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UE, ROSSI “SIA PIU’ VICINA A CITTADINI”

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Mettere il lavoro e la protezione sociale dei cittadini in difficoltà al centro delle strategie e dei programmi per dare battaglia in vista delle prossime elezioni europee. L’ha affermato il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che oggi a Bruxelles si è incontrato, con il comitato delle Regioni, con Frans Timmermans, primo vicepresidente della Commissione Europea.
“C’è un clima da resa dei conti sul prossimo voto europeo – ha detto il presidente Rossi nel suo intervento al Comitato delle Regioni – che si prefigura come un voto epocale, le cui conseguenze si faranno sentire sia nell’Unione, dove il formarsi di una maggioranza sovranista e popolar populista, rischia di spingere indietro processi unitari e condannare l’Europa alla marginalità, sia per molti paesi dove, come anche in Italia, aspetti di razzismo, populismo, democrazia illiberale si stanno già affermando, sono presenti nella società e nella rappresentanza politica”.

“Condivido il tema dell’economia sociale di mercato, posto al centro dell’incontro di oggi. Se parte di giovani e di lavoratori di ceto medio hanno abbandonato la sinistra e anche gli ideali europeisti – ha proseguito il presidente – lo si deve al fatto che non si sono sentiti sufficientemente rappresentati. Quindi occorre ricostruire un equilibrio fra lavoro e capitale, accentuare gli aspetti protezione sociale: sono lo sfondo del lavoro che dobbiamo fare .
Parlando di programmi concreti, Rossi ha lanciato l’ipotesi di “costruire un contratto collettivo europeo per i lavoratori e, dando per scontata la necessità di investire in una conversione ecologica dell’economia europea come leva per creare lavoro, ha proposto l’idea di una estensione del sussidio disoccupazione universale a tutti i lavoratori europei, come copertura sociale per chi è in difficoltà”.
A questo proposito Rossi ha presentato il documento che i presidenti di otto Regioni europee hanno sottoscritto, impegnandosi concretamente su questi temi, impostando su questo la campagna elettorale.

RISCHIO ALLUVIONI: IL MODELLO TOSCANO DI DIFESA DEL SUOLO

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L’incontro con i direttori dei Geni civili e dei Consorzi di bonifica è stata anche l’occasione per fare il punto sulle strategie adottate dalla Regione per prevenire i rischi e per evidenziare i cardini del modello toscano di difesa del suolo.
Infatti dopo l’alluvione che nel 2011 colpì Aulla e le aree limitrofe, la Regione Toscana ha approvato una legge (la 21 del 2012) che vieta nuove costruzioni negli alvei, sugli argini dei fiumi, nelle zone di espansione ed in quelle a rischio, che in Toscana corrispondono a circa 973 chilometri quadrati, ed interessano 263 comuni su 276.
Grazie a questa legge fino dal 2012 è stato reso inedificabile il 10% del territorio, con l’introduzione di divieti di realizzazione di tombamenti dei fiumi e dei torrenti, di nuove edificazioni e trasformazioni morfologiche nelle aree comprese nelle due fasce di larghezza di dieci metri dalle sponde di ogni corso d’acqua. Inoltre la legge introduce disposizioni sugli interventi nelle aree a pericolosità idraulica molto elevata.

Sono tre infatti i nuovi livelli (alluvioni frequenti, poco frequenti – ovvero con tempo di ritorno 200 anni – e scarsa probabilità di alluvioni) introdotti dalla direttiva europea.
La legge disciplina quindi le nuove costruzioni e le trasformazioni nell’alveo, nelle golene, sugli argini dei corsi d’acqua e nelle fasce di rispetto, e stabilisce che questi interventi non sono consentiti, salvo alcune eccezioni, previa verifica della compatibilità idraulica e, comunque subordinata al rispetto di alcune condizioni.
Secondo la legge regionale sono i Comuni ad individuare, le misure per la gestione del rischio alluvioni necessarie all’attuazione delle trasformazioni urbanistico-edilizie, finalizzate alla riduzione del rischio per abitazioni, persone e attività economiche.

