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Toscana. 6 mln ai Pez, più incisività contro la dispersione scolastica

FIRENZE (ITALPRESS) – Più incisività contro la dispersione scolastica. Centralità delle azioni per inclusione, orientamento e contrasto degli stereotipi di genere. Conferma di un investimento da 6 mln di euro. Sono le novità principali per i Progetti educativi zonali (Pez) per l’età scolare che emergono da una delibera approvata nell’ultima seduta con cui la giunta ha dato il via libera definitivo anche per l’anno scolastico 2021/2022 al finanziamento di uno dei perni del complesso di misure che la Regione Toscana promuove e sostiene per favorire il successo scolastico di studentesse e studenti. Per l’anno scolastico in corso, la progettazione educativa zonale potrà contare ancora una volta su un finanziamento complessivo di 6 milioni di euro. Con l’atto deliberato nei giorni scorsi, la Giunta ha infatti stanziato quasi 4,7 milioni di euro per i Pez “età scolare”, che si aggiungono agli 1,3 milioni già destinati nel luglio scorso ai Pez “infanzia”.
“Un impegno importante e tutt’altro che scontato in un momento come quello attuale” sottolinea l’assessora all’istruzione Alessandra Nardini che aggiunge: “Sono stati mesi davvero difficili per le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi, perchè le conseguenze della pandemia hanno pesato moltissimo su di loro, con maggiori rischi di povertà educativa e di aumento delle disuguaglianze. I Pez, da anni, rappresentano uno strumento fondamentale di intervento sul quale, ora più che mai, la Regione Toscana vuole continuare ad investire con convinzione”.
I Pez sono progetti che nascono dai territori per rispondere più da vicino ai bisogni dei territori stessi, grazie alla programmazione delle 35 conferenze zonali per l’educazione e l’istruzione che riescono ad attivare partenariati con tutti i soggetti locali, a partire dagli istituti scolastici.
Con la delibera di luglio erano state approvate le linee guida per i Pez “infanzia”, che hanno l’obiettivo qualificare il sistema educativo 0/6 anni attraverso la formazione di operatrici e operatori ed il coordinamento delle strutture educative. La delibera della scorsa settimana dedicata ai Pez “età scolare” completa la programmazione, disponendo linee guida che puntano a rendere i progetti educativi zonali più incisivi e interamente focalizzati sull’obiettivo primario del successo scolastico e formativo. Inoltre la giunta ha confermato come priorità di intervento l’inclusione di studentesse e studenti disabili e stranieri, il contrasto al disagio e l’orientamento scolastico.
Tra le novità, attenzione particolare viene riservata al contrasto degli stereotipi di genere, che dovrà permeare tutti i progetti, nella prospettiva della promozione delle pari opportunità tra i generi tramite l’azione educativa. “Quest’ultimo indirizzo – conclude Nardini – dovrà attraversare le attività in maniera trasversale, per promuovere pari opportunità e prevenire le discriminazioni. Il cambiamento culturale passa dalla scuola”.
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Toscana, i giovani costruiscono le politiche culturali del futuro

FIRENZE (ITALPRESS) – Prende il via il viaggio nel futuro con ritorno. E’ questo il percorso che faranno gli 80 giovani, tra i 18 e i 40 anni selezionati su 230 candidati, riuniti oggi alla villa del Gombo chiamati a costruire le politiche culturali pubbliche per il 2030. Si chiama “future method”, ed è il metodo che usa il futuro come strumento. La strategia messa in atto in questa occasione,tra le prime volte in Italia, da “Forwardto” – team di professionisti specializzati in pianificazione – serve a esplorare scenari futuri alternativi ascoltando i giovani dal basso. Lo scopo: disegnare strategie nel presente da applicare al domani. Dopo la riunione plenaria gli 80 giovani saranno divisi in 8 gruppi che rappresentano altrettante sfide: Attrazione, Ambiente, Bellezza, Cambiamenti, Competenze, Impresa, Partecipazione, Tecnologia. Quindi si aprirà il processo in 5 fasi: la fase Open: i ragazzi saranno invitati a aprire la mente. Una sorta di brain storming per predisporsi nel modo più libero e creativo al lavoro di immaginazione; la fase Analysis: si analizzano tutti i futuri possibili che si sono immaginati e ricercati; la fase Explore: si esplorano quei futuri partendo dall’assunto che tutto ciò che non appare irragionevole è inutile.
La fase Strategy: si rientra nel presente per individuare le condizioni attuali e costruire le strategie per disegnare i futuri immaginati; la fase Action: è l’ultimo atto. Di nuovo riuniti tutti in plenaria, ciascuno degli otto gruppi di giovani esporrà ai colleghi ciò che ha pensato e costruito.
Ne uscirà un report collettivo che sarà inviato a tutti i partecipanti che provvederanno quindi a validarlo nei prossimi giorni. Dopo l’ok, l’amministrazione regionale avrà a disposizione una proposta concreta per pensare la Toscana della cultura nel 2030.
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Castagna, protocollo Regione Toscana e Anci per valorizzare il settore

