Home Regione Toscana PNRR

OLTRE 3.000 LIBERI PROFESSIONISTI IN TOSCANA HANNO UTILIZZATO LE RISORSE DEI FONDI EUROPEI/ FOCUS GIUGNO

0

FIRENZE – Sono oltre 3.000 i professionisti che in Toscana hanno potuto avere accesso alle misure previste dai fondi comunitari. Il dato è emerso nella relazione tenuta da Gianfranco Simoncini, consigliere del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, al convegno dedicato alle professioni intellettuali svoltosi oggi alla Camera di Commercio di Livorno.

 

Simoncini, richiamando il valore occupazionale (10% degli occupati totali) economico(circa il 20% del pil toscano), ha innanzitutto fotografato la situazione di un settore che è molto cresciuto numericamente  anche negli anni della crisi (i liberi professionisti sono oltre 150.000), e che quindi  in una situazione di stagnazione della domanda, corre il rischio di indebolirsi. Emblematico il dato sui fatturati: il 60% degli studi professionali denuncia un fatturato inferiore ai 50.000 euro l’anno.
La Regione si è quindi collocata a fianco e  a sostegno di un mondo variegato tra avvocati, medici, architetti, ingegneri e professionisti di molte altre discipline, ma costituito prevalentemente da giovani (quasi il 50% è sotto i 40 anni) varando sin dal 2008 una legge regionale ad hoc,  la 73 del 2008, a sostegno del settore.
Il passaggio successivo è stata la possibilità di includere i professionisti tra i destinatari dei fondi comunitari in tutti i bandi: i bandi in molte altre regioni italiane  ancora oggi sono strutturati in modo tale da consentire solo la partecipazione delle imprese.

 

Ecco dunque i risultati concreti già ottenuti nell’ambito del programma operativo del Fondo sociale europeo (Por Fesr) e in quello del fondo europeo di sviluppo regionale (Por Fse) così’ come ricordati nell’appuntamento di oggi.
La misura più gettonata dai liberi professionisti  è stata quella che prevede la retribuzione dei praticantati: nella programmazione scorsa (2007-2013) erano già stati finanziati 539 praticantati  per un impegno di 1,5 milioni di euro, in questa le domande presentate sfiorano le 1.000.
E ancora 800 circa nel programma attuale  sono le domande di finanziamento per voucher di formazione continua (con disponibilità finanziaria di 1,5 milioni) , e 135 le domande per il coworking (i fondi disponibili sono di 732.000 euro).
Altra misura gettonata dai professionisti (262 domande)  è il fondo di rotazione che consente di avere prestiti garantiti a tasso zero: in questo caso è disponibile un milione di euro proveniente dal bilancio regionale.
Se si prendono poi in considerazione le misure del Por Fesr, i numeri delle domande si riducono fortemente ma solo per un motivo temporale: è da appena un anno che sono state attivate queste misure per i liberi professionisti, i quali hanno ora a disposizione forme di microcredito, fondi per il supporto all’internazionalizzazione e  per presentare progetti di ricerca e sviluppo.
Gran parte dei bandi  e delle misure indicati sono inseriti anche nel progetto per l’autonomia dei giovani, Giovanisì.

 

Per  diffondere la conoscenza di tutte queste opportunità e, più in generale, per conoscere in maniera più approfondita le politiche attive della Regione per il mondo delle professioni  la Regione ha programmato un tour di incontri nelle città capoluogo:  Arezzo ha ospitato la prima tappa, Livorno, oggi, la seconda.

 

I MARCHI DOP E IGP TRAINO PER L’AGROALIMENTARE: +70% NEGLI ULTIMI DIECI ANNI/FOCUS GIUGNO

0

FIRENZE – Negli ultimi dieci anni  i fatturati nazionali delle produzioni agroalimentari che coniugano qualità e territorio (marchi Dop e Igp) sono cresciuti del 70%, l’export, addirittura del 143%. E la Toscana ha fatto la sua parte con le sue 89 indicazioni geografiche su 818 (31 del comparto cibo, 58 legate al vino). Sono questi alcuni dei dati più significativi emersi oggi a Firenze nel corso del workshop dedicato a “Indicazioni geografiche e sviluppo del territorio”, promosso dalla rete rurale di Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), con la collaborazione della Regione Toscana.  

