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Malattie rare, Giani “Importante continuare a fare rete in Toscana”

FIRENZE (ITALPRESS) – “Accrescere la consapevolezza e promuovere l’innovazione per le malattie rare” è il tema del webinar, organizzato oggi dalla Regione Toscana con il contributo di tutta la rete, incentrato sulle attività dei Centri di coordinamento, delle Reti europee malattie rare, delle Associazioni pazienti, del Centro di ascolto malattie rare, del Registro toscano malattie rare e sull’intervento dell’Advisory board sulla ricerca.
L’evento si è tenuto in occasione della Giornata mondiale della malattie rare (che ricorre il 28 febbraio) ed è stato finalizzato alla condivisione delle buone prassi, stimoli e opportunità per migliorare l’offerta assistenziale e le connessioni di rete, utili a favorire i percorsi, la ricerca e i contributi di tutti i soggetti (istituzioni, medici, associazioni e pazienti) interessati alle malattie rare.
“Questa iniziativa è l’occasione per sottolineare l’impegno congiunto ad assicurare risposte e interventi a supporto dei percorsi e delle azioni di rete – dichiara il presidente Eugenio Giani -. La rete toscana si è recentemente riorganizzata intorno a Centri di coordinamento regionale, ispirati al modello europeo delle Ern e con nuovi organismi di governance, per intervenire in maniera più appropriata in un ambito così complesso ed eterogeneo come quello delle malattie rare dove la diagnosi precoce, gli screening, la tempestiva presa in carico del paziente e la scoperta di nuove terapie possono cambiare radicalmente la storia naturale di queste malattie. Continueremo a investire in questo ambito nella consapevolezza che momenti di condivisione come questi sono decisamente funzionali alla valutazione della qualità della ricerca, delle strategie scientifiche e dei relativi piani di attuazione. Sul piano della ricerca – sottolinea – si aprono sette linee di finanziamento con il Pnrr e la Toscana proprio sui 12 ecosistemi dell’innovazione avrà interrelato all’azione delle università di Firenze, Siena e Pisa il progetto sulle Scienze della vita, non limitandosi solo alle patologie oggi legate al Covid. Il tema delle malattie rare sarà un capitolo importante”.
“Gli interventi, che abbiamo supportato in questi anni, vanno in questa direzione – afferma l’assessore regionale al diritto alla salute Simone Bezzini -. Mi riferisco alle politiche per lo screening neonatale, alla riorganizzazione in corso della rete delle malattie rare, al sostegno in qualità di agenzia finanziatrice alla partecipazione alle call europee su programmi per la ricerca come Ejp ed Erapermed, al supporto al Registro toscano malattie rare come anche al Centro di ascolto regionale. Il fermento, la disponibilità e la preparazione della nostra rete sono rilevabili anche dai dati di attività del nostro registro e dal fatto che il 34% della casistica proviene da fuori regione così come dal numero di abstract di progetti innovativi, inviati alla nostra attenzione e pubblicati sul sito dedicato alla rete: oltre 40 in due settimane. Continueremo a raccoglierli, pubblicarli e a metterli a disposizione di tutta la rete, per farne tesoro per i nostri prossimi interventi. Anche la numerosa presenza dei nostri centri nelle reti europee dei centri di eccellenza attraverso ben 39 strutture specialistiche, selezionate in due successive call, non è solo motivo di orgoglio, ma occasione di sviluppo da supportare. Certamente dovremo lavorare per capire come è possibile integrare nel nostro sistema alcune modalità di condivisione di raccomandazioni, linee guida, indicatori fino alla gestione a distanza di casi complessi. Aver strutturato la nostra rete con riferimento alle reti dei centri Ern ci facilita, anche se abbiamo ancora molto da fare. Ringrazio – conclude – le responsabili della rete regionale delle malattie rare Cecilia Berni e Cristina Scaletti e ciascun professionista che ha aderito a questa giornata, per offrirci il proprio contributo sulla base di un’esperienza di livello nazionale e internazionale: dai membri dell’Advisory board regionale per le malattie rare ai 3 coordinatori italiani di reti Erns tra le 24 approvate a livello europeo, alla responsabile del Centro nazionale malattie rare. Ringrazio anche le presidenti del Forum delle associazioni toscane e di Uniamo Federazione nazionale e tutti gli altri relatori, che contribuiscono ad accrescere la consapevolezza e a promuovere l’innovazione, a supporto delle istituzioni. Quando parliamo di innovazione dobbiamo certamente far riferimento alla ricerca clinica, ma anche ai programmi di screening per offrire opportunità di