FIRENZE (ITALPRESS) – Se dici Toscana, dici anche castagneti e castagne di qualità, che alimentano una filiera produttiva di eccellenza. E’ questa considerazione alla base del protocollo di intesa che Regione Toscana e Anci Toscana, in rappresentanza delle Unioni dei Comuni montani, firmeranno a tutela di una risorsa di grande valore sia in termini socio-economici che ambientali. In Toscana si trasformano e si commercializzano non solo la castagna, ma anche miele e, in alcune zone, legname.
Negli ultimi anni, fattori ambientali esterni e patogeni, dovuti ai cambiamenti climatici, all’abbandono della coltivazione dei boschi di castagno da frutto, all’ingresso nell’habitat locale di parassiti animali – il cinipide del castagno – e vegetali – il fungo gnomoniopsiscastaneae – hanno causato gravi problemi alle principali produzioni castanicole. Di qui la la necessità di intervenire a sostegno del settore che si è ridotto notevolemente attraverso azioni coordinate e strutturate sull’intero territorio regionale.
“Questo protocollo – spiega la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – rappresenta un risultato importante in questa direzione. L’accordo è frutto del lavoro svolto attraverso il tavolo sulla castanicoltura di Anci, insediato per volontà della Regione, che ha consentito un monitoraggio attento sulle criticità e le prospettive. Sarà uno strumento fondamentale – conclude- soprattutto in questa fase di ripartenza di tutte le attività produttive dopo l’emergenza pandemica”.
“Si tratta di un passaggio importante – ha detto Tommaso Triberti, sindaco di Marradi e consigliere del presidente Giani per i rapporti con i Comuni montani e con i piccoli borghi, – per uno dei settori di eccellenza della nostra Regione, che merita di avere un ruolo sempre più centrale nelle scelte strategiche della Toscana. La salvaguardia e la conservazione dei nostri castagneti e la volontà di sostenere e tutelare la castanicoltura sono obiettivi centrali che devono vederci lavorare insieme. Il futuro della montagna passa anche da queste scelte”.
Obiettivo principale è promuovere una strategia di valorizzazione della castanicoltura insieme ad azioni di prevenzione e di tutela dello stato di salute dei castagneti toscani. In particolare, grazie all’accordo verrà sviluppata una rete capillare di monitoraggio e mappatura delle condizioni delle diverse aree di produzione.
Per il miglioramento dello stato di conservazione dei castagneti, sia da frutto che da legno, si punterà alla valorizzazione delle varietà locali e alla diffusione di corrette pratiche agronomiche e cure selvicolturali: per accrescere il valore economico-paesaggistico della castanicoltura, ma anche per favorire investimenti e attività legate al castagno a sostegno dello sviluppo dell’economia territoriale.
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Agricoltura, dal ministero 36 mln per il contratto distretto Toscana Sud

