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TOSCANA: LATTE OVI-CAPRINO, 2 MLN PER RILANCIO SETTORE

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Rilanciare il settore ovino da latte in Toscana, sostenendo tutta la filiera e promuovendo i formaggi sui mercati internazionali. E’ questa la finalità di due provvedimenti assunti ieri dalla giunta regionale: il primo prevede un finanziamento di 2 milioni, provenienti dal bilancio regionale, il secondo un protocollo d’intesa con al quale coinvolgere nel percorso organizzazioni professionali e cooperative agricole e i consorzi di tutela dei formaggi Dop.
“La Regione – commenta il presidente della Regione Enrico Rossi – sostiene i produttori di latte ovino e caprino che stanno fronteggiando una grave crisi di settore, acuita dalla ristrutturazione di grandi gruppi a livello nazionale. Il pacchetto di interventi messi in campo dalla giunta rappresenta lo sbocco di un intenso lavoro a fianco delle categorie, per tutelare e rilanciare un settore importante della produzione agroalimentare toscana. Anche in questo caso, non ci siamo limitati a tamponare l’emergenza, ma abbiamo previsto interventi e risorse per sostenere e riposizionare l’intera filiera del latte ovi-caprino e dare risposta alle dalle diverse criticità che sono emerse in questa fase, rispondendo così alle istanze dei produttori”.

Le due delibere rappresentano la fase culminante di un percorso che si è attivato nel novembre scorso, quando la crisi del settore è diventata emergenza a seguito dei provvedimenti assunti da due grandi gruppi industriali che hanno disdetto contratti di fornitura dal gennaio 2019 per cento allevatori, collocati principalmente nella provincia di Grosseto.
“A seguito di questa situazione – spiega l’assessore all’agricoltura Marco Remaschi – ci siamo subito mobilitati, attivando il tavolo di filiera del settore ovi-caprino da latte, al quale partecipano le organizzazioni professionali agricole, le centrali cooperative, i Consorzi di tutela delle denominazioni d’origine protetta dei formaggi e i caseifici operanti in Toscana”. L’immediata mobilitazione ha permesso di raggiungere già a dicembre l’obiettivo della ricollocazione dell’intera produzione di latte ovino delle aziende (circa 3,2 milioni di litri su un totale di produzione annua toscana di circa 55 milioni di litri) presso alcuni caseifici locali.

“Risolto tempestivamente il problema contingente – ricorda l’assessore all’agricoltura Marco Remaschi – la giunta ha deciso di guardare a un orizzonte più largo, cercando di delineare un intervento capace di sostenere tutta la filiera produttiva, dando risposta attraverso singoli interventi ai principali motivi di crisi: il calo dei consumi, l’aumento dei costi di produzione, il fenomeno delle predazioni”.
Ecco dunque la genesi dei due interventi approvati cui si aggiunge una terza linea d’azione: la presentazione alla Commissione Ue di una modifica al Psr 2014-2020 al fine di rafforzare economicamente gli interventi mirati al settore ovicaprino.

L’intervento da 2 milioni di euro
La Regione investe direttamente sul settore risorse provenienti dal bilancio regionale, suddividendo il proprio intervento in due azioni di fondo: la prima rivolta alla promozione, la seconda al sostegno complessivo di tutta la filiera. Per il primo aspetto, la volontà è quella di riuscire a favorire un aumento della domanda da parte dei mercati, specie di quelli internazionali, ma anche da parte della GDO: a tale scopo è stata varata una misura che utilizza 700.000 euro dei 2 milioni disponili, per la promozione dei formaggi ovini a denominazione di origine protetta. Con il resto della somma prevista, 1,3 milioni di euro, si cerca invece di dare risposta a tutte le questioni poste dagli allevatori (gli anelli a monte della filiera) attraverso, per esempio, sostegni per la perdita di produzione a seguito di attacchi di predatori, aiuti per l’acquisto di animali riproduttori iscritti nei libri genealogici, quindi di qualità, investimenti nelle a ziende zootecniche finalizzati a una corretta gestione del pascolo, all’utilizzo sostenibile delle risorse e alla conservazione del paesaggio.

