FIRENZE (ITALPRESS) – E’ stato approvato in via definitiva il programma “Sicuro, verde e sociale” che, con un investimento di 93 milioni di euro, consentirà di riqualificare oltre 2.700 gli alloggi di Edilizia residenziale pubblica.
Il piano, finanziato dal Next Generation EU nell’ambito del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – Fondo Complementare), dopo aver ricevuto il ‘via libera’ del Ministero delle infratrutture, ha superato anche l’ultimo passaggio in giunta regionale, che consisteva in una presa d’atto conclusiva del decreto ministeriale di approvazione.
Questo significa che è stato espletato tutto l’iter autorizzativo e che ora il piano entra nella fase operativa.
“Il superamento di questi passaggi – spiega l’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli – è in sostanza un semaforo verde per l’approdo alla fase operativa di un piano di straordinaria importanza per il nostro patrimonio di edilizia popolare. Questo significa che nel giro di 4 anni potremo avere una grande fetta dei nostri alloggi Erp completamente riqualificati. il programma “Sicuro, verde e sociale” permetterà infatti interventi di efficientamento energetico, di miglioramento sismico, di razionalizzazione degli spazi, di riqualificazione degli spazi pubblici e di miglioramento delle aree verdi”.
Come prossimo passaggio previsto dal cronoprogramma, la struttura tecnica della Regione provvederà ad una prima erogazione del 15% delle risorse nei confronti dei soggetti attuatori (i soggetti gestori di E.R.P.).
Le successive scadenze prevedono entro il 2022 la pubblicazione da parte delle stazioni appaltanti dei bandi di gara per la realizzazione dei lavori ed in seguito, per il secondo trimestre 2023, la consegna e l’avvio dei lavori.
Tutte le opere dovranno essere concluse entro il mese di marzo del 2026.
L’obiettivo della riqualificazione degli edifici Erp potrà essere perseguito anche utilizzando l’accesso al cosiddetto “Conto Termico”, in coordinamento con il GSE Gestore dei Servizi Energetici – GSE S.p.A. società interamente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (ex art. 3 comma 4 del D.Lgs. n. 79/99) che opera per la promozione e lo sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica: una sinergia fra i due strumenti potrà permettere l’ampliamento della dotazione finanziaria complessiva e consentire l’attivazione di un maggior numero di interventi.
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Approvato un programma per riqualificare 2.700 alloggi Erp in Toscana
Pnrr e sociale, oltre 91 milioni per 131 interventi
FIRENZE (ITALPRESS) – Centotrentuno interventi distribuiti in tutta la regione per oltre 91 milioni di euro, con i quali favorire le attività di inclusione sociale di soggetti fragili e vulnerabili, come bambini, anziani non autosufficienti, persone con disabilità e senza dimora. E’ così che verranno utilizzati i fondi stanziati per la Toscana nell’ambito della Missione 5 del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), quella dedicata alle azioni di “Inclusione e coesione”. Le idee progettuali che saranno destinatarie delle risorse serviranno a realizzare interventi di rafforzamento dei servizi per le famiglie in difficoltà, di sostegno alla vita autonoma e indipendente delle persone anziane o con disabilità, di rafforzamento dei servizi socio-sanitari. A Firenze il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e l’assessora alle politiche sociali Serena Spinelli hanno illustrato l’iter di questi progetti e la loro potenzialità per affrontare le emergenze sociali nella nostra regione.
“Siamo molto contenti di avere ottenuto una cifra così consistente nell’ambito di una linea di finanziamento del Pnrr, che si caratterizza come il Piano non solo utile alle grandi opere ma anche come risorsa per coloro che vivono situazioni di disagio” ha detto il presidente Giani. “Siamo nell’ambito della Missione 5, e quindi del contrasto alle disuguaglianze: si parla di infrastrutture sociali, famiglie, terzo settore. Attraverso il lavoro oggettivamente molto importante dell’assessora Spinelli nel coordinamento tra Regione e Anci, che ha visto protagonisti i Comuni, la Toscana arriva ad aggiudicarsi 91 milioni a sostegno di interventi sulla capacità genitoriale, l’autonomia degli anziani non autosufficienti, il rafforzamento dei servizi sociali e la prevenzione del del burn out degli operatori, i percorsi di autonomia di persone con disabilità, la povertà estrema”.