FIRENZE (ITALPRESS) – Verrà finanziato il contratto di distretto della Toscana del Sud, che prevede 36 milioni di investimenti nel comparto agricolo e agroalimentare. Con questo atto finale che arriva dal Ministero delle politiche agricole (che ha stanziato nel complesso 350milioni di euro per tutto il territorio nazionale), giunge al termine un percorso avviato in Regione già nella scorsa legislatura e iniziato con il riconoscimento regionale del distretto rurale proseguito poi con un’intensa attività di animazione dei territori di Grosseto, Siena, Arezzo e Livorno con la collaborazione delle locali Camere di Commercio.
Il contratto di distretto valorizzerà le produzioni agricole primarie attraverso la loro trasformazione, creando così un aumento del valore aggiunto per gli agricoltori e favorirà i processi di riorganizzazione dei rapporti tra differenti soggetti che lavorano nel territorio distrettuale e in quello limitrofo, stimolando la creazione di migliori relazioni di mercato.
“Una grande opportunità per il territorio e per il settore agricolo della Toscana del sud – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – che permetterà di affiancare al percorso produttivo anche la trasformazione. Potrà attivarsi dunque la filiera intera che farà crescere l’agroalimentare portando ricadute importanti sia economiche che occupazionali fino ai settori legati al turismo. Il distretto rurale è un soggetto che si candida ad attore protagonista dello sviluppo locale in Toscana e in cui la Regione crede molto. Lo dimostrano – conclude – le risorse del PSR investite proprio sui progetti integrati di distretto, che ammontano a circa 17 milioni di euro sotto forma di contributi in conto capitale per finanziare le progettualità integrate della Toscana del Sud, dei comuni di Montalcino, del Chianti e dei settori ornamentali e florovivaistici di Pistoia e Lucca”.
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Agricoltura in Toscana, bandi per biologico e coltivazioni aree montane

FIRENZE (ITALPRESS) – Saranno tutte finanziate le quasi 6000 domande pervenute per il bando rivolto all’introduzione o al mantenimento dell’agricoltura biologica in Toscana. Lo stesso avverrà per le oltre 17.500 domande presentate per il bando sull’agricoltura nelle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici.
Questo investimento della Giunta regionale porta la Toscana “bio” a crescere ancora grazie a un’iniezione di risorse cinque volte più alta di quella messa a disposizione nel 2020.
Passano infatti da 20 milioni a 100 milioni i fondi attivati dalla Regione sul bando della misura 11 del PSR (introduzione e mantenimento dell’agricoltura biologica) periodo transitorio 2021-2022. Salgono da 3 milioni a 21,8 milioni le risorse messe a disposizione del bando della misura 13 (indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici).
L’impegno finanziario permetterà di sostenere le oltre 5.800 aziende che hanno risposto al bando della misura 11 (agricoltura biologica) e più di 13.000 aziende che hanno presentato domanda sulla misura 13, di cui 4.544 aziende sono nelle aree montane. Il pagamento dei premi è previsto a partire dalla fine di ottobre di quest’anno.
Si concretizza in questo modo l’impegno preso dalla Regione con le Organizzazioni professionali agricoltori nei confronti delle aziende che operano in zone particolari e per quelle che intendono introdurre o mantenere il metodo di produzione biologica, attraverso il pagamento del premio annuale a ettaro di superficie agricola soggetta a impegno.
In attesa del nuovo periodo di programmazione 2023-2027 la Toscana è sempre più attenta al tema di un’agricoltura sempre più rispettosa di modelli sostenibili a basso impatto ambientale, come indicano gli obiettivi Europei del Green Deal, della strategia Farm to Fork e della nuova Politica Agricola Comune.
L’agricoltura biologica rappresenta in Toscana già oltre il 32 per cento della superficie agricola utilizzata con oltre 150 mila ettari, costituiti in gran parte seminativi, ma anche da oliveti, vigneti, frutteti e pascoli. Con questa manovra si punta ad arrivare al 35% della superficie agricola coltivata con metodo biologico.. Una percentuale che porta la nostra regione ancora più avanti rispetto agli obiettivi europei che prevedono il 25% entro il 2030 e che quindi la Toscana ha ampiamente già superato.
“Se vogliamo – ha detto il presidente Eugenio Giani – che l’agricoltura dia un apporto significativo alla tutela dell’ambiente e contribuisca per la sua parte all’inversione di tendenza al cambiamenti climatici, la cura si chiama “biologico”. L’agricoltura biologica, oltre a far bene alla salute, aiuta a ridurre le emissioni di carbonio, migliora la fertilità dei terreni e migliora la resilienza del clima. Pertanto è un nostro primario impegno sostenere le aziende che già operano nel biologico e tutte quelle che intendono introdurre questo metodo di coltivazione, offrendo loro l’opportunità di svilupparsi. Insieme a queste, vogliamo sostenere le attività agricole nelle aree con maggiore difficoltà territoriali e montane dove gli agricoltori svolgono un importante funzione per la preservazione di questi territori a rischio abbandono Il futuro del Pianeta passa anche da un’agricoltura più efficiente e sostenibile e la Toscana sta facendo la sua parte”.
“Con le misure che abbiamo presentato oggi – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – vogliamo dare una svolta decisa alla Toscana in nome di quei principi e degli obiettivi che il G20 ci ha indicato nella nostra terra. Siamo già la regione che esprime il 32% della superficie destinata a biologico a fronte di una media nazionale del 16%. Con le risorse che oggi mettiamo a disposizione andiamo a soddisfare interamente le richieste delle aziende che hanno fatto domanda sull’agricoltura biologica e vogliamo in questo modo provare ad arrivare al 35% con un auspicio del 45% entro la fine della legislatura. Quindi la Toscana si candida ad esser una regione leader su questo fronte senza considerare che insieme a questo bando su cui abbiamo deciso di investire per quest’anno oltre 70 milioni di euro, abbiamo deciso anche di dare una mano alle zone interne e montane e portando l’investimento sui bandi per le indennità compensative e svantaggiate ad oltre 21 milioni. Dunque una indicazione ben precisa sulla Toscana che vogliamo riguardo l’agroalimentare, una Toscana sempre più attenta a un’agricoltura compatibile con il rispetto per l’ambiente e sempre più attenta alle zone svantaggiate per evitare lo spopolamento di aree che, se abbandonate, comporterebbero delle problematiche non banali anche dal unto vista idrogeologico per le zone a valle. Una Toscana che si tiene in un’ottica tendente alla conservazione dell’ambiente, delle aree svantaggiate e di un’agricoltura che è presidio di questi principi”.
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Toscana, Giani “Forte diminuzione ospedalizzazioni e terapie intensive”