diagnosi precoce e a innovazioni organizzative, che consentano tempestività di presa in carico anche a distanza e facilità di accesso ai percorsi”. La rete regionale delle malattie rare ha dimostrato anche in recenti call europee una significativa capacità di intercettare aree progettuali e finanziamenti, ed è grazie alla scelta regionale di intervenire come agenzia finanziatrice, che i centri di eccellenza della rete toscana hanno potuto presentare i propri progetti, sia in partnership sia come capofila, con altre strutture di eccellenza europee ed extraeuropee. Nell’ultimo triennio, infatti, la Regione Toscana ha aderito a due Eranet Cofund (su medicina personalizzata e tumori) e all’European joint programme on rare diseases. In ogni call partecipano in media 25 paesi Ue ed extra Ue e la valutazione dei progetti è svolta da un comitato scientifico internazionale. Questo meccanismo comporta che siano finanziate soltanto proposte di eccellenza, con alti fattori di impatto e innovazione. Sono otto i progetti a partecipazione toscana approvati e finanziati nell’ultimo triennio (e altri processi di valutazione sono attualmente in corso).
La nostra rete ha saputo intercettare anche esigenze assistenziali di pazienti provenienti da fuori regione. Su oltre 67.000 casi inseriti a oggi nel Registro toscano, il 34% riguarda pazienti provenienti da fuori regione. Quasi il 30% riguarda pazienti pediatrici e questo testimonia l’attenzione crescente alla necessità di strutturare percorsi di transitional care come quello che di recente è stato inaugurato tra le aziende ospedaliero-universitarie di Careggi e del Meyer per i pazienti affetti da malattie metaboliche grazie a un progetto condiviso, supportato dall’Associazione pazienti Ammec.
“Come ogni anno la giornata delle malattie rare ci consente di confrontarci su quanto ancora possiamo fare per supportare la rete delle malattie rare in Toscana e su come rafforzare, grazie a un lavoro di rete, la nostra capacità di dare risposte integrate ai bisogni sanitari e sociali, che prendano complessivamente in cura le persone – aggiunge l’assessora alle politiche sociali Serena Spinelli -. Questo seminario è una preziosa opportunità di condivisione e di stimoli, che dobbiamo cogliere. Sono lo scambio e il confronto che, infatti, hanno consentito negli anni di far crescere il sistema regionale per le malattie rare, riconoscendo la necessità di operare in un’ottica di miglioramento continuo, dal punto di vista non solo dell’assistenza, ma anche del riconoscimento dei diritti, dell’inclusione e dell’autonomia. Il sistema regionale è sempre rimasto aperto all’ascolto, per raccogliere idee e proposte, ma anche per segnalazioni di bisogni e di richieste di supporto, grazie anche al Centro di ascolto per le malattie rare regionale, che si occupa di orientamento e informazione sui percorsi di diagnosi e cura, sostiene pazienti e familiari, anche nel superamento di difficoltà di tipo assistenziale, psicologico e sociale, attraverso una fitta e dinamica rete di contatti con i servizi ospedalieri e territoriali”.
L’ascolto attivo dell’utenza da parte degli operatori (psicologi psicoterapeuti formati), che rispondono al numero verde regionale 800880101, consente infatti soluzioni ad hoc alle problematiche incontrate da pazienti e familiari. Anche nel periodo fortemente condizionato dalla pandemia da Covid-19, che ha ostacolato l’accesso ai servizi dedicati, il Centro di ascolto per le malattie rare regionale (Care), nato nel 2012, ha continuato a portare avanti la sua attività: 2150 contatti con l’utenza, 1000 richieste risolte grazie anche alla collaborazione con la rete dei referenti aziendali e dei centri per le malattie rare.
Inoltre, puntando sulla messa in rete dei servizi e prendendo spunto dall’esperienza maturata dal Care, la Regione Toscana ha attivato nel 2021 il Centro di ascolto per il caregiver familiare, il nuovo servizio di orientamento e supporto psicologico telefonico, rivolto ai caregivers per prevenire le conseguenze del burn-out e contrastare le possibili condizioni di isolamento, che spesso si verificano nei contesti familiari.
Le conclusioni del webinar, che ha visto la partecipazione di esperti di tutta Italia e di rilevanza internazionale, sono state a cura di Michela Maielli per la Direzione Sanità, Welfare e Coesione sociale, che – attraverso l’azione dei diversi settori coinvolti dall’assistenza territoriale, ospedaliera e sociosanitaria alle politiche del farmaco, alla ricerca, alla sanità digitale – è ora parte attiva nei nuovi organismi di governance della rete, per favorire le necessarie sinergie di intervento e risposta.
(ITALPRESS).

