Home Sport e Chiesa

Papa Francesco condivide gioia per successi Italia e Argentina

ROMA (ITALPRESS) – “Nel condividere la gioia per la vittoria della Nazionale argentina e di quella italiana con le persone che gli sono vicine, Sua Santità Papa Francesco si è soffermato sul significato dello sport e dei suoi valori e su quella capacità sportiva di saper accettare qualsiasi risultato, anche la sconfitta: ‘Solo così, davanti alle difficoltà della vita, ci si può sempre mettere in gioco, lottando senza arrendersi, con speranza e fiducia’”. Lo ha reso noto il direttore della Sala Stampa Vaticana, Matteo Bruni. Le condizioni fisiche del Pontefice, ricoverato al Policlinico Gemelli, secondo fonti del Vaticano, migliorano.

Sulla vittoria dell’Italia all’Europeo è intervenuto anche monsignor Melchor Sanchez de Toca, sottosegretario del Pontificio Consiglio della Cultura, nel cui ambito è responsabile del settore dello sport. “Il fatto che la finale si sia disputata nel giorno di San Benedetto, patrono d’Europa, è una significativa coincidenza e, essendo italiano, possiamo dire che c’è stata la sua mano – ha dichiarato ai microfoni di Radio Vaticana – Ci siamo stupiti del fair play visto in questi Europei, quando invece dovrebbe essere una condizione normale. A vincere è stato il fair play ed il gioco di squadra, in tante nazionali che hanno fatto del gruppo il loro punto di forza. Sul campo la sconfitta è stata accettata con grande sportività,
è questa l’essenza dello sport”.
(ITALPRESS).

Ravasi “Resilienza nello sport, con nuovi modelli e stili”

ROMA (ITALPRESS) – Un momento di incontro e confronto per ripartire insieme perché, come ricordato da Papa Francesco durante la veglia pasquale del 2020, “siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda”. Con questo spirito si è svolto presso la Sala del Giubileo dell’Università LUMSA di Roma, l’incontro “Sport e Chiesa: Ripartiamo insieme”. “Lo sport ha sofferto e sta soffrendo molto le restrizioni dettate dall’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia e la Chiesa intende esprimere la propria vicinanza a tutti gli sportivi. La ripartenza dello sport dovrà avere una spiccata dimensione comunitaria: non possiamo chiedere allo sport di farcela da solo. E’ con questa visione comunitaria che vogliamo offrire il nostro contributo alla ripartenza”, ha evidenziato il Cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, che ha promosso l’evento.

Ripartire con “resilienza che oggi è diventata quasi un mantra, è sulla bocca di tutti, ma che letteralmente significa rimbalzare o prendere il colpo per poter balzare in avanti. Dunque la resilienza guarda al futuro, a qualcosa di migliore. In questo senso credo che anche nel mondo dello sport questa parola possa entrare con nuovi modelli e nuovi stili”, ha detto ancora Ravasi. Un momento di confronto per ricordare quanto Chiesa e sport siano “due mondi che da molto tempo interagiscono. Adesso bisogna ripartire insieme, non solo ricominciare da dove ci si era fermati, ma andare avanti con una visione nuova” ha detto Monsignor Melchor Sanchez ricordando che “nessuno si salva da solo”. L’incontro, promosso dal Pontificio Consiglio della Cultura, la Fondazione Giovanni Paolo II per lo sport e l’Ufficio per la Pastorale dello sport della CEI, è stato un momento per rilanciare l’alleanza tra il mondo dello sport e la Chiesa. Proprio attraverso l’alleanza “fondamentale per affrontare qualsiasi difficoltà, possiamo rialzarci in piedi. In questo senso il Governo si deve impegnare, non solo con gli interventi economici, per fare sì che lo sport riparta, ma anche volgere l’attenzione ad alleanze positive. E quella con la Chiesa è una di queste”, ha sottolineato il sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali.