FIRENZE (ITALPRESS) – “Abbiamo ancora alla settima settimana di seguito, dopo il momento di culmine della quarta ondata, una diminuzione dei contagi. Oggi sono forti le diminuzioni di ospedalizzazioni e terapie intensive. Sulle ospedalizzazioni siamo al 5% rispetto al limite del 15% per la zona bianca”. Lo ha detto il presidente della regione Toscana, Eugenio Giani, a margine di una conferenza stampa svoltasi quest’oggi a Firenze. “Una situazione di decisa chiara diminuzione del contagi in parallelo alla Toscana leader sul piano della vaccinazioni in prima dose-ha aggiunto Giani-. Vaccinazioni che stanno ponendo la toscana ormai sull’80% abbiamo rispettato il principio. Per l’organizzazione degli hub, è chiaro per il mese di ottobre noi penseremo anche a un graduale processo di accorpamento degli hub alle struttura sanitarie perchè dal 30 settembre cambierà la modalità, finiremo le seconde dosi e ci concentreremo immediatamente sulla terza dose per i fragili e poi nelle Rsa e quindi il personale sanitario. Ma sarà un modo molto più programmato di vivere la vaccinazione, saremo noi a chiamare i diretti interessati”. E a chi gli ha chiesto come e quando partirà la somministrazione delle cosiddette terze dosi, Giani ha risposto:”Chiamando noi le persone, non sarà una cosa di cui la gente sa. Li chiamiamo perchè i nostri specialistici fanno una valutazione del punto di vista delle patologie e quindi chiamano che sarà considerato prioritario nella vaccinazione della terza dose”.
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Toscana, Giani “Chiesti 150 mln per sanità e rimborso spese Covid”

