ROMA (ITALPRESS) – Due giornate speciali e solidali per l’azzurra Irma Testa che da Torre Annunziata è arrivata a Roma con il suo bagaglio pieno di forza, coraggio, tanti sacrifici e soddisfazioni. Un tour di emozioni e sinergie che è iniziato ieri nell’Auletta Paolo VI, dove la prima pugile donna italiana che ha partecipato e conquistato la medaglia olimpica ha incontrato Papa Francesco, in occasione dell’udienza privata con gli artisti partecipanti alla 29esima edizione del Concerto di Natale in Vaticano, prodotto da Prime Time Promotions e promosso dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica, a sostegno di Missioni Don Bosco, con focus sul Libano, e della Fondazione Pontificia Scholas Occurrentes, Social Partner della Federazione Pugilistica Italiana, di cui Irma è Ambassador per il progetto “Scholas Cittadinanza”, dedicato al contrasto della povertà educativa ad Haiti. Accompagnata dal coordinatore sport per l’Italia di Scholas Mario Del Verme, l’azzurra ha stretto la mano a Papa Francesco che, con l’umanità e la semplicità che lo contraddistinguono, si è messo in guardia di fronte alla straordinaria medaglia di bronzo di Tokyo 2020. Un momento unico ed emozionante per “Butterfly” che questa sera, insieme al segretario generale Fpi Alberto Tappa, parteciperà al prestigioso Concerto condotto da Federica Panicucci, previsto presso l’Auditorium di Via della Conciliazione e programmato per la vigilia di Natale, in prima serata, su Canale 5. Dalla divisa di gara all’abito scuro per portare sul palco un messaggio di solidarietà a favore di tutti quei bambini haitiani che, come lei, provengono da un contesto difficile e, per giunta, devastato non solo dalla criminalità ma anche da calamità naturali. La campana lo testimonia a gran voce: “Non bisogna mai mollare, credere nei propri sogni e trovare il coraggio di affrontare anche la paura di essere sbagliati”. Un messaggio di speranza che l’atleta del Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro, cresciuta a pane e boxe dal Maestro Lucio Zurlo e dal dt delle Nazionali Emanuele Renzini, ha portato anche ai numerosi bambini e ragazzi che ieri pomeriggio hanno preso parte all’evento organizzato da Sport Senza Frontiere Onlus, Social Partner della Fpi, per il progetto solidale ed educativo “Un Sorriso per lo Sport”, ideato e promosso da SSF e scelto e sostenuto da Amazon. Un’unione di intenti per garantire l’inclusione sociale di più di 150 minori in situazioni di disagio, provenienti da cinque città d’Italia, Roma, Milano, Napoli, Torino, Bergamo, di età compresa tra i 6 ed i 14 anni, ed alle loro famiglie. Gli Ambassador Irma Testa e Carlo Molfetta, team manager della Nazionale di taekwondo, nonchè campione olimpico di Londra 2012, ci hanno messo la faccia e non solo. Nella palestra del Centro Elis, accolti dal responsabile delle attività sportive Marco Stomeo, insieme al presidente di SSF Alessandro Tappa ed a tutto lo staff di SSF, guidato dalla responsabile della comunicazione Roberta De Fabritiis, hanno allenato i piccoli atleti che hanno infilato anche i guantoni in un circuito di sano divertimento. Tra sorrisi ed incoraggiamenti, Testa si è sentita a casa: “Io sono una di loro e come loro ho sognato momenti del genere. Nei volti di tutti questi bambini ho ripercorso la mia storia”.
(ITALPRESS).
Irma Testa incontra Papa Francesco e allena bambini di SSF
Lega Pro, Pellegrinaggio e partita Under 17 nel nome di Carlo Acutis
FIRENZE (ITALPRESS) – La Lega Pro continua la prosecuzione del cammino intrapreso perchè il beato Carlo Acutis diventi suo patrono e, nei giorni 21 e 22 dicembre, sarà ad Assisi per la prima tappa di un pellegrinaggio attraverso le 60 città del campionato per far conoscere i valori trasmessi da Carlo e di cui abbiamo bisogno per i nostri giovani. Il 21 dicembre, alle ore 18, incontro aperto al pubblico nel quale interverranno Domenico Sorrentino Vescovo di Assisi, Antonia Salzano madre del Beato Carlo Acutis, Francesco Ghirelli presidente della Lega Pro, Luigi Repace presidente del Comitato regionale Umbria Lnd, Padre Carlos Ferreira, Rettore Santuario della Spogliazione, Padre Stefano Albanesi parroco di Santa Maria degli Angeli e Stefania Proietti sindaco di Assisi. Coordinatore sarà Luciano Regolo, condirettore di Famiglia Cristiana.