Al tempo stesso sono stati riorganizzati i Consorzi di Bonifica che sono passati da 33 a 6 e si occupano in particolare della manutenzione dei fiumi e corsi d’acqua minori.
La Regione Toscana, dal 2011, spende ogni anno circa 100 milioni per interventi per la sicurezza idraulica, fra costruzioni di bacini, casse di espansione, consolidamento di argini.
A questi si aggiungono i 90 milioni (83 milioni dai contributi dei cittadini più 6 dalla Regione per i corsi d’acqua in seconda categoria) di interventi manutentivi ad opera dei Consorzi.
Il Documento Operativo per la Difesa del Suolo 2017 prevede in tutta la Toscana opere e progetti per quasi 11 milioni di euro che si aggiungono alle risorse programmate negli anni scorsi e a quelle gestite nelle contabilità speciali.

Dal 1 gennaio 2016 la Regione ha riassorbito le competenze delle Provincie e ha acquisito compiti di gestione più diretta.
Oggi la Regione Toscana è il soggetto unico che si occupa di tutte le attività di difesa del suolo e ha individuato nei Consorzi di bonifica il soggetto preposto alla manutenzione dei corsi d’acqua, con un evidente snellimento delle procedure euna diminuzione dei tempi di risposta, in una materia che mal sopporta ritardi.

IMPRESE CRESCONO NEL 2016, +0,8%

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Nel 2016 sono quasi 323 mila le imprese attive in Toscana e rispetto al 2015 crescono dello 0,8%. Il trend riguarda le società a responsabilità limitata (srl) e quelle di capitali. In flessione il settore edile; segno più anche per le imprese fornitrici di energia, gas e vapore, e quelle che si occupano di istruzione. I lavoratori occupati nelle imprese attive toscane sono 1.127.770: il 63,5% dipendenti, il 34% indipendenti (imprenditori, professionisti con o senza partita Iva, lavoratori autonomi) e poco più del 2% quelli che costituiscono la cosiddetta ‘occupazione esterna’ (interinali, collaboratori, ecc.). Rispetto al 2015 aumentano gli addetti dipendenti, anche se in modo più contenuto rispetto al resto d’Italia, e diminuiscono gli esterni, in particolare i temporanei. Sono alcuni dei dati contenuti nel rapporto ‘I numeri dell’imprenditoria toscana dai dati Asia 2016′, dove Asia è il Registro statistico delle imprese attive, elaborati dal settore ‘Sistema informativo di supporto alle decisioni. Ufficio regionale di Statistica’.

“La radiografia del sistema produttivo toscano derivante dal rapporto – commenta l’assessore alle attività produttive Stefano Ciuoffo – aiuta a comprendere come indirizzare le politiche e conferma una visione ottimistica dell’economia toscana. Nel panorama imprenditoriale toscano le imprese con meno di 10 addetti sono oltre il 95%, ma la quota di unità sopra i 20 addetti, benché residuale (1,5%), eccede la media italiana. L’ossatura del sistema imprenditoriale regionale è quindi composta da piccole e piccolissime attività e questo si ripercuote anche sull’erogazione dei finanziamenti dei bandi regionali che, per l’80%, sono appannaggio di micro e pmi”.
Secondo il rapporto, costruzioni e commercio sono i settori con la quota maggiore di addetti indipendenti rispetto a quanto accade mediamente nelle altre regioni, mentre nel manifatturiero, servizi di informazione e comunicazione ed immobiliare è relativamente più frequente il ricorso a manodopera esterna. La percentuale di giovani under 30 è più alta nelle imprese con meno di 5 anni e nel turismo, con riferimento all’occupazione interna (dipendenti ed indipendenti), mentre con riferimento alla manodopera esterna, la loro percentuale è maggiore nel manifatturiero.

COOPERAZIONE, INSEDIATA CONSULTA

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Si è insediata lunedì scorso, 12 novembre, presso la sede della presidenza della Regione a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, la Consulta regionale della Cooperazione. L’organo, le cui funzioni sono indicate all’articolo 5 della legge regionale 73 del 2005 (‘Norme per la promozione e lo sviluppo del sistema cooperativo della Toscana’), è stato ricostituito dopo la scadenza del mandato dei membri di quella precedente.
La Consulta è composta da 15 membri: dall’assessore regionale competente per materia, ovvero quello alle attività produttive Stefano Ciuoffo, che la presiede, da sei rappresentanti delle organizzazioni regionali delle associazioni cooperative giuridicamente riconosciute e maggiormente rappresentative nel territorio regionale toscano, da altri tre rappresentanti delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello regionale e da uno di ANCI Toscana, dell’Unione regionale delle camere di commercio della Toscana e di IRPET, e da due esperti in materia di cooperazione designati dal presidente della Giunta regionale.