Al via gli stati generali dello spettacolo dal vivo in Toscana

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FIRENZE (ITALPRESS) – Un modello di ascolto plurale ed esteso che possa raggiungere il mondo dello spettacolo dal vivo in tutte le sue accezioni instaurando una dialettica e un confronto volti da una parte a descrivere la situazione attuale e dall’altra, grazie alla costruzione condivisa di un percorso basato su diverse funzioni/tematiche, restituire alla Presidenza della Regione un documento condiviso e costruttivo, utile anche ai fini di eventuali recepimenti strategici verso il settore. È l’innovativa esperienza di partecipazione e di comunicazione generativa pensata da Fondazione Toscana Spettacolo onlus e promossa con Regione Toscana ed Anci Toscana presentata oggi durante una conferenza stampa presso la Sala delle Esposizioni della Regione Toscana. “Gli Stati Generali – ha detto il presidente Eugenio Giani – è un’iniziativa che abbiamo concordato con Cristina Scaletti per impostare insieme strategie post Covid in un mondo, quello della cultura e soprattutto dello spettacolo dal vivo, che ha vissuto una pesante sofferenza. Questo, come lo sport, che si fondano sulla dimensione associativa hanno visto violentate le aspettative e gli obiettivi di veder rappresentate le loro espressioni. Ancora oggi ce ne accorgiamo. Sembra che il Covid, declinando, abbia riportato alla vita normale ma lo spettacolo dal vivo sta pagando ancora ed è ancora penalizzato. Ecco perché gli Stai generali vogliono essere un punto di riferimento, perché attraverso l’ascolto degli operatori possiamo insieme disegnare le nuove strategie e gli indirizzi, concordare il supporto, da quello finanziario a quello di coordinamento, elementi fondaentali a far ripartire al meglio la Toscana dello spettacolo e della cultura”.
Durante la conferenza stampa è stato illustrato il percorso di partecipazione e comunicazione generativa volto a coinvolgere diffusamente il mondo dello spettacolo dal vivo in Toscana dopo due anni di gestione pandemica ed incertezze. Attraverso una fase innovativa di conversazione costruttiva on line su una piattaforma espressamente dedicata, verrà elaborata un’analisi strutturata restituita in un documento di sintesi delle proposte emerse che verrà illustrato e restituito al Presidente della Regione Toscana durante un evento successivo in presenza al Cinema Teatro la Compagnia di Firenze. “Gli Stati Generali – ha dichiarato la presidente di Fondazione Spettacolo onlus, Cristina Scaletti – rispondono al bisogno condiviso con Regione Toscana ed Anci di scattare una fotografia dell’oggi dando a quell’immagine una prospettiva con nuovi colori, scenari e strumenti per vivere e fare vivere la cultura, che torna presente e deve essere futuro. Lo spettacolo dal vivo deve potersi riappropriare di spazi, rapporti, luoghi, scambi, e quel “vivo” che rappresenta la sua cifra per ritrovare una dimensione il più piena possibile, in ogni sua accezione. Per questo gli Stati Generali rappresenteranno un’esperienza inedita che si pone come laboratorio replicabile sia su scala nazionale che in altri ambiti. Abbiamo pensato che poter creare un luogo di ascolto, interazione, confronto, tra tutti i soggetti dello spettacolo dal vivo potesse fare partire dalla Toscana un percorso virtuoso che culminerà non casualmente in primavera per tornare tutti a respirare il profumo della cultura. Dalla Toscana dunque una grande opportunità culturale che coinvolga tutti/e”.
