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OK BILANCIO, PIÙ INVESTIMENTI PER ACCELERARE SVILUPPO

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L’economia toscana crescerà il prossimo anno tra l’1 e l’1,2 per cento. “Stime veritiere ” calca le parole l’assessore al bilancio Vittorio Bugli. Cresce anche l’occupazione: 39 mila unità di lavoro in più rispetto a prima della crisi. Ma gli investimenti battono in testa, un tema che interessa tutta l’Italia. “E’ il vero problema del nostro Paese – spiega ancora l’assessore – Così con questa legge di bilancio e con il documento economico e finanziario che getta lo sguardo fino al 2021 come Toscana abbiamo deciso di imprimere una forte accelerazione agli investimenti, che sono appunto la leva più importante per tornare a crescere: investimenti pubblici, ma anche sostegno attraverso i fondi europei a quelli privati”.

La linea è ben tracciata nella legge di bilancio che l’aula del Consiglio regionale ha approvato stamani. Una legge che congela tasse e imposte regionali, ferme dal 2013 e ferme anche nel 2019, nonostante i tagli statali alla capacità di spesa. Una legge con oltre un miliardo di investimenti in tre anni, di cui, tanto per rammentarne alcuni, 127 saranno destinati allo sviluppo economico, 100 ai trasporti e alle strade, 28 per la difesa del suolo, 37 per il sociale, 33 per l’innovazione e la banda ultralarga, 31 per l’agricoltura e 27 per cultura e istruzione.
“Del miliardo ed oltre a disposizione nel prossimo triennio, vogliamo impiegare 420 già nel 2019, con una crescita dunque del 30 per cento rispetto a quest’anno” annuncia l’assessore. Di più: ai fondi europei, che saranno utilizzati anche per sostenere gli investimenti privati, la Regione aggiungerà altri 18 milioni. Di fatto la Regione gioca in questo modo una mossa d’anticipo: la Toscana, per come ha finora ben speso i fondi europei, può infatti ambire ad un premio da 70 milioni, che però, per essere assegnato, ha bisogno di un cofinanziamento.

Tra gli emendamenti presentati in aula dall’assessore Bugli figurano anche 6 milioni per agevolare il credito delle piccole e medie imprese: un’ulteriore spinta dunque all’economia. E poi 2 milioni a sostegno dell’allevamento ovino e 500 mila euro come contributo ad opere pubbliche utili ad accrescere l’attrattività turistica dell’Amiata senese e grossetana.
Si spinge anche sulla sicurezza. “Ci sono 3 milioni per tre anni che serviranno a finanziare i vigili di quartieri ad una dozzina di Comuni – spiega l’assessore -, un altro milione per progetti speciali su quartieri da rivitalizzare attraverso iniziative di vicinato e riapertura di negozi, consapevoli che quartieri più vissuti sono anche più sicuri”. Altri 300 mila l’anno per i prossimi due anni sono legati alla riqualificazione urbana e commerciale. Sarà rivista la legge sulla polizia locale. Un altro milione, nel 2019, è destinato ad accrescere controlli e dunque sicurezza su bus e treni.” “Ma con 2 milioni – annota Bugli – vogliamo sostenere anche gli investimenti e le spese a cui Comuni ed altre istituzioni saranno costretti per le conseguenze negative del decreto Salvini, che toglierà a molti stranie ri ospiti qualsiasi tutela, generando non maggiore sicurezza ma insicurezza”. Ci sono pure 700 mila euro per le spese e le emergenze conseguenti all’incendio della scorso settembre a Calci, di cui, se fosse stato riconosciuto lo stato di emergenza nazionale, si sarebbe dovuto interessare lo Stato.