Una ripartenza che deve vedere impegnate tutte le forze politiche, istituzionali, sociali “per portare il sistema sportivo nelle scuole, come fanno molti paesi nel mondo. Questo è il vero gioco di squadra”, ha precisato il presidente del Coni Giovanni Malagò. Un gioco di squadra e alleanze che “permetterà di ripartire, cominciando da una scuola che si basi su una struttura solida e competente, e diventi base anche per le parrocchie e gli oratori”, ha aggiunto il presidente e amministratore delegato di Sport e Salute Vito Cozzoli. “Noi siamo abituati a ripartire. Gli atleti paralimpici ben conoscono la resilienza e sono un esempio per chi vuole avvicinarsi allo sport, rappresentano la capacità di fare comunità, di stare insieme, mettere nelle condizioni le persone di guardare ai propri limiti ma anche alla loro enorme potenzialità”, ha detto il presidente del Cip Luca Pancalli. Agire insieme, dunque, “per raggiungere una somma non disarticolata ma armoniosa, verso l’obiettivo che deve essere il bene comune, molto più importante di quello individuale”, ha concluso il presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo, Andrea Abodi.

Nel corso dell’incontro è stata presentata una roadmap di iniziative per i prossimi mesi. Il primo appuntamento sarà un simposio sullo sport “Epos, Ethos, Paideia, Polis” ad Olimpia, in Grecia, dall’1 al 5 settembre, promosso dall’Ufficio Sport della CEI, per scrivere un Manifesto-Azione in cui delineare alcuni orientamenti di sviluppo dello sport per i prossimi anni.
(ITALPRESS).