“Si è trattato – ha commentato Ciuoffo – di un insediamento non formale. Avevo infatti invitato i partecipanti a formulare proposte per la realizzazione di azioni regionali e la definizione di nuove politiche per la promozione e lo sviluppo del sistema cooperativo e tutti insieme abbiamo concordato circa le priorità di lavoro da realizzare da qui a fine legislatura: approfondire la conoscenza del sistema toscano attuale, anche in comparazione con le altre regioni italiane, per avere un quadro conoscitivo affidabile e utile alla programmazione di nuovi ed efficaci interventi; approfondire le possibilità di valorizzazione del modello cooperativo come strumento attivo per uno sviluppo economico di qualità, soprattutto per la creazione di lavoro in territori più marginali. Ma anche pianificare azioni ed eventuali interventi legislativi specifici in materia con attenzione ad alcune categorie specifiche come le Cooperative di Comunità, ed il loro ruolo complementare ai servizi pubblici nei territori marginali. In definitiva, il ruolo della Consulta è dar vita ad un tavolo dove condividere una visione regionale di un mondo complesso, capirne i bisogni e costruire azioni future”. “Il sistema toscano – ha concluso Ciuoffo – gioca un ruolo fondamentale: ci sono soggetti che da decenni creano e sviluppano lavoro, garantiscono servizi assistenziali e che, attraverso il volontariato in settori come la sanità e il sociale, toccano vette di eccellenza. Lo spirito mutualistico affonda le sue radici in Toscana e l’impegno quotidiano di tutti questi soggetti è sotto gli occhi di tutti”.

Questi i neo eletti membri della Consulta (durata in carica 5 anni, nessun compenso corrisposto): oltre all’assessore Ciuoffo, Assunta Astorino, Claudia Fiaschi, Filippo Panti, Mauro Grandotto, Tiziana Mori, Niclo Vitelli, Romina Proietti, Marco Batazzi, Sabrina Iommi, Gianfranco Francesce, Riccardo Cerza, Laura Zucchini, Luca Righi, Paolo Venturi. Alla riunione di insediamento ha partecipato anche la dirigente del settore competente, Elisa Nannicini.

 

TOSCANA: NUOVA LEGGE CASA, EQUITA’ ED EFFICIENZA

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“Questa è una legge pensata per dare maggiore equità ed efficienza al sistema dell’edilizia residenziale pubblica in Toscana, ed anche per dare maggiore autonomia ai Comuni nell’affrontare il problema della casa, anche alla luce delle trasformazioni sociali ed economiche che si sono verificate negli ultimi 20 anni. Mette i singoli Comuni e i nuovi soggetti gestori nelle condizioni di poter ottenere il rispetto dei doveri di chi è assegnatario di un alloggio e, di conseguenza, poter garantire meglio i diritti di chi è iscritto nelle graduatorie, in attesa”. Così l’assessore regionale alla casa Vincenzo Ceccarelli ha spiegato il senso della nuova legge regionale sull’edilizia residenziale pubblica, la cui discussione in Consiglio regionale è iniziata questa mattina e si concluderà nella prossima seduta.
“Abbiamo affrontato il lungo percorso di revisione con l’obiettivo di semplificare e razionalizzare il sistema della gestione dell’edilizia residenziale pubblica – spiega Ceccarelli – per generare risparmi e garantire maggiori risorse per la manutenzione e la ristrutturazione degli alloggi. Abbiamo mantenuto un costante confronto con tutti i soggetti coinvolti : comuni, soggetti gestori, sindacati degli inquilini ed altri portatori di interessi. E proprio a seguito di questa lunga concertazione abbiamo rinunciato, su richiesta dei Comuni, all’idea di ridurre da 11 a 3 i soggetti gestori del patrimonio immobiliare pubblico, ma non per questo è venuta meno l’idea di cercare una maggiore efficienza del sistema”.