Il percorso mira a ricostruire una comunicazione fattiva fra l’immenso potenziale della vasta e articolata comunità del mondo dello spettacolo toscano e i decisori politici, dando a questi ultimi indicazioni strategiche, chiare e concrete circa i contenuti da cui ripartire per il rilancio del settore. Proprio per garantire questa spinta propulsiva e costruttiva il percorso è stato costruito e coordinato da un Comitato Tecnico Scientifico (Fondazione Toscana Spettacolo, Regione Toscana, ANCI Toscana e il Lab CfGC) che, in stretta collaborazione con alcuni partecipanti ai tavoli di lavoro afferenti al mondo dello spettacolo dal vivo, ha individuato gli argomenti da discutere e approfondire all’interno dei tavoli di lavoro del processo comunicativo.
“L’obiettivo, ambizioso, degli Stati Generali – ha sottolineato il responsabile Cultura Anci Toscana, Simone Mangani – è quello di contribuire al rafforzamento del senso di comunità degli attori delle discipline dello spettacolo dal vivo, di coinvolgere il maggior numero possibile di soggetti nella discussione attorno alle politiche pubbliche, intendendo per politiche pubbliche le scelte frutto del confronto. I Comuni confidano nella semplificazione delle procedure, anche in ragione del PNRR, e sono come sempre pronti a collaborare con tutti, con la Regione e i suoi enti attuatori in particolare.Un ringraziamento a Fondazione Toscana Spettacolo e al Lab Center for Generative Communication, l’Università di Firenze, per il loro fondamentale apporto in questo processo”. I 4 tavoli di lavoro saranno aperti dal 24 febbraio al 10 marzo 2022, 24 ore su 24, per poter dare la possibilità a tutti gli interessati di contribuire alla discussione, di approfondire spunti e avanzare suggerimenti per rilanciare l’intero settore dello spettacolo dal vivo in Toscana. Le persone interessate potranno iscriversi al percorso partecipativo dal 17 febbraio raggiungendo il sito web della Fondazione Toscana Spettacolo (www.toscanaspettacolo.it).
Qui infatti, oltre ad una descrizione dettagliata delle tematiche affrontate e alle modalità per partecipare ai tavoli di lavoro, potranno accedere all’ambiente di comunicazione e di progettazione “scientia Atque usus (www.scientiatqueusus.org)” – ideato, progettato e realizzato da Luca Toschi, Direttore del Lab Center for Generative Communication del PIN di Prato e del Center for Generative Communication dell’Università di Firenze – che ospiterà e guiderà lo sviluppo dell’intero percorso partecipativo. Nella nostra società, attraversata da una crisi di sistema, di valori e di pratiche, di cui il COVID è solo l’ultima, tragica manifestazione, è necessario abbandonare i vecchi paradigmi comunicativi cui abbiamo fatto sempre ricorso – ha affermato il professor Luca Toschi – La vecchia comunicazione, quella degli effetti speciali, si è rivelata non una soluzione, ma la causa prima delle difficoltà che si incontrano in tutti i settori: culturali, sociali, economici e politici. Si ha bisogno di una comunicazione generativa di nuova progettualità, capace di sostenere un processo di community building radicalmente nuovo, che favorisca la valorizzazione di tutte le risorse in campo, in ogni settore, nella prospettiva di progetti comuni perché condivisi, cooperativi, collaborativi”.
La comunicazione su cui si basa l’attività di “scientia Atque usus” ha come orientamento quello di cercare di costruire attorno ai progetti il maggior Valore possibile, facilitando il massimo della collaborazione e della cooperazione possibili. Per riuscire a raggiungere questo obiettivo, è necessario ricorrere ad una Comunicazione radicalmente nuova denominata “Generativa”; una Comunicazione, quindi, in grado di generare Comunità sempre più vaste di stakeholder proattivi.
(ITALPRESS).