Athletica Vaticana, risultati oltre le attese a San Marino

0

SAN MARINO (ITALPRESS) – Hanno dato il meglio di sé, ma il “gesto sportivo” più bello al San Marino Stadium è stata la consegna del testimone della staffetta firmato dal Papa – “un grande incoraggiamento per tutti” è stato detto nella cerimonia di apertura – e l’abbraccio di fraternità con le atlete e gli atleti dei Piccoli Stati d’Europa. Per ripartire insieme proprio dal “piccolo”. Ecco il vero medagliere di Athletica Vaticana ai Campionati di atletica leggera che, per la prima volta, ha visto la squadra in pista e in pedana, in una gara internazionale ufficiale.
Hanno partecipato ai Campionati oltre 170 atleti di San Marino, Albania, Andorra, Armenia, Cipro, Georgia, Gibilterra, Kosovo, Liechtenstein, Lussemburgo, Macedonia, Malta, Moldova, Monaco e Montenegro. Idealmente presenti anche gli sportivi di Azerbaigian, Bosnia ed Erzegovina e Islanda che non sono riusciti a essere presenti per l’emergenza sanitaria.
Dal punto di vista tecnico, risultati ben oltre le aspettative per Athletica Vaticana. Ha iniziato Beatrice Bellapadrona (classe 1999, figlia di un dipendente delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo) ottenendo la quarta misura nel lancio del giavellotto e patendo forse l’emozione di essere la prima atleta vaticana a esordire ufficialmente in una manifestazione internazionale. Con 33.42 al primo lancio della serie, è rimasta tre metri sotto il suo freschissimo primato personale (36.45), nella gara vinta dalla lussemburghese Noemi Pleiming (51.27) davanti alla moldava Carolina Vasilachi e a Julia Roher, rappresentante del Liechtenstein.
Sui 400 metri Simone Adamoli – classe 2000, figlio di un dipendente del Governatorato – ha ottenuto il suo primato personale (48″48) realizzando il sesto tempo in una gara di buon livello, vinta dall’albanese Franko Burrai (46″90) davanti al monegasco Téo Andant e al macedone Jovan Stojoski.
Per Adamoli qualche piccolo rimpianto per non aver partecipato agli 800 metri: con il suo recentissimo primato personale (1’51″07) avrebbe potuto correre anche per la vittoria, ottenuta dal cipriota Stavros Spyrou con 1’50″99 davanti Musa Hajdari (1’51″47) per il Kosovo.
Primato personale anche per Emiliano Morbidelli (classe 1977, dipendente dell’ospedale Bambino Gesù, sede di Palidoro) sui 3000 metri (9’29″54) e ottavo tempo. A vincere il macedone Dario Ivanovski (8’09″87) davanti all’armeno Yervand Mkrtchyan e al moldavo Maxim Raileanu.
Infine nella staffetta (quattro frazioni di 100, 200, 300 e 400 metri) ottimo settimo tempo per la formazione vaticana (2’08″12) composta da Giuseppe Zapparata (classe 1983, vigilie del fuoco), Alessio Moscetti (classe 1992, gendarme, con un recente passato da 10″56 sui 100 e 21″65 sui 200), Paolo Piersanti (classe 1979, vigile del fuoco) con di nuovo in pista Simone Adamoli (a disposizione c’era anche il falegname Placido Fois, classe 1971). Nella staffetta primo posto per Cipro (1’54″18) con Moldova e Lussemburgo sul podio.
Ad Athletica Vaticana è mancato il contributo in pista di Sara Carnicelli (classe 1994), un infortunio al piede l’ha costretta a un intervento chirurgico, che sui 3000 metri (primato personale di 9’44″95) avrebbe potuto competere per il prima posto con la cipriota Meropi Panayiotou (prima in 9’45″25) e la lussemburghese Martine Mellina (seconda in 9’49″48).
A coordinare il settore tecnico Claudio Carmosino, che sta mettendo a disposizione dell’associazione vaticana la sua lunga esperienza sulle piste di atletica, con Michela Ciprietti, capitana del team (ha vinto anche la Mezza Maratona di Vienna) ma fermata da un infortunio, e monsignor Melchor Sanchez de Toca nella sua veste di sotto-segretario del Pontificio Consiglio della Cultura.
“Abbiamo partecipato con il nostro stile semplice, in fraternità con tutti, nello stile della passione ‘amateur’ e di gratuità che ci indica il Papa, cercando di testimoniare la nostra fede e il nostro incoraggiamento a rilanciarci tutti insieme anche attraverso lo sport. Non siamo venuti a San Marino per correre ‘e basta’, ma per costruire ponti di amicizia, tra noi e con gli altri” confidano i componenti della delegazione biancogialla che hanno concluso, domenica mattina, la loro trasferta con la celebrazione della Messa nella cappella della Casa di spiritualità “San Giuseppe” dove avevano sistemato il loro sobrio “quartier generale”.
E proprio mentre, sabato pomeriggio, Athletica Vaticana stava consegnando il testimone del Papa ai rappresentanti dei Piccoli Stati europei – il gesto lo ha simbolicamente compiuto Beatrice Bellapadrona che, sabato 29 maggio, lo aveva ricevuto dalle mani di Francesco – L’Osservatore Romano, il quotidiano della Santa Sede, è uscito con due pagine speciali dedicate allo sport “secondo Papa Francesco”.
Rilanciando la “Lettera aperta a un atleta olimpico” scritta dal Papa in vista di Giochi di Tokyo e pubblicata da La Gazzetta dello Sport, accanto alle testimonianze di Valentina Vezzali (come Sottosegretario di Stato con delega allo sport lunedì scorso ha incontrato il Cardinale Gianfranco Ravasi e Athletica Vaticana), Jury Chechi e don Bonifacio Sarte Lopez, parroco-portiere nel suo oratorio. Oltre alle notizie sui Campionati di atletica ai San Marino Stadium.
(ITALPRESS).