In questo senso la Regione favorirà, anche tramite intese e accordi, la definizione di uno schema tipo di contratto di servizio fra Comuni e soggetti gestori, per uniformare a livello regionale i rapporti fra i gestori e per garantire il massimo livello di reinvestimento nel settore delle risorse derivanti dai canoni. Saranno definiti anche dei modelli organizzativi che, oltre ad assicurare la rappresentatività di tutti i Comuni partecipanti ed il massimo consenso nei processi decisionali, mirino ad incrementare il livello di efficacia ed efficienza nei processi di gestione del patrimonio ERP. Questo potrà avvenire anche attraverso lo svolgimento di specifiche funzioni in forma associata tra più gestori, ad esempio per quanto riguarda la funzionalità degli stessi nelle attività di stazioni appaltanti. Per favorire tali processi è prevista l’applicazione di meccanismi premiali definiti dalla Giunta Regionale.

Rispondendo ad alcune ‘critiche’ mosse alla proposta di legge nei giorni scorsi, l’assessore ha precisato che: “La legge non prevede alcun aumento strutturale dei canoni, ma un aggiustamento nel senso dell’equità, tenuto conto che chi vive in alloggi a minore efficienza energetica ha un maggior costo per energia elettrica e riscaldamento”. Ha inoltre ricordato che “sono previsti interventi molto ponderati che premiano la ‘storicità’ della residenza in Toscana, ma senza alcuna distinzione di etnie o provenienza, con l’unico obiettivo di creare le premesse affinché siano i nuclei familiari più deboli e bisognosi a vedersi assegnato l’alloggio popolare. Ed è sbagliato dare su questo aspetto altre letture pretestuose”.

L’assessore ha inoltre ricordato nel suo intervento in aula i forti investimenti previsti e realizzati dalla Regione Toscana nel settore dell’edilizia pubblica negli ultimi anni. Ad inizio mandato erano stati promessi 100 milioni di investimenti in nuovi alloggi, dei quali 61,5 sono già stati utilizzati per interventi realizzati o in via di realizzazione. A questi si aggiungono 27 milioni che sono stati destinati ad interventi di ristrutturazione e manutenzione straordinaria.
La Regione Toscana ha inoltre contribuito ad arginare l’emergenza casa grazie a 5 milioni di risorse regionali destinate al contributo affitti e ad un milione per evitare lo sfratto dei cosiddetti ‘morosi incolpevoli’ nei Comuni a bassa densità abitativa (risorse che si aggiungono ai circa 2 milioni di contributo nazionale per i ‘morosi incolpevoli’ dei Comuni densamente abitati).

“Abbiamo dimostrato con i fatti e con le risorse la nostra attenzione al tema dell’emergenza abitativa – ha concluso Ceccarelli – auspico di vedere la stessa attenzione anche a livello nazionale, già da prossima legge finanziaria”.
L’iter di approvazione della legge, avviato questa mattina, proseguirà nella prossima seduta del Consiglio Regionale.

Queste le principali novità contenute nel testo della legge:

DECADENZA. Si è introdotta una valutazione patrimoniale dei beni mobili, resa possibile dal sistema ISEE, per una maggiore equità nella destinazione degli alloggi ERP. Così come resta confermato l’accertamento dei requisiti, in particolare per quanto riguarda la possidenza immobiliare. La soglia di decadenza è collegata alla fascia ISEE utilizzata in altri settori dell’intervento pubblico, come la sanità o il TPL, portandola a 36.151,98 €.

PIU’ AUTONOMIA PER I COMUNI. Si è incrementata l’autonomia e la responsabilizzazione dei comuni nella gestione dei casi più delicati, per i quali ciascun comune potrà disporre anche un limite ISEE inferiore a quello fissato dalla legge nel classico valore di 36.151,98€. Maggiore autonomia per i comuni sarà data anche nella gestione di bandi speciali o assegnazioni temporanee per far fronte a situazioni di emergenza.

SOTTOUTILIZZO. E’ introdotta una nuova disciplina del sottoutilizzo degli alloggi, calcolato in base al rapporto tra numero dei vani e numero dei componenti del nucleo familiare assegnatario, che prevede una maggiorazione del canone di locazione esclusivamente nei casi in cui il nucleo familiare stesso non acconsenta alla mobilità verso un alloggio di dimensioni adeguate.