Un appuntamento, quello che si è svolto a Palazzo Strozzi Sacrati,  che ha permesso da una parte una analisi su  tutto il percorso delle indicazioni geografiche che, avviato da tempo, sta dando risultati importanti,  e dall’altra un confronto a tutto campo tra istituzioni, tecnici, esperti, presidenti di Consorzi. Obiettivo: accompagnare e sostenere lo sviluppo conquistando nuove fette di mercato e connettendo in misura sempre maggiore i marchi con i gli enti pubblici e le collettività che vi operano.

“La sfida delle indicazioni geografiche è esattamente la nostra: cioè quella di tenere insieme la qualità dei prodotti e dei processi, certificata da un disciplinare di produzione con la storia, la cultura, la tradizione del territorio che lo esprime” ha evidenziato l’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi.

“I marchi Dop e Igp – ha proseguito – sono un traino importante per tutta l’economia locale che può fruirne direttamente, con i produttori locali, o investendo in attività connesse al turismo o ai servizi. La giornata di oggi è quindi estremamente utile per dare indicazioni preziose e aumentare anche l’efficacia delle politiche pubbliche orientate verso il settore.  I dati che ci sono stati mostrati sono incoraggianti: questa scelta va quindi sostenuta e rafforzata.  Il tutto tenendo sullo sfondo, ma ben presente, anche una preoccupazione, legata alle prime indicazioni che ci vengono da Bruxelles sulla Pac post 2020.  I tagli ipotizzati (intorno al 17%) potrebbero incidere pesantemente sulle politiche regionali future anche in quest’ambito. E’ necessario che tutti gli attori coinvolti si facciano sentire per modificare questa impostazione”.

Dop e Igp: i dati nazionale e regionali
In Italia le Dop (Denominazione di orgine protetta) e Igp (Indicazione geografica protetta) sono 818: di queste 295 riguardano l’area “cibo” mentre la maggioranza (523) è dei marchi connessi al vino. Negli ultimi dieci anni queste indicazioni geografiche sono aumentate del 40% (erano  584 nel 2007).

Notevole anche il giro di affari: il fatturato  di Dop e Igp è stimato da Ismea in 14,8  miliardi di euro così distribuiti: 6,6 per l’area cibo e 8,2 per quella vino.  Numeri che hanno permesso di allargare il peso complessivo del fatturato di queste produzioni su quello generale: ora è pari all’11%. Una cifra che si raddoppia (22%) se si prende in considerazione il solo export: è oltre frontiera che vengono destinate quote molto significative delle produzioni provenienti da indicazioni geografiche: 8,4 miliardi sui 14,8 complessivi (3,4 per i marchi “Food”, 5 per quelli “Wine”).

La Toscana è molto ben rappresentata: 31 sono le Dop e Igp del comparto cibo (16 Dop e 15 Igp) ,  58 di quello vino. Dentro ci sono tanti sapori e profumi di Toscana:  salumi e farine, formaggi e castagne, carni e vari tipi di olio, ma anche cantuccini e panforti.

Il significato di Dop e Igp
La differenza fra prodotti Dop (Denominazione origine protetta) e prodotti Igp (Indicazione geografica protetta) sta nel fatto che, nel caso dei prodotti Dop tutto ciò che concerne l’elaborazione e la commercializzazione del prodotto ha origine nel territorio dichiarato; mentre nel caso del prodotto Igp il territorio dichiarato conferisce al prodotto, attraverso alcune fasi o componenti della elaborazione, le sue caratteristiche peculiari, ma non tutti i fattori che concorrono all’ottenimento del prodotto provengono dal territorio dichiarato. Entrambe le etichette consentono ai consumatori di conoscere con esattezza le origini e le caratteristiche dei beni che intendono acquistare. Sono una garanzia non solo per il cliente finale, ma anche per il produttore che può tutelare il suo lavoro dalle imitazioni.