Athletica Vaticana ai Giochi dei Piccoli Stati di San Marino

SAN MARINO (ITALPRESS) – Il testimone per la staffetta che Papa Francesco ha autografato sabato scorso sarà simbolicamente consegnato da Athletica Vaticana durante la breve e semplice cerimonia di apertura dei Campionati di atletica dei Piccoli Stati d’Europa, al San Marino Stadium. E proprio come in una staffetta il testimone dalle mani del Papa passa, attraverso la “sua” squadra, nelle mani delle atlete e degli atleti di 15 Paesi. E, forse, la scelta del testimone della staffetta come “simbolo” dell’associazione vaticana al San Marino Stadium può esprimere ancor meglio di tante parole il servizio che sta cercando di vivere per essere davvero “fratelli tutti” anche nello sport. Sul testimone, accanto alla firma di Francesco, c’è la scritta in latino “Simul Currebant” che è il motto di Athletica Vaticana: il riferimento è al passo del Vangelo Giovanni (capitolo 20, versetto 4): Pietro e Giovanni “correvano insieme” la mattina della Risurrezione. Sono 4 le gare che vedono protagonisti gli atleti vaticani: Beatrice Bellapadrona, figlia di un dipendente delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo, che scenderà in pedana nel lancio del giavellotto; Simone Adamoli, figlio di un dipendente del Governatorato, che (in seconda corsia) se la vedrà con alcuni atleti molto forti come Teo Andant (Monaco), Jovan Stojoski (Macedonia), Franko Burraj (Albania), Christos Ashiotis (Cipro), Philippe Hilger (Lussemburgo) e Ivan Galusco (Moldova); sui 3000 metri Emiliano Morbidelli, dipendente dell’ospedale Bambino Gesù a Palidoro; quindi in pista 4 atleti per la staffetta in una prova particolare (detta “staffetta svedese”): il primo frazionista corre 100 metri, il secondo 200 metri, il terzo 300 metri, il quarto 400 metri.
Ad accompagnarli monsignor Melchor Sanchez de Toca, sotto-segretario del Pontificio Consiglio della Cultura e, come tecnici, Michela Ciprietti (dipendente della Farmacia Vaticana) e Claudio Carmosino. Alle gare partecipano circa 170 atleti di 16 Paesi. Ci sono atleti, oltre che di San Marino, di Albania, Andorra, Armenia, Cipro, Georgia, Gibilterra, Kosovo, Liechtenstein, Lussemburgo, Macedonia, Malta, Moldova, Monaco e Montenegro. Per l’emergenza sanitaria non sono riusciti a essere presenti Azerbaigian, Bosnia ed Erzegovina e Islanda. La pandemia ha reso difficile l’organizzazione dei Campionati che San Marino ha fortemente e simbolicamente voluto, dopo il rinvio di un anno fa (erano infatti in calendario a giugno 2020). E’ significativo che Athletica Vaticana partecipi alla prima manifestazione internazionale partendo proprio dal “piccolo”, insieme a popoli che – non solo sportivamente – non hanno la grande ribalta, per testimoniare concretamente, insieme, la “cultura della fraternità” e costruire ponti di amicizia e di dialogo con tutti.
Ecco le parole del Cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, in proposito: “Athletica Vaticana scende in pista tra i “piccoli” Stati d’Europa in una dimensione – quella della “piccolezza” – che ha, adesso più mai un grande significato. Anche se non mancano oggi tensioni tra alcuni “piccoli” Stati, lo sport può essere, come sempre fin dalla sua nascita come esperienza umana, luogo di incontro e di conoscenza reciproca che fa cadere pregiudizi e ostilità e, attraverso il dialogo tra culture e religioni diverse, crea amicizia tra uomini e popoli fino a correre insieme – simul currere – verso la mèta comune che è la pace”. Inoltre a San Marino Athletica Vaticana partecipa con uno stile particolare, in linea con le indicazioni del Santo Padre: per il fatto che non è ancora completata l’affiliazione alle Federazioni internazionali di atletica, se dovesse salire su uno dei tre gradini del podio l’atleta “vaticano” lascerà il posto a quello che arriverà dopo di lui. Un piccolo segno che anche nello sport si possono fare scelte per passare dall’ “io” al “noi” che dovrebbero valere in ogni contesto sociale.
(ITALPRESS).

