ROMA (ITALPRESS) – E’ sempre più forte il legame tra Acea Run Rome The Marathon e Athletica Vaticana, la società polisportiva della Città del Vaticano. In preparazione, fisica e spirituale, dell’edizione in programma domenica mattina 19 marzo 2023, start ore 8:00, sono state programmate diverse iniziative che vogliono stringere in un unico grande abbraccio i maratoneti provenienti da tutto il mondo e i poveri accolti dalla Elemosineria Apostolica e dalla Comunità di Sant’Egidio a Palazzo Migliori. E’ previsto anche un incontro in udienza con il Santo Padre che si è sempre dimostrato grande amante dello sport e della maratona. Così Papa Francesco aveva salutato i maratoneti nel 2022 durante l’Angelus in piazza San Pietro: “Saluto i partecipanti della maratona di Roma, quest’anno per iniziativa di Athletica Vaticana numerosi atleti sono stati coinvolti in progetti di solidarietà. Congratulazioni”. Primo appuntamento per giovedì 9 marzo alle ore 18 presso il Dispensario Pediatrico “Santa Marta” in Vaticano. Parteciperanno Suora Anna Luisa Rizzello, direttrice del Dispensario, Athletica Vaticana, i rappresentanti di Palazzo Migliori, centro di accoglienza per i poveri aperto dall’Elemosineria Apostolica e affidato alla Comunità Sant’Egidio. Titolo della serata ‘Sport come luce, vita e riscattò, a portare la loro testimonianza di vita e di sport vi saranno gli atleti Annalisa Minetti, cantante-attrice, modella, maratoneta e atleta paralimpica, la maratoneta di Athletica Vaticana Sara Vargetto, l’ultramaratoneta tre volte campione del mondo Giorgio Calcaterra e il giornalista-scrittore Roberto Di Sante. Sabato 11 il Get Ready, l’ultimo allenamento collettivo in preparazione della maratona, si terrà eccezionalmente in zona Vaticano-Piazza San Pietro e vedrà il coinvolgimento anche dei poveri della Comunità di Sant’Egidio. Come da tradizione sabato 18 alle ore 18 presso la Chiesa degli Artisti (Piazza del Popolo) vi sarà la Messa del Maratoneta. Presiede il cardinale Josè Tolentino de Mendonca, prefetto del Dicastero per la cultura e l’educazione e animerà la celebrazione il Coro della diocesi di Roma. Al termine della celebrazione la Preghiera del Maratoneta e la benedizione degli atleti. Importante novità di questa edizione di Acea Run Rome The Marathon, sarà la Coppa degli Ultimi, preparata – nello stile di Papa Francesco – da Erwin Alfredo Bendfeldt che vive nella casa d’accoglienza Centro Caritas di Roma. Questo premio sarà donato all’ultimo podista che transiterà in Piazza Pio XII-Pizza San Pietro.
– Foto Organizzazione Acea Run Rome The Marathon –
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Più forte il legame tra Rome Marathon e Athletica Vaticana
La Coppa degli Ultimi alla Maratona di Roma
ROMA (ITALPRESS) – La Coppa degli Ultimi è la novità della Maratona di Roma che si correrà domenica 19 marzo. “Per contribuire a rendere visibili gli invisibili che, con i maratoneti, condividono le vie della città” l’Osservatore di Strada e Athletica Vaticana premieranno l’ultima o l’ultima podista al passaggio in Piazza Pio XII – Piazza San Pietro (al km16 della gara, quando ne mancano 26 all’arrivo ai Fori imperiali). La Coppa degli Ultimi – presentata stamani, in Campidoglio, durante la conferenza stampa ufficiale per la Maratona – è stata realizzata da Erwin Alfredo Bendfeldt Rosada, di origine guatemalteca, che vive nella casa d’accoglienza della Caritas a ponte Casilino. Erwin Alfredo, artista con un passato di successo, ha voluto esprimere con la Coppa degli Ultimi “un messaggio di inclusione dei più fragili e di speranza”. Con una vita avventurosa tra la giungla e le aule universitarie “nel mio Paese – racconta – mi hanno anche sparato alla testa per il mio impegno sociale: credendomi morto, mi hanno gettato in una fossa comune dove mi ha trovato e salvato un prete arrivato lì per benedire i cadaveri”.
