ROMA (ITALPRESS) – “Percepisco la mia evoluzione come persona pensando al fatto che per molti anni ho voluto vincere per me stesso, mentre adesso sono in un momento in cui continuo a voler vincere con la stessa intensità di prima o addirittura maggiore, ma non più per me, ma per i giocatori che non hanno mai vinto, voglio aiutarli… Penso molto di più al tifoso comune che sorride perchè la sua squadra ha vinto, alla sua settimana che sarà migliore perchè la sua squadra ha vinto. Continuo a essere un “animale da competizione”, per così dire, continuo a voler vincere come o più di prima, ma prima mi concentravo su me stesso…”. Lo ha detto Josè Mourinho, nel corso di un dialogo del 29 marzo scorso con il cardinale portoghese Josè Tolentino de Mendonça, Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, promosso e pubblicato oggi dall’Osservatore Romano. Il dialogo, avvenuto nella loro lingue madre, ha spaziato dal valore dell’educazione e dello sport all’importanza decisiva delle relazioni umane in ogni contesto della vita. “Nel percorso verso una partita, intendo l’uscita dall’hotel, la discesa dal pullman, l’arrivo allo stadio, la passeggiata verso lo spogliatoio, la camminata dallo spogliatoio al campo prima dell’inizio della gara c’è molta spiritualità in tutto questo, non è mai una routine, per quanto si giochi decine di volte nello stesso stadio, e si faccia sempre lo stesso percorso, è un momento che ha qualcosa che non si vede, ma che si sente tanto. Lo ritengo di una bellezza enorme e ritengo che il giorno che smetterò di allenare, che spero non sia presto, sarà forse la cosa che più mi mancherà: sentire questa dimensione che mi porta verso direzioni che non ho mai condiviso con nessuno, e che oggi forse condivido per la prima volta. Camminare verso la partita e parlare con Lui… Parlare con Dio? Parlo con Lui e finisco sempre per dire: la mia famiglia è più importante di questo. Dammi un aiuto se hai tempo… ma se la scelta dovesse essere tra questa partita e il benessere delle persone che amo, non ci pensare due volte…” le parole di Mou.
“La mia relazione con Dio si traduce nell’amore che nutro per i miei cari. Credo che Lui non si arrabbi per il fatto che indirizzi il mio amore per Lui in questa direzione. La mia famiglia, i miei amici, quelli che io amo, quelli che mi amano, quelli che sono ancora con noi e quelli che ci hanno già lasciato, è così che riesco a tradurre in pratica il mio amore per Dio. Essere solidale anche con persone che non conosco, nel senso di preoccuparmi, di cercare di aiutare in un modo o nell’altro”. Non è mancato tra i due il confronto con la drammatica situazione che si vive a causa della guerra in Ucraina. “Il Santo Padre Francesco dice che la guerra è un fallimento dell’umanità, dei politici. La penso esattamente così, anzi, penso che sia un fallimento umano prima ancora che politico. E’ un fallimento brutale, è la perdita dei principi o il loro mancato sviluppo, è l’evoluzione del pensiero umano verso la direzione errata, ciò che è fondamentale e cioè che lo è meno. E’ qualcosa di difficile da spiegare. E’ un fallimento a tutti i livelli dell’umanità: è un fallimento nostro”.