“La logica che sostiene l’intero impianto del Pnrr – sono parole di Serena Spinelli – è quella della riduzione delle disuguaglianze, tra contesti territoriali, tra diversi sistemi di organizzazione ed erogazione dei servizi e soprattutto tra le persone. A partire da questo presupposto si comprende come i temi della coesione e dell’inclusione sociale, debbano assumere un ruolo centrale e trainante. Oggi, dall’incontro del Pnrr con la programmazione ordinaria, abbiamo la prospettiva di cospicue risorse per investimenti infrastrutturali, sia per servizi sociali che sanitari, per il contrasto alle povertà, per la costruzione di una vita in autonomia delle persone con disabilità. Abbiamo quindi di fronte opportunità inedite per il rafforzamento dei nostri servizi sociali e sociosanitari, a programmare e fornire interventi e servizi integrati, in grado di supportare adeguatamente progetti di vita, di rispondere ai bisogni delle persone e di riconoscerne i diritti, le aspirazioni e che possano produrre miglioramenti tangibili e diffusi.
“La Regione – ha evidenziato il sindaco di Prato Matteo Biffoni, in qualità di presidente di Anci Toscana – ha saputo intercettare risorse importanti e indispensabili per i Comuni, grazie anche al grande lavoro fatto con Anci, i sindaci, gli Ambiti. Ora si passa alla fase successiva, quella dei progetti. Sono fiducioso che avremo la capacità di dare risposte concrete ai bisogni e alle necessità dei cittadini, con misure che vanno a intercettare la preoccupazione dei sindaci per chi è stato particolarmente colpito dalla pandemia. Penso alle persone disabili e fragili, i senza fissa dimora, gli anziani soli. Continuiamo ad andare avanti insieme”.
Il percorso per l’utilizzo di questi fondi del Pnrr si è sviluppato negli ultimi mesi a ritmi serrati, in vista della pubblicazione dell’avviso pubblico nazionale. La Regione ha avuto, infatti, il compito di favorire il percorso informativo sui contenuti e le modalità di accesso a questo strumento rivolto alle 28 zone distretto della Toscana attraverso la raccolta delle manifestazioni di interesse da parte dei territori, poi tramesse al Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
La risposta all’avviso pubblico, aperto nel mese di marzo, è stata significativa. Le idee progettuali considerate idonee e finanziate sono state 131. Tutte le domande presentate dai territori toscani secondo i termini stabiliti dall’avviso pubblico sono state accolte. E anche per i progetti risultati idonei ma non finanziati per mancanza di risorse sul Pnrr (in tutto 23), la porta è rimasta potenzialmente aperta: il ministero delle politiche sociali potrà attivare finanziamenti aggiuntivi attraverso la riprogrammazione di eventuali fondi disponibili o l’inserimento nella programmazione dei fondi strutturali europei.
Le attività finanziate riguardano in primo luogo i percorsi di autonomia di persone con disabilità (37 idee progettuali finanziate per 26.405.000 euro), e quelli di persone non autosufficienti (8 per 19.680.000 euro), il sostegno alle situazioni di povertà estrema (40 per 33.800.000), il sostegno alle capacità genitoriali e la prevenzione della vulnerabilità delle famiglie e dei bambini (20 per 4.230.000), il rafforzamento dei servizi sociali per garantire la dimissione anticipata assistita e prevenire l’ospedalizzazione (13 per 4.290.000) e infine il rafforzamento dei servizi sociali e la prevenzioni e del fenomeno del burn out degli operatori (13 per 2.730.000 euro).
Secondo il cronoprogramma previsto ora dovranno essere firmate le convenzioni con le Zone distretto e definiti i progetti. I progetti dovranno essere completati entro il marzo del 2026.