Il 22 dicembre la rappresentativa Under 17 di Lega Pro e i pari età del Gubbio visiteranno il Santuario della Spogliazione guidati dal rettore del Santuario Padre Carlos Ferreira.
Successivamente, dopo un pranzo insieme, alle 14.30, le due squadre giocheranno in amichevole allo stadio “Degli Ulivi” di Assisi. Alle 18 sarà celebrata una Messa per le società dilettantistiche umbre nella Basilica di “Santa Maria degli Angeli”. Tutto – sottolinea una nota della Lega Pro – nel nome del Beato Carlo Acutis.
(ITALPRESS).
Vaticano diventa 211° membro della World Taekwondo
ROMA (ITALPRESS) – La World Taekwondo ha riconosciuto ufficialmente “l’Athletica Vatican – Vatican Taekwondo” e così La Città del Vaticano diventa il 211° membro della federazione mondiale. La World Taekwondo ha sviluppato una stretta relazione con il Vaticano negli ultimi anni grazie al loro comune impegno a promuovere la pace. Il World Taekwondo Demonstration Team si è esibito per la prima volta nella Città del Vaticano nel 2016 durante la 1st Global Conference on Faith & Sport. Nel 2017, il Presidente del World Taekwondo Chungwon Choue e il Presidente della Federazione Italiana Taekwondo (FITA) Angelo Cito sono stati ricevuti da Papa Francesco in Piazza San Pietro a Città del Vaticano e il Presidente Choue ha consegnato a Sua Santità la cintura nera onoraria 10° dan. L’anno successivo, il demo team della World Taekwondo si è esibito in una storica manifestazione in Piazza San Pietro davanti a Papa Francesco e migliaia di persone radunate da tutto il mondo per l’Udienza Generale del Papa.
“Siamo lieti di dare il benvenuto all’Athletica Vatican – Vatican Taekwondo nella nostra famiglia del Taekwondo” ha detto il presidente WT Choue. “Il Taekwondo è un linguaggio universale, non importa quale sia la tua religione o le tue credenze; da dove vieni o chi sei; siamo tutti uniti attraverso il taekwondo. Con il Vaticano, la World Taekwondo condivide molti valori comuni e crediamo fortemente nel potere dello sport di promuovere il rispetto, l’amicizia e la pace. Sono sicuro che la creazione di questa nuova MNA contribuirà a rafforzare ulteriormente il Taekwondo e i suoi valori in tutto il mondo”.
In Vaticano sono già attivi i corsi di taekwondo con la FITA che ha collaborato con l’Istituto San Pio X per organizzare un corso di taekwondo per gli studenti del seminario alla fine del 2020. Il corso ha visto esercitarsi 20 ragazzi di età compresa tra i 13 e i 17 anni taekwondo tre volte a settimana come parte del loro curriculum. “Introducendo l’Atletica Vaticana nella grande famiglia del Taekwondo mondiale spero che saremo in grado di aiutare gli altri a collegare gli alti valori etici del Taekwondo a una solida vita spirituale e a rafforzare il ponte tra le tradizioni culturali orientali e occidentali” ha dichiarato il sottosegretario del Pontificio Consiglio della Cultura, Melchor Sanchez de Toca.
“Insieme possiamo contribuire al bene comune della società, diffondendo la forza morale e fisica, l’autodisciplina, il superamento dei propri limiti, il rispetto per gli altri e la gioia di vivere, che sono caratteristiche del Taekwondo”.
“Tale riconoscimento mira a incoraggiare la pratica del Taekwondo come sport per bambini e adulti con una forte attenzione all’inclusione delle persone con disabilità e alla solidarietà” ha detto Giampaolo Mattei Presidente dell’Athletica Vatican – Vatican Taekwondo.
(ITALPRESS).
