ROMA (ITALPRESS) – Athletica Vaticana è diventata membro ufficiale dell’Unione ciclistica internazionale (Uci) che la riconosce – in quanto Associazione sportiva della Santa Sede – come riferimento per l’organizzazione dell’attività ciclistica vaticana. Il riconoscimento per Vatican Cycling (sezione della polisportiva Athletica Vaticana) è avvenuto oggi a Leuven, in Belgio, nel 190° Congresso dell’Uci che celebra i suoi 100 anni.
Athletica Vaticana, affidata dalla Segreteria di Stato al Pontificio Consiglio della Cultura, con personalità giuridica canonica e sede nella Città del Vaticano, ha iniziato tre anni fa il suo servizio tra le donne e gli uomini di sport. E’ formata da cittadini e dipendenti vaticani e dai loro familiari di primo grado. In considerazione della particolarità e anche della piccolezza della realtà vaticana, il riconoscimento dell’Uci ha anzitutto l’obiettivo di favorire la pratica del ciclismo come esperienza sportiva di comunità, con una forte attenzione alle dimensioni del servizio, della gratuità, della amatorialità, dell’inclusione e della solidarietà. Per Athletica Vaticana è in via di definizione l’iter per divenire membro ufficiale anche della World Athletics per l’atletica leggera, della International Padel Federation e della World Taekwondo. La scelta di Athletica Vaticana di promuovere il ciclismo nasce dalla constatazione della popolarità di questo sport nel mondo vaticano, e non solo. E anche dalla consapevolezza che pedalare in bicicletta, come afferma Papa Francesco, “mette in risalto alcune virtù come la sopportazione della fatica – nelle lunghe e difficili salite -, il coraggio – nel tentare una fuga o nell’affrontare una volata -, l’integrità nel rispettare le regole, l’altruismo e il senso di squadra”. Sono proprio queste le parole rivolte da Francesco (9 marzo 2019 – Congresso annuale dell’Unione Ciclistica Europea, che, in questa occasione, ospita anche l’Assemblea della Confederazione Africana di Ciclismo). E il Papa, in quella occasione, propose una riflessione che per Athletica Vaticana è l’icona del proprio servizio: “Durante le gare tutta la squadra lavora unita e quando un compagno attraversa un momento di difficoltà, sono i suoi compagni di squadra a sostenerlo e ad accompagnarlo. Così anche nella vita è necessario coltivare uno spirito di altruismo, di generosità e di comunità per aiutare chi è rimasto indietro e ha bisogno di aiuto per raggiungere un determinato obiettivo”. Questo stile fa parte dell’essenza stessa di Athletica Vaticana nel dialogo fraterno già avviato in amicizia con tutta la comunità sportiva, amatoriale e professionistica Inoltre il mondo del ciclismo ha, da sempre, un fortissimo legame con l’esperienza di fede e di attenzione alla persona. Dalle profonde testimonianze di grandi campioni – valga, per tutti, il nome di Gino Bartali – ai tanti santuari cari agli appassionati dei pedali. Nel ricordo anche di tanti incontri con i Pontefici: lo stesso Giro d’Italia ha preso il via dal Vaticano.
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Athletica Vaticana diventa membro ufficiale dell’Uci
Azzurri atletica Fiamme Gialle olimpici e paralimpici dal Papa
ROMA (ITALPRESS) – Una numerosa delegazione di atleti Olimpici e Paralimpici dell’atletica leggera Fiamme Gialle, insieme ad alcuni ragazzi delle Sezioni Giovanili, è stata ricevuta dal Santo Padre in Vaticano. La rappresentanza gialloverde, tra cui spiccano le medaglie olimpiche Antonella Palmisano (oro nella 20km di marcia), Fostine Desalu e Lorenzo Patta (oro nella staffetta 4x100m), e quelle paralimpiche Ambra Sabatini e Martina Caironi (rispettivamente oro e argento nei 100m categoria T63), è stata accompagnata all’udienza dagli atleti e dai tecnici di Athletica Vaticana, che hanno voluto così dare un segno di amicizia e di stima, non solo sportiva, alle Fiamme Gialle, nonchè di gratitudine per le numerose attività fatte insieme negli ultimi anni. A partire infatti dall’Asta di beneficienza dello scorso anno, fino al meeting “We run together” di ieri, con cui sono proseguiti i festeggiamenti per il Centenario dell’atletica leggera gialloverde, le Fiamme Gialle e la “squadra del Papa” sono state fianco a fianco in iniziative intese a sottolineare il messaggio universale dello sport come strumento di solidarietà e possibilità anche di riscatto sociale. Gli atleti, negli intensi ed emozionanti minuti in cui hanno potuto intrattenersi con Papa Francesco, hanno condiviso con il Santo Padre la loro esperienza olimpica, mostrato le proprie medaglie e fatto dono della medaglia commemorativa dei Cento Anni.