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Toscana, via libera alla manovra finanziaria
FIRENZE (ITALPRESS) – Il Consiglio della Toscana ha approvato a maggioranza l’integrazione alla nota di aggiornamento al Defr 2022, la seconda variazione al Bilancio di previsione finanziario 2022-2024 e gli interventi normativi collegati. I provvedimenti, accolti gli emendamenti presentati in Aula dal presidente Giani, è passato con il voto favorevole dei gruppi di maggioranza e il voto contrario dei gruppi di opposizione. “L’approvazione della manovra economico-finanziaria che ha principalmente l’obiettivo della chiusura del bilancio 2021 della sanità, della materia più importante che la Regione si trova ad affrontare come competenza in via esclusiva, è un fatto molto positivo”, ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. “Il dibattito ha riscontrato una serie di indicazioni, di suggerimenti – ha aggiunto Giani – ma complessivamente ho visto la soddisfazione dell’intero Consiglio, perchè questo consente di rimediare a ciò che le spese per il Covid avevano portato, ossia ‘espanderè il bilancio 2021. Noi sostanzialmente abbiamo dovuto trasferire sulla sanità con quest’ultimo atto poco più di 50 milioni, ma in complesso in un anno e mezzo più di 400 milioni, di spese di bilancio dai capitoli dei vari assessorati per poter chiudere il bilancio, ma ce l’abbiamo fatta con l’obiettivo fondamentale, non gravare con ulteriori imposte e tasse sui cittadini, tutto all’interno del bilancio senza aumentare le imposte”.
“Dall’altra – continua Giani – è evidente che le variazioni di bilancio contengono anche la capacità di rispondere anche a una serie di problemi concreti, ma non c’è niente di elettoralistico, tant’è vero che anche nelle ultime indicazioni di variazione abbiamo messo 9,5 milioni per la bonifica delle falde a Piombino, interventi che possono creare le condizioni perchè lo Stato investa anch’esso, quindi risorse su una bonifica attesa da anni, e risorse sul prolungare la graduatoria degli impianti sportivi”.
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Toscana, dalla Regione fondi ai Comuni per la sicurezza urbana
FIRENZE (ITALPRESS) – La Regione, su proposta dell’assessore alla sicurezza, Stefano Ciuoffo, ha deciso di destinare 700.000 euro al sostegno delle politiche locali di sicurezza urbana. Presto sarà pubblicato l’avviso pubblico attraverso il quale le Amministrazioni comunali potranno presentare la relativa domanda. “E’ infatti nostra intenzione – spiega l’assessore Ciuoffo – invitare i Comuni interessati a presentare i loro progetti in materia di sicurezza e lotta al degrado urbano. Devono riguardare azioni di prevenzione sociale in grado di affrontare, in modo trasversale, integrato e innovativo, le problematiche di sicurezza urbana e dei cittadini”. Le risorse a disposizione di ciascuna amministrazione o di Unioni di Comuni vanno dai 15.000 fino ad un massimo di 70.000 euro, dipendentemente dal numero degli abitanti a cui sono rivolti e non possono superare il 70 % della spesa prevista per la realizzazione di ciascun progetto. I contributi potranno essere utilizzati per la realizzazione di progetti che prevedano la promozione e l’organizzazione di iniziative di rivitalizzazione, animazione e promozione della fruibilità degli spazi e coinvolgano attivamente la cittadinanza, in un’ottica di prevenzione e di sicurezza integrata e partecipata. “Nel caso in cui – aggiunge l’assessore Stefano Ciuoffo – si rendessero disponibili ulteriori risorse, queste saranno destinate al completamento del finanziamento dei progetti parzialmente sostenuti e al finanziamento di quelli inseriti nella graduatoria ma non finanziati per l’esaurimento dei fondi disponibili. Chiediamo che tutti i progetti siano attivabili entro la fine dell’anno e che si concludano entro il giugno del prossimo anno. Intendiamo promuovere soprattutto quelli relativi a contesti che registrano fenomeni di conflitto sociale o di progressivo depauperamento fisico, culturale e relazionale. Il nostro intento è quello di contribuire ad accrescere la vivibilità dei nostri centri, non limitandosi alla sola installazione di videocamere, ma chiamando in causa cittadini e associazioni per la cura dei nostri quartieri più in difficoltà”.