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Mourinho “Prima vincevo per me, ora penso a giocatori e tifosi”
Presentato all’Ics libro “Laudato sì, Sport!” di Pasquini
ROMA (ITALPRESS) – Un viaggio nelle profondità dei valori e dei significati dello sport, alla ricerca dei suoi tratti essenziali e universali, osservando l’orizzonte accompagnati da una guida d’eccezione: l’Enciclica del Santo Padre “Laudato sì” sulla cura della casa comune. Un momento di riflessione, di scomposizione e ricomposizione delle idee, che Daniele Pasquini, presidente della Fondazione Giovanni Paolo II per lo sport, ha illustrato nel corso della presentazione del suo libro “Laudato sì, sport!”, orientamenti per una ecologia integrale attraverso lo sport (editrice AVE). L’Istituto per il Credito Sportivo, banca sociale per lo sviluppo sostenibile dell’Italia attraverso lo Sport e la Cultura, ha convintamente contribuito alla realizzazione del volume, ospitando presso la propria sede uno stimolante dibattito, moderato dal condirettore del Corriere dello Sport, Alessandro Barbano, al quale hanno partecipato, oltre all’autore, S.E. Monsignor Carlo Mazza, vescovo emerito di Fidenza e presidente onorario della Fondazione Giovanni Paolo II per lo Sport; Carlo Mornati, Segretario generale del CONI; il presidente dell’ICS, Andrea Abodi e Lucio Turra, Amministratore nazionale dell’Azione Cattolica Italiana. La pandemia ha colpito duramente l’universo sportivo, obbligandolo a interrogarsi sulla sua sostenibilità nel tempo e sul ruolo che sarà chiamato a svolgere nella società futura. Alla ricerca di una rotta per uscire dalla crisi e dal disorientamento, si propone proprio l’ecologia integrale invocata nell’Enciclica come una inattesa bussola dei valori che potranno segnare il percorso, indicando allo sport una direzione di marcia per rilanciarsi. Un inno al lavoro comune per il bene comune, alla inclusività e alla coesione, che lo sport deve poter garantire per continuare a svolgere la sua indispensabile funzione sociale in un futuro già presente, come hanno richiamato con un’affascinante e generosa scrittura Sua Eminenza il Cardinale Gianfranco Ravasi nella Introduzione e Monsignor Carlo Mazza nella Postfazione. E’ ciò che ha fatto recentemente il Comitato Olimpico Internazionale aggiungendo recentemente un quarto termine al motto olimpico: all’altius, citius, fortius si accompagna ora un quarto avverbio, communiter, insieme!”. “L’ICS – ha dichiarato il presidente Abodi – ha deciso di sostenere il progetto editoriale che inizia con la pubblicazione di “Laudato sì, sport!”, perchè il saggio di Daniele Pasquini, che ringrazio per la profondità e la qualità della sua opera, offre una molteplicità di spunti valoriali orientati dal fattore guida dell’Enciclica di Papa Francesco, l’ecologia integrale, e dalla sua relazione con lo sport. La qualità della vita della singola persona e della comunità della quale fa parte, nel rispetto del territorio di appartenenza, potrebbe avere dallo sport un contributo formidabile, ma dipende da come lo sport si predisporrà al cambiamento epocale che questi tempi stanno imponendo e determinando. Come scrive Pasquini, lo sport sarà in grado di mantenere il suo credito? In un contesto in forte evoluzione non può dare per scontata la propria legittimazione e autorevolezza sociale: vivere di rendita di posizione rispetto al passato è una strategia fragile. Se metterà in gioco la propria responsabilità educativa e sociale, lo sport non sarà vittima del cambiamento, ma potrà essere un protagonista del proprio futuro e del futuro della società. E’ del tutto evidente che la presentazione di questo libro rappresenti un prezioso richiamo alla coerenza e all’armonia tra i valori dichiarati e i comportamenti in campo”.