La Coppa degli Ultimi è una delle numerose e concrete iniziative solidali promosse, proprio per la Maratona di Roma, da Athletica Vaticana anche con la comunità di Sant’Egidio – in particolare con la realtà di accoglienza di Palazzo Migliori – e il Dispensario pediatrico vaticano Santa Marta. Inoltre, il numero di marzo dell’Osservatore di Strada, interamente dedicato allo sport, pubblica con una “lettera aperta” delle persone povere di Roma ai maratoneti. Per un’alleanza fraterna suggerita dalla condivisione delle strade: per gli atleti sono una “palestra”, per i poveri sono la casa. Giovedì 9, nel Dispensario Santa Marta, in Vaticano, ci sarà un incontro tra alcuni maratoneti e le persone assistite a Palazzo Migliori che si ritroveranno, nello stile dell’amicizia, anche venerdì 17 con una cena insieme. Sabato 11, alle 8, è in programma un allenamento di circa 200 podisti in Piazza Pio XII e via della Conciliazione, con il coinvolgimento delicato dei più poveri. Sempre con l’obiettivo di inclusione, attraverso l’esperienza sportiva. Tra le altre iniziative, l’accoglienza di una mamma-maratoneta ucraina, Viktoria Gudyma, rilanciando l’esperienza della maratona dello scorso anno. Viktoria, fuggita da Kiev sotto le bombe con il figlio Leo che sarà con lei a Roma, corre le maratone per testimoniare un messaggio di pace anche attraverso lo sport.
Sabato 18, alle ore 18, il cardinale Josè Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, presiederà la Messa del Maratoneta nella Chiesa degli Artisti a Piazza del Popolo. Infine, domenica 19, il giorno della Maratona di Roma, dalle ore 8.45, a Piazza Pio XII ci sarà un semplice, festoso, punto di incontro – con la presenza della Banda musicale della Gendarmeria vaticana – con le persone povere protagoniste. Anche per la consegna della Coppa degli Ultimi.
– foto xl3/Italpress –
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Al via i dialoghi di Athletica Vaticana con i campioni
ROMA (ITALPRESS) – Per rilanciare la visione inclusiva e solidale di Papa Francesco per lo sport, Athletica Vaticana, la polisportiva della Santa Sede, propone una serie di dialoghi aperti con atlete e atleti di alto livello per raccontare e condividere le loro storie di vita. Il primo appuntamento sarà mercoledì 15 marzo, alle ore 17.00, a Palazzo Pio (Sala Marconi)in piazza Pia 3: il cardinale Josè Tolentino de Mendonca, prefetto del Dicastero per la cultura e l’educazione, dialogherà con il campione olimpico Filippo Tortu. Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la comunicazione, proporrà le linee per il dialogo che sarà moderato dal vice direttore editoriale Alessandro Gisotti. “Quando lo sport ti fa più nobile” è l’espressione di Papa Francesco (“Il Natale che vorrei” – intervista trasmessa da Canale 5 il 18 dicembre 2022) che sarà filo conduttore del progetto di Athletica Vaticana per uno sport che sia anche autentica espressione di cultura e opportunità di crescita sociale. A rendere possibile l’iniziativa sono il Dicastero per la Comunicazione e il Dicastero per la Cultura e l’Educazione, al quale il Papa nella Costituzione Apostolica “Praedicate Evangelium” ha affidato lo sport. Con la libertà dello stile sportivo, gli appuntamenti con alcuni tra i protagonisti assoluti dello sport saranno resi noti di volta in volta, fuori da schemi prefissati. Secondo lo stile vissuto nel dialogo proprio tra il cardinale Josè Tolentino de Mendonca e Josè Mourinho, allenatore della As Roma, il 29 marzo 2022, su iniziativa de L’Osservatore Romano.