Il protocollo d’intesa
Il protocollo d’intesa ha come obiettivo il rilancio del settore zootecnico regionale, ed in particolare del comparto ovi-caprino da latte, attraverso la realizzazione di azioni comuni finalizzate a migliorare l’efficienza dei rapporti tra tutti i soggetti della filiera ovi-caprina, coinvolgendo sia la produzione primaria (gli allevamenti) che la trasformazione e la commercializzazione, nonché ad aumentare la presenza sui mercati nazionali ed esteri (UE ed extra-UE) attraverso specifici interventi di promozione e informazione.

I numeri del settore
Il comparto ovi-caprino da latte toscano, che si è ridotto in termini di numero di allevamenti del 20% dal 2010 al 2017, conta ad oggi circa 1.000 allevamenti con oltre 324.000 capi ed una produzione stimata di circa 55.000.000 di litri di latte all’anno, corrispondente ad una produzione di formaggio di circa 110.000 quintali.

SCUOLA-LAVORO IN TOSCANA, VIA AL PROGETTO PER IL 2019

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Un ‘interscambio’ tra scuola e ambiente di lavoro per assicurare, anche nel 2019, l’inserimento degli studenti del triennio di scuola secondaria in “percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento”, gia’ Alternanza Scuola-Lavoro. E’ il progetto promosso dal Consiglio regionale che sara’ presentato lunedi’ 4 febbraio alle 9.30, nella sala delle Feste di palazzo Bastogi (via Cavour, 18). Un’attivita’ che per l’assemblea toscana e’ giunta ormai alla sua decima edizione e grazie alla quale i ragazzi che hanno compiuto il quindicesimo anno di eta’ possono attivare percorsi formativi alternando periodi di studio “in aula” e forme di apprendimento in contesti lavorativi. “L’alternanza scuola-lavoro e’ una delle esperienze piu’ belle e interessanti per l’integrazione tra l’attivita’ di istruzione e quella lavorativa – ha commentato il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani -. Si tratta di uno strumento utile per colmare un vuoto, per ridurre il distacco che attualmente c’e’ tra mondo della scuola e mondo del lavoro”.

Ogni anno scolastico variano ambiti e settori del Consiglio ‘sperimentati’ dagli studenti: si va dall’ufficio stampa alla biblioteca alla comunicazione istituzionale, dal Difensore Civico alle Commissioni consiliari, dal bilancio alle tecnologie informatiche al cerimoniale. Nel 2019 all’ufficio stampa si seguiranno da vicino attivita’ e strumenti di lavoro (rassegna stampa, comunicati, conferenze stampa, agenda degli appuntamenti, newsletter ecc.); nel settore rappresentanza si sperimenteranno gli atti relativi alla gestione delle opere d’arte del Consiglio regionale, le attivita’ di accoglienza in occasione di eventi einiziative dell’assemblea e di supporto logistico all’attivita’
degli organi e degli uffici. Dal Difensore civico i ragazzi saranno impegnati nella preparazione di una app per orientamento ad attivita’ e presentazione di istanze presso l’organismo di garanzia; nell’apertura del profilo Instagram e nello sviluppo sui social del Difensore civico. Non manchera’ l’esperienza dell’assistenza al lavoro delle Commissioni consiliari permanenti. In ‘sperimentazione’ anche l’attivita’ di coordinamento riferita alle funzioni dell’ufficio Formazione, incluso il monitoraggio dei progetti ‘Alternanza Scuola Lavoro’ al Consiglio regionale della Toscana.