NIDI DI INFANZIA: 11 MILIONI DI EURO DALLA REGIONE PER INCREMENTARE L’OFFERTA ALLE FAMIGLIE/FOCUS GIUGNO

0

FIRENZE – “Una precisa scelta di campo a sostegno delle famiglie toscane ed in favore della conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa”, spiega l’assessore regionale a istruzione, formazione e lavoro, Cristina Grieco, presentando la delibera approvata dalla Giunta Regionale che ha stanziato 11 milioni di euro per tale misura.

“La Toscana conferma il rilevante impegno di questa legislatura in favore della realizzazione di una rete ampia e qualificata di servizi educativi per l’infanzia – prosegue Grieco – sottolineando da un lato la funzione educativa che questi servizi svolgono nei confronti dei bambini al di sotto dei 36 mesi, dall’altro il loro ruolo di essenziale supporto per il miglioramento delle opportunità di occupazione delle donne”.

Un impegno importante, che colloca la Regione Toscana, nel settore dei servizi educativi per la prima infanzia, tra i primi posti a livello nazionale per la qualità e la risposta alle famiglie: sulla base degli ultimi dati disponibili aggiornati al 2017 la percentuale di bambini di età inferiore ai trentasei mesi inseriti nei servizi per la prima infanzia è pari al 36%, in ulteriore aumento rispetto al 35,6% del 2016.

“Si tratta – precisa l’assessore – di una misura finalizzata a migliorare ulteriormente l’offerta in favore delle famiglie, garantendo da un lato il funzionamento dei nidi comunali, dall’altro a dare una risposta immediata al problema della lista di attesa nei servizi comunali: le famiglie potranno contare su un intervento utile anche a consentire l’accesso ai nidi privati a costi sicuramente più contenuti.”

Un intervento importante, in continuità con quanto realizzato dalla Regione sin dal 2008: solo nell’ultimo triennio questa misura ha potuto beneficiare di oltre 33 milioni di euro. “In un periodo di tagli generalizzati sui bilanci pubblici – conclude l’assessore Grieco – questa misura si configura come una delle più qualificanti dell’azione regionale”.

A questi finanziamenti regionali dallo scorso anno si aggiungono quelli statali previsti dalla legge sulla Buona Scuola, che in Toscana abbiamo deciso di destinare al contenimento delle rette, facendo risparmiare alle famiglie anche oltre il 50% dei costi per i nidi. Nei prossimi giorni uscirà il bando regionale, al quale potranno partecipare tutti i Comuni toscani che, una volta assegnate le risorse, attueranno le azioni previste in favore delle famiglie da settembre.

MANUTENZIONE STRADE, NUOVE RISORSE PER LA SICUREZZA / FOCUS APRILE

0

Nuove risorse in arrivo per la manutenzione e la sicurezza delle strade regionali. Altri 2,7 milioni di euro si aggiungeranno ai circa 12 milioni già stanziati dalla Regione ad inizio anno per intervenire per la messa in sicurezza ed il recupero della viabilità regionale. Le risorse sono state assegnate dalla Giunta regionale che ha approvato una delibera proposta dall’assessore alle infrastrutture Vincenzo Ceccarelli. Le risorse saranno assegnate alle province ed alla città metropolitana di Firenze, che seguiranno gli interventi.

“Questi 2,7 milioni sono un contributo straordinario per la manutenzione della rete viaria di competenza regionale – spiega l’assessore Ceccarelli – che si aggiunge al finanziamento ordinario di quasi 12 milioni di euro già erogato alle province e alla Città metropolitana a febbraio. Interveniamo con queste risorse aggiuntive per superare le criticità segnalate dalle Province, dopo aver verificato con una ricognizione congiunta l’effettiva necessità ed urgenza di tali interventi. Migliorare la sicurezza stradale è e rimane una delle priorità della Regione Toscana”.