La voce della sanità rimane la più corposa, come sempre: su un bilancio che muove in Toscana risorse per 11,5 miliardi (al netto di partite di giro, partite tecniche e fondo di garanzia interregionale), quasi sette riguardano le spese per la salute. Per la precisione sono 6 miliardi e 976 milioni, rispetto a 6 miliardi e 972 milioni dell’anno in corso. “Il fondo sanitario nazionale per le Regioni aumenterà di un miliardo, ma è lo stesso miliardo – ha spiegato Bugli in aula – che c’era nelle finanziarie del governo di centrosinistra e che sapevamo essere appena sufficiente a coprire la metà dei maggiori costi prodotti dal nuovo contratto, dai nuovi livelle essenziali di assistenza e dai farmaci innovativi”.

Tra le voci e ultime novità della legge di bilancio figurano anche 1,5 milioni per nuovi interventi a sostegno dell’editoria,1 milione per interventi di valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata (a cominciare dalla fattoria di Suvignano), 1 milione in più per interventi rivolti all’inclusione degli alunni disabili per cui complessivamente sono stati stanziati 2,5 milioni di euro. E poi ancora 900 mila euro in più per interventi urgenti di edilizia scolastica a favore di enti locali (1,9 milioni di euro le risorse alla fine stanziate), 6 milioni per il sistema spettacolo e cinema, circa 2,1 milioni di euro per investimenti nello sport, 2,1 milioni in più per la difesa del suolo ed il recupero e riequilibrio della fascia costiera, 8 milioni in tre anni per la riorganizzazione della depurazione industriale e civile del comprensorio del cuoio, 2,5 milioni – ancora nel triennio – per l’accordo di programma sull’autonomia idrica dell’Isola d’Elba e il dissalatore a Capoliveri.

Sulla strade si segnalano 15 milioni per finanziare il primo lotto Anas da 80 milioni per il sistema tangenziale di Lucca, 4 milioni (che si sono ai 13 di fondi nazionali) per Pisa, 3,2 milioni per lo scavalco ferroviario di Livorno, 3,5 per il nuovo ponte sull’Arno fra Montelupo Fiorentino e capraia e Limite sull’Arno (che si sommano ad altri 21,5 di enti locali, Anas e Fsc) ed 8,5 milioni per la progettazione delle linee della tranvia fiorentina verso Bagno a Ripoli, Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio.

LUCI E OMBRE DI UN ANNO IMPEGNATIVO

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Il presidente Enrico Rossi ha aperto la conferenza stampa di fine anno, che ha tenuto stamani nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, assieme a gran parte della giunta, con l’enunciazione molto sintetica di tre eventi positivi e altrettanti negativi dell’anno che sta finendo. “Fra le tre cose buone del 2018 – ha detto Rossi – metto senz’altro la vicenda di Piombino. Ci sono stati anche momenti molto drammatici, ma è giunta a una conclusione positiva, con l’arrivo, dopo il tentativo di Rebrab, di imprenditori di primo piano nel settore della siderurgia come Jindal. Poi – ha proseguito – voglio ricordare gli interventi post alluvione fatti a Livorno: sia quelli che riguardano l’assetto idraulico, sia quelli di carattere sociale, seguiti in particolare dall’assessore Cristina Grieco. E’ stato fatto davvero un buon lavoro e il mio ringraziamento va a assessori e tecnici regionali, che sono stati davvero straordinari. Infine, la campagna per l’eradicazione dell’epatite C, che sta funzionando molto bene (vedi comunicato, ndr): è la conferma che, se si vuole, si può. Un grazie all’assessore e alla Direzione, perché hanno fatto cose egregie. Continueremo su questa strada”.

“Fra le tre cose negative, invece – ha continuato -, c’è l’incendio del Monte Serra. Non avevo mai visto una cosa così grave in vita mia. Un evento davvero tremendo, pericoloso, devastante. Il lavoro di ripristino è già a buon punto, ma la ferita è profonda. Poi la vicenda della Bekaert, un esempio di delocalizzazione, depauperamento e rapina del territorio. Una vicenda che ci ha fatto soffrire. Bene la cassa integrazione arrivata proprio ieri all’ultimo momento, ma questa rimane un’offesa e una sconfitta e ora il nostro impegno sarà per la reindustrializzazione. E poi il corridoio Tirrenica. Mi sarei aspettato almeno di veder partire i lavori, ma registriamo solo la stesa di un po’ di asfalto sulla variante Aurelia. Abbiamo discusso e accettato diverse ipotesi, ma non vedo nessuna prospettiva chiara e il progetto rischia di languire. Ormai è un buco su google maps. Ecco, consiglio una cosa agli uomi ni di governo e ai parlamentari della zona: vadano su google maps e vedranno un buco al posto del corridoio”.