FIRENZE (ITALPRESS) – “Nel nostro documento abbiamo chiesto 2,5 miliardi a livello nazionale, per noi circa 150 milioni, nella prospettiva del bilancio 2021. E soprattutto il rimborso di tutte le spese per l’emergenza covid, l’anno scorso non potevamo immaginare 90 hub e tutte le spese per la vaccinazione. Ieri nella riunione dei presidente delle regioni abbiamo posto in modo compatto allo stato non tanto le risorse in più che ci consentano di ridurre i disavanzi che si sono venuti a creare ma di far pensare allo stato la nuova stagione di un servizio sanitario nazionale che trovi una dignità nell’affrontare l’emergenza e nella struttura che richiede la fase post covid”. Lo ha detto il presidente della regione Toscana, Eugenio Giani, a chi gli ha chiesto dell’accordo trovato ieri nella Conferenza delle regioni, per chiedere al governo rimborsi economici per le spese extra effettuate in campo sanitario dalle regioni durante l’emergenza Covid-19.
“Ci siamo resi conto di essere sguarniti sul piano delle cure intermedie – ha aggiunto Giani – sullo stazionamento in strutture sanitarie per più giorni, fino ad allora la logica era all’ospedale ci si sta due giorni, ci si opera, ci si cura e si va via. Ecco quindi una serie di interventi che il recovery ci offre, 2 miliardi per poter sistemare le case di comunità i presidi territoriali, 2 miliardi per gli ospedali di comunità per le cure intermedie, 2 miliardi per l’assistenza domiciliari, per ognuno di questi capitoli nazionali la toscana ha i suoi 120/30 milioni. Quindi cosa facciamo, gli ospedali senza personale? Questo significa che il fondo del servizio sanitario nazionale dovrà essere adeguato e a livello di spesa pubblica, la sanità deve avere un parte più importante”.
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Tribunale blocca licenziamenti Gkn, Giani “Torniamo a parlare di lavoro”

ROMA (ITALPRESS) – Il tribunale ha dato ragione alla Fiom. Gkn deve ritirare i licenziamenti dei lavoratori di Campi Bisenzio (Fi). Lo ha reso nono il sindacato dei metalmeccanici. “Sono soddisfatto, la sentenza del Tribunale che annulla i licenziamenti voluti da Melrose permette a tutti noi di parlare di lavoro, territorio e produzione”, ha dichiarato il presidente della Regione, Eugenio Giani. “Ci stiamo battendo perchè non accada mai più che fondi internazionali possano permettersi di acquisire pezzi della nostra terra e delle nostre industrie per scaricarci, poi, come fossimo scarti – ha aggiunto – E’ fondamentale che intervenga il Governo con una normativa apposita”.
“Abbiamo vinto insieme ai lavoratori perchè avevamo ragione, i licenziamenti alla Gkn sono illegittimi. Oggi il Tribunale del Lavoro di Firenze ha revocato l’apertura della procedura di licenziamento collettivo per le lavoratrici e i lavoratori della Gkn di Campi Bisenzio, accogliendo il ricorso depositato dalla Fiom di Firenze e riconoscendo, quindi, la violazione dell’articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori per comportamento anti-sindacale. Ringraziamo per l’ottimo lavoro il collegio legale della Fiom fiorentina e nazionale”, dichiarano Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil e Daniele Calosi, segretario generale della Fiom-Cgil Firenze e Prato.
“Il ricorso – aggiungono – è stato uno degli strumenti che la Fiom ha utilizzato in questa vertenza insieme alla grande resistenza dei lavoratori e alla capacità di costruire intorno alla vertenza una rete di solidarietà, a partire dalla comunità fiorentina fino al resto del Paese, come dimostrato anche dall’imponente manifestazione di sabato scorso a Firenze. Ora il presidente del Consiglio e il ministero dello Sviluppo Economico facciano la loro parte e intervengano in tema di delocalizzazioni e a una soluzione che garantisca la ripresa produttiva e l’occupazione nello stabilimento per i lavoratori di Campi Bisenzio e di tutto l’indotto”, concludono.
(ITALPRESS).

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