MEDIATORE SOCIALE E CULTURALE. Novità assoluta è la previsione di attività e di procedure per evitare possibili conflitti all’interno delle comunità ERP, con la figura del mediatore sociale e culturale, che potrà anche avere residenza in determinati contesti e la possibilità di svolgere specifiche attività di informazione e formazione nei confronti degli assegnatari.

SISTEMA DEI PUNTEGGI E CONDIZIONI DI STORICITÀ DI PRESENZA. E’ previsto un incremento per i casi legati alla presenza di disagio abitativo (abitazioni precarie o inadatte, incidenza del canone sul reddito, coabitazioni, ecc), eliminando il precedente limite al cumulo dei punteggi attribuiti per singolo fattore. Inoltre se la residenza anagrafica o la prestazione di attività lavorativa continuativa di almeno un componente del nucleo familiare nell’ambito territoriale di riferimento del bando, risulta essere da almeno 10 anni alla data di pubblicazione del bando, saranno previsti 2 punti; se da almeno quindi anni 3 punti; se da almeno venti anni 4 punti. Invece, per la presenza continuativa del richiedente nella graduatoria comunale o intercomunale per l’assegnazione degli alloggi, ovvero presenza continuativa del richiedente nell’alloggio con utilizzo autorizzato, sono previsti 0,50 punti per ogni anno di presenza in graduatoria o nell’alloggi o, fino ad massimo di 6 punti.

CELEBRAZIONI LEONARDIANE AL VIA NEL 2019

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Leonardo artista, Leonardo inventore, Leonardo scopritore. Leonardo toscano. E la Regione Toscana non poteva che essere in prima fila per celebrare il genio del Rinascimento di cui nel 2019 ricorre il cinquecentenario della morte, evento che sarà evento che sarà celebrato in tutto il mondo. Leonardo da Vinci, che non solo è nato nella nostra regione ma qua si è formato e ha svolto gran parte della sua attività disseminando la Toscana di opere che portano il segno dell’artista e dello scienziato, nel 2019 sarà ampiamente celebrato con una serie di iniziative alle quali da tempo la Regione sta lavorando in vista delle serie di eventi.
“La cosa davvero importante – ha sottolineato la vicepresidente Monica Barni – è che stiamo tenendo insieme tutte le iniziative della Toscana: sia quelle sostenute direttamente dalla Regione, sia quelle proposte dai singoli Comuni dove Leonardo ha operato. Un’opportunità preziosa per i nostri cittadini e per i turisti, che potranno seguire in tanti luoghi della Toscana il racconto della vita e delle opere di un genio poliedrico, di una personalità unica di artista e di scienziato. E’ un lavoro – ha ricordato – che faremo anche insieme alla Regione Centre-Val de Loire, presente con una delegazione oggi a Vinci. Abbiamo stipulato un accordo che parte dalle iniziative leonardiane, e faremo insieme comunicazione congiunta sulle iniziative in Toscana e nella Regione della Loira, ma andremo anche oltre questo anniversario e proprio per celebrare il genio di Leonardo lavoreremo insieme, anche nei prossimi anni, sui temi della cultura, della ricerca, del turismo di qualità”

“Le celebrazioni del 2019 saranno una grande occasione di promozione culturale e turistica per tutta la regione – ha detto il sindaco di Vinci, Giuseppe Torchia – Il calendario che presentiamo oggi è molto lungo, perché impegna tantissime città della Toscana e copre tutto l’anno che sta per arrivare. Le diverse iniziative sono accomunate da un obiettivo specifico: approfondire e conoscere meglio la figura di Leonardo da Vinci. Perché Leonardo è stato prima di tutto un grande pittore, ma non è stato soltanto questo. È stato un grande ingegnere, architetto e anche geologo, si pensi alle sue prime intuizioni sulla costituzione geologica della Toscana, è stato botanico ed è riconosciuto come il padre dell’anatomia moderna. Per questo, dunque, le Celebrazioni avranno la missione di aiutare ad approfondire e conoscere la sua personalità complessa, in cui convivevano molteplici interessi. E la sua poliedricità è strettamente legata con il suo territorio. Che è sicuramente Vinci, la città natale, ma anche tutta la Toscana. Il denominatore comune degli eventi di questo calendario è, quindi, la celebrazione dell’origine del Genio, su cui stiamo lavorando da tempo per declinarlo in tutti i settori, dalla cultura all’enogastronomia, dalle scuole allo sport”.