Particolarmente toccante è stato il momento in cui la campionessa Paralimpica dei 100m T63 di Tokyo, Ambra Sabatini, con un gesto spontaneo, ha voluto mettere al collo di Papa Francesco la propria medaglia d’oro. Con l’occasione, le Fiamme Gialle esprimono un sincero ringraziamento a chi ha collaborato all’organizzazione del Meeting “We run together” di ieri, nonchè a tutti coloro che, a vario titolo, sono intervenuti. In particolare, è importante sottolineare il clima di particolare entusiasmo ed emozione che ha caratterizzato le Staffette dell’Amicizia, gara conclusiva dell’evento ideata proprio nel solco dello spirito con cui si è voluto caratterizzare il meeting, improntato alla visione dello sport come inclusione e superamento delle barriere. In pista si sono trovate a correre fianco a fianco realtà anche molto distanti l’uno dall’altra, ma rese vicine, per qualche minuto, dal gesto sportivo, quali il Team Governo, la Croce Rossa, gli Special Olympics, le diverse rappresentative delle case Circondariali di Roma Rebibbia e Velletri, insieme ai ragazzi di Athletica Vaticana e delle Fiamme Gialle Simoni.
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Mons. Melchor Sanchez “Messa Maratoneta momento aggregazione”
ROMA (ITALPRESS) – Un’occasione di preghiera, ma anche di incontro e condivisione, alla vigilia della Maratona di Roma. Questo l’obiettivo della Messa del Maratoneta che si è svolta questa sera, presso la chiesa di Santa Maria in Montesanto, meglio nota come “Chiesa degli Artisti”, in Piazza del Popolo. Presenti numerosi atleti e maratoneti, sportivi di Athletica Vaticana, l’associazione ufficiale della Santa Sede, e rappresentanti di tutti i Gruppi Sportivi Militari, tra cui Patrizio Parcesepe, allenatore dei campioni olimpici nella marcia Massimo Stano e Antonella Palmisano. C’era anche la giovanissima Sara Vargetto, atleta romana di Athletica Vaticana, che una malattia invalidante costringe spesso in sedia a rotelle e che domani gareggerà tra le strade di Roma spinta da altri atleti. “La Messa del Maratoneta è una tradizione ben consolidata, non solo a Roma, ma anche in altre città alla vigilia delle grandi maratone. Un momento di incontro e preghiera”, ha spiegato all’ITALPRESS il sottosegretario del Pontificio Consiglio della Cultura, mons. Melchor Sanchez de Toca.
“Lo sport è uno dei grandi fenomeni culturali del nostro tempo – ha evidenziato ancora il sottosegretario – E c’è grande voglia di ripartenza. Lo scorso anno le maratone sono saltate o sono state fatte in maniera virtuale, senza quella dimensione fondamentale che è l’aggregazione, il ritrovarsi insieme. Condividere insieme le gioie e i sacrifici crea dei legami fortissimi”. A presiedere la messa il Cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura. “Ciò che vivrete domani e che vivete nel vostro impegno sportivo, la corsa, è un’immagine chiara, ma anche un simbolo in tutte le culture. E’ una delle grandi parabole della vita che tante volte ci sfugge di mano, proprio come accade in alcuni momenti della maratona. Così il simbolo concreto dell’esercizio sportivo diventa anche un emblema – ha ricordato il Cardinale Ravasi durante la sua omelia – Basti pensare che il termine ascesi, così legato alla spiritualità, deriva da una parola greca che vuol dire esercizio sportivo. Sudore, fatica, ribellione del corpo stesso che, alla fine, quando si entra nel vivo della corsa, diventano un procedere spontaneo, dunque un’esperienza molto simile all’arte”. Al termine della messa è stata impartita la “Benedizione degli sportivi” ed è stata recitata la “Preghiera del maratoneta”, che ciascun atleta iscritto alla Maratona di Roma ha trovato nel kit ricevuto alla vigilia della competizione.