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Mattei “Anche una ragazza ucraina alla Maratona di Roma”
ROMA (ITALPRESS) – Alla vigilia della Maratona di Roma si è tenuta la tradizionale Messa del Maratoneta. La cerimonia è stata ospitata dalla chiesa di Santa Maria in Montesanto, meglio nota come “Chiesa degli Artisti”, in Piazza del Popolo. Un evento ben consolidato, dove vengono rinnovati nel tempo i valori di incontro e condivisione, senza voltare le spalle all’attualità. “Questa Maratona si corre in tempi di guerra e come dice Papa Francesco non ci possiamo voltare dall’altra parte – la puntualizzazione di Giampaolo Mattei, presidente di Athletica Vaticana – Non è un caso che stasera fosse presente una ragazza ucraina, Viktorija, che domenica prenderà parte alla gara. E’ un’ora grave della storia, ma non dobbiamo perdere la speranza e lo sport può essere un trampolino. Mi auguro che da Piazza del Popolo parta un’invocazione alla pace”. Durante la cerimonia, Viktorija è salita sull’altare per una lettura, un’emozione non indifferente per la ragazza che grazie all’invito della Maratona di Roma e all’aiuto di Athletica Vaticana potrà essere ai nastri di partenza della corsa. “Abbiamo conosciuto questa ragazza due giorni fa – racconta Mattei – Era iscritta alla Maratona, non è una professionista ma ha un personal best di 3 ore e 31 minuti fatto a Chicago che non è male. All’inizio della guerra era a Kiev, dopo due giorni di bombardamenti è scappata in macchina con il figlio di 10 anni e dopo 20 ore di viaggio è arrivata in Polonia dove l’hanno accolta. La Maratona di Roma l’ha contattata e insieme ad Athletica Vaticana è riuscita a far sì che non rinunciasse alla partecipazione. Qui è ospite di alcune suore e vivrà alcune giornate con noi: questo è un piccolo messaggio di pace”. La Messa si è nuovamente rivelata un momento di benedizione agli sportivi, tanti atleti dei Gruppi sportivi militari e Corpi dello Stato presenti, senza tralasciare però l’importanza del messaggio di integrazione.
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Lega Pro, a Palermo pellegrinaggio per valori Beato Acutis
ROMA (ITALPRESS) – I 60 club di Serie C continuano a mobilitarsi per realizzare il sogno della Lega Pro: avere il beato Carlo Acutis come protettore dei giovani del pallone. Prosegue così il percorso iniziato con la richiesta avanzata alla Conferenza Episcopale Italiana e che ora vede manifestazioni di attenzione e di sensibilità da parte delle squadre e del mondo di Lega Pro.
Dopo la tappa di Assisi, mercoledì a Palermo continuerà il pellegrinaggio per far conoscere i valori trasmessi dal beato Acutis e di cui necessitano i giovani. L’iniziativa “Fate amicizia con Carlo-La Sicilia si mette in ascolto” avrà inizio alle 16:30 con la Celebrazione Santa Messa per il settore giovanile del Palermo alla Chiesa di Sant’Agostino. Alle 18:15, incontro aperto al pubblico, con la presenza dei giovani del Palermo alla Chiesa di San Francesco Saverio di Palermo. Interverranno: Gian Carlo Caselli presidente Comitato Scientifico Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, Padre Carlos Ferreira Rettore Santuario della Spogliazione, Francesco Ghirelli presidente della Lega Pro, Giuseppe Governale in servizio al comando generale dell’Arma dei Carabinieri, S.E.R. Corrado Lorefice Arcivescovo metropolita di Palermo, Leoluca Orlando sindaco di Palermo, Padre Giuseppe Prestia Rettore della Chiesa di Sant’Agostino, Luciano Regolo condirettore Famiglia Cristiana e Antonia Salzano madre del Beato Carlo Acutis.