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Beni confiscati, regioni Toscana e Campania siglano intesa
FIRENZE (ITALPRESS) – Toscana e Campania firmano un’intesa, di quattro anni, per la promozione della legalità e la restituzione alla collettività dei beni confiscati alla criminalità organizzata. L’evento si svolgerà sabato 21 maggio alle ore 11 nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati in piazza del Duomo 10 a Firenze, sede della presidenza della Regione. Con il presidente della Toscana Eugenio Giani ci sarà la vicepresidente Stefania Saccardi e l’assessore Stefano Ciuoffo. Per la Campania interverranno il presidente della Regione Vincenzo De Luca e il suo assessore alla legalità, il prefetto Mario Morcone. Presenti tutte le istituzioni coinvolte e varie autorità: tra questi anche il direttore dell’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati (Anbsc), il prefetto Bruno Corda, e Giuseppe Guerrini per conto dell’Agenzia per la coesione territoriale. L’intesa – il cui obiettivo è migliorare la gestione dei beni confiscati, a vantaggio dello sviluppo dei territori e con finalità pure inclusive e di integrazione sociale – coinvolgerà direttamente due tenute simbolo: “La Balzana” in Campania e la tenuta di Suvignano in Toscana, la più grande confisca avvenuta in una regione del Nord Italia, sequestrarta la prima volta dal giudice Falcone nel 1983 e dal 2018 restituita ai toscani ed amministrata dalla Regione attraverso Ente Terre.
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Scuola, la Toscana alla quinta edizione di Didacta Italia
FIRENZE (ITALPRESS) – E’ un contributo importante all’intera manifestazione quello che la Regione Toscana proporrà nel corso della quinta edizione di Didacta Italia, il più importante appuntamento fieristico nazionale dedicato all’innovazione della scuola che torna alla Fortezza da Basso di Firenze dal 20 al 22 maggio prossimi. Oltre al ruolo di rilievo svolto nel comitato organizzatore, la Regione sarà protagonista con “La Toscana fa scuola”, il programma di eventi realizzato grazie al lavoro di coordinamento della direzione “istruzione, formazione, ricerca e lavoro” e alle risorse del Por Fse: uno spazio di 230 mq all’interno del Padiglione Cavaniglia, numerose attività con ragazze e ragazzi, 29 eventi (6 dei quali inseriti nel programma scientifico di Didacta Italia e alcuni in modalità “Didacta in classe”, ovvero in presenza e on line con studentesse e studenti collegati dalle loro scuole). “Il ricco programma di Regione Toscana è il risultato della capacità di fare rete con istituzioni ed enti, mondo della scuola, associazioni, assessorati e agenzie regionali”, spiega l’assessora a istruzione, lavoro, formazione, Università e ricerca Alessandra Nardini. La proposta della Toscana è stata costruita assieme all’Ufficio scolastico regionale, ai docenti, ad Avis Toscana, ad Arti, l’agenzia per i servizi per l’impiego, a Giovanisì, alla Fondazione Sistema Toscana. Dalle avanguardie educative dei laboratori sul sapere scientifico alle azioni per la prevenzione del fenomeno dei Neet, dalla premiazione dei migliori Progetti educativi zonali 0-6 (Pez) alla cura della Memoria e alla conoscenza della Costituzione in classe, dall’orientamento scolastico alla scuola con il cinema, fino ai toolkit per docenti su stereotipi di genere, discriminazioni e razzismo. Durante la tre giorni saranno presenti, nell’area espositori, anche Toscana Promozione e il progetto Vetrina Toscana. Sono 6 gli eventi formativi della Regione Toscana inseriti nel programma scientifico di questa edizione. Si svolgono tutti in Palazzina Lorenese.
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Al via entro luglio i lavori per la Toscana Pharma Valley
FIRENZE (ITALPRESS) – “Un ruolo determinante, per il via libera all’investimento da parte della rete Toscana Pharma Valley, è stato nelle ultime settimane garantito dalla presidenza di Regione Toscana”. Lo ricorda il suo presidente Eugenio Giani, all’interporto di Guasticce di Livorno per la presentazione della piattaforma logistica farmaceutica, un grande magazzino (ma non solo), i cui lavori inizieranno a luglio per concludersi da qui a metà 2024.