– Foto Ufficio Stampa Athletica Vaticana –
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Delegazione Fipm ricevuta in udienza privata dal Papa
ROMA (ITALPRESS) – Un momento di preghiera e di condivisione che resterà indelebile nella memoria. Questa mattina, in Vaticano, atleti e tecnici della Nazionale italiana di pentathlon moderno sono stati ricevuti in udienza privata da Papa Francesco nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico. La delegazione azzurra, guidata dal presidente della Federazione Italiana Pentathlon Moderno Fabrizio Bittner, dal segretario generale Filippo dè Liguori Carino e dal vicepresidente vicario del Coni Silvia Salis ha vissuto una giornata ricca di emozioni e spunti di riflessione. Il presidente Bittner, visibilmente emozionato, ha espresso al Santo Padre, la gratitudine di tutto il mondo del pentathlon moderno “per averci onorato di questo speciale momento di preghiera e di riflessione” e gli ha donato una speciale felpa della Nazionale. “E’ la prima volta che incontro una rappresentativa di questo sport, che prevede le prove di scherma, nuoto, equitazione, tiro e corsa. Una disciplina molto antica, che è stata modificata in epoca moderna secondo questa modalità. L’atleta deve dare il meglio di sè in cinque sport molto diversi tra loro, che richiedono doti ed esercizi differenti”, ha detto il Santo Padre rivolgendosi alla delegazione della Fipm. Di conseguenza “emerge la fisionomia di un atleta poliedrico, versatile, che sviluppa vari aspetti del corpo e della mente. Questa caratteristica del pentathlon moltiplica, per così dire, la funzione educativa dello sport. Direi che non è solo una somma, ma una moltiplicazione, perchè il pentatleta non è un robot che deve eseguire alla perfezione una serie di prestazioni, è una persona, e dunque l’operazione è molto più complessa”. “Al centro dell’essere umano c’è un cuore, non in senso fisico, ma simbolico, un cuore che sa ricevere e dare amore. E so che voi, come Federazione, cercate di impegnarvi in questa dimensione anche con gesti concreti di solidarietà. Vi ringrazio in particolare per l’appoggio che date all’Ospedale Pediatrico ‘Bambino Gesù’, sia per la ricerca sia per il sostegno logistico ai bambini e ai loro familiari. Grazie, davvero grazie! Questa è una gara più esigente, ma il premio riempie la vita e dura per sempre”, ha concluso Papa Francesco. Nel corso dell’udienza, la campionessa del Mondo Elena Micheli ha donato a Papa Francesco la maglia della Nazionale indossata ad Alessandria D’Egitto, dove nel luglio 2022 ha conquistato una storica medaglia d’oro che in Italia mancava da 17 anni. “E’ stato molto emozionante, il Papa ci ha accolto ed è stata davvero un’emozione unica. Abbiamo vissuto una giornata che davvero non si dimentica facilmente”, ha commentato Micheli. “E’ stata una giornata importante, un’occasione per fare gruppo, per riunire tecnici e atleti in un momento di importanza unica, per la prima volta nella storia della Federazione. Credo che rimarrà indelebile nella memoria di tutti quanti”, ha concluso il presidente Bittner al termine della giornata.
– Foto Ufficio Stampa Fipm –
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Papa Francesco “Sano agonismo aiuta la maturazione dello spirito”
ROMA (ITALPRESS) – Papa Francesco oggi ha ricevuto in udienza i membri dell’Associazione Sportiva Dilettantistica “Sport in Vaticano”, atleti e atlete che lavorano in Curia Romana e nello Stato vaticano. Il Santo Padre, riporta “Vatican News”, ha ricordato i 50 anni dall’istituzione del campionato di calcio vaticano, nel 1972, facendo anche riferimento al “lontano 1521 in cui si giocò la prima partita di calcio fiorentino, nel Cortile del Belvedere, alla presenza di Leone X”. Papa Francesco ha sottolineato, quindi, l’importanza di un “sano agonismo come un’attività che può contribuire alla maturazione dello spirito”. Di qui partono le tre regole, a partire dall’allenamento, da tradurre con fatica, sudore e sacrificio, indicatori di “passione per il proprio sport”. “E se c’è questo atteggiamento la competizione è sana, altrimenti, se prevalgono gli interessi di vario tipo, la competizione si guasta, a volte può addirittura corrompersi”. La disciplina, prosegue il Papa, “è un aspetto dell’educazione, della formazione”. Disciplina, spiega, significa osservare le regole, ma si tratta anche “di imparare, di crescere, di migliorarsi”. E questo richiede, a detta del Pontefice, “disciplina, cioè la capacità di dominare sè stessi, correggere l’impulsività che tutti abbiamo, più o meno. La disciplina poi permette che ognuno possa giocare la sua parte, e che sia la squadra a esprimere il meglio dell’insieme. L’ultima regola è la motivazione, la “forza interiore” che “dà la spinta, che porta a un buon risultato”. “La verifica non si fa sul risultato numerico, ma su come siamo stati fedeli e coerenti alla nostra chiamata, c’è una coerenza lì. E, parlando di motivazione, vorrei aggiungere una cosa per voi che siete gli sportivi del Vaticano: il vostro modo di fare squadra e di collaborare può essere di esempio per il lavoro nei Dicasteri e tra i Dicasteri della Curia, come pure nelle Direzioni dello Stato Vaticano. Ancora una volta lo sport è metafora della vita”, ha concluso Papa Francesco.