Un calendario ricco di eventi per un anno intero – Mostre, convegni, spettacoli, eventi, ovvero “La Toscana di Leonardo”, un calendario ricco e importante che per tutto il 2019 farà risuonare il nome di Leonardo da nord a sud della Toscana, non solo nei comuni considerati luoghi leonardiani, e che, utilizzando diversi linguaggi e discipline artistiche, renderà evidente in maniera efficace la vitalità dell’opera e del pensiero leonardiano nella Toscana contemporanea. La Regione, che ha destinato 155mila euro a sostegno delle iniziative, ci sta lavorando da mesi e da giugno scorso ha attivato un tavolo di concertazione quale strumento di coordinamento fra i vari soggetti dei territori interessati (Comune di Vinci, Comune di Anghiari, Comune di S. Sepolcro, Comune di Firenze, Comune di Pontedera, Comune di Empoli, Comune di Piombino, Museo della Scienza di Firenze, Galleria degli Uffizi, Unicoop Firenze, Fondazione Sistema Toscana, Tos cana Promozione, Settore Comunicazione della Regione Toscana) per garantire un’efficace forma di sostegno e di raccordo delle celebrazioni attraverso un programma generale che comprenda tutti gli eventi che si svolgeranno da fine 2018 a tutto il 2019 segnando un itinerario ideale nei Comuni toscani alla scoperta dei musei, delle opere e delle architetture nel segno di Leonardo.

Protocollo d’intesa per la realizzazione di azioni finalizzate alla promozione e alla valorizzazione degli aspetti storici, ambientali e culturali dei luoghi leonardiani – Tra i firmatari toscani, oltre al Comune di Vinci, ci sono il Comune di Firenze, il Comune di Anghiari, il Comune di Piombino, il Comune di Pontedera, il Comune di San Sepolcro, l’Unione dei Comuni Circondario dell’Empolese Valdelsa. Tra gli altri comuni non toscani ci sono il Comune di Milano e il Comune di Amboise in Francia. Il protocollo prevede almeno una iniziativa durante l’anno 2019 nel territorio di ciascun soggetto firmatario.
Protocollo d’intesa Regione Toscana – Regione francese Centre-Val de Loire – Sancisce la realizzazione di un progetto di collaborazione tra le due regioni che vedrà eventi e iniziative per la valorizzazione territoriale e turistica dei due territori e che si concentrerà su tre temi: cultura, turismo e ricerca (vd scheda).
Assegni di ricerca ispirati al Genio da Vinci – La Regione Toscana promuoverà assegni di ricerca per percorsi di alta formazione. Grazie a un bando in collaborazione con Università, Enti di ricerca e operatori della Filiera culturale e creativa, saranno disponibili assegni di ricerca orientati al sistema culturale.

Regione Toscana e Regione Lombardia insieme per supportare il Comitato Nazionale Celebrazioni Leonardiane – La Regione Toscana e la Regione Lombardia si sono candidate a supportare il Comitato nazionale mediante la promozione delle più diversificate iniziative nei campi scientifici, culturali e progetti di turismo, nonché la loro diffusione, sviluppando un piano di comunicazione multicanale rivolto ai diversi target.
Il Comitato Nazionale Celebrazioni Leonardiane, istituito dal MIBAC, ha avuto il compito di elaborare e valutare il fitto programma culturale che comprende attività di restauro, di ricerca, formativa ed espositiva, l’organizzazione e la gestione di manifestazioni in ambito culturale, storico, scientifico e artistico.

PRODOTTI TIPICI ENOGASTRONOMIA NELLA HOFBURG VIENNA

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Il prestigioso complesso della Hofburg, l’ex residenza nel cuore della Vienna imperiale oggi sede della presidenza della repubblica federale austriaca, ospiterà, giovedì 13 dicembre, le eccellenze agricoalimentari e turistiche della Toscana. La presentazione, curata dalla direzione agricoltura della Regione e da Toscana Promozione turistica, si svolgerà in occasione della riunione del Consiglio permanente dell’Ocse (Organizzazione per la sicurezza e cooperazione in Europa).
L’evento è realizzato in collaborazione con la Presidenza italiana di OCSE (assunta dal 1 gennaio 2018) e con la Conferenza delle regioni e delle province autonome, nel quadro della strategia “Vivere all’Italiana”, il piano di promozione integrata dell’Italia all’estero della Farnesina, nonchè in occasione dell’ “Anno del cibo italiano”, promosso dai ministeri delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e dei Beni Culturali e del Turismo e che celebra, nel 2018, in tutto il mondo la tradizione gastronomica e culinaria del nostro Paese.