Papa Francesco riceve in udienza delegazione Federbasket

ROMA (ITALPRESS) – Una delegazione della Federazione Italiana Pallacanestro, guidata dal presidente Giovanni Petrucci, unitamente al presidente Coni Giovanni Malagò è stata ricevuta in udienza da Papa Francesco (foto Vatican Media). “La Federazione compie 100 anni e da oggi, Santità, lei è il nostro capitano per le continue attestazioni di affetto che ha avuto verso lo sport e in particolare la pallacanestro, tanto cara al suo papà -ha esordito il presidente Petrucci-. Lo sport unisce, come ha più volte affermato, fisico e spirito, ma anche gli uni con gli altri, e il nostro è uno sport di squadra e lo fa bene. Una delle cose più belle che ho vissuto da presidente Coni è stato il Giubileo degli Sportivi nel 2000 con Papa Wojtyla e auguro al presidente Malagò di vivere la stessa emozione nel 2025”.
“Siamo in partenza per Tokyo -ha affermato il presidente Coni Malagò-. Saranno Giochi complicati, ma vi parteciperemo in base a quei valori che la Chiesa Cattolica sostiene. Grazie Santo Padre, con Lei siamo più forti di sempre”.
“Il vostro è uno sport che eleva verso il cielo perchè è uno sport che guarda in alto, verso il canestro e, perciò, è una vera e propria sfida per tutti coloro che sono abituati a vivere con lo sguardo sempre rivolto a terra -ha detto papa Francesco-. Vorrei che questo fosse per voi anche un nobile compito: promuovere il gioco sano tra i bambini e i ragazzi, aiutare i giovani a guardare in alto, a non arrendersi mai, a scoprire che la vita è un cammino fatto di sconfitte e di vittorie, ma che l’importante è non perdere la voglia di ‘giocarsi la partità. E aiutarli a capire che quando nella vita ‘non hai fatto canestrò, non hai perso per sempre. Puoi sempre scendere in campo nuovamente, puoi ancora fare squadra con gli altri e puoi tentare un altro tiro”. Nella felegazione anche il segretario generale Coni Carlo Mornati, il segretario generale Fip Maurizio Bertea, il Consiglio Federale, i presidenti dei Comitati Regionali e i presidenti delle Leghe.
(ITALPRESS).