Tra i motivi di preoccupazione, Rossi ha indicato anche il “dossier”, tuttora aperto degli incentivi per la geotermia, che il Governo con un tratto di penna ha cancellato dal decreto sulle rinnovabili. “Daremo battaglia fino in fondo, insieme ai territori – ha detto, ringraziando il sindaco di Radicondoli, Emiliano Bravi, presente all’incontro con la stampa in rappresentanza dei Comuni geotermici – perché questa scelta scellerata bloccherà gli investimenti, anche quelli di tutela ambientale, danneggerà l’occupazione e per di più rappresenta un percolo per l’obiettivo di fare della Toscana una regione carbon-free entro il 2050”. “Abbiamo portato tutte le Regioni a dire no al decreto – ha detto l’assessore all’ambiente Federica Fratoni – e anche questo dimostra le buone e forti ragioni della Toscana. Non ci rassicurano affatto le rassicurazioni del sottosegretario Crippa sulla possibilità di inserire la geotermia in un secondo decreto, quello sulle energie innovative. La geotermia è una fonte ‘matura’ e il suo posto è nel decreto ora in discussione. Siamo di fronte ad un atteggiamento superficiale che intendiamo combattere. E anche sulle tutele ambientali – ha concluso – la Toscana non è seconda a nessuno e la proposta di legge sulla geotermia che è all’attenzione del Consiglio dà tutte le garanzie di un uso della risorsa compatibile anche con le esigenze del paesaggio”.

 

PROTESI SENO, PIANO INTERVENTO REGIONE

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Sospensione di tutti gli impianti di protesi Allergan, sorveglianza attiva sulle donne che hanno queste protesi, informazione dei professionisti, diffusione di linee di indirizzo per la gestione delle pazienti, un numero dedicato, una puntuale comunicazione ai cittadini. Questo il piano di intervento deciso dalla Regione a seguito della sospensione in tutti i Paesi dell’Unione Europea delle protesi mammarie Allergan, a causa di un possibile legame tra le protesi stesse e l’insorgenza di un tumore raro. Oggi pomeriggio si è riunito in assessorato il gruppo tecnico con funzioni di supporto scientifico, per la definizione delle azioni da intraprendere per la sorveglianza delle protesi mammarie della ditta Allergan, composto da dirigenti dell’assessorato dei settori farmacia, reti cliniche, giuridico, professionisti delle aziende sanitarie, rappresentanti di Estar (Ente di supporto tecnico amministrativo regionale), Ispro (Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica), e GRC (Centro regionale gestione rischio clinico).
Questi gli interventi decisi:
Cessazione utilizzo delle tipologie di protesi Allergan identificate dal Ministero della Salute, fino a nuove indicazioni.
Sorveglianza attiva all’insorgenza di sintomatologia significativa.

 In tal caso è indicato l’esame citologico del  siero prelevato sotto guida ecografica e/o mediante l’esame istologico del tessuto periprotesico espiantato. Solo chi ha una sintomatologia significativa deve rivolegersi alle strutture. La sorveglianza viene fatta sulle persone che sviluppano un aumento di volume.
Informazione dei professionisti che possono essere coinvolti dai pazienti oltre agli specialisti di chirurgica protesica della mammella (medici di medicina generale, oncologi, medicina estetica), per diffondere una corretta comunicazione ai pazienti e orientarli, al momento della eventuale comparsa di sintomi, verso le strutture adeguate per una corretta diagnosi e trattamento.
Diffusione alle strutture pubbliche e private regionali che effettuano interventi protesici delle linee di indirizzo per la gestione dei pazienti che presentano sintomatologia specifica.
Messa a disposizione di un numero dedicato presso il Centro di Ascolto regionale CARe al quale rispondono operatori in grado di fornire indicazioni e supporto psicologico a chi abbia necessità. Il numero è 800556060 (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 16).
Comunicazione ai cittadini attraverso il sito web regionale, la rete CARe e le associazioni di pazienti.
Immediatamente dopo la sospensione delle protesi Allergan, il 19 dicembre scorso, la Regione aveva sospeso tutti gli interventi programmati per l’indomani.