BuyWine, Giani e Saccardi inaugurano la vetrina del vino made in Tuscany

FIRENZE (ITALPRESS) – “Una grande manifestazione che celebra ormai da tempo un incontro, quello tra produttori e buyers che assaggiano, gustano e esportano la voce del vino e della Toscana nel mondo”.
Così il presidente Eugenio Giani intervenuto stamani alla dodicesima edizione del BuyWine Toscana, la più importante vetrina internazionale del vino Made in Tuscany che dopo la digital edition del 2021 è tornata in presenza alla Fortezza da Basso di Firenze. L’evento è promosso da Regione Toscana insieme a Camera di Commercio di Firenze e organizzato da PromoFirenze con il coordinamento della comunicazione di Fondazione Sistema Toscana.
“Quando parliamo del 12% di export per il vino toscano – continua Giani – ci rendiamo conto che il nostro vino è protagonista sui mercati internazionali e il BuyWine lo sottolinea, dando ampio spazio a un’altra delle caratteristiche toscane, la qualità, che ritroviamo non solo nelle grandi aziende storiche ma in quelle medie e piccole, che stanno facendo un lavoro incredibile riescono a regalarci sempre nuove sorprese.
Il vino è un elemento di attrazione enorme, pensiamo solo che una fetta considerevole del turismo è enogastronomico che arriva nella nostra regione non solo per le bellezze storico artistiche ma anche per la qualità del nostro cibo e del nostro vino e BuyWine Toscana celebra questo nostro ambasciatore dell’eccellenza nel mondo”.
“Abbiamo scelto una formula ibrida per questa edizione 2022 – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – che ha fatto tesoro dell’esperienza dello scorso anno e dei suoi straordinari risultati ma che è riuscita quest’anno a tornare in presenza e garantire che il vino venisse assaggiato in sicurezza e raccontato direttamente dalle aziende ai buyers. Mi fa piacere che delle 200 aziende presenti 100 facciano già il biologico, un segnale importante per una Toscana che già è leader nel biologico, un elemento di grande civiltà che va nella direzione che l’Europa e il mondo ci indicano attraverso l’invito a una agricoltura che diventa fattore di lotta al cambiamento climatico. In Toscana riusciamo a a mettere insieme qualità, sostenibilità, rispetto per l’ambiente e attenzione alla correttezza dei rapporti di lavoro cioè quella sostenibilità sociale che oggi sta diventando sempre più rilevante anche a livello europeo”.
(ITALPRESS).

Toscana, la Regione finanzia investimenti per oltre 44 milioni

FIRENZE (ITALPRESS) – La Regione ha finanziato, nel biennio 2021-22 ben 231 progetti di transizione ecologica, ammodernamento tecnologico e riqualificazione territoriale e infrastrutturale, per un totale di 44 milioni 570 mila euro. Si tratta dei cosiddetti investimenti aggiuntivi previsti dalla Legge 145/2018.
Riguardano 161 enti che vanno dalla Regione stessa alla Città metropolitana di Firenze, alle Province di Prato, Pistoia e Grosseto, ai 6 Consorzi di bonifica della Toscana, a 3 Aziende pubbliche di servizi alla persona e 147 dei 273 comuni toscani.
“Siamo di fronte – commenta il presidente Eugenio Giani – a nuove e ulteriori risorse che si aggiungono a quelle, recentemente acquisite, del ‘Cantiere Toscanà. Si tratta quindi di un’altra straordinaria occasione di crescita per la maggior parte delle aree della nostra regione. Gli interventi riguardano materie di importanza strategica come la transizione ecologica, l’ammodernamento tecnologico, la riqualificazione del territorio e la sua infrastrutturazione. Impossibile citare tutti gli interventi. Mi limito a richiamare alcuni dei più importanti come i centri sportivi, gli interventi di messa in sicurezza dei corsi d’acqua, quelli per la sicurezza urbana e per le reti e le infrastrutture telematiche”.
Nell’ambito degli interventi di transizione ecologica, rigenerazione urbana ed efficientamento energetico, i progetti coinvolti sono stati 31 per un totale di euro 12,6 milioni di euro, tra cui la realizzazione di nuovi edifici scolastici all’avanguardia sotto il profilo ecologico, strutturale, tecnologico e della sicurezza.
“Tra quelli di riqualificazione territoriale e infrastrutturale – aggiunge l’assessore ai rapporti con gli enti locali, Stefano Ciuoffo – sono state finanziate 27 opere di manutenzione del territorio per prevenire il rischio idrogeologico, 20 azioni di messa in sicurezza di strade, ponti, edifici scolastici ed altri edifici pubblici. Inoltre hanno trovato copertura anche le riqualificazioni di 7 infrastrutture sociali per un allargamento e potenziamento dei servizi offerti. L’insieme di questi interventi ammonta a 27,8 milioni di euro. Mi piace sottolineare anche i lavori nel settore di mia competenza. Penso all’ammodernamento tecnologico ed informatico con l’installazione di 100 reti Lan e Wlan e 42 sistemi di videosorveglianza presso 142 comuni. La Regione ha poi destinato 3 milioni di euro all’evoluzione dei propri sistemi informatici e delle proprie attrezzature tecniche ponendosi l’obiettivo, tra gli altri, di digitalizzare una parte dei propri archivi e di creare sistemi che consentano sempre di più l’inter-operabilità dei dati e delle diverse piattaforme informatiche”.
(ITALPRESS).