“Un ruolo determinante l’ha dato la Regione – spiega – perchè quando si è infatti trattato di stringere i ranghi e trovare le ultime quadrature con Bcube, il fondo P3 Logistic Parks, l’Interporto ed il Gruppo Fremura, proprietari del terreno, la Kpmg e le imprese della rete Toscana Pharma Valley, solo l’intervento pubblico ha consentito di contemperare i diversi interessi economici, privati, territoriali in gioco, ricomprendendoli all’interno di un più ampio interesse generale e regionale”. “Questa nuova piattaforma logistica nasce come un investimento privato – riassume a margine dell’iniziativa Giani – ma ha dietro una regia pubblico-privata molto complessa, che ne costituisce il vero valore in termini di competitività territoriale, attrattività di nuovi investitori nelle scienze della vita, nonchè potenzialità anche per la salute pubblica: sia alla luce dei fabbisogni logistici già evidenziati dalla pandemia, sia di quelli prevedibili dalle riforme strutturali della sanità in corso, come ad esempio la diffusione delle case della salute e loro evoluzione in case di comunità, l’attivazione degli ospedali di comunità per le cure intermedie, la personalizzazione delle cure”.
“Si tratta quindi – conclude – di un’iniziativa determinante per il futuro della Regione, da più punti di vista. Un bel fiore in un giardino fiorito. “. Un “salto di qualità e unatappa fondamentale per il rilancio del settore manifatturiero cha passa attraverso produzioni di qualità, mentre – ricorda – la Regione sta parallelamente lavorando al potenziamento delle infrastrutture e dei collegamenti”. Come la Darsena Europa con i fondali a venti metri o lo scavalco ferroviario (27 milioni, venti messi dalla Regione). Come la ferrovia alternativa che da Vada a Collesalvetti, saltando le stazioni più congestionate, possa consentire di trasportare le merci verso Pisa e Firenze, dove “Ferrovie – ricorda ancora Giani – sta investendo due miliardi per risagomare le gallerie delle vecchia direttisma e permettero il trasporto dei Tir sui treni verso la pianura padana”. Con minori costi ed impatti ambientali.
Il via dei lavori sarà probabilmente a luglio, per completarli entro due anni: a metà del 2024. In Toscana farmaceutica e Scienze della vita, settori trainanti dell’economia toscana che hanno continuato a correre e creare posti di lavoro anche durante la pandemia – un’eccellenza nazionale per investimenti e ricerca ma anche per fatturato, terzo polo produttivo in Italia – scommettono sulla logisitca: su un grande hub capace di servire tutto il centro Italia, con flussi in uscita, tra i principali paesi esteri, verso Germania, Francia, Stati Uniti e Spagna. E non sarà solo un magazzino fisico, più vicino dei depositi oggi utilizzati dalle aziende e situati a Milano e Roma, ma molto di più: sarà una piattaforma digitalizzata ed innovativa in grado di gestire i flussi di farmaci e componenti ad esempio, una filiera capace di offrire tutta una serie di servizi alla rete di imprese che decideranno di servirsene e, perchè no, pure al pubblico, che nella sanità più territorialmente diffusa del post-Covid avrà forse bisogno di rimodulare logistica e distribuzione nei prossimi anni.
Proprio la complessa regia pubblico-privata che fa da cornice ad un investimento che rimane sicuramente privato costituisce la cifra distintiva e il valore del progetto. E solo l’intervento pubblico – ricorda il presidente della Toscana Eugenio Giani – ha consentito di contemperare i diversi interessi in gioco all’interno di un più ampio interesse generale e regionale”.
La piattaforma Life Sciences in Toscana nascerà all’interno dell’interporto di Livorno, a Guasticce. Se ne parla da alcuni anni – in altre regioni del Nord e Centro Italia la riflessione sta partendo solo adesso – e presto cominceranno i lavori per la sua realizzazione, come annunciato oggi nel corso di un evento, organizzato in collaborazione con Confindustria Toscana e che si è svolto proprio all’Interporto di Livorno, promosso dalla Regione Toscana e dalla rete Toscana Pharma Valley con la partecipazione dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Settentrionale, del Comune di Collesalvetti e di Livorno e dello stesso Interporto Vespucci.