Papa Francesco riceve Athletica Vaticana in partenza per Giochi Piccoli Stati

ROMA (ITALPRESS) – Papa Francesco ha ricevuto in udienza questa mattina la delegazione di Athletica Vaticana che sabato 5 giugno sarà nella Repubblica di San Marino per partecipare ai Campionati di atletica leggera dei Piccoli Stati d’Europa. La delegazione dell’associazione sportiva vaticana, accompagnata dal cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, è stata accolta dal Papa nella Biblioteca Privata nel Palazzo Apostolico (foto Vatican Media). E’ significativo e importante che ci sia una squadra sportiva in Vaticano perchè, ha detto il Papa parlando a braccio, in stile familiare con i “suoi” atleti, la Chiesa ha a cuore tutto ciò che è umano e che riguarda l’uomo. E lo sport, il gioco, è una dimensione centrale nella quotidianità delle persone, tanto da poter essere visto come “sacramentale della bellezza”. Proprio sull’esperienza sportiva come autentica bellezza e come “mistica di squadra Francesco ha insistito, ricordando che a Buenos Aires c’è il modo di dire “morfarse la pelota”, che significa “mangiarsi il pallone”, riguardo a chi invece va per conto proprio e non pensa al gruppo. Il Papa ha poi suggerito ad Athletica Vaticana, la “sua” squadra, di vivere sempre uno stile di comunità, allenandosi insieme, correndo insieme, senza mai perdere mai di vista la dimensione amatoriale dell’attività sportiva.
E confidando anche, proprio riguardo lo spirito amateur, lo stupore quando si apprende che un giocatore è costato tanti milioni di euro. Il Pontefice ha consegnato a ciascun rappresentante di Athletica Vaticana il libro “Lo sport secondo Papa Francesco – Lettera aperta a un atleta olimpico”, edito da La Gazzetta dello Sport (a cura di Pier Bergonzi e don Marco Pozza) che, in più lingue, sarà diffuso nel villaggio olimpico a Tokyo. Nell’intervista al quotidiano sportivo italiano il Papa ha fatto anche rifermento all’esperienza di Athletica Vaticana.
Al Santo Padre è stato simbolicamente presentato un testimone per la staffetta, di colore bianco, con la significativa scritta in latino “Simul Currebant” – il “motto” di Athletica Vaticana – in riferimento al passo del Vangelo Giovanni (capitolo 20, versetto 4): Pietro e Giovanni “correvano insieme” la mattina della Risurrezione. Il testimone, che Francesco ha autografato, proprio come in una staffetta, sarà consegnato, al San Marino Stadium, ai rappresentanti dei Piccoli Stati d’Europa. Anche se per l’emergenza sanitaria e sociale non tutti i 18 Stati saranno presenti ai Campionati. «Athletica Vaticana scende in pista tra i “piccoli” Stati d’Europa in una dimensione – quella della “piccolezza” – che ha, adesso più mai un grande significato» ha detto il cardinale Ravasi.
“Anche se non mancano oggi tensioni tra alcuni “piccoli” Stati, lo sport può essere, come sempre fin dalla sua nascita come esperienza umana, luogo di incontro e di conoscenza reciproca che fa cadere pregiudizi e ostilità e, attraverso il dialogo tra culture e religioni diverse, crea amicizia tra uomini e popoli fino a correre insieme – simul currere – verso la mèta comune che è la pace». Come ospite della Repubblica di San Marino, «Athletica Vaticana partecipa alla prima manifestazione internazionale insieme a popoli che – non solo sportivamente – non hanno la grande ribalta, per testimoniare concretamente la “cultura della fraternità” e costruire ponti di amicizia e di dialogo con tutti» ha spiega il presidente Giampaolo Mattei.
La delegazione di Athletica Vaticana è composta da 10 persone: 7 atleti e 3 accompagnatori. Gli atleti vaticani parteciperanno a 4 gare: lancio del giavellotto femminile con Beatrice Bellapadrona (studentessa di giurisprudenza); 400 metri maschili con Simone Adamoli (studente di scienze storiche); 3000 metri maschili con Emiliano Morbidelli (tecnico dell’ospedale Bambino Gesù) e staffetta maschile con Alessio Moscetti (gendarme), Giuseppe Zapparata e Paolo Piersanti (vigili del fuoco), Placido Fois (falegname) e, nuovamente, Simone Adamoli. Anche Sara Carnicelli aveva ottenuto lo standard di partecipazione ma è stata fermata da un infortunio che l’ha costretta a un intervento chirurgico.
A guidare la piccola delegazione sarà monsignor Melchor Sanchez de Toca, sotto-segretario del Pontificio consiglio della cultura.
Con lui anche la “capitana” Michela Ciprietti (dottoressa della Farmacia vaticana) e il tecnico Claudio Carmosino che generosamente mette a disposizione della comunità sportiva di Athletica Vaticana la sua lunga esperienza sportiva.
A San Marino Athletica Vaticana – che alloggerà nella Casa di spiritualità “San Giuseppe” – partecipa con uno stile particolare, in linea con le indicazioni del Santo Padre nell’enciclica “Frateli tutti”: per il fatto che non è ancora completata l’affiliazione alle Federazioni internazionali di atletica, se dovesse salire su uno dei tre gradini del podio l’atleta vaticano lascerà il posto a quello che arriverà dopo di lui. Un piccolo segno per affermare, anche nello sport, scelte per passare dall’ “io” al “noi” che dovrebbero valere in ogni contesto sociale.
(ITALPRESS).