TOSCANA: NASCE TAVOLO RETE PROTEZIONE SOCIALE

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Istituito in Toscana il Tavolo regionale della Rete della protezione e dell’inclusione sociale, articolazione regionale dell’Alleanza contro la povertà nazionale, con l’obiettivo di condividere programmi, azioni e attività di contrasto del rischio di povertà ed esclusione sociale. Ne fanno parte una quantità di soggetti, che stamani nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, sede della giunta, hanno firmato un protocollo: Regione, Anci Toscana, Società della Salute, Conferenze dei sindaci, Zone distretto, organizzazioni sindacali, Tavolo regionale Alleanza contro la povertà, Caritas. Subito dopo aver siglato il protocollo, alcuni dei firmatari ne hanno illustrato il contenuto ai giornalisti: l’assessore al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi per la Regione, il sindaco di Prato Matteo Biffoni per l’Anci, il sindaco di Lucca Alessandro Tambellini, il portavoce di Alleanza contro la povertà Giacomo Martelli, per la Cgil Giuliana Mesina, il presidente della Società della Salute Senese Giuseppe Gugliotti. Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha costituito la Rete della protezione e dell’inclusione sociale, organismo di coordinamento del sistema degli interventi e dei servizi sociali, tra le cui competenze rientra l’elaborazione del Piano nazionale di contrasto alla povertà. La Rete nazionale si articola in tavoli regionali, con l’obiettivo di riprodurre a livello territoriale i compiti della Rete nazionale, svolgendo quindi funzioni di programmazione, indirizzo, monitoraggio, valutazione degli interventi. Uno degli obiettivi del Piano regionale di contrasto alla povertà approvato nel settembre 2018 è quello di promuovere l’attivazione e il rafforzamento delle reti e delle risorse territoriali. Il Piano prevede di avviare le attività del Tavolo regionale della Rete della protezione e dell’inclusione sociale come organismo di coordinamento del sistema degli interventi e dei servizi sociali, e come sede istituzionale stabile di raccordo tra Regione, Comuni, organismi pubblici, Terzo settore, parti sociali, che a vario titolo si adoperano per contrastare il rischio di povertà e di esclusione sociale. Principale finalità del Tavolo è quella di condividere programmi, azioni e attività. Il protocollo siglato stamani, che istituisce il Tavolo, ha validità triennale. “La Toscana, comunque toccata dalle ripercussioni della crisi economica e dalla conseguente crescita delle disuguaglianze – osserva l’assessore Stefania Saccardi – ha saputo resistere, mettendo in campo importanti innovazioni sociali affinché i servizi, le opportunità d’inclusione, di riscatto, possano essere accessibili, per rendere migliore il territorio e le comunità che lo popolano. I valori toscani sulla povertà, sia assoluta che relativa, sono inferiori, e quindi migliori, rispetto alla media nazionale. Ma il quadro fornito dall’Osservatorio sociale regionale nell’ultimo su o lavoro ci fa intravedere la crescita di fenomeni di marginalità e povertà che, seppur con numeri meno elevati, investono anche i nostri territori, ponendoci di fronte a sfide sempre più complesse. Il Tavolo che viene istituito stamani con la firma di questo protocollo vuole coordinare il lavoro di tutti i soggetti che a vario titolo lavorano per contrastare povertà ed esclusione sociale, con una cabina di regìa regionale”. “Questo Tavolo è un ulteriore passo in avanti nella lotta contro la povertà – ha detto Matteo Biffoni – In questo modo si mettono a sistema tante progettualità. Il Reddito di inclusione ha dato risposte che hanno permesso di aiutare una fetta importante di cittadinanza. Grazie alla Regione, per il lavoro che ha fatto di costruzione di questo protocollo, una strategia complessiva e diffusa. Le risorse sono quelle che sono, ed è bella l’idea che questo percorso venga condiviso e sostenuto dalle risorse regionali. Se vogliamo mantenere una situazione sociale sotto controllo, ci deve essere una strategia comune condivisa e molto ampia. Come Comuni siamo in prima linea, la sfida è condivisa e da oggi siamo più forti per affrontarla”. “I Comuni hanno il controllo del territorio – ha osservato Alessandro Tambellini – e devono essere il riferimento ultimo per far fronte alle situazioni più complesse. La possibilità di integrarci reciprocamente è il punto di forza di questo protocollo, per dare risposta