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Papa “Lo sport costruisce ponti di amicizia e solidarietà”
PECHINO (CINA) (ITALPRESS) – “Lo sport con il suo linguaggio universale può costruire ponti di amicizia e di solidarietà tra persone e popoli di ogni cultura e religione”. In vista dei Giochi olimpici e paralimpici invernali di Pechino, al via il 4 febbraio e il 4 marzo prossimi, Papa Francesco ha fatto sentire la sua voce esprimendo parole di sostegno e incoraggiamento, confermando la sua vicinanza al mondo sportivo testimoniata dall’enciclica ‘Fratelli tuttì. “Rivolgo di cuore il mio saluto a tutti i partecipanti, auguro agli organizzatori il miglior successo e agli atleti di dare il meglio di sè” le parole del Santo Padre all’udienza generale. Ancora una volta, Papa Francesco ha sottolineato l’importanza dell’aspetto sociale e solidale dello sport. “Ho apprezzato che allo storico motto olimpico ‘Citius! Altius! Fortius!’, cioè più veloce, più in alto, più forte, il Comitato olimpico internazionale abbia aggiunto la parola ‘Communiter’, cioè insieme. Perchè i Giochi olimpici facciano crescere un mondo più fraterno, insieme”. La parola latina ‘Communiter’, al cui iter per aggiungerla ha contribuito anche il Pontificio Consiglio della cultura, corrisponde all’inglese ‘Together’ e al francese ‘Ensemblè ed è stata voluta dal Cio proprio per rafforzare l’idea della solidarietà. “Con l’impegno per la sostenibilità, evitando inutili sprechi, e l’inclusività. Nell’agenda post-covid del Cio c’è, infatti, anche la raccomandazione che l’attività sportiva coinvolga il maggior numero possibile di persone nei Paesi con meno risorse, attraverso una più attenta redistribuzione economica. Perchè lo sport non è solo mercato o sistema e neppure è solo quello si vede in tv. Insomma c’è bisogno di una visione alta per ripartire insieme puntando sui valori della gratuità, della bellezza” aveva detto monsignor Melchor Sanchez de Toca, sottosegretario del Pontificio Consiglio della cultura, alla vigilia delle Olimpiadi di Tokyo l’estate scorsa. Il pensiero di Papa Francesco si è rivolto anche al mondo paralimpico, al quale ha mandato un abbraccio ricordando che “la medaglia più importante la vinceremo insieme se l’esempio delle atleti e degli atleti con disabilità aiuterà tutti a superare pregiudizi e timori e a far diventare le nostre comunità più accoglienti e inclusivi. Questa è la vera medaglia”. L’ultimo, ma non meno importante, pensiero del Papa è stato verso gli atleti rifugiati. “Seguo con attenzione ed emozione le storie personali di atlete e atleti rifugiati. Le loro testimonianze contribuiscano a incoraggiare le società civili ad aprirsi con sempre maggiore fiducia a tutti, senza lasciare nessuno indietro. Alla grande famiglia olimpica e paralimpica auguro di vivere un’esperienza unica di fratellanza umana e di pace. Beati gli operatori di pace” ha concluso il Papa.
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Serie B in visita dal Papa, Balata “Esperienza intensa”
ROMA (ITALPRESS) – Un’esperienza toccante, intensa e umanamente costruttiva. Così è stato definito dal presidente Mauro Balata l’incontro, svolto in mattinata, in Vaticano tra la famiglia della Serie B e Papa Francesco. Un appuntamento a cui hanno partecipato i vertici della Lega B, guidati dallo stesso Balata, diversi presidenti e numerosi rappresentanti dei club, oltre agli addetti ai lavori che seguono il campionato, ricevuti dal Sommo Pontefice in udienza nell’aula Paolo VI. Un incontro con colui che rappresenta una guida spirituale ed è contraddistinto da profondi valori sociali, che ha sempre visto nello sport e in particolare nel calcio un veicolo di condivisione comunitaria oltre che individuarne uno strumento per promuovere, grazie alla sua popolarità, azioni di responsabilità sociale. Tutti principi che la Lega Serie B ha sempre condiviso e promosso attraverso la realizzazione di progetti strutturali, interventi diretti nei territori e con il sostegno a campagne contro il disagio sociale.
Proprio queste iniziative sono state al centro di una relazione esposta al Santo Padre riportante le diverse azioni che la Lega serie B ha messo in campo in questi anni, da B come Bambini agli interventi per Genova, Amatrice e Lampedusa, fino alle numerose contribuzioni in epoca di pandemia e, inoltre, di supporto alle campagne, tra le tante altre, contro il bullismo, la violenza sulle donne e per la difesa dell’ambiente.