 Dal giorno successivo, per gli  interventi vengono usate le protesi della Johnson & Johnson, seconda ditta aggiudicataria. L’agenzia regolatrice francese (ANSM) ha disposto il 17 dicembre scorso la sospensione della commercializzazione di alcuni tipi di protesi mammarie prodotte dall’azienda Allergan e la Regione Toscana, a scopo prudenziale, ha interrotto l’utilizzo di tali protesi in tutti gli ospedali delle aziende sanitarie regionali. Si tratta di sospensione da parte dell’ANSM in attesa di ricerche più approfondite da parte della comunità scientifica, poiché i dati disponibili sono riferiti a studi preliminari che evidenziano una possibile correlazione tra protesi ruvide (“testurizzate”) e una forma rara di linfoma: il linfoma anaplastico a grandi cellule (ACLC). Per queste ragioni l’ANSM ha dichiarato di non aver identificato alcun rischio sanitario immediato per le donne che hanno ricevuto gli impianti, ma ha raccomandato che i professionisti del settore medicale utilizzino altre tipologie di protesi. Per quanto riguarda il linfoma ACLC, la prognosi è favorevole quando la malattia è localizzata al tessuto pericapsulare anche dopo la sola rimozione delle protesi e capsulectomia totale. L’interessamento linfonodale e/o la presenza di metastasi sono condizioni cliniche che invece richiedono l’impostazione di una terapia sistemica.

 La questione  è stata sollevata nel settembre 2017, quando la Food and Drug Administration aveva censito un totale di 414 segnalazioni di tumori collegati a questo impianto mammario, circa la metà dei quali riferiti a protesi testurizzate, a fronte di oltre 10 milioni di donne a cui sono state impiantate protesi mammarie in tutto il mondo. Ad ottobre 2017, la Scientific Committee on Health Environmental and Emerging Risks (SCHEER) ha raccomandato al mondo scientifico, di condurre una valutazione più approfondita sulla possibile associazione tra le protesi mammarie e l’insorgenza di questa patologia, poiché, anche se in presenza di una bassa incidenza, i limitati dati scientifici ad oggi disponibili non consentono di effettuare una solida valutazione del rischio. Il Ministero della salute, insieme alle autorità competenti degli altri Stati membri, è parte di una Task-Force volta a monitorare continuamente il numero di nuovi casi in Europa; le informazioni cliniche relative ad ogni singolo caso vengono raccolte secondo criteri univoci e standardizzati.
In Italia, a seguito della emanazione della Circolare n.0011758 dell’11 marzo 2015, ai sensi degli articoli 9 e 23 del Decreto Legislativo 46/97, sono stati segnalati 38 casi su un totale di 194 casi notificati alle rispettive Autorità Competenti Europee. Dei 38 casi, 22 sono associati ad impianto mammario, a fronte di circa 49.000 protesi mammarie impiantate ogni anno in Italia.