alle grosse emergenze che oggi esistono”. “L’Alleanza contro la povertà nasce nel 2013 e propone il REIS (Reddito di inclusione sociale) – fa sapere Giacomo Martelli – Il Tavolo regionale nasce un po’ dopo e riunisce oltre 20 soggetti, con un’articolazione diffusa. Molte di queste associazioni sono terminali di raccolta del bisogno”. “Voglio sottolineare il valore della nostra presenza a questo tavolo – ha dichiarato Giuliana Mesina – Come sindacato siamo stati tra i fondatori dell’Alleanza e attori della lotta contro la povertà. La sinergia, il lavoro di rete sul territorio sono fondamentali per valorizzare lo stato sociale. Questo lo si può fare solo insieme, in rete. Le dimensioni della povertà sono molteplici, non c’è solo quella data dalla mancanza di lavoro”. “Questa è una giornata importante, un passaggio in avanti ulteriore – ha commentato Giuseppe Gugliotti – Voglio sottolineare il valore culturale della rete, del percorso fatto con il REI. Del Reddito di cittadinanza, ci preoccupa il fatto che questo valore non venga colto. La povertà è un fatto esistenziale determinato da diversi fattori, che vanno presi in carico tutti. Con il Reddito di cittadinanza si rischia di perdere questo valore culturale. La povertà è spesso assenza di relazioni, nasce da una marginalità legata alle dipendenze, da una situazione sanitaria difficile. Il Reddito di cittadinanza è una misura di esclusiva erogazione monetaria”. Il 3,8% delle famiglie toscane sono in povertà assoluta (media Italia 7,3%): circa 62.000 famiglie e 143.000 individui, numeri raddoppiati rispetto al 2008, ma che nel confronto nazionale mettono in rilievo una buona capacità di resilienza rispetto alla crisi economica in corso. La povertà è aumentata soprattutto per le famiglie con componenti in età da lavoro e con figli, mentre sembra aver risparmiato le famiglie con capofamiglia in pensione. Le tipologie familiari più colpite sono le numerose, le monogenitore, quelle con capofamiglia under 35, straniero o con titolo di studio basso. L’incidenza è massima in caso di disoccupazione ma nel 43% delle famiglie povere il capofamiglia lavora, a significare che l’assenza di lavoro non è l’unica faccia della povertà da considerare. “Le stime Irpet – ha spiegato l’assessore Saccardi – ci dicono che con il Reddito di cittadinanza si copriranno 45.000 famiglie toscane. Secondo i dati del nostro Osservatorio sociale in Toscana le famiglie in povertà assoluta sono 62.000, quindi ne restano fuori 17.000. Questo perché il reddito di cittadinanza prende in considerazione solo indicatori economici, mentre sono tanti i fattori che contribuiscono a creare e alimentare una situazione di povertà”. Una sfida che la Toscana ha colto è quella di una strategia regionale complessiva: all’acuirsi di situazioni di disagio economico e di esclusione sociale la Regione Toscana ha risposto approvando per la prima volta un Piano regionale di contrasto alla povertà, che prevede un programma triennale volto a ridurre le cause dell’impoverimento e a sost enere le persone nel percorso di uscita dalle condizioni di marginalità ed esclusione sociale, e mette a disposizione oltre 120 milioni, tra risorse regionali, statali e comunitarie, con l’obiettivo di promuovere un sistema regionale integrato finalizzato all’inclusione sociale. La seconda sfida è quella di costruire il più possibile reti costituite da istituzioni e soggetti del Terzo settore: è questo il senso del Tavolo insediato stamani. E l’impostazione è quella di unire al sostegno economico anche la presa in carico delle persone, per sostenerle nel percorso di fuoriuscita dalla povertà: una presa in carico personalizzata, che era iniziata con il REI (Reddito di inclusione), e che nelle intenzioni della Regione deve essere proseguita anche nell’ambito della nuova misura del Reddito di cittadinanza. Il beneficio economico da solo non è sufficiente, così come la dimensione lavorativa non è la sola che può portare la persona ad uscire dalla situazione di povertà. Le somme stanziate per la prima volta dal Fondo nazionale povertà e destinate al finanziamento del rafforzamento dei servizi per l’accesso e la presa in carico del REI ammontano per la Regione Toscana a 11.723.200 euro, già ripartiti tra le Zone distretto. Le quote destinate dal Fondo povertà nazionale per il rafforzamento dei servizi saranno confermate anche per il 2019 e 2020, per garantire in tutta la regione livelli essenziali di prestazioni.