Accordo Regione Toscana-Accademia Georgofili per agricoltura del futuro

FIRENZE (ITALPRESS) – Rinnovarsi, questo l’obiettivo che dovranno porsi le attività agricole agroalimentari e forestali toscane per applicare il green deal e la strategia farm to fork dell’Unione europea. E’ questo è il senso del nuovo protocollo d’intesa che è stato appena siglato tra Regione Toscana e Accademia dei Georgofili, una collaborazione attiva perchè la Toscana possa portare avanti con i dovuti strumenti gli impegni che l’Europa chiede. “Con questo nuovo protocollo di intesa si rafforza ulteriormente il rapporto che lega la Regione Toscana all’Academia dei Georgofili, una istituzione che ha sede in Toscana ma che affronta temi e problematiche di interesse globale – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – Le sfide che l’agricoltura toscana deve affrontare sono sempre più impegnative e una soluzione positiva alle tante questioni aperte non può prescindere dalla conoscenza e dalla capacità di innovare che il mondo scientifico mette a disposizione degli Enti e degli operatori agricoli. Nell’Accademia dei Georgofili queste competenze trovano una sintesi completa e l’Accademia non può che porsi come uno degli interlocutori principali a cui la Regione si rivolge per la definizione e l’attuazione delle proprie politiche di innovazione in campo agricolo”.
“L’Accademia dei Georgofili – ha detto il suo presidente Massimo Vincenzini – è nata oltre due secoli e mezzo fa proprio in Toscana, ai tempi del granduca Pietro Leopoldo. E’ stata dunque questa regione, la prima in cui essa ha operato mettendosi al servizio del progresso dell’agricoltura. Il primo documento che abbiamo, scritto dal fondatore Ubaldo Montelatici nel 1753, descrive esattamente così gli intenti dell’Accademia: ‘… voler porre ogni studio in fare continue e ben regolate sperienze ed osservazioni per condurre a perfezione l’arte tanto giovevole della toscana coltivazionè. Naturalmente oggi si parla di sfide globali che riguardano il settore primario, basti pensare ai cambiamenti climatici o alla sicurezza alimentare, tuttavia mi fa piacere rinnovare la collaborazione con la Regione Toscana anche per ricordare le origini del Georgofili. Oggi, come allora, utilizzeremo le nostre conoscenze scientifiche per innovare l’agricoltura e renderla più sostenibile nelle sue tre declinazioni, ambientale, economica e sociale”.
La Regione Toscana e l’Accademia dei Georgofili collaborano ormai da tempo su temi di interesse comune che riguardano direttamente il mondo agricolo toscano.
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Toscana, siglato accordo con Unione italiana ciechi e ipovedenti