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Bilancio 2022 attraverso lo sport di Athletica Vaticana
ROMA (ITALPRESS) – “Che senso ha tenere i bilanci economici in regola (così come deve essere!), esporre un medagliere ricco, ma non fare di tutto per essere a posto, in coscienza, con il bilancio inclusivo e solidale della vita, anche attraverso lo sport?”. E’ una visione sportiva rivoluzionaria – secondo le indicazioni di Papa Francesco – a caratterizzare Athletica Vaticana, l’associazione polisportiva ufficiale della Santa Sede. Per raccontare e condividere attività, incontri e progetti è stato appena pubblicato il “Bilancio inclusivo e solidale 2022” (Tipografia Vaticana, pagine 56) proprio per testimoniare – fa presente la “squadra del Papa” – che nello sport non possono essere in ballo “solo” prestazioni agonistiche e “la conta di soldi”. Ciò che conta è la persona, passando dall’ “io” al “noi” anche nello sport, guardando sempre che nessuno resti indietro da solo. Però “sul bilancio inclusivo e solidale non si è mai a posto: c’è da fare sempre molto – e molto di più e meglio – per costruire una comunità iniziando da sè stessi, attraverso un’esperienza spirituale e umana, per essere per davvero ‘fratelli tuttì – come indica il Papa nell’enciclica – nelle strade, nei campi, nelle piste, nelle palestre”. Ecco che nel “medagliere 2022” di Athletica Vaticana non ci sono, anzitutto, il bronzo ai Campionati di atletica dei Piccoli Stati d’Europa a Malta e le partecipazioni, davvero storiche, ai Giochi del Mediterraneo in Algeria e ai Mondiali di ciclismo in Australia.
“Certe medaglie si appendono all’anima e non alla giacca” era lo stile di Gino Bartali, “capitano spirituale” del team ciclistico vaticano. E, allora, ecco le staffette solidali che, nel Meeting “We Run Together”, hanno visto insieme persone carcerate, con disabilità anche intellettiva e migranti con diplomatici e campioni dell’atletica; le pedalate con ciclisti non vedenti e in handbike; l’inclusione, non a chiacchiere, delle persone più fragili attraverso diversi sport; gli incontri negli ospedali e in particolare nel Centro per le cure palliative pediatriche del Bambino Gesù a Passoscuro; il servizio sportivo nelle frontiere dell’accoglienza con l’Elemosineria Apostolica, il Dispensario pediatrico Santa Marta, l’Istituto Serafico di Assisi e la Comunità di Sant’Egidio, fino all’abbraccio con la comunità aborigena australiana vittima di ingiustizia e all’accoglienza di atleti ucraini e di giovani scappati dalle “guerre dimenticate” dell’Africa. Con l’hashtag #avfuorilemura, l’obiettivo dell’Associazione vaticana per il 2023 è migliorare il bilancio inclusivo e solidale tra le donne e gli uomini, soprattutto se più fragili, attraverso il team paralimpico, l’atletica leggera, il ciclismo, il padel, il cricket, il taekwondo, presto anche la scherma e il basket e anche il calcio, all’occorrenza.