Asi in visita dal Papa con Run for Sla

ROMA (ITALPRESS) – “L’ora più buia della notte è quella che precede l’aurora”. Con queste parole il Santo Padre ha accolto la delegazione della Run for SLA in udienza privata in Vaticano. La corsa a tappe quest’anno non si disputerà a causa della pandemia di Covid-19. Una delegazione Asi, patrocinatore e presente anche nel comitato organizzatore della manifestazione, ha donato a Papa Francesco il gagliardetto dell’Ente. “Anche lo sport di base, come tutto il Paese, sta faticosamente uscendo da questa notte buia”, ha così detto, al Santo Padre, Bruno Campanile, vice-presidente di Asi, presente insieme con il consigliere nazionale Davide Magnabosco.
(ITALPRESS).

A Roma Torneo di Padel “Fratelli Tutti” per la campagna vaccinale

ROMA (ITALPRESS) – Sabato 22 maggio, alle ore 14.30, sui campi del Circolo Canottieri della Vittoria a Roma, si svolgerà il Torneo di padel “Fratelli tutti”, organizzato dal Circolo Due Ponti Sporting Club e Athletica Vaticana, l’associazione sportiva della Santa Sede. L’evento sportivo sostiene l’iniziativa del “vaccino sospeso”, la campagna vaccinale anti Covid-19 dell’Elemosineria Apostolica a favore delle persone più fragili e vulnerabili per dare concretezza agli appelli di Papa Francesco perchè nessuno venga escluso (www.elemosiniera.va). All’evento prenderà parte anche il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere del Papa. Nel Torneo “Fratelli tutti” cittadini e dipendenti vaticani giocheranno insieme ai soci del Circolo Due Ponti Sporting Club, uniti nell’intento di aiutare gli “invisibili” delle nostre città per realizzare “un noi sempre più grande”.
Per il Due Ponti scenderanno in campo, tra gli altri, il numero 1 del Ranking world padel tour, Juan Lebron, la numero 11 Patty Llaguno Zielinski e il numero 30 Luciano Capra.
Presenti anche personaggi dello spettacolo e dello sport, tra i quali, le conduttrici televisive Eleonora Daniele e Giorgia Venturini; Stefano Meloccaro, giornalista e conduttore televisivo; Jimmy Ghione, personaggio televisivo e attore; Flaminia Bolzan, psicologa e criminologa; e Dario Marcolin, allenatore di calcio, ex calciatore. Con Athletica Vaticana, accanto alle guardie svizzere, ci sarà anche l’olimpionica di vela Flavia Tartaglini per rilanciare il gemellaggio tra il Gruppo sportivo Fiamme Gialle e l’associazione vaticana. “In questo torneo, come già in molti altri eventi – spiega il presidente del Circolo Due Ponti, Emanuele Tornaboni – il binomio sport e solidarietà sarà il protagonista dell’incontro rivolto a tutti per diffondere un importante messaggio: lo sport non è solo disciplina, allenamento e competizione. Lo sport è prima di tutto solidarietà, onestà e rispetto per gli altri. Questi sono i valori che vogliamo promuovere insieme ad Athletica Vaticana”.
Athletica Vaticana, che sta divenendo una polisportiva, si apre ora al padel nel nome dell’inclusività, dello “sport per tutti” con particolare attenzione alle persone con disabilità, spiega il presidente Giampaolo Mattei.
“Fratelli tutti – aggiunge Mattei – è il titolo dell’ultima enciclica di Papa Francesco che promuove, anche attraverso lo sport, la cultura della fraternità perchè nessuno resti indietro da solo”. Con questa iniziativa Due Ponti e Athletica Vaticana rilanciano la collaborazione sportiva e solidale che già li ha visti protagonisti insieme, nel 2019, del progetto “In Your Shoes”: una corsa di solidarietà per sostenere il futuro dei giovani africani. L’evento di sabato 22 maggio è aperto a tutti nel rispetto della normativa anti Covid-19.
(ITALPRESS).

FOTO GALLERY

Sport e Chiesa su Facebook

Sport e Chiesa su Twitter

Pontificio Consiglio della Cultura