FIRENZE (ITALPRESS) – Un Centro servizi regionale dedicato a tutte le persone con disabilità visive (compresi i loro caregivers), con particolare attenzione a coloro che hanno difficoltà di accesso alle piattaforme e applicazioni istituzionali online, relative all’informazione dei servizi sanitari e socio-sanitari, è una delle principali azioni dell’Accordo sottoscritto, oggi 19 gennaio, dal presidente della Regione Eugenio Giani e da Massimo Diodati presidente del Consiglio regionale Toscana dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti onlus (Uici).
Il Centro, gestito da Uici, si avvarrà di personale dedicato, adeguatamente formato, che garantirà tutto il supporto possibile per favorire l’accesso ai servizi, anche attraverso l’utilizzo di strumentazioni tecnologiche, appropriate e aggiornate.
La collaborazione tra le parti prevede un contributo regionale di 40mila euro per l’anno 2022 e si deve alla consapevolezza dei due firmatari di quanto la pandemia abbia aggravato il problema dell’isolamento sociale per la fascia di popolazione più anziana, soprattutto se colpita da questa disabilità. Le normative, per contenere il contagio e il conseguente lockdown, hanno dimostrato che una minor capacità di accedere a risorse digitali comporta l’esclusione dall’utilizzo dei più moderni sistemi di comunicazione e di accesso ai servizi primari e non.
“E’ un onore per me firmare l’accordo con Uici, a cui sono molto legato per la funzione che in Toscana ha sempre esercitato e continua a svolgere a sostegno delle persone con disabilità visiva – dichiara il presidente Eugenio Giani -. Con questa associazione c’è sempre stata una sinergia molto forte e vitale, che ha dato alla Toscana vere e proprie eccellenze come la Scuola cani guida per ciechi di Scandicci e la Stamperia Braille, le uniche due strutture pubbliche in Italia, all’avanguardia a livello nazionale. Con la costituzione del Centro servizi facciamo un ulteriore passo in avanti, dando vita a un importante canale di equità di accesso a tutte le attività erogate dal sistema sanitario e socio-sanitario toscano. Ringrazio il presidente Diodati e gli assessori Bezzini e Spinelli, e i loro collaboratori, per l’ottimo lavoro svolto”.
“L’accordo è un ulteriore risultato della collaborazione storica tra la Regione Toscana e l’Uici – afferma l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini -. Il protocollo ci consente di attivare ulteriori azioni concrete, per garantire alle persone con difficoltà visive equità di accesso ai servizi sanitari e in particolare a quelli di natura digitale, che la vicenda Covid ha reso necessari, determinando, in alcuni casi, qualche elemento di difficoltà o di barriera. Il Centro servizi svolgerà numerose funzioni, anche quella di fare proposte per migliorare i nostri canali di accesso, aiutandoci a coniugare l’innovazione con l’utilizzo dei servizi accessibili a tutti”.
“Per noi è un momento importante, una bella giornata da condividere con Uici, con cui abbiamo un rapporto costante e costruttivo – sottolinea l’assessora alle politiche sociali Serena Spinelli -. Il nostro è un legame che ha origini lontane. Basti pensare all’unicità della nostra Scuola pubblica Cani guida per ciechi e alla straordinarietà della Stamperia Braille, l’unica struttura pubblica in Italia in grado di realizzare e adattare in braille libri di tutte le scuole dell’obbligo, come anche tavole e immagini, rendendoli accessibili a bambini e ragazzi ciechi e ipovedenti. Oggi confermiamo i nostri impegni per il futuro a favore dell’inclusività, rinnovando il lavoro con un’associazione importantissima, collaborativa e stimolante, e confermiamo i nostri impegni per il futuro”.
“Il protocollo è un grande risultato, portato avanti con la Regione per arrivare a dare organicità strutturale a tutte le attività che svolgiamo in ogni territorio della Toscana, per migliorare la vita delle persone con disabilità visiva – spiega Massimo Diodati, presidente regionale di Uici-. Con la Regione abbiamo un ottimo rapporto, che ci ha consentito di perfezionare e migliorare il percorso avviato. Investiremo molto anche sulla formazione professionale per supportare le persone non vedenti nell’utilizzo dei mezzi di trasporto, nel fare la spesa a domicilio, in ambito scolastico e ospedaliero. Per la riabilitazione visiva abbiamo già coinvolto Careggi e il Meyer”.
(ITALPRESS).