TOSCANA: AL LAVORO IN BICI E IN BUS, FIRMATO ACCORDO

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Incentivare il ricorso al trasporto pubblico locale e l’uso della bicicletta nel tragitto casa-lavoro per favorire più corretti stili di vita e lo sviluppo di una mobilità sostenibile: questo l’obiettivo di un accordo sottoscritto da Confindustria Toscana sud, sindacati metalmeccanici Fiom Fim e Uilm e Power-One Italy S.p.A.
“E’ un buon accordo – commenta l’assessore a trasporti e infrastrutture Vincenzo Ceccarelli – che ben si sposa con la politica regionale di mobilità sostenibile. Il suo valore – continua – sta anche nell’essere una prima concreta attuazione del Protocollo firmato qualche tempo con i Comuni del Valdarno, con l’introduzione sperimentale delle linee circolari del Valdarno, poi consolidatesi con il progetto ‘Mi-V, Mobilità in Valdarno’. Tutto questo, insieme al lavoro di realizzazione della ciclopista dell’Arno va proprio nella direzione di una crescente integrazione intermodale tra bus, ferro e bicicletta per favorire gli spostamenti casa-lavoro. Ora ci aspettiamo che anche altri seguano questo positivo esempio”.
L’intesa fa seguito anche all’adesione dell’azienda firmataria al programma WHP (Workplace Health Promotion) dell’Organizzazione mondiale della sanità condiviso da Unione Europea e Regione Toscana per la promozione della salute attraverso corretti stili di vita e prevede un contributo economico da parte dell’azienda ai dipendenti che utilizzino il trasporto pubblico locale per recarsi al lavoro e forme di sostegno ai lavoratori che decidano di coprire il tragitto casa lavoro tramite l’uso della bicicletta.

TOSCANA: PAZIENTI PSICHIATRICI, SVILUPPO PERCORSI ASSISTENZIALI

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Garantire l’appropriatezza dei percorsi assistenziali per i pazienti psichiatrici che si sono resi autori di reato e per questo sono sottoposti a misure di restrizione della libertà o di sicurezza e per i quali possono essere efficaci, ai fini del loro recupero sociale e personale, degli interventi da attuare in programmi a bassa intensità riabilitativa.
Questo è l’obiettivo del progetto per lo sviluppo di percorsi assistenziali socio-riabilitativi presso strutture intermedie della rete regionale che è stato approvato, sotto forma di delibera, dalla Giunta regionale della Toscana.
“Si tratta di un progetto che rientra tra le priorità della rete dei servizi per la presa in carico dei pazienti psichiatrici autori di reato”, spiega l’assessore al Diritto alla salute, Stefania Saccardi, che precisa: “Intendiamo garantire un percorso di riabilitazione residenziale a quelle persone che possono usufruire di questo genere di intervento”.

Il progetto, che concerne anche un sistema di monitoraggio dei processi di cura, rientra tra le priorità per il triennio 2017-19 della rete dei servizi per la presa in carico dei pazienti psichiatrici autori di reato.
Tra gli obiettivi specifici, garantire un percorso di riabilitazione residenziale alle persone individuate dall’equipe Rems-D che consenta la realizzazione dei seguenti obiettivi operativi: graduale e costante miglioramento della qualità della vita per gli ospiti anche attraverso la prospettiva di un turn-over elevato; approntamento di un’idonea progettualità individuale e di gruppo terapeutico in continuità con gli altri interventi riabilitativi finalizzata a perseguire obiettivi di salute e di autonomia, risocializzazione individuale e di gruppo, integrazione nel contesto sociale; recupero e potenziamento delle abilità sociali; supporto agli ospiti in percorsi pre-lavorativi e di accompagnamento al lavoro, anche in collaborazione con la cooperazione sociale di tipo B, finalizzati anche alla gestione autonoma delle risorse economiche.

TOSCANA: WEDDING INDUSTRY MEETING, CIUOFFO “OFFERTA SEMPRE PIU’ VARIA”