TOSCANA RICORRE CONTRO DL SICUREZZA

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 La giunta regionale toscana ha oggi autorizzato gli uffici a scrivere e il presidente a presentare il ricorso contro il decreto sicurezza Salvini. Sarà presentato entro la fine del mese ma nel testo della delibera già sono messe tutte in fila motivazioni, contraddizioni del dispositivo del governo e presunte violazioni: violazioni di diritti fondamentali ed universali e violazioni di competenze delle Regioni, concorrenti ed esclusive, dalla cancellazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari e l’impossibilità di rinnovo per chi già ce l’aveva (a condizioni invariate) al divieto di iscrizione all’anagrafe pur avendo un permesso di soggiorno, fino al Daspo urbano che riguarda anche ospedali e pr esidi sanitari, con conseguenze che non interessano solo i singoli. Un esempio? Chi oggi non è iscritto all’anagrafe non può essere vaccinato, il che è evidente che crei problemi per la salute di tutti.

“C’è un nucleo di diritti fondamentali e universali, che appartengono alla persona in quanto tale e ribaditi da più sentenze – spiegano il presidente Rossi e l’assessore alla presidenza Bugli – Quei diritti hanno a che fare con la sanità, che è competenza concorrente della Regione, e con le politiche sociali e la formazione, che della Regione sono competenze esclusive. Il decreto ostacola l’intervento volto al loro soddisfacimento e per questo ricorriamo. Abbiamo qualche perplessità che si possa fare. Con l’intervento della Corte Costituzionale quantomeno si farà chiarezza”.
Servirà forse un anno perché la Consulta si pronunci. La Toscana non è la sola Regione che ha deciso di ricorrere, pronta a farlo anche per quei Comuni che espressamente lo richiederanno, così come è loro facoltà in base alla legge La Loggia. Nell’attesa la giunta presieduta da Rossi ha però intanto presentato prima di Natale una proposta di legge, ora in discussione in consiglio regionale, che garantirà un ombrello per continuare ad offrire assistenza anche a chi è senza permesso di soggiorno e a chi l’assistenza la offre. Sono stati stanziati per questo due milioni. Il decreto Salvini rende tutto più complicato. “Ma noi – dice Rossi – andiamo avanti”.

Il presidente della Toscana spiega ai giornalisti in conferenza stampa di aver parlato anche con altri presidenti di Regioni e fa un appello alla razionalità e al cuore. Rammenta come la Consulta sull’assistenza sanitaria alle persone prive di permesso di soggiorno aveva già dato ragione alla Toscana ai tempi del governo Berlusconi. “Facciamo una battaglia su un fondamento di civiltà e la facciamo a testa alta” rivendica. 
Sottolinea la paradossalità di una decreto che vorrebbe creare sicurezza ma crea “fantasmi e insicurezza”, una vera bomba sociale “che potrà forse aiutare qualcuno per le elezioni europee ma crea tanti e troppi problemi”. Pungola anche il governo sui rimpatri: “nel semestre di Salvini al governo meno che in quello precedente”. E’ la ricetta, dice, sbagliata: “occorre integrare e garantire più diritti, altrimenti si creano tensioni”. Ricorda poi la lettera al presidente del Consiglio Conte con cui il presidente della Repubblica Mattarella ha accompagnano l’emanazione del decreto Salvini, con quel richiamo puntuale agli ‘obblighi costituzionali e internazionali dello Stato che restano fermi, anche se non espressamente richiamati dal testo normativo, così come quanto disposto dall’articolo 10 della Costituzione o che discende da impegni internazionali”. E’ la Costituzione che dice infatti che la condizione dello straniero è regolata in conformità a norme e trattati internazionali. 