Caro energia, la Regione Toscana istituirà un osservatorio

FIRENZE (ITALPRESS) – Schizza in alto il prezzo dell’energia, con aziende di diversi settori preoccupate dalle conseguenze e il rischio che i rincari possano frenare la ripresa e il Pil che era tornato a crescere. La giunta toscana ha deciso così di dar vita ad un osservatorio, per monitorare la situazione ed offrire, con il supporto di Irpet (l’istituto regionale per la programmazione economica), i dati necessari per disegnare politiche dedicate. Un occhio alla tenuta dell’economia – e i prezzi finali per le famiglie – e l’altro sulle emissioni in atmosfera e la transizione ecologica verso fonti rinnovabili.
“L’aumento del costo dell’energia sta diventando un problema sempre più grande per le imprese toscane. Siamo in costante dialogo con i settori più esposti, ma la situazione rischia di mettere in ginocchio il sistema economico nel suo complesso – commenta l’assessore allo sviluppo economico della Toscana, Leonardo Marras – Dobbiamo anzitutto avere dati chiari e certi su chi consuma cosa e quanto. E lo faremo, già dai prossimi mesi, grazie all’aiuto di Irpet”.
Ma i dati raccolti serviranno anche a gettare uno sguardo verso il futuro. “Vogliamo capire cosa potrà cambiare variando l’attuale ricetta energetica attuale”, spiega l’assessore all’ambiente e alla transizione ecologica e allo sviluppo sostenibile, Monia Monni. “In questo modo potremo simulare gli scenari connessi alle ricadute della transizione energetica: un aiuto nella programmazione futura”. Con approfondimenti, magari, per tipologia di impresa.
Dall’industria del vetro alla carta, dalla chimica alla siderurgia numerose sono le incertezze per il futuro, su una partita che si gioca essenzialmente sui tavoli internazionali dove tensioni geopolitiche – ma anche squilibri tra domanda ed offerta o fattori legati ad una transizione energetica già in atto, maggiori tasse sulle fonti fossili e limiti produttivi delle rinnovabili – hanno fatto impennare i costi. Del gas, ad esempio. Un quadro complesso e in evoluzione.
Già alla vigilia di Natale il presidente della Toscana Eugenio Giani aveva scritto una lettera al ministro dello sviluppo economico Giorgetti. “Alcune aziende – aveva lanciato l’allarme il presidente, riferendosi in particolare alle vetrerie – sono già di fronte alla scelta di dover spegnere i forni e mandare in cassa integrazione i propri dipendenti, con alte probabilità di non poter ripartire. Altre non sono neanche in condizione di spegnere temporaneamente i forni, se non al prezzo di danneggiarli irrimediabilmente”.
In Germania e Francia, ricordava Giani, lo Stato sta già intervenendo a sostegno: bene dunque sarebbe che anche l’Italia facesse altrettanto. “La nuova disciplina europea in materia di aiuti di Stato a favore del clima – scrive sempre Giani – prevede la possibilità di concedere sgravi alle industrie energivore esposte alla concorrenza extra-Ue”.
(ITALPRESS).

Giani “Dobbiamo vaccinare di più, aspettiamo a riaprire le scuole”

ROMA (ITALPRESS) – “Sono un convinto patrocinatore della scuola in presenza. Indispensabile, assolutamente consigliabile”, ma “qualche giorno di pausa in più ci avrebbe consentito di vaccinare un numero maggiore di ragazzi ed essere ancora più pronti contro il virus”. Lo dice il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani in un’intervista al Corriere della Sera. “Io sono sempre pronto a far squadra e, in collaborazione con il governo, garantire la migliore sicurezza e la migliore didattica possibili”, a partire “dalle vaccinazioni obbligatorie. Quelle per i lavoratori saranno un ottimo passo in avanti – spiega – ma non possono bastare”. Per quanto riguarda le vaccinazioni “la priorità sono i no vax. Sono loro il vero elemento di difficoltà. In Toscana sono 200 mila. In termini percentuali poco più del 6% della popolazione, ma in termini pratici cambiano. Loro obbligano a fare 50 mila tamponi in più e intasano il sistema”.
(ITALPRESS).

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