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Papa Francesco “Lo sport segno di unità”
ROMA (ITALPRESS) – “Molti ragazzi vi guardano e tifano per voi: per loro siete dei modelli, non deludeteli. Vi auguro di giocare bene divertendovi, diffondendo nel campo e fuori dal campo i valori dell’amicizia, della solidarietà e della pace”. Così Papa Francesco ricevendo in udienza al Palazzo Apostolico una delegazione della Federazione Italiana Pallavolo guidata dal presidente Giuseppe Manfredi. “In un mondo dove si sgomita per apparire e per emergere a tutti i costi, dove l’io viene prima del noi, dove si scarta chi è debole e improduttivo, lo sport può essere segno convincente di unità, di integrazione, e può lanciare un messaggio forte di pace e di amicizia” le parole del Santo Padre, che stigmatizza anche l’uso del doping. “Lo sport deve promuovere un sano agonismo, senza scadere nella tentazione di vincere calpestando le regole. Il sacrificio, l’allenamento, il rigore sono elementi imprescindibili dello sport, mentre la pratica del doping, oltre ad essere pericolosa, è un inganno che toglie bellezza e divertimento al gioco, macchiandolo di falsità e facendolo diventare sporco”, conclude Papa Francesco.
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Athletica Vaticana apre al cricket
ROMA (ITALPRESS) – Athletica Vaticana apre al cricket per rilanciare la presenza sportiva della Santa Sede. Attraverso un accordo, che ha carattere storico, il team di cricket – ne fanno parte sacerdoti studenti di atenei e collegi pontifici romani, provenienti da India, Pakistan, Sri Lanka, Inghilterra, Irlanda, Australia – è entrato a fare parte della polisportiva ufficiale vaticana. Un passo significativo per una presenza e testimonianza di unità nel mondo dello sport sotto l’egida del Dicastero per la cultura l’educazione al quale la nuova Costituzione Apostolica “Praedicate Evangelium” affida esplicitamente lo sport. L’accordo è stato firmato dal cardinale prefetto Josè Tolentino de Mendonça, con il direttore della squadra di cricket, padre Eamonn O’Higgins, e il presidente di Athletica Vaticana, alla presenza di monsignor Lech Piechota, l’officiale del Dicastero che ha curato l’accordo. Il cricket era praticato in ambito “vaticano” già nel ‘700 e ci sono state numerose partite tra i Pontifici Collegi all’inizio del secolo scorso. La squadra attuale ha iniziato l’attività nel 2014: The Vatican (St.Peter’s) cricket team il nome. In particolare ha dato vita ai “Light of Faith” Tours (in Inghilterra – giocando anche davanti alla regina Elisabetta – Argentina, Kenya, Portogallo e Malta), sostenendo il dialogo ecumenico e interreligioso anche attraverso le partite di cricket. E per portare una testimonianza cristiana nelle periferie e nelle situazioni di disagio, coinvolgendo i più poveri e soprattutto i giovani.
Nella semplice e sobria cerimonia della firma il cardinale de Mendonça ha fatto presente l’importanza di una testimonianza sportiva vaticana unita, incoraggiando Athletica Vaticana a continuare a essere un seme di pace attraverso lo sport. Avere l’opportunità di fare sport è un dono di Dio: proprio con parole di gratitudine al Signore – ha confidato il cardinale – il suo amico Josè Mourinho gli ha risposto telefonicamente agli auguri per il sessantesimo compleanno. Padre O’Higgins ha confermato l’impegno del team di cricket a vivere l’esperienza sportiva con lo spirito di sacerdoti che hanno come primo obiettivo l’annuncio del Vangelo trovando piena condivisione nello stile di Athletica Vaticana, tra inclusione e solidarietà secondo le indicazioni di Papa Francesco. In linea con ciò che è già in campo nell’atletica, nel ciclismo, nel padel, nel taekwondo, oltre che con il team paralimpico e presto con altre novità tra scherma e basket, e pure con il calcio all’occorrenza. Per essere davvero “fratelli tutti”, anche attraverso lo sport.
– foto ufficio stampa Athletica Vaticana –
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