Papa “Convivenza pacifica con Rom attraverso integrazione”
ROMA (ITALPRESS) – “Cari amici Rom, cari fratelli e sorelle! Ho accolto con gioia la proposta della World Rom Organization di giocare una partita di calcio qui, a Roma, con una “squadra del Papa”, che non sono i cardinali: cioè una formazione del Vaticano”. Inizia così il messaggio di Papa Francesco rivolto ai partecipanti alla partita di calcio della World Rom Organization di domani. “In effetti, la squadra con la quale – e non “contro” la quale – giocherete domani rappresenta uno stile di passione sportiva vissuta con solidarietà e gratuità, con spirito amatoriale e inclusivo. Giocherete insieme a qualche Guardia Svizzera, a sacerdoti che lavorano in uffici della Curia romana, a dipendenti vaticani e ad alcuni loro figli – prosegue il Santo Padre – In campo, con la maglietta che porta la scritta “Fratelli tutti”, ci sarà anche un giovane calciatore con la sindrome di Down, appartenente a “Special Olympics”, e anche tre migranti. Questi, dopo un percorso segnato da soprusi e violenze, che li ha visti passare dal campo greco di Lesbo e poi in Italia, sono stati accolti dalla Comunità di Sant’Egidio e stanno vivendo un’esperienza di integrazione. Grazie a tutti per aver accettato di far parte della “squadra del Papa”! E’ una squadra dove non ci sono barriere e che fa dell’inclusione la semplice normalità. Fa dell’inclusione la semplice normalità: questo è chiaro”. “Ringrazio il Pontificio Consiglio della Cultura, il cardinale Ravasi, per questa azione concreta di testimonianza nel mondo dello sport, soprattutto attraverso “Athletica Vaticana”, che vive ogni giorno questa missione di servizio tra le donne e gli uomini sportivi”. “Cari amici Rom, conosco bene la vostra storia, la vostra realtà, le vostre paure e le vostre speranze. Per questa ragione incoraggio con particolare affetto il progetto “Un calcio all’esclusione”, avviato dalla Diocesi di Roma, affinchè questa partita non resti solo un momento isolato. Saluto Monsignor Ambarus, Vescovo ausiliare che si occupa proprio della pastorale tra i Rom, accompagnato dai ragazzi dell’oratorio della parrocchia di San Gregorio Magno alla Magliana. Grazie anche a voi, ragazzi, e auguri perchè so che domani sarete i primi a scendere in campo in una partita preparatoria con i vostri coetanei della Lazio. E grazie alla società della Lazio che, gentilmente e generosamente, ospita e sostiene questa iniziativa”. “Lo scorso 14 settembre a Kosice, in Slovacchia, ho visitato la comunità Rom. Ho invitato a passare dai pregiudizi al dialogo, dalle chiusure all’integrazione. Dopo aver ascoltato le testimonianze di alcuni membri della comunità – storie di dolore, di riscatto e di speranza -, ho ricordato a tutti che ‘essere Chiesa è vivere da convocati di Dio, è sentirsi titolari nella vita, far parte della stessa squadrà”. “Avevo usato proprio queste espressioni, riprese dal linguaggio calcistico, che si intonano benissimo anche al senso della vostra partita. Troppe volte, dicevo al popolo Rom di Kosice, i Rom sono stati oggetto di preconcetti e di giudizi impietosi, di stereotipi discriminatori, di parole egesti diffamatori. Con ciò tutti siamo diventati più poveri di umanità”. “Per questo, l’evento sportivo a cui voi darete vita ha un grande significato: indica che la via per la convivenza pacifica è l’integrazione. E la base è l’educazione dei bambini. Cari amici Rom, so che in Croazia date vita a tante iniziative sportive di inclusione, per aiutare la reciproca conoscenza e amicizia. E’ un segno di speranza! Perchè i grandi sogni dei bambini non possono infrangersi contro le nostre barriere. I bambini, tutti i bambini, hanno il diritto di crescere insieme, senza ostacoli e senza discriminazioni. E lo sport è un luogo d’incontro e di uguaglianza, e può costruire comunità attraverso ponti di amicizia”. Vi ringrazio di questa visita! – ha concluso il Pontefice – Vi auguro una buona partita. Non importa chi farà più gol, perchè il gol decisivo lo fate insieme, il gol che fa vincere la speranza e che dà un calcio all’esclusione. Grazie a tutti!”.
(ITALPRESS).