L’incontro si è concluso con la consegna a Papa Francesco da parte di Balata di un pallone della Serie BKT e di un’immagine della Vergine quindi con la benedizione del Santo Padre alla delegazione e alle famiglie. “E’ stata una grande emozione – commenta Balata – Tutta la Serie B ha voluto condividere con il Santo Padre la necessità di un profondo rinnovamento spirituale in un momento in cui il mondo vive un periodo estremamente difficile a causa di una pandemia che ha minato fortemente salute, relazioni e prospettive di molte persone. Questo appuntamento – continua Balata – significa anche questo, l’incontro di chi vuole e si augura di ripartire al più presto lasciandosi alle spalle anni difficili anche attraverso il calcio, sport che unisce nei cortili, nei campetti fino agli stadi tante persone, come più volte rappresentato anche da Papa Francesco che ringrazio per la testimonianza, la disponibilità e l’affetto dimostrato durante la visita”.
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Consegnata a Messi maglia Athletica Vaticana con dedica Papa
ROMA (ITALPRESS) – E’ una dedica che è una «benedizione» quella che Papa Francesco ha scritto, mercoledì 12 gennaio, per Lionel Messi sulla maglietta di Athletica Vaticana. E a consegnare al fuoriclasse argentino del Psg la maglietta ieri, domenica 23 gennaio, è stato monsignor Emmanuel Gobilliard, vescovo ausiliare di Lione, incaricato della Conferenza episcopale francese per le Olimpiadi di Parigi 2024. E così ora lo “scambio di maglie” tra il Papa e il fuoriclasse argentino è completo: lo scorso 18 ottobre, infatti, il primo ministro francese, Jean Castex, aveva portato in dono a Francesco proprio la maglia di Messi, numero 30, coi colori del Paris Saint-Germain, con una dedica autografa. “Abbiamo pregato insieme e mi ha confidato quanto la fede sia importante per lui” ha detto il vescovo francese. Con monsignor Gobilliard, che con la polisportiva ufficiale della Santa Sede ha corso la staffetta al Meeting “We Run Togheter” co-organizzato con lo scorso 21 settembre insieme alle Fiamme Gialle, Athletica Vaticana porta avanti l’impegno di una visione dello sport spirituale, inclusiva e solidale, in particolare nella prospettiva delle Olimpiadi parigine.
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Lega Pro, pellegrinaggio ad Assisi per valori Carlo Acutis
ROMA (ITALPRESS) – La Lega Pro continua con tenacia e volontà la prosecuzione del cammino intrapreso perchè il beato Carlo Acutis diventi suo patrono e, nei giorni 21 e 22 dicembre 2021, sarà ad Assisi per la prima tappa di un pellegrinaggio attraverso le 60 città del campionato per far conoscere i valori trasmessi da Acutis e di cui abbiamo bisogno per i nostri giovani. Il 21 Dicembre, alle ore 18, all’Hotel Cenacolo (viale Patrono d’Italia 70-Assisi), incontro aperto al pubblico nel quale interverranno S.E.R. Domenico Sorrentino Vescovo di Assisi, Antonia Salzano madre del Beato Carlo Acutis, Francesco Ghirelli presidente della Lega Pro, Luigi Repace Presidente del Comitato regionale Umbria Lnd, Padre Carlos Ferreira, Rettore Santuario della Spogliazione, Padre Stefano Albanesi parroco di Santa Maria degli Angeli e Stefania Proietti Sindaco di Assisi. Coordinatore sarà Luciano Regolo, condirettore di Famiglia Cristiana. Il 22 dicembre la Rappresentativa Under 17 di Lega Pro ed i pari età dell’A.S. Gubbio Calcio 1910 visiteranno il Santuario della Spogliazione guidati dal Rettore del Santuario Padre Carlos Ferreira. Successivamente, dopo un pranzo insieme, alle 14,30, le due squadre giocheranno in amichevole allo stadio “Degli Ulivi” di Assisi. Alle 18 sarà celebrata una Messa per le società dilettantistiche umbre nella Basilica di “Santa Maria degli Angeli”. Tutto nel nome del Beato Carlo Acutis.
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