PRACCHIA PRONTA A RINASCITA CON COOPERATIVA DI COMUNITÀ

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L’idea è semplice, ma potrebbe essere la ricetta vincente per dare una spinta decisiva in territori che si spopolano e si impoveriscono. Un modo per invertire il trend e da lì ripartire. Sono le cooperative di comunità, che si chiamano così perché costituite da quasi tutti i cittadini di un borgo o di un paese. La Regione Toscana ne ha finanziate con un milione e 200 mila euro venticinque (per altrettanti progetti) e una di queste è nata a Pracchia, frazione di montagna di Pistoia lungo la vecchia linea ferroviaria che raggiunge Bologna attraverso Porretta. Ed è stamani che è stata organizzata un’iniziativa per illustrare idee e future attività.
“Un progetto da lodare” ha sottolineato l’assessore alla presidenza e alla partecipazione Vittorio Bugli, che in paese si è trattenuta per buona parte della mattina. “Siamo partiti da un ragionamento – ha spiegato -: occorre dare una spinta a territori oggi marginali ma che domani potrebbe essere di nuovo trainanti. Ed abbiamo deciso di farlo con gli abitanti di questi borghi, forti delle riforme che in questa regione sono state fatte con la partecipazione delle persone. Abbiamo iniziato un percorso, “CollaboraToscana”, che ha prodotto un libro verde e linee guida sull’economia circolare e collaborativa. E il bando per le cooperative di comunità è stato uno degli esiti”.
I venticinque progetti puntano spesso al turismo slow, al recupero di edifici abbandonati per un utilizzo sociale, alla valorizzazione di antiche filiere che grazie alla banda ultralarga, portata anche in questi territori, possono tornare ad avere numeri per generare reddito. E’ quello che accadrà anche a Pracchia, dove si pensa di recuperare la ex scuola e la ex stazione della ferrovia, che potrebbe diventare il punto di snodo per il turismo sulle due ruote e quello escursionistico. Tra i progetti della cooperativa c’è anche la gestione dell’ostello del Gal e la conduzione di un negozio di alimentari, di cui si occuperà direttamente la cooperativa.
“In questo modo – ha sottolineato Bugli – si rimette in campo una comunità, che si rigenera e lavora per migliorare la socialità del proprio paese: idee che ne sviluppano altro, con nuove attività che potrebbero magari usufruire di ulteriori finanziamenti, a servizio dei cittadini che si sentiranno sempre più coinvolti e attivi perché quei progetti riguardano direttamente la loro vita”.
All’iniziativa di stamani, in grado di aver riverberi anche oltre il paese di Pracchia, erano stati invitati, oltre alla Regione Toscana, anche assessori comunali e sindaci di Pistoia, San Marcello Piteglio, Abetone Cutigliano, Sambuca Pistoiese e Alto Reno Terme, oltre ai presidenti delle associazioni del territorio.

 

TOSCANA RAPPRESENTA REGIONI IN COMITATO ATTRAZIONE INVESTIMENTI

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Sarà la Toscana a rappresentare le Regioni italiane all’interno del Comitato interministeriale per l’attrazione degli investimenti esteri che si è insediato ieri presso il Ministero dello sviluppo economico. Il comitato, avviato nella precedente legislatura, è stato rinominato dal nuovo governo per rispondere all’esigenza di coordinare sia le politiche per l’attrazione degli investimenti esteri, sia il supporto a progetti di investimento particolarmente significativi. Composto da un rappresentante del Ministero dell’economia e finanze, da un rappresentante del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, da un rappresentante del Ministero per la semplificazione e la pubblica amministrazione ed infine da un rappresentante designato dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome, il comitato è presieduto dal sottosegretario Michele Geraci. Fra i suoi compiti il monitoraggio delle tendenze internazionali in tema di investimenti esteri ed attrattività del sistema Italia, elaborare proposte legislative, fiscali, promozionali per rendere più efficace l’azione di attrazione degli investimenti, favorire sinergie tra ministeri, enti pubblici, Regioni, raccordando procedure amministrative e autorizzative. La seduta del Comitato ha consentito di fare il punto sul posizionamento dell’Italia nelle principali ricerche comparative sull’attrattività dei sistemi paese, sulle iniziative promozionali in corso, sulle modalità di collaborazione con le Regioni, sulle criticità riguardanti alcuni investimenti in corso da cui sono attesi impatti significativi in termini di sviluppo produttivo e creazione di posti di lavoro. La Toscana, prima regione ad aver formalizzato accordi di collaborazione con i Ministeri e Agenzia ICE, nei mesi scorsi ha collaborato con le altre Regioni e la Conferenza delle Regione e Province autonome per strutturare la capacità di promozione e presa in carico di investimenti esteri nei rispettivi territori: questo lavoro è stato riportato al Comitato attrazione investimenti esteri per avviare una maggiore condivisione di buone pratiche ed esperienze di consolidamento delle attività estere in Italia. In questa prospettiva, a fine 2018, le Regioni italiane in sede di Conferenza delle Regioni e Province autonome l’hanno indicata quale rappresentante regionale presso il Comitato attrazione investimenti, votando il candidato proposto dal Presidente della Toscana Enrico Rossi (poi ratificato dalla Presidenza del Consiglio), ovvero il responsabile della segrete ria della presidenza Paolo Tedeschi, che in Toscana coordina, appunto, le politiche per l’attrazione degli investimenti.