Lazio e Santa Sede insieme nel segno dell’inclusione
ROMA (ITALPRESS) – In campo nel segno della fratellanza, inclusione e integrazione contro tutte le discriminazioni. Per portare avanti questi valori importanti, domenica 21 novembre, si svolgerà “Fratelli tutti”, partita amichevole tra la World Rom Organization e la “Squadra del Papa – Fratelli tutti”. Il fischio d’inizio è in programma alle 14:30 a Formello, con la Lazio che è scesa in campo aprendo le porte del proprio Centro Sportivo. “Quando abbiamo deciso di organizzare questo evento su invito di Papa Francesco, la Lazio ha accettato subito, con il massimo impegno, con una carica che è nello spirito di questa iniziativa”, ha evidenziato il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura nel corso della presentazione che si è svolta questa mattina in Vaticano. “Lo sport aveva la capacità di fermare anche le guerre ed attualmente la disciplina sportiva rappresenta un linguaggio moderno potentissimo. Ringrazio la Lazio perchè introduce la dimensione etica nel calcio”, ha aggiunto Ravasi. Un’iniziativa che si inserisce in un percorso che la società biancoceleste porta avanti da tempo. “Abbiamo sempre operato all’insegna dei valori dello sport, legati a valori umani. Il calcio deve avere un valore etico e deve portare all’attenzione pubblica un processo di sensibilizzazione verso questi temi. Con la partita di domenica vogliamo che tutti abbiano le stesse opportunità e dimostrare che ognuno di noi può diventare un campione nel rispetto dei valori fondamentali dell’uomo”, ha evidenziato il presidente della Lazio Claudio Lotito. Ad arbitrare l’amichevole, ci sarà proprio il capitano biancoceleste, Ciro Immobile, che si è detto “emozionato ed orgoglioso di essere stato scelto tra tanti per questo importante ruolo. La mia sarà una veste particolare, sarò per la prima volta arbitro, spero di fare bene, ma sono sicuro che ci divertiremo tanto” e, scherzando, ha aggiunto: “Devo ancora decidere i due compagni che saranno guardalinee, sto ancora decidendo, devo scegliere di chi fidarmi”. Combattere ogni forma di discriminazione è l’obiettivo di iniziative come questa “per dimostrare che possiamo incontrarci in una partita senza alcuna distinzione e senza alcun criterio differenziale”, ha sottolineato monsignore Benoni Ambarus, Vescovo ausiliare di Roma. E proprio in tema di discriminazione il direttore sportivo della Lazio Igli Tare ha ricordato: “Sono un ambasciatore di questo movimento perchè provengo da un Paese che ha vissuto grande difficoltà anche nell’essere accettati nella nostra realtà. Quando abbiamo saputo che avremmo fatto parte di questa iniziativa siamo stati tutti subito entusiasti: possiamo dare tanto al mondo intero”. Ad allenare la “Squadra del Papa – Fratelli tutti”, che sarà composta non solo da cittadini del Vaticano, ma anche da giovani migranti accolti dalla Comunità di Sant’Egidio e atleti di “Special Olympics”, c’è Marco Tardelli, che ha voluto sottolineare quanto il calcio sia “importante soprattutto per l’educazione dei ragazzi. Sarà una partita significativa ed esaltante dal punto di vista del coraggio, per dimostrare che il razzismo va combattuto”. Sulla panchina della World Rom Organization, invece, ci sarà Maurizio Sarri. Alla conferenza ha partecipato anche il monsignore Giorgio Lingua, Nunzio Apostolico in Croazia, in collegamento video da Zagabria insieme ad alcuni rappresentanti della World Rom Organization, che hanno concluso: “Grazie, voi siete ambasciatori, i nostri angeli. Sarà una partita storica, un evento che aspettiamo da anni, un messaggio importante per chi è discriminato ed emarginato”.
(ITALPRESS).