Dei circa 2,7 milioni aggiuntivi stanziati dalla Giunta regionale:

– 484.404 euro sono stati assegnati alla Provincia di Arezzo. Si sommano a 1.631.026 euro già assegnati a febbraio con la delibera 153/2018. In tutto dalla Regione sono state destinati 2.115.430 per la manutenzione ed il miglioramento della sicurezza stradale su 185,771 km di viabilità regionale nella Provincia di Arezzo.

– 686.350 euro sono stati assegnati alla Città Metropolitana di Firenze. Si sommano a 2.874.671 euro già assegnati a febbraio con la delibera 153/2018. In tutto dalla Regione nel 2018 sono stati destinati 3.561.021 euro per la manutenzione ed il miglioramento della sicurezza stradale su 327,420 km di viabilità regionale nell’area fiorentina.

– 243.496 euro sono stati assegnati alla Provincia di Grosseto. Si sommano a 1.071.833 euro già assegnati a febbraio con la delibera 153/2018. In tutto dalla Regione nel 2018 sono stati destinati 1.315.329 euro per la manutenzione ed il miglioramento della sicurezza stradale su 122 km di viabilità regionale nel grossetano.

– 102.497 euro sono stati assegnati alla Provincia di Livorno. Si sommano a 453.870 euro già assegnati a febbraio con la delibera 153/2018. In tutto dalla Regione nel 2018 sono stati destinati 556.367 per la manutenzione ed il miglioramento della sicurezza stradale su 51,695 km di viabilità regionale nell’area livornese.

– 254.043 euro sono stati assegnati alla Provincia di Lucca. Si sommano a 1.096.663 euro già assegnati a febbraio con la delibera 153/2018. In tutto dalla Regione nel 2018 sono stati destinati 1.350.706 euro per la manutenzione ed il miglioramento della sicurezza stradale su 124,908 km di viabilità regionale nell’area lucchese.

– 37.000 euro sono stati assegnati alla Provincia di Massa Carrara. Si sommano a 132.302 euro già assegnati a febbraio con la delibera 153/2018. In tutto dalla Regione nel 2018 sono stati destinati 169.302 euro per la manutenzione ed il miglioramento della sicurezza stradale sui 15 km di viabilità regionale presenti nella Provincia.

– 274.711 euro sono stati assegnati alla Provincia di Pisa. Si sommano a 1.717.761 euro già assegnati a febbraio con la delibera 153/2018. In tutto dalla Regione nel 2018 sono stati destinati 1.992.472 euro per la manutenzione ed il miglioramento della sicurezza stradale su 195,650 km di viabilità regionale nell’area pisana.

– 44.870 sono stati assegnati alla Provincia di Pistoia. Si sommano a 840.074 euro già assegnati a febbraio con la delibera 153/2018. In tutto dalla Regione nel 2018 sono stati destinati 884.944 euro per la manutenzione ed il miglioramento della sicurezza stradale su 90,210 km di viabilità regionale nell’area pistoiese.

– 97.234 euro sono stati assegnati alla Provincia di Prato. Si sommano a 380.067 euro già assegnati a febbraio con la delibera 153/2018. In tutto dalla Regione nel 2018 sono stati destinati 477.301 euro per la manutenzione ed il miglioramento della sicurezza stradale su 43,289 km di viabilità regionale nell’area pratese.

– 522.020 sono stati assegnati alla Provincia di Siena. Si sommano a 1.757.683 euro già assegnati a febbraio con la delibera 153/2018. In tutto dalla Regione nel 2018 sono state destinati 2.279.703 euro per la manutenzione ed il miglioramento della sicurezza stradale su 200,197 km di viabilità regionale nell’area senese.

