Se come ricorda l’Irpet, l’istituto di programmazione economica della Regione, l’economia italiana e toscana può ripartire solo se si riesce a dare impulso a nuovi investimenti di impresa, un aiuto in tal senso lo possono sicuramente fornire le aziende straniere presenti. Una spinta nella quantità ma anche nella qualità degli investimenti, con un effetto trainoper le piccole e medie imprese che in Toscana sono il 95 per cento di tutte le aziende della regione.
Se ne è discusso stamani a Palazzo Strozzi Sacrati in piazza del Duomo 10 a Firenze, sede della presidenza della Regione – presenti imprese e associazioni di categoria, ma anche il sottosegretario allo sviluppo economico Manzella -: un seminario dove si è fatto il punto sul ruolo svolto dalle multinazionali, gli investimenti attratti ma anche l’esperienza toscana a dieci anni dall’avvio di “Invest in Tuscany”, struttura che fa capo direttamente alla presidenza della Regione e considerata da diversi osservatori e dalle stesse imprese come un esempio di buona pratica nello scenario nazionale.
Uno ‘sportello’ che la Regione ha messo in campo nel 2010 e rafforzato nel 2016, snello (visto che vi lavorano una decina di persone) e con una ricetta in fondo semplice ma efficace: dare risposte veloci, risolvere problemi e diventare punto di riferimento credibile a disposizione di chi già in Toscana c’era e voleva crescere e di chi in Toscana voleva venire, aiutando gli uni e gli altri a farsi strada nella ragnatela della burocrazia e delle competenze ripartite spesso tra più amministrazioni.
“Per attrarre gli investimenti delle multinazionali la via è principalmente una: lavorare con loro – spiegano dalla presidenza della giunta regionale – Può sembrare l’acqua calda ma è proprio così”. “E l ‘esperienza di “Invest in Tuscany” è sicuramente un modello, come quello della Lombardia, a cui guardare” afferma il sottosegretario Manzella, che ricorda come gli investimenti stranieri siano importanti perché capaci “spesso di portare dietro di sé un tessuto di piccole imprese” che possono così affacciarsi con i loro prodotti sui mercati esteri. “Dobbiamo ragionare per filiere” afferma. E quello che fa “Invest in Tuscany nella pratica quotidiana – ascoltare le esigenze delle aziende, fornire informazioni, ricercare aree di insediamento, coordinare perc orsi amministrativi interni ed esterni ma anche creare contatti con imprese fornitrici del posto, con le università o con enti pubblici – è una delle vie possibili.
I numeri
I risultati in questi dieci anni non sono mancati. La Toscana è una regione dove le multinazionali già c’erano ma che ha saputo attrarre nuovi investimenti, anche fornendo risposte chiare e veloci. “L’attrazione di investimenti è diventata una vera e propria politica industriale: ha funzionato come leva di crescita aggiuntiva ed è riuscita a sostenere trasformazioni” aveva ricordato qualche giorno fa il presidente della Regione Enrico Rossi, che stamani non è potuto intervenire al seminario perché impegnato nei sopralluoghi in Mugello dopo la scossa di terremoto.
Oggi le società straniere presenti nella regione e che fanno capo a 509 diverse multinazionali a controllo estero sono 714, in crescita: per il 59 per cento si tratta di gruppi che hanno la testa in Unione Europea, il 17 per cento in America settentrionale e il 9 per cento in Asia orientale. Il 29 per cento appartiene al manifatturiero, il 20 per cento opera nel commercio all’ingrosso. Generano, in Toscana, oltre 25 miliardi di fatturato l’anno ed impiegano quasi 56 mila addetti, contribuendo, a seconda che si considerino solo i settori produttivi o anche il terziario, dal 5 al 10 per cento sul Pil regionale secondo ancora l’Irpet, che sulle multinazionali presenti in Toscana e sul loro ruolo sta conducendo una ricerca i cui risultati si conosceranno nei prossimi mesi.
I macro-numeri sono comunque già noti. Per numero di imprese, la prima nazione investitrice in Toscana è la Francia (120 le società presenti), seguita da Stati Uniti (115) e Germania (80). Se si guarda al fatturato gli Stati Uniti salgono sul podio più alto (oltre 9 miliardi di euro) e subito dopo arrivano la Francia (quasi 6 miliardi, ma prima per addetti con oltre 13 mila dipendenti) e il Regno Unito (2,8 miliardi). La Cina è decima.
I progetti che solo nel periodo dal 2018 al 2019 hanno ricevuto assistenza da parte di “Invest in Tuscany”, che tra l’altro ha rinnovato di recente il proprio sito (www.investintuscany.com), sono cinquanta, mentre trenta sono stati i protocolli sottoscritti tra Regione, amministrazioni locali e imprese per facilitare gli investimenti in Toscana.
Una regione che sa attrarre investimenti
Secondi i dati Fdi Markets – Financial Times (solo imprese a controllo estero) nell’ultimo quinquennio (2014-2018) la Toscana, dopo Lombardia e Lazio, è stata la terza regione per investimenti diretti esteri in Italia. Secondo un’altra analisi di Ernst & Young – Oco Global (revisione dati Dfi Markets – Financial Times solo imprese a controllo estero) nel 2018 la Toscana è stata addirittura la seconda regione in Italia, dopo la Lombardia, per capacità di attrarre investimenti dall’estero.