“Ripensare insieme lo sport del futuro”, simposio a Olimpia
ROMA (ITALPRESS) – Nella suggestiva cornice dell’Accademia Olimpica Internazionale, interamente rinnovata in occasione del 60º della sua creazione, e a ridosso del sito archeologico di Olimpia, si è concluso domenica 14 novembre il Simposio “Epos, Ethos, Paideia, Polis: ripensare insieme lo sport di domani”, organizzato dall’Ufficio per la Pastorale dello Sport della Conferenza Episcopale Italiana, in collaborazione con la Fondazione Giovanni Paolo II per lo sport. Scopo di questa riunione, in parole di Daniele Pasquini, Presidente della Fondazione sopra citata, era “ripensare insieme lo sport in questa ripartenza dopo la pandemia. Lo sport sta attraversando una crisi globale, acuita in Italia dalle riforme legislative ancora in itinere che non aiutano il mondo sportivo a trovare la necessaria stabilità e serenità per affrontare le sfide della pandemia. In questo momento, la tentazione è quella della retrotopia, cioè di preferire quello che c’era prima rinunciando alla sfida del cambiamento. Serve invece uno spirito creativo per immaginare come potrà essere il futuro dello sport. Una cosa però è certa: nessuno si salva da solo”. Questo è il motivo che ha portato gli organizzatori a realizzare un curioso e inedito esperimento di riflessione, convocando insieme rappresentanti degli organi di governo dello sport – federazioni nazionali e discipline associate, di enti di promozione sportiva, della Scuola dello Sport- insieme a quelli del mondo sportivo di ispirazione cristiana, che ha nell’oratorio il suo emblema più caratteristico. Due mondi che spesso si chiudono all’interno dei propri contesti, tentati dall’assecondare una autoreferenzialità più confortevole piuttosto che aprirsi ad un gioco di squadra. Nel moderno centro di conferenze dell’Accademia Olimpica, il Simposio ha alternato stimoli di riflessione e momenti di confronto, facendosi accompagnare da quattro parole greche e rilette attraverso la lente dello sport: epos – l’energia dello sport e la sua narrazione -, ethos – i valori e la dimensione etica dello sport -, paideia – il contenuto educativo dello sport – e polis – la responsabilità sociale dello sport. Una metodologia che si è rivelata efficace nell’attivare un confronto aperto, vivace e costruttivo che ha fatto emergere maggiore consapevolezza dei problemi e numerosi spunti di concretezza per poterli affrontare insieme. La trasformazione delle abitudini e degli stili di vita sta sempre più trasformando lo sport in un esperienza individuale. L’atomizzazione della pratica sportiva è un fenomeno in forte crescita, amplificatosi durante la pandemia ed accelerato dalla digitalizzazione, con il sempre più diffuso utilizzo di app e tutorial per praticare sport in autonomia. Se da un lato questo processo può portare ad un aumento del numero dei praticanti sportivi, dall’altro rischia di impoverire ulteriormente le società sportive, che oggi rappresentano i corpi intermedi di riferimento del sistema sportivo italiano e un patrimonio educativo e sociale per il sistema Paese. Riflessioni che hanno condotto le conclusioni di don Gionatan De Marco, direttore dell’Ufficio Sport della CEI, ad evidenziare la necessità che i dirigenti sportivi siano anche dei mediatori sportivi: “Nessuno si salva da solo, nemmeno lo sport. Le società sportive hanno oggi più che mai poi bisogno di progettualità che ne valorizzino il potenziale pedagogico e sociale. Per questo è necessario formare figure che sappiano costruire quello che Papa Francesco chiama il Patto educativo: in particolare nelle periferie delle nostre città, serve una alleanza tra società sportive, agenzie educative e sociali, la famiglia, la parrocchia e le amministrazioni locali”. Le sedute di lavoro si sono alternate con momenti culturali, come le visite al sito archeologico di Olimpia, al Museo archeologico e al Museo delle Olimpiadi antiche, impreziosite dalla recita delle Odi di Pindaro e di canti dell’Iliade di Omero dedicati alle gare sportive. Momenti di rigenerazione per la mente e anche per l’anima. Il Simposio di Olimpia si è concluso con un calendario di incontri e appuntamenti, finalizzati a passare dalle idee all’azione, con progetti condivisi e da realizzare insieme.
(ITALPRESS).
Il 21 novembre amichevole fra la squadra del Papa e una rappresentativa Rom
ROMA (ITALPRESS) – Passione per il calcio e lotta contro i pregiudizi al centro dell’amichevole “Fratelli tutti”, in programma domenica 21 novembre, alle ore 14.30, presso il Training Center della Lazio a Formello. Un’iniziativa che nasce dalla volontà di Papa Francesco e che vede protagoniste la rappresentativa della World Rom Organization e la “Squadra del Papa – Fratelli tutti”. Entrambe le compagini saranno ricevute in Vaticano alla vigilia: scopo della partita è raccogliere fondi per sostenere il progetto “Un calcio all’esclusione”, promosso dalla diocesi di Roma per favorire l’inclusione dei Rom e delle persone più fragili. L’evento, affidato al Pontificio Consiglio della Cultura, è stato proposto dalla World Rom Organization che ha sede a Zagabria, ed è stato subito accolto. L’organizzazione vede il coinvolgimento di bambini e ragazzi attraverso un metodo mirato a prevenire ogni forma di emarginazione, con una particolare attenzione alle minoranze e alle persone con disabilità. La “Squadra del Papa – Fratelli tutti” è composta da Guardie svizzere, dipendenti vaticani, figli di dipendenti, sacerdoti che prestano il loro servizio nella Segreteria di Stato, nella Curia romana e nella Pontificia Accademia Ecclesiastica. A testimoniare il concreto impegno di inclusione e il senso stesso della partita, con la “Squadra del Papa” giocheranno tre giovani migranti, accolti dalla Comunità di Sant’Egidio, e un giovane con sindrome di Down che vive l’esperienza sportiva di Special Olympics.