ROSSI: “SU OPERE FERROVIARIE SCELTE STRATEGICHE” / FOCUS APRILE

0

Sono quattro le grandi opere ferroviarie che verranno realizzate da qui al 2021 e che meglio collegheranno la Toscana, i suoi porti e la sua rete ferroviaria ai grandi corridoi ferroviari europei dedicati al trasporto delle merci. Lo saranno grazie ai 200 milioni di euro che la Regione metterà a disposizione di Rete Ferroviaria Italiana, ad un ritmo di 12,5 milioni l’anno, per i prossimi venti anni e che serviranno a realizzare numerose infrastrutture ferroviarie.

E’ questo il senso della firma che il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha apposto a Palazzo Strozzi Sacrati sull’accordo per la realizzazione dei collegamenti ferroviari del porto di Livorno con il corridoio Ten-T scandinavo mediterraneo, uno dei quattro che interessano l’Italia, dei nove che costituiscono l’asse portante della Trans European Network-Transport, la Ten-T appunto, la rete ferroviaria che infrastruttura l’intera Europa.

Nel primo caso si tratta del cosiddetto “scavalco” ferroviario in grado di collegare il porto all’interporto. Oggetto dell’accordo è poi un ulteriore collegamento tra l’interporto di Livorno e le linee ferroviarie Collesalvetti-Vada e Firenze-Pisa tramite il by-pass di Pisa. Anche il porto di Piombino rientra nell’Accordo, poiché ne prevede la revisione dei collegamenti con quello di Livorno in modo che anche questo scalo marittimo sia meglio collegato ai grandi corridoi europei.

Ma l’intervento chiave per rendere possibile tutto ciò è rappresentato dall’adeguamento delle gallerie dell’Appenino tosco emiliano presenti lungo la linea Prato-Bologna. Sarà Rete Ferroviaria Italiana ad iniziare, nel corso del 2018, i lavori di adeguamento delle gallerie allo standard PC-80 (un ampliamento delle dimensioni delle gallerie per rendere possibile il passaggio di carri merci più larghi e capienti oltre che dei tir trasportati su ferro), la cui ultimazione è prevista nell’arco di tre anni.   

Oltre al presidente Rossi, l’accordo è stato firmato dall’amministratore delegato di Rete Ferrovia Italiana, Maurizio Gentile, da un rappresentante del Ministero delle infrastrutture e trasporti, da Stefano Corsini, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale e da Rocco Guido Nastasi, presidente dell’Interporto toscano Amerigo Vespucci spa. Fra i presenti anche Vanni Bonadio del comitato di gestione sistema portuale alto Tirreno.  

Il costo dello scavalco è di 23,8 milioni di euro: 17 verranno versati dalla Regione a favore di Rfi che realizzerà l’opera e che ne metterà altri 4,3 dal proprio bilancio, mentre il Ministero dei trasporti contribuirà con 2,5 milioni di euro.

Nel prossimo mese di ottobre inizieranno le opere propedeutiche, che saranno ultimate nel luglio 2019. L’inizio della realizzazione dell’opera è fissato per il giugno 2019 e l’ultimazione dei lavori è prevista per l’agosto 2021, con l’entrata in funzione il mese successivo.

Sarà cura di Rfi redigere il progetto di fattibilità e determinare i costi e i tempi di realizzazione del collegamento tra l’Interporto e la Collesalvetti-Vada e poi tra lo stesso e la Firenze-Pisa, attraverso il by pass del nodo di Pisa. I lavori che Rfi si impegna a realizzare lungo la Prato-Bologna, riguarderanno sia l’infrastruttura (i binari, la linea di contatto, le gallerie ) sia gli impianti tecnologici. Contestualmente saranno eseguite le opere di miglioramento dell’accessibilità alle stazioni.