La piattaforma logistica digitale che nascerà da qui a due anni è un investimento privato, di più imprese che si sono costituite in rete: siglato nel 2019, è stato in Italia il primo contratto di rete tra imprese delle scienze della vita e l’unico, al momento, a cui partecipano anche grandi imprese, potenzialmente in competizione, convinte che i vantaggi fossero superiori ai rischi. Ma nel progetto della piattaforma un ruolo forte l’ha avuto per l’appunto anche il pubblico e in particolare la Regione: di stimolo al confronto tra le aziende all’inizio, fin dal 2014, e di traino nella seconda fase, dal protocollo siglato nel 2018 presso il Ministero allo sviluppo economico agli investimenti sulle infrastrutture per dare gambe al progetto, che siano i collegamenti ferroviari con il porto di Livorno o la Darsena Europa, lo scavalco ferroviario e lo sviluppo dell’aeroporto di Pisa, con un aiuto pure nell’individuazione del terreno su cui sorgerà l’hub e durante tutto l’iter autorizzativo. Un’alleanza insomma tra più aziende, un esempio di metodo e un modello di collaborazione tra pubblico e privato nell’elaborare politiche industriali: a beneficio delle imprese certo, a beneficio del territorio e del tessuto industriale ed economico di tutta la Toscana, una risorsa utile anche per una sanità pubblica territoriale destinata in futuro a crescere e un beneficio alla fine pure per il paziente. A fine 2020 il progetto è stato preso in carico dal Comitato interministeriale per l’attrazione degli investimenti, per la presenza di multinazionali.
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Arti visive, pubblicato il bando “Toscanaincontemporanea2022”
FIRENZE (ITALPRESS) – La Regione ha appena pubblicato un bando per la ricerca di nuovi progetti per promuovere la creatività nel campo delle arti visive contemporanee. Il bando è rivolto a enti pubblici, università, istituti scolastici, centri di ricerca, accademie, associazioni, fondazioni e altri soggetti che operino in Toscana in ambito culturale senza fine di lucro.
Si chiama “Toscanaincontemporanea2022” e si inserisce nell’ambito di Giovanisì, il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani. Le risorse finanziarie previste ammontano complessivamente a 350mila euro e il contributo regionale sarà stabilito in misura percentuale, in base alle fasce di merito, fino ad un massimo di 15mila euro.
“Il nostro obiettivo – ha detto il presidente Eugenio Giani – è quello di consolidare il sistema toscano così che diventi sempre più unitario e coeso. Vogliamo sostenere proposte che riguardino le arti visive in grado di sviluppare con continuità, sia economica che progettuale, tematiche inerenti i caratteri e le vocazioni particolari dei luoghi in cui si realizzano gli interventi così da incentivare processi di permanenza creativa e formativa che producano interazione con le comunità locali e sviluppino la crescita sociale dei territori, in particolar modo con le nuove generazioni”.Coerentemente con questi obiettivi, l’intervento è finalizzato proprio al sostegno di manifestazioni di arte contemporanea di rilievo regionale, nazionale ed internazionale, al consolidamento e allo sviluppo dei sistemi locali, alla promozione degli artisti under 40, sia italiani che stranieri attivi in Toscana.
“Il bando – prosegue Giani – intende favorire l’emergere di proposte progettuali innovative e di alto livello qualitativo, non solo in termini di valori estetico-formali ma anche per la loro capacità di attivare una consapevolezza sociale e civile – sia per quanto riguarda le tematiche, sia per le modalità d’intervento per esempio sperimentazione, produzione, attuazione, formazione, comunicazione”.
Le arti visive contemporanee, oltre ai media specifici quali la pittura e la scultura, sono oggi caratterizzate infatti da un’estrema varietà di forme e modi (fotografia, performance, installazioni e opere site specific, film, video, sound e new media art, elaborazioni digitali, design, grafica, azioni partecipative e relazionali), che possono interpretare il tempo attuale nei vari aspetti che lo connotano – gli ambiti teorici e intellettuali, il confronto tra culture e religioni diverse, le differenze sociali e di genere, l’impatto delle nuove tecnologie, la sfera geo-politica, i modelli di sviluppo economico, l’organizzazione urbana, le questioni ecologiche, l’eredità storica – in risposta all’offerta indifferenziata della cultura di massa e del sistema informativo globale.
– foto Imagoeconomica –
(ITALPRESS).


