La Toscana è stata, una delle prime istituzioni regionali a dotarsi, dal 2010, di un ufficio, Invest in Tuscany, e di una strategia regionale per il mantenimento e l’attrazione di
investimenti italiani ed esteri. Nel 2015 l’ufficio presso la presidenza è stato consolidato con nuove professionalità trasversali e specifiche. Da allora la Regione ha finalizzato 10
accordi di programma e 50 protocolli di intesa con investitori extra-regionali. Dopo 9 anni la Toscana è al terzo posto per capacità di attrazione di investimenti dopo Lombardia e Lazio,
conseguendo diversi riconoscimenti, tra cui quelli del Financial Times. Il prossimo 18 gennaio il presidente Rossi firmerà con la vice Presidente di Confindustria Licia Mattioli un protocollo
d’intesa tra Regione Toscana e l’Advisory board investitori esteri di Confindustria per il consolidamento e l’attrazione degli investimenti esteri in Toscana.

TOSCANA PER LA PRIMA VOLTA AL SALONE TERME DI PARIGI

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Dal 24 al 27 gennaio la Toscana delle terme si presenterà per la prima volta al salone “Les Thermalies” con uno stand allestito da Toscana Promozione Turistica in collaborazione con i Comuni di Montecatini Terme, Chianciano Terme e Casciana Terme Lari. Oggi a Palazzo Strozzi Sacrati è stata presentata la partecipazione delle tre terme pubbliche. Sono intervenuti l’assessore regionale al turismo e alle attività produttive Stefano Ciuoffo, l’assessore al turismo del Comune di Montecatini Terme Alessandra De Paola e i sindaci di Casciana Terme Lari, Mirko Terreni, e di Chianciano Terme, Andrea Marchetti. “La partecipazione della Regione e delle sue terme pubbliche per la prima volta a questo salone è importante – ha sottolineato l’assessore Ciuoffo – perché segna l’attenzione che vogliamo avere e l’impegno che vogliamo realizzare per sviluppare e rilanciare il settore con una promozione specifica e a tutto tondo con varie azioni. La Toscana è una tra le regioni più ricche di impianti termali e occorre fare sistema anche coinvolgendo quelle private per offrire un’offerta turistica specifica e integrata legando l’aspetto ‘benessere’ con quello ‘terapeutico’ e sfruttando il brand ‘toscana’”.

 ” “La partecipazione a questa importante fiera – ha aggiunto l’assessore al turismo del Comune di Montecatini Terme Alessandra De Paola – è stata pensata in collaborazione con Alberto Peruzzini, compianto direttore di Toscana Promozione Turistica, e costituisce un passo importante nella riflessione che spero ci conduca alla creazione di un prodotto turistico omogeneo per le Terme sanitarie toscane, in collaborazione con la Regione Toscana”.
“Tanti soggetti – ha detto il sindaco di Chianciano Terme Andrea Marchetti – per arrivare ad un’offerta congiunta per un prodotto di grande importanza per la Toscana. Credo che lavorando insieme si possa tornare a ottenere risultati importanti in un settore che ha attraversato momenti delicati”. “Un approccio unitario già sperimentato un anno fa – ha concluso il sindaco di Casciana Terme Lari Mirko Terreni – che rappresenta un’ulteriore opportunità di crescita per i territori coinvolti e per tutta la regione. Nella Toscana dei campanili siamo riusciti a metterci insieme con un’offerta non concorrente ma complementare”.
Le tre principali terme pubbliche toscane si presenteranno al mercato francese, all’evento ‘Les Thermalies’, in programma a Parigi nella prestigiosa e centralissima sede espositiva del Carrousel du Louvre.