A partire da gennaio di quest’anno sono stati realizzati tantissimi eventi ed iniziative dedicati proprio alla celebrazione di uno dei grandi tesori nazionali italiani, vale a dire la tradizione in cucina ed il cibo tipico delle varie zone d’Italia, un’occasione per la valorizzazione dei prodotti che rendono unica e diversa la nostra terra, regione per regione, e che tutto il mondo ci invidia. Il tutto collegandosi ad altri punti di forza del nostro Paese, come l’arte, il paesaggio, la cultura.
“L’evento del 13 dicembre prossimo – commenta l’assessore all’agricoltura Marco Remaschi – sarà un’occasione perfetta per promuovere la Toscana come meta enogastronomica e turistica, presentando al personale diplomatico delle delegazioni dei 57 stati partecipanti ed ai membri della comunità internazionale di Vienna, tutta la ricchezza e la molteplicità delle nostre eccellenze turistiche ed enogastronomiche. La Regione ha lavorato molto sulla produzione dell’enogastromonia come veicolo di promozione della Toscana nel mondo. Cibo, vino, olio sono ormai emblemi di una cultura conosciuti in ogni angolo del pianeta. Se a questo leghiamo la cultura, la storia, l’arte, il paesaggio che della produzione enogastromomica sono una diretta espressione, sarà più efficace anche la promozione del turismo di qualità”.

Ai delegati presenti verrà quindi offerta l’occasione di vivere la Toscana attraverso un tour virtuale della regione grazie ad un percorso multisensoriale che prevede, oltre ad una breve presentazione istituzionale dei delegati di Regione Toscana e di Toscana Promozione Turistica, anche la proiezione di video illustrativi turistici ed enogastronomici, per concludersi con la presentazione delle produzioni certificate DOP e IGP toscane, illustrando il loro contenuto di altissima qualità, identità territoriale, sicurezza alimentare e tutela dell’ambiente in perfetta armonia con paesaggio cultura e buon cibo.

 

A PONTEDERA RINASCE VILLA CRASTAN

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Un esempio di gestione collaborativa dei beni comuni urbani. E’ il caso di Villa Crastan a Pontedera, l’ex sede della biblioteca cittadina, che attraverso un percorso partecipativo che ha visto il coinvolgimento della popolazione sull’utilizzo dell’immobile sta sviluppando ora un progetto per la futura gestione. La Regione finanzierà il 60 per cento dei costi, mettendo a disposizione 20 mila euro – il resto lo aggiungerà il Comune – ed oggi a Pontedera, intervenuto al crowdlab, che è un laboratorio dedicato all’ispirazione parte del percorso che porterà ad individuare soggetti e idee per la gestione collaborativa dello spazio, c’era anche l’assessore alla partecipazione della Regione Toscana Vittorio Bugli.
“La rivitalizzazione di uno spazio pubblico è sempre qualcosa di importante – sottolinea – Coinvolgere i cittadini costituisce un ulteriore valore aggiunto. L’economia collaborativa e i beni comuni sono temi al centro dell’agenda di questa giunta e la Toscana si è dimostrata un vivaio di esperienze, tanto da averci costruito sopra un libro verde con cui abbiamo voluto investire in collaborazione e sull’intelligenza delle comunità”.
Villa Crastan è uno dei luoghi più noti di Pontedera: negli anni ‘60 il Comune vi stabilì la sede della biblioteca comunale, facendone uno dei luoghi più frequentati della città. Dal 2014, dopo il trasferimento della biblioteca, l’edificio è in attesa di una nuova destinazione. Per questo nel 2017 l’amministrazione comunale ha avviato un percorso di partecipazione, che a sua volta ha dato vita ad un progetto di incubazione e start up di gestione collaborativa. Tra tutte le idee presentate, ne dovrà ora essere scelta una. Dopodiché ci sarà l’affidamento dello spazio per un anno e mezzo.

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