L’attività più complessa sarà quella di allargamento di circa 20 km di gallerie (su un totale di 40 km), che richiederà la fresatura delle volte, l’abbassamento del piano del ferro e l’adeguamento della linea di alimentazione elettrica dei treni. Le stazioni di Monzuno, in Emilia Romagna, e di Vaiano, in Toscana, saranno attrezzate per permettere il passaggio di treni merci lunghi fino a 750 metri, che è lo standard europeo. Si prevede che serviranno tre anni e mezzo per l’ultimazione di tutti questi lavori.

Secondo Rete Ferroviaria Italiana l’accordo di oggi rientra nella strategia di potenziamento dei collegamenti della rete ferroviaria nazionale con porti, interporti, terminali e piattaforme logistiche nonché nel piano di sviluppo dei servizi intermodali funzionali e affidabili, che generino un beneficio strutturale per il sistema logistico del Paese.

Il percorso di condivisione avviato da Rete Ferroviaria Italiana, in linea con il piano industriale 2017-2026 del Gruppo Fs Italiane, vede nel rafforzamento del trasporto merci, nella logistica integrata e nell’intermodalità uno dei pilastri fondamentali per lo sviluppo.

“L’Accordo che abbiamo firmato è il frutto delle scelte strategiche che abbiamo compiuto e che, ne sono certo, fanno bene alla Toscana. Penso che i grandi investimenti siano necessari e che se anche i loro effetti non si vedono nell’immediato, rappresentino la premessa indispensabile per garantire sviluppo e occupazione”, afferma il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi.

“Livorno – ha poi aggiunto Rossi – non è soltanto il suo porto, ma senza porto la città non ha prospettive. E’ per questo che sul porto e sulla sua infrastrutturazione continuiamo ad investire. E con i suoi 17 milioni su 23,8 totali, la Regione si conferma come l’ente che scommette di più su Livorno. Anche gli interventi per 300 milioni che abbiamo fatto sul porto di Piombino rappresentano l’ancoraggio della città al suo sviluppo futuro e al suo futuro industriale. E la mole di risorse che la Regione ha garantito a Livorno e a Piombino rappresenta un caso unico a livello nazionale. Sono quindi davvero convinto che stiamo facendo tutto il possibile per garantire lo sviluppo dell’area costiera”.

Il presidente, rispondendo a una domanda, ha poi parlato della necessità di “liberare il tappo rappresentato da Firenze, realizzando il sottoattraversamento, che è condizione indispensabile per separare l’alta velocità dai treni regionali e far fare a questi un balzo straordinario” aggiungendo che “sulla sua realizzazione sono ottimista. Ci stiamo mettendo troppo ma siamo convinti e determinati a farlo”. 

PACCHETTO SCUOLA, INCENTIVI ANCORA PIÙ VELOCI / FOCUS APRILE

0

E’ stato ulteriormente velocizzato l’accesso agli incentivi economici per libri, materiali, attrezzature e trasporto scolastico previsti dal “pacchetto scuola”. Si tratta di misure messe in campo dalla Regione Toscana, sia attraverso fondi propri che derivanti dallo Stato, a favore di famiglie in condizioni economiche svantaggiate. Contemporaneamente sono stati innalzati il parametro Isee necessario ad accedere a tali agevolazioni e l’importo del “buono”.

A prevederlo è la delibera sul diritto studio scolastico approvata dalla Giunta regionale nell’ultima seduta ed illustrata dal presidente Enrico Rossi e dall’assessore Cristina Grieco nel corso di un briefing. La delibera è stata peraltro già integrata dallo specifico decreto con cui è stato approvato anche lo schema di bando comunale che le Amministrazioni locali potranno utilizzare per permettere ai cittadini di accedere alle suddette agevolazioni. Con i nuovi parametri, quasi 30 mila famiglie potranno usufruire di questi contributi e soprattutto potranno farlo in modo contestuale all’avvio dell’anno scolastico. La cifra complessiva impegnata è di circa 8 milioni di euro, poco più della metà stanziati dalla Regione, la rimanenza relativi a fondi statali.