 Si tratta dell’edizione numero 37 del  ‘Salone dell’Acqua & del Benessere’, l’unica vetrina europea espressamente dedicata all’acqua intesa come sorgente di salute e di benessere, nelle sue varie declinazioni terapeutiche e wellness. Al salone partecipano le più note località termali europee, la stampa specializzata nel turismo della salute, ben 280 esperti del settore, molti Tour Operator interessati alle offerte termali ed un pubblico numeroso e curioso, visto anche la storico interesse medico e culturale dei francesi per il termalismo terapeutico.
La Regione sarà presente per la prima volta al salone con Toscana Promozione Turistica, rendendo possibile la presenza all’importante evento delle tre terme di cui detiene la partecipazione, Casciana, Chianciano e Montecatini, e promuovere la Toscana del benessere. Un ampio stand consentirà ad ognuna delle stazioni termali di promuovere i propri trattamenti e prodotti, non solo all’interno degli spazi espositivi dedicati, ma anche partecipando a focus dedicati ed incontri con i medici francesi e gli operatori del settore, con l’intervento diretto delle rispettive Direzioni Sanitarie termali. Un’occasione unica, dunque, per far conoscere le molte opportunità per la salute ‘termale’ che la Toscana può offrire e che costituiscono senza dubbio un valore aggiunto nella motivazione e nella scelta di una vacanza culturale e di benessere. (ITALPRESS).

TOSCANA, NASCE FORUM ASSOCIAZIONI PERSONE CON DISABILITÀ

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Nasce in Toscana il Forum delle associazioni delle persone con disabilità. Lo costituisce una delibera presentata dall’assessore al diritto alla salute e al welfare Stefania Saccardi e approvata dalla giunta nel corso dell’ultima seduta.

 

Al Forum potranno partecipare tutte le associazioni di persone con disabilità attive in Toscana. Per la sua costituzione verranno individuate forme e modalità adeguate per garantire la massima partecipazione dei rappresentanti delle associazioni. Il Forum sarà presieduto e convocato dal presidente della Regione, e si riunirà due volte l’anno per un confronto sullo stato di attuazione delle politiche sulla disabilità. Nell’ambito del Forum, i rappresentanti delle associazioni eleggeranno i componenti della Consulta regionale per la disabilità.

 

“In Toscana portiamo avanti da tempo politiche per i diritti, l’autonomia, l’accessibilità, l’inclusione delle persone con disabilità – commenta l’assessore Stefania Saccardi – E per farlo, cerchiamo sempre di coinvolgere le persone disabili, per capire direttamente dalle loro esperienze quali possono essere le scelte migliori e più adeguate. La costituzione del Forum sicuramente ci consentirà di fare un ulteriore passo avanti in questa direzione, grazie al confronto con le associazioni e all’ascolto dei rappresentanti delle persone disabili”.

 

Per dare la massima visibilità alla costituzione del Forum, sul sito della Regione Toscana sarà pubblicato un avviso con le indicazioni e il termine per manifestare la volontà di adesione al Forum da parte delle associazioni.

 

Per la realizzazione di tutte le attività relative alla costituzione e al funzionamento del Forum, è prevista la collaborazione con il Centro Regionale Accessibilità (CRA).

 

Secondo i dati Cesvot 2018, in Toscana sono attive 473 organizzazioni di volontariato che si occupano a vario titolo di disabilità, e 216 di promozione sociale. Quanto ai dati sulle persone disabili, il Rapporto dell’Osservatorio 2017 “Welfare e Salute in Toscana” (fonte Istat 2016) parla di 171.191 persone dai 6 anni in su con limitazione funzionale.

 

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