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Papa Francesco “Atleti paralimpici testimonianza di speranza e coraggio”
ROMA (ITALPRESS) – “Invio il mio saluto agli atleti e li ringrazio, perché offrono a tutti una testimonianza di speranza e di coraggio. Essi, infatti, manifestano come l’impegno sportivo aiuti a superare difficoltà apparentemente insormontabili”. È il pensiero che Papa Francesco ha voluto rivolgere, in chiusura dell’udienza generale, agli atleti che da oggi saranno impegnati alle Paralimpiadi di Tokyo.
Il Santo Padre ha anche ricevuto in udienza il piccolo ma agguerrito team paralimpico di Athletica Vaticana.
Sono stati Sara Vargetto (13 anni) e Gianluca Palazzi a presentare al Santo Padre l’attività concreta e i progetti per dare un’opportunità a chi è rimasto ferito nella vita. Athletica Vaticana ha invitato all’udienza anche Tiziano Monti per raccontare al Papa l’esperienza della staffetta paralimpica promossa da Obiettivo 3 che ha visto protagonisti i ciclisti di Athletica Vaticana già 2 volte, con un particolare ricordo per Alex Zanardi. Al Papa è stata donata anche la t-shirt solidale di Athletica Vaticana, evidenziando l’immagine inclusiva: l’atleta in sedia a rotelle e la scritta We Run Together (Simul currebant in latino). Il primo obiettivo dell’associazione sportiva ufficiale vaticana è contribuire a cambiare la mentalità della percezione della disabilità favorendo in ogni modo l’inclusione.
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Papa Francesco “Giochi Olimpici segno di speranza”
ROMA (ITALPRESS) – “Si sono aperte a Tokyo le XXXII Olimpiadi. In tempo di pandemia i Giochi siano un segno di speranza, di fratellanza universale e di sano agonismo. Dio benedica gli organizzatori, gli atleti e tutti quelli che collaborano a questa festa dello sport”. Lo ha detto Papa Francesco parlando ai fedeli al termine dell’Angelus.
Il nuovo motto olimpico sulla scia dell’enciclica “Fratelli tutti”
“Le Olimpiadi di Tokyo si aprono nel segno solidale suggerito dall’enciclica Fratelli tutti di Papa Francesco”. È quanto sottolineato, sulle pagine dell'”Osservatore Romano”, da monsignor Melchor Sanchez de Toca, sottosegretario del Pontificio Consiglio della cultura. “Il Comitato olimpico internazionale ha approvato l’aggiunta della parola latina Communiter – che corrisponde all’inglese Together e al francese Ensemble – al noto motto olimpico ‘Citius! Altius! Fortius!’ coniato, oltretutto, dal domenicano francese Henri Didon. La significativa parola in più nel motto dei Giochi è stata voluta dal Comitato olimpico internazionale, e in particolare dal suo presidente Thomas Bach, proprio per rafforzare l’idea della solidarietà. Con l’impegno per la sostenibilità, evitando inutili sprechi, e l’inclusività. Nell’agenda post-covid del Cio c’è, infatti, anche la raccomandazione che l’attività sportiva coinvolga il maggior numero possibile di persone nei Paesi con meno risorse, attraverso una più attenta redistribuzione economica. Perché lo sport non è solo mercato o sistema e neppure è solo quello si vede in tv. Insomma c’è bisogno di una visione alta per ripartire insieme puntando sui valori della gratuità, della bellezza”. “All’iter che ha portato all’aggiunta della parola Communiter al motto olimpico ha contribuito anche il Pontificio Consiglio della cultura con un intenso carteggio con il Cio – rivela – Proponendo anzitutto di sostituire la parola Communis, un aggettivo, con Communiter. Una volta preso atto che il termine Simul, forse più appropriato, suscitava qualche perplessità in considerazione di un possibile accostamento all’espressione ‘simulazione’, tutt’altro che positiva. E Simul ci invita anche a una considerazione. ‘Simul currebant’ (dal Vangelo di Giovanni: Pietro e Giovanni ‘correvano insieme’) e We Run Together sono i motti di Athletica Vaticana. È particolarmente significativo che il Cio si sia mosso su questa stessa linea inclusiva e solidale nella scelta delle parole per rilanciare il motto olimpico. È, in fondo, il diretto e pratico contributo culturale e spirituale che l’associazione sportiva della Santa Sede sta portando avanti tra la gente, nelle strade e nei luoghi sportivi. Penso, in particolare, al privilegiato rapporto con il Team olimpico dei rifugiati per il quale, al di là delle bandiere, tutti facciamo il tifo. In conclusione, non c’è dubbio che Fratelli tutti sia la strada, anche nello sport”.