Martedì 16 novembre, alle 12, nella Sala San Pio X (Via della Conciliazione, 5) si terrà la presentazione dell’amichevole. Interverranno tra gli altri il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura; monsignor Benoni Ambarus, vescovo ausiliare di Roma; il presidente della Lazio Claudio Lotito e il capitano Ciro Immobile.
(ITALPRESS).
Sport e fede sempre più legati, Athletica Vaticana membro Uci
ROMA (ITALPRESS) – Athletica Vaticana nell’Unione ciclistica internazionale (Uci). L’importante riconoscimento, arrivato nel settembre scorso a Leuven, in Belgio, in occasione del 190esimo congresso Uci, è stato consegnato oggi ufficialmente presso la sede del Pontificio Consiglio della Cultura. Athletica Vaticana diventa, così, il 200esimo membro ufficiale Uci, in occasione dei 100 anni attività dell’Unione Ciclistica Internazionale. Un momento importante per una polisportiva giovane ma che guarda lontano. “Siamo fieri di questo momento, che testimonia l’importanza della relazione forte, storica, tra il mondo del ciclismo e il Vaticano”, ha evidenziato il presidente dell’Uci David Lappartient nel corso della cerimonia. “Una giornata importante perchè il nostro dicastero ha una relazione privilegiata con lo sport, inteso soprattutto come linguaggio universale tra i popoli”, ha sottolineato il Cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura. “La bicicletta è il primo strumento moderno di prassi pastorale. Una visione incarnata da Don Camillo, e in Italia soprattutto Don Matteo”, ha ricordato poi Ravasi. Un traguardo importante per Athletica Vaticana, che “è solo la prima ma sono sicuro che ce ne saranno altre. Il nostro sogno è che un giorno lo sport vaticano venga riconosciuto anche dal Cio”, ha detto Ivo Ferriani, membro esecutivo del Cio in un videomessaggio. Un “grande salto per una disciplina che, anche per il movimento paralimpico, ha una grande tradizione. Un altro passo per lo sport come strumento di inclusione”, ha scritto in un messaggio il numero uno del Cip Luca Pancalli. A rappresentare il Coni alla cerimonia Norma Gimondi, figlia di Felice Gimondi, che ha evidenziato: “La religione ha sempre fatto parte della vita di mio padre, ed è un’emozione essere qui. Lui ha sempre detto che la partenza del Giro d’Italia del 1974 da Roma fu la più bella, e mi auguro che presto ci possa essere una nuova partenza da qui”. Molto emozionata anche Gioia Bartali, nipote di Gino Bartali che ha ricordato: “Sicuramente questo progetto è molto vicino a mio nonno, che diceva sempre che lo sport se non è solidarietà e scuola di vita non serve a niente”. Sport e fede, dunque, per trasmettere valori importanti. “La bicicletta è importante per la vita della Chiesa, ma quello che fanno gli atleti di Athletica Vaticana è non solo un’attività sportiva vera, concreta, reale ma dà un valore aggiunto, una dimensione evangelica di testimonianza ed educazione ai valori dello sport”, ha sottolineato Vito Cozzoli, presidente e amministratore delegato di Sport e Salute. “L’oratorio è il luogo principale per avvicinare i ragazzi allo sport, perchè ci sono spazi grandi disponibili, soprattutto per uno sport come il nostro”, ha aggiunto il presidente della Federazione Ciclistica Italiana Cordiano Dagnoni. Concetto evidenziato anche da Monsignor Melchor Sanchez: “In Italia bisogna recuperare il ruolo fondamentale degli oratori, unico posto al mondo dove questa parola significa campo di calcio e non luogo di preghiera. Lo trovo geniale, modello da esportare. Da oggi questo riconoscimento possiamo essere presenti all’esterno in maniera umile, discreta ma reale”. Athletica Vaticana, dunque, è pronta a “entrare in punta di piedi nel mondo del ciclismo”, ha detto il presidente della polisportiva Giampaolo Mattei, ricordando in conclusione le parole di Giovanni Paolo I: “Se tutto lo sport è umano il ciclismo è umanissimo”.
(ITALPRESS).






