“E’ un atto di giustizia sociale”, ha affermato il presidente della Regione, Rossi. “Fino ad ora le famiglie maggiormente in difficoltà si trovavano nella necessità di chiedere favori ai librai o di acquistare i libri per i figli quando potevano. Con questi contributi e con le nuove tempistiche, invece, viene garantito un più equo e veloce accesso allo studio perché l’acquisto dei libri di testo e del materiale didattico è l’elemento basilare del diritto allo studio”. Il presidente Rossi ha poi ringraziato “anche i Comuni e le Province attraverso cui queste azioni si concretizzeranno”.

L’assessore a Istruzione, formazione e lavoro, Grieco, ha sottolineato la possibilità di accedere subito, in avvio di anno scolastico, ai contributi previsti dal “pacchetto scuola”, evidenziandone l’importanza: “Abbiamo accelerato le modalità di accesso ai contributi, che quindi verranno erogati contestualmente all’avvio dell’anno scolastico, perché una misura, per essere concreta, deve essere contestuale al bisogno. Circa 30 mila famiglie, a questo punto, dovranno muoversi adesso, tra la fine di aprile e maggio, per presentare la domanda entro la fine di questo anno scolastico, se intendono ricevere il contributo in occasione dell’avvio del prossimo anno scolastico. Gli interessati dovranno rivolgersi ai Comuni di residenza per avere le necessarie informazioni sul bando comunale di riferimento”.

La delibera approvata dalla Giunta toscana innalza da 15 mila a 15 mila 748 euro l’Isee di riferimento per accedere al contributo. Contestualmente l’importo viene alzato e uniformato a 280 euro. E le scadenze per presentare le domande, come detto, sono state anticipate a prima della fine dell’anno scolastico in corso in modo, appunto, che le famiglie che ne hanno diritto possano accedere ai contributi quando dovranno sostenere le maggiori spese per i libri e per l’altro materiale didattico e non in un secondo tempo, come accadeva finora. A quasi 8 milioni di euro ammontano, complessivamente, le risorse impegnate.

In definitiva, la delibera di Giunta conferma le linee della normativa regionale che mette in campo un ampio raggio di azioni e di politiche finalizzate a garantire pari opportunità e di accesso all’istruzione per tutti gli studenti, rimuovendo gli ostacoli di ordine economico, sociale e culturale che possono impedire tali opportunità, perseguendo al contempo il miglioramento della qualità e dell’efficacia del sistema educativo e scolastico. Ed è proprio in questo ambito che si inseriscono le provvidenze economiche individuali, a carattere selettivo, destinate agli studenti delle scuole statali, paritarie private e degli Enti locali, secondarie di primo e secondo grado, purché appartenenti a famiglie in condizioni economiche disagiate e con la dichiarazione Isee al di sotto della cifra indicata dalla Regione.

ROSSI A LIVORNO: “RINVIGORIRE TESSUTO INDUSTRIALE” / FOCUS APRILE

0

“Lungo la costa livornese la Regione sta finanziando molti interventi infrastrutturali. Ma al tempo stesso é fondamentale rinvigorire il tessuto industriale costiero. È per questo che con i protocolli di insediamento abbiamo voluto supportare quelle aziende che vogliono fare investimenti per consolidare il proprio apparato produttivo. Trovo importante l’occupazione aggiuntiva che questa operazione produrrà. Ne esce confermata la validità della scelta regionale di sostenere le imprese più dinamiche. Grazie alle firme di oggi la nostra attenzione per Livorno e per i comuni limitrofi esce ancora una volta rafforzata”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, a margine della firma di otto protocolli di insediamento, avvenuta presso l’interporto di Livorno.

L’assessore regionale al lavoro, Cristina Grieco, intervenendo all’iniziativa ha parlato della necessità di realizzare un’alleanza tra la filiera formativa e quella produttiva.