Più nel dettaglio nel 2015 sono stati conclusi 35 investimenti, per un valore di 1,4 miliardi e 1.222 posti di lavoro prodotti. Nel 2016 altri 68 investimenti sono stati portati a termine (2,5 miliardi). Nel 2017 c’è stato il boom: 97 investimenti il primo anno (per 2,3 miliardi) e 99 il secondo anno (1,9 miliardi). Quest’anno, nel 2019, solo nel primo semestre si sono conclusi 50 investimenti per un valore di 952 milioni.
Le multinazionali che scelgono la Toscana lo fanno per la qualità della ricerca, la competenza della forza lavoro, la coesione sociale e la stabilità istituzionale. Qualche esempio degli investimenti portati a termine in questi anni? C’è espansione nel settore farmaceutico di Eli Lilly (450 milioni di investimenti dal 2010), il piano di transizione energetica di Solvay (100 milioni), il programma di ricerca “Galileo” di Nuovo Pignone (200 milioni). E poi gli investimenti in siderurgia, moda, carta, nautica, energia, ferroviario, tessile, agrifood, oro, digitale, marmo e molti altri settori ancora.
Anche in virtù dei risultati raggiunti, la Toscana è stata la prima Regione in Italia a firmare sul tema dell’attrazione degli investimenti un protocollo di collaborazione con Mise e Ice. E’ stata ancora la prima Regione a siglare un’intesa con Confindustria nazionale e regionale ed è di nuovo la Toscana ad esprimere il rappresentante delle Regioni in seno al Comitato interministeriale Attrazione investimenti. Inoltre ha aperto dal 2010 i propri bandi per la ricerca, la formazione e l’innovazione, finanziati con i fondi europei, anche a grandi imprese italiane e estere.. Con l’obiettivo appunto di puntare sulle aziende più dinamiche capaci di tirare dietro di sé molte altre.
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UE, ROSSI “PIU’ INVESTIMENTI CON NUOVO QUADRO FINANZIARIO”
“C’è bisogno di nuovi investimenti e ci sono nuovi settori da coprire”. Queste le parole di Enrico Rossi, presidente della regione Toscana, a margine della sessione plenaria del comitato delle regioni (CoR), tenutosi oggi a Bruxelles. “Non è possibile che la politica di coesione venga fatta regredire rispetto al vecchio settennato” aggiunge Rossi in accordo con l’intervento di David Sassoli, Presidente del Parlamento europeo. “Il quadro finanziario pluriennale è quella che sarà l’Unione europea nei prossimi sette anni, è un dibattito per politici che vogliono avere una visione dell’Europa” dichiara Sassoli durante il suo discorso e aggiunge, “il bilancio dovrà essere ambizioso e in grado di sostenere il successo della Commissione” europea. Rossi si focalizza in particolare sulla transizione verde, “che produrrà non pochi problemi dal punto di vista degli equilibri sociali e della tutela del lavoro” e sottolinea che le modalità per “supportare questo processo” ecologico, “affinché a pagarlo non siano i lavoratori e i ceti più deboli è fondamentale”.
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NAZISMO, ROSSI “DENUNCIA PER PROFESSORE DI SIENA”
Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha dato mandato all’avvocatura regionale di “denunciare per apologia di fascismo il signor Emanuele Castrucci, fino a oggi docente all’Università di Siena”.
“La nostra Costituzione è antifascista, ricordiamolo sempre. Chi compie apologia di nazismo e fascismo delegittima la nostra Carta, nata dalla Resistenza. E il fatto è ancora più grave se a tradire la base del nostro diritto, della nostra convivenza civile, è un cittadino a cui sono affidate funzioni pubbliche – di formazione delle nuove generazioni in questo caso – cui deve adempiere con disciplina e onore”, ha precisato il presidente Rossi.
Castrucci ha pubblicato sul suo profilo Twitter diversi contenuti filo-nazisti e contro gli ebrei. In un tweet ha scritto: “Vi hanno detto che sono stato un mostro per non farvi sapere che ho combattuto contro i veri mostri che oggi vi governano dominando il mondo”, allegando la foto di Adolf Hitler, in un altro parla del Protocollo dei Savi di Sion, un falso storico su cui si basa la propaganda antisemita.
A condannare il suo comportamento anche il rettore Francesco Frati, personalmente e in nome e per conto dell’Università di Siena. “L’Ateneo che ho l’onore di rappresentare si è sempre caratterizzato per il forte impegno anti-fascista e combatte con forza tesi revisioniste neonaziste e ogni forma discriminatoria nei confronti di qualsiasi popolo”, ha dichiarato il professor Frati.
“Le vergognose esternazioni del professor Castrucci offendono la sensibilità dell’intero Ateneo; ho gia’ dato mandato agli uffici di attivare provvedimenti adeguati alla gravità del caso”, ha aggiunto il Rettore dell’Università di Siena.
(ITALPRESS).


