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Un evento per fare della Toscana una delle destinazioni più ambite dove celebrare le nozze. Strutturare ancora meglio l’offerta nel segmento wedding e renderla ancor più appetibile e competitiva in un mercato in rapida crescita. Sono gli obiettivi di Wedding Industry Meeting, in programma tra circa un mese, il prossimo 20 marzo, a Villa Corsini a Mezzomonte, sulle
colline fiorentine. L’evento, giunto alla seconda edizione, è organizzato da Corsini.Events Group in collaborazione con Camera di Commercio di Firenze, Toscana Aeroporti, Toscana Promozione Turistica e Regione Toscana e Tuscany for Weddings – Destination Florence Convention and Visitors Bureau. Oggi a Palazzo Strozzi Sacrati la presentazione alla quale sono interventi l’assessore regionale alle attività produttive e al turismo Stefano Ciuoffo,
l’assessore allo sviluppo economico e turismo, fiere e congressi, marketing territoriale del Comune di Fir enze Cecilia Del Re, la direttrice di Destination Florence CVB Carlotta Ferrari, il
direttore scientifico del Centro Studi Turistici di Firenze Alessandro Tortelli ed il fondatore/general manager di Corsini.Events Group Tommaso Corsini. “Un evento – ha spiegato l’assessore Ciuoffo – che ha dimostrato di saper offrire un luogo di confronto e di offerta per un segmento in costante ascesa. Una scommessa vinta direi e che viene
riproposta partendo dal successo di un anno fa. Perchè  questo modo di proporre un’offerta così curata, attenta a tutte le sfumature ed esigenze di chi decide di venire in Toscana per un
giorno così importante come il matrimonio, si è rivelato vincente. La Toscana, leggendo i dati della ricerca illustrata da Alessandro Tortelli, è attualmente una delle destinazioni maggiormente richieste, con riflessi sul tessuto economico in parte inattesi. Un mondo, quello del wedding, che però si sta evolvendo in fretta e che erode gli spazi conquistati dalla Toscana. E’ per questo che l’attenzione ad ogni singolo aspetto diventa elemento
imprescindibile; rendere l’offerta sempre più strutturata e in grado di rispondere a qualsiasi sollecitazione diventa prioritario”. La ricerca illustrata da Alessandro Tortelli ha messo in evidenza anzitutto la posizione di leader della Toscana a livello nazionale, con una quota di mercato, nel 2018, del 30,9% ed un volume di affari che supera i 160 milioni di euro (quasi il
33% del totale nazionale). Crescono altre regioni, specialmente Puglia e Sicilia. A livello internazionale i mercati principali per la Toscana restano USA e UK, in crescita la Germania; tra i mercati emergenti Irlanda, Brasile, Libano, Sud Africa, Lituania, Cina, Emirati Arabi e Turchia. Le aree toscane che attraggono maggiormente sono quelle fiorentine, pisane, aretine, senesi e la costa. Le previsioni per il 2019 per la Toscana parlano di crescita con valori medi del 5% con crescite maggiori da parte dei mercati extraeuropei.

TOSCANA: TIROCINI, PROTOCOLLO REGIONE E ISPETTORATO LAVORO

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Regione Toscana ed Ispettorato interregionale del Lavoro di Roma, che sovraintende agli ispettorati territoriali di Lazio, Toscana, Umbria, Abruzzo e Sardegna, si sono impegnati a monitorare, verificare e sostenere le esperienze di tirocinio attivate in Toscana ed a prevenire o sanzionare eventuali abusi e l’uso distorto dello stesso istituto del tirocinio.
A sancirlo è il protocollo d’intesa, firmato digitalmente lo scorso 4 febbraio e che oggi è stato illustrato alla stampa dall’assessore regionale a lavoro, formazione ed istruzione Cristina Grieco e dal direttore dell’Ispettorato interregionale Orazio Parisi.

Il protocollo intende favorire la massima collaborazione tra Regione ed Ispettorato del lavoro per l’attuazione delle misure di vigilanza, del controllo ispettivo e della disciplina sanzionatoria prevista in tema di tirocinio.
“Attraverso questo protocollo i soggetti sottoscrittori vogliono attuare tutte le misure di vigilanza di controllo previste dalle leggi nazionali e regionali”, ha spiegato l’assessore Grieco. “Oggi si sono illustrati ed approfonditi i contenuti dell’accordo che è già in essere. Ispettorato e Regione, ognuna per la propria parte, si sono impegnate a favorire anche attività di aggiornamento continuo e reciproco sui temi della promozione, della gestione e del monitoraggio dei tirocini per un loro effettivo controllo. Per la Regione Toscana lo strumento dei tirocinii, che facciamo con GiovaniSì, è molto importante. E’ dimostrato che un ragazzo che ha fatto tirocinio ha molte più probabilità di trovare lavoro nei dodici mesi successivi”.