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Athletica Vaticana “Olimpiade inizia nel segno solidale”
ROMA (ITALPRESS) – “Un’Olimpiade che inizia nel segno solidale suggerito dall’enciclica fratelli Tutti di Papa Francesco! Il Comitato Olimpico Internazionale ha appena approvato l’aggiunta della parola Communis (in latino) – Together (in inglese) al noto motto olimpico Citius altius fortius / Faster higher stronger (oltretutto proposto dal domenicano francese Henri Didon, amico di Pierre De Coubertin)”. Così l’Athletica Vaticana in un post su Facebook. “Communis (“cum munus” e cioè dono reciproco), perchè solo con uno stile solidale – insieme – si potrà uscire migliori dalla crisi. Anche attraverso lo sport – prosegue il post di Athletica Vaticana – Come ha più volte spiegato nei dettagli il Cardinale Gianfranco Ravasi, questa idea del presidente del Cio, Thomas Bach – che ha anche informato Papa Francesco – riguarda da vicino Athletica Vaticana. La parola latina più corretta – ha fatto presente il Cardinale nelle diverse sedi – sarebbe in realtà Simul. Ma il Cio temeva che si potesse accostare all’espressione “simulazione”, tutt’altro che positiva. Di qui la scelta della parola latina Communis. Anche se – secondo il Cardinale Ravasi – sarebbe stata più corretta la parola Communiter…”. Da Athletica Vaticana, “buona Olimpiade a tutti – soprattutto a chi rappresenta le realtà più piccole e povere (come il Team dei Rifugiati) – con un incoraggiamento più grandi a chi sta faticando e soffrendo nella grande “gara della vita”!”.
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Progetto Synergo, siglato accordo Coni-Scholas Occurrentes
ROMA (ITALPRESS) – Scholas e Coni, alla presenza del presidente Giovanni Malagò, hanno siglato un accordo riconoscendo unitamente il ruolo e il valore insostituibile dello sport nella formazione dei giovani. Oggi alla presenza del Presidente Malagò si è dato vita al progetto etico Synergo: una sinergia tra Scholas Occurrentes e la Commissione Nazionale Atleti del Coni che hanno come fine quello di creare iniziative a carattere etico e percorsi formativi che uniranno sport, arte e tecnologia. L’idea è quella di implementare un reciproco interesse ad avviare una collaborazione che sia finalizzata alla realizzazione di processi di sensibilizzazione e informazione degli atleti sui temi della prevenzione e contrasto al disagio giovanile attraverso attività congiuntamente individuate e promuovere le esperienze di vita sportiva degli atleti di rilevanza nazionale, affinchè possano essere di esempio per i giovani. Una serie di iniziative che pur differenziandosi nei contenuti e target di riferimento avranno un obiettivo comune. Il progetto, rivolto a scuole, oratori, associazioni, federazioni e società sportive si ispira ai concetti chiave universali di Papa Francesco che in questa ottica integrata rappresentano il tracciato del percorso da fare insieme attraverso lo sport, da interpretare come missione educativa. Papa Francesco afferma che “Lo sport è importante perchè insegna come giocare in squadra. Lo sport salva dall’egoismo. Ecco perchè è importante lavorare in squadra, studiare in squadra, percorrere la strada della vita in squadra. E quando si gioca in squadra, ognuno diventa più grande come persona. E quando la squadra gioca la competizione, invece di essere una guerra, è il seme della pace”. Scholas cerca di ridare allo sport le dimensioni giocose e creative che, nell’incontro con gli altri, costituiscono una comunità, un percorso educativo che sia una scuola di vita. Le esperienze Scholas cercano, attraverso varie discipline e tecniche sportive, di generare spazi per la conoscenza e la formazione in valori come la resilienza, il lavoro di squadra, il rispetto, l’onestà, lo sforzo e uno spirito di solidarietà. Scholas Occurrentes è un’Organizzazione Internazionale di diritto pontificio creata e guidata da Papa Francesco presente in 190 Paesi, con una rete che comprende quasi 500.000 scuole e realtà educative, di ogni confessione religiosa, sia pubbliche sia private e che supporta oltre 1 milione di giovani. Il suo obiettivo è quello di promuovere la cultura dell’incontro per la Pace.
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