“Dobbiamo fare sistema – ha detto Cristina Grieco – e come Regione vogliamo farlo mettendo le imprese in condizione di utilizzare al meglio i nostri servizi per il lavoro. È necessario stabilire un rapporto tra scuole e imprese, creando collegamenti efficaci tra la filiera produttiva e quella formativa. Siamo impegnati a dare risposte in tempi brevi rispetto alle esigenze produttive delle aziende,  anche perché di nuova occupazione questi territori hanno estremo bisogno”.

NASCE L’AGENZIA ENERGETICA REGIONALE / FOCUS APRILE

0

Grande affluenza al convegno “Il sistema informativo regionale sull’efficienza energetica (SIERT): Catasto Impianti Termici (CIT) e Certificazione energetica degli Edifici (APE)” che si è svolto oggi, nell’ambito della manifestazione KLIMAHOUSE TOSCANA 2018. Il Convegno è stato organizzato da Agenzia Fiorentina per l’Energia in collaborazione con l’Assessorato all’Ambiente della Regione Toscana.

Oltre 300 i presenti, manutentori ed installatori di impianti termici oltre ai progettisti ed agli operatori del settore.

SIERT è il nuovo Sistema Informativo della Regione Toscana a cui ogni territorio provinciale si sta adeguando, una piattaforma unica suddivisa in due applicativi: CIT (Catasto Impianti Termici), dedicato ai controlli di efficienza energetica degli impianti termici, di climatizzazione invernale e/o estiva; APE (Sistema Informativo Certificazione Energetica) dedicato alla gestione degli APE – attestati di prestazione energetica – che misurano le performance energetiche degli immobili.

“Questa iniziativa – ha detto l’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni, intervenendo in apertura dei lavori – segna il passaggio da un sistema frazionato fra vari territori a un unico livello regionale. Si tratta non solo di una riorganizzazione, ma della costituzione di un nuovo strumento, l’agenzia energetica regionale, al servizio di operatori e utenti per l’attuazione di una nuova politica ambientale di contrasto ai cambiamenti climatici. In questo senso sappiamo quanto è importante il patto di collaborazione con le imprese, finalizzato a fornire al cittadino tutte le informazioni per compiere scelte consapevoli e orientate alla sostenibilità. La grande partecipazione di oggi ci conferma la bontà della strada intrapresa”.

Durante il Convegno è stato spiegato come è nato e come si evolverà nel tempo attraverso le sue funzioni il SIERT. Come previsto, dal 1Gennaio 2017 tutta la materia relativa ai controlli di efficienza energetica degli impianti termici, di climatizzazione invernale e/o estiva, è tornata sotto la competenza della Regione Toscana.

L’uso del SIERT comporta un grande cambiamento ed un significativo vantaggio per il lavoro delle ditte di manutenzione e installazione di impianti termici che da ora in poi dovranno confrontarsi con un unico sistema di riferimento valido sull’intero territorio Regionale che vedrà semplificato il lavoro sul catasto degli impianti termici presenti in Toscana. Ancora in via di definizione, invece, è la sezione relativa agli APE, che costituirà un importante strumento di gestione e di accesso ai dati relativi agli Attestati di Prestazione Energetica degli immobili toscani.

Tra non molto, dunque, i cittadini, ovvero i proprietari delle unità immobiliari (i cui dati di efficienza energetica siano stati trasmessi al Sistema Informativo tramite i normali adempimenti), i soggetti certificatori, gli ispettori, i notai (per l’esercizio delle loro funzioni relative al trasferimento della proprietà delle unità immobiliari) ed i Comuni avranno possibilità di accedere ai dati presenti in piattaforma. La Regione Toscana avrà a disposizione un catasto aggiornato che fotografa la situazione dei consumi e dell’efficienza energetica per usi civili su tutto il territorio.

FOTO GALLERY

Regione Toscana PNRR su Facebook

Regione Toscana PNRR su Twitter

Regione Toscana PNRR su Youtube