Soddisfazione per la firma sottoscritta è stata espressa anche dal direttore Orazio Parisi dell’Ispettorato interregionale di Roma: “Ringrazio l’assessore Grieco e la Regione per aver voluto condividere in piena sintonia le finalità di questo protocollo. Il tema dei tirocinii vede fautori e detrattori. In realtà, ciò che va contrastato sono gli abusi. Il tirocinio non deve diventare una sostituzione, a costo più basso, del lavoro vero e proprio. Con l’assessorato condivideremo iniziative di informazione e promozione di buone pratiche”.
Oltre a favorire le attività di aggiornamento, le parti si impegnano a garantire la diffusione e lo scambio di informazioni, anche mediante il coinvolgimento di tutti gli stakeholders che operano sul territorio, ossia le parti sociali e gli ordini professionali, le imprese e quel che attiene al mondo della formazione e dell’orientamento al lavoro.

TOSCANA: SACCARDI “NUOVA LEGGE DISABILITA’ E’ PROGETTO COMPLESSIVO”

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“In quattro anni siamo passati dal progetto assistenziale per le persone con disabilità a un progetto complessivo di vita, nel quale possono trovare spazio anche i tanti altri ambiti in cui una persona con disabilità può realizzarsi appieno, e quindi anche ambiti come il lavoro, la
mobilità, l’istruzione, lo sport. Il progetto di vita ora è in una legge, la 60 del 2017, e stiamo cominciando a declinarlo in tutte le politiche”. Così l’assessore regionale alle politiche sociali Stefania Saccardi ha sintetizzato il motivo di fondo della quarta conferenza regionale sui diritti delle persone con disabilità in corso oggi a Spazio Reale (Campi Bisenzio). La conferenza è stata infatti dedicata in gran parte all’inizio del percorso di attuazione della legge 60 su alcuni dei suoi principali terreni: il diritto allo studio, al lavoro, all’accessibilità e la possibilità, per ciascuno di questi ambiti, di prevedere una partecipazione dei diretti interessati alla formazione delle azioni e delle politiche. Su quest’ultimo punto oggi è stata ufficialmente insediato il Forum per la disabilità, anche questo previsto dalla recente normativa. Al forum hanno aderito un centinaio di associazioni.  “Il forum – ha spiegato Stefania  Saccardi, che ha presieduto questa prima riunione – sarà un punto di contatto tra le associazioni legate al mondo della disabilità e la Regione: servirà a recepire le istanze che arrivano dai territori, a garantire un confronto continuo per costruire le politiche e infine anche a trasmettere alcune richieste a livello nazionale”.
Di fatto il nuovo organismo, che presto si doterà di uno strumento esecutivo (la Consulta) renderà stabile il percorso con le associazioni, gli operatori, i cittadini attivato con le conferenza regionale grazie al quale si sono instaurati preziosi terreni di collaborazione.

“In questi anni – ha evidenziato l’assessore – abbiamo sperimentato continuamente il valore del lavorare insieme, basti pensare che per gran parte dei fondi destinati al sociale abbiamo reso obbligatoria la coprogettazione”. L’assessore, incontrando i giornalisti a margine dei lavori, si è poi soffermata su un tema sempre centrale, quando si parla di sociale: quello delle risorse. “Per un settore come questo, che coinvolge una platea di persone larghissima e con bisogni molto importanti, la coperta è sempre troppo corta. Ma noi ci siamo impegnati a allargarla al massimo ricorrendo il più possibile alle risorse regionali in aggiuta a quelle nazionali. Qualche esempio? Abbiamo finanziato con 89 milioni il fondo per la non autosufficienza che a livello nazionale prevede uno stanziamento di 450 milioni.  Per il  progetto di “Vita indipendente” in Toscana abbiamo messo a bilancio 9 milioni, quando l’intero intervento per tutto il Paese è di 15 milioni. E ancora abbiamo raddoppiato con fondi regionali il finanziamento per il “Dopo di noi”, passando dai 5,5 milioni stanziati dallo Stato a 11 milioni. Infine siamo entrati nella progettualità dei fondi europei, ottenendo di finanziare con 14,5 milioni del Por-Fse l’accompagnamento al lavoro: una misura che ha permesso di ottenere sin qui ben 1.000 inserimenti. Con questi e tutti gli altri interventi previsti il progetto di vita, di una vita completa, piena, oltreché sulla carta, per le persone con disabilità ha cominciato a concretizzarsi. Continuare questo percorso, disegnato dalla legge 60, sarà l’obiettivo dei prossimi anni”.

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